Sommario

2) La condanna degli atti omosessuali da parte della Bibbia e della sana dottrina cattolica.

 

 

a) Precisazioni sul giusto rapporto che intercorre tra la Bibbia , la Tradizione e il Magistero.

 

 

Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi (Sl. 68,1).

Diciamo anzitutto che la Bibbia è Parola di Dio e invita a seguire le sante Tradizioni e più a fondo la Tradizione.

S. Paolo afferma: “Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera.”(2 Ts 2,15)

Nella stessa lettera leggiamo: “Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi.” (2 Ts 3,6)

Lo stesso s. Apostolo affermò: “Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse.” ( 1 Cor 11,2 )

Il termine greco di base usato in questi casi e tradotto con tradizione è  παράδοσις e indica trasmissione di  dottrine o ciò che è tramandato o lasciato in eredità e quindi tradizione, dottrina, insegnamento; nel Nuovo Testamento questo termine è usato 13 volte in questo senso.

Ancora nella 1 Cor, Paolo afferma: “Io infatti ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso” (11,23); “Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto” (15,3).

Il termine “trasmesso” traduce in questi casi la forma verbale di παράδοσις e indica la comunicazione della dottrina della Chiesa.

Nella costituzione Dei Filius del Concilio Vaticano I  leggiamo: “Questa Rivelazione soprannaturale, secondo la fede della Chiesa universale, proclamata anche dal santo Concilio Tridentino, è contenuta nei libri scritti e nelle tradizioni non scritte ricevute dagli Apostoli dalla stessa bocca di Cristo o dagli Apostoli, ispirati dallo Spirito Santo, tramandate di generazione in generazione fino a noi [Conc. Trid., Sess. IV, Decr. De Can. Script.].”[1]

La Dei Verbum afferma al n. 9: “ …  la sacra Scrittura è parola di Dio in quanto consegnata per iscritto per ispirazione dello Spirito divino; quanto alla sacra Tradizione, essa trasmette integralmente la parola di Dio – affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli apostoli – ai loro successori, affinché, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano; ne risulta così che la Chiesa attinge la certezza su tutte le cose rivelate non dalla sola Scrittura e che di conseguenza l’una e l’altra devono essere accettate e venerate con pari sentimento di pietà e riverenza [2][3]

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma riguardo alla Sacra Scrittura e alla S. Tradizione: “ L’una e l’altra rendono presente e fecondo nella Chiesa il mistero di Cristo, il quale ha promesso di rimanere con i suoi « tutti i giorni, fino alla fine del mondo » (Mt 28,20).” (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 80)

  1. Paolo in 1 Tm 6,20 (… custodisci il deposito) e 2 Tm 1,12-14 (… so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno… Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito santo che abita in noi) parla della rivelazione come di un deposito da custodire e ovviamente da trasmettere.

Afferma la Dei Verbum al n. 10: “ La sacra tradizione e la sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa; nell’adesione ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera assiduamente nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle orazioni (cfr. At 2,42 gr.), in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si stabilisca tra pastori e fedeli una singolare unità di spirito[4].”

Benedetto XVI affermò: “…  esiste una inscindibile unità tra Sacra Scrittura e Tradizione … : «…  Perciò l’una e l’altra devono esser accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di riverenza» (Dei Verbum, 9). Come sappiamo, questa parola “pari pietatis affectu ac reverentia” è stata creata da San Basilio … Essa esprime proprio questa inter-penetrazione tra Scrittura e Tradizione. Soltanto il contesto ecclesiale permette alla Sacra Scrittura di essere compresa come autentica Parola di Dio  … ”[5]

La Bibbia forma un tutt’uno con la Tradizione, chi parla solo di Bibbia e mette da parte la Tradizione che la interpreta mette, in realtà, da parte la stessa Bibbia!

Lo stesso Papa Benedetto XVI affermò: “ … la Scrittura va proclamata, ascoltata, letta, accolta e vissuta come Parola di Dio, nel solco della Tradizione apostolica dalla quale è inseparabile[6].”[7]

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 84: “ Il deposito (Cf 1 Tm 6,20; 2 Tm 1,12-14) della fede (« depositum fidei »), contenuto nella sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, è stato affidato dagli Apostoli alla totalità della Chiesa.”

Papa Pio XII affermò: “ E benché questo sacro Magistero debba essere per qualsiasi teologo, in materia di fede e di costumi, la norma prossima e universale di verità in quanto ad esso Cristo Signore ha affidato il deposito della fede – cioè la Sacra Scrittura e la Tradizione divina – per essere custodito, difeso ed interpretato, tuttavia viene alle volte ignorato, come se non esistesse, il dovere che hanno i fedeli di rifuggire pure da quegli errori che in maggiore o minore misura s’avvicinano all’eresia, e quindi “di osservare anche le costituzioni e i decreti. con cui queste false opinioni vengono dalla Santa Sede proscritte e proibite” [8]. ” [9]

La Dei Verbum afferma in questa linea:”L’ufficio poi d’interpretare autenticamente la parola di Dio, scritta o trasmessa [Conc. Vat. I, Cost. dogm. sulla fede cattolica Dei Filius, cap. 3: Dz 1792 (3011) [Collantes 1.070].], è affidato al solo magistero vivo della Chiesa[10], la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo. Il quale magistero però non è superiore alla parola di Dio ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l’assistenza dello Spirito Santo, piamente ascolta, santamente custodisce e fedelmente espone quella parola, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone a credere come rivelato da Dio. È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l’azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime. ”[11]

Ripeto: “… la sacra Tradizione, la sacra Scrittura e il magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che nessuna di queste realtà sussiste senza le altre, e tutte insieme, ciascuna a modo proprio, sotto l’azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime.”

In un importante discorso ai membri della Pontificia Commissione Biblica, Benedetto XVI, riprendendo ciò che afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 112 ss. , affermò che tre sono i criteri validi per una interpretazione della Scrittura conforme allo Spirito Santo che è il principale Autore di essa: “Anzitutto occorre prestare grande attenzione al contenuto e all’unità di tutta la Scrittura … In secondo luogo occorre leggere la Scrittura nel contesto della tradizione vivente di tutta la Chiesa. … Come terzo criterio è necessario prestare attenzione all’analogia della fede … Per rispettare la coerenza della fede della Chiesa l’esegeta cattolico deve essere attento a percepire la Parola di Dio in questi testi, all’interno della stessa fede della Chiesa. …  Inoltre, l’interpretazione delle Sacre Scritture …  deve essere sempre confrontata, inserita e autenticata dalla tradizione vivente della Chiesa.”[12]

Questo tema della necessaria e invalicabile relazione tra Bibbia e Tradizione è stato particolarmente sottolineato dallo stesso Papa Benedetto nella Esortazione Apostolica “Verbum Domini”; ai numeri 17 e 18 di tale documento leggiamo: “Riaffermando il profondo legame tra lo Spirito Santo e la Parola di Dio, abbiamo anche posto le basi per comprendere il senso ed il valore decisivo della viva Tradizione e delle sacre Scritture nella Chiesa. … La viva Tradizione è essenziale affinché la Chiesa possa crescere nel tempo nella comprensione della verità rivelata nelle Scritture …  In definitiva, è la viva Tradizione della Chiesa a farci comprendere in modo adeguato la sacra Scrittura come Parola di Dio. … Da questo si evince come sia importante che il Popolo di Dio sia educato e formato in modo chiaro ad accostarsi alle sacre Scritture in relazione alla viva Tradizione della Chiesa, riconoscendo in esse la Parola stessa di Dio. Far crescere questo atteggiamento nei fedeli è molto importante dal punto di vista della vita spirituale. … In definitiva, mediante l’opera dello Spirito Santo e sotto la guida del Magistero, la Chiesa trasmette a tutte le generazioni quanto è stato rivelato in Cristo. La Chiesa vive nella certezza che il suo Signore, il Quale ha parlato nel passato, non cessa di comunicare oggi la sua Parola nella Tradizione viva della Chiesa e nella sacra Scrittura. Infatti, la Parola di Dio si dona a noi nella sacra Scrittura, quale testimonianza ispirata della Rivelazione, che con la viva Tradizione della Chiesa costituisce la regola suprema della fede.[13][14]

 

 

b) La Bibbia interpretata rettamente dalla Tradizione e dal Magistero condanna radicalmente l’attività omosessuale.

 

 

Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi(Sl. 68,1).

Dio ci illumini sempre meglio.

Come spiega il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 2357 ss: “ … Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, (Cf Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.) la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».[15] Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.”

Per la dottrina cattolica: “Secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio …   Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.”[16]

Nelle prossime pagine vedremo appunto come la Bibbia interpretata rettamente attraverso la Tradizione e sotto la guida del s. Magistero condanna radicalmente gli atti omosessuali; cioè vedremo come la Rivelazione divina, e quindi Dio, condanna radicalmente tali atti.

 

 

b,1) La Parola di Dio e in particolare Cristo svelano l’uomo all’uomo e gli rivelano la sua vocazione; Cristo svela anche alla persona con tendenze omosessuali chi è lei stessa e quale è la sua vocazione!

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Il Concilio Vaticano II afferma: “ Cristo […], proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione.”[17]

Attraverso tutta la Bibbia e attraverso la Tradizione, cioè attraverso la Rivelazione, Cristo svela l’uomo all’uomo.

Sottolineo: Cristo svela l’uomo all’uomo; Cristo svela ad ogni uomo, anche a colui che ha tendenze omosessuali, chi è l’uomo e quale è la sua vocazione.

Come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1701 : “ … È in Cristo, « immagine del Dio invisibile » (Col 1,15),(Cf 2 Cor 4,4.) che l’uomo è stato creato ad « immagine e somiglianza » del Creatore. È in Cristo, Redentore e Salvatore, che l’immagine divina, deformata nell’uomo dal primo peccato, è stata restaurata nella sua bellezza originale e nobilitata dalla grazia di Dio.[18]

È in Cristo, “immagine del Dio invisibile” (Col 1,15; cfr. 2 Cor 4,4.) che l’uomo, ogni uomo, anche colui che ha tendenze omosessuali, è stato creato ad  immagine e somiglianza del Creatore. È in Cristo, cioè nella Luce che viene da Cristo che l’uomo scopre il peccato che ha colpito dall’inizio l’uomo. È in Cristo, Redentore e Salvatore, che l’immagine divina, deformata nell’uomo, in ogni uomo, anche in colui che ha tendenze omosessuali, dal primo peccato, è stata restaurata nella sua bellezza originale e nobilitata dalla grazia di Dio. In Cristo l’uomo è ad immagine e somiglianza della Trinità e deve agire a immagine e somiglianza della Trinità, quindi deve agire nella volontà di Dio, nella Legge di Dio che è per tutti gli uomini perché tutti la osservino.

La deformazione di tale immagine si è compiuta con il peccato originale, il Catechismo della Chiesa Cattolica  afferma al n. 400 che appunto a causa di tale peccato l’armonia nella quale gli uomini : “ … erano posti … è distrutta … A causa dell’uomo, la creazione è soggetta alla schiavitù della corruzione. (Cf Rm 8,20.) Infine, la conseguenza esplicitamente annunziata nell’ipotesi della disobbedienza (Cf Gn 2,17.) si realizzerà: l’uomo tornerà in polvere, quella polvere dalla quale è stato tratto. (Cf Gn 3,19.) La morte entra nella storia dell’umanità. (Cf Rm 5,12.)”

L’uomo era stato creato a immagine e somiglianza di Dio nella grazia santificante originale e aveva una straordinaria armonia, inoltre era immortale. Con il peccato originale entra la corruzione … entra il disordine, entrano le malattie, entra la morte (cfr. Catechismo della Chiesa n. 398-401).

La tendenza omosessuale, in quanto disordinata, ha origine a livello radicale nel peccato originale ma può svilupparsi anche a causa di peccati attuali, come vedremo meglio più avanti.

È in Cristo, Redentore e Salvatore, che l’immagine divina, deformata nell’uomo (anche nella persona con tendenze omosessuali), dal primo peccato e da peccati personali, è stata restaurata nella sua bellezza originale e nobilitata dalla grazia di Dio sicché l’uomo possa vivere in pienezza l’immagine e somiglianza divina in cui è stato creato.

In Cristo l’uomo ritrova la grazia santificante, cioè la partecipazione alla vita divina che era stata perduta con il peccato originale … in Cristo l’uomo può vivere in pienezza nella Legge divina che Cristo ha vissuto in pienezza e che tutti siamo chiamati a vivere, in Cristo l’uomo può attuare i comandamenti che Lui ha vissuto e che noi siamo chiamati a vivere, questa vita santa si attua nella carità. La carità splende in Cristo, afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1823 “… Amando i suoi « sino alla fine » (Gv 13,1), egli manifesta l’amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l’amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice: « Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore » (Gv 15,9).”

La carità si manifesta e splende in Cristo, che non è venuto ad abolire la Legge ma a darle compimento, Gesù ha detto infatti: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.” (Mt. 5, 17) e Cristo ha fatto perfettamente la volontà del Padre ed ha osservato perfettamente i comandamenti del Padre, infatti ha detto: “… bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco… Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.”( Gv. 14, 30s ; 15, 10s ) Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma in questa linea al n. 475  “… il Verbo fatto carne ha umanamente voluto, in obbedienza al Padre, tutto ciò che ha divinamente deciso con il Padre e con lo Spirito Santo per la nostra salvezza.[19]

Come dice il Concilio di Costantinopoli III: la volontà umana di Gesù è sottoposta alla sua volontà divina e onnipotente senza opposizione o riluttanza.[20]

La volontà umana di Cristo era pienamente e perfettamente sottoposta alla sua volontà divina e, quindi, Egli, in quanto uomo, ha osservato pienamente la Legge divina. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 578 : “Gesù, il Messia d’Israele, il più grande quindi nel regno dei cieli, aveva il dovere di osservare la Legge, praticandola nella sua integralità fin nei minimi precetti, secondo le sue stesse parole. Ed è anche il solo che l’abbia potuto fare perfettamente.(Cf Gv 8,46.)”. Cristo ha osservato in modo perfetto la Legge; solo Lui, Dio-uomo poteva farlo: “L’adempimento perfetto della Legge poteva essere soltanto opera del divino Legislatore nato sotto la Legge nella Persona del Figlio.( Cf Gal 4,4.) … Gesù compie la Legge fino a prendere su di sé « la maledizione della Legge », (Cf Gal 3,13.) … ”(Catechismo della Chiesa Cattolica n. 580)

Cristo porta a pieno compimento, nell’azione e nelle parole, la Legge.

Spiega infatti il Catechismo della Chiesa Cattolica: “ In Cristo è la Parola stessa di Dio …  a farsi  sentire … Questa Parola non abolisce la Legge, ma la porta a compimento dandone in maniera divina l’interpretazione definitiva …”(Catechismo della Chiesa Cattolica n. 581)

In Cristo possiamo di nuovo vivere la Legge santa di Dio in pienezza, nella grazia, nella carità (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 457ss; 1987-2016 ).

Cristo ci ha lasciato un esempio perché ne seguiamo le orme (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 618, 1 Pt. 2,21)!

In Cristo possiamo camminare decisamente verso il Cielo, verso il Paradiso. Il fine ultimo dell’uomo, è il Cielo!

In Cristo possiamo vivere secondo la Legge divina che ci chiama alla purezza e che condanna gli atti omosessuali (Lev. 18, 22; 20, 13; Rom. 1; 1 Cor 6, 9; 1 Tim 1, 10)

La via che conduce al Cielo la conosce Dio e Lui ce l’ha rivelata … non andiamo in Paradiso seguendo le nostre voglie ma sottomettendoci alla volontà di Dio.

La strada che conduce al Cielo è una sola: la Croce, cioè l’attuazione della volontà di Dio con tutte  le difficoltà e sofferenze che questo comporta! Gesù è chiarissimo: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.”(Luca 9,23)

  1. Rosa da Lima affermava, presentando le parole che Gesù le aveva detto: “Nessuno erri né si inganni; questa é l’unica vera scala del paradiso, e al di fuori della croce non c’é altra via per cui salire al cielo.”[21]

Il cammino cui Cristo ci chiama è cammino di Croce, di lotta, di vittoria sui nemici spirituali.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2015: “Il cammino della perfezione passa attraverso la croce. Non c’è santità senza rinuncia e senza combattimento spirituale.”(Cf 2 Tm 4.)”

La Gaudium et Spes afferma al n. 37: “Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, destinata a durare, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno (Cf. Mt 24,13; 13,24-30 e 36-43.). Inserito in questa battaglia, l’uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della grazia di Dio.” [22]

Solo in Cristo, camminando nella via della Croce con Lui, possiamo vincere questo terribile combattimento!

Sottolineo che ovviamente questa via di combattimento, questa via stretta che è la via della Croce è via di obbedienza alla Legge di Dio …

La via della Croce è la via di Cristo, cioè la via dell’osservanza della sua Legge in Lui e con Lui, la via che conduce al Cielo e quindi la via dei Comandamenti in Cristo e con Cristo, è la via della santa purezza, della castità vera, è via del tutto opposta agli atti omosessuali.

La via della Croce è via di combattimento spirituale contro la carne, il diavolo e il mondo, che ci spingono al peccato, anche al peccato di omosessualità, e solo in Cristo possiamo vincere.

L’uomo non è creato per vivere nell’attività omosessuale ma nella castità santa che Cristo ha mostrato in sé e che ci ha dato come esempio per noi. (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 618, 1 Pt. 2,21)!

 

 

b,2)L’insegnamento della Sacra Scrittura in materia di omosessualità.

 

 

b,2,1)L’ omosessualità nel mondo biblico.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Per quanto riguarda l’omosessualità nel mondo biblico dell’Antico Testamento e del Nuovo Testamento  rimando a quello che ho detto più sopra nei paragrafi riguardanti “L’omosessualità nel mondo antico”, in particolare in quelli in cui si parla dell’ omosessualità in Egitto, Medio Oriente, Grecia e Roma e del pensiero dei filosofi greci e romani riguardo  a questa materia.

 

 

b,2,2)L’insegnamento della Sacra Scrittura in materia di omosessualità.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce.

Il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede intitolato : “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, del 1.10.1986 delineava l’insegnamento della Sacra Scrittura in materia di omosessualità in questo modo:

“La teologia della creazione, presente nel libro della Genesi, fornisce il punto di vista fondamentale per la comprensione adeguata dei problemi posti dall’omosessualità. … Gli esseri umani … sono creature di Dio, chiamate a rispecchiare, nella complementarietà dei sessi, l’interiore unità del Creatore. Essi realizzano questo compito in modo singolare, quando cooperano con lui nella trasmissione della vita, mediante la reciproca donazione sponsale.”[23]

Quindi è anzitutto nel libro della Genesi, il primo libro della Bibbia, e nei suoi primi capitoli, che troviamo dati decisivi in ordine alla condanna degli atti omosessuali.

Sulla base di tali dati l’uomo, creato da Dio, è chiamato da Dio a rispecchiare, nella complementarietà dei sessi, l’interiore unità del Creatore. Questo compito è realizzato in modo singolare, quando l’uomo coopera  con Dio nella trasmissione della vita, mediante la sua donazione sponsale che ovviamente si compie attraverso l’unione intima tra l’uomo e la donna e non attraverso l’unione omosessuale.

Lo stesso primo libro della Bibbia presenta, accanto a questo compito dell’uomo, la caduta dei nostri progenitori nel peccato originale (Gen.3); questo peccato oscura e nasconde la verità sulla persona umana quale immagine e somiglianza di Dio.

Il peccato originale rovina pesantemente l’uomo, facendogli perdere la somiglianza divina e deformando la sua immagine divina; questo deterioramento procede e giunge quindi  alla storia degli uomini di Sodoma (cf. Gen 19, 1-11). [24]

La Congregazione per la Dottrina della Fede fu chiarissima nell’affermare allora riguardo al castigo di Sodoma: “Non vi può essere dubbio sul giudizio morale ivi espresso contro le relazioni omosessuali.”[25]

Nel testo di Genesi 19, 1-11 leggiamo : “ I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sòdoma. …  Non si erano ancora coricati, quand’ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». … E spingendosi violentemente contro quell’uomo, cioè contro Lot, si fecero avanti per sfondare la porta.”

Conosciamo quale fu il prosieguo della storia e la condanna divina su Sodoma : “Il sole spuntava sulla terra e Lot era arrivato a Soar, quand’ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo.”(Genesi 19, 23-25)

Nella lettera di Giuda troviamo evidentemente una chiara spiegazione data da Dio stesso della condanna di Sodoma: “ Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che alla stessa maniera si abbandonarono all’immoralità e seguirono vizi contro natura, stanno subendo esemplarmente le pene di un fuoco eterno.”( Gd 1,7) Si noti bene : si abbandonarono all’immoralità e seguirono vizi contro natura …

Che la condanna di Sodoma riguardi il peccato di omosessualità è sottolineato anche da vari testi della Tradizione e da vari biblisti tra cui cito qui p. Cortese, il quale afferma che anche l’episodio narrato in Giudici 19 ha a che fare anzitutto con l’omosessualità. [26]

La riprovazione divina dell’attività omosessuale si ribadisce e chiarisce poi nel libro del Levitico, come spiega la Congregazione per la Dottrina della Fede:

“In Levitico 18, 22 e 20, 13, quando vengono indicate le condizioni necessarie per appartenere al popolo eletto, l’Autore esclude dal popolo di Dio coloro che hanno un comportamento omosessuale.”[27]

Il testo di 18, 22 è il seguente : “Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole.”

Il testo di Lev. 20, 13 è il seguente : “Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte: il loro sangue ricadrà su di loro.”

Chiara la riprovazione divina per l’attività omosessuale che emerge da questi testi.

Nei passi appena visti gli atti omosessuali sono condannati radicalmente da Dio e sono indicati come abominevoli (to’eba) [28].  La condanna di tali atti è assoluta e non riguarda solo la loro attuazione in ambito cultuale. [29]

Ovviamente, quindi, la riprovazione divina per la pratica omosessuale è anche riprovazione per la prostituzione sacra omosessuale così come per quella eterosessuale e per i culti cui probabilmente esse si accompagnavano.

Per un certo tempo, contrariamente ai precetti appena visti, in Israele ci furono i prostituti sacri: “Inoltre nella terra c’erano prostituti sacri.” ( 1Re 14,24)

Del re Asa, il quale fece ciò che è retto davanti a Dio (1Re 15,11), si dice anche che, tra le opere rette da lui compiute va annoverata l’eliminazione dei  “prostituti sacri dalla terra” e l’allontanamento di “tutti gli idoli che avevano fatto i suoi padri.” (1Re 15,12)

Del figlio del re Asa, il re Gosafat, il quale, come suo padre, fece ciò che è retto davanti a Dio (1Re 22,43) si dice anche che  “Egli spazzò via dalla terra il resto dei prostituti sacri, che era rimasto al tempo di suo padre Asa.” (1Re 22,47)

Il libro del Deuteronomio afferma in questa linea: “ Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d’Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d’Israele. Non porterai nel tempio del Signore, tuo Dio, il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore, tuo Dio.”(Dt. 23,18)

Il termine cane indica con disprezzo il prostituto maschio.

La presenza di prostituti e prostitute sacre in Israele sulla base dei dati biblici è confermata anche nella Encyclopedia Judaica alla voce “Prostitution”.[30]

In un interessante articolo sull’omosessualità nell’A. Testamento il prof. Cortese precisa che la prostituzione maschile era di tipo omosessuale [31] e aggiunge che la Bibbia parla di tale prostituzione solo nel regno di Giuda.

Nel libro della Sapienza nella parte in cui mette in evidenza i pessimi frutti dell’idolatria leggiamo: “ Tutto vi è mescolato: sangue e omicidio, furto e inganno,

corruzione, slealtà, tumulto, spergiuro,

sconcerto dei buoni, dimenticanza dei favori,

corruzione di anime, perversione sessuale,

disordini nei matrimoni, adulterio e impudicizia.” (Sapienza 14, 25-26)

L’ affermazione greca che è significativamente tradotta nel testo italiano con “perversione sessuale” è γενέσεως εναλλαγή, la traduzione letterale di tali parole è: inversione della generazione; la Bibbia di Gerusalemme traduce questo passo con: crimini contro natura; la CEI con “perversione sessuale”; è evidente che si parla dell’ attività omosessuale e la si condanna.

Peraltro nel testo in questione, Sap. 14,26, si condanna anche l’ ασέλγεια, tradotta in italiano con “impudicizia” e che include tutti i peccati di tipo sessuale; s. Pietro (2 Pt. 2,7) usa questo termine greco per indicare l’immoralità contro natura dei Sodomiti facendoci capire ancora meglio che nella condanna di Sap. 14,25s vanno inclusi “doppiamente” e in modo particolare anche coloro che praticano lo stesso vizio dei sodomiti, cioè l’attività omosessuale.

Tenuto conto di quanto stiamo dicendo e in particolare del fatto che la Legge divina condanna radicalmente l’attività omosessuale è ovvio che la portata dei testi biblici che invitano a seguire la Legge divina e a non compiere il peccato include anche il divieto di compiere atti omosessuali.

Cioè tutti i comandi biblici generici a non peccare includono il comando a non compiere atti omosessuali.

Testi come: “ Tremate e più non peccate. …”( Sl 4, 5) o come “ Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira …” (Ef 4, 26) e altri testi simili includono anche il divieto di compiere atti omosessuali.

La portata dello stesso comando di amare Dio al di sopra di tutto (Dt 6,5-6; Mt 22, 37) include il divieto di compiere atti contro natura perché chi ama Dio come Lui stesso vuole, osserva la Legge che Dio stesso ha fissato e quindi non compie atti impuri contro natura.

Gesù dice chiaramente, in questa linea: chi mi ama osserva i miei comandamenti.(Gv. 14,15.21)

L’amore di Dio è inseparabile dall’osservanza dei comandamenti che Egli ci ha dato.

Il comando dell’amore per il prossimo include il divieto di compiere atti contro natura con il prossimo, perché amare il prossimo non significa farlo peccare con noi. (Lv 19, 18; Mt 22, 38)

La portata del termine indicante trasgressione della Legge, citato da Cristo stesso e riportato con il greco ἄνομος (uomo senza legge, violatore della Legge) in  Luca 22,37  e che implica la condanna di un tale ἄνομος, include anche coloro che praticano gli atti omosessuali, visto che la Legge condanna radicalmente tali atti, s. Pietro indica appunto con questo nome gli  atti degli abitanti di Sodoma (2 Pt. 2,8) e aggiunge un altro termine in questa linea per meglio qualificarli: ἀθέσμων, che significa che quegli uomini sono senza legge (2 Pt.2,7); il s. Apostolo sottolinea, così, la loro opposizione alla Legge divina.

In questa linea s. Paolo ribadisce e precisa la dottrina del Levitico 18, 22 e 20, 13 affermando che: non entreranno nel regno di Dio anche coloro che agiscono da omosessuali (cf. 1 Cor 6, 9).

Il testo di 1 Cor. 6, 9 s è il seguente: “ Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.”

Si noti bene: “ … né depravati,  né sodomiti … erediteranno il regno di Dio”, cioè né quelli che sono penetrati ( “depravati”, μαλακοὶ) né quelli che penetrano ( “sodomiti”, ἀρσενοκοῖται) durante un atto omosessuale[32].

In Rm 1 s. Paolo  presenta il comportamento omosessuale come un esempio della cecità nella quale, a causa del peccato è caduta l’umanità. All’armonia originaria fra il Creatore e le creature viene a sostituirsi l’idolatria che conduce alle gravi deviazioni nel campo morale. San Paolo vede l’esempio più evidente di queste gravi deviazioni nelle relazioni omosessuali (cf. Rm 1, 18-32). Il testo di 1 Rm 18-32 dice in particolare, per i nostri interessi, quanto segue: “… Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento.”

  1. Paolo mette in evidenza la contrarietà dei rapporti omosessuali alla natura umana; a questo riguardo è interessante ricordare che il primo a evidenziare tale contrarietà fu Platone che si servì di essa per condannare radicalmente gli atti omosessuali

Sulla scia di Platone vari altri autori condannarono i rapporti sottolineando l’opposizione di essi alla natura umana (cfr. Musonio Rufo, Plutarco, Filone, Giuseppe Flavio etc.); s. Paolo pare servirsi di questa linea di pensiero appunto per sottolineare la radicale e assoluta contrarietà degli atti omosessuali all’uomo e alla sua vita delineata da Dio nella creazione e precisata con la Legge. [33]

In 1 Tm 1, 10 in perfetta continuità con tutto l’insegnamento biblico, nell’elenco di coloro che agiscono contrariamente alla sana dottrina rivelata, vengono esplicitamente indicati da s. Paolo coloro che compiono atti omosessuali.[34]

Il testo di 1 Tm. 1  dice, più precisamente, questo: “ Noi sappiamo che la Legge è buona, purché se ne faccia un uso legittimo, nella convinzione che la Legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrìleghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, i fornicatori, i sodomiti, i mercanti di uomini, i bugiardi, gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che mi è stato affidato.” (1 Tim. 1, 8-11)

Molto evidente è la condanna dei sodomiti”!

Secondo R. Penna nel testo appena visto l’Apostolo condanna sia l’omosessualità maschile che quella femminile [35]

La Congregazione della Dottrina della Fede ha affermato: “  …  È solo nella relazione coniugale che l’uso della facoltà sessuale può essere moralmente retto. Pertanto una persona che si comporta in modo omosessuale agisce immoralmente …  L’attività omosessuale non esprime un’unione complementare, capace di trasmettere la vita, e pertanto contraddice la vocazione a un’esistenza vissuta in quella forma di auto-donazione che, secondo il Vangelo, è l’essenza stessa della vita cristiana. … L’insegnamento della Chiesa di oggi è quindi in continuità organica con la visione della S. Scrittura e con la costante Tradizione.”[36]

Ripeto: “L’insegnamento della Chiesa di oggi è quindi in continuità organica con la visione della S. Scrittura e con la costante Tradizione.”

Come spiega il Catechismo della Chiesa cattolica al n. 2357 ss: “ … Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, (Cf Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.) la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».[37] Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.”

Queste indicazioni magisteriali sono state recepite dai buoni esegeti cattolici.

Nella linea delle affermazioni viste finora, il prof. Edart, un esegeta cattolico francese, alcuni anni fa,  ha scritto un importante articolo sui testi paolini, visti più sopra, che condannano gli  atti omosessuali, mettendo in evidenza come tale condanna è assoluta e insuperabile e citando in questa direzione anche il famoso esegeta M. Gilbert[38].

La stessa dottrina circa la condanna degli atti omosessuali si trova in un articolo del prof. F. Martin.[39]

Riprenderò ed esaminerò meglio più avanti la trattazione biblica dell’omosessualità realizzata in questo paragrafo allorché criticherò un documento della Pontificia Commissione Biblica che ha affrontato questo stesso argomento .

 

 

b,2,3) Precisazioni sull’amicizia tra Davide e Gionata.

 

 

Quanto abbiamo detto finora ci deve fare comprendere che è radicalmente falsa l’affermazione di alcuni secondo cui la relazione tra Gionata e Davide fosse di tipo omosessuale[40].

Presentiamo innanzitutto bene i fatti che emergono dalla Sacra Scrittura seguendo una significativa sintesi dell’ Encyclopedia Britannica[41].

Quando Davide divenne un membro della famiglia di Saul e ottenne molte vittorie contro i Filistei, lui e Gionata divennero amici intimi(1 Sam. 18,1).

Dopo che Saul si rivoltò gelosamente contro Davide, Gionata tentò di riconciliarli , ma ci riuscì solo per un breve periodo(1 Sam. 19,1-6). Saul cercò di ottenere l’aiuto di Gionata per uccidere David, ma Gionata rimase amico di David e lo avvertì della rabbia di Saul in modo che David si potesse nascondere (1 Sam. 20). Quando i due si incontrarono per l’ultima volta nel deserto di Zif, pianificarono che Davide sarebbe stato il prossimo re d’ Israele e Gionata il suo ministro (1 Sam. 23,16–18). [42]

Successivamente , quando Gionata morì con Saul, Davide elevò una bella elegia in memoria di essi.

Questa è in sintesi la storia dell’amicizia tra questi due giovani, una storia che emerge dalla Scrittura;

ricordiamo perciò subito che la Bibbia va letta e interpretata nella Tradizione, lo vedemmo sopra!

La Bibbia, appunto interpretata rettamente nella Tradizione, è integralmente e radicalmente contraria a tali atti;  se la relazione tra Gionata e Davide fosse stata di tipo omosessuale sarebbe stata radicalmente condannata dalla Scrittura e dalla Tradizione in modo netto e probabilmente i due giovani sarebbero stati uccisi.

D’altra parte la Bibbia non presenta atti omosessuali tra Gionata e Davide, parla solo di un amore santo e profondo tra questi due importanti personaggi della storia biblica.

Il fatto che si siano baciati ( 1Sam 20,41) non significa nulla in chiave omosessuale perché la Bibbia riporta molti altri casi di uomini che si baciano[43] ma ovviamente tale bacio è un bacio indicante, per sé stesso, amicizia, benevolenza, s. Paolo invita i cristiani, in questa linea a scambiarsi il bacio santo (Romani 16, 16, 1 Corinzi 16, 20, 2 Corinzi 13, 12, 1 Tessalonicesi 5, 26) non a praticare l’omosessualità, e lo stesso fa s. Pietro (1 Pietro 5, 14)!

Il bacio di Giuda a Gesù è un segno falso di amicizia ma non un segno di relazione omosessuale!

L’uso del termine ahabah per indicare l’amore tra Gionata e Davide non è strano se si considera che questo termine indica nella Bibbia in varie occasioni l’amore tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e uomo (Sl. 109,4s) cioè un amore santo[44], del tutto contrario all’attività omosessuale che la Bibbia condanna radicalmente!

Le parole di Davide dopo la morte di Gionata, per cui: “ Tu mi eri molto caro, la tua amicizia era per me preziosa, più che amore di donna.” (2Sam 1,26) non hanno nulla di omosessuale ma presentano semplicemente un grande e santo amore tra due giovani che per importanza e preziosità, per Davide, superava la relazione con una donna; Davide infatti da quell’amicizia aveva ottenuto salvezza per la sua vita.

Il Cardinale Ravasi, famoso biblista ha affermato riguardo a tale passo : “Sulla frase così commossa e intensa del versetto da noi evocato alcuni hanno voluto ammiccare a un amore omosessuale tra Davide e Gionata. In realtà – oltre al fatto che il linguaggio amoroso, nell’antico Oriente, era adottato per esprimere le alleanze politiche tra clan e famiglie al potere (si sa che Gionata si era schierato con Davide, comprendendo la tragedia verso cui suo padre Saul stava conducendo Israele) – è da notare che il mondo semitico ama i colori accesi, le immagini estreme, i sentimenti forti. C’è, dunque, in questo canto la più alta celebrazione dell’amicizia: «chi trova un amico, trova un tesoro», annoterà il sapiente biblico detto Siracide (6,14), riprendendo o creando un proverbio che perdura ai nostri giorni. E un altro sapiente biblico, il Qohelet, ammonirà: «Guai a chi è solo: se cade, nessuno lo rialzerà; se dorme da solo, nessuno lo riscalderà; se è aggredito, nessuno lo aiuterà a resistere» (4,10-12).”[45]

La Bibbia non si fa problemi a mettere in rilievo i peccati di Davide e appunto non presenta le parole di lui come indicanti peccati di omosessualità  di Davide ma come indicanti la sua profonda amicizia con Gionata il quale gli salvò la vita!

I peccati di Davide non attenevano all’omosessualità ma ad altri tipi di lussuria, come la Bibbia mette in evidenza!

La tradizione ebraica vede nel rapporto tra Davide e Gionata un esempio di vera amicizia. Nella Jewish Encyclopedia leggiamo infatti che i rapporti tra Gionata e David sono diventati tipici della vera amicizia. L’amicizia di Gionata per David è messa a dura prova; infatti contro di essa si schierano il dovere filiale e gli interessi personali di un principe; ma l’amicizia vince (1 Sam. 18, 3; 19, 2-7; 23, 17-18). [46]

La Chiesa, guidata dallo Spirito Autore della Bibbia, che ci insegna a interpretare la Bibbia, non ha mai visto, per quanto mi consta, in tale rapporto tra questi 2 giovani qualcosa che fosse di tipo omosessuale ma piuttosto ha contemplato in esso la bellezza della santa amicizia.

Come spiega il prof. Grossi in un interessante articolo[47] di cui riporterò le affermazioni qui di seguito va notato che i Padri della Chiesa incrementarono l’approfondimento del valore dell’amicizia, indicata come «amicizia spirituale» opposta a quella «carnale» (l’espressione è di Agostino, nella “Regola ai servi di Dio”). Il valore dell’amicizia è un aspetto molto importante della letteratura patristica, nella quale ebbe un grande sviluppo costituendo un aspetto fondamentale della vita e della cultura cristiana.

Nei cenobi dell’Oriente cristiano come in quelli occidentali l’amore del prossimo era la regola di convivenza, e non poteva non tradursi in profonda amicizia.

È universalmente noto che Agostino d’Ippona fu il teorico dell’amicizia cristiana nel mondo antico. Nella Regola ai servi di Dio, s. Agostino impone, a quanti scelgono di vivere in monastero, come unica ascesi quella della «dilectio», vale a dire l’esercizio continuativo dell’amore per Dio e per il prossimo.

L’amicizia di Basilio Magno con Gregorio di Nazianzo, di Macrina (sorella di Basilio) con le sue compagne, l’amicizia di Agostino con i compagni di vita ascetica, di Girolamo con il circolo delle donne dell’Aventino, rimangono tuttora un punto di riferimento per la vera amicizia nella Chiesa.

  1. Agostino precisò che dell’amicizia Cristo stesso è il fondamento, capace di assicurarne la durevolezza ed alimentarne nella preghiera la genuinità.

Famosa è la frase agostiniana: “Nelle cose terrene nessuna cosa è cara all’uomo se questi non ha per amico un uomo” (Ep. 130,4). [48]

Questa santa amicizia tra uomini di Dio non deve essere scambiata erroneamente da qualcuno come un legame omosessuale, essa è infatti tutt’altro!

  1. Aelredo di Rievaulx ha realizzato uno scritto intitolato: “L’amicizia spirituale” in cui presenta l’amicizia tra Davide e Gionata come esemplare e santa.

Le affermazioni sull’omosessualità tra Davide e Gionata appaiono un chiaro portato dell’ideologia omosessualista che non sa o non vuole guardare con purezza e realismo alle sante amicizie ma deve vedere in esse la lussuria omosessuale; un caso simile ha riguardato, come vedemmo più sopra, il cosiddetto “sacramento della fraternità” scambiato da alcuni omosessualisti per un matrimonio omosessuale ante litteram [49].

 

 

b,3) Tutta la S. Scrittura condanna gli atti omosessuali.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

I testi che ho messo in evidenza nei precedenti paragrafi evidenziano come in vari passi della Bibbia è condannata l’attività omosessuale, in questo paragrafo vedremo che in realtà è tutta la S. Scrittura che condanna negativamente o positivamente, direttamente o indirettamente, implicitamente o esplicitamente, tale attività.

Diciamo anzitutto che mai la Bibbia elogia la pratica omosessuale; non esiste un solo elogio di tali atti e di coloro che li praticano e nessun agiografo della Bibbia ha mai negato la condanna radicale degli atti impuri contro natura fatta da Lev. 18 e Lev. 20.

La condanna di tali atti permane dunque assoluta e intatta, tutta la Bibbia, in questo senso, la evidenzia negativamente cioè non parlando mai a favore dell’attività omosessuale o di coloro che praticano tale attività.

D’ altra parte, come detto, la portata dei testi biblici veterotestamentari e neotestamentari che invitano a seguire la Legge divina e a non compiere il peccato include, ovviamente anche il divieto di compiere atti omosessuali.

La portata dello stesso comando di amare Dio al di sopra di tutto (Deuteronomio 6,5-6; Mt. 22 e Mc. 12 ) include, implicitamente, il comando di seguire tutta la Legge di Dio e quindi il divieto di compiere atti contro natura, ovviamente!

Amare Dio al di sopra di tutto significa osservare la sua Legge e non compiere atti impuri contro natura.

Il termine ’a·hă·ḇāh  e il verbo aheb appunto in quanto significano vero amore di Dio, attuazione della Legge  includono la condanna degli atti omosessuali che sono contrari ad essa.

La portata di termini indicanti trasgressione grave della Legge come “pesha’” o “mered” include anche gli atti omosessuali.

Come detto la portata del termine indicante trasgressione della Legge, citato da Cristo stesso e riportato con il greco ἄνομος (uomo senza legge, violatore della Legge) in  Luca 22,37 e che implica la condanna per colui che era detto ἄνομος, include anche coloro che praticano gli atti omosessuali, e li include pienamente e nettamente visto che la Legge condanna radicalmente tali atti.

La portata delle condanne reiterate nella Bibbia dei peccati sessuali indicati con termini vari come  ἀσέλγεια o πορνεία e altri simili implica la condanna degli atti omosessuali.

Questo significa che molti testi biblici direttamente anche se con termini più generali condannano l’attività omosessuale.

Inoltre, come afferma il Catechismo:  “In realtà, la Legge costituisce un tutto unico e, come ricorda san Giacomo, « chiunque osservi tutta la Legge, ma la trasgredisca in un punto solo, diventa colpevole di tutto » (Gc 2,10).” (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 578)

Il Catechismo appena citato afferma, inoltre, al n.2069: “Il Decalogo costituisce un tutto indissociabile. Ogni « parola » rimanda a ciascuna delle altre e a tutte; esse si condizionano reciprocamente. Le due tavole si illuminano a vicenda; formano una unità organica. Trasgredire un comandamento è infrangere tutti gli altri.(Cf Gc 2,10-11.) …”

In questa linea, attraverso ogni prescrizione della sua Legge, Dio rimanda a tutta la Legge e comanda di osservare tutta la Legge, quindi anche il divieto degli atti omosessuali.

Più generalmente possiamo dire che la Bibbia non tratta solo in pochi testi degli atti omosessuali; tutta la Bibbia, in quanto comanda di osservare tutta la Legge divina, condanna radicalmente gli atti omosessuali.

Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Dio, attraverso tutte le parole della Sacra Scrittura, non dice che una sola Parola, il suo unico Verbo, nel quale esprime se stesso interamente. (Cf Eb 1,1-3.)”(   Catechismo della Chiesa Cattolica n.  102)

Questa unica Parola che Dio dice nella Scrittura è purissima santità e totale opposizione al peccato e quindi condanna radicale degli atti omosessuali!

Come dice ancora il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 134: “Tutta la divina Scrittura è un libro solo e quest’unico libro è Cristo; « infatti tutta la divina Scrittura parla di Cristo e in lui trova compimento ».”

Ma Cristo è assoluta santità e purezza, è carità perfetta e perfetta attuazione della Legge, quindi è totale opposizione e radicale condanna degli atti omosessuali.

In questa linea occorre anche considerare che tutta la Sacra Scrittura è un solo libro (cfr. Catechismo della Chiesa cattolica n. 112) che ha per Autore Dio[50]  che attraverso esso, ci chiama a vivere tutta la sua Legge, in Cristo, e perciò attraverso tutta la Bibbia condanna la pratica omosessuale.

Tutta la Bibbia, direttamente o indirettamente, negativamente o positivamente, condanna l’omosessualità.

Attraverso tutta la Bibbia parla il Signore che, come stiamo vedendo e vedremo sempre meglio, condanna radicalmente questa pratica particolarmente abominevole.

Tutta la Bibbia ci mette in relazione con il Signore che condanna radicalmente gli atti omosessuali e che vuole allontanarci da essi.

Concludo notando che i pochi testi che in modo più diretto e specifico parlano dell’omosessualità sono appunto così pochi anche per due fondamentali ragioni:

1) gli autori biblici non mirano a pubblicizzare certi peccati al di là dello stretto necessario per non stimolare le persone a commetterli;

2) perché gli ebrei, secondo le affermazioni di qualche loro autore, non hanno mai avuto una speciale abitudine a compiere certi atti; nel popolo ebraico, come detto, specie in alcuni periodi il peccato impuro contro natura era poco praticato.[51]

La Croce di Cristo sia la nostra luce.

 

 

b,4) La condanna biblica dell’omosessualità e più generalmente della lussuria nella tradizione ebraica.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Mi pare interessante vedere come le affermazioni bibliche di condanna radicale della lussuria e in particolare della pratica omosessuale siano recepite nella tradizione ebraica. Seguirò un interessante articolo realizzato in tempi non sospetti, cioè in tempi in cui non c’erano potenti lobby gay tese a modificare la dottrina religiosa sull’omosessualità, che ho trovato sulla Jewish Encyclopedia[52] e lo arricchirò con altri testi più recenti tratti dall’ Encyclopedia Judaica.

Appunto l’Encyclopedia Judaica afferma che la castità è prevenzione di attività sessuale illecita. In nome della santità, la Bibbia esorta a non seguire le abominazioni della “terra d’Egitto” e “della terra di Canaan” (Lv. 18: 3). L’adulterio, l’incesto, la sodomia e la bestialità sono chiamati abominazioni; anche lo stupro e la seduzione sono censurati.[53]

Spiega più dettagliatamente l’ articolo della Jewish Encyclopedia  che la purezza riguardo alle relazioni sessuali è inclusa nel comandamento: siate santi perché io, il Signore sono santo.(Lv. 19,2) Il termine usato per indicare tale santità è qadosh. Si tratta di un’affermazione che viene ripetuta più volte nell’ A. T. In Lv. 20 leggiamo: “ Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separato dagli altri popoli, perché siate miei.”

Nelle religioni semitiche antiche era prominente l’adorazione delle forze naturali che producono e danno fertilità e una particolare relazione con il sesso era prominente nei loro culti; il rapporto sessuale faceva parte dei riti nei santuari di Baal e Astarte. Le popolazioni cananee praticavano questi culti. Questa mancanza di castità nelle istituzioni religiose determinò che in quei popoli la purezza sessuale non era considerata importante.

Le istituzioni religiose e domestiche di Israele si sono radicalmente differenziate da quelle dei popoli circostanti riguardo all’importanza data alla virtù della castità; forse in nessun campo la differenza è tanto marcata quanto in questo. Le affermazioni del Pentateuco sono fortissime nel marcare la differenza netta tra Israele e gli altri popoli e spiegano anche il motivo per cui Israele doveva assolutamente evitare tali pratiche.

Il Dio d’Israele è Santo e vuole purezza, santità nel culto e nella vita.

Nel Levitico al capitolo 18 leggiamo: “Il Signore parlò a Mosè e disse: “Parla agli Israeliti dicendo loro: “Io sono il Signore, vostro Dio.  Non farete come si fa nella terra d’Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nella terra di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi.  Metterete invece in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio.  Osserverete dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali chiunque le metterà in pratica vivrà. Io sono il Signore.”

Seguono le leggi della castità che devono essere osservate per evitare le azioni immonde compiute nelle terre dell’Egitto e di Canaan. Queste leggi di castità riguardano la vita religiosa e quella sociale e domestica.

Per quanto riguarda la religione era radicalmente vietata la prostituzione sacra sia maschile che femminile che era comune nei popoli delle zone nelle quali si trovava Israele. (Dt. 23. 18, 19;  Lv. 19, 29, si veda anche il Baal di Peor Nm. 25).

Nel Deuteronomio leggiamo : “Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d’Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d’Israele.  Non porterai nel tempio del Signore, tuo Dio, il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore, tuo Dio.” (Dt. 23. 18s)

Queste pratiche, come si vede, sono abominevoli per Dio, sono radicalmente contrarie alla santità che Dio vuole per il suo popolo e per la sua religione. I termini usati per indicare certe pratiche cultuali sono particolarmente indicativi per capire il disgusto di Dio per esse, il termine cane indica l’uomo che si prostituisce.

La purezza in ambito sociale e domestico implicava anzitutto il divieto di adulterio; occorre precisare che una donna promessa sposa era considerata come una sposa e poteva essere punita per adulterio. L’incesto era vietato e venivano indicati i gradi di parentela in cui si incorreva in tale peccato. I peccati contro natura come sodomia e pederastia, prevalenti nel paganesimo, erano strettamente proibiti (Lev. 18, 22.23; 20, 13-16)

La Scrittura afferma che i peccati contro la castità furono i particolari abomini, la cui commissione da parte degli abitanti di Canaan aveva reso impura la terra (Lev. 18. 27). Nessun peccato, tranne l’idolatria, fu proibito più costantemente e con più veemenza della depravazione sessuale. [54] Vedremo meglio più avanti come i peccati impuri contro natura appaiono abominevoli davanti a Dio al punto che per essi in particolare i cananei sono stati “rivomitati” dalla loro terra …

In particolare, spiega un articolo della Encyclopedia Judaica,  le relazioni sessuali tra uomini sono chiaramente vietate dalla Torah . ( Lev. 18:22 ); tali atti sono condannati nei termini più forti possibili, come disgustosi, abominevoli.[55]

La pratica omosessuale viene condannata in modo veramente radicale nella Bibbia, l ‘unico peccato sessuale descritto in termini così forti è il peccato di risposare una donna che aveva divorziato dopo essere stata sposata con un altro uomo (vedi Deut. 24: 4 ); il peccato di pratica omosessuale è punibile con la morte ( Lev. 20:13 ), così come i peccati dell’adulterio e dell’incesto; è importante notare, tuttavia, che sono gli atti omosessuali a essere proibiti, non l’ orientamento omosessuale.[56]

Nell’ Encyclopedia Judaica leggiamo: “The Bible refers to actual incidents involving homosexuality only in describing the abominations of the sinful city of Sodom, where the entire population demanded of Lot the surrender of his visitors “that we may know them” (Gen. 19:5), i.e., have carnal knowledge of them (hence the common use of the term “sodomy” for homosexuality), and again in the story of similar conduct by a group of Benjamites in Gibeah, leading to a disastrous civil war (Judg. 19–20).” [57]

La Bibbia tratta degli atti omosessuali in particolare nel descrivere le abominazioni di Sodoma (Gn. 19), in cui tutta la popolazione voleva abusare dei due uomini-angeli, e nella storia dei perversi uomini di Gabaa (Gdc. 19) .

Va notato che: “In addition to these isolated cases, the Talmud records that the Egyptian Potiphar purchased Joseph “for himself ” (Sot. 13b), that is, for homosexual purposes (Rashi).” [58] Cioè secondo l’interpretazione di qualche esegeta talmudico anche nell’episodio dell’acquisto di Giuseppe come schiavo le parole del compratore indicano che quest’ultimo lo aveva acquistato al fine di compiere atti omosessuali.

Quattro delle dodici maledizioni che sono pronunciate nel capitolo delle maledizioni nel Libro del Deuteronomio (27. 20-23) sono dirette contro il vizio della lussuria nell’una o nell’altra delle sue forme.

Nel versetto 26 di Dt. 27 leggiamo “Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterle in pratica!”. Tutto il popolo dirà: “Amen”.”

Quest’ultima maledizione colpisce in particolare chi pratica l’omosessualità che, come visto è sommamente aborrita da Dio.

L’atteggiamento biblico in questa materia della lussuria è forse meglio espresso nella storia di Giuseppe, che, quando fu tentato dalla moglie di Potifar, rifiutò di unirsi sessualmente con lei dicendo: “Come posso fare questa grande malvagità e peccato contro Dio?” (Gen. 39. 9.) L’incontinenza nelle sue varie forme, nella vera tradizione biblica, era ed è principalmente un peccato contro Dio, il puro e santo.[59]

Nei libri storici della Bibbia, prosegue l’articolo della Jewish Encyclopedia, passaggi occasionali indicano quanto chiaramente si comprendesse che la castità era una virtù indispensabile ( cfr. 1 Sam. 2, 22; 2 Sam. 13. 12; 1 Re 14, 24; 2 Re 13, 6; 17, 16; 18, 4; 20, 1. 3; 22, 4; 2 Cronache 28, 3; 33, 3; 34, 14).[60]

I profeti, spiega ancora l’articolo della Jewish Encyclopedia, hanno posto la massima attenzione sulla castità. La loro condanna di mancanza di castità si colloca tra quelle più pronunciate delle loro denunce dei mali prevalenti ai loro giorni (Amos 2, 7; Osea 4, 2. 13. 14; Isa. 57,3; Ger. 9, 1; 23, 10. 14; 29, 23; Ezechiele 16,38; 18,6; 22,10. 11; 23,48; 33.26)[61] In Isaia leggiamo:

“3 Ora, venite qui, voi,

figli della maliarda,

progenie di un adultero e di una prostituta.” (Is. 57,3)

In Geremia leggiamo:

“10 La terra è piena di adùlteri;

per la maledizione tutta la terra è in lutto,

sono inariditi i pascoli della steppa.

La loro corsa è diretta al male

e la loro forza è l’ingiustizia.

… 14 Ma tra i profeti di Gerusalemme

ho visto cose nefande:

commettono adultèri e praticano la menzogna,

danno aiuto ai malfattori,

e nessuno si converte dalla sua malvagità;

per me sono tutti come Sòdoma

e i suoi abitanti come Gomorra”.(Ger. 23,10-14) Si noti come Sodoma e Gomorra sono citate in contesto di depravazione sessuale … più avanti torneremo su questo punto, allorché parleremo a lungo del castigo di Sodoma.

Alla santità e purezza di Dio si oppone l’impurità di Sodoma e di Gerusalemme.

Il fatto che i profeti insistano sulla lussuria indica da una parte l’importanza della castità e dall’altra la gravità della lussuria come radicalmente opposta alla santità e purezza che Dio vuole dal suo popolo.

Nei libri sapienziali troviamo altre indicazioni della necessità della purezza e quindi della gravità del peccato di lussuria.

Le molte ammonizioni nel Libro dei Proverbi contro la lussuria, continua l’ articolo della Jewish Encyclopedia, vanno indicate come prova del posto elevato che la vita pura ha tenuto nella stima dei saggi di Israele (Proverbi 5, 3-23; 6, 24-33; 7,5-27, 9, 13-18, 22,3), in questa stessa linea nel libro di Giobbe leggiamo queste parole dello stesso Giobbe:” Ho stretto un patto con i miei occhi, di non fissare lo sguardo su una vergine.”(31,1).

Sono affermazioni, anche queste, che ovviamente indicano una grande cura nell’evitare il peccato impuro, nel togliere l’occasione di peccato.

Vanno nelle stessa linea le ingiunzioni del saggio Ben Sira (Siracide 9, 3-9; 19, 2; 23, 22-26; 42,11),

In particolare nel cap. 9 del Siracide leggiamo:

“3 Non dare appuntamento a una donna licenziosa,

perché tu non abbia a cadere nei suoi lacci.

4 Non frequentare una cantante,

per non essere preso dalle sue seduzioni.

5 Non fissare il tuo sguardo su una vergine,

per non essere coinvolto nella sua punizione.

6 Non perderti dietro alle prostitute,

per non dissipare il tuo patrimonio.

7 Non curiosare nelle vie della città,

non aggirarti nei suoi luoghi solitari.

8 Distogli l’occhio da una donna avvenente,

non fissare una bellezza che non ti appartiene.

Per la bellezza di una donna molti si sono rovinati,

l’amore per lei brucia come un fuoco.

9 Non sederti accanto a una donna sposata,

e con lei non frequentare banchetti bevendo vino,

perché il tuo cuore non corra dietro a lei

e per la passione tu non vada in rovina.”

Sono indicazioni , sottolineo, per conservare la purezza e che quindi ci offrono delle regole per evitare la lussuria contro natura.

Ben Sira consigliò ovviamente di non andare dietro le passioni e di trattenersi dall’attuare i desideri contrari alla volontà di Dio ( Sir. 18, 30). [62]

Anche nel Talmud, nella linea della Bibbia, sono previste misure preventive per mantenere lontani dalla tentazione e dal peccato sessuale.  Israele, dice il Talmud, è al di sopra del sospetto di sodomia o bestialità, e quindi non sono state ritenute necessarie precauzioni preventive contro queste perversioni[63], in realtà quando i tempi cambiarono e le perversioni divennero più comuni anche fra gli ebrei, gli autori ebrei diedero norme di particolare prudenza riguardo ai rapporti con uomini [64].

Era ben chiaro ai rabbini che la lussuria porta grandi danni e qualcuno di loro affermò che una delle cause della distruzione di Gerusalemme fu la prevalenza di “spudoratezza”, che indubbiamente significa lussuria.[65]

Furono fatte molte leggi nella tradizione ebraica per salvaguardare la purezza delle persone e per assicurare la castità.

Secondo Maimonide: l’oggetto dei precetti divini è la diminuzione del rapporto sessuale, per frenare il più possibile l’indulgenza nella lussuria; secondo questo famoso esperto ebreo inoltre  la legge relativa ai rapporti sessuali proibiti e quella per la promozione della castità hanno lo scopo di inculcare la lezione per cui dovremmo limitare i rapporti sessuali, tenerli in disprezzo e desiderarli solo raramente.[66]

Chiaramente la pratica omosessuale è dunque per gli ebrei ortodossi ancora oggi un abominio, un peccato molto grave, radicalmente contrario alla purezza e santità cui Dio chiama l’uomo.

Secondo la tradizione ebraica gli atti omosessuali offendono la dignità umana e sono condannati a livello universale già nei “7 comandamenti dei figli di Noè”; tali atti sono contrari alla natura e  impediscono lo scopo procreativo del sesso, come ogni atto contraccettivo. [67]

Il compimento di tali atti da parte di persone porta alla distruzione della famiglia, il coniuge infatti facilmente non accetterà tali pratiche.

La tradizione ebraica vede tali atti come assolutamente immorali e inaccettabili anche qualora siano vissuti nella fedeltà ad un solo partner. [68]

Nel popolo ebraico, come detto, specie in alcuni periodi il peccato impuro contro natura era poco praticato.[69]

Pochi sono i casi riportati dalla tradizione ebraica talmudica di tali peccati: “For the talmudic period, too, the records know of very few such incidents (see TJ, Sanh. 6:6, 23c; Jos., Ant. 15:25–30).” [70]

In un articolo del giornale Haaretz viene precisato che il Talmud, contiene affermazioni secondo cui il sesso sodomitico tra gli uomini provoca eclissi solari e terremoti, ma distingue anche tra due forme di pederastia: sesso sodomitico per cui è prevista una pena di morte per lapidazione, e sesso omosessuale che non comporta la penetrazione, su cui i rabbini erano più indulgenti; nell’articolo il giornalista sottolinea con meraviglia che legge ebraica non vieta esplicitamente il sesso con ragazzi di età inferiore ai nove anni.[71]

Riguardo all’omosessualità femminile occorre dire che la Bibbia ebraica non ne parla, secondo alcuni ciò deriva dal fatto che tale omosessualità non sarebbe stata considerata un comportamento propriamente sessuale, mancando l’emissione di sperma, secondo una teoria più tradizionale gli scrittori della Bibbia non sapevano nulla dell’attrazione erotica tra le donne e non potevano vietare qualcosa che non conoscevano, un’altra interpretazione tradizionale è che il comportamento era ovviamente proibito perché ciò che si applicava agli uomini si applicava alle donne; non abbiamo informazioni precise sull’amore erotico tra donne nel periodo in cui è stata scritta la Bibbia, nella storia ebraica.[72]

La prima discussione dell’omoerotismo femminile in testi ebraici si trova in Sifra, un commentario postbiblico sul libro del Levitico, edito nel secondo secolo dopo Cristo. Il riferimento è a un passaggio in Levitico 18, che vieta la partecipazione Israelita in atti considerati “le azioni di Egitto.” Il commentatore di Sifra suggerisce, secondo Rebecca Alpert, che il matrimonio lesbico era uno degli atti che sarebbero stati inclusi in questa categoria[73]; mi sembra davvero strano che qui si parli di matrimonio lesbico, purtroppo non ho potuto vedere direttamente il passo della Sifra, quindi mi appoggio sulle affermazioni della Alpert ma invito chi può a verificare che si tratti davvero di matrimonio lesbico.

Alpert afferma precisamente : “The commentator in Sifra suggests that lesbian marriage was one of the acts that would be included in this category. What we can infer from this text is that at the time of its writing, Jewish communities were cognizant of the Roman practice of women marrying other women.”

Quindi secondo lei si parla di matrimonio in riferimento ai matrimoni lesbici di Roma.

Non trovo fonti sicure che parlino di tali matrimoni a Roma ma non voglio chiudere la discussione, chi è interessato verifichi se mai a Roma siano stati celebrati tali riti.

Il Talmud, spiega Alpert nello stesso articolo appena citato, parla del mesolelot [comportamento omoerotico femminile], non del matrimonio lesbico. La parola mesolelot viene compresa dai commentatori successivi come un riferimento alla pratica del tribadismo. Un passaggio nel Talmud si domanda se le donne che praticano il mesolelot sono ancora vergini e idonee a sposare sacerdoti. La Mishna dà due opinioni sull’ammissibilità al matrimonio sacerdotale di una persona che pratica il tribadismo L’opinione accettata è che una donna del genere sia ammissibile e che quindi non perda la verginità, sebbene l’opinione della minoranza vada in senso contrario a tale ammissione, quest’ultima colloca tale pratica nella categoria della pratica sessuale e come tale squalifica chi la attua dalla categoria delle vergini.[74]

Maimonide ritiene che le pratiche dell’omosessualità femminile siano contrarie alla Legge: “ Maimonides asserted that lesbian practices are forbidden because it was a “practice of Egypt” and because it constituted rebelliousness.”[75]

Più precisamente nel MishnehTorah, scritto appunto da Maimonide nel XII secolo, egli ribadisce che le pratiche omosessuali femminili cadono sotto il divieto levitico contro le azioni impure dell’Egitto e di altri popoli ma suggerisce anche che questo comportamento non dovrebbe escludere una donna dal sposare un sacerdote perché è solo una piccola infrazione; la pena per chi pratica l’omosessualità femminile, secondo Maimonide, deve essere la fustigazione; Maimonide avverte gli uomini di impedire alle loro mogli di visitare donne che sono note per praticare tribadismo; in sintesi per questo testo scritto da Maimonide il comportamento lesbico è una minaccia per l’istituzione del matrimonio e degno di punizione.[76]

Altri autori considerano che l’omosessualità femminile vada condannata radicalmente come quella maschile.[77]

In sintesi: la dottrina ebraica, basata sulla Bibbia, condanna radicalmente l’omosessualità maschile e condanna anche ma con meno sicurezza e radicalità quella femminile.

 

 

c) I Padri e i Dottori della Chiesa condannano unanimemente e radicalmente l’attività omosessuale come un peccato molto grave.

 

 

c,1)L’insegnamento dei Padri della Chiesa.

 

 

c,1.1) L’insegnamento dei Padri sul corpo, sulla sessualità e sull’amicizia.

 

 

Un interessante articolo del prof. Vittorino Grossi[78] ci offre una panoramica sulla dottrina dei Padri riguardo al corpo, alla sessualità e all’amicizia, lo seguiremo in questo paragrafo per avere delle idee chiare su questi temi.

La Tradizione della Chiesa cattolica sulla sessualità riconosce la bontà del corpo e quindi  supera e condanna la posizione antropologica di discriminazione del corpo in quanto malvagio e quella per cui l’esercizio sessuale era assolutamente condannato appunto a causa della malvagità del corpo.

Il libro della Genesi è molto chiaro nell’affermare la bontà del creato e quindi del corpo.

In questo senso la Chiesa respingeva e condannava radicalmente la linea dualista (gnostica e manichea) ancorata al platonismo, che leggeva per lo più in senso negativo il corpo e qualsiasi tipo di rapporto sessuale.

La Tradizione cattolica sulla sessualità accettò sia il matrimonio che le scelte di vita celibataria e di vita consacrata, i Padri della Chiesa parlavano positivamente sia del matrimonio che della verginità.

  1. Agostino scrisse, in questa linea, due opere in particolare su questi temi : “De bono coniugali” (il bene del matrimonio) “De sancta virginitate” (la santa verginità). Affermazioni simili si trovano in Gregorio Nazianzeno (Poemi Morali 1,275) e Giovanni Crisostomo.

L’esercizio della sessualità venne legato nella cultura cristiana del periodo patristico solo ed esclusivamente alla scelta matrimoniale. Nella Lettera a Diogneto è molto chiaro che i cristiani si sposano e si uniscono intimamente e lecitamente nel matrimonio (A Diogneto 6-7).

Le correnti ereticali, che possiamo conoscere soprattutto grazie  all’opera di s. Agostino (“De haeresibus”[79] dell’anno 429) circa la sessualità nei primi secoli del cristianesimo possono essere distinte in tre grandi gruppi:

1)la corrente indifferentista cui facevano capo gruppi cristiani che, riguardo alla sessualità e al suo esercizio, propagandavano una concezione priva di giudizio etico in particolare riguardo al rapporto intimo tra uomo e donna, l’attività sessuale indicata era libera e realizzabile per chi volesse e come volesse senza regole (“indifferenter”, “De haeresibus” 1,5,6).

2) la corrente filocorporea (amante del corpo) che dava una valutazione antropologica positiva del corpo e dei rapporti sessuali ma arrivava a considerare sacro l’esercizio sessuale, giungeva a considerare leciti rapporti sessuali anche durante riunioni religiose e arrivava a considerare l’omosessualità come un atto degno di culto (eresia 18 del “De Haeresibus”); ho l’impressione che qui il prof. Grossi abbia fatto un errore, l’eresia 18 indicata da s. Agostino non mi pare dica quanto lui afferma e quanto ho appena riportato;

3)la corrente spiritualista, ancorata al dualismo metafisico di derivazione platonica, che aveva una concezione negativa del corpo e di ogni sua espressione e che giungeva a  ritenere l’attrattiva sessuale come malvagia, condannava perciò le nozze, escludeva dai rapporti sociali gli sposati e giudicava le seconde nozze come fornicazione, alcuni giudicavano i genitali come opera del diavolo (eresia 85), giungendo sino a castrare se stessi (eresia 37).

Nella maturità del pensiero cattolico di s. Agostino i rapporti umani vengono visti e regolamentati anzitutto in positivo, non in negativo; la regola che li dirige è la legge della carità che si estende sia all’anima che al corpo, Dio ha creato entrambi, ama entrambi e guida l’uomo ad un retto amore dell’anima e del corpo.

Affrontando poi la valutazione del sentire del corpo umano, Agostino distinse tra il sentire e il concupire o desiderare disordinatamente (tra vis sentiendi e vitium concupiscendi). “Una cosa è il sentire, altro è il vizio del concupire – spiegava Agostino a Giuliano di Eclano -. Distingui diligentemente queste due cose e non sbaglierai in modo deforme… (perché) altro è il sentire della carne, altro il concupire della carne”(Opus imperfectum contra Iulianum 4,29 e 69). La sensibilità appartiene alla natura creata buona e va distinta dalla concupiscenza che è quella forza disordinata immessasi come vizio nella natura umana con il peccato originale, forza che spinge al peccato e  che impone ad ognuno un’ascesi continua durante l’intero arco dell’esistenza.

L’ atto omosessuale, per i Padri, era un peccato molto grave ed era intollerabile; il loro giudizio si basava sulla Parola di Dio, infatti sia il Vecchio che il Nuovo Testamento parlano espressamente di tale atto come di una grave deviazione morale, che esclude dal Regno dei cieli.

Indicazioni sulla radicale condanna di tale pratica si hanno, anche nelle narrazioni della vita degli asceti eremiti.

La condanna dell’omosessualità rientrava nella normativa generale dell’etica cristiana circa la sessualità che prevedeva la liceità dell’unione sessuale solo tra le persone unite in matrimonio.

Tra i cristiani dell’era patristica troviamo attestati anche tali peccati contro natura, talvolta tra gli stessi asceti, ma essi venivano considerati una devianza di qualche persona.

Tale devianza non produceva discredito per tutti coloro che vivevano la vita cenobitica sia uomini che donne, il discredito cadeva solo su quelli che cedevano a tale peccato.

I Padri della Chiesa incrementarono inoltre nello stesso ambito, in modo direi sistematico, l’approfondimento del valore dell’amicizia, indicata come «amicizia spirituale» opposta a quella «carnale» (l’espressione è di Agostino, nella “Regola ai servi di Dio”).

L’amicizia di Basilio Magno con Gregorio di Nazianzo, di Macrina (sorella di Basilio) con le sue compagne, l’amicizia di Agostino con i compagni di vita ascetica, di Girolamo con il circolo delle donne dell’Aventino, rimangono tuttora un punto di riferimento per la vera amicizia nella Chiesa.

Questa santa amicizia tra uomini di Dio non deve scambiata erroneamente da qualche omosessualista come un legame omosessuale, essa è infatti tutt’altro!

 

 

c,1,2) La radicale condanna dell’omosessualità nella dottrina dei Padri della Chiesa

 

 

La Croce di Cristo ci illumini sempre meglio.

Un netto giudizio di condanna degli atti omosessuali si ritrova in molti scrittori ecclesiastici dei primi secoli[80]

  1. Maurice Gilbert in un suo famoso articolo sull’omosessualità nella Bibbia mette in evidenza come la condanna biblica dell’omosessualità si prolunga nelle affermazioni dei testi dei primi scrittori cristiani e cita la Didachè, la lettera di Barnaba, s. Policarpo, s. Giustino, Aristide di Atene, Atenagora, l’ Apocalisse di Pietro, gli Atti di Giovanni, il Protrettico di Clemente di Alessandria[81].

Nella linea di condanna degli atti omosessuali che parte dall’ Antico Testamento e continua nel Nuovo, s. Agostino affermò: “Dunque si devono detestare e punire dappertutto e sempre i vizi contrari alla natura, per esempio i vizi dei sodomiti, che se pure tutti i popoli della terra li praticassero, la legge divina li coinvolgerebbe in una medesima condanna per il loro misfatto, poiché non ha creato gli uomini per un tale uso di se stessi. È infatti una violazione del vincolo che deve sussistere tra noi e Dio la contaminazione della natura medesima, di cui egli è l’autore, per una passione perversa.”[82].

  1. Giovanni Crisostomo nell’omelia IV sulla lettera ai Romani parlò ampiamente di omosessualità e in particolare affermò: “ Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi. (…) I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura. Ma quando Dio ha abbandonato qualcuno, tutto è invertito! Perciò non solo le loro (degli omosessuali, ) passioni sono sataniche, ma le loro vite sono diaboliche. (…) Perciò io ti dico che costoro sono anche peggiori degli omicidi, e che sarebbe meglio morire che vivere disonorati in questo modo. L’omicida separa solo l’anima all’interno del corpo. Qualsiasi peccato tu nomini, non ne nominerai nessuno che sia uguale a questo, e se quelli che lo patiscono si accorgessero veramente di quello che sta loro accadendo, preferirebbero morire mille volte piuttosto che sottostarvi. Non c’è nulla, assolutamente nulla di più folle o dannoso di questa perversità”. [83]Ovviamente s. Giovanni Crisostomo non invita gli omosessuali a suicidarsi ma a preferire la morte al peccato.

San Gregorio I Papa (540-604) detto “Magno”, Dottore della Chiesa, affermò: “Era quindi giusto che i Sodomiti, ardendo di desideri perversi originati dal fetore della carne, perissero ad un tempo per mezzo del fuoco e dello zolfo, affinché dal giusto castigo si rendessero conto del male compiuto sotto la spinta di un desiderio perverso”.[84]

Concludo: non esiste alcun Padre della Chiesa che abbia considerato gli atti omosessuali come leciti, il consenso dei Padri di essi nel condannare tali atti è unanime. Per tutti i Padri e per tutta la Chiesa è chiarissimo che gli atti omosessuali sono peccati molto gravi che escludono dal regno di Dio.

Riguardo a tale consenso unanime occorre ricordare quello che afferma il Concilio Vaticano I  “… a nessuno deve essere lecito interpretare tale Scrittura …. contro l’unanime consenso dei Padri.”.[85]

 

 

c,2) Altri Dottori cattolici che hanno condannato il peccato omosessuale.

 

 

Riprendendo l’insegnamento dei Padri, San Pier Damiani (1007-1072), Dottore della Chiesa, riformatore dell’ordine benedettino, nel suo “Liber Gomorrhianus”, affermò: “Vigilanter ergo sancti Patres Sodomitas cum energumenis simul orare sanxerunt quos eodem diabolico spiritu invasos esse non dubitaverunt.”[86] I santi padri fissarono che i sodomiti dovessero pregare con gli indemoniati perché non dubitarono che fossero invasi dallo stesso spirito diabolico.

Lo stesso s. Dottore aggiunse: “Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità tutti gli altri vizi. Esso infatti, uccide il corpo, rovina l’anima, contamina la carne, estingue la luce dell’intelletto, caccia lo Spirito Santo dal tempio dell’anima. (…)”[87]

Ancora s. Pier Damiani afferma:“Hoc vitium a choro ecclesiastici conventus eliminat , et cum energumenis ac dæmonio laborantibus  orare compellit , a Deo animam separat , ut dæmonibus jungat. Hæc pestilentissima Sodomorum regina suae tyrannidis legibus obsequentem, hominibus turpem, Deo reddit odibilem ; adversus Deum nefanda bella conserere , nequissimi spiritus imperat militiam bajulare ; ab angelorum consortio separat , et infelicem animam sub propriæ dominationis jugo a sua nobilitate captivat.”[88] Questo vizio esclude dalla schiera degli uomini di Chiesa e costringe a pregare con i posseduti dal demonio, separa gli uomini da Dio per unirli a satana. Questo dannosissimo vizio che, come una regina, comanda sui sodomiti, rende, chi si lascia portare da esso, turpi agli uomini e degni di odio divino; tale vizio comanda di far parte dell’esercito di satana e di combattere orrende battaglie contro Dio, separa dal consorzio degli angeli, priva l’ infelice anima della sua nobiltà ponendola sotto il malvagio giogo del dominio del vizio stesso .

Attualmente è in commercio una traduzione italiana  del “Liber Gomorrhianus”, citato qui sopra, in cui s. Pier Damiani tratta ampiamente della condanna che la Chiesa ha lanciato da sempre contro gli atti omosessuali. [89]

Dice s. Antonio di Padova riferendosi a tutti i lussuriosi, includendo coloro che praticano atti omosessuali: “

… la strada calpestata e lo scomparto dei rifiuti raffigurano i lussuriosi. … e Isaia inveisce contro il lussurioso: “Hai fatto del tuo corpo come terra, come strada per i passanti” (Is 51,23), cioè per i demoni che, mentre passano, calpestano la semente perché non germogli  … I lussuriosi sono “lo scomparto dei rifiuti”, “che marcirono come giumenti sul loro letame” (Gl 1,17); di essi dice il salmo: “Essi perirono in Endor”, che s’interpreta “fuoco della generazione”, “diventarono”, nell’ardore della lussuria, “come lo sterco della terra” (Sal 82,11). E nota che da questo sterco della terra vengono generati quattro vermi, che sono la fornicazione, l’adulterio, l’incesto e il peccato contro natura.

… Il peccato contro natura si commette effondendo il seme in qualsiasi modo, fuorché nell’organo della concezione, vale a dire nell’organo della donna. Tutti coloro che si macchiano di questi peccati sono strada calpestata dai demoni e scomparto di rifiuti. E perciò la semente della parola di Dio in essi va perduta, e ciò che è stato seminato viene rapito dal diavolo.”[90]

Attraverso s. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, sappiamo che coloro che praticano atti omosessuali: “…  fanno peggio, commettendo quello maladetto peccato contra natura. … ed èmmi tanto abominevole che per questo solo peccato profondaro cinque città per divino mio giudicio, non volendo più sostenere la divina mia giustizia, tanto mi dispiacque, questo abominevole peccato – ma non tanto a me, come detto t’ò, ma alle dimonia, le quali dimonia i miseri s’ànno fatti signori, lo’ dispiace. …  e però quella natura schifa di non vedere né di stare a vedere commettere quello enorme peccato attualmente. ”[91].

Queste parole sono presentate come parole di Dio attraverso s. Caterina e affermano che tale peccato è tanto abominevole a Dio che Egli appunto per tale peccato ha punito Sodoma e le altre 4 città ad essa vicine. Questo vizio è tanto abominevole che esso dispiace non solo a Dio ma anche ai demoni i quali peraltro sono guide e signori di coloro che si abbandonano ad esso.

La condanna radicale dell’omosessualità appare netta sempre e ovunque nella Tradizione della Chiesa Cattolica.

 

 

c,3) La dottrina di s. Tommaso circa gli atti omosessuali.

 

 

  1. S. Tommaso affermò: “Cum peccatum contra naturam sit gravius quam moechia, videtur quod illud potius prohiberi debuerit, quasi primo tramite relinquendum. Et dicendum, quod quia legislator hominibus legem dabat, ideo in primis legis mandatis non debebat nisi peccata humana prohibere; peccatum autem contra naturam non est humanum, sed bestiale, secundum philosophum in 7 Ethic.”( Super Sent., lib. 3 d. 37 q. 1 a. 6 expos.)

Che essenzialmente significa per noi che il peccato contro natura, cioè anche l’atto omosessuale, è bestiale piuttosto che umano, Dio non lo proibì subito apertamente perché si occupò di condannare anzitutto i peccati umani.

Aggiunge lo stesso santo: “ … ex corruptione peccati originalis humanum genus circa tempora Abrahae usque ad profundissima peccatorum venerat, scilicet in infidelitatem, et turpissimum vitium contra naturam …”(Super Sent., lib. 4 d. 1 q. 2 a. 1 qc. 3 co.) Quindi l’uomo è precipitato nel peccato contro natura a causa della corruzione prodotta dal peccato originale

Nello stesso commento alle Sentenze s. Tommaso scrive: “ … quod species luxuriae distinguuntur primo per concubitum secundum naturam et contra naturam. Sed quia luxuria contra naturam innominabilis est, relinquatur.” (Super Sent., lib. 4 d. 41 q. 1 a. 4 qc. 2 co.)

Le specie della lussuria sono distinte anzitutto sulla base del coito secondo natura e contro natura , la lussuria contro natura è innominabile.

Precisa  s. Tommaso che un atto di lussuria può essere detto contro natura doppiamente:

– assolutamente cioè in quanto è contrario alla natura di ogni animale e in questo senso l’atto omosessuale è contro la natura;

– in quanto è contrario alla natura umana e in questo senso anche la fornicazione è contro natura: “Ad septimum dicendum, quod actus luxuriae potest dici contra naturam dupliciter. Uno modo absolute, quia scilicet est contra naturam omnis animalis; et sic omnis actus luxuriae praeter commixtionem maris et feminae dicitur esse contra naturam, in quantum non est proportionatus generationi, quae in quolibet genere animalis fit ex commixtione utriusque sexus; et hoc modo loquitur Glossa. Alio modo dicitur esse aliquid contra naturam, quia est contra naturam propriam hominis, cuius est ordinare generationis actum ad debitam educationem; et sic omnis fornicatio est contra naturam.” (De malo, q. 15 a. 1 ad 7)

Dice ancora s. Tommaso nella stessa opera “ Respondeo. Dicendum quod sicut supra dictum est, peccatum luxuriae dupliciter habet inordinationem. Uno quidem modo ex parte concupiscentiae; et talis inordinatio non semper facit peccatum mortale. Alio modo ex parte ipsius actus, qui de se est inordinatus; et sic semper est peccatum mortale. Et ideo ex hac parte, ex qua est maior gravitas peccati, sumuntur species praedictae luxuriae. Est autem actus luxuriae inordinatus aut ex hoc quod non potest sequi ex actu generatio prolis: et sic est vitium contra naturam; aut ex eo quod non potest sequi debita educatio, quia scilicet mulier non est determinata viro, ut sit sua secundum legem matrimonii; et hoc quidem contingit tripliciter.” (De malo, q. 15 a. 3 co.)

Il peccato di lussuria ha un doppio disordine:

1) per parte della concupiscenza e tale disordine non produce sempre il peccato mortale;

2) per parte dello stesso atto che è in sé stesso disordinato e tale disordine produce sempre il peccato mortale.

Riguardo all’ atto s. Tommaso precisa che il peccato di lussuria può essere disordinato sia per il fatto che non può dare luogo alla prole, come è il caso del peccato contro natura, sia per il fatto che non dà luogo ad una educazione ordinata perché fatto fuori del matrimonio.

Occorre precisare che per s. Tommaso anche il peccato fra uomo e donna è contro natura, come spiegò lui stesso quando l’atto di unione si compie fuori dell’organo fissato da Dio (ad es. sesso sodomitico) o lo si compie in modo indebito, sempreché tale modo indebito non sia giustificato da particolari necessità (Super Sent., lib. 4 d. 31 q. 2 a. 3 expos.).

In un altro testo s. Tommaso afferma che il peccato omosessuale è del tutto innaturale cioè contro natura “Secundum ergo quod aliquid diversimode ordinatur ad hos fines, secundum hoc diversimode dicitur naturale vel innaturale. Id enim quod nullo modo potest stare cum fine dicto, est omnino innaturale, et nunquam potest esse bonum, sicut vitium sodomiticum: et sicut hoc, quod una mulier habeat plures viros, quia una non fecundatur a pluribus: et quantum ad vitam civilem, quia una non regitur a pluribus; sed e contrario.” (Super Isaiam, cap. 4 l. 1)

L’unione sessuale è tra uomo e donna ed è ordinata alla procreazione e all’aiuto reciproco. Ciò che esula dal rapporto tra uomo e donna e che è assolutamente incompatibile con il fine detto della procreazione e dell’aiuto reciproco è del tutto innaturale e non può mai essere un bene, come il peccato di sodomia. Sul fatto che il peccato omosessuale sia contro natura s. Tommaso torna anche in vari altri passi delle sue opere (Super I Tim., cap. 1 l. 3; Super Sent., lib. 4 d. 14 q. 2 a. 5 expos; Super Sent., lib. 3 d. 37 q. 1 a. 6 expos. etc. )

Nel commento a Matteo s. Tommaso riprende un testo di Origene che afferma: “ Origenes in Matth. Videamus autem ne forte sententia haec, non de quocumque peccato posita sit: quid enim si aliquis peccaverit aliquod peccatorum quae sunt ad mortem: puta masculorum concubitor factus, adulter, homicida, aut mollis: numquid talem rationis est arguere solum ad solum? Et, si audierit, statim eum dicere lucrifactum: et non prius expulerit eum de Ecclesia, nisi postquam coram testibus argutus, et ab Ecclesia, perstiterit in actu priori?” (Catena in Mt., cap. 18 l. 4)

Il testo di Origene è interessante sia perché dice chiaramente che il peccato omosessuale era indicato già ai suoi tempi come peccato grave sia perché mostra che era prevista l’espulsione dalla Chiesa per chi perseverava in tali peccati.

Nel commento all’etica di Aristotele s. Tommaso dice, come vedemmo: “Et dicit, quod quibusdam accidunt innaturales delectationes propter interiorem aegritudinem vel corruptionem provenientem ex consuetudine. Sicut quidam propter consuetudinem delectantur evellere sibi pilos, et corrodere ungues, et comedere carbones et terram, nec non et uti coitu masculorum. Omnia autem praedicta, quae sunt contra naturam delectabilia, possunt reduci ad duo: quibusdam enim accidunt ex natura corporalis complexionis, quam acceperunt a principio. Quibusdam vero accidunt ex consuetudine, puta quia assuefiunt ad huiusmodi a pueritia. Et simile est de his qui in hoc incidunt ex aegritudine corporali. Nam prava consuetudo est quasi quaedam aegritudo animalis.”(“Sententia Ethicorum” l. 7 c. 5 n.7) Alcuni si dilettano dei piaceri contro natura per la natura della loro complessione corporale che hanno ricevuto dall’inizio, altri per una consuetudine che hanno intrapreso, altri per una malattia corporale.

Nel c. 122 del III libro della Somma Contro i Gentili s. Tommaso, come vedemmo, basandosi semplicemente sulla retta ragione, precisa molto efficacemente come sulla base della Legge naturale gli atti omosessuali sono illeciti. Spiega s. Tommaso in tale articolo che la fornicazione è contraria alla Legge naturale infatti: “ Dio ha cura di ciascuna cosa in ordine al bene di essa. Ora, per ciascun essere il bene consiste nel conseguire il proprio fine; e il male sta nell’allontanarsi dal debito fine. … l’emissione dello sperma deve essere così ordinata da poterne seguire e la generazione e l’educazione della prole. Da ciò risulta evidente che è contro il bene dell’uomo ogni emissione di sperma, prodotta in modo da non poterne seguire la generazione. E se questo si fa di proposito, è necessariamente un peccato. …” Il s. Dottore conclude la sua trattazione della questione facendo notare che la Parola di Dio conferma la validità di tale suo ragionamento laddove afferma : “Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole.”(Lev. 18,22)

“Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio.” (1 Cor., 6, 10s).

  1. Tommaso affermò che sono più riprovevoli i vizi che superano o meglio pervertono radicalmente il modo dell’umana natura, essi rientrano nel vizio dell’intemperanza secondo un certo eccesso radicalmente disordinato, appartengono a tali vizi il cannibalismo, l’accoppiamento con le bestie o con persone dello stesso sesso (cfr. II-II, q. 142, a. 4).

Nella II-II q. 154 a. 12 s. Tommaso riporta un testo di s. Agostino che lo stesso Dottore Angelico conferma allorché dice che nei peccati come la sodomia l’uomo trasgredisce ciò che è determinato secondo natura circa l’attività sessuale perciò tali peccati, in materia sessuale, sono i più gravi.

Secondo s. Tommaso peccano gravemente nel rapporto omosessuale sia coloro che volontariamente hanno parte passiva (molles) sia quelli che hanno parte attiva (masculorum concubitores) (cfr. II-II q. 138 a.1; Super I Cor. c.6 l.2)

Secondo s. Tommaso fu appunto la lussuria contro natura ad attirare su Sodoma il noto castigo infatti egli affermò che la malvagità dei sodomiti di cui si parla in Gen. 13,13 consisteva precisamente nel fatto che essi commettevano il peccato omosessuale “Et ideo subdit quod peccata contraria charitati a regno Dei excludunt, in quod sola charitas introducit, dicens neque fornicarii, neque idolis servientes, neque adulteri (de quibus dicitur Hebr. ult. fornicatores et adulteros iudicabit Deus), neque molles, id est, mares muliebria patientes, neque masculorum concubitores, quantum ad agentes in illo vitio, de quibus dicitur Gen. XIII, 13: homines Sodomitae pessimi erant et peccatores coram domino nimis.” (Super I Cor. C.6 l.2)

In questa linea s. Tommaso aggiungeva: “Diluvium autem et poena Sodomorum sunt inducta propter peccata luxuriae praecedentia, ex gula occasionata.” ( Summa Theologiae II-II, q. 148 a. 3 ad 1)

Sia il diluvio che la pena dei sodomiti furono causati dalla lussuria che traeva occasione dalla gola ma, come detto, la lussuria di Sodoma consisteva nel compimento di atti omosessuali.

 

 

c,4) S. Alfonso parla del peccato di lussuria contro natura.

 

 

  1. Alfonso ribadì chiaramente l’estrema gravità del peccato impuro contro natura e in particolare degli atti omosessuali nella sua Theologia Moralis e in altre sue opere.

Nella Theologia Moralis affermò precisamente proprio riguardo al peccato di sodomia : “Alii sentiunt consistere in concubitu ad indebitum vas; alii vero communius et probabilius cum d. Thoma, in concubitu ad indebitum sexum. Hinc infertur 1., quod coitus feminae cum femina, et masculi cum masculo, perfecta est sodomia, in quacumque parte corporis fiat congressus, quia ordinarie semper adest tunc affectus ad indebitum sexum …  26. Quoad poenas sodomitarum, si sint laici, damnantur morte, et combustione. Clerici vero et religiosi per bullam 27. s. Pii V., editam die 10. aug. 1568., Horrendum, privantur omni officio, beneficio, et privilegio clericali, dummodo (ut docent dd.) sodomia 1., sit cum alio viro, non femina, aut bruto, 2. sit perfecta cum pollutione intra vas, 3. sit frequentata; dum dicitur in bulla, Sodomiam exercentes. Probabilius est, has poenas incurrere etiam patientes, ut dicunt Bonac., Salmant., Diana, et Barbosa, contra alios, dum patientes sunt vere sodomitae. Contra vero probabilius et communius docent Suar., Navarr., Bonac., Barbosa, Less., Filliuc., Trullench., Salmant., etc. (adversus Azor., Dicast., etc.), has poenas non incurri nisi post sententiam, quamvis dicatur in bulla, Praesentis canonis auctoritate privamus; quia ut diximus in cap. II. n. 25., nulla poena privans iure acquisito incurritur nisi post sententiam, saltem declaratoriam.” [92]

In sintesi, s. Alfonso afferma che perfetta sodomia è ogni atto omosessuale e che le pene che a quei tempi erano fissate per tale atto erano:

-per il laico : pena capitale;

-per i chierici e i religiosi: privazione da ogni beneficio, privilegio e ufficio.

Lo stesso s. Dottore aggiunge più generalmente riguardo a tutti i peccati contro il sesto comandamento e quindi in particolare riguardo all’omosessualità, che è il peccato impuro più grave che possa essere compiuto tra esseri umani : “ Di questo peccato poco si può parlare. Dice s. Francesco di Sales, che la castità col solo nominarla si macchia. Onde ciascuno ne’ suoi dubbi circa questa materia si consigli col confessore, e così si regoli. Solo avverto qui in generale, che non solo debbono confessarsi tutti gli atti consumati, ma ancora tutti i toccamenti sessuali, tutti gli sguardi impuri, tutte le parole oscene, e specialmente se si dicono con compiacenza, e con pericolo di scandalo di chi sente. Di più debbono confessarsi tutti i pensieri disonesti. Alcuni ignoranti credono che solamente gli atti impudici hanno da confessarsi; no, si han da spiegare al confessore tutti i mali pensieri acconsentiti. Le leggi umane proibiscono le sole opere esterne, perché gli uomini vedono solamente quel che apparisce di fuori: ma Dio che vede i cuori condanna ancora tutte le male volontà. Homo videt ea quae patent, Dominus autem intuetur cor. E ciò va per li pensieri acconsentiti in ogni specie di peccato. In somma tutto ciò ch’è male a farsi, innanzi a Dio è peccato a desiderarlo. … 5. Fratello mio, non dire più, come dicono alcuni, che il peccato disonesto è poco peccato, e che Dio lo compatisce. Che dici? ch’è poco peccato? ma è peccato mortale, e se è peccato mortale, un peccato di questi, anche di solo pensiero, basta a mandarti all’inferno. Omnis fornicator… non habet haereditatem in regno Christi, dice s. Paolo. È poco peccato? anche i gentili diceano, esser questo vizio il peggiore del mondo per li molti mali effetti che cagiona. Seneca. Maximum seculi malum impudicitia. E Cicerone: Nullam esse capitaliorem pestem, quam voluptatem corporis. E parlando de’ santi, s. Isidoro scrisse che non vi è peccato peggior di questo: Quodcumque peccatum dixeris, nihil huic sceleri aequale reperies.  E perché? per 1., perché questo vizio accieca il peccatore e non gli fa più vedere l’offesa che fa a Dio, né lo stato miserabile di dannazione in cui vive e dorme. Dice il profeta Osea che questi tali perdono anche il desiderio di tornare a Dio. Non dabunt cogitationes suas ut revertantur ad Deum suum; (e perché?) quia spiritus fornicationum in medio eorum. Per 2., perché questo vizio indurisce il cuore, e lo rende ostinato. Per 3., il demonio si compiace tanto di questo vizio, perché da esso ne vengono poi cento altre specie di peccati, furti, odii, omicidii, spergiurii, mormorazioni. Non dire più dunque, cristiano mio, che questo vizio è poco peccato.

… Ora sappi che niun vizio è stato da Dio tanto castigato negli uomini quanto il vizio disonesto. Leggete la scrittura e vedrete, che per questo vizio una volta il Signore mandò fuoco dal cielo, e bruciò cinque città con tutt’i suoi abitanti. Per questo vizio mandò il diluvio universale: Omnis quippe caro corruperat viam suam. Gli uomini si erano tutti imbrattati di questo peccato, e Dio fece piovere per quaranta giorni e quaranta notti, e così fece morir tutti, eccettuatene otto persone che si salvarono nell’arca: Venit diluvium et tulit omnes. Abbiamo di più nella scrittura, che gli ebrei essendo entrati in Settim città de’ moabiti, cominciarono a peccare colle donne del paese, e Mosè per ordine di Dio fe’ uccidere a fil di spada 24. mila ebrei: Fornicatus est populus cum filiabus Moab… et occisi sunt viginti quatuor millia hominum. Anche al presente si vede che Dio castiga questo vizio ancora in questa terra. Entrate nello spedale degl’incurabili, domandate perché sono così tormentati tanti poveri giovani (uomini e donne) con tagli di ferro, con bottoni di fuoco, perché? e vi risponderanno, che per lo peccato disonesto: Quia oblita es mei, dice Dio, et proiecisti me post corpus tuum, tu quoque porta scelus tuum, et fornicationes tuas. Perché hai voluto scordarti di me, dice Dio, e mi hai scacciato da te per soddisfare il corpo tuo, soffri anche qui sulla terra il castigo delle tue impudicizie.

E ciò in quanto al castigo di questa vita; ma che ne sarà de’ disonesti nell’altra? Tu dici che questo peccato Dio lo compatisce; ma s. Remigio dice che de’ cristiani adulti pochi si salvano, e tutti gli altri si dannano per lo vizio disonesto: Ex adultis propter carnis vitium pauci salvantur. E ‘l p. Segneri dice che di coloro che si dannano tre parti si dannano per questo peccato.”[93]

Sottolineo che queste forti parole di s. Alfonso valgono in modo particolare per coloro che compiono atti omosessuali.

Preghiamo per la conversione dei lussuriosi, specialmente per coloro che cadono in peccati contro natura: Dio li liberi da questo vizio e quindi dal castigo per esso fissato dalla misericordia e giustizia divine.

 

 

d) Il Magistero della Chiesa e la sana dottrina hanno condannato da sempre in maniera radicale l’attività omosessuale come peccato molto grave; tale condanna è infallibile e immutabile.

 

 

Premessa

 

 

Un interessante documento pubblicato dalla Congregazione per l’ Educazione Cattolica e intitolato “Orientamenti circa l’amore umano.”, riprendendo vari testi magisteriali, ci offre i principi cattolici fondamentali sull’amore e sulla sessualità umani: “Nella visione cristiana dell’uomo, si riconosce al corpo una particolare funzione, perché esso contribuisce a rivelare il senso della vita e della vocazione umana. … Questo significato è anzitutto di natura antropologica: « il corpo rivela l’uomo »,[94] « esprime la persona »[95] ed è perciò il primo messaggio di Dio all’uomo stesso …

  1. C’è un secondo significato di natura teologale: il corpo contribuisce a rivelare Dio e il suo amore creatore, in quanto manifesta la creaturalità dell’uomo, la sua dipendenza da un dono fondamentale, che è dono d’amore. …
  2. Il corpo, in quanto sessuato, esprime la vocazione dell’uomo alla reciprocità, cioè all’amore e al mutuo dono di sé.[96] Il corpo, infine, richiama l’uomo e la donna alla loro costitutiva vocazione alla fecondità, come a uno dei significati fondamentali del loro essere sessuato.[97]

…. La persona umana, per sua intima natura, esige una relazione di alterità, implicante una reciprocità di amore.[98] I sessi sono complementari: simili e dissimili nello stesso tempo ….

26 L’uomo e la donna costituiscono due modi di realizzare, da parte della creatura umana, una determinata partecipazione dell’Essere divino: sono creati ad « immagine e somiglianza di Dio » e attuano compiutamente tale vocazione non solo come persone singole, ma anche come coppia …

27 La presenza del peccato, che oscura l’innocenza originaria, rende meno facile all’uomo la percezione di questi messaggi: la loro decifrazione è diventata così un compito etico, oggetto di un difficile impegno, affidato all’uomo …

  1. Poiché l’uomo « storico » è inclinato a ridurre la sessualità alla sola esperienza genitale, si spiegano le reazioni tendenti a svalutare il sesso, come se per sua natura fosse indegno dell’uomo. I presenti orientamenti intendono opporsi a tale svalutazione. …
  2. Alla luce del mistero di Cristo, la sessualità ci appare come una vocazione a realizzare l’amore che lo Spirito Santo infonde nel cuore dei redenti. …
  3. Gesù ha indicato, inoltre, con l’esempio e la parola, la vocazione alla verginità per il regno dei cieli. La verginità è vocazione all’amore: rende il cuore più libero di amare Dio.[99]

La verginità, certo, implica la rinuncia alla forma di amore tipica del matrimonio, ma la rinuncia è compiuta allo scopo di assumere più in profondità il dinamismo, insito nella sessualità, di apertura oblativa agli altri e di potenziarlo e trasfigurarlo mediante la presenza dello Spirito, il quale insegna ad amare il Padre e i fratelli come il Signore Gesù.” [100]

Capiamo molto chiaramente da tutto questo che l’attività omosessuale si oppone radicalmente ai principi fondamentali della dottrina cattolica espressi dal Magistero sulla sessualità, questo sarà ancora più evidente nelle prossime pagine.

 

 

d,1) Il Magistero ha condannato infallibilmente e immutabilmente gli atti omosessuali.

 

 

d,1,1) Magistero precedente il Concilio Vaticano II.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Il Concilio di Elvira nel 305, al can. 71, decretò che agli “stupratori di ragazzi” fosse negata l’Eucaristia  (cfr. Mansi v. 2 p. 17), va precisato che lo stupro di cui si parla indica ogni attività sessuale illecita quindi anche quella in cui il ragazzo è consenziente, il Concilio di Ancyra fissò nel 314 le pene canoniche per tale peccato sodomitico[101].

Nel 693 il XVI Concilio di Toledo, al can. 3 condannò la pratica omosessuale come un vero crimine punito con pene severe.[102]

Il Concilio di Naplusa del 1120 stabilì precise pene per i colpevoli di peccati contro natura[103]

Il Concilio Ecumenico Lateranense III, del 1179, al can. 11 indicò come peccato contro natura l’atto omosessuale, affermò che per esso piomba l’ira di Dio su coloro che resistono a Lui (Ef. 5,6) e stabilì severe pene sia per chierici che per laici sorpresi a commettere tale peccato.[104]

Leone IX affermò: “687 … Oportet, sicut desideras, Apostolicam Nostram interponamus auctoritatem, quatenus scrupulosam legentibus auferamus dubietatem, et constet omnibus certum, Nostro iudicio placuisse quaecumque continet ipse libellus (Gomorrhianus) diabolico igni velut aqua oppositus. …

688 … Sed Nos humanius agentes eos qui vel propriis manibus vel (invicem) inter se egerunt semen, vel etiam inter femora profuderunt, et non longo usu nec cum pluribus, si voluptatem refrenaverint et digna paenitudine probrosa commissa luerint, admitti ad eosdem gradus, in quibus in scelere manentes, non permanentes, fuerant, divinae miserationi confisi, volumus atque etiam iubemus; ablata aliis spe recuperationis sui ordinis, qui vel per longa tempora secum sive cum aliis vel cum pluribus, brevi licet tempore, quolibet duorum foeditatis genere, quae descripseras, maculati vel, quod est horrendum dictu et auditu, in terga prolapsi sunt.”[105]

Che significa essenzialmente questo: il Papa Leone IX  esalta e approva in pieno quanto afferma il “Liber Gomorrhianus” ( di cui ho parlato in questo capitolo e che condanna duramente la lussuria e in particolare il peccato contro natura) di s. Pier Damiani e prende forti provvedimenti contro i lussuriosi, coloro che sono caduti nel peccato contro natura vengono puniti in modo particolarmente grave.

Il Concilio di Trento ha dichiarato: “Difendiamo l’insegnamento della legge divina, che esclude dal Regno di Dio non soltanto gli infedeli, ma anche i fedeli impuri, adulteri, effeminati, sodomiti, ladri, avari, ubriaconi, maledici, rapaci e tutti gli altri che commettono peccati mortali, da cui con l’aiuto della grazia potrebbero astenersi e a causa dei quali vengono separati dalla grazia del Cristo” (Sess. VI, “Decreto sulla giustificazione”, cap. XV)

  1. Pio V scrisse due Costituzioni in cui condannò solennemente e punì esemplarmente il peccato impuro omosessuale, indicandolo come contrario alla natura e assoggettandolo alla pena di morte anche nel caso che rei fossero i sacerdoti.[106]

Il Catechismo del Concilio di Trento[107] allorché tratta del sesto comandamento afferma che “Esso ha due parti: una che vieta apertamente l’adulterio; l’altra, più generale, che impone la castità dell’anima e del corpo.” (n. 333)

Lo stesso testo afferma che riguardo ai “vari e multiformi generi di libidine sessuale” “il Parroco ammonirà i singoli fedeli, qualora le circostanze di tempo e di persona lo richiedano”.(n. 334); inoltre “I fedeli devono essere ammaestrati ed esortati a rispettare con ogni cura la pudicizia e la continenza, a conservarsi mondi da ogni contaminazione della carne e dello spirito, attuando la santificazione nel timore di Dio (2Co 7,1).”(n.335)

La pudicizia e continenza di cui qui si parla è quella per cui ci si deve astenere anche dai peccati contro natura, ovviamente, tali peccati rientrano tra le varie forme di libidine sessuale appena citate.

Ancora il Catechismo Romano, in questa linea affermava: “Del resto numerosi appaiono nella sacra Scrittura gli esempi dell’ira divina, che il Parroco potrà evocare, per allontanare gli uomini dalla riprovevole libidine: la sorte di Sodoma e delle città confinanti (Gn XIX,24); il supplizio degli Israeliti che avevano fornicato nel deserto con le figlie di Moab (Num. 25); la distruzione dei Beniamiti (Gdc. 20).”[108]

Tra le proposizioni condannate dalla Chiesa, nei secoli successivi, vi è quella per cui la pederastia non è proibita dal diritto naturale e perciò se Dio non l’avesse proibita sarebbe buona e talvolta obbligatoria sotto pena di peccato mortale[109].

Nel Catechismo di s. Pio X si afferma quanto segue: “966. Quali sono i peccati che si dicono gridare vendetta nel cospetto di Dio? I peccati che diconsi gridar vendetta nel cospetto di Dio sono quattro:

omicidio volontario;

peccato impuro contro l’ordine della natura;

oppressione dei poveri;

fraudare la mercede agli operai.

  1. Perché si dice che questi peccati gridano vendetta al cospetto di Dio?

Questi peccati diconsi gridare vendetta al cospetto di Dio, perché lo dice lo Spirito Santo e perché la loro iniquità è così grave e manifesta che provoca Dio a punirli con più severi castighi.”

Ovviamente il peccato impuro contro natura di cui si parla è in particolare l’attività l’omosessuale.

Il Codice di Diritto Canonico promulgato da Benedetto XV fissò severe pene per il peccato di sodomia (Canoni 2357ss)

La “Casti Connubii”di Pio XII afferma: “Né si deve tacere che, essendo di tanta dignità e tanta importanza l’uno e l’altro compito affidato ai genitori per il bene della prole, qualsiasi onesto uso della facoltà data da Dio per la generazione di una nuova vita, secondo l’ordine del Creatore e della stessa legge di natura, è diritto e prerogativa del solo matrimonio e deve essere assolutamente contenuto dentro i limiti sacri del matrimonio.”[110]

Quindi gli atti omosessuali sono illeciti e anche tra sposati l’atto sodomitico è peccato.

La stessa enciclica aggiunge: “Anzi, perché il bene della fede splenda nella debita purezza, le stesse vicendevoli manifestazioni di familiarità tra i coniugi debbono essere caratterizzate dal pregio della castità, in modo tale che i coniugi si comportino in tutte le cose secondo la norma di Dio e delle leggi di natura, e si studino di seguire sempre, con grande riverenza verso l’opera di Dio, la volontà sapientissima e santissima del Creatore. … « Richiede inoltre la fede del matrimonio che il marito e la moglie siano fra loro congiunti di un amore singolare, santo e puro, e non si amino fra di loro come gli adulteri ma in quel modo che Cristo amò la Chiesa; perché questa regola prescrisse l’Apostolo quando disse: Uomini amate le vostre mogli, come anche Cristo amò la Chiesa [111] »”[112]  Quindi gli atti omosessuali sono illeciti e anche tra sposati l’atto sodomitico è peccato.

Nell’enciclica “Mater et Magistra.” del Papa s. Giovanni XXIII leggiamo: “ Dobbiamo proclamare solennemente che la vita umana va trasmessa attraverso la famiglia, fondata sul matrimonio uno e indissolubile, elevato, per i cristiani, alla dignità di sacramento. La trasmissione della vita umana è affidata dalla natura a un atto personale e cosciente e, come tale, soggetto alle sapientissime leggi di Dio: leggi inviolabili e immutabili che vanno riconosciute e osservate. Perciò non si possono usare mezzi e seguire metodi che possono essere leciti nella trasmissione della vita delle piante e degli animali.”[113]

Implicitamente il Papa affermava qui che l’atto sessuale è lecito solo all’interno della relazione matrimoniale, e quindi che l’attività omosessuale è illecita!

Concludo: nessun Concilio Ecumenico, nessun Papa ha mai elogiato l’attività omosessuale o la ha resa lecita ma nella linea di quanto visto finora, implicitamente o esplicitamente, tutto il Magistero della Chiesa Cattolica ha sempre condannato l’attività omosessuale sulla base delle chiarissime condanne bibliche.

 

 

d,1,2) Magistero conciliare e Magistero successivo al Concilio Vaticano II.

 

 

Il Concilio Vaticano II soprattutto nella Gaudium et Spes ai nn. 47-52 si è soffermato a parlare del Matrimonio, della sua santità e della santità che devono avere gli atti intimi compiuti in esso.

Questa trattazione condannava, implicitamente, gli atti sessuali compiuti fuori del Matrimonio; l’unione intima, sessuale, tra esseri umani, infatti, è lecita solo nel Matrimonio e in esso sono vietati gli atti sodomitici.

Questi interventi del Magistero conciliare quindi, che non danno nessuna legittimazione all’attività omosessuale, vanno intesi nel senso di una riproposizione della dottrina morale cattolica che condanna gli atti di lussuria fuori e dentro il Matrimonio e che, quindi, condanna sommamente gli atti omosessuali come pratiche oggettivamente molto gravi.

Nessun testo del Concilio Ecumenico Vaticano II ha elogiato l’attività omosessuale o la ha resa lecita ma nella linea di quanto visto finora, implicitamente, ha radicalmente condannato l’attività omosessuale sulla base delle chiarissime condanne bibliche, non ha parlato direttamente di tale attività perché non c’era necessità, non esisteva, come oggi, una pressione di gruppi che mirano alla legittimazione sempre più ampia anche nella Chiesa dell’ omosessualità e degli atti con cui si compie.

Negli ultimi decenni a causa della pressione del movimento omosessualista che diffonde errori insidiosi la Congregazione per la Dottrina della Fede ha prodotto vari documenti che condannano in modo molto diretto e chiaro gli atti omosessuali. Anzitutto occorre citare il documento “Persona Humana” in cui leggiamo: “ Secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio.[114] Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.” [115]

Sottolineo: “… gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e … , in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.”[116] .. si noti bene: in nessun caso possono ricevere una qualche approvazione, quindi sono sempre assolutamente vietati!

Nello stesso documento, viene messo in evidenza che esistono leggi immutabili per quanto riguarda l’attività sessuale dell’uomo e si condannano gli errori per i quali:

– non ci sarebbe altra norma assoluta naturale o rivelata se non la legge generale della carità e la legge del rispetto della dignità di ogni uomo;

– le norme circa la vita sessuale sarebbero espressioni della cultura del tempo.

La Chiesa, istituita da Cristo  come «colonna e sostegno della verità» (1 Tm 3,15), spiega tale documento, ha costantemente affermato che alcuni precetti della legge naturale hanno valore assoluto e immutabile, e che la loro trasgressione determina un peccato grave e quindi una reale opposizione alla dottrina e allo Spirito del Vangelo. Tra questi precetti di valore assoluto e immutabile vi sono quelli che riguardano la sessualità, essi non sono legati alla cultura ma scaturiscono dalla Legge di Dio e dalla conoscenza della natura umana e quindi non possono ritenersi superati né messi in dubbio col pretesto di una nuova situazione culturale.[117]

Andando poi a mostrare tali precetti di valore assoluto e immutabile il documento che stiamo esaminando

afferma alcune cose di estrema importanza.

1) “Parlando dell’indole sessuata dell’essere umano e della facoltà umana di generare, il concilio  …  si è particolarmente dedicato ad esporre i principi e i criteri, che concernono la sessualità umana nel matrimonio e che hanno il loro fondamento nella finalità della sua funzione specifica.”[118]

Il testo cita quindi la Gaudium et Spes nel passaggio in cui afferma, in particolare, che la bontà degli atti coniugali: “ … non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinata da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella natura stessa della persona e dei suoi atti e sono destinati a mantenere in un contesto di vero amore l’integro senso della mutua donazione e della procreazione umana” [119]

Queste ultime parole precisano la dottrina conciliare circa il criterio principale della moralità dell’atto: il rispetto della sua finalità.  L’atto di unione coniugale è moralmente lecito anzitutto se rispetta la sua finalità.   La Chiesa attinge questo principio dalla rivelazione divina e dalla propria interpretazione autentica della legge naturale.

Questo principio, per cui l’atto di unione coniugale è moralmente lecito anzitutto se rispetta la sua finalità, fonda anche la dottrina cattolica tradizionale per cui l’uso della funzione sessuale ha il suo vero senso e la sua attitudine morale soltanto nel matrimonio legittimo.[120]

La dottrina cattolica afferma che: “… ogni atto genitale umano deve svolgersi nel quadro del matrimonio. … è un’unione stabile quella che Gesù ha voluto e che ha restituito alla sua condizione originale, fondata sulla differenza del sesso. … ” [121]

In sintesi ..

1) Il primo precetto di valore assoluto e immutabile della sessualità umana, che il documento citato afferma,  è che l’unico atto sessuale moralmente lecito è quello che si compie nel matrimonio legittimo.

2) Il secondo precetto di valore assoluto e immutabile della sessualità umana, che il documento afferma, riguarda gli atti omosessuali ed è il seguente: “Secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio.[122] Questo giudizio della Scrittura  … attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.” [123]

Nella Familiaris Consortio, del 1981, s. Giovanni Paolo II afferma: ” Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza (cfr. Gen 1,26s): chiamandolo all’esistenza per amore, l’ha chiamato nello stesso tempo all’amore. …  L’amore è, pertanto, la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. … L’amore abbraccia anche il corpo umano e il corpo è reso partecipe dell’amore spirituale. La Rivelazione cristiana conosce due modi specifici di realizzare la vocazione della persona umana, nella sua interezza, all’amore: il Matrimonio e la Verginità. …

Di conseguenza la sessualità, mediante la quale l’uomo e la donna si donano l’uno all’altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, … si realizza in modo veramente umano, solo se è parte integrale dell’amore con cui l’uomo e la donna si impegnano totalmente l’uno verso l’altra fino alla morte. La donazione fisica totale sarebbe menzogna se non fosse segno e frutto della donazione personale totale …

Il «luogo» unico, che rende possibile questa donazione secondo l’intera sua verità, è il matrimonio, ossia il patto di amore coniugale o scelta cosciente e libera, con la quale l’uomo e la donna accolgono l’intima comunità di vita e d’amore, voluta da Dio stesso (cfr. «Gaudium et Spes», 48), che solo in questa luce manifesta il suo vero significato.” [124]

Come si vede chiaramente, non c’è posto per relazioni omosessuali lecite nella dottrina che la Chiesa presenta. L’amore sessuale lecito è solo quello che si compie all’interno del matrimonio.  La Rivelazione cristiana conosce solo due modi specifici di realizzare la vocazione della persona umana, nella sua interezza, all’amore: il Matrimonio e la Verginità. Quindi, non esistono lecite relazioni omosessuali!

La sessualità si realizza in modo veramente umano, solo se è parte integrale dell’amore con cui l’uomo e la donna si impegnano totalmente l’uno verso l’altra fino alla morte, nel matrimonio. La donazione fisica totale sarebbe menzogna se non fosse segno e frutto della donazione personale totale e il «luogo» unico, che rende possibile questa donazione secondo l’intera sua verità, è il matrimonio. Non esiste un lecito amore omosessuale, dunque, per la sana dottrina cattolica, e mai esisterà, la dottrina su questo punto è chiaramente intangibile,come vedremo ed è unanimemente espressa dalla Bibbia e dalla Tradizione.

Dobbiamo ricordare anche la Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali pubblicata nel 1986, in tale documento viene delineata in modo molto chiaro la dottrina biblica e tradizionale che è alla base della condanna degli atti omosessuali, infatti in esso leggiamo che: “ … Gli esseri umani perciò sono creature di Dio, chiamate a rispecchiare, nella complementarietà dei sessi, l’interiore unità del Creatore. …. Il cap. 3 della Genesi mostra come questa verità sulla persona umana quale immagine di Dio sia stata oscurata dal peccato originale.  … Così il deterioramento dovuto al peccato continua a svilupparsi nella storia degli uomini di Sodoma (cf. Gen 19, 1-11). Non vi può essere dubbio sul giudizio morale ivi espresso contro le relazioni omosessuali. In Levitico 18, 22 e 20, 13 … l’Autore esclude dal popolo di Dio coloro che hanno un comportamento omosessuale. Sullo sfondo di questa legislazione teocratica, San Paolo … ripropone la stessa dottrina, elencando tra coloro che non entreranno nel regno di Dio anche chi agisce da omosessuale (cf. 1 Cor 6, 9). In un altro passaggio del suo epistolario egli … presenta il comportamento omosessuale come un esempio della cecità nella quale è caduta l’umanità … . San Paolo trova l’esempio più chiaro di questa disarmonia proprio nelle relazioni omosessuali (cf. Rom 1, 18-32). Infine, in perfetta continuità con l’insegnamento biblico, nell’elenco di coloro che agiscono contrariamente alla sana dottrina, vengono esplicitamente menzionati come peccatori coloro che compiono atti omosessuali (cf. 1 Tim 1, 10). … È solo nella relazione coniugale che l’uso della facoltà sessuale può essere moralmente retto. Pertanto una persona che si comporta in modo omosessuale agisce immoralmente. … L’attività omosessuale non esprime un’unione complementare, capace di trasmettere la vita, e pertanto contraddice la vocazione a un’esistenza vissuta in quella forma di auto-donazione che, secondo il Vangelo, è l’essenza stessa della vita cristiana. … le persone omosessuali … quando si impegnano in un’attività omosessuale esse rafforzano al loro interno una inclinazione sessuale disordinata  …  Come accade per ogni altro disordine morale, l’attività omosessuale impedisce la propria realizzazione e felicità perché è contraria alla sapienza creatrice di Dio. Quando respinge le dottrine erronee riguardanti l’omosessualità, la Chiesa non limita ma piuttosto difende la libertà e la dignità della persona, intese in modo realistico e autentico. 8. L’insegnamento della Chiesa di oggi è quindi in continuità organica con la visione della S. Scrittura e con la costante Tradizione.” [125]

Nel 1992 la stessa Congregazione pubblicò un altro documento in cui ribadiva alcune cose già dette tra cui l’affermazione per la quale gli atti omosessuali” sono «intrinsecamente disordinati» e «non possono essere approvati in nessun caso» .”[126] In tale documento si riaffermava che : “la particolare inclinazione della persona omosessuale, «benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa dev’essere considerata come oggettivamente disordinata. Pertanto coloro che si trovano in questa condizione dovrebbero essere oggetto di una particolare sollecitudine pastorale perché non siano portati a credere che l’attuazione di tale tendenza nelle relazioni omosessuali sia un’opzione moralmente accettabile»[127].”[128]

E inoltre si ribadiva che “… anche nelle persone con tendenza omosessuale dev’essere riconosciuta quella libertà fondamentale che caratterizza la persona umana e le conferisce la sua particolare dignità.”[129]

Questo documento affermava inoltre che “Vi sono ambiti nei quali non è ingiusta discriminazione tener conto della tendenza sessuale: per esempio, nella collocazione di bambini per adozione o affido, nell’assunzione di insegnanti…”.

Lo stesso documento precisava che gli omosessuali hanno gli stessi diritti degli altri ma tali diritti non sono assoluti e “… possono essere legittimamente limitati a motivo di un comportamento esterno obiettivamente disordinato.”

Il testo appena citato si concludeva con queste parole: “La Chiesa ha la responsabilità di promuovere la vita della famiglia e la moralità pubblica dell’intera società civile sulla base dei valori morali fondamentali, e non solo di proteggere se stessa dalle conseguenze di leggi perniciose[130] .” [131]

Sempre nel 1992 fu pubblicato il Catechismo della Chiesa Cattolica.

La condanna della pratica omosessuale è contenuta nei 10 comandamenti di cui il Catechismo afferma al n. 2072: “Poiché enunciano i doveri fondamentali dell’uomo verso Dio e verso il prossimo, i dieci comandamenti rivelano, nel loro contenuto essenziale, obbligazioni gravi. Sono sostanzialmente immutabili e obbligano sempre e dappertutto. Nessuno potrebbe dispensare da essi. I dieci comandamenti sono incisi da Dio nel cuore dell’essere umano.”

Come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica trattando del sesto comandamento al n. 2357 ss: “ … Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, (Cf Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.) la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».[132] Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.” Si noti bene: la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati » … in nessun caso possono essere approvati.

L’ enciclica Veritatis Splendor, del 1993, fa importanti affermazioni sugli atti omosessuali , essa anzitutto contrasta le affermazioni per cui: “ … la legge naturale … presenterebbe come leggi morali quelle che in se stesse sarebbero solo leggi biologiche. Così, troppo superficialmente, si sarebbe attribuito ad alcuni comportamenti umani un carattere permanente ed immutabile e, in base ad esso, si sarebbe preteso di formulare norme morali universalmente valide. … In base ad una concezione naturalistica dell’atto sessuale, sarebbero state condannate come moralmente inammissibili la contraccezione, la sterilizzazione diretta, l’autoerotismo, i rapporti prematrimoniali, le relazioni omosessuali, nonché la fecondazione artificiale.” (VS n. 47)

Per questi autori Dio ha fatto l’uomo come essere razionalmente libero, lo ha lasciato «in mano al suo consiglio» e da lui attende una propria, razionale formazione della sua vita; l’uomo, come essere razionale, non solo può, ma addirittura deve decidere liberamente il senso dei suoi comportamenti; le regole circa i meccanismi dei comportamenti propri dell’uomo e le cosiddette «inclinazioni naturali», non potrebbero determinare la valutazione morale dei singoli atti umani, tanto complessi dal punto di vista delle situazioni. (Cfr. VS n. 47)

L’enciclica appena citata risponde a tali affermazioni dicendo che “ Una dottrina che dissoci l’atto morale dalle dimensioni corporee del suo esercizio è contraria agli insegnamenti della Sacra Scrittura e della Tradizione: tale dottrina fa rivivere, sotto forme nuove, alcuni vecchi errori sempre combattuti dalla Chiesa, in quanto riducono la persona umana a una libertà «spirituale», puramente formale. Questa riduzione misconosce il significato morale del corpo e dei comportamenti che ad esso si riferiscono (cf 1 Cor 6,19). L’apostolo Paolo dichiara esclusi dal Regno dei cieli «immorali, idolatri, adulteri, effeminati, sodomiti, ladri, avari, ubriaconi, maldicenti e rapaci» (cf 1 Cor 6,9-10).Tale condanna — fatta propria dal Concilio di Trento — enumera come «peccati mortali», o «pratiche infami», alcuni comportamenti specifici la cui volontaria accettazione impedisce ai credenti di avere parte all’eredità promessa.” (VS 49)

Con tali parole questo importante documento papale afferma dall’ alto del Magistero in maniera netta l’immutabilità della condanna degli atti omosessuali; immutabilità negata dalle affermazioni che appunto la Veritatis Splendor condanna.

La Veritatis Splendor parla inoltre molto efficacemente ai nn. 79 ss degli atti intrinsecamente cattivi, tra i quali sono gli atti omosessuali.

“ Ora la ragione attesta che si danno degli oggetti dell’atto umano che si configurano come «non-ordinabili» a Dio, perché contraddicono radicalmente il bene della persona, fatta a sua immagine. Sono gli atti che, nella tradizione morale della Chiesa, sono stati denominati «intrinsecamente cattivi» (intrinsece malum): lo sono sempre e per sé, ossia per il loro stesso oggetto, indipendentemente dalle ulteriori intenzioni di chi agisce e dalle circostanze. … la Chiesa insegna che «esistono atti che, per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto».[133]” (VS n. 80)

Gli atti omosessuali sono «intrinsecamente cattivi» (intrinsece malum): lo sono sempre e per sé, ossia per il loro stesso oggetto, indipendentemente dalle ulteriori intenzioni di chi agisce e dalle circostanze. La Chiesa insegna che gli atti omosessuali per sé stessi e in sé stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto!

Il testo dell’ esortazione postsinodale  “Reconciliatio et Paenitentia” di s. Giovanni Paolo II afferma: “E’ doveroso aggiungere – come è stato anche fatto nel Sinodo – che alcuni peccati, quanto alla loro materia, sono intrinsecamente gravi e mortali. Esistono, cioè, atti che, per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto. Questi atti, se compiuti con sufficiente consapevolezza e libertà, sono sempre colpa grave.”[134]

Tra questi peccati, come visto, vi sono gli atti omosessuali; essi, perciò, per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze, sono sempre gravemente illeciti, in ragione del loro oggetto. Questi atti, se compiuti con sufficiente consapevolezza e libertà, sono sempre colpa grave.

Nella Veritatis Splendor leggiamo ancora: “81. Insegnando l’esistenza di atti intrinsecamente cattivi, la Chiesa accoglie la dottrina della Sacra Scrittura. L’apostolo Paolo afferma in modo categorico: «Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio» (1 Cor 6,9-10). Se gli atti sono intrinsecamente cattivi …  sono atti «irrimediabilmente» cattivi, per se stessi e in se stessi non sono ordinabili a Dio e al bene della persona …  le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto «soggettivamente» onesto o difendibile come scelta. ”(VS n. 81 )

Si vede chiaramente in questo testo come gli atti omosessuali siano intrinsecamente cattivi e quindi irrimediabilmente malvagi.

Ulteriormente nella Veritatis Splendor leggiamo: “ Ma gli atti, il cui oggetto è «non-ordinabile» a Dio e «indegno della persona umana», si oppongono sempre e in ogni caso a questo bene. In tal senso il rispetto delle norme che proibiscono tali atti e che obbligano semper et pro semper, ossia senza alcuna eccezione, non solo non limita la buona intenzione, ma costituisce addirittura la sua espressione fondamentale.”(VS n. 82 )

La condanna dell’omosessualità è dunque assoluta e intangibile chiaramente formulata unanimemente dalla Bibbia e dalla Tradizione: sono atti intrinsecamente malvagi, vietati semper et pro semper, ossia senza alcuna eccezione … sempre …!

Nel 1999 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò un testo di chiara condanna delle affermazioni di suor Gramick e padre Nugent, in cui tra l’altro affermava  “… Suor Gramick, pur esprimendo il suo amore per la Chiesa, semplicemente rifiutava di esprimere ogni qualsivoglia assenso all’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità. … Padre Nugent … non era disposto a sottoscrivere che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati ed aggiungeva un paragrafo che metteva in questione la natura definitiva ed immutabile della dottrina cattolica su questo punto.

…  la Congregazione per la Dottrina della Fede è obbligata a dichiarare per il bene dei fedeli cattolici che le posizioni espresse da Suor Jeannine Gramick e da Padre Robert Nugent in merito alla malizia intrinseca degli atti omosessuali ed al disordine oggettivo dell’inclinazione omosessuale sono dottrinalmente inaccettabili perché non trasmettono fedelmente il chiaro e costante insegnamento della Chiesa Cattolica su questo punto[135]. ”[136]

Nel 2001 furono condannate alcune affermazioni di p. Vidal, tra esse ve ne erano alcune che attengono al nostro argomento: “L’Autore sostiene che la dottrina della Chiesa sull’omosessualità possiede una certa coerenza, però non gode di un sufficiente fondamento biblico (…) e risente di importanti condizionamenti(…) ed ambiguità.( …) In essa si riscontrano i difetti presenti «in tutto l’edificio storico dell’etica sessuale cristiana».(…) Nella valutazione morale dell’omosessualità — aggiunge l’Autore — si deve «adottare un atteggiamento di provvisorietà» e dopo «si deve formulare in chiave di ricerca e di apertura».( …) Per l’omosessuale irreversibile un giudizio cristiano coerente «non passa necessariamente attraverso l’unica via di uscita di una morale rigida: passaggio all’eterosessualità o astinenza totale».( … ) Tali giudizi morali non sono compatibili con la dottrina cattolica, secondo la quale esiste una valutazione precisa e ferma sulla moralità oggettiva delle relazioni sessuali tra persone dello stesso sesso.(…) [137][138]

Nel 2003 la stessa Congregazione pubblicava un ulteriore documento concernente l’omosessualità intitolato:  “Considerazioni circa il riconoscimento civile delle unioni omosessuali.”, in cui affermava “Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Gli atti omosessuali, infatti, « precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun modo possono essere approvati ».[139] Nella Sacra Scrittura le relazioni omosessuali « sono condannate come gravi depravazioni… (cf. Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 10; 1 Tm 1, 10). Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».[140] Lo stesso giudizio morale si ritrova in molti scrittori ecclesiastici dei primi secoli[141] ed è stato unanimemente accettato dalla Tradizione cattolica.”[142]

Nel 2004 la stessa Congregazione pubblicò un documento sulla collaborazione tra l’uomo e la donna nella Chiesa e nel mondo in cui sottolineava che la differenza sessuale è un dato fondamentale della Rivelazione, essa emerge chiaramente nei primi capitoli della Genesi[143]

Continuava il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede: “C’è da rilevare inoltre l’importanza e il senso della differenza dei sessi come realtà iscritta profondamente nell’uomo e nella donna: «La sessualità caratterizza l’uomo e la donna non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico e spirituale … ».[144] Essa non può essere ridotta a puro e insignificante dato biologico, ma è «una componente fondamentale della personalità, un suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere l’amore umano».[145] Questa capacità di amare, riflesso e immagine del Dio Amore, ha una sua espressione nel carattere sponsale del corpo, in cui si iscrive la mascolinità e la femminilità della persona. È la dimensione antropologica della sessualità, inseparabile da quella teologica. … Lungo tutto l’Antico Testamento si configura una storia di salvezza che mette simultaneamente in gioco la partecipazione del maschile e del femminile … Nel Nuovo Testamento tutte queste prefigurazioni trovano il loro compimento. … L’amore dell’uomo e della donna vissuto nella forza della vita battesimale diventa ormai sacramento dell’amore del Cristo e della Chiesa … ”[146]

Nel Nuovo Testamento, continua il documento: “ …è più che mai riaffermata la distinzione dell’uomo e della donna, che, del resto, accompagna fino alla fine la rivelazione biblica. …

Il maschile ed il femminile sono così rivelati come appartenenti ontologicamente alla creazione, e quindi destinati a perdurare oltre il tempo presente, evidentemente in una forma trasfigurata.” [147]

Tutto questo si riflette ovviamente nella impossibilità che si abbia un amore omosessuale lecito e quindi nella impossibilità di atti omosessuali leciti. L’amore sessuale lecito e santo è solo tra uomo e donna e tale amore sessuale santo si radica, con la venuta di Cristo, nel Sacramento del Matrimonio e nell’unione che Dio realizza tra uomo e donna; l’unione sacramentale è ciò che fonda la liceità degli atti sessuali tra uomo e donna. Appunto in questa unione si manifesta e risplende l’ immagine e somiglianza dell’uomo con Dio, come dice lo stesso documento della Congregazione che stiamo vedendo.[148]

Non è possibile un altro amore sessuale lecito e santo!

L’amore omosessuale non manifesta il Mistero trinitario, è in radicale opposizione all’immagine e somiglianza di Dio nell’uomo.

Nel 2012 la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato una notificazione che condanna alcuni errori di suor Farley che riguardano gli atti omosessuali e le unioni omosessuali :“ Sr. Farley scrive: «Dal mio punto di vista […], le relazioni e gli atti omosessuali possono essere giustificati, conformemente alla stessa etica sessuale, proprio come le relazioni e gli atti eterosessuali. Perciò, le persone con inclinazione omosessuale, così come i loro rispettivi atti, possono e devono essere rispettati, sia che abbiano o non abbiano l’alternativa di essere altrimenti» (p. 295).

Tale posizione non è accettabile. … Quanto agli atti omosessuali, invece, il Catechismo afferma: «Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. … In nessun caso possono essere approvati»[149].  … La Congregazione rende avveduti i fedeli che il suo libro Just Love. A Framework for Christian Sexual Ethics non è conforme alla dottrina della Chiesa.”[150]

Nel 2021 la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato un Responsum riguardante la possibilità di impartire benedizioni alle coppie omosessuali[151] e un articolo che precisa la dottrina del responsum [152]. Il Responsum ha la diretta approvazione del Papa, l’articolo non ha tale approvazione.

Nel Responsum leggiamo: “Sono quindi compatibili con l’essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni. Per tale motivo, non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso[153]. La presenza in tali relazioni di elementi positivi, che in sé sono pur da apprezzare e valorizzare, non è comunque in grado di coonestarle e renderle quindi legittimamente oggetto di una benedizione ecclesiale, poiché tali elementi si trovano al servizio di una unione non ordinata al disegno del Creatore.”

Cioè, come insegna la sana dottrina cattolica, gli atti omosessuali sono gravemente illeciti, le unioni omosessuali sono gravemente illecite e non possono, ovviamente, essere oggetto di benedizione da parte della Chiesa.

Alcuni Vescovi e Cardinali nel 2019 pubblicarono una sintesi della fede cattolica in cui affermavano: “23. Due persone dello stesso sesso peccano gravemente quando cercano un piacere venereo reciproco (cfr. Lev 18,22, Lev 20,13, Rom 1, 24-28, 1 Cor 6, 9-10, 1 Tim 1,10; Gd 7). Gli atti omosessuali “in nessun caso possono essere approvati” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2357). Quindi, è contrario alla legge naturale e alla Rivelazione Divina sostenere che Dio, il Creatore, così come ha dato ad alcuni umani una disposizione naturale per provare attrazione sessuale verso persone del sesso opposto, ad altri ha dato una disposizione naturale per provare desiderio sessuale verso persone dello stesso sesso e che in quest’ultimo caso Dio vuole si metta in pratica tale condotta in alcune circostanze.”[154]

 

 

d,1,3) Focus sull’ immutabilità e infallibilità dell’insegnamento magisteriale circa la grave illiceità morale degli atti omosessuali.

 

 

Ricordo anzitutto che: “Ciò che concerne la morale può essere oggetto di magistero autentico, perché il Vangelo, che è parola di vita, ispira e dirige tutto l’ambito dell’agire umano. … E’ dottrina di fede che queste norme morali possono essere infallibilmente insegnate dal magistero [cfr. Concilio Vaticano I, cost. dogm. Dei Filius, e. 2: DS 3005].”[155]

La Veritatis Donum afferma che: “Quando il Magistero della Chiesa si pronuncia infallibilmente dichiarando solennemente che una dottrina è contenuta nella Rivelazione, l’adesione richiesta è quella della fede teologale. Questa adesione si estende all’insegnamento del Magistero ordinario ed universale quando propone una dottrina di fede come divinamente rivelata.”[156]

Le parole di Papa s. Giovanni Paolo II sono estremamente illuminanti in questa linea: “Nella Familiaris Consortio s. Giovanni Paolo II afferma: ” La Rivelazione cristiana conosce due modi specifici di realizzare la vocazione della persona umana, nella sua interezza, all’amore: il Matrimonio e la Verginità. …

Di conseguenza la sessualità, mediante la quale l’uomo e la donna si donano l’uno all’altra con gli atti propri ed esclusivi degli sposi, … si realizza in modo veramente umano, solo se è parte integrale dell’amore con cui l’uomo e la donna si impegnano totalmente l’uno verso l’altra fino alla morte. La donazione fisica totale sarebbe menzogna se non fosse segno e frutto della donazione personale totale …

Il «luogo» unico, che rende possibile questa donazione secondo l’intera sua verità, è il matrimonio, ossia il patto di amore coniugale o scelta cosciente e libera, con la quale l’uomo e la donna accolgono l’intima comunità di vita e d’amore, voluta da Dio stesso (cfr. «Gaudium et Spes», 48), che solo in questa luce manifesta il suo vero significato.” [157]

Quindi la Rivelazione cristiana, la divina Rivelazione, esclude totalmente che gli atti omosessuali siano leciti!

La stessa dottrina emerge da un altro testo che afferma: “ Questo stesso principio, che la chiesa attinge alla rivelazione divina e alla propria interpretazione autentica della legge naturale, fonda anche la sua dottrina tradizionale, secondo la quale l’uso della funzione sessuale ha il suo vero senso e la sua attitudine morale soltanto nel matrimonio legittimo.[158][159]

La divina Rivelazione (S. Scrittura e Tradizione) , quindi considera lecito solo il rapporto sessuale vissuto nel matrimonio legittimo e ovviamente condanna il rapporto omosessuale.

In questa linea le affermazioni del Magistero, che ho riportato nelle pagine precedenti e per cui gli atti omosessuali sono intrinsecamente e gravemente peccaminosi e sono stati condannati unanimemente dalla Scrittura e dalla Tradizione, presentano una dottrina divinamente rivelata e sono perciò infallibili.

L’insegnamento di cui stiamo parlando rientra nel Magistero Ordinario Universale cioè nel Magistero ordinario attuato dal Papa con tutti i Vescovi universalmente; effettivamente la storia della Chiesa testimonia questo Magistero di tutti i Vescovi di tutti i luoghi in unione con il Papa, Magistero che afferma l’assoluta e grave illiceità dell’attività omosessuale, e questo insegnamento è, come detto, divinamente rivelato.

In questa linea la Congregazione per la Dottrina della Fede, nel 1998, precisò che: “Altri esempi di dottrine morali insegnate come definitive dal magistero ordinario e universale della Chiesa sono: l’insegnamento sulla illiceità della prostituzione (Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2355.) e sulla illiceità della fornicazione.(Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2353.)”[160]

Questo passo raccoglie, senza pretesa di esaustività, alcune dottrine morali insegnate come definitive dal magistero ordinario e universale della Chiesa.

Ora, se la fornicazione è condannata in modo definitivo e assoluto dalla Chiesa, tanto più lo è l’omosessualità praticata, che alla malvagità della fornicazione aggiunge quella del rapporto contro natura tra persone dello stesso sesso.

Quello che qui affermo si rileva anche da un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui, parlando della condanna di p. Nugent e suor Gramick si afferma tra l’altro : “…    Suor Gramick, pur esprimendo il suo amore per la Chiesa, semplicemente rifiutava di esprimere ogni qualsivoglia assenso all’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità.  …  Padre Nugent …  non era disposto a sottoscrivere che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati ed aggiungeva un paragrafo che metteva in questione la natura definitiva ed immutabile della dottrina cattolica su questo punto.

…  la Congregazione per la Dottrina della Fede è obbligata a dichiarare per il bene dei fedeli cattolici che le posizioni espresse da Suor Jeannine Gramick e da Padre Robert Nugent in merito alla malizia intrinseca degli atti omosessuali ed al disordine oggettivo dell’inclinazione omosessuale sono dottrinalmente inaccettabili perché non trasmettono fedelmente il chiaro e costante insegnamento della Chiesa Cattolica su questo punto [Cfr Gn 19, 1-11; Lv 18, 22; 20, 13; 1 Cor 6, 9; Rom 1, 18-32; 1 Tim 1, 10; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2357-2359, 2396; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Persona humana 8 (AAS 68 [1976] 84-85); Lettera Homosexualitatis problema (AAS 79 [1987] 543-554).]. ”[161]

Quindi la dottrina cattolica afferma definitivamente ed immutabilmente l’ illiceità degli atti omosessuali!

Dissi più sopra che non consta che ci sia alcun Padre della Chiesa che abbia considerato gli atti omosessuali come leciti, il consenso dei Padri nel condannare certi atti, sulla base della Bibbia, è assoluto e unanime e aggiunsi che riguardo a tale consenso unanime occorre ricordare quello che afferma il Concilio Vaticano I  “… a nessuno deve essere lecito interpretare tale Scrittura …. contro l’unanime consenso dei Padri.” (Concilio Vaticano I, Cost. Dogm. “Dei Filius”, c. 2: DS 3007) .

Non solo non c’è nessun Padre che abbia affermato che tali atti sono leciti ma non c’è neppure alcun Dottore della Chiesa o Papa o santo che abbia mai fatto tali affermazioni.

Mi pare importante aggiungere che l’immutabilità della condanna degli atti omosessuali emerge chiaramente anche dai testi esaminati nei due paragrafi precedenti, in quanto in essi vengono precisati 3 punti fondamentali e immutabili della dottrina cattolica:

1) esistono precetti di valore assoluto e immutabile riguardo alla morale della sessualità umana;

2) il primo precetto di valore assoluto e immutabile della sessualità umana è quello per cui l’unico atto sessuale moralmente lecito è quello che si compie nel matrimonio legittimo;

3) un precetto di valore assoluto e immutabile della sessualità umana riguarda gli atti omosessuali ed è il seguente: gli atti omosessuali sono oggettivamente e gravemente disordinati, “in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.” [162]

Tale condanna scaturisce, d’altra parte, in modo diretto dai 10 comandamenti dei quali il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2071: “Quantunque accessibili alla sola ragione, i precetti del Decalogo sono stati rivelati. … Poiché enunciano i doveri fondamentali dell’uomo verso Dio e verso il prossimo, i dieci comandamenti rivelano, nel loro contenuto essenziale, obbligazioni gravi. Sono sostanzialmente immutabili e obbligano sempre e dappertutto. Nessuno potrebbe dispensare da essi.”

Quindi nell’ambito dell’ insegnamento infallibile della Chiesa in materia morale rientra la condanna della pratica omosessuale, condanna appunto assoluta, intangibile, definitiva, unanimemente espressa dalla Bibbia e dalla Tradizione, basata sulla Legge divina che non può essere modificata da nessuno, Papa compreso, infatti  : “Il Papa è soggetto al diritto divino e vincolato dall’ordinamento dato da Gesù Cristo alla sua Chiesa . Il Papa non può modificare la costituzione che la Chiesa ha ricevuto dal suo Fondatore…. La Costituzione della Chiesa appoggia i suoi cardini su un fondamento che viene da Dio e quindi non può essere in balia dell’arbitrio umano….”[163]

In questa linea il Cardinale Müller ha affermato:

1) il Papa non ha l’autorità di cambiare l’insegnamento della Chiesa, che si basa sulla rivelazione di Dio; altrimenti si pone un uomo al di sopra di Dio;

2) gli apostoli possono solo insegnare e ordinare solo ciò che Gesù ha loro comandato di insegnare (Mt 28,19); i vescovi, come loro successori, sono chiamati all’«insegnamento degli apostoli» (At 2,42) cioè a diffondere le verità contenute nella Sacra Scrittura, nella Tradizione apostolica e  quindi le precise definizioni dottrinali di precedenti decisioni pontificie o di concili ecumenici.

Il Romano Pontefice e i Vescovi non possono accettare alcuna nuova rivelazione pubblica come appartenente al deposito divino della fede (cfr. Lumen gentium 25; cfr Dei verbum 10); essi devono diffondere l’insegnamento degli apostoli.

In sostanza il Cardinale Müller ha detto che la legittimazione degli atti omosessuali è qualcosa che è fuori e contro il deposito della fede e che neppure il Papa può rendere leciti tali atti. [164].

Che l’illiceità degli atti omosessuali sia un dato immutabile della nostra fede e che la legittimazione degli atti omosessuali sia una vera e propria apostasia dalla fede stessa emerge anche dai testi con cui vari prelati hanno condannato le benedizioni alle coppie omosessuali, mi riferisco in particolare agli interventi del Vescovo Munilla[165], dell’Arcivescovo Viganò[166], ma anche a quelli del Cardinale Eijk[167] e del Cardinale Arinze[168] e a quelle del Cardinale Müller [169] e del Cardinale Burke[170] ; le benedizioni a tali coppie sono infatti vietate proprio perché si pongono contro la dottrina cattolica sull’ illiceità degli atti omosessuali.

Tale immutabilità emerge anche, dinanzi alle affermazioni dei Vescovi tedeschi che hanno approvato un testo che definisce gli atti omosessuali “non peccaminosi” e “non intrinsecamente cattivi”, dalle parole del Cardinale Brandmüller che definisce tale approvazione come apostasia dalla fede[171], dalle parole del Cardinale Koch[172], dalle parole del Cardinale Pell che vede nelle affermazioni dei Vescovi tedeschi delle eresie[173].

Ugualmente tale immutabilità della dottrina si può vedere affermata dalle affermazioni che il Cardinale Müller ha fatto contro il Sinodo sulla Sinodalità che pare voglia ritoccare la dottrina per cui il peccato omosessuale è gravemente contrario alla Legge divina[174].

Mons. Strickland Vescovo di Tyler ha affermato: “Sexual activity outside marriage is always gravely sinful and cannot be condoned, blessed, or deemed permissible by any authority inside the Church.”[175]

L’attività sessuale al di fuori del matrimonio è sempre gravemente peccaminosa e non può essere permessa, benedetta o ritenuta ammissibile da alcuna autorità all’interno della Chiesa, quindi l’attività omosessuale è immutabilmente gravemente peccaminosa.

Nel suo testo di morale “The way of the Lord Jesus”, il professor G. Grisez, un famoso teologo americano, spiegava già parecchi anni fa l’assoluta immutabilità della dottrina per cui tutti gli atti sessuali, attuati da parte delle persone non sposate, violano il bene coniugale e sono gravemente peccaminosi[176].

Ovviamente le leggi morali assolute e infallibili fissate da Dio attraverso la Chiesa sono parte della Costituzione della Chiesa e sono del tutto intangibili anche dal Papa.

Il Papa non può e non potrà mai rendere lecita la pratica omosessuale che, come visto, la Chiesa, nel suo Magistero ordinario e universale, basandosi sulla Rivelazione e sulla Tradizione, e quindi sulla Legge divina positiva, ha chiaramente indicato come  radicalmente e gravemente illecita.

Dio ci illumini e fortifichi sempre meglio nella sua Verità.

La Croce di Cristo sia la nostra luce.

 

 

d.1.4) Focus sulla condanna immutabile degli atti omosessuali fissata dalla Legge naturale.

 

 

d.1,4,1) Precisazioni fondamentali sulla Legge naturale, la sua universalità e immutabilità.

 

 

Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi (Sl. 68,1).

La Commissione Teologica Internazionale in un documento del 2009 sulla Legge naturale, cercando le indicazioni bibliche riguardo ad essa, ha messo in evidenza che la creazione è l’atto con cui Dio creando e unificando l’universo dona una legge (cfr. Sal 148,5-6) e creando l’uomo Dio gli dona anche una legge, una regola di condotta che vale per tutti gli uomini: l’obbedienza al Creatore (Gen. 2,16s).

Qui è l’origine della Legge naturale, nella creazione stessa.

Nell’alleanza stabilita con Noè, Dio dona all’umanità una legge implicante il rispetto della vita[177].

Anche questa appare una Legge naturale, donata da Dio agli uomini.

Il dono della Legge sul Sinai implica precetti etici fondamentali ma questi comportamenti etici valgono anche per gli altri popoli, infatti Dio chiede conto alle nazioni straniere (Am 1-2) che violano evidentemente la legge che Dio ha dato loro. [178]

Tali comportamenti che valgono per tutti gli altri popoli indicano una Legge naturale, promulgata da Dio e valevole per tutto il genere umano.

Inoltre la Bibbia contiene anche una letteratura di sapienza che sviluppa la convinzione per cui c’è un modo corretto, «sapiente», di fare le cose e di condurre la vita, cioè c’è una Legge naturale, che viene da Dio e di cui l’uomo è reso partecipe in diversi modi. Questa partecipazione è un dono di Dio, che bisogna chiedere nella preghiera: ed è anche il  frutto di un attento studio della natura e dei costumi umani. [179]

  1. Paolo afferma chiaramente l’esistenza della legge naturale (Rom 1,19-20) e spiega come, nei loro cuori, i pagani hanno tale legge, fissata da Dio (Rom 2,14-15) “Questi testi di san Paolo hanno avuto un’influenza determinante sulla riflessione cristiana relativa alla legge naturale.” [180]

Quanto appena detto ci fa capire che la Legge naturale è, in vario modo, ben presente in tutta la Scrittura.

Il concetto di Legge naturale, più chiaramente espresso, possiamo però dire che sorge nella cultura greca con  Sofocle, che nell’ Antigone parla di “ leggi non scritte e immutabili”,  si sviluppa con Platone, Aristotele e trova in certo modo il suo culmine con lo stoicismo per cui la legge naturale diviene il concetto chiave di un’etica universalista. [181]

Nei Padri della Chiesa “la legge naturale è ormai compresa nell’ambito di una storia della salvezza che conduce a distinguere diversi stati della natura (natura originale, natura decaduta, natura restaurata), nei quali la legge naturale si realizza in modi diversi. La dottrina patristica della legge naturale è stata trasmessa al Medioevo, insieme alla concezione, molto vicina, del «diritto delle genti (ius gentium)», secondo la quale esistono, fuori del diritto romano (ius civile), princìpi universali di diritto che regolano le relazioni tra i popoli e sono obbligatori per tutti [182]”.[183]

Nel Medioevo “la dottrina della Legge naturale raggiunge una certa maturità e assume una forma «classica», che costituisce il sottofondo di tutte le discussioni ulteriori.” [184]

La dottrina medievale sulla Legge naturale, nella “forma classica” si caratterizza per 4 elementi:

1) “assume le riflessioni anteriori sulla legge naturale, pagane o cristiane, e tenta di proporne una sintesi”;

2) “colloca la legge naturale in un quadro metafisico e teologico generale”;

3) “considera l’ordine etico e politico come un ordine razionale”;

4) considera la legge naturale come un punto di riferimento e un criterio alla luce del quale valutare la legittimità delle leggi positive e dei costumi particolari. [185]

  1. Tommaso afferma che la legge naturale è una partecipazione della Legge eterna nella creatura razionale, è una certa quale impressione della luce divina in noi per cui distinguiamo ciò che è bene e ciò che è male; dice s. Tommaso che la sapienza con cui la ragione naturale accoglie la legge naturale e distingue il bene dal male, è una partecipazione alla divina sapienza (cfr. I-II, q. 91, a. 2).

Nella Veritatis Splendor leggiamo: “La Chiesa ha fatto spesso riferimento alla dottrina tomistica di legge naturale, assumendola nel proprio insegnamento morale.”  (VS n. 44)

La stessa Veritatis Splendor riporta anche  l’illuminante affermazione di s. Tommaso  per cui, come detto, la legge naturale è partecipazione della legge eterna, cioè della ragione eterna, nella creatura razionale  (cfr. I-II, q. 91, a.2.;VS n. 43)

La dottrina della Chiesa parla ampiamente della Legge naturale. [186]

In un passo di una lettera enciclica di Leone XIII leggiamo: “ La legge naturale è iscritta e scolpita nell’anima di tutti i singoli uomini; essa infatti è la ragione umana che impone di agire bene e proibisce il peccato. … Questa prescrizione dell’umana ragione, però, non è in grado di avere forza di legge, se non è la voce e l’interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi”.[187] Riprendendo alcune affermazioni di  questa lettera enciclica di Papa Leone XIII la Veritatis Splendor afferma  che la legge di natura è la stessa “… legge eterna, insita negli esseri dotati di ragione, che li inclina all’atto e al fine che loro convengono; essa è la stessa ragione eterna del Creatore e governatore dell’universo.” [188]

Della Legge naturale parla chiaramente il Concilio Vaticano II laddove afferma: “ Dove i cittadini sono oppressi da un’autorità pubblica che va al di là delle sue competenze, essi non rifiutino ciò che è oggettivamente richiesto dal bene comune; sia però lecito difendere i diritti propri e dei concittadini contro gli abusi dell’autorità, nel rispetto dei limiti dettati dalla legge naturale e dal Vangelo.”[189]

Ulteriormente , sempre nello stesso documento conciliare leggiamo: “La Chiesa, in virtù della sua missione divina, predica il Vangelo e largisce i tesori della grazia a tutte le genti. Contribuisce così a rafforzare la pace in ogni parte del mondo, ponendo la conoscenza della legge divina e naturale a solido fondamento della solidarietà fraterna tra gli uomini e tra le nazioni.”[190]

  1. Paolo VI ha affermato: “ … anche la legge naturale è espressione della volontà di Dio, l’adempimento fedele di essa è parimenti necessario alla salvezza eterna degli uomini.”[191]

La Veritatis Splendor afferma: “Solo Dio può rispondere alla domanda sul bene, perché Egli è il Bene. Ma Dio ha già dato risposta a questa domanda: lo ha fatto creando l’uomo e ordinandolo con sapienza e con amore al suo fine, mediante la legge inscritta nel suo cuore (cf Rm 2,15), la «legge naturale».” (VS n. 12)

Qui il testo pontificio cita un altro passaggio di un’opera di s. Tommaso in cui si afferma che tale legge altro non è che la sapienza che Dio ha infuso in noi creandoci e per cui conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare.[192]

Nella Veritatis Splendor e nel Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo anche che la legge naturale è chiamata così perché è promulgata dalla ragione, che è propria della natura umana (cfr. VS n. 43 e Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1955).

Il Catechismo della Chiesa Cattolica parla con molta profondità della legge naturale  ai nn. 1954ss,  in essi tra l’altro  viene ripreso il testo di s. Tommaso appena visto.[193] Il Catechismo, in particolare, afferma che la Legge naturale : “Ha come perno l’aspirazione e la sottomissione a Dio, fonte e giudice di ogni bene, e altresì il senso dell’altro come uguale a sé stesso. ”(Catechismo della Chiesa Cattolica  n. 1955)

Nel Catechismo leggiamo anche “ … La legge naturale indica le norme prime ed essenziali che regolano la vita morale.”(Catechismo della Chiesa Cattolica  n. 1955)

La Legge naturale è universale e si estende a tutti gli uomini.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 1956 proclama chiaramente tale universalità: nella diversità delle culture, la legge naturale  impone agli uomini principi comuni.

Anche la Veritatis Splendor parla efficacemente dell’ universalità della Legge naturale, infatti afferma: “51. Il presunto conflitto tra la libertà e la natura si ripercuote anche sull’interpretazione di alcuni aspetti specifici della legge naturale, soprattutto sulla sua universalità e immutabilità. …” (VS n.51)

Riguardo all’universalità di tali norme la Veritatis Splendor afferma più direttamente: “ Proprio grazie a questa «verità» la legge naturale implica l’universalità. … La legge naturale è universale nei suoi precetti e la sua autorità si estende a tutti gli uomini. …”(VS n.51)

La Legge naturale è quindi universale ma anche immutabile e a parlare chiaramente dell’immutabilità della Legge Naturale è il documento: “Persona Humana” della Congregazione per la Dottrina della Fede[194], che ha proprio una parte dedicata alle “Leggi immutabili naturali” e appunto in questa parte leggiamo: “ … la rivelazione divina e, nel suo proprio ordine, la sapienza filosofica, mettendo in rilievo esigenze autentiche della umanità, per ciò stesso manifestano necessariamente l’esistenza di leggi immutabili, inscritte negli elementi costitutivi della natura umana e che si manifestano identiche in tutti gli esseri, dotati di ragione.”[195]

Esistono dunque leggi naturali immutabili inscritte nella natura umana, che la Chiesa ha riconosciuto tali: “La Chiesa, nel corso della sua storia, ha costantemente considerato un certo numero di precetti della legge naturale come aventi valore assoluto e immutabile, e ha visto nella loro trasgressione una contraddizione con la dottrina e lo spirito del vangelo.”[196]

Interessante è notare che il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma giustamente :  la Legge naturale è immutabile (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1958); il riferimento che offre, citato anche dalla VS al n. 53 per questa affermazione è il n. 10 della Gaudium et spes che in realtà, non usa precisamente il termine “Legge naturale” . Il n. 79 di tale documento conciliare afferma: “Davanti a questo stato di degradazione dell’umanità, il Concilio intende innanzi tutto richiamare alla mente il valore immutabile del diritto naturale delle genti e dei suoi principi universali. ” [197]

Riguardo all’immutabilità di alcune norme della legge naturale la Veritatis Splendor dice, più direttamente, riprendendo proprio il n. 10 della Gaudium et spes, che: “È giusto e buono, sempre e per tutti, servire Dio, rendergli il culto dovuto ed onorare secondo verità i genitori.” (VS n.52) e che questi ed altri precetti positivi obbligano universalmente e sono immutabili (cfr. VS n.52). Tale universalità e immutabilità della Legge naturale scaturisce dal fatto che essa proviene da Dio, che è Verità immutabile; tale universalità e immutabilità della Legge naturale non abbandona neanche gli iniqui, dice s. Agostino,  infatti anch’essi ‘: “ … pensano all’eternità e riprendono giustamente, lodano giustamente molte cose, nella condotta degli uomini.” [198]

  1. Agostino si domanda da dove traggono costoro queste regole e la sua risposta è che esse sono scritte: “… nel libro di quella luce che si chiama verità …” e da questo libro proviene: “… ogni legge giusta e si trasferisce nel cuore dell’uomo che opera la giustizia, non emigrando in lui, ma quasi imprimendosi in lui, come l’immagine passa dall’anello nella cera, ma senza abbandonare l’anello”.[199]

Dio, che è Legge eterna, Immutabile Verità, imprime nell’uomo una partecipazione ad essa, attraverso la legge naturale, e gli fa conoscere le verità immutabili circa l’agire riguardanti il bene da fare e il male da fuggire.

Alcuni dubitano riguardo all’immutabilità della legge naturale (cfr. VS n.53) o respingono la dottrina tradizionale sulla legge naturale, sull’universalità e sulla permanente validità dei suoi precetti. (cfr. VS n. 4); una risposta che ad essi offre la Veritatis Splendor è che: “Mettere in discussione gli elementi strutturali permanenti dell’uomo, connessi anche con la stessa dimensione corporea, non solo sarebbe in conflitto con l’esperienza comune, ma renderebbe incomprensibile il riferimento che Gesù ha fatto al «principio», proprio là dove il contesto sociale e culturale del tempo aveva deformato il senso originario e il ruolo di alcune norme morali (cf Mt 19,1-9).”(VS n.53)

Cioè Cristo, volendo ripristinare alcuni aspetti della Legge naturale immutabile si è riferito ad essi che gli uomini avevano deformato; quindi Cristo stesso si è richiamato alla Legge naturale e con Lui anche s. Paolo si è richiamato ad essa; più ampiamente è tutta la Scrittura che si richiama a tale Legge, come vedemmo più sopra; in questa linea la Chiesa parla di Legge naturale e il Concilio Vaticano II ha affermato: “… la Chiesa afferma che al di sotto di tutti i mutamenti ci sono molte cose che non cambiano; esse trovano il loro ultimo fondamento in Cristo, che è sempre lo stesso: ieri, oggi e nei secoli».[200] L’immutabilità della Legge naturale trova il suo fondamento in Cristo e nella sua Incarnazione. (cfr. VS n.53)

Di fronte ai dubbi o all’incredulità degli uomini circa la Legge naturale e la sua universalità e immutabilità stanno le nette affermazioni della Scrittura, della Chiesa e quindi di Cristo vero Dio e vero uomo, purissima e invincibile Verità.

Occorre però precisare che, come il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 1960  I precetti della legge naturale non sono percepiti da tutti con chiarezza ed immediatezza. Nell’attuale situazione, la grazia e la Rivelazione sono necessarie all’uomo peccatore perché le verità religiose e morali possano essere conosciute « da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza di errore ».[201] ” Sottolineo: la grazia e la Rivelazione sono necessarie all’uomo peccatore perché le verità religiose e morali possano essere conosciute « da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza di errore ». Nonostante ci sia la Legge naturale occorre la grazia e la Rivelazione e quindi la Legge divina rivelata!

In questa linea la VS al n. 36 , collegandosi alla “Humani generis”[202] di Pio XII, ribadisce la necessità e la realtà, nel presente stato di natura decaduta dell’uomo, della divina rivelazione per la conoscenza di verità morali anche di ordine naturale, cioè anche per conoscere alcuni aspetti della Legge naturale “con facilità, con ferma certezza e senza alcun errore”.

Come si vede, pur essendoci già la Legge naturale è ben chiaro alla Chiesa che è necessaria la divina rivelazione anche per conoscere alcuni aspetti della Legge naturale “con facilità, con ferma certezza e senza alcun errore”.

L’importante testo dell’ Humani Generis citato in questi passi dice più precisamente: “Nel raggiungere tali verità, l’intelletto umano incontra ostacoli della fantasia, sia per le cattive passioni provenienti dal peccato originale. Avviene che gli uomini in queste cose volentieri si persuadono che sia falso, o almeno dubbio, ciò che essi “non vogliono che sia vero”. Per questi motivi si deve dire che la Rivelazione divina è moralmente necessaria affinché quelle verità che in materia religiosa e morale non sono per sé irraggiungibili, si possano da tutti conoscere con facilità, con ferma certezza e senza alcun errore. (Conc. Vat. D. B. 1876, Cost. “De fide Cath.”, cap. II, De revelatione).”[203]

In questa linea possiamo capire perché, nei suoi precetti principali, la Legge naturale sia esposta nel Decalogo (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica  n. 1955): appunto perché tali precetti della Legge naturale possano essere conosciuti da tutti  “con facilità, con ferma certezza e senza alcun errore”.

Sottolineo che la Chiesa ha da Cristo anche la missione di dichiarare e confermare autoritativamente i principi dell’ordine morale che scaturiscono dalla stessa natura umana, infatti: “… per volontà di Cristo la Chiesa cattolica è maestra di verità e sua missione è di annunziare e di insegnare autenticamente la verità che è Cristo, e nello stesso tempo di dichiarare e di confermare autoritativamente i principi dell’ordine morale che scaturiscono dalla stessa natura umana.”[204]

Lo stesso insegnamento ritroviamo nella Humanae Vitae, infatti al n. 4 leggiamo: “Nessun fedele vorrà negare che al magistero della chiesa spetti di interpretare anche la legge morale naturale. È infatti incontestabile, come hanno più volte dichiarato i nostri predecessori, che Gesù Cristo, comunicando a Pietro e agli apostoli la sua divina autorità e inviandoli a insegnare a tutte le genti i suoi comandamenti, li costituiva custodi e interpreti autentici di tutta la legge morale, non solo cioè della legge evangelica, ma anche di quella naturale. Infatti anche la legge naturale è espressione della volontà di Dio, l’adempimento fedele di essa è parimenti necessario alla salvezza eterna degli uomini.”

Inoltre: “Ciò che concerne la morale può essere oggetto di magistero autentico, perché il Vangelo, che è parola di vita, ispira e dirige tutto l’ambito dell’agire umano. Il magistero ha dunque il compito di discernere, mediante giudizi normativi per la coscienza dei fedeli, gli atti che sono in se stessi conformi alle esigenze della fede e ne promuovono l’espressione nella vita, e quelli che al contrario, per la loro malizia intrinseca, sono incompatibili con queste esigenze. A motivo del legame che esiste fra l’ordine della creazione e l’ordine della redenzione, e a motivo della necessità di conoscere e osservare tutta la legge morale in vista della salvezza, la competenza del magistero si estende anche a ciò che riguarda la legge naturale[205]. … E’ dottrina di fede che queste norme morali possono essere infallibilmente insegnate dal magistero [cfr. Concilio Vaticano I, cost. dogm. Dei Filius, e. 2: DS 3005].”[206]

Conclusione: esiste una Legge naturale ma è necessaria la divina Rivelazione anche per conoscere le verità morali di ordine naturale, cioè la piena luce sulla Legge naturale non viene, per noi, semplicemente dalla ragione ma dalla ragione illuminata dalla Rivelazione; la Chiesa ha da Cristo anche la missione di dichiarare e confermare autoritativamente i principi dell’ordine morale che scaturiscono dalla stessa natura umana.

 

 

d.1,4,2) Gli atti omosessuali sono contrari alla natura dell’uomo e quindi alla Legge naturale; la condanna di tali atti è immutabile.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Evidenziando la contrarietà di tali atti alla natura umana s. Agostino affermò: “Dunque si devono detestare e punire dappertutto e sempre i vizi contrari alla natura, per esempio i vizi dei sodomiti, che se pure tutti i popoli della terra li praticassero, la legge divina li coinvolgerebbe in una medesima condanna per il loro misfatto, poiché non ha creato gli uomini per un tale uso di se stessi. È infatti una violazione del vincolo che deve sussistere tra noi e Dio la contaminazione della natura medesima, di cui egli è l’autore, per una passione perversa.”[207].

Lo stesso santo afferma: “Nella fede si provvede che fuor del vincolo coniugale non ci sia unione con un altro o con un’altra; nella prole che questa si accolga amorevolmente, si nutra benignamente, si educhi religiosamente; nel sacramento poi che non si sciolga il coniugio, e che il rimandato o la rimandata nemmeno per ragione di prole si congiunga con altri. Questa è come la regola delle nozze, dalla quale ed è nobilitata la fecondità della natura ed è regolata la pravità dell’incontinenza.”[208]

Gli atti omosessuali che ovviamente sono tutti fuori del vincolo coniugale sono radicalmente condannati.

  1. Giovanni Crisostomo nell’omelia IV sulla lettera ai Romani ugualmente sottolineò la contrarietà degli atti omosessuali alla natura umana: “ Le passioni sono tutte disonorevoli, perché l’anima viene più danneggiata e degradata dai peccati di quanto il corpo lo venga dalle malattie; ma la peggiore fra tutte le passioni è la bramosia fra maschi. (…) I peccati contro natura sono più difficili e meno remunerativi, tanto che non si può nemmeno affermare che essi procurino piacere, perché il vero piacere è solo quello che si accorda con la natura. Ma quando Dio ha abbandonato qualcuno, tutto è invertito! Perciò non solo le loro (degli omosessuali, ) passioni sono sataniche, ma le loro vite sono diaboliche. (…) Perciò io ti dico che costoro sono anche peggiori degli omicidi, e che sarebbe meglio morire che vivere disonorati in questo modo. L’omicida separa solo l’anima all’interno del corpo. Qualsiasi peccato tu nomini, non ne nominerai nessuno che sia uguale a questo, e se quelli che lo patiscono si accorgessero veramente di quello che sta loro accadendo, preferirebbero morire mille volte piuttosto che sottostarvi. Non c’è nulla, assolutamente nulla di più folle o dannoso di questa perversità”.[209]

Sottolineo che s. Giovanni Crisostomo non sta dicendo che chi compie gli atti omosessuali debba suicidarsi ma che è meglio morire che peccare, e quindi occorre resistere alle tentazioni impure anche a costo di scoppiare e morire.

Anche s. Tommaso mise in evidenza come gli atti omosessuali siano contrari alla natura umana e affermò che sono più riprovevoli i vizi, che superano o meglio pervertono radicalmente il modo dell’umana natura, essi rientrano nel vizio dell’intemperanza secondo un certo eccesso radicalmente disordinato. (cfr. II-II, q. 142, a. 4).

Nella q. 154 della II-II a. 12 s. Tommaso riporta un testo di s. Agostino che lo stesso Dottore Angelico conferma allorché dice che nei peccati contro natura l’uomo trasgredisce ciò che è determinato secondo natura circa l’attività sessuale perciò tali peccati, in materia sessuale, sono i più gravi.

Nel c. 122 del III libro della Somma Contro i Gentili s. Tommaso precisa molto efficacemente come sulla base della retta ragione e quindi della Legge naturale gli atti omosessuali sono illeciti.

Anche s. Alfonso parla degli atti omosessuali come di atti contro natura[210].

La Casti Connubii di Pio XII afferma: “Né si deve tacere che, essendo di tanta dignità e tanta importanza l’uno e l’altro compito affidato ai genitori per il bene della prole, qualsiasi onesto uso della facoltà data da Dio per la generazione di una nuova vita, secondo l’ordine del Creatore e della stessa legge di natura, è diritto e prerogativa del solo matrimonio e deve essere assolutamente contenuto dentro i limiti sacri del matrimonio.”[211]

Quindi anche secondo la Legge naturale  gli atti omosessuali sono illeciti e anche tra sposati l’atto sodomitico è peccato.

La stessa enciclica aggiunge: “Anzi, perché il bene della fede splenda nella debita purezza, le stesse vicendevoli manifestazioni di familiarità tra i coniugi debbono essere caratterizzate dal pregio della castità, in modo tale che i coniugi si comportino in tutte le cose secondo la norma di Dio e delle leggi di natura, e si studino di seguire sempre, con grande riverenza verso l’opera di Dio, la volontà sapientissima e santissima del Creatore. … « Richiede inoltre la fede del matrimonio che il marito e la moglie siano fra loro congiunti di un amore singolare, santo e puro, e non si amino fra di loro come gli adulteri ma in quel modo che Cristo amò la Chiesa; perché questa regola prescrisse l’Apostolo quando disse: Uomini amate le vostre mogli, come anche Cristo amò la Chiesa [212] »”[213]

Ciò significa che secondo la Legge naturale  gli atti omosessuali sono illeciti e anche tra sposati l’atto sodomitico è peccato.

In questa linea nell’ Humanae Vitae al n. 4 leggiamo: “Tali questioni esigevano dal magistero della chiesa una nuova approfondita riflessione sui principi della dottrina morale del matrimonio: dottrina fondata sulla legge naturale illuminata e arricchita dalla rivelazione divina.  … È infatti incontestabile, come hanno più volte dichiarato i nostri predecessori, che Gesù Cristo, comunicando a Pietro e agli apostoli la sua divina autorità e inviandoli a insegnare a tutte le genti i suoi comandamenti, li costituiva custodi e interpreti autentici di tutta la legge morale, non solo cioè della legge evangelica, ma anche di quella naturale. Infatti anche la legge naturale è espressione della volontà di Dio, l’adempimento fedele di essa è parimenti necessario alla salvezza eterna degli uomini. Conformemente a questa sua missione, la chiesa ha dato sempre, ma più ampiamente nel tempo recente, un adeguato insegnamento sia sulla natura del matrimonio sia sul retto uso dei diritti coniugali e sui doveri dei coniugi.”

Al n. 9 dell’ Humanae Vitae leggiamo: “”Il matrimonio e l’amore coniugale sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori”.

Continua l’ Humanae Vitae ai nn. 11s “ … richiamando gli uomini all’osservanza delle norme della legge naturale, interpretata dalla sua costante dottrina, la chiesa insegna che qualsiasi: atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita. 12. Tale dottrina, più volte esposta dal magistero della chiesa, è fondata sulla connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l’uomo non può rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell’atto coniugale: il significato unitivo e il significato procreativo.”

La Legge naturale stabilisce che gli atti compiuti tra persone sposate devono essere sempre aperti alla vita, quindi anche tra sposati l’atto sodomitico è peccato.

Ancora l’ Humanae Vitae afferma al n. 13: “Così, chi ben riflette dovrà anche riconoscere che un atto di amore reciproco, che pregiudichi la disponibilità a trasmettere la vita che Dio creatore di tutte le cose secondo particolari leggi vi ha immesso, è in contraddizione sia con il disegno divino, a norma del quale è costituito il coniugio, sia con il volere dell’Autore della vita umana. Usare di questo dono divino distruggendo, anche soltanto parzialmente, il suo significato e la sua finalità è contraddire alla natura dell’uomo come a quella della donna e del loro più intimo rapporto, e perciò è contraddire anche al piano di Dio e alla sua santa volontà.” Quindi anche tra sposati l’atto sodomitico è peccato.

Le affermazioni dell’ Humanae Vitae intese rettamente nella luce della sana dottrina cattolica, sono ulteriore conferma che gli atti omosessuali sono grave peccato, sono contrari alla Legge rivelata e alla Legge naturale, infatti, come visto, gli unici atti sessuali leciti, secondo tali Leggi, sono quelli che si compiono nel santo matrimonio, inoltre anche nel matrimonio l’atto sodomitico è grave peccato.

Che s. Paolo VI attraverso  la “Humanae vitae”,  rettamente intesa condanni indirettamente ma nettamente gli atti omosessuali lo capiamo meglio ancora da un documento che  la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato proprio durante il Pontificato di Paolo VI denominato “Persona Humana” [214].

In esso leggiamo ai nn. 4 e 5 che “… la chiesa, nel corso della sua storia, ha costantemente considerato un certo numero di precetti della legge naturale come aventi valore assoluto e immutabile, e ha visto nella loro trasgressione una contraddizione con la dottrina e lo spirito del vangelo.  Poiché l’etica sessuale riguarda certi valori fondamentali della vita umana e della vita cristiana, è pure ad essa che si applica questa dottrina generale. … Questi principi e queste norme non hanno affatto origine da un certo tipo di cultura, ma appunto dalla conoscenza della legge divina e della natura umana. Essi non possono, pertanto, ritenersi superati né messi in dubbio, col pretesto di una nuova situazione culturale.”

Tra i principi immutabili della Legge naturale indicati dal testo in oggetto riguardo alla morale sessuale occorre sottolineare quello per cui è assolutamente vietato il rapporto omosessuale[215] tale principio scaturisce da altri due principi immutabili per cui:

– criterio principale della moralità dell’atto sessuale è il rispetto della sua finalità che garantisce l’onestà di questo atto;

– “l’uso della funzione sessuale ha il suo vero senso e la sua attitudine morale soltanto nel matrimonio legittimo.”[216]

Quindi anche la Legge naturale afferma che gli unici atti sessuali leciti sono quelli che si compiono nel santo matrimonio.

Nel 2003 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicava un ulteriore documento concernente l’omosessualità intitolato: “ “Considerazioni circa il riconoscimento civile delle unioni omosessuali.”, in cui si afferma chiaramente riguardo al problema degli atti omosessuali: “Poiché si tratta di una materia che riguarda la legge morale naturale, le seguenti argomentazioni sono proposte non soltanto ai credenti, ma a tutti coloro che sono impegnati nella promozione e nella difesa del bene comune della società. … Non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia. Il matrimonio è santo, mentre le relazioni omosessuali contrastano con la legge morale naturale. Gli atti omosessuali, infatti, « precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun modo possono essere approvati ».[217] Nella Sacra Scrittura le relazioni omosessuali « sono condannate come gravi depravazioni… (cf. Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 10; 1 Tm 1, 10). Questo giudizio della Scrittura  … attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».[218] Lo stesso giudizio morale si ritrova in molti scrittori ecclesiastici dei primi secoli[219] ed è stato unanimemente accettato dalla Tradizione cattolica.”[220]

L’insegnamento della Chiesa di oggi per cui gli atti omosessuali sono gravemente contrari alla Legge naturale è  in perfetta continuità organica con la visione della S. Scrittura, con la costante Tradizione[221].

Tale insegnamento va considerato immutabile e definitivo, appartenente al Magistero Ordinario e Universale della Chiesa che attraverso tutti i Papi e i Padri e i Dottori di tutti i tempi ha ribadito questa verità fondamentale, i documenti magisteriali che cito in nota non fanno che manifestare quanto affermo.[222]

Quindi nell’ambito di insegnamento evidentemente infallibile della Chiesa in materia morale rientra la condanna da essa attuata, della pratica omosessuale, condanna assoluta, intangibile, definitiva, unanimemente espressa in conformità delle indicazioni chiarissime della Bibbia, della Tradizione e della retta ragione, basata sulla Legge divina positiva e naturale.

Tale condanna immutabile non può essere modificata da nessuno, Papa compreso, infatti come spiega s. Giovanni Paolo II “ Il  Romano  Pontefice … ha  la  “sacra potestas”  di insegnare  la  verità  del  Vangelo, amministrare i sacramenti e governare pastoralmente  la  Chiesa  in  nome  e  con  l’autorità  di Cristo, ma tale potestà non include in sé alcun potere sulla Legge divina naturale o positiva.”[223]

Ricordo che : “Il Papa è soggetto al diritto divino e vincolato dall’ordinamento dato da Gesù Cristo alla sua Chiesa . Il Papa non può modificare la costituzione che la Chiesa ha ricevuto dal suo Fondatore…. La Costituzione della Chiesa appoggia i suoi cardini su un fondamento che viene da Dio e quindi non può essere in balia dell’arbitrio umano….”[224]

Il Papa non può e non potrà mai rendere leciti gli atti omosessuali.

La competenza del Magistero si estende anche a ciò che riguarda la legge naturale e appunto nell’affermazione della Legge divina rivelata e naturale il Magistero ha dichiarato, come già dissi, la natura  definitiva ed immutabile della dottrina cattolica circa l’intrinseca malvagità degli atti omosessuali[225], quindi tale condanna non può essere modificata da nessuno, Papa compreso.

 

 

d.1,4,3)Focus sulla critica all’immutabilità e universalità di precetti della Legge Naturale e sulla risposta della Tradizione cattolica nella “Veritatis Splendor”.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Ai nn. 47ss della Veritatis Splendor viene sviluppata anzitutto una significativa trattazione dell’attacco che registra la Legge naturale su norme negative come quella che riguarda il divieto degli atti omosessuali.

Spiega anzitutto l’enciclica: “sono sorte le obiezioni di fisicismo e naturalismo contro la concezione tradizionale della legge naturale: questa presenterebbe come leggi morali quelle che in se stesse sarebbero solo leggi biologiche.  … Secondo alcuni teologi, una simile «argomentazione biologista o naturalista» sarebbe presente anche in taluni documenti del Magistero della Chiesa, specialmente in quelli riguardanti l’ambito dell’etica sessuale e matrimoniale. In base ad una concezione naturalistica dell’atto sessuale, sarebbero state condannate come moralmente inammissibili la contraccezione, la sterilizzazione diretta, l’autoerotismo, i rapporti prematrimoniali, le relazioni omosessuali, nonché la fecondazione artificiale. …”

Secondo questi autori  Dio ha fatto l’uomo come essere razionalmente libero, da lui attende una propria, razionale, formazione della sua vita con scelte affidate alla ragione umana; quindi la Legge naturale offrirebbe solo un orientamento generale del comportamento corretto, offrirebbe solo una normatività biologica ma non potrebbe determinare la valutazione morale dei singoli atti umani, tanto complessi dal punto di vista delle situazioni.

A tali affermazioni l’enciclica risponde in modo profondo e articolato ai nn. 48-50 mettendo in evidenza che la Legge naturale “si riferisce alla natura propria e originale dell’uomo”, alla persona stessa “nell’unità di anima e di corpo, nell’unità delle sue inclinazioni di ordine sia spirituale che biologico e di tutte le altre caratteristiche” La legge morale naturale non può essere concepita come normatività semplicemente biologica; essa esprime e prescrive le finalità, i diritti e i doveri che si fondano sulla natura corporale e spirituale della persona umana, nell’unità di anima e di corpo; la Legge naturale  “deve essere definita come l’ordine razionale secondo il quale l’uomo è chiamato dal Creatore a dirigere e a regolare la sua vita e i suoi atti e, in particolare, a usare e disporre del proprio corpo”[226]

Le suddette affermazioni del n. 47 sono quindi condannate dall’enciclica nei nn. 48-50 in quanto non conformi “alla verità sull’uomo e sulla sua libertà.”, esse contraddicono gli insegnamenti della Chiesa sull’unità dell’essere umano per cui la persona, mediante la luce della ragione e il sostegno della virtù, scopre nel suo corpo “i segni anticipatori, l’espressione e la promessa del dono di sé, in conformità con il sapiente disegno del Creatore.”

La persona umana “non è riducibile ad una libertà che si autoprogetta” sganciata dalla sua realtà psico-fisica. L’uomo ha una struttura spirituale e corporea determinata che va rispettata.

La struttura profonda dell’uomo, spirituale e corporea, comporta l’esigenza morale di rispettare alcuni beni fondamentali e tra di essi appunto vi sono i beni relativi alla sessualità. Dio  che conosce perfettamente questa struttura, questa esigenza e questi beni, che ci ama  e che ci chiama a tale rispetto proprio per questo, attraverso la Legge naturale, vieta assolutamente e immutabilmente gli atti omosessuali.

“Rifiutando le manipolazioni della corporeità che ne alterano il significato umano, la Chiesa” presentando all’uomo la Legge naturale nella sua integrità e quindi con il divieto degli atti omosessuali “serve l’uomo e gli indica la via del vero amore, sulla quale soltanto” egli può trovare la sua vera vita con il vero Dio.

 

 

d.1,4,4) L’omosessualità è doppiamente contro natura, le discussioni di psichiatri, biologi etc. riguardo ad essa non potranno mai legittimarla a livello morale!

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Sottolineo che l’Incarnazione ha mostrato agli uomini chi è il vero uomo, cioè Cristo.

La vera natura dell’uomo si mostra in Lui e tale natura è radicalmente contraria ai peccati e ancora di più ai peccati che sono detti “contro natura”

In realtà ogni peccato è contro-natura ma sono particolarmente “contro-natura” i peccati che, come la sodomia sono detti “contro-natura”.

Nel suo famoso testo “La fede ortodossa” s. Giovanni Damasceno presenta ogni peccato come qualcosa che va contro la natura dell’uomo, infatti afferma che Dio fece l’uomo : “… senza peccato per natura e libero per quanto riguarda la volontà. Dico «senza peccato» non perché non fosse capace di peccato (infatti solo la divinità è immune da peccato), ma perché aveva il peccare non nella sua natura bensì nella possibilità di scelta..”[227]

Aggiunge il s. Dottore siriano: “Bisogna sapere che la virtù è stata data alla <nostra> natura da Dio ed egli è causa e principio di ogni bene … Dipende da noi o rimanere nella virtù e seguire Dio che ci chiama ad

essa, oppure allontanarci dalla virtù – il che è appunto lo stare nel male e seguire il diavolo che ci chiama ad esso senza costrizione.  …  Quindi, se rimaniamo in ciò che è secondo natura, stiamo nella virtù; invece, se deviamo da ciò che è secondo natura, ossia dalla virtù, giungiamo a ciò che è contrario alla natura e stiamo nel male. Il pentimento è il ritorno da ciò che è contrario alla natura verso ciò che è conforme ad essa, e dal diavolo a Dio, attraverso la disciplina e le fatiche.” [228]

Secondo lo stesso s. Giovanni Damasceno, Cristo assunse “… l’uomo tutto intero e tutte le cose dell’uomo eccetto il peccato: infatti questo non è naturale né è stato insito in noi dal Creatore, ma si produce volontariamente nella nostra libera scelta per inseminazione del diavolo, e non domina su di noi

forzosamente.” [229]

  1. Tommaso riprendendo tali affermazioni del s. Dottore siriano afferma: “ … illa Damasceni definitio: poenitentia est remotio ab eo quod est contra naturam, in id quod est secundum naturam datur per effectum; et quasi in idem redeunt: quia peccatum quod in prima descriptione dicitur defectus, in secunda dicitur contra naturam esse; status autem gratiae vel virtutis, quae in prima definitione dicitur perfectio, in secunda dicitur secundum naturam esse, quia ad hoc natura est ordinata.” (Super Sent., lib. 4 d. 14 q. 1 a. 1 qc. 6 ad 6)

Il peccato è un difetto ed è contro la natura dell’uomo, la virtù è secondo natura perché alla virtù la nostra natura è stata ordinata. La penitenza fa passare l’uomo da ciò che è contro natura a ciò che è secondo natura.

Dice ancora il Dottore Angelico “Ille quippe beate vivit qui vivit ut vult, nec male aliquid vult. Haec sententia Augustini concordat cum sententia philosophi, ut per vivere operatio vitae intelligatur; per hoc autem quod dicitur: ut vult, ostenditur operatio non impedita; per hoc autem quod dicitur: nec aliquid male vult, ostenditur esse connaturalis, quia mala sunt contra naturam.”( Super Sent., lib. 4 d. 49 q. 5 a. 5 qc. 3 expos.) Il bene è secondo natura, il male e il peccato sono contro natura, in questa linea s. Agostino affermava che vive beatamente chi vive come vuole e non vuole nulla di male.

Il peccato è contro la naturale inclinazione dell’uomo, spiega ancora s. Tommaso: “ …peccatum est contra naturalem inclinationem …”( I, q. 63 a. 9 co.)

Ciò verso cui tende il peccato è male e contrario alla natura razionale “Ad tertium dicendum quod id in quod voluntas tendit peccando, etsi sit malum et contra rationalem naturam secundum rei veritatem, apprehenditur tamen ut bonum et conveniens naturae, inquantum est conveniens homini secundum aliquam passionem sensus, vel secundum aliquem habitum corruptum.”( Iª-IIae q. 6 a. 4 ad 3)

Aggiunge lo stesso Dottore: “Virtus autem uniuscuiusque rei consistit in hoc quod sit bene disposita secundum convenientiam suae naturae, ut supra dictum est. Unde oportet quod in qualibet re vitium dicatur ex hoc quod est disposita contra id quod convenit naturae. … Unde virtus humana, quae hominem facit bonum, et opus ipsius bonum reddit, intantum est secundum naturam hominis, inquantum convenit rationi, vitium autem intantum est contra naturam hominis, inquantum est contra ordinem rationis.” (I-II, q. 71, a. 2. c.) La virtù è secondo natura in quanto è secondo ragione e il vizio è contro natura in quanto è contro l’ordine della ragione, la natura dell’uomo lo fa vivere secondo ragione.

Le virtù inclinano l’uomo a ciò che è secondo natura, cioè secondo l’ordine della ragione “ … virtutes, etsi non causentur a natura secundum suum esse perfectum, tamen inclinant ad id quod est secundum naturam, idest secundum ordinem rationis…”( Iª-IIae q. 71 a. 2 ad 1)

Il peccato, spiega ancora s. Tommaso, è contro la natura umana, cioè contro l’ordine della ragione, ma è contrario anche alla Legge eterna: “Lex autem aeterna comparatur ad ordinem rationis humanae sicut ars ad artificiatum. Unde eiusdem rationis est quod vitium et peccatum sit contra ordinem rationis humanae, et quod sit contra legem aeternam. Unde Augustinus dicit, in III de Lib. Arb., quod a Deo habent omnes naturae quod naturae sunt, et intantum sunt vitiosae, inquantum ab eius, qua factae sunt, arte discedunt.”( Iª-IIae q. 71 a. 2 ad 4)

  1. Tommaso spiega (I-II q.63) che esistono 2 tipi di virtù: acquisite e infuse, le prime si acquistano con la ripetizione, le seconde vengono in noi direttamente da Dio e ci guidano verso il Cielo. Dice s. Tommaso, con grande lucidità, a questo riguardo che la virtù è una disposizione del perfetto e perfetto è ciò che è disposto secondo natura, dunque si parla di virtù di qualsiasi realtà in relazione ad una qualche natura preesistente, quando cioè una certa realtà è disposta in modo congruente con la sua natura che è principio di azione; le virtù acquisite sono disposizioni per cui l’uomo convenientemente è disposto in ordine alla sua natura semplicemente umana, le virtù infuse dispongono, invece, l’uomo in modo più alto e per un fine più alto in relazione ad una qualche natura più alta, cioè alla Natura divina partecipata che è la grazia. (I-II, q. 110 a. 3 in c.) Come dice s. Tommaso le virtù semplicemente perfette, cioè le vere virtù, sono quelle che inclinano agli atti veramente perfetti e meritori della beatitudine eterna, ed esse sono le virtù infuse[230],vale a dire sono le virtù che scaturiscono in noi dalla grazia e non le virtù cosiddette acquisite, che si attuano con le forze semplicemente naturali dell’uomo; tali virtù sono in certo modo perfezionate dai doni dello Spirito Santo, anch’essi, come le virtù infuse, necessari per giungere alla beatitudine eterna; perciò allora la volontà è semplicemente buona e perfetta, quando è guidata dalla Legge eterna attraverso la ragione illuminata dalle virtù infuse e attraverso i doni dello Spirito Santo.
  2. Tommaso precisa che vi è un doppio livello di contrarietà alla natura nelle azioni umane. “Ad secundum dicendum quod natura hominis potest dici vel illa quae est propria homini, et secundum hoc, omnia peccata, inquantum sunt contra rationem, sunt etiam contra naturam, ut patet per Damascenum, in II libro. Vel illa quae est communis homini et aliis animalibus, et secundum hoc, quaedam specialia peccata dicuntur esse contra naturam; sicut contra commixtionem maris et feminae, quae est naturalis omnibus animalibus, est concubitus masculorum, quod specialiter dicitur vitium contra naturam.” (I-II, q. 94 a. 3 ad 2)

Tutti i peccati sono contrari alla natura umana in quanto sono contrari alla ragione e alla natura propria dell’uomo, ma alcuni peccati, come gli atti omosessuali, sono contrari anche alla natura che è comune agli animali e agli uomini; in questo senso gli atti omosessuali sono doppiamente contrari alla natura dell’uomo.

 

 

d,2) La sana dottrina non condanna solo gli atti omosessuali consumati ma anche altro e condanna anche l’esposizione alle occasioni prossime di peccato.

 

 

d,2,1) Precisazioni sugli atti omosessuali vietati dalla Legge divina.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Ricordo subito che ci sono comandi negativi della Legge divina che non ammettono piccolezza di materia e le loro violazioni sono sempre gravemente illecite; i comandi negativi riguardo alla sessualità appunto sono di questo tipo.

La Congregazione per la Dottrina della Fede nella Dichiarazione “Persona humana” (29.12.1975) afferma: “Ora, secondo la tradizione cristiana e la dottrina della chiesa, e come riconosce anche la retta ragione, l’ordine morale della sessualità comporta per la vita umana valori così alti, che ogni violazione diretta di quest’ordine è oggettivamente grave.[231][232]

Ogni violazione diretta dell’ordine morale della sessualità è oggettivamente grave.

  1. Alfonso precisa a questo riguardo, che, in riferimento ai comandamenti sesto e nono, sono peccati gravi non solo gli atti sessuali consumati (cioè quelli che implicano l’effusione del seme) ma anche i pensieri acconsentiti e tutti i toccamenti sessuali, tutti gli sguardi impuri, tutte le parole oscene[233].

Riguardo ai “toccamenti” s. Alfonso afferma: “Extra matrimonium mortales sunt omnes tactus, oscula, et amplexus ob delectationem carnalem exerciti; omnes enim eiusdem sunt naturae quam actus consummatus; ut ex propos. 40. damnata ab Alex. VII.”[234]

Sono quindi, secondo s. Alfonso, peccati gravi tutti i toccamenti, baci e abbracci attuati per piacere carnale anche omosessuale.

Le affermazioni di s. Alfonso si appoggiano in particolare sulla condanna emessa da Alessandro VII contro alcune   proposizioni lassiste, una delle quali affermava: “Est probabilis opinio, quae dicit, esse tantum veniale osculum habitum ob delectationem carnalem et sensibilem, quae ex osculo oritur, secluso periculo consensus ulterioris et pollutionis.”[235]

Riguardo agli sguardi s. Alfonso afferma: “II. De aspectibus. Aspicere verenda personae diversi sexus, difficulter excusatur unquam a mortali, nisi forte aspectus fiat e loco valde longinquo, et ita obiter, ut nullum periculum delectationis adsit. Et etiam loquendo de verendis personae eiusdem sexus, non excusarem a mortali virum morose et delectabiliter aspicientem pulchrum adolescentem nudum.”[236]

Guardare le parti intime di persona di diverso sesso è ordinariamente peccato mortale ma anche guardare le parti intime di chi ha il nostro stesso sesso può essere peccato grave, per chi ha tendenze omosessuali. Anche ascoltare o parlare di cose turpi, relative ad atti omosessuali, può essere peccato grave.[237]

Per capire come queste affermazioni di s. Alfonso, che è Dottore della Chiesa, non siano ormai sorpassate su  questo punto si vedano, tra gli altri, Lanza Palazzini[238], J. Aertnys , C. A. Damen[239], B. H. Merkelbach[240], A. Gunthor [241].

Precisano questi autori[242] che i “toccamenti”, gli sguardi anche nelle parti intime , parlare di cose turpi o ascoltarle sono atti malvagi e peccaminosi:

1)per il cattivo fine per cui si compiono, e qui occorre precisare che se tali atti si compiono per piacere venereo sono peccati mortali;

2)per il pericolo di polluzione o di eccitazione venerea, e qui occorre precisare che se l’azione da cui si prevede che sia causato il piacere venereo è molto eccitante a tale piacere, fa un peccato grave chi la compie senza una causa giusta;

3)per il pericolo di consenso alla polluzione o alla eccitazione venerea, e anche qui occorre notare che in alcuni casi tale esposizione al pericolo è peccato grave;

4)per lo scandalo che comportano e anche qui occorre dire che in alcuni casi tale scandalo è peccato grave.

Questo significa che, nei casi in cui, come abbiamo appena detto, è peccato mortale, la persona con tendenze omosessuali pecca gravemente anche se guarda le parti intime di una persona del suo stesso sesso, se ascolta cose turpi riguardanti persone del suo stesso sesso o ne parla, e se compie “toccamenti”, baci etc. su persone del suo stesso sesso.

Peccato grave è anche la visione di immagini o video erotici e più generalmente la pornografia anche di tipo omosessuale, il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma a riguardo al n. 2354: “ La pornografia consiste nel sottrarre all’intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone.”

Peccato grave è la prostituzione anche di tipo omosessuale. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2355 : “ La prostituzione offende la dignità della persona che si prostituisce, ridotta al piacere venereo che procura. Colui che paga pecca gravemente contro sé stesso …”

Ovviamente grave è anche lo stupro realizzato a danno di persone dello stesso sesso come spiega lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2356: “ Lo stupro indica l’entrata con forza, mediante violenza, nell’intimità sessuale di una persona.”

Peccato particolarmente grave è lo stupro fatto a bambini specie se dello stesso sesso; più generalmente è peccato particolarmente grave il peccato impuro, specie se omosessuale, attuato con bambini, che vengono in questo modo corrotti.

Riguardo ai moti dell’appetito sensitivo circa oggetti moralmente cattivi, in particolare riguardo alla lussuria, siamo tenuti a resistere positivamente; s. Alfonso infatti afferma a riguardo : ” .. a’ moti dell’appetito sensitivo circa un oggetto gravemente malo. …  nelle dilettazioni carnali ..  siamo (secondo la sentenza comune de’ dd.) obbligati sotto colpa grave a resistere positivamente; perché queste, quando son veementi, facilmente posson tirarsi il consenso della volontà, s’ella positivamente non vi resiste ( Lib. 5. n. 7).”[243] Ovviamente questo discorso vale anche per i moti dell’appetito sensitivo attinenti ai piaceri impuri contro natura.

Per verificare come queste affermazioni di s. Alfonso, che è Dottore della Chiesa, corrispondano alla sana dottrina dei nostri tempi e non siano superate e per precisarle nel senso che l’obbligo sotto colpa di peccato grave sussiste nel caso vi sia pericolo prossimo di consenso, si veda J. Aertnys , C. A. Damen.[244] A. Rodriguez Luño[245]

Spiega ancora s. Alfonso che appunto per superare queste dilettazioni carnali e le tentazioni che esse ci causano : ” … giovano i pensieri divoti o della passione di Gesù Cristo, o dell’inferno, o della morte, pensando, ch’ella potrebbe avvenire nell’atto del peccato: e molto anche giova pensare al rimorso che dopo commesso il peccato la povera anima avrebbe da sentire di aver perduto Dio. Ma sovra tutto giova, anzi è necessario ricorrere in tali tentazioni all’orazione, poiché (come disse Salomone) la castità non si ottiene da Dio, che coll’orazione … “[246]

Riguardo ai peccati di omissione occorre considerare quello che dice s. Alfonso : “37. Si noti per II. che per li peccati d’omissione sempre si ricerca l’atto positivo e deliberato della volontà nel consentire di omettere l’opera precettata, come bene insegnano Gonet, Filliuc., ed i Salmaticesi, …  Di più si avverta, che i peccati di omissione che provengono da qualche causa prima posta, non s’imputano già allorché si omette il precetto, ma dal tempo che si è posta la causa, come ben dicono Sanch., Bonac., Becano, Filliuc., ecc. contro d’altri. Che perciò chi mette la causa prevedendo già l’effetto, per esempio se alcuno si ubbriaca prevedendo, che lascierà la messa, costui ancorché avvenisse che poi ascoltasse la messa, pure dee confessarsi del peccato di omissione, al quale acconsentì nel mettere la causa dell’ubbriachezza.”[247]

Quindi chi omette volontariamente di sottrarsi a chi vuole compiere con lui un peccato impuro di tipo omosessuale pecca gravemente. In modo simile chi pone una certa causa prevedendo l’effetto del peccato impuro omosessuale pecca gravemente.

Per verificare come queste affermazioni di s. Alfonso corrispondano alla sana dottrina e non siano superate e per precisarle ulteriormente si possono utilmente consultare vari autori più recenti[248].

 

 

d,2,2) Precisazioni sui pensieri impuri omosessuali vietati dalla Legge divina.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Le Scritture Sacre, così come interpretate dalla Tradizione, non solo condannano gli atti omosessuali, come visto, ma anche i desideri, consentiti, di tali atti.

Il nono comandamento afferma « Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo » (Es 20,17)

Nel Vangelo leggiamo “Io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.”. (Matteo 5,28) Non è, quindi vietato solo l’atto ma anche il desiderio dello stesso.

Secondo la tradizione catechistica cattolica, il nono comandamento proibisce lo smodato desiderio o concupiscenza della carne cioè il desiderio ordinato alla sessualità peccaminosa (Cfr 1 Gv 2,16). (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2514) Si tratta di un desiderio veemente che è un moto dell’appetito sensibile che si oppone ai dettami della retta ragione umana guidata dalla fede; rientra nella “carne”, cioè nella  nostra tendenza al peccato, che combatte contro le indicazioni dello Spirito Santo, e che è conseguenza del peccato originale (cfr Gn 3,11), produce disordine nelle facoltà morali dell’uomo attraendo l’uomo a commettere il peccato.[249]

Più precisamente, come spiega il Catechismo Maggiore di s. Pio X : “. … Il nono comandamento proibisce espressamente ogni desiderio contrario alla fedeltà che i coniugi si sono giurata nel contrarre matrimonio: e proibisce pure ogni colpevole pensiero o desiderio di azione vietata dal sesto comandamento. …

I pensieri che ci vengono in mente contro la purità, per se stessi non sono peccati, ma piuttosto tentazioni e incentivi al peccato. …

I pensieri cattivi, ancorché siano inefficaci, sono peccati quando colpevolmente diamo loro motivo, o vi acconsentiamo, o ci esponiamo al pericolo prossimo di acconsentirvi. …

Il sesto comandamento ci ordina di essere casti e modesti negli atti, negli sguardi, nel portamento e nelle parole. Il nono comandamento ci ordina di essere casti e puri anche nell’interno, cioè nella mente e nel cuore. …” (Catechismo Maggiore di s. Pio X n. 424.426ss)

Il nono comandamento quindi condanna non solo i desideri ma più generalmente tutti i pensieri impuri (anche quelli omosessuali) quando colpevolmente diamo loro motivo, o vi acconsentiamo, o ci esponiamo al pericolo prossimo di acconsentirvi. …

Cerchiamo di capire meglio.

  1. Alfonso spiega che : “Tra’ pensieri peccaminosi debbon distinguersi tra loro il desiderio, il gaudio (o sia la compiacenza), e la dilettazione morosa. Il desiderio riguarda il tempo futuro, ed è quando l’uomo ambisce deliberatamente di consumare un’opera mala: questo desiderio si dice efficace, quando la persona propone di eseguirlo; inefficace, quando consente all’intenzione di porlo in esecuzione, se potesse, v. g. dicendo: se potessi prendermi il tesoro della chiesa, me lo prenderei. Il gaudio poi riguarda il tempo passato, ed è quando l’uomo si compiace del male già fatto. La dilettazione morosa finalmente riguarda il tempo presente, ed è quando alcuno s’immagina presente l’opera del peccato, e di quella si diletta come allora l’eseguisse. E si chiama morosa, non per ragione che vi bisogni gran timore per costituire il peccato, perché egli può farsi in un momento; ma per ragione della dimora deliberata che vi fa la volontà (1 Lib. 5. n. 15).”[250]

Per verificare come queste affermazioni di s. Alfonso corrispondano alla sana dottrina e non siano superate e per precisarle ulteriormente si possono utilmente consultare vari autori più recenti. [251]

  1. Alfonso spiega più ampiamente riguardo ai pensieri peccaminosi che: “Di più debbono confessarsi tutti i pensieri disonesti. Alcuni ignoranti credono che solamente gli atti impudici hanno da confessarsi; no, si han da spiegare al confessore tutti i mali pensieri acconsentiti. Le leggi umane proibiscono le sole opere esterne, perché gli uomini vedono solamente quel che apparisce di fuori: ma Dio che vede i cuori condanna ancora tutte le male volontà. Homo videt ea quae patent, Dominus autem intuetur cor (1. Reg. 16. 7). E ciò va per li pensieri acconsentiti in ogni specie di peccato. In somma tutto ciò ch’è male a farsi, innanzi a Dio è peccato a desiderarlo.
  2. Ho detto pensieri acconsentiti; onde bisogna saper distinguere, quando il cattivo pensiero è peccato mortale, quando è peccato veniale, e quando non è affatto peccato. Nel peccato di pensiero vi concorrono tre cose, la suggestione, la dilettazione ed il consenso. La suggestione è quel primo pensiero di far male che si affaccia alla mente. Questo non è peccato, anzi quando la volontà subito lo rigetta, si acquista merito. …
  3. Dopo la suggestione viene la dilettazione. Quando la persona non è accorta a scacciare subito la tentazione, e si mette a discorrere con quella, ecco la tentazione che subito comincia a dilettare, e così la va tirando al consenso. Finché la volontà non consente non v’è peccato mortale; ma solamente veniale; ma se l’anima allora non ricorre a Dio, e non fa forza per resistere alla dilettazione, facilmente quella si tirerà il consenso. Nisi quis repulerit delectationem, delectatio in consensum transit, et occidit animam, dice s. Anselmo (De simil. c. 40.). …
  4. Dato poi che si è il consenso l’anima già perde la grazia di Dio, e resta condannata all’inferno subito che acconsente al desiderio di commettere il peccato, o che si diletta pensando a quell’atto disonesto come se allora lo commettesse; e questa si chiama dilettazione morosa, ch’è differente dal peccato di desiderio. Cristiani miei, state attenti a discacciar subito che si affacciano questi mali pensieri, con ricorrere subito per aiuto a Gesù ed a Maria. Chi fa l’abito ad acconsentire a pensieri disonesti, si mette in gran pericolo di morire in peccato, primieramente perché questi peccati di pensiero sono più facili a commettersi; uno in un quarto d’ora può far mille mali pensieri, e ad ogni pensiero acconsentito gli tocca un inferno a parte. In punto di morte il moribondo non può commettere peccati d’opera perché allora non si può muovere, ma ben può commettere peccati di pensiero, e ‘l demonio a questi pensieri tenta gagliardamente i poveri moribondi. … Fratello mio, non dire più, come dicono alcuni, che il peccato disonesto è poco peccato, e che Dio lo compatisce. Che dici? ch’è poco peccato? ma è peccato mortale, e se è peccato mortale, un peccato di questi, anche di solo pensiero, basta a mandarti all’inferno.”[252]

Sono, dunque, peccati gravi anche i pensieri impuri omosessuali acconsentiti di cui abbiamo parlato finora.

Come dicemmo sopra:“Il sesto comandamento ci ordina di essere casti e modesti negli atti, negli sguardi, nel portamento e nelle parole. Il nono comandamento ci ordina di essere casti e puri anche nell’interno, cioè nella mente e nel cuore. …” (Catechismo Maggiore di s. Pio X n. 428)

 

 

d,2,3) Precisazioni sulle occasioni prossime di peccato impuro contro natura che occorre fuggire.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Nel Vangelo è scritto: “Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.” (Marco 9, 43 ss)

Come insegna la sana dottrina, non solo sono vietati gli atti omosessuali di cui abbiamo parlato finora, i pensieri, le parole …  è vietato anche esporsi alle occasioni prossime di peccato. Trattammo il tema dell’obbligo di fuggire le occasioni prossime di peccato allorché parlammo della contrizione, in uno dei primi capitoli di questo libro (nel I volume), rimandiamo a quella trattazione per un esame approfondito dell’ argomento, qui riportiamo una breve sintesi di quanto dicemmo, più direttamente indirizzata all’argomento di questo paragrafo.

È un grave precetto naturale evitare l’occasione prossima volontaria di peccato mortale, si vedano in particolare su questo punto i testi di  Papa Alessandro VII [253] e di Papa Innocenzo XI [254].  Nell’ Atto di dolore riaffermiamo proprio la necessaria fuga dalle occasioni prossime di peccato allorché diciamo: “ … Propongo, con il tuo santo aiuto, … di fuggire le occasioni prossime di  peccato.”

Il  Catechismo di s. Pio X al n. 739 ci offre importanti precisazioni e approfondimenti riguardo a ciò che stiamo dicendo: “ Siamo noi gravemente obbligati a schivare tutte le occasioni pericolose? Noi siamo gravemente obbligati a schivare quelle occasioni pericolose che d’ordinario ci inducono a commettere peccato mortale, le quali si chiamano le occasioni prossime del peccato.”

  1. Giovanni Paolo II affermò “Questi due momenti – il momento della conversione e il momento della vocazione – hanno un’importanza determinante nella vita di ogni cristiano. Si può dire che in essi si sviluppi tutta l’economia salvifica di Dio a riguardo dell’uomo, e nell’ambito di questa divina economia l’uomo viene maturando dall’interno. Questa maturazione presuppone l’allontanamento dal male, la rottura con il peccato, l’estirpamento delle brutte predisposizioni, la lotta a volte dura con le occasioni di peccato, il superamento delle passioni: tutto il grande lavoro interiore, grazie al quale l’uomo si allontana da tutto ciò che in lui si oppone a Dio e alla sua volontà, e si avvicina a quella santità, la cui pienezza è Dio stesso.” [255]
  2. Tommaso, in una delle sue “Catene” sui Vangeli riporta un significativo testo, tratto dalla Glossa, che afferma: “Quia non solum peccata vitanda sunt, sed et occasiones peccatorum tollendae, postquam docuit vitare moechiae peccatum, non solum in opere, sed etiam in corde, consequenter docet occasiones peccatorum abscindere, dicens quod si oculus tuus dexter scandalizat te.” (Catena in Mt., cap. 5 l. 17) Occorre dunque sulla base del s. Vangelo, secondo il testo riportato dal s. Dottore Angelico e da lui apprezzato, non solo evitare i peccati ma togliere le occasioni di peccato. Più generalmente possiamo dire che, secondo s. Tommaso, da tutta la Scrittura emerge l’obbligo di fuggire le occasioni prossime di peccato.

Chi si converte a Cristo deve evitare il peccato e le occasioni di peccato, spiega il Dottore Angelico riportando proprio un testo dell’A.T.: “Item qui convertitur, debet non solum vitare peccatum, sed etiam occasionem peccati; Eccli. XXI, v. 2: quasi a facie colubri, fuge peccatum.” [256] Che la Bibbia faccia emergere questo obbligo di fuggire le occasioni esterne di peccato lo ribadisce più ampiamente s. Tommaso in un testo in cui spiega che per trionfare sul peccato della carne occorre, tra l’altro, fuggire le occasioni prossime di peccato:   “Et sciendum quod in fugiendo istud peccatum oportet multum laborare, cum sit intrinsecum: difficilius enim vincitur inimicus familiaris. Vincitur autem quatuor modis. Primo occasiones exteriores fugiendo, ut puta malam societatem, et omnia inducentia occasionaliter ad hoc peccatum. Eccli. IX, 5-9: virginem ne conspicias, ne forte scandalizeris in decore illius (…) noli circumspicere in vicis civitatis, nec oberraveris in plateis illius. Averte faciem tuam a muliere compta, et ne circumspicias speciem alienam. Propter speciem mulieris multi perierunt, et ex hoc concupiscentia quasi ignis exardescit. Prov. VI, 27: nunquid potest homo abscondere ignem in sinu suo, ut vestimenta illius non ardeant? Et ideo praeceptum fuit Lot ut fugeret ab omni circa regione, Gen. XIX, 17. ”( Collationes in decem praeceptis a. 12) . Come si vede, nel testo appena presentato, s. Tommaso riporta vari passi biblici che affermano la necessità di fuggire l’ occasione esteriore di peccato. La Bibbia, ben interpretata, ci guida alla prudenza e alla fuga dalle occasioni di peccato.

Spiega ancora l’Angelico che la risurrezione spirituale in Cristo a vita nuova implica che evitiamo ciò che erano prima per noi occasioni e causa di morte e di peccato: “Quarto ut resurgamus ad vitam novam et gloriosam; ut scilicet vitemus omnia quae prius fuerant occasiones et causa mortis et peccati. Rom. VI, 4: quomodo Christus surrexit a mortuis per gloriam patris, ita et nos in novitate vitae ambulemus. Et haec nova vita est vita iustitiae, quae innovat animam, et perducit ad vitam gloriae. Amen.” ( In Symbolum Apostolorum a. 5 in fine)

  1. Tommaso spiega ulteriormente che occorre allontanare ciò che scandalizza, cioè l’occasione di peccato, spiega s. Tommaso, perché è meglio soffrire qualsiasi male temporale che la pena eterna!  “Quod corrigit in agendis, est manus: quod supportat, est pes; unde Iob XXIX, 15: oculus fui caeco, et pes claudo. Unde si manus tua, idest ille qui dirigit operationem tuam, vel pes, idest ille qui sustentat te, scandalizat te, idest occasio peccati est tibi, abscinde eum et proiice abs te. Et reddit causam bonum est tibi etc., quia melius est quodcumque malum temporale pati, quam mereri poenam aeternam.” ( Super Mt., cap. 18 l.1 )

Notate bene: occorre allontanare ciò che scandalizza, cioè l’occasione di peccato, spiega s. Tommaso, perché è meglio soffrire qualsiasi male temporale che la pena eterna e ciò vale anche per coloro che hanno tendenze omosessuali: occorre che essi allontanino ciò che scandalizza, cioè l’occasione di peccato, perché è meglio soffrire qualsiasi male temporale che la pena eterna …

Occorre dunque non solo evitare i peccati ma togliere le occasioni di peccato, non tutte ma quelle che noi diciamo prossime di peccato, cioè quelle occasioni non togliendo le quali, non è possibile evitare il peccato, dice infatti s. Tommaso:“ Et praeterea non est necessarium omnes occasiones peccati confiteri, sed solum illas sine quarum abscissione sufficiens remedium adhiberi non potest.” (Super Sent., lib. 4 d. 22 q. 1 a. 4 ad 3.)

Le persone che hanno tendenze omosessuali sono quindi obbligate a togliere dalla loro vita le occasioni prossime di peccato impuro contro natura, se vogliono rimanere unite a Cristo.

  1. Tommaso ci ottenga sapienza divina e santa prudenza per fuggire il peccato.

 

 

d,2,3,1) Importanti precisazioni di s. Alfonso M. de’ Liguori riguardo all’obbligo che abbiamo di fuggire le occasioni prossime di peccato.

 

 

Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi(Sl. 68,1).

  1. Alfonso M. de’ Liguori tratta lungamente e profondamente della fuga delle occasioni di peccato nelle sue opere, particolarmente importante qui mi pare riportare quello che egli afferma in uno dei suoi Sermoni

“Del fuggire le male occasioni.

…  Se dunque vogliamo che Gesù Cristo abiti in noi bisogna che teniamo chiuse le porte de’ nostri sensi alle male occasioni; altrimenti il demonio ci renderà suoi schiavi. E ciò voglio oggi dimostrarvi, il gran pericolo in cui si mette di perdere Dio chi non fugge le male occasioni.  … Riflette Guerrico abate che Cristo risorse sciolto, ma Lazaro risorse ligatus manibus et pedibus(Matth. 22. 13). Povero, soggiunge poi quest’autore, chi risorge dal peccato, ma legato da qualche occasione cattiva, questi tornerà a morire per perdere la divina grazia. Chi dunque vuol salvarsi, non solo dee lasciare il peccato, ma anche l’occasione di peccare, cioè quella corrispondenza, quella casa, quei cattivi compagni e simili occasioni che incitano al peccato. … Dio nega gli aiuti efficaci a chi volontariamente si espone all’occasione: Qui amat periculum, in illo peribit(Eccl. 3. 27.). Spiega s. Tommaso l’angelico: Cum exponimus nos periculo, Deus nos derelinquit in illo. Chi non fugge il pericolo, resta dal Signore in quello abbandonato. Dice pertanto s. Bernardino da Siena, che il migliore di tutti i consigli, anzi quasi il fondamento della religione, è il consiglio di fuggire le occasioni di peccare: Inter consilia Christi, unum celeberrimum, et quasi religionis fundamentum est, fugere peccatorum occasiones. Scrive s. Pietro che il demonio circuit quaerens quem devoret(1. Petr. 5. 8.). … Quando l’anima lasciasi indurre ad esporsi nell’occasione, il demonio facilmente entrerà in essa e la divorerà. Questa fu la causa della rovina dei nostri primi progenitori, il non fuggire l’occasione. … Perciò mettiamoci avanti gli occhi quell’avvertimento generale che ci diede Gesù Cristo per vincere tutte le tentazioni e salvarci: Si oculos tuus dexter scandalizat te, erue eum et proiice abs te(Matth. 5. 29.). Se vedi che l’occhio tuo destro è causa di dannarti, bisogna che lo svelli e lo gitti da te lontano: proiice abs te: viene a dire che dove si tratta di perder l’anima, bisogna fuggire ogni occasione. … L’impudicizia è un vizio, dice s. Agostino, che fa guerra a tutti, e rari son quelli che ne escono vincitori: Communis pugna et rara victoria.  … In questa materia vi bisogna un grande aiuto di Dio per non restar vinto, e perciò dalla parte nostra, per renderci degni di questo aiuto divino, è necessario fuggir l’occasione; e bisogna continuamente raccomandarsi a Dio per osservar la continenza, noi non abbiamo forza di conservarla. … In questa guerra del vizio disonesto, dicea san Filippo Neri, che vincono i poltroni, cioè quei che fuggono l’occasione; all’incontro chi si mette all’occasione, arma la sua carne e la rende così potente, che sarà moralmente impossibile il resistere. … Avverte lo Spirito santo che bisogna fuggire il peccato, come si fugge dalla faccia del serpente: Quasi a facie colubri fuge peccatum(Eccl. 21. 2.). Onde siccome si fugge non solo il morso del serpe, ma anche il toccarlo, ed anche l’accostarsegli vicino; così bisogna fuggire non solo il peccato, ma l’occasione del peccato, cioè quella casa, quella conversazione, quella persona.  … Chi non trema e si arrischia a porsi nelle occasioni cattive, difficilmente si salverà. E perciò fra le nostre preghiere dobbiamo replicare ogni giorno e più volte nel giorno quella preghiera del Pater noster: Et ne nos inducas in tentationem: Signore, non permettete che io mi trovi in quelle tentazioni che abbiano a farmi perdere la grazia vostra.”[257]

Quindi le persone con tendenze omosessuali devono fuggire le occasioni prossime di peccato contro natura se vogliono perseverare nella grazia, in Cristo.

Appunto perché: “ … siamo gravemente obbligati a schivare quelle occasioni pericolose che d’ordinario ci inducono a commettere peccato mortale, le quali si chiamano le occasioni prossime del peccato.”[258] … il vero proposito necessario per una valida Confessione deve contenere il proposito di fuggire le occasioni prossime di peccato, come spiegammo nel capitolo sulla contrizione.

Se siamo obbligati non solo a non peccare ma anche a fuggire le occasioni prossime di peccato, siamo altresì obbligati non solo a proporci di non peccare ma anche a proporci di fuggire le occasioni prossime di peccato.

Tornando in particolare al caso del peccato di omosessualità, tutti sono obbligati a non commettere tale peccato (più sopra abbiamo appunto precisato tutti gli atti che si configurano come peccato grave in tale ambito), tutti sono altresì obbligati anche a fuggire le occasioni prossime di tale peccato, inoltre sono obbligati non solo a proporsi di non peccare ma anche a proporsi di fuggire le occasioni prossime di peccato. Speciale attenzione a fuggire tali occasioni e a proporsi di fuggirle devono avere coloro che hanno tendenze omosessuali.

Peraltro occorre considerare a riguardo della fuga delle occasioni di peccato anche quanto afferma s. Alfonso nel seguente testo: “ … se gli uomini attendessero a fuggire le male occasioni, da quanti peccati si asterrebbero, e così quante anime non resterebbero dannate! Il demonio senza l’occasione poco guadagna; ma quando la persona volontariamente si mette nell’occasione, specialmente di peccati disonesti, è moralmente impossibile che non vi cada.

  1. In ciò bisogna distinguere l’occasione prossima dalla rimota. L’occasione rimota è quella che da per tutto si ritrova, o sia quella nella quale gli uomini di rado cadono in peccato. L’occasione prossima poi è quella che da sé ordinariamente induce a peccare, come sarebbe a’ giovani il praticare spesso senza necessità con donne di mal odore. Occasione prossima si chiama ancora quella in cui la persona spesso è caduta. Alcune occasioni che non sono prossime per gli altri, saranno nondimeno prossime per alcun particolare, che per la sua mala inclinazione, o per lo mal abito fatto frequentemente vi sarà caduto in peccato. … E quando l’occasione è volontaria, ed è attualmente in essere, come insegnò s. Carlo Borromeo nella sua istruzione a’ confessori, il penitente non può essere assoluto, se prima in effetto non rimuove l’occasione; poiché essendo una cosa molto dura a tali penitenti il toglier l’occasione, se essi non la tolgono prima di ricever l’assoluzione, difficilmente la toglieranno dopo che sono stati assoluti.
  2. Tanto meno poi è capace di assoluzione quegli che non volesse levar l’occasione, promettendo solamente di non cadervi più. … Al demonio basta che non si rimuova l’occasione, e non si cura di propositi, di promesse, di giuramenti; perché quando non si toglie l’occasione, il peccato non cesserà. L’occasione (specialmente in materia di senso) è come una benda che si mette d’avanti agli occhi, e non ci fa vedere più né Dio, né inferno, né paradiso. In somma l’occasione accieca, e quando uno è cieco, come può accertare più la via del paradiso? …  33. E qui bisogna avvertire, che per alcuni più male inclinati, ed abituati in qualche vizio, specialmente nel vizio disonesto, certe occasioni che per altri sarebbero rimote, per essi saranno prossime, o quasi prossime; onde se non se ne allontanano, ritorneranno sempre al vomito.”[259]

Sottolineo che, come dice s. Alfonso,  per alcuni peggio inclinati al peccato impuro omosessuale, ed abituati a tale peccato, certe occasioni che per altri sarebbero remote, per essi saranno prossime, o quasi prossime; onde se non se ne allontanano, ritorneranno sempre al peccato.

Cioè alcune occasioni di peccato omosessuale che per persone non inclini all’omosessualità sono occasioni remote, per coloro che sono inclini all’ attività omosessuale sono occasioni prossime di peccato e quindi vanno fuggite!

Inoltre, come precisa s. Alfonso, questa è la cosa più importante per fare che l’occasione, la quale era prossima, diventi rimota: “ … togliere ogni familiarità colla persona complice, con non conversarvi da solo a solo, non mirarla in faccia, non discorrervi; e bisognando trattarvi per mera necessità, farlo di mala grazia, dimostrandosi come disgustato con qualche pretesto. E questa è la cosa più importante per fare che l’occasione, la quale era prossima, diventi rimota.” [260] Questo significa anche che occorre allontanarsi dagli ambienti e dalle compagnie che ci spingono a peccare, perché con il loro nefasto influsso è facile tornare alle cattive azioni.

Per verificare come le affermazioni di s. Alfonso corrispondano sostanzialmente alla sana dottrina attuale e non siano sostanzialmente superate e per precisarle ulteriormente si possono utilmente consultare altri autori più recenti.[261]

Dio ci illumini.

 

 

e) Importanti precisazioni riguardo agli atti omosessuali.

 

 

e,1) Alcune precisazioni sull’intrinseca malizia degli atti omosessuali e sulla gravità di essi .

 

 

Sorga Dio che è Luce  e siano disperse le tenebre dell’errore.

Vedemmo più sopra che: “… la rivelazione divina e, nel suo proprio ordine, la sapienza filosofica, mettendo in rilievo esigenze autentiche della umanità, per ciò stesso manifestano necessariamente l’esistenza di leggi immutabili, inscritte negli elementi costitutivi della natura umana e che si manifestano identiche in tutti gli esseri, dotati di ragione.” [262]

Vedemmo anche che tra questi principi immutabili, come dice lo stesso documento appena citato, vi è quello per cui gli atti omosessuali sono gravemente e radicalmente immorali, sono inderogabilmente proibiti, sempre e in ogni circostanza … sempre e in ogni circostanza!

Si tratta infatti di atti intrinsecamente malvagi e disordinati: “ … gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e … in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.” [263]

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha precisato: “Nella Sacra Scrittura le relazioni omosessuali « sono condannate come gravi depravazioni… (cf. Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 10; 1 Tm 1, 10). Questo giudizio della Scrittura … attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».[264] Lo stesso giudizio morale si ritrova in molti scrittori ecclesiastici dei primi secoli[265] ed è stato unanimemente accettato dalla Tradizione cattolica.”[266]

Nella Veritatis Splendor leggiamo: “ La Chiesa ha sempre insegnato che non si devono mai scegliere comportamenti proibiti dai comandamenti morali, espressi in forma negativa nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Come si è visto, Gesù stesso ribadisce l’inderogabilità, sempre e in ogni circostanza di queste proibizioni : « Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti…: non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso » (Mt 19,17-18)….”(VS n. 52) .

Come è proibito radicalmente l’omicidio, così è proibito radicalmente l’adulterio ed è proibita la pratica omosessuale; si tratta di atti intrinsecamente cattivi.

Ricordiamo che  “ Insegnando l’esistenza di atti intrinsecamente cattivi, la Chiesa accoglie la dottrina della Sacra Scrittura … sono atti «irrimediabilmente» cattivi, per se stessi e in se stessi non sono ordinabili a Dio e al bene della persona …  le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto «soggettivamente» onesto o difendibile come scelta.”(VS n. 81 ) “…l’intenzione è buona quando mira al vero bene della persona in vista del suo fine ultimo. Ma gli atti, il cui oggetto è «non-ordinabile» a Dio e «indegno della persona umana», si oppongono sempre e in ogni caso a questo bene. In tal senso il rispetto delle norme che proibiscono tali atti e che obbligano semper et pro semper, ossia senza alcuna eccezione, non solo non limita la buona intenzione, ma costituisce addirittura la sua espressione fondamentale. .”(VS n. 82 ) L’intenzione è buona quando mira al vero bene della persona in vista del suo fine ultimo ma gli atti, come l’adulterio, o come l’attività omosessuale, il cui oggetto è «non-ordinabile» a Dio e «indegno della persona umana», si oppongono sempre e in ogni caso a questo bene. In tal senso il rispetto delle norme che proibiscono tali atti e che obbligano semper et pro semper, ossia senza alcuna eccezione, non solo non limita la buona intenzione, ma costituisce addirittura la sua espressione fondamentale, infatti allora l’intenzione è buona quando è indirizzata al bene.

Da notare bene : “Si tratta infatti di proibizioni che vietano una determinata azione semper et pro semper ….  è sempre possibile che l’uomo, in seguito a costrizione o ad altre circostanze, sia impedito di portare a termine determinate buone azioni; mai però può essere impedito di non fare determinate azioni, soprattutto se egli è disposto a morire piuttosto che a fare il male.”(VS n. 52)  …

Quindi  è sempre possibile che l’uomo, in seguito a costrizione o ad altre circostanze, sia impedito di portare a termine determinate buone azioni; mai però può essere impedito di non fare determinate azioni, tra cui vi sono l’adulterio e la pratica omosessuale … soprattutto se egli è disposto a morire e a perdere famiglia, affetti, tutto, piuttosto che a fare il male.

Le proibizioni in oggetto, si noti bene, sono assolute: “… le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto «soggettivamente» onesto o difendibile come scelta.”(VS n. 81 ) ciò significa che tali atti sono vietati anche quando ci sono limitazioni che attenuano la responsabilità, NON CI SONO ECCEZIONI CHE GIUSTIFICHINO IL COMPIMENTO DI ATTI CONTRARI AI PRECETTI NEGATIVI DELLA LEGGE DIVINA: SONO VIETATI SEMPRE E PER SEMPRE; perciò mai possiamo dispensare noi stessi o altri da tali proibizioni, neppure il Confessore può dispensare i suoi penitenti da esse.

Occorre fare qui un’importante precisazione appunto riguardo agli atti intrinsecamente cattivi: il furto, pur essendo intrinsecamente cattivo, in alcuni casi è oggettivamente peccato veniale, come dice anche s. Tommaso: “… illud quod modicum est ratio apprehendit quasi nihil. Et ideo in his quae minima sunt homo non reputat sibi nocumentum inferri, et ille qui accipit potest praesumere hoc non esse contra voluntatem eius cuius est res. Et pro tanto si quis furtive huiusmodi res minimas accipiat, potest excusari a peccato mortali. Si tamen habeat animum furandi et inferendi nocumentum proximo, etiam in talibus minimis potest esse peccatum mortale, sicut et in solo cogitatu per consensum.”(II.II q. 66 a.6 ad 3m) Se uno ruba codeste piccole cose può essere scusato dal peccato mortale. Se però uno avesse l’intenzione di rubare e fare un danno al prossimo, anche in codeste piccole cose, ci può essere peccato mortale; come può esserci nel solo pensiero, attraverso il libero consenso.  Ovviamente, quando il furto è peccato veniale non priva della vita divina chi lo compie.

L’adulterio, invece, come l’omicidio e la pratica omosessuale e altri atti, è sempre oggettivamente un peccato grave, e priva della vita divina chi lo compie con piena avvertenza e deliberato consenso!

Ricordo che il peccato grave misteriosamente ma realmente colpisce gravemente Cristo, come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 598: “ La Chiesa, nel magistero della sua fede e nella testimonianza dei suoi santi, non ha mai dimenticato che « ogni singolo peccatore è realmente causa e strumento delle […] sofferenze » del divino Redentore.”[267]

Per i nostri interessi è bene sottolineare che gli atti omosessuali sono peccati di speciale gravità in quanto vanno, oltre che contro il sesto comandamento, anche contro la naturale pratica della sessualità umana; quindi  sono doppiamente gravi perché si oppongono gravemente e doppiamente alla Legge divina e se sono attuati in modo scandaloso vi si oppongono triplicemente.

La Croce sacra sia la nostra luce.

 

 

e,2) La carità ci guida a mai commettere atti omosessuali e a mai proporci di commetterli.

 

 

Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi(Sl. 68,1).

Dio ci aiuta a vivere secondo la sua parola, Dio ci aiuta a convertirci … lo Spirito Santo ci spinge alla santità e quindi ad astenerci da ciò che la legge morale proibisce … lo Spirito Santo, quindi, ci spinge ad astenerci dalla fornicazione, dall’adulterio, dalla pratica omosessuale etc. !

  1. Tommaso, come visto, dice chiaramente che la carità, che è anch’essa un dono divino da accogliere, produce in noi necessariamente l’osservanza dei comandamenti: “Secundum quod facit caritas, est divinorum mandatorum observantia. Gregorius: nunquam est Dei amor otiosus: operatur enim magna si est; si vero operari renuit, amor non est. Unde manifestum signum caritatis est promptitudo implendi divina praecepta. Videmus enim amantem propter amatum magna et difficilia operari. Ioan. XIV, 23: si quis diligit me, sermonem meum servabit. Sed considerandum, quod qui mandatum et legem divinae dilectionis servat, totam legem implet. ”[268]

La carità se è davvero nell’anima fa che la persona osservi i comandamenti.

Più a fondo, come pure vedemmo : “Ad quartum dicendum quod caritas, secundum rationem sui actus, excludit omne motivum ad peccandum. Sed quandoque contingit quod caritas actu non agit. Et tunc potest intervenire aliquod motivum ad peccandum, cui si consentiatur, caritas amittitur.” (II-IIae q. 24 a. 11)

La carità che è infusa da Dio e si attua sotto l’azione dello Spirito Santo non può fare altro che quanto appartiene all’essenza di essa quindi non può peccare in nessun modo.

Il soggetto in questo mondo, è mutabile per la libertà del suo libero arbitrio e può peccare e perdere la carità, ma pecca sottraendosi alla carità e allo Spirito Santo.

Lo Spirito Santo muove l’anima, attraverso la carità, ad amare Dio e a non peccare.

E se la persona è impedita ad agire , la carità ha un intrinseco proposito di fare grandi cose.

“Ad tertium dicendum quod amor Dei semper magna operatur in proposito, quod pertinet ad rationem caritatis. Non tamen semper magna operatur in actu, propter conditionem subiecti.”(II-IIae q. 24 a. 11)

La carità ha un intrinseco proposito di compiere grandi cose e in particolare di attuare la legge di Dio, se la condizione del soggetto impedisce l’attuale compimento delle opere, la carità conserva il proposito di attuarle. Il proposito di cui qui si parla è un proposito che si compie sotto l’azione dello Spirito Santo, quindi un proposito che si attua appena l’impossibilità di attuarlo passa. La carità, stando alla natura del suo atto, esclude tutti i motivi che spingono al peccato, esclude ogni proposito a compiere, in particolare, il peccato grave e quindi ogni proposito a non compiere la Legge di Dio.

Se in una persona manca il compimento di tali opere proprie della carità o il proposito di compierle e quindi di non peccare, essa non è di certo guidata da tale virtù e finché tale proposito non entra nell’anima la carità non la guida!

Questa virtù, se guida un’anima, la guida a vivere nella legge di Dio e a proporsi di vivere in tale legge.

La carità guida chi la possiede al proposito di vivere tutti i comandamenti e quindi di vivere tutte le sante virtù, compresa la castità, e d’altra parte questa virtù contiene il proposito di evitare tutti i peccati gravi tra cui vi è l’adulterio e la pratica omosessuale.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 1824, leggiamo: “ La carità, frutto dello Spirito e pienezza della Legge, osserva i comandamenti di Dio e del suo Cristo…”

Nello stesso Catechismo leggiamo anche, al n. 1827: “ L’esercizio di tutte le virtù è animato e ispirato dalla carità. Questa è il « vincolo di perfezione » (Col 3,14); è la forma delle virtù; le articola e le ordina tra loro; è sorgente e termine della loro pratica cristiana.”

La carità guida chi la possiede all’attuazione dei comandamenti e alla pratica delle virtù, e non agli atti omosessuali!

La carità guida chi la possiede a mai infrangere i precetti negativi della Legge di Dio e quindi a mai infrangere il divieto di atti omosessuali!

Come dice molto chiaramente s. Giovanni Paolo II: “I precetti negativi della legge naturale sono universalmente validi: essi obbligano tutti e ciascuno, sempre e in ogni circostanza.  Si tratta infatti di proibizioni che vietano una determinata azione semper et pro semper, senza eccezioni, perché la scelta di un tale comportamento non è in nessun caso compatibile con la bontà della volontà della persona che agisce, con la sua vocazione alla vita con Dio e alla comunione col prossimo.” (VS n. 52) La scelta di voler andare contro la Legge di Dio in particolare quando si tratta di comandi negativi come quelli che vietano l’omicidio, l’adulterio, la pratica omosessuale etc.  non è in nessun caso compatibile con la bontà della volontà della persona e quindi con la carità.

Dio ci illumini sempre meglio.

 

 

e,3) Non può essere assolto chi non si pente degli atti omosessuali,  e quindi non si propone di non attuarli più e di fuggire le occasioni prossime di peccato.

 

 

Ribadisco e preciso quanto detto in particolare nel I volume: come è assurdo assolvere chi non si propone di non uccidere così è assurdo assolvere chi non si propone di non commettere adulterio o di non commettere atti di omosessualità.

Nella “Dominum et Vivificantem” di s. Giovanni Paolo II troviamo scritto al n. 42 :“Senza una vera conversione, che implica una interiore contrizione e senza un sincero e fermo proposito di cambiamento, i peccati rimangono «non rimessi», come dice Gesù e con lui la Tradizione dell’Antica e della Nuova Alleanza. …” e al n. 46 della stessa enciclica possiamo leggere: “  Perché la bestemmia contro lo Spirito Santo è imperdonabile? Come intendere questa bestemmia? Risponde san Tommaso d’Aquino …   la «bestemmia» non consiste propriamente nell’offendere con le parole lo Spirito Santo; consiste, invece, nel rifiuto di accettare la salvezza che Dio offre all’uomo mediante lo Spirito Santo, operante in virtù del sacrificio della Croce. … E la bestemmia contro lo Spirito Santo consiste proprio nel rifiuto radicale di accettare questa remissione, di cui egli è l’intimo dispensatore e che presuppone la reale conversione, da lui operata nella coscienza. …  Ora la bestemmia contro lo Spirito Santo è il peccato commesso dall’uomo, che rivendica un suo presunto «diritto» di perseverare nel male – in qualsiasi peccato – e rifiuta così la redenzione. L’uomo resta chiuso nel peccato, rendendo da parte sua impossibile la sua conversione e, dunque, anche la remissione dei peccati, che ritiene non essenziale o non importante per la sua vita. ”[269]

Come è chiaro dal testo appena visto : la bestemmia contro lo Spirito Santo è il peccato commesso dall’uomo, che rivendica un suo presunto «diritto» di perseverare nel male, cioè in particolare nel peccato grave, e rifiuta così la redenzione; tale bestemmia non consiste propriamente nell’offendere con le parole lo Spirito Santo; consiste, invece, nel rifiuto di accettare la salvezza che Dio offre all’uomo mediante lo Spirito Santo, operante in virtù del sacrificio della Croce. Capiamo molto bene che tale bestemmia contro lo Spirito Santo implica: un rifiuto di convertirsi, un rifiuto di accogliere il dono della contrizione che, come visto, è necessaria per la nostra liberazione dal peccato grave, un rifiuto, quindi, di accogliere da Dio il dono del santo dolore per i nostri peccati, il dono dell’odio per i peccati, il dono del proposito di non peccare più e il dono di fuggire le occasioni prossime di peccato.

Per una persona che ha tendenze omosessuali e che compie atti contro natura la bestemmia contro lo Spirito Santo implica, in particolare, il rifiuto di accogliere la contrizione specialmente riguardo ai peccati contro natura. E la bestemmia contro lo Spirito Santo è irremissibile in quanto appunto chiude l’uomo alla contrizione, alla conversione e quindi alla Redenzione e alla salvezza!

Continua s. Giovanni Paolo II al n. 48 dell’enciclica Dominum et Vivificantem: “ Nel suo discorso di addio Gesù ha unito questi tre àmbiti del «convincere» come componenti della missione del Paraclito: il peccato, la giustizia e il giudizio. … . Coloro che si lasciano «convincere quanto al peccato» dallo Spirito Santo, si lasciano anche convincere quanto «alla giustizia e al giudizio». …  In questo modo, coloro che «convinti del peccato» si convertono sotto l’azione del consolatore, vengono, in un certo senso, condotti fuori dall’orbita del «giudizio»: di quel «giudizio», col quale «il principe di questo mondo è stato giudicato». La conversione, nella profondità del suo mistero divino-umano, significa la rottura di ogni vincolo col quale il peccato lega l’uomo nell’insieme del mistero dell’iniquità. Coloro che si convertono, dunque, vengono condotti dallo Spirito Santo fuori dall’orbita del «giudizio», e introdotti in quella giustizia, che è in Cristo Gesù, e vi è perché la riceve dal Padre, come un riflesso della santità trinitaria. …  In questa giustizia lo Spirito Santo, Spirito del Padre e del Figlio, che «convince il mondo quanto al peccato», si rivela e si rende presente nell’uomo come Spirito di vita eterna.”[270].

Lo Spirito di verità dunque convince l’uomo, che Lo accoglie, e lo conduce alla conversione, alla contrizione e quindi all’odio e al dolore per il peccato commesso e al proposito di non peccare più e di fuggire le occasioni prossime di peccato.

L’uomo, però, si deve lasciare “convincere” di peccato dallo Spirito Santo … si deve lasciare “convincere” riguardo alla peccaminosità degli atti omosessuali … altrimenti non c’è conversione …

La Chiesa Cattolica, che proclama che la Trinità è amore e che vuole la salvezza di tutti, afferma chiaramente che il passaggio dallo stato di peccatori a quello di giusti implica la conversione e la contrizione. La misericordia di Dio è infinita, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso la contrizione, rifiuta il perdono dei propri peccati e quindi la salvezza che Dio gli offre; tale rifiuto può portare alla impenitenza finale e alla dannazione eterna, come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica  al n.1864. La misericordia di Dio è infinita ma deve essere accolta attraverso il pentimento e la contrizione; senza tale accoglienza non c’è perdono dei peccati e c’è la dannazione!

Il Concilio di Trento, come vedemmo, ha precisato che questo atto di contrizione è stato sempre necessario per impetrare la remissione dei peccati e, nell’uomo caduto in peccato dopo il Battesimo, esso prepara alla remissione dei peccati se accompagnato dalla fiducia nella divina Misericordia e dal voto di  adempiere tutto quello che è richiesto per ricevere nel modo dovuto questo Sacramento della Penitenza.[271] La contrizione è necessaria quindi per salvarsi per chi attua peccati omosessuali.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, come vedemmo, afferma  al numero 1033 che morire in peccato grave determina la dannazione eterna dell’anima!

Chi muore nel peccato grave di omosessualità si danna eternamente!

Nella Reconciliatio et Paenitentia, al n. 31, s. Giovanni Paolo II ha ribadito ulteriormente quanto stiamo affermando circa l’assoluta necessità della contrizione : “Ma l’atto essenziale della penitenza, da parte del penitente, è la contrizione, ossia un chiaro e deciso ripudio del peccato commesso insieme col proposito di non tornare a commetterlo, per l’amore che si porta a Dio e che rinasce col pentimento. Così intesa, la contrizione è, dunque, il principio e l’anima della conversione, di quella «metanoia» evangelica che riporta l’uomo a Dio come il figlio prodigo che ritorna al padre, e che ha nel sacramento della penitenza il suo segno visibile, perfezionativo della stessa attrizione. Perciò, «da questa contrizione del cuore dipende la verità della Penitenza» (Rito della Penitenza, 6c).”[272]

Se manca il vero proposito, manca la contrizione, non c’è vero pentimento, dice infatti s. Giovanni Paolo II :“ È inoltre evidente di per sé che l’accusa dei peccati deve includere il proponimento serio di non commetterne più nel futuro. Se questa disposizione dell’anima mancasse, in realtà non vi sarebbe pentimento: questo, infatti, verte sul male morale come tale, e dunque non prendere posizione contraria rispetto ad un male morale possibile sarebbe non detestare il male, non avere pentimento. Ma come questo deve derivare innanzi tutto dal dolore di avere offeso Dio, così il proposito di non peccare deve fondarsi sulla grazia divina, che il Signore non lascia mai mancare a chi fa ciò che gli è possibile per agire onestamente.” [273] Se manca il proposito  serio di non commettere più peccati nel futuro, manca il pentimento, manca la contrizione e l’assoluzione è invalida.

La Congregazione per la Dottrina della Fede scrisse pochi anni fa: “In ogni caso l’assoluzione può essere concessa solo se c’è la certezza di una vera contrizione che è “il dolore interiore e la riprovazione del peccato che è stato commesso, con la risoluzione di non peccare più” (cfr. Concilio di Trento, Dottrina sul sacramento della Penitenza, c.4). In questa linea non si può assolvere validamente una persona con tendenze omosessuali che non prenda la ferma risoluzione di “non peccare più”, astenendosi dagli atti contro natura e “facendo in questo senso tutto quello che è in suo potere.” [274] Senza contrizione non ci può essere valida assoluzione del penitente.

Chi vuole essere validamente assolto deve proporsi di non peccare e quindi deve proporsi di non commettere, in particolare, atti che per sé stessi e in sé stessi, indipendentemente dalle circostanze e dalle intenzioni, sono sempre gravemente illeciti a motivo del loro oggetto, come gli atti omosessuali.

Chi vuol esseere validamente  eletto deve proporsi di fuggire le occasioni prossime di peccato, come vedemmo più sopra e nel I volume.

Faccio notare inoltre che la convivenza di coppie omosessuali determina scandalo e che scandalo ulteriore determinerebbe nelle persone il fatto che un tale peccato e/o una tale convivenza peccaminosa fossero permesse dal Confessore; ricordo peraltro, a questo riguardo, che, come precisa s. Alfonso, un peccato veniale diventa mortale se con tale azione si dà scandalo ai piccoli[275], ora, se un peccato veniale diventa mortale se crea scandalo, un peccato oggettivamente grave come l’adulterio o la pratica omosessuale diventa doppiamente grave in quanto crea scandalo e il permesso dato da un Confessore a tale peccato o a tale convivenza sarebbe un ulteriore e più grave scandalo.

Quanto appena detto mette doppia o tripla pietra tombale su qualsiasi giustificazione della dottrina, presentata dalla Lettera dei Vescovi argentini[276] e quindi dall’ Amoris Laetitia, per cui sarebbe lecito dare i Sacramenti a coloro che, praticamente, non si propongono di vivere secondo la Legge di Dio e quindi anche a coloro che non si propongono di evitare i peccati impuri contro natura e le occasioni prossime di tali peccati.

Come vedremo più avanti, infatti, i documenti appena citati estendono le loro concessioni a tutti i peccatori non solo ai divorziati risposati.

Precisando ciò che dicemmo nel primo volume, dobbiamo affermare che chi si confessa scientemente senza proposito di evitare gli atti omosessuali commette sacrilegio e la sua confessione è invalida; il sacerdote che assolve il penitente sapendo che questi non si propone di evitare tali atti, commette sacrilegio e illude doppiamente il penitente perché gli fa credere che i suoi peccati siano rimessi mentre non lo sono e gli fa credere che è praticamente dispensato dall’evitare gli atti omosessuali mentre tale dispensa è invalida.

Il proposito di evitare gli atti omosessuali, se è vero, implica, inoltre, sulla base della sana dottrina, il proposito di fuggire le occasioni prossime che spingono al compimento degli atti omosessuali, perciò è invalida la Confessione se manca di tale proposito.

Il Confessore non può, sulla base di attenuanti varie, dispensare in vario modo il penitente dal proposito efficace, vero e universale, di non compiere atti omosessuali e quindi dal proposito di fuggire le occasioni prossime di peccato, secondo le indicazioni della sana dottrina, mancando tale proposito, infatti, la Confessione è ordinariamente invalida.

Quanto detto finora va adeguatamente precisato sulla base delle significative parole del prof. Nicolosi che sottolinea la distinzione tra “omosessuale” e “gay” : “Vi sono uomini omosessuali che rifiutano l’etichetta di «gay» e tutte le implicazioni che tale definizione comporta. Laddove il termine «omosessuale» indica un aspetto innegabile della loro psicologia, la parola «gay» descrive uno stile di vita e dei valori che essi non condividono. Questi uomini vivono un profondo conflitto tra i loro valori e le loro tendenze sessuali e, sebbene il loro sviluppo personale sia costantemente ostacolato da desideri omoerotici, si sforzano di non arrendersi a questi impulsi omosessuali, ma di superarli.”[277]

L’ omosessuale, quindi, secondo Nicolosi, si distingue dal “gay” per il fatto che entrambi hanno tendenze omosessuali ma il primo non aderisce alla ideologia gay e allo stile di vita ad essa collegato per cui l’omosessualità viene giustificata e pubblicamente vissuta; al contrario dei “gay” gli omosessuali “vivono un profondo conflitto tra i loro valori e le loro tendenze sessuali e, sebbene il loro sviluppo personale sia costantemente ostacolato da desideri omoerotici, si sforzano di non arrendersi a questi impulsi omosessuali, ma di superarli.”

Il termine gay, secondo Nicolosi, è un concetto socio politico, è una identità costruita culturalmente che proclama: “ Questo è ciò che sono e ciò che sono stato designato dal mio creatore ad essere.” Questa persona crede che la sua attrazione di tipo omosessuale sia normale, naturale , è qualcosa che va celebrata. Definirsi gay è un modo per giustificare le proprie tendenze omosessuali come qualcosa che lo presenta così come è e come deve essere. [278]

Anche il famoso moralista mons. Melina precisa molto efficacemente che il termine “gay” è altamente politicizzato e indica una persona che attua “pubblicamente uno stile di vita omosessuale e si impegna a farlo accettare dalla società come pienamente legittimo”. La cultura gay è, in questa linea,  “un piano sistematico di pubblica giustificazione e glorificazione dell’omosessualità” che mira a “farla accettare pienamente nella mente della società” sicché i gay possano avere gli stessi diritti degli eterosessuali, incluso il diritto di sposarsi e di adottare dei figli.[279]

Un importante documento dell’ Catholic Medical Association afferma che è fuorviante che i cattolici si identifichino con la comunità gay perché tale comunità:

1) promuove un’etica del comportamento sessuale totalmente antitetica all’insegnamento cattolico sulla sessualità;

2) mette facilmente le persone tentate in luoghi che devono essere considerati prossima occasione del peccato;

3) crea una falsa speranza che la Chiesa alla fine cambierà il suo insegnamento sulla morale sessuale. [280]

L’omosessuale, nel senso indicato da Nicolosi, in quanto adeguatamente contrito può essere assolto; il gay che vuole continuare a giustificare e vivere l’omosessualità non può essere validamente assolto; in quanto l’ideologia gay ritiene normale e lecita l’attività omosessuale il gay deve ripudiarla chiaramente e, se necessario, anche pubblicamente, se vuole essere validamente assolto. Il Confessore non può, sulla base di attenuanti varie, dispensare in vario modo il penitente gay dal proposito efficace, vero e universale, di non compiere atti omosessuali e quindi dal proposito di fuggire le occasioni prossime di peccato, secondo le indicazioni della sana dottrina, mancando tale proposito, infatti, la Confessione è ordinariamente invalida.

 

 

f) La Liturgia è alla base della lecita attività sessuale cristiana. La sessualità è lecita solo nel Matrimonio, che è Sacramento; gli atti omosessuali sono chiaramente illeciti.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Dio ha chiaramente manifestato nella Scrittura e nella Tradizione che il suo progetto sull’uomo non prevede che l’uomo compia atti omosessuali, il progetto di Dio sull’uomo in Cristo è progetto di grazia e di castità che prevede vita sessuale solo all’interno di un matrimonio e quindi tra uomo e donna e solo dopo che Dio li ha uniti [281]

  1. Tommaso ugualmente affermò che: ” … in isto praecepto, non moechaberis, prohibetur non solum adulterium, sed omnis carnalis corruptio, praeter eam quae est matrimonii”[282]In questo precetto, non commetterai atti impuri, è proibito non solo l’adulterio ma ogni unione carnale, eccetto quella che si compie nel matrimonio.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica è molto chiaro nell’affermare che il Sacramento del Matrimonio è tra uomo e donna e che Dio unisce attraverso tale Sacramento i due sposi.

Tale Catechismo sottolinea come il matrimonio entra nel vero disegno di Dio (n. 1602) e nel vero ordine della creazione (1603ss).

Si noti bene che è Dio Colui che unisce i due sposi: “Il consenso, mediante il quale gli sposi si donano e si ricevono mutuamente, è suggellato da Dio stesso. …  L’alleanza degli sposi è integrata nell’Alleanza di Dio con gli uomini: « L’autentico amore coniugale è assunto nell’amore divino ». [283]” (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1639)

Il vincolo coniugale è stabilito da Dio e non può essere sciolto (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1640)

In questa luce occorre vedere l’alterità sessuale e la fecondità che caratterizzano il rapporto lecito: solo l’alterità uomo-donna consacrata da Dio nel Sacramento e quindi solo la fecondità che si attua nel rapporto uomo-donna consacrato da Dio nel Sacramento sono elementi del rapporto lecito; fuori da questo ambito il rapporto è illecito e immorale.

Inoltre il matrimonio rimanda alla relazione sponsale tra Cristo e la Chiesa, il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 1661 : “Il sacramento del Matrimonio è segno dell’unione di Cristo e della Chiesa. Esso dona agli sposi la grazia di amarsi con l’amore con cui Cristo ha amato la sua Chiesa … ” Solo in questa grazia matrimoniale sono leciti i rapporti sessuali, non fuori di essa.

Il Matrimonio unisce in Cristo i due sposi, li rende una sola carne, nel loro amore manifesta l’amore di Cristo per la Chiesa e in questa linea rende leciti gli atti sessuali aperti alla vita ma, si noti bene, non rende leciti gli atti contro natura come la sodomia.

L’unione che Dio ha attuato nei due sposi attraverso il Sacramento è necessaria perché gli atti sessuali siano leciti e santi.

Il Matrimonio implica una vocazione dei nubendi, il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “La vocazione al matrimonio è iscritta nella natura stessa dell’uomo e della donna, quali sono usciti dalla mano del Creatore.” (  Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1603)

Tale vocazione, tale Sacramento, tale unione e tale santa attività sessuale evidentemente non esistono e non possono esistere per le coppie omosessuali!

L’orientamento omosessuale è un orientamento disordinato appunto perché si oppone a questa vocazione fondamentale divina e a ciò che da essa consegue.

La Liturgia cristiana, aggiungo, è alla base della vita cristiana e in particolare della vita degli sposi cristiani, ma non c’è nessuna Liturgia alla base dei rapporti omosessuali e della vita delle coppie omosessuali anzi c’è una radicale contrarietà alla Liturgia cristiana.

Ricordo a questo riguardo che:  “ … Quando la Chiesa celebra i sacramenti, confessa la fede ricevuta dagli Apostoli. Da qui l’antico adagio: « Lex orandi, lex credendi » (oppure: « Legem credendi lex statuat supplicandi », secondo Prospero di Aquitania [secolo quinto]).[284]”(Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1124)

La legge della preghiera è la legge della fede e d’altra parte la legge della fede è alla base della legge della preghiera, sicché una “liturgia” che benedica situazioni di peccato pubblico, come è il caso delle coppie omosessuali, non è Liturgia cattolica.

Proprio la fede, che è alla base della Liturgia, afferma molto chiaramente che l’ evidente situazione di peccato grave in cui si trovano le coppie omosessuali implica che non possano essere oggetto di specifica benedizione; la seguente regola che vale per i divorziati risposati, vale, infatti, a maggior ragione, per le coppie omosessuali: “Similmente il rispetto dovuto sia al sacramento del matrimonio sia agli stessi coniugi e ai loro familiari, sia ancora alla comunità dei fedeli, proibisce ad ogni pastore, per qualsiasi motivo o pretesto anche pastorale, di porre in atto, a favore dei divorziati che si risposano, cerimonie di qualsiasi genere. Queste, infatti, darebbero l’impressione della celebrazione di nuove nozze sacramentali valide e indurrebbero conseguentemente in errore circa l’indissolubilità del matrimonio validamente contratto.”[285]

Nel 2021 la Santa Sede ha pubblicato un documento che appunto vieta le benedizioni alle coppie omosessuali, in esso leggiamo: “Al genere dei sacramentali appartengono le benedizioni, con le quali la Chiesa «chiama gli uomini a lodare Dio, li invita a chiedere la sua protezione, li esorta a meritare, con la santità della vita, la sua misericordia». … Di conseguenza, per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre – oltre alla retta intenzione di coloro che ne partecipano – che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore. Sono quindi compatibili con l’essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni. Per tale motivo, non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso…”[286]

Il “cambio di paradigma”, come vedremo meglio più avanti, sta operando attivamente anche per aprire le porte alle benedizioni delle coppie omosessuali infatti nel nord Europa viene giustificata e praticata la benedizione alle coppie omosessuali e i Vescovi belgi hanno predisposto una pseudo Liturgia per benedire le coppie omosessuali … e il Papa, nonostante abbia approvato il testo della Congregazione per la Dottrina della Fede che condanna le benedizioni alle coppie omosessuali, non solo non è intervenuto a condannare e sanzionare né l’intervento dei Vescovi fiamminghi, né le azioni e le parole di Vescovi, sacerdoti e teologi tedeschi favorevoli alle benedizioni alle coppie omosessuali ma ha anche aperto le porte e in certo modo sostenuto tali benedizioni … ma vedremo tutto ciò ampiamente più avanti.

 

g) Importanti moralisti cattolici dei nostri tempi parlano dell’omosessualità e di questioni affini e ribadiscono il carattere intrinsecamente disordinato e peccaminoso degli atti omosessuali.

 

 

g,1) Sessualità, omosessualità e atti omosessuali nel “Manuale di bioetica” del Cardinale E. Sgreccia.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Il famoso “Manuale di bioetica” di E. Sgreccia[287] sviluppa una trattazione scientifica della sessualità; in esso leggiamo anzitutto che nella corporeità si manifesta la differenziazione e la complementarietà dei sessi, il corpo umano all’interno di una struttura omologa rivela fattori di differenziazione che contrassegnano l’intera personalità di base: fattori cromosomici, fattori endocrino-neurologici … più generalmente tutta la corporeità è segnata dalla differenziazione sessuale, nella sua struttura fondamentale identica e omogenea.

L’essere sessuati è per l’uomo un dato fondamentale, originario. [288]

La corporeità non esiste se non differenziata sessualmente e la sessualità segna tutta la personalità: è lo spirito e l’io personale che è uomo o donna, e non soltanto il corpo, proprio perché è lo spirito che anima e informa e fa vivere la corporeità; quindi la persona non ha solo un sesso ma è uomo o donna. La vocazione personale del soggetto non potrà realizzarsi armonicamente se non accettando e valorizzando quel determinato modo di essere. La sessualità è una conformazione strutturale della persona che l’uomo deve accogliere. [289]

La sessualità contrassegna tutto l’essere umano ma non lo esaurisce, l’esercizio dell’attività genitale non è l’unico modo per esprimersi come uomo o donna.[290]

Sgreccia tratta anche di sesso corporeo e sesso psicologico e ribadisce come la Chiesa spiega profondamente il contrasto tra sessualità corporea e sessualità psicologica attraverso la verità del peccato originale; lo stesso autore precisa che “la concezione della psiche va intesa in senso ilemorfico”, come risultante dei due principi: fisico e spirituale, le differenze psicologiche non si possono attribuire solo a influssi socio-culturali, la psiche è radicata nel corpo e nello spirito e la differente psicologia uomo-donna va vista in particolare in questa luce.[291]

Il problema dell’orientamento sessuale disordinato e in particolare dell’omosessualità è trattato molto efficacemente da Sgreccia nello stesso “Manuale” tenendo conto anche delle indicazioni della scienza “profana” sull’argomento. Sgreccia presenta: le ipotesi sulla genesi dell’ omosessualità, i vari tipi di persone omosessuali, alcune distinzioni importanti riguardo all’ ambito dell’omosessualità, alcune caratteristiche fondamentali che si notano negli omosessuali, la percentuale indicativa degli omosessuali rispetto agli eterosessuali tra persone dello stesso sesso[292]

L’origine profonda della tendenza omosessuale, sulla base della sana dottrina cattolica, va ricercata  nel peccato originale e nel disordine che esso genera[293]  quindi alcuni elementi che predispongono ad essa vanno ricercati nella natura corrotta dell’uomo ma vi possono essere anche elementi predisponenti di tipo culturale e in particolare va esaminato bene l’influsso dei mass media e della pornografia .[294]

L’omosessualità, secondo Sgreccia e Cassani, non deve essere concepita come qualcosa di statico da cui la persona non può uscire.[295]

Sgreccia parla della terapia dell’omosessualità che è di tipo psicologico e spiega che alla base del processo di guarigione c’è la presupposizione che l’omosessualità sia un disordine; sono state sperimentate con successo le terapie di gruppo, si è fatto ricorso anche all’ipnosi, si consigliano in particolare adeguate letture che possano aiutare la persona ad avere una visione precisa della realtà, in particolare delle persone del sesso opposto.

Aggiungo che per la tendenza omosessuale il cristianesimo offre una terapia spirituale costituita dalla preghiera, dalla lettura della S. Scrittura, dai Sacramenti e dai sacramentali.

Per quanto riguarda l’efficacia della terapia psicologica : “Detto in sintesi: le tendenze omosessuali si possono considerevolmente correggere e le guarigioni radicali sono tutt’altro che rare; il fatalismo nei confronti della terapia è pertanto infondato. Anzi, avremmo fatto già molti più passi avanti se fossero più numerosi i terapeuti interessati al trattamento della neurosi omosessuale.”[296]

La terapia spirituale ben attuata può realizzare grandi trasformazioni e miracoli anche in questo ambito.

La terapia migliore è comunque, secondo Sgreccia, la prevenzione che si attua nell’armonia familiare educante e nella socializzazione precoce  del bambino in un gruppo coeducativo.[297]

Infine Sgreccia presenta un giudizio morale prudente, conforme alla sana dottrina cattolica e all’etica personalista, sulla pratica omosessuale: essa è gravemente peccaminosa e disordinata ed è anzitutto condannata dalla Bibbia in modo netto; sottolineo che secondo Sgreccia anche l’etica personalista afferma l’intrinseca malvagità degli atti omosessuali.[298]

 

 

g,2) Il famoso moralista G. Grisez precisa perché gli atti omosessuali sono chiaramente condannati e offre importanti indicazioni su questioni inerenti a questo argomento.

 

 

In questo paragrafo seguiremo le affermazioni su questo argomento diffuse dal moralista in oggetto in un

suo famoso libro.

Nel suo importante testo “The way of the Lord Jesus”, nel capitolo 9  il famoso moralista americano G. Grisez affermò innanzitutto che l’atto sessuale si riferisce a qualsiasi atto, pensiero, parola o azione, in cui qualcuno intende, sia come fine in sé che come mezzo per qualche altro fine, provocare o mantenere l’eccitazione sessuale e/o causare soddisfazione sessuale incompleta o completa,  in se stesso, in un altro o in entrambi.[299]

La capacità sessuale consente alle persone umane di partecipare al bene della comunione coniugale. Se un atto sessuale non è coniugale, viola il bene del matrimonio, e non è appropriato per nessun cristiano.

Il rapporto omosessuale non è coniugale ed è chiaramente qualcosa di inappropriato per il cristiano, è infatti un peccato grave come precisa lo stesso Grisez allorché afferma che  tutti gli atti sessuali intenzionali che violano il bene del matrimonio sono peccati gravi. [300]

Nessuno dovrebbe mai impegnarsi in atti omosessuali, essi sono peccati molto gravi, ma ancora più gravi diventano tali atti se compiuti da persone sposate perché implicano, oltre alla gravità dell’ atto stesso, quella dell’adulterio.[301]

Spiega ancora Grisez che è insegnamento cattolico tradizionale che solo nel matrimonio legittimo l’uso della facoltà sessuale trova il suo vero significato e la sua rettitudine[302]. La base di questo insegnamento è che tutti gli atti umani devono essere valutati secondo criteri oggettivi, basati sulla natura delle persone umane e dell’azione umana, e tutti gli atti sessuali devono rispettare il pieno significato della reciproca donazione e della procreazione umana nel contesto del vero amore (cf GS 51). [303]

La Chiesa cattolica insegna riguardo agli atti sessuali al di fuori del matrimonio che hanno sempre materia grave.[304]

Questo insegnamento non solo è fondato sulla rivelazione divina, ma è comprensibile razionalmente considerando che le persone che compiono atti sessuali al di fuori del matrimonio recano inevitabilmente gravi danni a se stessi e agli altri.

Grisez afferma l’assoluta immutabilità della dottrina per cui tutti gli atti sessuali, attuati da parte delle persone non sposate, violano il bene coniugale e sono gravemente peccaminosi[305].

Per Grisez, quindi, il rapporto omosessuale è immutabilmente e gravemente peccaminoso.

Coloro che praticano atti omosessuali, in particolare, trattano il corpo come un mero strumento, o per motivare il partner a fare qualcosa, ad esempio pagare soldi, o per ottenere soddisfazioni emotive e/o sociali, tali usi del corpo violano il corpo, possiamo dire che mancano di rispetto ad esso, alla persona che lo possiede e a Dio che lo ha creato.

Precisando alcune sue affermazioni Grisez dice che il vero motivo del rapporto intimo, spesso, è, in particolare, il desiderio sessuale e il piacere di soddisfarlo, e in questo caso il rapporto sessuale è di tipo masturbatorio, anche se compiuto con altre persone. [306]

Nella scelta di masturbarsi, l’intenzione immediata è quella di avere un’esperienza di forti sensazioni ed emozioni: la sensazione dell’orgasmo e la soddisfazione emotiva che lo accompagna; in questi casi il corpo diventa uno strumento e il sé cosciente è il suo utente; scegliendo un rapporto sessuale di tipo masturbatorio la persona non sceglie di agire per un obiettivo che soddisfa se stessi come persona unificata e corporea, ma sceglie di alienare il proprio corpo dalla propria soggettività cosciente e, appunto, di farne uno strumento. [307]

L’auto-alienazione che si attua in questo modo crea un dualismo esistenziale tra il corpo e il sé cosciente, cioè una divisione tra i due e quindi una auto-disintegrazione dell’uomo, sicché tale scelta dell’auto-disintegrazione danneggia il bene fondamentale dell’auto-integrazione, dell’unità dell’uomo. Scegliere di danneggiare qualsiasi bene umano fondamentale, come l’auto-integrazione, è sempre sbagliato, pertanto, scegliere di masturbarsi è sempre sbagliato. [308]

I partner nella sodomia, continua Grisez, potrebbero anche plausibilmente condividere una relazione impegnata con sincero affetto reciproco ed esprimere i loro sentimenti in modi che sarebbero appropriati in qualsiasi amicizia, ma l’accoppiamento di due corpi dello stesso sesso non può formare un organismo completo e quindi non può contribuire a una comunione corporea di persone e non può essere l’esperienza di una vera unità tra loro, essa è piuttosto, l’esperienza privata e incomunicabile.

Pertanto, la scelta di impegnarsi nella sodomia per il bene di quell’esperienza di intimità non contribuisce in alcun modo al vero bene comune dei partner come amici impegnati. [309]

Ad un genitore che ha un figlio omosessuale Grisez offre molte considerazioni e consigli in alcune pagine del suo libro. [310]

In esse afferma anzitutto che l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità e sugli atti omosessuali non deve essere ammorbidito in alcun modo, ma deve essere compreso nella giusta prospettiva, esso condanna tutti gli atti impudici fuori del matrimonio, e non è così centrale come le verità più fondamentali che Dio ama ogni singola persona, che chiama tutti noi alla felicità eterna nel suo regno etc. I confessori hanno sempre insegnato che noi dobbiamo lottare per superare le naturali tendenze all’egocentrismo, così coloro che sono afflitti da handicap morali meno comuni, come l’omosessualità, non possono affermarli e cedervi, come se la loro natura li rendesse buoni. [311]

La Chiesa, continua Grisez, oggi distingue chiaramente tra atti omosessuali e condizione omosessuale che è la stabile disposizione di un adulto verso l’eccitazione sessuale e il contatto fisico gratificante con persone dello stesso sesso.

Grisez aggiunge che molti terapeuti continuano a trattare l’omosessualità come un problema psicologico e riferiscono di aver avuto successo nell’aiutare persone con tendenza omosessuale e desiderio di diventare eterosessuali. Se le persone con inclinazione al comportamento omosessuale possono permettersi di cercare tale aiuto e possono cambiare la loro inclinazione cooperando con esso, è evidente che la loro condizione, anche se esisteva prima della loro libera scelta, non è assolutamente determinata, e quindi rientra nel campo della loro responsabilità morale.

Grisez precisa che in alcuni soggetti il comportamento omosessuale può essere compulsivo e perciò possono essere non colpevoli di certi loro atti contro natura, ma hanno la grave responsabilità di cercare aiuto e impegnarsi a cooperare con esso per superare la compulsione.

Le persone che hanno un’inclinazione omosessuale ma non una costrizione ad agire di conseguenza, possono e devono impegnarsi liberamente a vivere castamente. [312]

Vivere castamente non è facile per nessuno, specie se giovane; la lotta per la castità è una parte della croce che siamo chiamati a portare in questo mondo.

Il presupposto che le persone con una condizione omosessuale abbiano diritto a una normale vita sessuale è confuso e fuorviante, precisa Grisez.

Le persone del mondo fondano tale diritto sulla loro convinzione che l’astinenza sessuale porti sempre a tensioni virtualmente insopportabili, ma i cristiani sanno per esperienza che, con la grazia di Dio e un adeguato sostegno, è possibile ottenere un pacifico dominio di sé, quindi non esiste nessun diritto delle persone con tendenze omosessuali a praticare il sesso secondo le loro tendenze, anche perché tale sesso fa male alla persona, come detto: è un grave peccato e disintegra la persona intimamente.

La Chiesa cattolica, aggiunge il moralista americano, non disprezza coloro che hanno tendenze omosessuali né incoraggia l’ingiustizia nei loro confronti, essa però respinge l’affermazione che la condizione omosessuale dovrebbe essere trattata come una di quelle caratteristiche, come la razza e il sesso, sulla cui base le leggi negli Stati Uniti e in alcune altre nazioni impongono un trattamento speciale per i membri di gruppi così identificati.

Pur non essendo perfetti, i genitori di figli omosessuali devono stare attenti a non favorire in loro stessi un grave senso di colpa per qualcosa che non hanno né inteso né previsto, e questo rimane vero sia che i problemi e il comportamento scorretto dei figli derivino in parte dalle inadeguatezze dei genitori nel trattare con loro e relazionarsi con loro, sia che tali problemi derivino interamente da altri fattori, come i difetti genetici, l’ambiente culturale post-cristiano e le loro scelte libere sbagliate.

Grisez invita i genitori di persone con tendenze omosessuali ad aiutarli a credere che Dio li ama, che Gesù desidera avere una relazione santa con loro e che la Chiesa non desidera altro che essere una buona madre per loro; inoltre li stimola a ravvivare la loro speranza per il cielo e a incoraggiarli a pregare e ad andare a Messa, più generalmente a frequentare i Sacramenti, specie la Confessione con un Confessore di sana dottrina che crede che ogni uomo non solo deve vivere castamente, ma può farlo per la grazia dello Spirito Santo, sempre disponibile ai peccatori pentiti. Se possibile e il figlio è disposto, è bene, per il genitore, aiutarlo a ottenere l’assistenza professionale di un terapista che ha lavorato con successo con altri che desideravano superare l’omosessualità. Importante è anche che la persona omosessuale frequenti gruppi aventi lo scopo di aiutare persone con una condizione omosessuale a vivere rettamente la sessualità, come Courage. A differenza delle organizzazioni “Gay” a base religiosa che cercano di conciliare le pratiche peccaminose con la fede, Courage offre sostegno spirituale e morale a coloro che desiderano vivere castamente.

Se il figlio persiste nella condotta omosessuale e non vuole partecipare a questi gruppi sicuramente occorre continuare ad amarlo, pregare costantemente per lui, accoglierlo in casa, incoraggiare le sue buone aspirazioni, condividere le sue sofferenze, trattarlo con gentilezza e affetto materno ma occorre fare, in modo particolare, tutto quello che si può per il vero bene morale e spirituale di lui perciò non si deve accettare l’attività omosessuale  né si devono sostenere i tentativi di stabilire e mantenere una “relazione impegnata” che implichi tale attività. Occorre mantenere dolcemente e con fermezza la verità dell’insegnamento della Chiesa, senza ammorbidirla in alcun modo! Occorre aiutare la persona omosessuale: a riconoscere quella Verità che Cristo insegna, a riconoscere i suoi eventuali peccati e a convertirsi, a resistere alla tentazione, a vivere castamente, a dimorare nell’amore di Dio e ad arrivare finalmente in cielo, dove non ci saranno più persone eterosessuali o omosessuali, ma tutti coloro che hanno perseverato saranno uno in Gesù. Così, amando sinceramente il figlio ed evitando la tenerezza di cuore che oscura la verità si attua la migliore azione dei genitori per il vero bene del loro figlio. [313]

 

 

g,3) La cultura gay, l’omosessualità e gli atti omosessuali nell’insegnamento di mons. Livio Melina

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Il famoso teologo moralista mons. Melina ha precisato molto efficacemente le sue idee su questo tema in vari scritti, mettendo anzitutto in evidenza come dietro alle rivendicazioni omosessualiste c’è una rivoluzione ideologica: “Come valutare la rivendicazione di poter vivere la vocazione all’amore, assecondando l’attrazione per lo stesso sesso e prescindendo dalla differenza sessuale iscritta nel corpo? Per rispondere a queste domande, occorre riconsiderare la “questione” relativa alle forme della sessualità, a causa dell’emergere di alcune caratteristiche che hanno modificato i termini del dibattito.  … pare utile … occuparsi del risultato di una rivoluzione ideologica che presenta questo fenomeno come una nuova realtà nell’ambito sociale. L’omosessualità, infatti, non appare più come un problema, ma come un paradigma di comportamento sessuale alla stregua degli altri, con effetti quali la messa in discussione del ruolo della sessualità e della concezione stessa dell’uomo.”[314]

Dietro alle rivendicazioni omosessualiste c’è dunque una rivoluzione ideologica e lo stesso Melina precisa che per poter offrire una risposta efficace ed adeguata a tutto questo, occorre riconsiderare la sfida culturale che vi sta dietro.

Tale sfida in certo modo parte, secondo mons. Melina, con la rivoluzione sessuale degli anni venti del ‘900.  Questa rivoluzione è poco conosciuta a differenza di quella degli anni ’60 dello stesso secolo.

La rivoluzione sessuale degli anni venti del ‘900 si è strettamente legata al “femminismo radicale che, in parte, ha disarmato la società dinanzi alla pressione di determinati messaggi ideologici.” [315]

Nello stesso articolo mons. Melina aggiunge: “La maggiore difficoltà che si osserva al momento è l’ignoranza che vede i cristiani perplessi e facilmente impressionabili di fronte a dati manipolati secondo una strategia ben definita.”

Vi è, dunque, una strategia ben definita, afferma questo teologo, in ordine all’affermazione della rivoluzione ideologica da lui messa in evidenza, con una correlativa manipolazione di dati riguardanti tale fenomeno, appunto per tale affermazione; vedemmo più sopra, p. es., come Kinsey manipolò adeguatamente i dati delle sue ricerche, vedemmo più sopra e vedremo più avanti come una  “manipolazione” sia stata attuata e si attui a vario livello per favorire il trionfo di questa rivoluzione, come ha messo bene in chiaro F. Colafemmina[316] e anche E. Moberly[317].

La maggiore difficoltà, dice ancora mons. Melina, è  “l’ignoranza che vede i cristiani perplessi e facilmente impressionabili di fronte a dati manipolati” secondo la strategia citata; questa ignoranza si può notare anzitutto nei fedeli ma, in certo modo, anche in certe affermazioni di prelati cattolici e di teologi che stanno aprendo le porte a questa rivoluzione ideologica e quindi alla legittimità dell’ attività omosessuale.

All’interno di questa rivoluzione ideologica si colloca la cultura gay; spiega lo stesso mons. Melina a questo riguardo :“Un aspetto molto diverso della questione è quello posto dalla cosiddetta cultura “gay”. Il termine è oggi molto politicizzato e non indica semplicemente una persona con un orientamento omosessuale, bensì che essa adotta pubblicamente uno « stile di vita ›› omosessuale e che è impegnata per farlo accettare come pienamente legittimo dalla società.

La giusta lotta contro offese e discriminazioni, che violano i diritti basilari della persona, non può essere confusa con questa rivendicazione. Si va infatti delineando un progetto sistematico di  giustificazione ed esaltazione pubblica dell’omosessualità che parte dal tentativo di una piena accettazione nella mentalità sociale e mira, attraverso una pressione crescente, ad un cambiamento delle legislazioni, affìnché le unioni omosessuali possano godere degli stessi diritti del matrimonio, fino addirittura a quello dell’adozione …”[318] … ed è chiaro che questo progetto di cui parla mons. Melina sta andando avanti anche ai nostri tempi .. e anzi, oggi più che mai si sta affermando …

Riguardo alla cultura gay mons. Melina precisa molto efficacemente che il termine “gay” è altamente politicizzato e indica una persona che attua “pubblicamente uno stile di vita omosessuale e si impegna a farlo accettare dalla società come pienamente legittimo”. La cultura gay è, in questa linea,  “un piano sistematico di pubblica giustificazione e glorificazione dell’omosessualità” che mira a “farla accettare pienamente nella mente della società” sicché i gay possano avere gli stessi diritti degli eterosessuali, incluso il diritto di sposarsi e di adottare dei figli.[319]

A questa giustificazione e glorificazione si oppone la condanna degli atti omosessuali che la sana morale ribadisce con grande forza e come diffusore di questa morale mons. Melina ha affermato che la tradizione morale della Chiesa, fondata sulla luce della Rivelazione e sulla ragione naturale, ha sempre inequivocabilmente sottolineato che «l’uso della funzione sessuale ha il suo vero significato e la sua rettitudine morale solo nel matrimonio legittimo» (Persona humana, n, 5). La sessualità umana si inserisce in quel disegno primordiale e buono di Dio Creatore, che ha chiamato l’uomo e la donna con la loro reciproca complementarità ad essere immagine del proprio amore e collaboratori responsabili nella procreazione di nuovi individui. [320]

Il teologo italiano ha aggiunto che anche attraverso l’insegnamento del Concilio Vaticano II si capisce chiaramente che  il valore proprio della sessualità è “ finalizzato a mantenere l’esercizio degli atti sessuali «nel contesto del vero amore», salvaguardando «il senso totale della mutua donazione e della procreazione umana ” (Gaudium et spes, n. 51). Quindi l’atto sessuale lecito si attua realizzando due valori strettamente connessi:

1) il dono di sé e l’accoglienza dell’altro in un’unione indissolubile ( “una caro” );

2) l’ apertura alla trasmissione della vita.

Quanto appena detto si attua solo nel Matrimonio.[321]

Fissati questi dati, mons. Melina afferma che il comportamento omosessuale:

1) manca di quel significato unitivo in cui può realizzarsi “un autentico dono di sé”;

2) manca di apertura al significato procreativo della sessualità umana.

L’attività omosessuale, quindi, alla luce di questi criteri oggettivi e in confronto al rapporto coniugale eterosessuale, appare evidentemente in intrinseca contraddizione con i suddetti significati, quindi disordinato e gravemente peccaminoso.

Agganciandosi a solidi studi psicologici sull’omosessualità mons. Melina afferma che nella valutazione morale dell’omosessualità occorre distinguere tra la condizione omosessuale e gli atti omosessuali. Due documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede[322] riportano tale distinzione per cui mentre gli atti omosessuali sono sempre oggettivamente gravi e disordinati, l’orientamento, in quanto involontario e non prodotto da propri atti malvagi, è intrinsecamente disordinato ma non è in sé stesso un peccato di cui le persone debbano ritenersi responsabili.

Tale orientamento è fondamentalmente derivato dal peccato originale e spinge al peccato come tante altre tendenze disordinate.

Il moralista italiano sottolinea anche che occorre grande prudenza nel valutare la responsabilità personale degli atti omosessuali. Tuttavia, per quanto grandi possano essere le difficoltà, sarebbe una grave mancanza di rispetto e considerazione per la loro dignità negare alle persone omosessuali la loro libertà fondamentale (Homosexualitatis problema , n. 11)

A questo proposito lo stesso teologo ci riporta una significativa frase tratta dalla Veritatis Splendor che afferma:  “insieme ai comandamenti, il Signore ci dà la possibilità di osservarli … osservare la legge di Dio in situazioni particolari può essere difficile, difficilissimo, ma non è mai impossibile” (VS n. 102).

Per la cura pastorale delle persone con tendenza omosessuale mons. Melina sottolinea una famosa frase della Congregazione per la Dottrina della Fede per cui “solo ciò che è vero può essere pastorale …”[323] : non si dà vera pastorale se non nella Luce della Verità; il vero e supremo Pastore è Cristo che è Verità e il suo gregge è guidato rettamente solo da chi opera in tale verità.

 

 

g,4) Affermazioni del moralista prof. Faggioni sull’ omosessualità e sul giudizio morale degli atti omosessuali.

 

 

Il prof. Faggioni, francescano, famoso moralista, medico, ordinario di bioetica all’Accademia Alfonsiana di Roma ha trattato più volte del tema dell’omosessualità e del suo giudizio morale.

Come spiega efficacemente il prof. Faggioni[324] riprendendo la dottrina comune, l’omosessualità è la condizione di coloro che sono attratti da una persona del loro stesso sesso.

Sulla base di ricerche recenti si può affermare che sono solo omosessuali per tutta la vita circa il 2-3% dei maschi e 1,5-2% delle femmine[325]

Nel suo libro appena citato il moralista francescano parla ampiamente dell’omosessualità offrendoci indicazioni circa la sua genesi, circa la storia del giudizio morale sull’omosessualità e in particolare del giudizio cattolico su di essa. [326]

Anche il prof. Faggioni fondamentalmente nega che vi sia una sicura causa biologica dell’omosessualità anche se esistono teorie in questo senso, attualmente si fa strada in particolare l’ipotesi psicoendocrina; accanto ad esse vi sono altre teorie che mettono in evidenza cause psicologiche; non esiste un gene dell’omosessualità ma alcune costellazioni geniche possono influire in ordine ad essa[327]. Aggiunge questo moralista: i dati scientifici mostrano che  “non si può correlare l’orientamento omosessuale sia maschile sia femminile ad un gene particolare, ma ad alcune associazioni di geni” e che “il peso del fattore genetico è dell’ordine del 20-25 per cento”[328]

Secondo p. Faggioni, più ampiamente, non possiamo affermare che esista una causa assolutamente determinante l’omosessualità ma vari fattori determinano una propensione ad essa, sono fattori di tipo biologico e fattori di tipo: psicologico, ambientale, sociale; fattori interni (costituzionali) ed esterni (situazionali). [329]

  1. Faggioni mette in evidenza come c’è stata un’evoluzione nella conoscenza e nel giudizio circa l’omosessualità, in particolare a partire dal momento in cui l’omosessualità è stata considerata una patologia psichica, egli sottolinea come sotto la spinta dei movimenti omosessualisti e della cultura gay e con una votazione si è attuata nel 1973 la decisione dell’ American Psychiatric Association di depatologizzare l’omosessualità[330].

Secondo Faggioni il discorso etico deve tenere conto degli apporti della scienza e questo si vede nello sviluppo del giudizio della Chiesa sugli atti omosessuali. [331]

Riguardo al giudizio morale sugli atti omosessuali questo autore mette chiaramente in evidenza ciò che la Bibbia dice, riporta a questo riguardo i testi classici dell’Antico e Nuovo Testamento (Lv. 18 e 20 , Rm.1, 1Cor. 6,9; 1 Tim. 1,9-10) che vedemmo più sopra e che condannano radicalmente tali atti. [332]

Riguardo a Sodoma p. Faggioni resta sul vago e riporta semplicemente ciò che vari autori hanno affermato circa i peccati che hanno causato tale catastrofe e non offre la sua opinione; il moralista in oggetto sbaglia, a mio parere, nell’appoggiare l’interpretazione di Schlekle circa il passaggio della lettera di Giuda in cui si parla di seguire vizi contro natura e sbaglia nell’affermare che la traduzione della Cei sarebbe un errore su questo punto, abbiamo visto più sopra e vedremo più avanti che la Bibbia usa eufemismi per parlare di peccati sessuali, in vari casi, e questo è uno di quelli, con tale eufemismo (“andare dietro ad altra carne”) si vuole indicare il rapporto omosessuale. [333]

  1. Faggioni riporta chiaramente le affermazioni della Tradizione e invita a tenere conto dei modelli antropologici che erano dietro certe affermazioni [334]; egli riporta fedelmente le indicazioni del Magistero cattolico che condannano gli atti omosessuali. [335]

In un’intervista interessante[336], lo stesso teologo, fa alcune affermazioni significative.

Il Sinodo della Famiglia, secondo questo moralista ha cercato di intercettare le: “…domande che emergono da alcune Chiese locali” ed ha accettato “coraggiosamente la sfida, ma con grande prudenza perché qui è in gioco la comprensione cristiana dell’amore e della sessualità.”

L’Amoris Laetitia, secondo questo esperto, “ribadisce il Magistero precedente sottolineando comunque aspetti importanti”.

Abbiamo già visto e vedremo ancora che in realtà Amoris Laetitia realizza una sovversione della sana dottrina e tale sovversione entra, come sempre meglio vedremo, anche nella questione della legittimità degli atti omosessuali.

  1. Faggioni dice di condividere totalmente la visione cristiana dell’amore coniugale e conclude dicendo che l’unione omosessuale, non potendo esprimere una comunione sponsale, totale e reciproca, si presenta in modo insuperabile come linguaggio ambiguo, cioè è qualcosa di moralmente disordinato.

Anche per Faggioni, comunque,  “Gli atti omogenitali, da chiunque siano posti e in qualsiasi contesto, continuano ad essere giudicati inaccettabili per la morale cattolica. …”[337]  e tale inaccettabilità, come visto, è fissata immutabilmente da Dio nella natura umana e nella Legge divina, quindi resta insuperabile!

 

 

g,5) Omosessualità e atti omosessuali in un testo del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II del 2019.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce e ci illumini sempre meglio.

Nel 2019 il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II ha pubblicato un dizionario che affronta molti temi di bioetica. Tra i vari articoli ce ne sono ben tre sull’ omosessualità, il secondo di essi ha un taglio più direttamente bioetico e riguardante la Chiesa Cattolica[338].

L’autore di questo articolo[339], Juan de Dios Larru, seguendo le riflessioni di uno psicologo, Anatrella, mette in evidenza che l’omosessualità nelle sue varie forme evidenzia dei particolari problemi psicologici.

Spiega Juan de Dios Larru che il narcisismo è un elemento centrale nel fenomeno omosessuale[340]; infatti, il prof. Anatrella ha messo in evidenza il narcisismo che è alla base  dell’omosessualità. [341]

Spiega inoltre Juan de Dios Larru che la differenza sessuale fa parte dell’immagine di Dio nella persona umana (cfr. Gn. 1,27). Dio ha creato l’uomo in relazione; tale dimensione relazionale tocca in particolare il corpo della persona e la pienezza dell’ immagine divina è nell’ “unità dei due” che diventa immagine dell’unità trinitaria. In questa linea il giudizio sugli atti omosessuali, basato su criteri oggettivi fondati sulla natura della persona umana[342] e quindi sul vero bene dell’uomo (VS 72) è che essi sono intrinsecamente disordinati.

Come ha giustamente notato Larru “Il concetto di natura soggiacente alla Tradizione e al Magistero della Chiesa non è di tipo empirico ma metafisico” [343]

La contrarietà dell’atto omosessuale alla natura umana riguarda appunto tale natura di tipo metafisico.

Gli atti omosessuali, secondo l’autore dell’articolo in oggetto sono “gravi depravazioni” che mancano dei significati unitivo e procreativo propri degli atti coniugali, non provengono da vera complementarietà sessuale e  non sono in grado di contribuire ad una piena comunione interpersonale, hanno un fondamentale narcisismo che li contraddistingue e che impedisce una vera comunione. Tali atti non possono essere ordinati alla vita piena e quindi al vero bene. [344]

L’orientamento omosessuale è oggettivamente disordinato ed è una tendenza verso atti malvagi, esso rientra nella concupiscenza di cui parla il Concilio di Trento[345].

All’ origine degli atti omosessuali sembrano esserci carenze nel processo di identificazione psicosessuale, come vedremo meglio più avanti quando svolgeremo delle precisazioni e approfondimenti di carattere psicologico.[346]

 

 

h) La condanna delle unioni omosessuali e del loro riconoscimento legale.

 

 

Nel 1992 la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicò un testo significativo [347] in esso viene sviluppata una profonda riflessione riguardo alle discriminazioni sulla base della tendenza sessuale.

Questo documento affermava che “Vi sono ambiti nei quali non è ingiusta discriminazione tener conto della tendenza sessuale: per esempio, nella collocazione di bambini per adozione o affido, nell’assunzione di insegnanti…”; inoltre precisava che gli omosessuali hanno gli stessi diritti degli altri ma tali diritti non sono assoluti e “… possono essere legittimamente limitati a motivo di un comportamento esterno obiettivamente disordinato.”

Aggiungeva altresì che “Includere la «tendenza omosessuale» fra le considerazioni sulla base delle quali è illegale discriminare può facilmente portare a ritenere l’omosessualità quale fonte positiva di diritti umani …”

Nello stesso testo si diceva che “una legislazione che faccia dell’omosessualità una base per avere dei diritti può di fatto incoraggiare una persona con tendenza omosessuale a dichiarare la sua omosessualità o addirittura a cercare un partner allo scopo di sfruttare le disposizioni della legge.”

Quindi i progetti di legge a favore degli omosessuali vanno esaminati a fondo per vedere l’impatto reale sulla società la quale deve impegnarsi sommamente per “difendere e … promuovere la vita della famiglia”.

Il testo appena citato si concludeva con queste parole: “La Chiesa ha la responsabilità di promuovere la vita della famiglia e la moralità pubblica dell’intera società civile sulla base dei valori morali fondamentali, e non solo di proteggere sé stessa dalle conseguenze di leggi perniciose[348].” [349]

In questa linea nel 2003 fu pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede un importante documento in cui si affermava: “La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all’approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. …  Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. …” [350]. La Chiesa quindi è radicalmente contraria all’approvazione del comportamento omosessuale e al riconoscimento legale delle unioni omosessuali! … ciò non va contro la giustizia ma anzi è richiesto dalla giustizia e in questo senso non si tratta di una mancanza di rispetto o di una discriminazione immorale: “Una distinzione tra persone oppure la negazione di un riconoscimento o di una prestazione sociale non sono infatti accettabili solo se sono contrarie alla giustizia. Non attribuire lo statuto sociale e giuridico di matrimonio a forme di vita che non sono né possono essere matrimoniali non si oppone alla giustizia, ma, al contrario, è da essa richiesto”.[351]

Il documento in oggetto affermava che:

1)  se lo Stato si mostra tollerante verso il problema delle unioni omosessuali occorre da parte dei cattolici svolgere una seria e intelligente opposizione che consiste in particolare nello: “smascherare l’uso strumentale o ideologico che si può fare di questa tolleranza; affermare chiaramente il carattere immorale di questo tipo di unione …” etc. ;

2) se lo Stato attua il “riconoscimento legale delle unioni omosessuali” oppure “l’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva.”

Il documento presentava poi degli argomenti contro il riconoscimento civile delle coppie omosessuali, tali argomenti erano di ordine razionale, di ordine biologico e antropologico, di ordine sociale, di ordine giuridico; il testo poi affermava: “Se tutti i fedeli sono tenuti ad opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, i politici cattolici lo sono in particolare, nella linea della responsabilità che è loro propria.”

Successivamente venivano offerte delle precisazioni circa il retto agire dei politici cattolici:

1) se una legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali è presentata per la prima volta “il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge”;

2) se una legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali esiste già, il politico cattolico “deve opporsi nei modi a lui possibili e rendere nota la sua opposizione”; se non è possibile abrogare completamente tale legge, egli “potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge e a diminuirne gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica”, a condizione che sia « chiara e a tutti nota » la sua « personale assoluta opposizione » a leggi siffatte e che sia evitato il pericolo di scandalo.[352][353]

Il documento si concludeva ribadendo che : “Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. La Chiesa non può non difendere tali valori, per il bene degli uomini e di tutta la società.”

Su questo stesso argomento ci sono state altre pronunce di vario genere da parte della S. Sede, sempre nella stessa linea indicata dal documento già visto della Congregazione per la Dottrina della Fede; ci sono stati importanti interventi di Giovanni Paolo II [354] e del Pontificio Consiglio per la Famiglia [355].

Il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede ha voluto sostanzialmente ribadire quanto già detto da questi interventi e precisare alcuni argomenti razionali contro il riconoscimento civile delle coppie omosessuali.

 

 

i) La condanna delle benedizioni liturgiche alle coppie omosessuali.

 

 

La fede che è alla base della Liturgia insegna molto bene che l’ evidente situazione di peccato grave in cui si trovano le coppie omosessuali implica che non possano essere oggetto di specifica benedizione; la seguente regola che vale per i divorziati risposati, vale, a maggior ragione, per le coppie omosessuali: “Similmente il rispetto dovuto sia al sacramento del matrimonio sia agli stessi coniugi e ai loro familiari, sia ancora alla comunità dei fedeli, proibisce ad ogni pastore, per qualsiasi motivo o pretesto anche pastorale, di porre in atto, a favore dei divorziati che si risposano, cerimonie di qualsiasi genere. Queste, infatti, darebbero l’impressione della celebrazione di nuove nozze sacramentali valide e indurrebbero conseguentemente in errore circa l’indissolubilità del matrimonio validamente contratto.”[356]

Nel 2021 la Santa Sede ha pubblicato un documento che appunto vieta le benedizioni alle coppie omosessuali, in esso leggiamo: “Al genere dei sacramentali appartengono le benedizioni, con le quali la Chiesa «chiama gli uomini a lodare Dio, li invita a chiedere la sua protezione, li esorta a meritare, con la santità della vita, la sua misericordia» … Di conseguenza, per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre – oltre alla retta intenzione di coloro che ne partecipano – che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore. Sono quindi compatibili con l’essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni. Per tale motivo, non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso[357].”[358]

Come vedremo più avanti e in pieno contrasto con la Bibbia e la Tradizione il Dicastero per la Dottrina della Fede nel dicembre 2023 ha approvato la legittimità della benedizione alle coppie omosessuali.

 

 

l) Qualche parola anche sul transessualismo.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo: “Al di fuori di prescrizioni mediche di carattere strettamente terapeutico, le amputazioni, mutilazioni o sterilizzazioni direttamente volontarie praticate a persone innocenti sono contrarie alla legge morale.”[359]

Riportando vari testi magisteriali e svolgendo un ampio e profondo discorso il Cardinale Sgreccia nel suo famoso testo: “Manuale di bioetica.”[360] afferma chiaramente che l’intervento di “rettificazione” del sesso è moralmente illecito, esso infatti è ingiustificato perché manca la possibilità di applicare il principio terapeutico[361] lo stesso afferma la Carta degli Operatori Sanitari pubblicata dalla Santa Sede nel 1995[362] inoltre il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2333 “Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale. La differenza e la complementarità fisiche, morali e spirituali sono orientate ai beni del matrimonio e allo sviluppo della vita familiare.”

L’uomo deve riconoscere e accettare la propria identità sessuale che si manifesta dal corpo.

Benedetto XVI ha affermato, criticando teorie opposte alla visione cristiana: “Il sesso […] non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente. L’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l’essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela. Secondo il racconto biblico della creazione, appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina. Questa dualità è essenziale per l’essere umano, così come Dio l’ha dato. Proprio questa dualità come dato di partenza viene contestata. Non è più valido ciò che si legge nel racconto della creazione: ‘Maschio e femmina Egli li creò”’ (Gen 1,27). No, adesso vale che non è stato Lui a crearli maschio e femmina, ma finora è stata la società a determinarlo e adesso siamo noi stessi a decidere su questo. Maschio e femmina come realtà della creazione, come natura della persona umana non esistono più. L’uomo contesta la propria natura. […] Esiste ormai solo l’uomo in astratto, che poi sceglie per sé autonomamente qualcosa come sua natura. Maschio e femmina vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda” (Discorso alla Curia romana, 21 dicembre 2012)

La Congregazione per l’Educazione Cattolica in un testo intitolato  “Orientamenti educativi sull’amore umano lineamenti di educazione sessuale” afferma: “Nella visione cristiana dell’uomo, si riconosce al corpo una particolare funzione, perché esso contribuisce a rivelare il senso della vita e della vocazione umana. La corporeità è, infatti, il modo specifico di esistere e di operare proprio dello spirito umano. Questo significato è anzitutto di natura antropologica: « il corpo rivela l’uomo »,[363]« esprime la persona »[364] ed è perciò il primo messaggio di Dio all’uomo stesso, quasi una specie di « primordiale sacramento, inteso quale segno che trasmette efficacemente nel mondo visibile il mistero invisibile nascosto in Dio dall’eternità ».[365][366]

Nel Catechismo della Chiesa cattolica leggiamo al n. 364: “Il corpo dell’uomo partecipa alla dignità di “immagine di Dio”: è corpo umano proprio perché è animato dall’anima spirituale, ed è la persona umana tutta intera ad essere destinata a diventare, nel Corpo di Cristo, il tempio dello Spirito.”.

Papa Giovanni Paolo II affermò: “5. Ci troviamo, dunque, quasi nel midollo stesso della realtà antropologica, il cui nome è “corpo”, corpo umano. Tuttavia, come è facile osservare, tale midollo non è soltanto antropologico, ma anche essenzialmente teologico. La teologia del corpo, che sin dall’inizio è legata alla creazione dell’uomo a immagine di Dio, diventa, in certo modo, anche teologia del sesso, o piuttosto teologia della mascolinità e della femminilità, che qui, nel Libro della Genesi, ha il suo punto di partenza. …”[367]

Nella Nuova Carta degli Operatori Sanitari leggiamo: “Il corpo, manifestazione della persona, non è eticamente indifferente, ma ha invece rilevanza morale: è indicativo-imperativo per l’agire.[368] Il corpo umano è una realtà tipicamente personale, segno e luogo della relazione con gli altri, con Dio e con il mondo.[369] Il corpo ha leggi e valori propri, che l’uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare. Non si può prescindere dal corpo ed ergere il sentire e il desiderare soggettivi a esclusivo criterio e fonte di moralità.”[370]

E inoltre: «Non si può violare l’integrità fisica di una persona per la cura di un male d’origine psichica o spirituale. Qui non si danno organi malati o malfunzionanti. Così che la loro manipolazione medico-chirurgica è un’alterazione arbitraria dell’integrità fisica della persona. È per questo che non si può correttamente assumere il principio di totalità a criterio di legittimazione […] della medicina e chirurgia transessuale» (Carta degli operatori sanitari, n. 66, nota 148).

La Congregazione per la Dottrina della Fede, nella “Donum vitae” afferma: “In forza della sua unione sostanziale con un’anima spirituale, il corpo umano non può essere considerato solo come un complesso di tessuti, organi e funzioni, né può essere valutato alla stessa stregua del corpo degli animali, ma è parte costitutiva della persona che attraverso di esso si manifesta e si esprime. La legge morale naturale esprime e prescrive le finalità, i diritti e i doveri che si fondano sulla natura corporale e spirituale della persona umana. Pertanto essa non può essere concepita come normatività semplicemente biologica, ma deve essere definita come l’ordine razionale secondo il quale l’uomo è chiamato dal Creatore a dirigere e regolare la sua vita e i suoi atti e, in particolare a usare e disporre del proprio corpo”[371]

La Nuova Carta degli Operatori Sanitari afferma ancora: “Il corpo partecipa, indivisibilmente dallo spirito, della dignità propria, del valore umano della persona: corpo-soggetto non corpo-oggetto, e come tale indisponibile e inviolabile.[372] Non si può disporre del corpo come di un oggetto di appartenenza, così come non lo si può manipolare come una cosa o uno strumento di cui si è padroni e arbitri. Ogni improprio intervento sul corpo è offesa alla dignità della persona e perciò a Dio, che ne è l’unico e assoluto Signore: «L’uomo non è padrone della propria vita, ma la riceve in usufrutto; non ne è proprietario, ma amministratore, perché Dio solo è Signore della vita ».[373]

Tutto questo fa capire appunto che ogni improprio intervento sul corpo è un’ offesa alla dignità della persona, e l’intervento di “rettificazione” del sesso precisamente offende la dignità umana perché implica una mancanza di riconoscimento e di accettazione della propria identità sessuale iscritta nel nostro corpo; il transessuale rifiuta l’assetto corporeo della sessualità.

In un documento sottoscritto da Cardinali e Vescovi leggiamo: “27. Il sesso maschile e quello femminile, “essere uomo”, “essere donna”, sono realtà biologiche, create dalla sapiente volontà di Dio (cfr. Gen 1, 27; Catechismo della Chiesa Cattolica, 369). È quindi una ribellione contro la legge naturale e divina e un peccato grave che un uomo possa diventare una donna mutilandosi o anche semplicemente dichiarandosi tale, o che una donna possa similmente diventare uomo, o affermare che l’autorità civile abbia il dovere o il diritto di agire come se tali atti fossero o potrebbero essere possibili e legittimi (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2297).” [374]

Il Cardinale Müller ha detto a questo riguardo[375] che la sessualità maschile o femminile fa parte dell’espressione del nostro corpo individuale, non possiamo cambiarla sostanzialmente, ma svilupparci positivamente in essa o ribellarci ad essa a nostro danno; il compito decisivo nel tempo della nostra adolescenza è quello di dire “sì” a sé stessi nella totalità del corpo e dell’anima senza complessi di inferiorità.

Il Cardinale tedesco ha continuato affermando che  l’ideologia LGBT non riguarda la dignità degli individui che si sentono di sesso diverso, ma la negazione:

– del fatto che esistono 2 sessi in generale, secondo la volontà di Dio Creatore;

–  della natura immutabile e donata da Dio all’uomo.

Le pratiche di cambiamento del sesso, appaiono nelle parole del Cardinale un’automutilazione da parte del soggetto, e sono atti gravi contro il divino volere.

Presentare l’automutilazione della mente, dell’anima e del corpo e offrirla come presunta “autodeterminazione”, è un grave peccato contro il benessere e la salvezza degli uomini e soprattutto dei bambini e dei giovani. [376]

Il transessualismo infine, si noti bene, non realizza mai un vero cambiamento del sesso della persona, nell’uomo restano la prostata e le vescichette seminali, nella donna il pene posticcio rende impossibile una copula fisiologica, perciò non si può parlare di genitali femminili e maschili , la pseudovagina è solo un simulacro di organo femminile e un simulacro del membro maschile è il pene posticcio[377] … Non si ha dunque vero mutamento di sesso ma, come detto, mutilazione del soggetto rendendolo sterile e privo dei suoi organi genitali.

 

 

m) Approfondimenti e precisazioni.

 

 

m,1) Approfondimenti circa tre fonti della tentazione in noi e circa l’origine della tendenza omosessuale secondo la sana teologia.

 

 

Tentare nel linguaggio biblico significa metter alla prova.

Il verbo ebraico nasah, in particolare, significa appunto tentare, mettere alla prova e tale prova può venire da Dio (Gn. 22,1; Es. 15,25; 16,4; 20,20  etc.) o dall’uomo che tenta Dio (Es. 17,2.7; Nm. 14,22; Dt. 6,16 ; Sl 78,18 etc.).

La LXX traduce nasah con πειράζω.

Il N. Testamento in questa linea presenta il verbo πειράζω e i termini affini per indicare la tentazione, cioè la messa alla prova, che in qualche caso viene da Dio e riguarda l’uomo (Gv. 6,6) ma per lo più viene da Satana che è il tentatore per eccellenza (1 Tess. 3,5; 1 Cor.7,5 etc.) in altri casi viene dalle passioni, cioè dalla “carne” (Gc. 1,14)[378] o dall’uomo (Mt. 22,35).

Il prof. Zorell ha scritto proprio riguardo al verbo πειράζω che esso indica la tentazione, cioè la messa alla prova e che tale tentazione può essere fatta:

1) per il bene: perché il soggetto passivo della tentazione possa esercitare una virtù (Es. 20,20; Dt. 8,2; Gv. 6,6; Eb. 11,17; 2,18; 4,151 Cor. 10,13; Ap. 3,10) ;

2) per il male: perché il soggetto passivo della tentazione possa manifestare qualche vizio o errore, in questo senso Gesù era tentato dai suoi avversari (Mt. 16,1; 19,3; 22,18.35 etc.)

3) come specifica sollecitazione al male (1 Cor. 7,5; Mt. 4,1; Mr. 1,13; Gal. 6,1 etc.)[379]

Appunto sulla base dell’insegnamento biblico la tentazione, secondo s. Agostino, può essere :

1) di prova;

2) di seduzione.[380]

Dio ci può presentare la tentazione di prova (Gen. 22,1; Gv. 6,6), mai quella di seduzione.

Nell’omelia 56 del “Commento a Luca” di s. Cirillo di Alessandria (Lc. 9,52-56) il s. Dottore afferma  che era costume di Cristo mettere i suoi discepoli a volte alla prova e anche in questa occasione li ha messi alla prova.[381]

  1. Tommaso afferma, in questa linea, che la tentazione è propriamente mettere qualcuno alla prova, sperimentare una persona per conoscere qualcosa di lui, questo può farsi per un fine buono o per un fine cattivo: il fine buono è quello di promuovere quella persona, di farla crescere, il fine cattivo è quello di sovvertire quell’uomo e deviarlo da Dio e dalla sua Legge[382]. Tentatore per fine buono è Dio e può esserlo l’uomo, tentatori per fine cattivo sono: il diavolo e in alcuni casi l’uomo che, perciò, in questo caso si fa strumento del demonio; l’uomo e la carne si dice che tentano strumentalmente o materialmente in quanto attraverso quella tentazione si può conoscere quella persona da ciò che segua o disprezzi le concupiscenze della carne e da ciò che disprezzi le cose prospere e avverse del mondo e della vita umana; della carne e del mondo, il diavolo si serve per tentare l’uomo per fine cattivo[383].

Precisiamo che Dio mette alla prova l’uomo con la tentazione ma Egli non è causa del peccato dell’uomo:

– né direttamente perché il peccato è un atto contrario alla volontà di Dio,

– né indirettamente perché Dio non è obbligato a dare sempre l’aiuto per cui l’uomo sfugge il peccato[384]. Dio è causa dell’atto del peccato ma non del peccato, ossia è causa dell’atto in quanto perfezione ma non è causa dell’ imperfezione peccaminosa unita ad un tale atto[385]; Egli mette a nostra disposizione la forza per il bene ma ci lascia liberi e se noi usiamo questa forza per peccare la colpa è nostra.

Dio non spinge mai al peccato invece le altre fonti della tentazioni (diavolo, uomo e carne) spingono o possono spingere ad esso.

Qui di seguito esamineremo queste ultime tre fonti della tentazione (diavolo, uomo e carne) appunto in quanto spingono l’uomo al peccato e in particolare agli atti omosessuali. Riguardo alla tentazione che l’uomo presenta all’uomo parleremo più precisamente della tentazione che il mondo presenta all’uomo, intendendo per mondo l’umanità “… in quanto avversa a Dio e alla redenzione di Cristo.”; questo significato del mondo si trova soprattutto negli scritti paolini e in quelli giovannei[386]. In questo modo esamineremo i nostri tentatori seguendo la comune tripartizione delle fonti della tentazione: diavolo, mondo e carne; tale tripartizione appare chiaramente affermata già da s. Tommaso: “Est autem triplex tentatio. Una quae est a carne … Alia est tentatio ab hoste et a mundo …” (In Heb. c. 4 l.3) e si trova anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2015).

Concludo notando che Dio permette che questi tentatori operino su di noi e che essi ci spingano al peccato ma ci dona l’aiuto per superare la tentazione e perfezionarci attraverso essa, cioè permette il male per un più grande bene.

Come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, infatti: “Dio non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male morale[387]. Però, rispettando la libertà della sua creatura, lo permette e, misteriosamente, sa trarne il bene: «Infatti Dio onnipotente […], essendo supremamente buono, non permetterebbe mai che un qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono da trarre dal male stesso il bene»”[388] (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 311)

 

 

m,1,1) Tre fonti di tentazione in noi e la loro relazione con gli atti omosessuali.

 

 

Le tentazioni vengono in noi a causa di tre nemici spirituali: il diavolo, il mondo e la carne, come spiega molto precisamente questo autore: “ D’après la doctrine traditionnelle, ces causes ont au nombre de trois : les deux premières viennent de nos ennemis extérieurs, le démon et le monde ; la troisième nous est purement intérieure, nous-mêmes, notre propre nature humaine.”[389]

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2015: “…  Chi si vuole salvare deve seguire Cristo sulla via della Croce e del combattimento contro i nemici spirituali: la carne, il diavolo e il mondo.”

Con il termine “diavolo” si indica l’insieme delle creature angeliche ribelli a Dio, cioè i demoni.

Il mondo è l’insieme degli uomini e dei loro modi di pensare in quanto allontanano il cristiano da Dio e dalla sua Legge.

La carne è la tendenza che l’uomo ha al peccato.

  1. Tommaso afferma: “Est autem triplex tentatio. Una quae est a carne, quando scilicet caro concupiscit adversus spiritum, ut dicitur Gal. V, 17. Et ista non est sine peccato, quia, ut dicit Augustinus, nonnullum peccatum est, cum caro concupiscit adversus spiritum, quia hoc est carnem concupiscere. Sed hoc non fuit in Christo. Et ideo dicit absque peccato, id est, absque minimo motu peccati. I Pet. II, 22: qui peccatum non fecit, nec inventus est dolus in ore eius. Et ideo dicitur agnus Dei, Io. I, 29. Alia est tentatio ab hoste et a mundo, et hoc dupliciter: vel alliciendo per prospera, vel terrendo per adversa. Et his duobus modis fuit tentatus Christus.” (In Heb., c. 4 l.3)

La tentazione, quindi può essere dalla carne, dal diavolo e dal mondo; la carne, spiega s. Tommaso, tenta l’uomo in quanto la carne desidera cose contrarie a ciò che vuole lo Spirito Santo; la carne è un nemico interno a  noi stessi.

Il mondo e il diavolo sono nemici esterni all’uomo e attirano al peccato: allettandolo attraverso cose piacevoli o atterrendolo attraverso cose a noi dolorose.

Spiega ulteriormente il Dottore Angelico che il diavolo tenta sempre per nuocere, spingendo al peccato, questo è proprio del diavolo, e quando l’uomo tenta un altro uomo spingendolo al peccato opera come ministro di satana; la carne e il mondo tentano ma in modo strumentale o materiale, nel senso che fanno emergere chi è una persona, secondo che accoglie o respinge i desideri peccaminosi della carne e secondo che non si cura delle cose avverse o prospere che gli presenta il mondo (cfr. Iª q. 114 a. 2 co.) Anche Dio tenta l’uomo, cioè lo mette alla prova, per rendere manifesto ciò che è nell’uomo (cfr. Iª q. 114 a. 2 co.) più precisamente Dio tenta l’uomo per renderlo santo o più santo attraverso il superamento della prova che Dio stesso gli mette dinanzi.

Il s. Dottore afferma anche che la carne tenta l’uomo spingendo al male o ritraendo dal bene, il diavolo tenta l’uomo fortissimamente sui nostri punti deboli collegati alla carne e opera in modo duplice: inizia col proporre qualcosa che ha specie di bene per poi condurre al male e quando ha realizzato il suo scopo e condotto l’anima al peccato grave allora opera in particolare perché la persona non risorga da tale peccato; il mondo tenta in modo duplice: spingendo al desiderio smodato di cose temporali e atterrendo attraverso i tiranni e persecutori[390]

La tentazione al peccato impuro omosessuale può provenire da questi tre nemici ma la tentazione che proviene dalla tendenza omosessuale si configura come una tentazione al peccato prodotta da ciò che è insito nella persona, cioè da un disordine insito nella persona, in questo senso essa si configura come una tentazione della carne, che è appunto puramente interiore e viene da noi stessi, dalla nostra natura: “ …  est purement intérieure, nous-mêmes, notre propre nature humaine.”[391]

L’uomo è immerso in una lotta tremenda contro questi nemici spirituali,  afferma un testo del Concilio Vaticano II: “tutta la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta che, cominciata fin dalle origini del mondo, durerà, come dice il Signore (cf Mt 24, 13; 13, 24-30. 36-43) fino all’ultimo giorno.”[392]

 

 

m,1,2) L’azione tentatrice del diavolo in relazione al peccato impuro, specie se contro natura.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

La dottrina cattolica è molto chiara nel mettere in evidenza, sulla base della Bibbia, l’azione del diavolo.

La caduta dei nostri progenitori si è compiuta sotto l’azione tentatrice del diavolo (Gen. 3)

Vari altri passi dell’A. T. presentano all’opera uno spirito cattivo ( 1 Sam. 16, 14.15.16.23; 18,10; 19,9) parlano di un demonio Asmodeo (Tb 3,8.17; 6.8) ma è soprattutto nel N. T. che si manifesta l’azione del diavolo che combatte contro Cristo e viene da Lui scacciato e sconfitto (Mt 4, 1-11; Mc 1, 12-13; Lc 4, 1-13; Mt 12, 27-29; Lc 11, 19-20; Lc 4, 13; 22, 53; Mt l0, 1. 8; Mc 3, 14-15; 6, 7.13; Lc 9,1; l0, 17. 18-20)

Con il nome di demonio, diavolo e satana la dottrina cattolica indica l’ insieme degli angeli ribelli che non sono rimasti nell’obbedienza a Dio e che da lui sono stati condannati per sempre.

I demoni, cioè gli angeli ribelli, sono stati creati da Dio buoni, ma da se stessi, peccando, si sono trasformati in malvagi e ribelli. (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 391s)

“Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: « Diventerete come Dio » (Gn 3,5). « Il diavolo è peccatore fin dal principio » (1 Gv 3,8), « padre della menzogna » (Gv 8,44).”( Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 392)

Dio permette al diavolo di tentare l’uomo in questo mondo e di vessarlo terribilmente all’inferno.

Dice il Rito degli esorcismi “Il Diavolo, detto anche Satana, è chiamato serpente antico e drago. È lui che seduce il mondo intero e combatte contro coloro che osservano i comandamenti di Dio e possiedono la testimonianza di Gesù (Ap 12, 9. 17). È detto nemico degli uomini (1 Pt 5, 8) e omicida fin dal principio (cf Gv 8, 44) per aver reso l’uomo, con il peccato, soggetto alla morte. Per il fatto che con le sue insidie induce l’uomo a disobbedire a Dio, è detto Maligno e Tentatore (cf Mt 4, 3 e 26, 36-44), menzognero e padre della menzogna (cf Gv 8, 44), colui che agisce con astuzia e falsità, come attestano la seduzione dei progenitori (cf Gen 3, 4. 13)” [393]

Il Catechismo precisa che “Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. … ”(  Catechismo della Chiesa Cattolica n. 395)

Spiega il Rito per gli esorcismi: “L’uomo è stato creato ad immagine di Dio «nella giustizia e nella santità vera» (Ef 4, 24) e la sua dignità richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere[394]. Ma, istigato dal Maligno, egli ha usato male del dono della libertà e, per colpa della sua disobbedienza (cf Gen 3; Rm 5, 12), è caduto in potere del diavolo e della morte ed è diventato schiavo del peccato[395]. Come conseguenza, «tutta la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre …  »[396].”[397]

  1. Alfonso M. de Liguori ha precisato molto efficacemente alcuni inganni che il demonio presenta all’uomo per condurlo al peccato in una significativa meditazione dell’ “Apparecchio alla morte”.[398]

In tale testo il s. Dottore afferma che appunto satana inganna l’uomo e lo spinge al peccato:

1) dandogli l’illusoria sicurezza che sarà perdonato dopo aver compiuto il peccato;

2) facendogli credere che l’uomo non ha forza di resistere alla tentazione che lo assale;

3) spingendolo ad una falsa e temeraria confidenza nella divina misericordia;

4) facendogli pensare che come per il passato Dio lo ha perdonato, così lo perdonerà se cade in un altro peccato;

5) facendogli credere che ha molti anni di vita davanti a sé.

Satana spinge l’uomo al male in varie forme e con molta furbizia; la nostra vittoria è in Cristo che è venuto per smascherare e distruggere le opere del diavolo(1 Gv. 3.7ss) tra queste opere vi sono in particolare i peccati impuri.

Satana in modo particolare spinge a compie i peccati di lussuria perché con essi massimamente l’uomo si allontana da Dio, come spiegano s. Alfonso e s. Tommaso; il s. Dottore napoletano, riporta un’affermazione significativa di s. Tommaso d’ Aquino a questo riguardo: “Dice s. Tommaso (In Iob. c. 31) che per ogni vizio l’uomo si allontana da Dio; massimamente si allontana per il vizio disonesto: Per luxuriam maxime recedit a Deo.”[399]

Il testo di s. Tommaso afferma precisamente : “ … per peccatum luxuriae homo maxime videtur a Deo discedere”. (In Iob c. 31)

Lo stesso s. Tommaso ha anche detto: “Diabolus dicitur maxime gaudere de peccato luxuriae, quia est maximae adhaerentiae, et difficile ab eo homo potest eripi, insatiabilis est enim delectabilis appetitus ut philosophus dicit, in III Ethic.” (I-II, q. 73 a. 5 ad 2) Il demonio si compiace massimamente di questo vizio, perché si lega massimamente all’anima umana e quelli che l’hanno difficilmente se ne possono liberare, l’appetito dilettevole dell’uomo, infatti, è insaziabile.

Attraverso il peccato di lussuria l’uomo si allontana massimamente da Dio. Satana vuole allontanare l’uomo e soprattutto vuole allontanarlo sommamente da Dio, quindi spinge in modo particolare l’uomo alla lussuria.

Nella “Vita di Antonio” leggiamo che il diavolo ad un certo momento non assaliva più questo santo “… con i pensieri – l’ingannatore, infatti, era stato scacciato – ma usando la voce umana gli diceva: « Molti ho tratto in inganno, la maggior parte li ho abbattuti, ma ora che ho affrontato te e le tue fatiche come ho fatto con molti altri, sono ridotto all’impotenza ». 2. Poi, quando Antonio gli chiese: « Chi sei tu che così mi parli? », subito gemeva dicendo: « Io sono amico dell’impurità; mi sono incaricato di insidiare ed eccitare i giovani per spingerli ad essa. Mi chiamano spirito d’impurità. Quanti, che volevano vivere castamente, sono riuscito a ingannare! Quanti, che vivevano in castità, ho dissuaso con le mie istigazioni! 3. Io sono colui a causa del quale il profeta rimprovera quelli che sono caduti dicendo: Vi siete lasciati sviare da uno spirito di impurità; a causa mia furono gettati a terra. Io sono colui che spesso ti ha molestato e che altrettante volte si è visto respinto da te ».”[400]

Satana è dunque l’amico dell’impurità, infatti egli tenta in modo particolare l’uomo alla lussuria e appunto tra i più gravi peccati di lussuria ci sono gli atti omosessuali … satana ovviamente spinge l’uomo anche ad essi!

  1. Pier Damiani parla di una invasione diabolica in coloro che si abbandonano agli atti impuri contro natura: “Vigilanter ergo sancti Patres Sodomitas cum energumenis simul orare sanxerunt quos eodem diabolico spiritu invasos esse non dubitaverunt.”[401]I santi padri fissarono che i sodomiti dovessero pregare con gli indemoniati perché non dubitarono che fossero invasi dallo stesso spirito diabolico.

Si noti che qui si parla, per i sodomiti, di invasione diabolica e di preghiere con le persone possedute da satana.

Ancora s. Pier Damiani afferma:“Hoc vitium a choro ecclesiastici conventus eliminat , et cum energumenis ac dæmonio laborantibus  orare compellit, a Deo animam separat , ut dæmonibus jungat. Hæc pestilentissima Sodomorum regina suae tyrannidis legibus obsequentem, hominibus turpem, Deo reddit odibilem ; adversus Deum nefanda bella conserere , nequissimi spiritus imperat militiam bajulare ; ab angelorum consortio separat , et infelicem animam sub propriæ dominationis jugo a sua nobilitate captivat.”[402] Questo vizio esclude dalla schiera degli uomini di Chiesa e costringe a pregare con i posseduti dal demonio, separa gli uomini da Dio per unirli a satana. Questo dannosissimo vizio che, come una regina, comanda sui Sodomiti rende, chi si lascia portare da esso, turpe agli uomini e degno di odio divino; tale vizio comanda di far parte dell’esercito di satana e di combattere orrende battaglie contro Dio, separa dal consorzio degli angeli, priva l’ infelice anima della sua nobiltà ponendola sotto il malvagio giogo del dominio del vizio stesso.

Dice s. Alfonso riguardo al vizio impuro : “Del resto dice san Tommaso, che il demonio di niun peccato si compiace tanto, quanto del peccato disonesto: Diabolus dicitur maxime gaudere de peccato luxuriae, quod difficile ab eo homo potest eripi. Il demonio si compiace tanto di questo vizio, perché quelli che l’hanno difficilmente se ne possono liberare. E perché?

-Per 1., perché questo vizio accieca il peccatore e non gli fa più vedere l’offesa che fa a Dio, né lo stato miserabile di dannazione in cui vive e dorme. Dice il profeta Osea che questi tali perdono anche il desiderio di tornare a Dio. Non dabunt cogitationes suas ut revertantur ad Deum suum; (e perché?) “quia spiritus fornicationum in medio eorum”.

-Per 2., perché questo vizio indurisce il cuore, e lo rende ostinato.

-Per 3., perché da esso ne vengono poi cento altre specie di peccati, furti, odii, omicidii, spergiurii, mormorazioni.” [403]

Aggiunge lo stesso santo: “Non ci fidiamo dunque de’ nostri propositi; se mettiamo a questi confidenza, sarem perduti: tutta la confidenza, quando siam tentati dal demonio, mettiamola all’aiuto di Dio con raccomandarci allora a Gesu-Cristo ed a Maria SS. E specialmente dobbiamo ciò fare, quando siam tentati contro la castità, poiché questa tentazione fra tutte è la più terribile, ed è quella con cui il demonio riporta più vittorie. Noi non abbiamo forza di conservar la castità. Iddio ce l’ha da dare. Dicea Salomone: «Et ut scivi quoniam aliter non possum esse continens, nisi Deus det… adii Dominum, et deprecatus sum illum» (Sap. 8. 21). Bisogna dunque in tale tentazione subito ricorrere a Gesu-Cristo ed alla sua santa Madre, invocando allora spesso i loro SS. nomi di Gesù, e di Maria. Chi fa così, vincerà; chi non fa così, sarà perduto.” [404]

La tentazione della lussuria è dunque “fra tutte è la più terribile, ed è quella con cui il demonio riporta più vittorie”. Satana tenta in modo particolare le anime alla lussuria e soprattutto, se possibile, alla lussuria contro natura perché tra le forme della lussuria tra uomini è quella più grave e che, quindi, più allontana da Dio.

 

 

m,1,3) L’azione tentatrice della carne in relazione al peccato impuro, specie se contro natura e la sua particolare relazione con la tendenza omosessuale

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Come diceva il famoso esegeta Bonsirven “Le mot hébreu : bâsâr, dont se sert la Bible, est rendu dans les Septante par trois mots grecs : σάρξ, ϰρέας, σῶμα (nous avons aussi plus rarement : χρῶς, ἄνθρωπος, βροτός…). Ces traductions indiquent les divers sens que revêt le terme. … Le mot désigne enfin soit la nature humaine, soit l’humanité tout entière (alors ordinairement σᾶσα σάρξ), considérées souvent l’une et l’autre dans leur faiblesse et par opposition à Dieu (cf Ps. 78, 39 ; Is. 31, 3 ; Dan. [Bel et le dragon] .14, 4) Le contraste est spécifiquement marqué par l’expression plus récente « chair et sang » (Eccli. 14, 18 ; 17, 26).”[405]

La parola ebraica: basâr (carne), che la Bibbia usa, è resa nella Settanta da tre parole greche: σάρξ, ϰρέας, σῶμα (abbiamo anche più raramente: χρῶς, ἄνθρωπος, βροτός…). Queste traduzioni indicano i vari significati del termine. La parola basâr (carne) in alcuni casi designa la natura umana, o tutta l’umanità, spesso considerate sia nella loro debolezza che in opposizione a Dio (cfr. Sal 78, 39; Is. 31, 3; Dan. 14, 4) Il contrasto è particolarmente marcato dall’espressione più recente “carne e sangue”(Sir. 14, 18 ; 17, 26) Questo significato della carne come natura umana debole in contrasto con la volontà di Dio si ritrova nel Nuovo Testamento, in questo senso infatti il termine σάρξ  (carne) viene utilizzato in alcune occasioni in particolare da s. Paolo  (Rom. 6,19; 7,18.25; 8,3-12; Gal. 5, 13.16 etc.[406]) per indicare la natura umana debole corrotta e inclinata al male, su questa base è tradizionale indicare la carne come nemico spirituale che appunto spinge l’uomo al peccato.

Più ampiamente in questa linea il famoso grecista biblico F. Zorell nel suo Lexicon afferma che in molti casi la parola σάρξ  (carne) indica la natura umana come materiale, opposta allo spirito e allo Spirito Santo, oppure indica la natura umana come sedes e strumento di bramosie e di peccati, oppure indica la natura umana come sede e strumento delle bramosie della lussuria[407], in tutto questo possiamo appunto vedere la carne come nemico spirituale che spinge l’uomo al peccato.

La carne ha desideri contrari allo Spirito afferma s. Paolo (Gal. 5) questi desideri peccaminosi della carne, cioè della natura umana corrotta, vengono indicati con il termine tecnico di concupiscenza e appunto i testi sacri condannano la carne come principio e fonte di concupiscenza : “… les apôtres, et saint Paul surtout, condamnent la chair comme étant le principe et la source de la concupiscence. Gal., v, 16, 17, 24; Eph., II, 3; I Pet., II, 2; II Pet., II, 10, 18; I Joa., II, 16.”[408]

Gli agiografi del Nuovo Testamento, soprattutto s. Paolo condannano la carne come fonte di concupiscenza, cioè di desideri peccaminosi, e quindi come fonte di tentazioni[409]

Come vedremo meglio nel prossimo paragrafo la carne o fomite è l’umanità decaduta a causa anzitutto del peccato originale, in questo senso la carne è un grande disordine entrato nell’uomo che ha prodotto in lui varie “ferite” nell’anima indicate con i termini di: infermità, concupiscenza, malizia, ignoranza; questo disordine inclina l’uomo al peccato. Tra queste ferite particolarmente importante è la ferita della concupiscenza per la quale l’uomo è portato a desiderare il male.

  1. Tommaso afferma: “Est autem triplex tentatio. Una quae est a carne, quando scilicet caro concupiscit adversus spiritum, ut dicitur Gal. V, 17. Et ista non est sine peccato, quia, ut dicit Augustinus, nonnullum peccatum est, cum caro concupiscit adversus spiritum, quia hoc est carnem concupiscere. Sed hoc non fuit in Christo. Et ideo dicit absque peccato, id est, absque minimo motu peccati. I Pet. II, 22: qui peccatum non fecit, nec inventus est dolus in ore eius. Et ideo dicitur agnus Dei, Io. I, 29” (In Heb., c. 4 l.3)

La tentazione, quindi può essere dalla carne, dal diavolo e dal mondo; la carne, spiega s. Tommaso, tenta l’uomo in quanto la carne desidera cose contrarie al ciò che vuole lo Spirito Santo; la carne è un nemico interno a  noi stessi.

Spiega ulteriormente il Dottore Angelico che la carne tenta in modo strumentale o materiale, nel senso che fa emergere chi è una persona secondo che accoglie o respinge le seduzioni che tale nemico spirituale gli presenta (cfr. Iª q. 114 a. 2 co.)

Il s. Dottore afferma anche che la carne tenta l’uomo spingendo al male o ritraendo dal bene.[410]

Per s. Tommaso , che parla ampiamente della carne[411], essa appunto è il nemico più intimo e insomma in certo modo il più difficile da vincere, giacché lo abbiamo sempre in noi e ci muove continuamente guerra. Per carne, in quanto nemico spirituale, s. Tommaso intende essenzialmente 2 cose :

1) l’attrazione dei beni della carne, cioè l’attrazione ai peccati carnali (cfr. II-II, q. 55 a. 1 ad 3);

2) più generalmente il disordine interiore dell’uomo causato dal peccato originale e dai peccati personali, disordine che inclina l’uomo al peccato e in particolare lo attrae a volere il bene dilettevole fuori dalla regola morale fissata dalla Legge eterna; possiamo dire che la carne in questo senso è la stessa concupiscenza intesa in modo ampio[412] o il fomite.[413]

La carne è essenzialmente, per s. Tommaso  una inclinazione al peccato, causata in particolare dal peccato originale e rafforzata dal peccato attuale, è precisamente questa inclinazione che determina in noi, interiormente, una attrazione ai peccati carnali, e dunque possiamo affermare che in sostanza le due realtà indicate nella parola carne sono più profondamente una sola cosa: il disordine interiore dell’uomo causato dal peccato originale e dai peccati personali, disordine che inclina l’uomo al peccato (cfr. In Rom c.7 l.3) e in particolare ai peccati carnali.

La carne, dice il s. Dottore Angelico, è un disordine che si annida nelle potenze dell’uomo e che lo spinge a peccare (De Malo q.2 a.3 ad 5m, a.12 ad 5; S.Th., q.85 aa.1-4.) e proprio in quanto la carne spinge l’uomo al peccato essa si dice che ha desideri contrari allo Spirito Santo (Gal. 5).

L’omosessualità in quanto decisa attrazione erotica preferenziale verso persone dello stesso sesso (cfr. Marmor “L’inversione sessuale” Milano 1970 p.9) è certamente una tendenza disordinata, come dice il Magistero della Chiesa: “La particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza più o meno forte verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa deve essere considerata come oggettivamente disordinata (n. 3).”[414]

La tendenza omosessuale è disordinata, produce tentazioni alla sodomia e ad altri peccati impuri con persone dello stesso sesso.

Dice s. Tommaso:  “… vita nostra … est quaedam militiam” ( In Eph. c.6 l.3-4; In II Ad Cor. c. X l. 1; In Iob. c.7) avvisandoci che la vita morale del cristiano, cioè la vita morale soprannaturale, è vita di lotta contro quelle forze che ci spingono al peccato, anche contro quelle che spingono l’uomo agli atti omosessuali.

La tentazione al peccato impuro omosessuale può provenire dal diavolo, dalla carne o dal mondo ma la tentazione che proviene dalla tendenza omosessuale si configura come una tentazione al peccato prodotta da ciò che è insito nella persona, cioè da un disordine insito nella persona, in questo senso essa si configura come una tentazione della carne, che è appunto puramente interiore e viene da noi stessi, dalla nostra natura: “ …  est purement intérieure, nous-mêmes, notre propre nature humaine.”[415]

La tendenza omosessuale, in quanto spinge al peccato, quindi rientra in ciò che dalla Scrittura e dalla Tradizione viene indicato con il termine tecnico di carne, ed è il movimento dell’appetito sensibile per il quale l’uomo desidera contrario alla volontà di Dio e all’ordine da Lui fissato.

Come dice Larru: l’orientamento omosessuale è oggettivamente disordinato ed è una tendenza verso atti malvagi, esso rientra, in quanto porta a desiderare il peccato, nella concupiscenza di cui parla il Concilio di Trento[416].

Il Concilio di Trento affermò: “Manere autem in baptizatis concupiscentiam vel fomitem, haec sancta Synodus fatetur et sentit; quae cum ad agonem relicta sit, nocere non consentientibus et viriliter per Christi Iesu gratiam repugnantibus non valet. Quin immo ‘qui legitime certaverit, coronabitur’ (2 Tim 2,5). Hanc concupiscentiam, quam aliquando Apostolus ‘peccatum’ (cf. Rom 6,12ss; 7,7.14-20) appellat, sancta Synodus declarat, Ecclesiam catholicam numquam intellexisse, peccatum appellari, quod vere et proprie in renatis peccatum sit, sed quia ex peccato est et ad peccatum inclinat. Si quis autem contrarium senserit: an. s.”[417]

La concupiscenza e più ampiamente carne rimane nei battezzati e impegna alla lotta spirituale , essa non è un peccato ma viene dal peccato e inclina al peccato.

La carne viene condannata in particolare in quanto fonte di concupiscenza e quindi fonte di tentazione secondo che la concupiscenza viene intesa come il movimento dell’appetito sensibile contrario alla volontà di Dio e all’ordine: “ … le mouvement de l’appétit sensible contraire à l’ordre.”[418]

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica leggiamo al n. 2515 riguardo alla concupiscenza: “.. La teologia cristiana ha dato a questa parola il significato specifico di moto dell’appetito sensibile che si oppone ai dettami della ragione umana. L’Apostolo san Paolo la identifica con l’opposizione della « carne » allo « spirito ». (Cf Gal 5,16.17.24; Ef 2,3.) …  Ingenera disordine nelle facoltà morali dell’uomo e, senza essere in se stessa una colpa, inclina l’uomo a commettere il peccato.[419]

L’ inclinazione che la carne produce in relazione con il peccato impuro contro natura, si attua, seguendo s. Tommaso, nel senso che essa tenta l’uomo:

– spingendolo al male, cioè in particolare spingendolo ai piaceri omosessuali:

– ritraendolo dal bene, cioè in particolare dal bene arduo e quindi dalla vita santa, dalla conversione e dalla Confessione Sacramentale.[420]

La carne, si noti bene, è considerata come il nostro principale nemico, quello senza il quale il diavolo e il mondo potrebbero difficilmente agire efficacemente sulle nostre anime e poiché la carne è la nostra natura corrotta possiamo dire che il nostro primo nemico e la fonte più importante delle nostre tentazioni è la nostra stessa natura corrotta, che è in noi sempre [421].

La nostra vittoria contro le tentazioni della carne è in Cristo, nella fede, nella preghiera e nella vita; in questa linea è molto importante, insieme con la preghiera, la mortificazione per la quale, secondo le parole del Vangelo, rinneghiamo noi stessi, prendiamo la Croce e seguiamo Gesù, infatti chi si mortifica rettamente e a fondo mortifica in sé anche le tendenze della carne  e le supera.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2015: “…  Chi si vuole salvare deve seguire Cristo sulla via della Croce e del combattimento contro i nemici spirituali: la carne, il diavolo e il mondo.”

L’uomo è immerso in una lotta tremenda contro questi nemici spirituali,  afferma un testo del Concilio Vaticano II[422] e solo in Cristo può vincere tale lotta e salvarsi.

 

 

m,1,3,1) La carne, e quindi la tendenza omosessuale, ha la sua origine nel peccato originale ma anche nel peccato attuale.

 

 

La carne e la concupiscenza hanno origine anzitutto nel peccato originale, la S. Scrittura è molto chiara a riguardo: “Cette concupiscence a son origine dans la faute d’Adam qui, en nous dépouillant de la justice primitive, nous a transmis une chair rebelle, en proie à la concupiscence et aux désirs mauvais

et prompte au mal, Rom., VI, 19; VII, 18-25; Eph., VI, 12; aussi Dieu déclare-t-il que son esprit ne restera plus en l’homme parce qu’il est chair, Gen., VI, 3; et chair infirme, Matth., XXVI, 41; Marc, XIV, 38; les fils de la chair ne sont pas les fils de Dieu, Rom., IX, 8; ils sont charnels et dans la chair, marchent suivant la chair, exécutent les désirs de la chair, ont la sagesse de la chair, Rom., VII, 14; VIII, 5 sq. ; Gal., V, 16; la chair rendait la loi impuissante, Rom., VIII, 3; car ses oeuvres sont la fornication, les maléfices, les haines, les homicides, etc. Gal., V, 17-21. Jadis nous avons vécu dans les désirs de la chair et accompli ses oeuvres, Eph., II, 3; les passions de péché agissaient dans nos membres, Rom., VII, 6; maintenant l’ère de l’esprit s’est levée et ceux qui sont du Christ ont crucifié leur chair avec ses vices et ses concupiscences.”[423]

Questa concupiscenza ha dunque la sua origine nella colpa di Adamo che, privandoci della giustizia primitiva, ci ha trasmesso una carne ribelle, preda della lussuria e dei desideri malvagi e prona al male  (cfr. Rm., 6, 19; 7, 18-25; Ef., 6, 12), debole ( cfr. Mt., 26, 41; Mc, 14, 38); i figli della carne non sono i figli di Dio ( cfr. Rm. 9, 8) sono carnali e nella carne, camminano secondo la carne, realizzano i desideri della carne, hanno la saggezza della carne ( cfr. Rm., 7, 14; 8, 5 ss. ; Gal., 5, 16); la carne rese la legge impotente ( cfr. Rom., 8, 3) poiché le opere della carne sono fornicazione, malvagità, odio, omicidi, ecc. ( cfr. Gal., 5, 17-21). Un tempo noi uomini vivevamo nei desideri della carne e ne realizzavamo le opere (cfr. Ef., 2, 3) le passioni del peccato erano all’opera nelle nostre membra, ( cfr. Rm, 7, 6) ora l’età dello spirito è spuntata e quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la loro carne con i suoi vizi e le sue concupiscenze (cfr. Gal. 5,24).

Nella linea biblica s. Tommaso ha potuto affermare riguardo al peccato omosessuale: “ … ex corruptione peccati originalis humanum genus circa tempora Abrahae usque ad profundissima peccatorum venerat, scilicet in infidelitatem, et turpissimum vitium contra naturam …”(Super Sent., lib. 4 d. 1 q. 2 a. 1 qc. 3 co.) Quindi l’uomo è precipitato nel peccato contro natura a causa della corruzione prodotta dal peccato originale, cioè a causa della carne e in particolare a causa della concupiscenza.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al n. 2515 : “La « concupiscenza » …  È conseguenza della disobbedienza del primo peccato.(Cf Gn 3,11)”

La giustizia originale concessa nella creazione ai nostri progenitori racchiudeva, oltre allo stato soprannaturale, doni soprannaturali: l’immortalità del composto umano, la sua immunità dal dolore, un’eminente scienza infusa, integrità o esenzione dalla concupiscenza. La concupiscenza non esisteva ancora, e i sensi perfettamente regolati subivano solo i movimenti autorizzati dalla ragione e volontà potenziate dalla grazia. Ma quando i nostri progenitori persero la grazia per il peccato, i sensi si smarrirono e in loro sorsero istinti perversi, cioè appunto la carne e la concupiscenza.[424]

Prima della caduta, c’era nell’uomo una perfetta armonia di tutte  le facoltà in completa subordinazione all’ordine voluto da Dio. La dimensione soprannaturale dell’uomo sottometteva al Signore lo spirito e la volontà umani, la dimensione preternaturale sottometteva alla ragione i sensi e le facoltà inferiori.

Finché l’uomo fosse rimasto sottomesso alla Legge divina, nessun movimento cattivo o disordinato sarebbe sorto nella sua carne; la sottomissione della mente alla Legge divina era la garanzia della docilità dei sensi. Quando l’uomo si ribellò, tutte le sue facoltà si disordinarono, la disobbedienza scatenò la concupiscenza, tutte le generazioni umane sono vittime di tale disordine. [425]

Il peccato originale ha diminuito, secondo s. Tommaso, il bene di natura dell’uomo. Ora, per bene di natura si possono intendere:

1)gli stessi principi della natura umana dai quali essa è costituita, come le potenze dell’anima etc..; questi principi non sono stati né diminuiti né cancellati dal peccato originale;

2)l’inclinazione dell’uomo alla virtù; questa inclinazione è diminuita con il peccato originale;

3)il dono della giustizia originale che fu data nel primo uomo a tutta l’umanità; questo bene è andato totalmente perduto con il primo peccato (Cfr. I-II q. 85 a.1)

Prima del peccato originale, le forze inferiori dell’anima erano sottoposte alla ragione la quale era sottomessa a Dio e da Dio perfezionata; il peccato e in particolare il peccato originale, ha determinato e determina nell’anima dell’uomo quattro “piaghe” cioè ha disordinato l’anima umana su quattro aspetti:

1)la ragione è stata destituita dal suo ordine al vero e si è determinata nell’uomo l’ignoranza per cui la ragione è come inebetita soprattutto nell’agire,

2)la volontà è stata destituita dal suo ordine al bene e si è determinata nell’uomo la “ferita” della malizia, per cui la volontà stessa è indurita nella sua tensione verso il bene;

3)l’appetito irascibile è stato destituito dal suo ordine verso le cose ardue e si è determinata nell’uomo la ferita dell’infermità ;

4)l’appetito concupiscibile è stato destituito dal suo ordine a ciò che è dilettevole secondo la moderazione dettata dalla ragione e si è determinata la “ferita” della concupiscenza. (cfr. (I-II q. 85 a.3 )

  1. Tommaso conclude dicendo: “Siccome però l’inclinazione al bene viene menomata in ciascuno anche dal peccato attuale” queste quattro piaghe accompagnano pure i peccati attuali, anche con essi, quindi: “… la ragione si offusca, specialmente in campo pratico; la volontà diviene restia al bene; cresce l’interna difficoltà a ben operare; e la concupiscenza si accende.”[426]

Il  Concilio di Trento ha affermato: “Hanc concupiscentiam, quam aliquando Apostolus ‘peccatum’ (cf. Rom 6,12ss; 7,7.14-20) appellat, sancta Synodus declarat, Ecclesiam catholicam numquam intellexisse, peccatum appellari, quod vere et proprie in renatis peccatum sit, sed quia ex peccato est et ad peccatum inclinat. Si quis autem contrarium senserit: an. s.”[427]

La concupiscenza non è un peccato ma viene dal peccato (originale e attuale, come visto) e inclina al peccato.

La carne di cui parliamo e quindi la concupiscenza che spingono al peccato sono originate dal peccato dei nostri progenitori ma, come visto, sono prodotte anche dai nostri peccati attuali. I nostri peccati personali possono essere infatti: causa materiale di altri peccati, causa efficiente di altri peccati e causa finale di altri peccati; in quanto un peccato è causa di altri peccati può produrre concupiscenza, sia perché la accende in modo generale, come il peccato di gola accende la concupiscenza in ordine alla lussuria, sia perché toglie la grazia o la virtù che frenano la concupiscenza, sia perché inclina l’uomo a commettere il peccato già fatto[428]

In questa linea possiamo dire che la tendenza omosessuale è originata dal peccato originale e che d’ altra parte anche i peccati personali possono produrla; nella scia delle affermazioni del Concilio di Trento possiamo dire che la tendenza omosessuale viene dal peccato e tende al peccato.

Quanto detto sinora si conferma anche sulla base delle parole del Cardinale Sgreccia il quale afferma che l’origine profonda della tendenza omosessuale, sulla base della sana dottrina cattolica, va ricercata nel peccato originale e quindi nel disordine che il peccato genera[429]; vanno in questa linea anche le affermazioni della S. Congregazione per l’ Educazione Cattolica: “ “… nel ricercare le cause di questo disordine, la famiglia e l’educatore dovranno tenere conto degli elementi di giudizio proposti dal Magistero e si serviranno del contributo che varie discipline possono offrire. Si dovranno, infatti, valutare elementi di ordine diverso: mancanza di affetto, immaturità, impulsi ossessivi, seduzioni, isolamento sociale, depravazione dei costumi, licenziosità di spettacoli e pubblicazioni. Tuttavia, in profondità, soggiace l’innata debolezza dell’uomo, conseguenza del peccato originale; essa può sfociare nella perdita del senso di Dio e dell’uomo ed avere ripercussioni nella sfera della sessualità.”  [430]

Anche mons. Livio Melina, famoso moralista italiano, fa derivare la tendenza omosessuale dal peccato e in particolare dal peccato originale infatti afferma: “It seems to me that a hermeneutical key to understanding the meaning of the assertion about the intrinsic disorder of the homosexual condition can be found in the Council of Trent’s definition of concupiscence (Decretum de peccato originali, n. 5: DS 1515): this is not sin in the true and proper sense and is called sin by the Apostle Paul only in-as-much as “ex peccato est et ad peccatum inclinat”. As happens in the case of so many other negative conditions (e.g. selfishness, the desire for power, greed, kleptomania, sadism, pyromania, etc.), human freedom can be preceded by disordered inclinations which assume a different form and force in different people. These are not sins in themselves. But they stem from sin: at least, from original sin, if not necessarily from personal sins. Above all, these inclinations tend to lead to sin.” [431]

Cioè le inclinazioni omosessuali non sono peccati in sé. Ma derivano dal peccato: almeno, dal peccato originale, se non necessariamente dai peccati personali. Soprattutto, queste inclinazioni tendono a portare al peccato, esse rientrano nella concupiscenza di cui parla il Concilio di Trento. La stessa dottrina è ribadita dal prof. Larru: l’orientamento omosessuale è oggettivamente disordinato ed è una tendenza verso atti malvagi, esso rientra, in quanto porta a desiderare il peccato, nella concupiscenza di cui parla il Concilio di Trento[432].

 

 

m,1,4) L’azione tentatrice del mondo in relazione al peccato impuro, specie se contro natura.

 

 

Riguardo al mondo occorre dire che il termine greco che traduciamo con mondo ha molti significati, spiega il “Dizionario Biblico”, il significato che a noi interessa qui è quello di “umanità in quanto avversa a Dio e alla redenzione di Cristo.”; questo significato del mondo si trova soprattutto negli scritti paolini e in quelli giovannei[433]

Secondo s. Paolo con l’entrata del peccato nel mondo attraverso la tentazione diabolica (Rom. 5, 12 ss.) Satana è diventato in certo modo il capo, il principe di questo mondo (2 Cor. 4,4) lo spirito del mondo e lo spirito di Dio sono quindi in contrasto (1Cor 2, 12; 2Cor 7, 10) ; tutta l’umanità, a causa del primo peccato, è peccatrice e colpevole davanti a Dio (ibid. 3, 19) e soggetta al giudizio (ibid. 3, 6; 1 Cor 6, 2). Da ciò il peccato del mondo, di cui parla s. Giovanni, cioè una massa di odio e incredulità (Gv. 1,29)

In questo mondo tenebroso governato da potenze tenebrose (Ef. 6,12), in questo mondo ingannatore (Gal. 4,3.9; Col. 2,8.15), il cristiano deve evitare di conformarsi al mondo stesso (Rm. 12,2) deve essere crocifisso al mondo (Gal. 6,14) la cui sapienza, basata sui pensieri di menti umane lontane da Dio, è follia dinanzi a Dio (1 Cor. 1,20)[434]

Il mondo odia Cristo e lo fa morire (1 Cor. 2,7) [435]

La vita dei santi non è più «vita nel mondo» (Col. 2, 20).

Soprattutto negli scritti giovannei il mondo si manifesta nella sua drammatica malvagità e appare come penetrato da satana e succube di tale entità malefica.

Il mondo è in potere del maligno (1 Gv. 5,19) e il diavolo dà potere e gloria a chi vuole (Lc. 4,6) ma sempre con il permesso divino.

Il peccato del mondo è, come detto, una massa di odio e incredulità che crea difficoltà per chi vuole seguire Cristo; tale mondo è in definitiva uno strumento, permesso da Dio, di cui satana, capo del mondo, si serve per impedire agli uomini di seguire Cristo. [436]

Cristo non è del mondo (Gv. 8,23) e i cristiani non sono del mondo (Gv. 15,19) ma sono nati da Dio (Gv. 1,12) perciò il mondo odia Lui e odia loro (Gv. 15.18); “chi appartiene al mondo non ha l’amore di Dio in sé” (1 Gv. 2, 15)

I cristiani non devono amare il mondo (1 Gv. 2,15) e devono custodirsi puri dal mondo (Gc. 1,27) … “l’amicizia con il mondo è inimicizia con Dio (Gc. 4,4) e porta ai peggiori abbandoni (2 Tim. 4,10)” [437]

L’assalto diabolico contro Cristo attraverso il mondo, assalto che si attua in particolare nella Passione produce l’inizio del giudizio contro satana (Gv. 12, 31; 16,. 11; 14, 30), tale giudizio è anche vittoria contro il mondo (Gv. 16, 33). [438]

Il mondo impegna il cristiano in una terribile lotta nella quale il mondo stesso manifesta il suo odio (Gv. 15,18) e cerca di riprendersi quelli che Cristo gli ha sottratto (2 Pt. 2,19s)

  1. Tommaso afferma in questa linea che “[…]vita nostra[…]est quaedam militiam” [439] La nostra vita è una milizia, è un combattimento continuo.

Arma fondamentale della lotta e per la vittoria è la fede (1 Gv. 5,4)

Il cristiano deve vincere in Cristo mantenendo un radicale distacco dalle creature (1 Cor. 7,29) e continuando dinanzi al mondo la testimonianza di Cristo ( Gv. 17,18; 18,37; 1 Gv. 4,17)

Nella dottrina tomista intendiamo con il termine mondo questa realtà in ragione della sua perversità[440] cioè intendiamo il mondo in quanto luogo in cui opera l’uomo proponendo e/o suggerendo, in modo simile al diavolo, il peccato[441]. Come afferma il s. Dottore Angelico: Cristo ha voluto essere tentato come noi, ma la tentazione che ci viene portata dal nemico (satana e il mondo) può essere senza peccato da parte del ricevente, la tentazione che è dalla carne non può essere senza peccato, almeno originale, perché si attua per la dilettazione e la concupiscenza[442], perciò Cristo, non avendo il peccato originale non ebbe le tentazioni della carne; la sua Umanità era libera da ogni concupiscenza e da tutto quello che ad essa è collegato[443], contro di Lui, però, si abbattevano le tentazioni del diavolo e del mondo. [444] Spiega s. Tommaso ancora che il mondo tenta in modo duplice: attraverso lo smoderato desiderio di cose temporali, cioè allettando, e poi attraverso i tiranni e persecutori ossia atterrendo[445].

Trasponendo quanto detto finora nell’ambito della sessualità contro natura dobbiamo affermare che il mondo spinge al peccato omosessuale sia allettando che atterrendo l’uomo; allettandolo con i piaceri e atterrendolo con varie forme di paura che bloccano la persona e la tengono legata al peccato contro natura. Le forze politiche e sociali che operano per la legittimazione degli atti omosessuali sono chiaramente forze del mondo che indeboliscono in vario modo le anime dinanzi a questi peccati e aprono in vario modo la strada ad atti di questo genere.

 

 

m,1,5) I tre nemici spirituali frequentemente operano in modo variamente unito per tentare più insidiosamente l’uomo.

 

 

  1. Tommaso precisa, come visto, che la tentazione è propriamente mettere qualcuno alla prova, sperimentare una persona per conoscere qualcosa di lui, questo può farsi per un fine buono o per un fine cattivo: il fine buono è quello di promuovere quella persona, di farla crescere, il fine cattivo è quello di sovvertire quell’uomo e deviarlo[446].

Tentatore per fine buono è Dio e può esserlo l’uomo.

Tentatori per fine cattivo sono: il diavolo, la carne e il mondo; questi ultimi due si dice che tentano strumentalmente o materialmente in quanto attraverso quella tentazione si può conoscere quella persona da ciò che segua o non segua Dio sotto l’attacco delle tentazioni che tali nemici spirituali presentano; di essi, cioè della carne e del mondo, il diavolo si serve per tentare l’uomo; tentatore per fine cattivo è anzitutto satana ma può essere anche l’uomo che, perciò, in questo caso si fa strumento del demonio[447].

Interessante è notare che coloro che ci tentano (sia uomini che demoni) sfruttano l’azione della carne in noi e così ci attaccano soprattutto sui punti deboli che essa determina in noi. Sulla inclinazione nostra al peccato molto spesso si innestano, perciò, le tentazioni del mondo e del demonio che, evidentemente, spingono con forza sulla nostra “carne” per farci agire fuori dalla regola della morale[448].

Satana, in particolare, si serve della carne direttamente o attraverso il mondo per portarci al peccato; la carne in quanto precisamente nostro nemico diventa in questi casi strumento del diavolo, tale strumentalità è materiale[449] e si attua da parte del demonio stimolando l’appetito sensitivo, già alterato dalla concupiscenza, verso un piacere illecito presentato come oggetto proprio di tale appetito; sulla debolezza umana tendente al male si sovrappone dunque l’azione satanica che coinvolge le varie parti della persona umana suscettibili della sua influenza e con tutto questo cerca di piegare l’intelletto e la volontà al peccato.

Quindi i nemici spirituali possono operare in unità sotto la direzione di satana sicché ad una tentazione puramente carnale può sovrapporsi una tentazione mondana e una tentazione diabolica; più precisamente occorre affermare che la tentazione del mondo e del diavolo si innesta normalmente su quella della carne, dice invero s. Tommaso che, senza la carne come loro alleato, il mondo e il diavolo ben poco potrebbero su di noi[450].

L’azione tentatrice del mondo, in particolare, può attuarsi in un duplice modo:

1) attraverso la proposizione di un bene apparente; così il mondo fa più direttamente leva sulle ferite della concupiscenza, della infermità e della malizia, ma fa leva anche, più indirettamente, sulla ferita della ignoranza; dice infatti s. Tommaso che: “Sed mundus dupliciter tentat. Primo per nimium et immoderatum desiderium rerum temporalium. Apostolus, I Tim. VI, 10: radix omnium malorum est cupiditas. Secundo per persecutores et tyrannos terrendo. Iob XXXVII, 19: nos quoque involvimur tenebris. II Tim. III, 12: omnes qui pie volunt vivere in Christo Iesu, persecutionem patientur. Matth. X, 28: nolite timere eos qui occidunt corpus. Sic ergo patet quid est tentatio, et qualiter tentatur homo, et a quo.” [451]; il mondo tenta, dunque, in questo ambito:

  1. a) sfruttando il nostro eccessivo desiderio dei beni temporali e in questo caso fa più direttamente leva sulla “ferita” della concupiscenza;
  2. b) sfruttando la nostra paura della sofferenza e della morte (si pensi ai persecutori e ai tiranni che minacciano o compiono violenze per assoggettare ai loro voleri i popoli), cioè atterrendo, e in questo caso fa più direttamente leva sulle “ferite” della infermità e della malizia e più indirettamente su quelle della ignoranza e della concupiscenza; il bene apparente che il mondo propone, allorché tenta atterrendo, è il bene della vita terrena nostra o della vita di persone a noi care; bene apparente in quanto presentato in modo da ritenerlo (implicitamente o esplicitamente) superiore al bene della vita spirituale nostra e altrui, sicché l’uomo scelga di peccare e vivere o vivere bene, piuttosto che fare la volontà di Dio e morire o soffrire;

2) attraverso la persuasione al peccato, e in questo caso mi pare evidente che il mondo faccia leva in particolare sulla ferita della ignoranza.

In tutti questi casi, comunque, secondo s. Tommaso, l’uomo tentatore al male è sempre ministro di satana[452]. La tentazione al peccato è, secondo s. Tommaso, opera propria del diavolo perciò l’uomo che tenta al male il suo prossimo partecipa dell’opera satanica e si fa ministro del diavolo[453]. Più precisamente l’induzione al peccato da parte dell’uomo si configura come peccato di scandalo; scandalo significa propriamente impedimento al cammino della persona, riferito alla vita morale soprannaturale scandalo significa impedimento al cammino spirituale della persona verso la beatitudine celeste[454]. Si distingue un duplice scandalo: attivo e passivo; scandalo attivo è lo scandalo dato, scandalo passivo è lo scandalo ricevuto; la tentazione del mondo si attua attraverso lo scandalo attivo che si determina quando si pone in essere una azione che abbia il potere di suggerire e presentare il male, sia che si intenda direttamente far peccare l’altra persona, sia che non si intenda direttamente questo ma l’ azione sia tale da indurre di per sé stessa al peccato, come il caso di chi pubblicamente pecca o realizza una azione che abbia somiglianza di peccato[455].

In Cristo Salvatore l’uomo può trionfare su tutti i nemici spirituali e su tutte le loro coalizioni.

 

 

m,1,6) Domanda: chi c’è dietro la rivoluzione sessuale? Una risposta teologica.

 

 

Abbiamo detto in precedenza che la rivoluzione sessuale è in chiara opposizione alla dottrina cattolica, aggiungiamo che tale rivoluzione aiuta le anime in ordine alla dannazione attraverso i peccati impuri, la buona teologia ci insegna chiaramente che dietro di essa vi è il diavolo, il mondo e la carne. Abbiamo appena visto l’opera di questi nemici spirituali, qui voglio solo mettere sinteticamente in evidenza la loro opera in ordine alla perversione sessuale dell’uomo e quindi in ordine all’attuazione di fenomeni come  la rivoluzione sessuale.

Abbiamo visto che Satana è l’amico dell’impurità, infatti egli tenta in modo particolare l’uomo alla lussuria e appunto tra i più gravi peccati di lussuria ci sono gli atti omosessuali … satana ovviamente spinge l’uomo anche ad essi!

L’azione del diavolo non si limita solo alla tentazione diretta del singolo uomo, essa si attua anche nel senso di produrre fenomeni più ampi di perversione in ordine alla dannazione delle masse.

E tale opera di attua in particolare proprio attraverso il peccato impuro; infatti dice s. Alfonso riguardo a tale peccato: “Del resto dice san Tommaso, che il demonio di niun peccato si compiace tanto, quanto del peccato disonesto: Diabolus dicitur maxime gaudere de peccato luxuriae, quod difficile ab eo homo potest eripi. Il demonio si compiace tanto di questo vizio, perché quelli che l’hanno difficilmente se ne possono liberare. E perché?

-Per 1., perché questo vizio accieca il peccatore e non gli fa più vedere l’offesa che fa a Dio, né lo stato miserabile di dannazione in cui vive e dorme. Dice il profeta Osea che questi tali perdono anche il desiderio di tornare a Dio. Non dabunt cogitationes suas ut revertantur ad Deum suum; (e perché?) “quia spiritus fornicationum in medio eorum”.

-Per 2., perché questo vizio indurisce il cuore, e lo rende ostinato.

-Per 3., perché da esso ne vengono poi cento altre specie di peccati, furti, odii, omicidii, spergiurii, mormorazioni.” [456]

  1. Tommaso afferma precisamente: “Diabolus dicitur maxime gaudere de peccato luxuriae, quia est maximae adhaerentiae, et difficile ab eo homo potest eripi, insatiabilis est enim delectabilis appetitus ut philosophus dicit, in III Ethic.” (I-II, q. 73 a. 5 ad 2) Il demonio si compiace massimamente di questo vizio, perché si lega massimamente all’anima umana e quelli che l’hanno difficilmente se ne possono liberare, l’appetito dilettevole dell’uomo, infatti, è insaziabile.

Satana tenta in modo particolare le anime alla lussuria, ovviamente anche alla lussuria contro natura; satana essendo un angelo, quindi molto intelligente, opera in modo particolare per portare sulla strada della dannazione molte anime; e per fare questo egli si appoggia sulla “carne” dell’uomo, e si serve del mondo, di cui satana è il capo, come detto.

Ricordo che per s. Tommaso , che parla ampiamente della carne[457], essa appunto è il nemico più intimo e insomma in certo modo il più difficile da vincere, giacché lo abbiamo sempre in noi e ci muove continuamente guerra.

La carne, si noti bene, è considerata come il nostro principale nemico, quello senza il quale il diavolo e il mondo potrebbero difficilmente agire efficacemente sulle nostre anime e poiché la carne è la nostra natura corrotta possiamo dire che il nostro primo nemico e la fonte più importante delle nostre tentazioni è la nostra stessa natura corrotta, che è in noi sempre [458].

Sulla carne appunto si appoggiano in diavolo e il mondo per tentarci.

Riguardo al mondo occorre ricordare  che secondo s. Paolo con l’entrata del peccato nel mondo attraverso la tentazione diabolica (Rom. 5, 12 ss.) Satana è diventato in certo modo il capo, il principe di questo mondo (2 Cor. 4,4) lo spirito del mondo e lo spirito di Dio sono quindi in contrasto (1Cor 2, 12; 2Cor 7, 10) ; tutta l’umanità, a causa del primo peccato, è peccatrice e colpevole davanti a Dio (ibid. 3, 19) e soggetta al giudizio (ibid. 3, 6; 1 Cor 6, 2). Da ciò il peccato del mondo, di cui parla s. Giovanni, cioè una massa di odio e incredulità (Gv. 1,29)

In questo mondo tenebroso governato da potenze tenebrose (Ef. 6,12), in questo mondo ingannatore (Gal. 4,3.9; Col. 2,8.15), il cristiano deve evitare di conformarsi al mondo stesso (Rm. 12,2) deve essere crocifisso al mondo (Gal. 6,14) la cui sapienza, basata sui pensieri di menti umane lontane da Dio, è follia dinanzi a Dio (1 Cor. 1,20)[459]

Il mondo odia Cristo e lo fa morire (1 Cor. 2,7) [460]

Il mondo è in potere del maligno (1 Gv. 5,19) e il diavolo dà potere e gloria a chi vuole (Lc. 4,6) ma sempre con il permesso divino.

Il peccato del mondo è, come detto, una massa di odio e incredulità che crea difficoltà per chi vuole seguire Cristo; tale mondo è in definitiva uno strumento, permesso da Dio, di cui satana, capo del mondo, si serve per impedire agli uomini di seguire Cristo. [461]

Sottolineo ancora che coloro che ci tentano (sia uomini che demoni) sfruttano l’azione della carne in noi e così ci attaccano soprattutto sui punti deboli che essa determina in noi. Sulla inclinazione nostra al peccato molto spesso si innestano, perciò, le tentazioni del mondo e del demonio che, evidentemente, spingono con forza sulla nostra “carne” per farci agire fuori dalla regola della morale[462].

I nostri nemici spirituali possono operare in unità sotto la direzione di satana sicché ad una tentazione puramente carnale può sovrapporsi una tentazione mondana e una tentazione diabolica, in tutti i casi in cui l’uomo tenta al male il suo prossimo, secondo s. Tommaso, l’uomo tentatore al male è sempre ministro di satana[463]. La tentazione al peccato è, secondo s. Tommaso, opera propria del diavolo perciò l’uomo che tenta al male il suo prossimo partecipa dell’opera satanica e si fa ministro del diavolo[464]; l’induzione al peccato da parte dell’uomo si configura come peccato di scandalo; scandalo significa propriamente impedimento al cammino della persona, riferito alla vita morale soprannaturale scandalo significa impedimento al cammino spirituale della persona verso la beatitudine celeste[465].

In definitiva quindi satana si serve dell’uomo per spingere altri uomini al peccato, per scandalizzarli e tutto questo si appoggia sulla nostra “carne”, cioè sulla nostra tendenza al peccato.

Questa azione congiunta dei nostri nemici spirituali dobbiamo vederla attuata non soltanto attraverso un solo uomo ma anche attraverso molti uomini, attraverso movimenti, società, nazioni, raggruppamenti di nazioni … satana si può servire e di fatto si è servito e si serve di queste potenze per allontanare gli uomini da Dio.

La rivoluzione sessuale è appunto un fenomeno di livello mondiale in cui le tre potenze che si oppongono alla salvezza dell’uomo hanno operato e operano molto efficacemente per perdizione delle masse, è un fenomeno attraverso cui operano in particolare i demoni servendosi degli uomini e appoggiandosi sulla nostra “carne”; la storia della Chiesa è piena di fenomeni simili, tre i quali vanno ricordate anche le persecuzioni attuate da re, da governi, da comunità contro la Chiesa per la “vittoria” contro Cristo e la sua Verità.

La rivoluzione sessuale, quindi, appare come il frutto di un’azione combinata di varie potenze demoniache, mondane e carnali che hanno ottenuto questa “vittoria” contro la Verità e la sana morale.

Non tutte le forze che operano contro Cristo e la sua Verità, nella storia, si mostrano visibilmente, vi sono anche quelle che operano nascostamente, come il diavolo; gli ultimi secoli hanno portato alla ribalta il fenomeno delle società segrete che operano potentemente da “dietro le quinte”  non sarebbe strano che, oltre ai gruppi giovanili e agli intellettuali che sono più direttamente la causa della rivoluzione sessuale, ve ne siano altri, più nascosti, e più chiaramente anticristiani, che hanno dato il loro appoggio per una tale rivoluzione, appunto in ordine alla perdizione delle masse, per la “vittoria” su Cristo e la sua Verità.

Dio ci illumini.

Dinanzi a questo fenomeno che è l’attacco delle potenze delle tenebre per la dannazione delle anime attraverso la rivoluzione sessuale, dobbiamo ricordare ciò che dice il Catechismo al n. 2015: “…  Chi si vuole salvare deve seguire Cristo sulla via della Croce e del combattimento contro i nemici spirituali: la carne, il diavolo e il mondo.”

L’uomo è immerso in una lotta tremenda contro questi nemici spirituali,  afferma un testo del Concilio Vaticano II[466] e solo appunto in Cristo può vincere e salvarsi.

Solo in Cristo l’uomo può trionfare sulla terribile tentazione costituita dalla rivoluzione sessuale!

La vittoria alla fine, sarà solo di Cristo e le “vittorie” del diavolo e dei suoi alleati sono solo parziali, mai definitive e finali; la rivoluzione sessuale rimarrà una “vittoria” parziale dei nemici dell’uomo cui seguirà la sconfitta di essi, resterà una “vittoria di Pirro” cui seguirà, prima o poi, la sconfitta definitiva delle potenze delle tenebre.

 

 

m,2) Approfondimenti sull’ analisi psicologica dell’omosessualità e degli atti omosessuali e  sulla depatologizzazione dell’omosessualità nel pensiero di alcuni autori.

 

 

Invochiamo la Trinità onnisciente perché ci doni luce e chiarezza su questi argomenti.

 

 

Premessa

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce.

Nei prossimi paragrafi esamineremo degli approfondimenti sull’ analisi psicologica dell’omosessualità e degli atti omosessuali e sulla depatologizzazione dell’omosessualità.

Come potrete vedere presenterò, oltre a ciò che viene normalmente detto su tali argomenti, autori e testi che si allontanano dalla visione che molti altri autori e anche l’ American Psychiatric Association e altre associazioni psichiatriche presentano, lo faccio anzitutto per far emergere una linea dottrinale  che ritengo molto interessante e anche perché la ritengo molto più convincente di quella che appunto le grandi associazioni e molti autori diffondono, ovviamente io non sono né uno psichiatra né uno psicologo quindi non ho gli strumenti per intervenire personalmente nel dibattito, mi limito a mettere in evidenza e a offrire a miei lettori ciò che più mi convince anche per il fatto che ho conosciuto personalmente alcuni degli autori che presento e mi appaiono persone veritiere e studiosi serissimi.

Si ha la netta impressione che nei nostri tempi la “scienza” sia stata sequestrata da una specie di ideologia che non accetta il confronto ma vuole imporre le sue idee e impedisce che verità scomode siano pubblicate, come ha messo in rilievo anche un articolo firmato da vari premi Nobel come Arieh Warshel e Dan Shechtman  e intitolato “In difesa del merito nella scienza” che: “… è uscito nell’ultimo numero del Journal of Controversial Ideas, perché ben più note riviste accademiche lo hanno rifiutato.”[467] L’articolo mette in evidenza appunto come documenti contenenti verità scomode siano boicottati e sia impedito agli autori di pubblicarli su riviste scientifiche importanti.

Due degli autori dell’articolo hanno affermato, in particolare, che l’ideologia progressista ha corrotto la scienza: “Lo vediamo nell’affermazione dei progressisti secondo cui le verità scientifiche sono malleabili e soggettive … Lo vediamo quando le verità scientifiche – diciamo, la natura binaria del sesso – vengono negate o distorte perché sono politicamente ripugnanti.” Questo fenomeno colpisce tutta la scienza ed è spinto non solo dal governo ma anche da “scienziati ‘progressisti’ … insieme ad associazioni professionali, agenzie pubbliche, riviste scientifiche e amministratori universitari”. [468]

In questa linea anche nelle prossime pagine metteremo in evidenza come, secondo grandi esperti, la depatologizzazione dell’omosessualità è stata attuata non sulla base di indicazioni scientifiche reali ma sulla base della politicizzazione della scienza e sulla base di forti pressioni attuate sugli psichiatri; vedremo anche altre tattiche usate da vari personaggi per impedire che tutta la verità emerga.

Fatta questa precisazione introduttiva mi pare importante sottolineare che: “Vi sono molte varietà di omosessualità; queste trapassano le une nelle altre senza limiti netti. I casi più schietti sono quelli di soggetti i quali ricercano soddisfacimento del loro erotismo soltanto nelle persone dello stesso sesso. Vengono poi quelli i quali trovano tale soddisfacimento tanto nelle persone del proprio sesso quanto in quelle di sesso opposto (bisessualità). Vi sono infine coloro che si danno a pratiche omosessuali soltanto quando sono nell’impossibilità materiale di avere rapporti con persone dell’altro sesso (omosessualità di circostanza), come avviene nelle carceri. In quest’ultimo caso non si può parlare, quindi, di vera omosessualità.”[469]

Esiste inoltre una “ … scala di Kinsey che consentirebbe di graduare le tendenze omosessuali di un individuo. E’ una scala classificatoria dei vari atteggiamenti dell’orientamento sessuale umano, fondato sui comportamenti e le fantasie dell’uomo, che è suddivisa in sette ordini di grandezze, da zero a sei; da un orientamento completamente diretto al sesso opposto (a cui si dà valore zero), attraverso gradi intermedi, si giunge all’orientamento sessuale indirizzato esclusivamente verso lo stesso sesso (a cui si dà classe sei).” [470]

Il prof. Nicolosi sottolinea la distinzione tra “omosessuale” e “gay” : “Vi sono uomini omosessuali che rifiutano l’etichetta di «gay» e tutte le implicazioni che tale definizione comporta. Laddove il termine «omosessuale» indica un aspetto innegabile della loro psicologia, la parola «gay» descrive uno stile di vita e dei valori che essi non condividono. Questi uomini vivono un profondo conflitto tra i loro valori e le loro tendenze sessuali e, sebbene il loro sviluppo personale sia costantemente ostacolato da desideri omoerotici, si sforzano di non arrendersi a questi impulsi omosessuali, ma di superarli.”[471]

L’ omosessuale, quindi, secondo Nicolosi, si distingue dal “gay” per il fatto che entrambi hanno tendenze omosessuali ma il primo non aderisce alla ideologia gay e allo stile di vita ad essa collegato per cui l’omosessualità viene giustificata e pubblicamente vissuta; al contrario dei “gay” gli omosessuali “vivono un profondo conflitto tra i loro valori e le loro tendenze sessuali e, sebbene il loro sviluppo personale sia costantemente ostacolato da desideri omoerotici, si sforzano di non arrendersi a questi impulsi omosessuali, ma di superarli.”

Il prof. Kiely affermava che si hanno almeno 3 tipi di omosessualità significative in ordine alla reversibilità di tale condizione: l’omosessualità immaginaria, la pseudo-omosessualità, l’omosessualità manifesta; quest’ultima è la più difficile da superare.[472]

Secondo Anatrella vi sono ugualmente 3 tipi di omosessualità:

1) omosessualità reazionaria o sintomatica, legata ad un problema psicologico particolare;

2) omosessualità accidentale o circostanziale, attraverso esperienze cercate dalla persona;

3) omosessualità strutturale che può essere relativamente irreversibile e che:

  1. a) dà alla persona e agli altri l’impressione che la persona sia nata;
  2. b) proviene da un problema profondo legato al narcisismo.[473]

 

 

m,2,1) L’omosessualità e la sua depatologizzazione secondo l’insegnamento “ufficiale” della psichiatria.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Riguardo alla depatologizzazione dell’omosessualità nella vulgata corrente in campo psichiatrico si afferma che essa è stata il frutto di fattori interni ed esterni all’ APA (American Psychiatric Association). Seguiamo su questo punto un articolo di J. Drescher[474].

Fattori esterni all’ APA che hanno condotto alla depatologizzazione:

1) il fattore più importante è stato l’attivismo gay che:

  1. a) ha portato all’attenzione dell’APA le moderne teorie della ricerca sessuale svolte da Kinsey;
  2. b) ha interrotto le riunioni annuali dell’APA del 1970 e del 1971 ritenendo che le teorie psichiatriche contribuissero in modo determinante allo stigma sociale anti-omosessuale;

2) i risultati della ricerca al di fuori della psichiatria, in particolare i rapporti Kinsey;

3) un crescente movimento antipsichiatrico;

4) le critiche che mettevano in evidenza la storia dell’eccesso diagnostico della medicina.

All’interno dell’ APA sono stati fattori che hanno condotto alla depatologizzazione:

1) il cambio generazionale della guardia della stessa associazione che ha fatto emergere leader più giovani che sollecitavano l’organizzazione a una maggiore consapevolezza sociale;

2) dei panels tenuti nel 1971 e 1972 in cui si metteva in evidenza lo stigma causato dalla diagnosi di “omosessualità” e la discriminazione che gli psichiatri gay hanno dovuto affrontare nella loro stessa professione;

3) un processo deliberativo interno per considerare la questione se l’omosessualità dovesse rimanere una diagnosi psichiatrica, che incluse:

  1. a) un simposio all’incontro annuale dell’APA del 1973 in cui i partecipanti favorevoli e contrari alla rimozione discutevano la domanda: “L’omosessualità dovrebbe essere nella nomenclatura dell’APA?”;
  2. b) l’attività del Comitato per la nomenclatura, l’organo scientifico dell’APA, che:
  3. I) volle esaminare cosa costituisca un disturbo mentale, e che impegnò una sottocommissione in particolare allo studio di questo argomento, in essa Robert Spitzer ha riesaminato le caratteristiche dei vari disturbi mentali e ha concluso che, con l’eccezione dell’omosessualità e forse di alcune delle altre ‘deviazioni sessuali’, tutti causavano regolarmente disagio soggettivo o erano associati con compromissione generalizzata dell’efficacia sociale del funzionamento[475];
  4. II) ha convenuto, sulla base dei dati appena citati, che l’omosessualità di per sé non è un disturbo;

3) il voto del Board of Trustees (BOT) dell’APA, sulla base dei dati indicati, nel dicembre 1973 per rimuovere l’omosessualità dal DSM;

4) l’indizione di un referendum per l’approvazione o meno di quanto era stato votato dal board of trustees; consultazione referendaria che si è conclusa con il voto favorevole all’approvazione. [476]

Va precisato che dopo la depatologizzazione del 1973 al posto dell’“omosessualità”, il DSM-II conteneva una nuova diagnosi: Disturbo dell’Orientamento Sessuale, che considerava l’omosessualità una malattia se un individuo con attrazione per lo stesso sesso la trovava angosciante e voleva cambiare . Il Disturbo dell’Orientamento Sessuale è stato successivamente sostituito nel DSM-III da una nuova categoria chiamata “Omosessualità ego distonica” che è stata rimossa dalla revisione successiva, DSM-III-R, nel 1987, in tal modo, l’APA ha implicitamente accettato che l’omosessualità è una normale variante dell’eterosessualità. [477]

Attualmente, perciò viene ordinariamente affermato che “… l’omosessualità è una variante normale della sessualità umana e le sue basse condizioni di salute rispetto agli individui eterosessuali non sono da correlare all’orientamento sessuale, che non ha bisogno mai di nessun trattamento … L’omosessualità non è una malattia e chiunque dichiari il contrario diffonde odio, pregiudizio e violenza prive di qualsiasi fondamento scientifico. La verità dal punto di vista scientifico è che l’omosessualità è una variante normale del comportamento sessuale ed umano, sia secondo l’Associazione Psichiatrica Americana, sia secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e sia secondo tutte le altre associazioni mondiali della sanità. Inoltre non esistono prove scientifiche che supportino l’efficacia di un trattamento mirato a cambiare l’orientamento sessuale, sono ben noti invece i danni devastanti e irreversibili delle bandite ‘’terapie riparative’’. [478]

 

 

m,2,2) Il prof. Socarides parla della depatologizzazione attuata nell’ American Psychiatric Association e sviluppa un’analisi psicologica dell’omosessualità.

 

 

m,2,2,1) Il prof. Socarides parla della depatologizzazione attuata dall’ APA sottolineando come sia un inganno e sia basata su ragioni pseudoscientifiche.

 

 

Socarides, un famoso psichiatra americano, deceduto nel 2005, conobbe a fondo come si attuò la depatologizzazione da parte dell’ American Psychiatric Association (APA). Ne parlò in un famoso articolo[479] in cui esaminò anche a livello storico quali forze entrarono in campo. Seguiremo nelle prossime pagine le sue parole.

Socarides afferma che la decisione dell’ APA del 1973 di depatologizzare l’omosessualità  ha comportato il disprezzo e il licenziamento incontrollato e perentorio non solo di centinaia di documenti e rapporti di ricerca psichiatrica e psicoanalitica, ma anche di una serie di altri studi seri da parte di gruppi di psichiatri, psicologi ed educatori quali il Rapporto del Comitato di cooperazione con le agenzie governative (federali) del Gruppo per il progresso della psichiatria (1955); il rapporto dell’Accademia di medicina di New York (1964); il rapporto della task force della sezione distrettuale della contea di New York dell’APA redatto nel 1970-72 (Socarides, et. al., 1973); per Socarides la decisione dell’ APA del 1973 di depatologizzare l’omosessualità era “follia” psichiatrica,  essa rimane un agghiacciante promemoria per cui se i principi scientifici non vengono combattuti, possono essere persi; secondo questo esperto la nuova posizione favorevole alla cancellazione dell’omosessualità era ovviamente clinicamente insostenibile e scientificamente fallace.[480]

Più ampiamente Socarides parla di un inganno che ha portato una parte significativa della società tra cui molti leader religiosi, funzionari pubblici, educatori, agenzie sociali e di salute mentale, compresi quelli al più alto livello di governo, dipartimenti di psichiatria, psicologia e cliniche di salute mentale ad essere convinta che l’omosessualità sia una forma normale di comportamento sessuale diversa ma uguale a quella dell’eterosessualità. Chi non accetta tale inganno è considerato “antidemocratico” o “prevenuto”.

Socarides precisa che non è solo un inganno ma anche una forma di disprezzo per la conoscenza psicoanalitica del comportamento sessuale umano.

L’esperto americano ritiene pretestuose e pseudoscientifiche le ragioni che hanno portato alla rimozione del disturbo omosessuale dal Manuale Diagnostico e Statistico.

Socarides spiega come nel 1964 un rapporto del Comitato per la sanità pubblica di New York metteva in evidenza come l’omosessualità sia un disturbo e avvertiva riguardo al fatto che alcuni omosessuali sostenevano che tale devianza è uno stile di vita desiderabile, nobile, preferibile. In realtà non solo singoli omosessuali affermavano questo ma gruppi di omosessuali; si stava determinando una tendenza inquietante: gli omosessuali che si univano per proclamare la loro “normalità” e attaccare ogni opposizione a questo punto di vista.

Secondo Socarides la devianza sessuale doveva essere compresa come un disturbo emotivo ma, analogamente ad altri disturbi mentali, non doveva essere penalizzata se fosse stata praticata tra adulti consenzienti.

Socarides intervenne in questo periodo presso il National Institutes of Mental Health (NIMH) facendo presente che l’omosessualità non solo causa sofferenza all’individuo, ma è nemica della conservazione dell’unità familiare. Secondo Socarides c’erano già allora possibilità di cura quando le persone omosessuali cercavano spontaneamente aiuto.

Socarides continuò il suo lavoro in particolare sull’omosessualità e  tenne anche una conferenza presso il National Institutes of Mental Health sull’ omosessualità e il suo trattamento  nel 1967. Poco dopo, il NIMH nominò una Task Force sull’ omosessualità ma tale task force non raccoglieva i migliori esperti sull’argomento. Furono esclusi clinici psicoanalitici che avevano lavorato per molti anni nell’aiuto di pazienti omosessuali. Il rapporto non concluse che l’omosessualità esclusiva fosse una forma di malattia emotiva, uno sviluppo psicosessuale arrestato o una condizione patologica di qualsiasi tipo. Nel frattempo i gruppi omosessuali politici militanti continuavano a intervenire con violenza in programmi scientifici in cui sarebbero stati discussi temi riguardanti l’omosessualità; venivano usate anche minacce di azioni terroristiche per impedire il dibattito scientifico sul tema e anche gli stessi psichiatri favorevoli alla depatologizzazione, tra cui Marmor, attaccavano pesantemente i loro colleghi contrari ad essa. Proprio grazie a Socarides nacque la prima task force dell’ American Psychiatric Association sull’omosessualità, essa produsse un rapporto che ha documentato  il fatto che l’omosessualità esclusiva è un disturbo dello sviluppo psicosessuale, ma il Comitato Esecutivo dell’ APA non accettò tale rapporto, era infatti, nonostante le evidenze scientifiche, ormai determinata a produrre solo un testo che considerasse l’ omosessualità come qualcosa di normale. Il suddetto rapporto della task force dell’ APA ovviamente non fu pubblicato dall’ APA ma apparve nel 1974 come documento elaborato da un gruppo di studio. A metà del 1973, John Spiegel, presidente dell’APA, e il succitato Judd Marmor, vicepresidente dell’APA nonché altri psichiatri incontrarono importanti rappresentanti di gruppi omosessualisti per discutere della depatologizzazione dell’omosessualità.

Fu realizzata una task force che studiasse l’omosessualità per l’ APA, fu messo da parte un ottimo esperto per fare posto a Spitzer che non aveva speciali competenze sul tema e che riteneva che il modo migliore per proteggere gli omosessuali fosse depatologizzare l’omosessualità.

Socarides giustamente afferma che la scienza va distinta dalla politica e che deve restare scienza e quindi precisa che tale depatologizzazione è un danno per la scienza in quanto è un ripudio di tutto ciò che la scienza ha insegnato sulla devianza sessuale e che mette in evidenza che questo è chiaramente un disturbo psichiatrico. Lo stesso Socarides insieme ad altri intervenne fortemente contro tale depatologizzazione ma non fu ascoltato dal Consiglio di fondazione dell’APA. Poco dopo tale intervento fu presentato il testo per  “l’eliminazione dell’omosessualità come disturbo psichiatrico”.

La motivazione di questo cambiamento si trovava indicata in due testi:  un documento realizzato da Robert F. Spitzer, presidente della Task Force, come detto,  e un altro documento; secondo Psychiatric News, soprattutto sulla base del documento del Dr. Spitzer il Consiglio ha preso la sua decisione. Secondo questo documento di Spitzer, l’omosessualità non  è un disturbo psichiatrico poiché non causa regolarmente disagio soggettivo e non è regolarmente associata a qualche compromissione generalizzata dell’efficacia o del funzionamento sociale.

Fu realizzato un referendum per abolire la depatologizzazione e ribadire che l’omosessualità è un disturbo ma coloro che votarono furono pochi e la maggioranza dei voti fu a favore della depatologizzazione.

Come spiegato, più precisamente, da E. Moberly[481], dopo la decisione del 1973 con cui il consiglio dell’American Psychiatric Association ha votato per cambiare la classificazione dell’omosessualità nel suo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, i membri dell’APA specializzati nel trattamento degli omosessuali hanno protestato contro tale decisione del consiglio e quindi hanno ottenuto che si tenesse un referendum tra tutti i membri dell’ APA, ma immediatamente prima di tale referendum sulla questione, è stata pubblicata una lettera a nome del consiglio, esortando i membri dell’APA a non revocare la decisione del consiglio, il voto è stato conforme alle indicazioni della lettera, dopo il voto si è scoperto che questa lettera era stata effettivamente scritta e pagata dalla National Gay Task Force.

Il cambiamento riguardava all’inizio l’omosessualità egosintonica, che veniva considerata normale, mentre restava un disturbo quella egodistonica; nel 1987 anche quest’ultima fu depatologizzata.

Socarides vede in tutto questo ovviamente una politicizzazione della scienza; un’ulteriore prova di tale politicizzazione della psichiatria americana, secondo Socarides, su questo tema sarebbe stata fornita in seguito da un libro di Ronald Bayer il quale metteva in evidenza che Spitzer aveva attuato un’aggressiva assunzione di leadership ed era in sintonia con le rivendicazioni dei gruppi gay e che il Consiglio per la ricerca e lo sviluppo dell’APA non ha ufficialmente indagato o studiato a fondo la questione prima di dare l’approvazione formale alla cancellazione dell’omosessualità dal DSM II. Bayer fa anche altre importanti affermazioni in questa linea.

Secondo Socarides la depatologizzazione dell’omosessualità offre sostegno a elementi divisivi della comunità, va contro la famiglia, cioè opera contro gli elementi coesivi della società in nome di una libertà fittizia.

Gli omosessuali non possono creare una società, né farla andare avanti a lungo. E nessuna società può durare a lungo quando il bambino viene trascurato o quando i sessi si combattono l’un l’altro.

In questa linea vanno anche le forti affermazioni di un ex-gay il quale afferma che il movimento gay presenta una faccia rispettabile ma in realtà è pieno di pornografia sottostante e che occorre appunto abbattere tale immagine apparente e mostrare il vero volto pieno di pornografia dell’omosessualità, occorre iniziare a fare pressione sugli omosessuali perché dicano la verità sulle loro vite, secondo questo autore il movimento per i diritti degli omosessuali è marcio fino al midollo e non ha futuro, non c’è vita in esso. Prima o poi, coloro che ne sono coinvolti si sveglieranno dal sogno del desiderio sfrenato o moriranno. E’ solo questione di tempo[482]

Il prof. Anatrella, nella linea di Socarides, sottolinea che la decisione dell’ APA per a depatologizzazione dell’omosessualità  fu realizzata per creare un clima propizio per l’omosessualità e non renderla più oggetto di pesante stigmatizzazione ma ciò è stato interpretato come una conclusione scientifica con solide basi. [483]

 

 

m,2,2,2) Il prof. Socarides parla della omosessualità come disturbo psichico.

 

 

Dio ci illumini sepre meglio.

Socarides afferma[484] che l’omosessuale ha un grave deficit nell’area più vitale delle relazioni interpersonali; seguiremo nelle prossime pagine l’articolo di Socarides appena citato.

La patologia omosessuale può essere definita come un fallimento funzionale, con concomitante dolore e/o sofferenza. Sono questo fallimento, il suo significato e le molteplici conseguenze, appunto un fallimento nel funzionamento che, se portato all’estremo, significherebbe la morte della specie. Al di sotto di questo evidente fallimento della funzione e dei conflitti esterni secondari che può provocare, si celano l’agonia, il dolore, la tragedia, la paura e la colpa di natura sia conscia che inconscia che pervade la vita dell’omosessuale. Lo sanno molto bene gli psichiatri che trattano tali individui in modo approfondito.

L’omosessuale si impegna in un adattamento di compromesso, “scegliendo” un partner dello stesso sesso per la gratificazione sessuale al fine di salvarsi dall’ansia.

Il nucleo centrale della vera omosessualità non è mai una scelta consapevole, un atto di volontà; ma piuttosto è determinato fin dal primo periodo dell’infanzia, in termini di origine, ovviamente, non in pratica. Socarides offre approfondite risposte, contrarie alla depatologizzazione, alle affermazioni di Spitzer e conclude riportando la posizione dell’American Psychoanalytic Association che afferma che nel maschio omosessuale c’è, di regola, un attaccamento troppo forte alla madre che non si risolve con l’identificazione con il padre ma piuttosto con una parziale identificazione con la madre. La scelta dell’oggetto è di tipo narcisistico, cioè la persona amata deve essere come il sé, e l’eccitazione sessuale è vissuta nei confronti degli uomini invece che delle donne. A causa di forti paure di castrazione, l’uomo omosessuale non può tollerare un partner sessuale senza l’organo maschile tremendamente apprezzato. Un altro motivo comune per la scelta dell’oggetto omosessuale è evitare la rivalità con padri e fratelli.

Nell’omosessualità femminile (lesbismo), la donna conserva un forte attaccamento preedipico originario alla madre, che si sposta sul partner omosessuale, la sua identificazione con la madre è incompleta e si aggrappa alla madre come oggetto d’amore. [485]

 

 

m,2,2,3) Un significativo articolo del prof. Socarides sulla rivoluzione gay.

 

 

Nel 1995 il prof. Socarides scrisse un importante articolo su America in cui parlava in particolare di come l’America è diventata gay[486], in questo paragrafo seguiremo appunto le affermazioni di tale testo.

Socarides si considerava parte di una minoranza combattuta perché affermava che i gay non nascono così e considerava il loro comportamento come sbagliato, egli ha aiutato molti di loro a non farsi del male attraverso rapporti omosessuali e a vivere secondo natura, come eterosessuali e pensava di svolgere un servizio secondo la Legge di Dio.

Le sue idee vennero poi considerate antiquate e causa di ferimento delle persone più che di guarigione, come se fossero idee sbagliate, ma il professore mostrava che a sbagliarsi erano coloro che lo avversavano.

Socarides spiegò che coloro che avversavano le sue idee avevano saputo “vendere” le loro idee e farle accettare dovunque. Sono stati ottimi propagandisti! Ma come hanno fatto?

Come spiegava l’articolo  questa rivoluzione gay, per cui l’omosessualità è ormai ritenuta come qualcosa di normale e per cui sbaglia chi dice il contrario, non è avvenuta per caso, è stata orchestrata efficacemente da un piccolo gruppo di uomini e donne molto brillanti, la maggior parte dei quali gay e lesbiche, attraverso una campagna culturale che è andata avanti da quando alcuni intellettuali hanno gettato le basi ideologiche per l’intera rivoluzione sessuale.

Questo è molto importante: una campagna culturale ben orchestrata ha portato l’America e più generalmente l’occidente a diventare gay.

Autori come Wilhelm Reich, Alfred Kinsey, Fritz Perls, Herbert Marcuse e Paul Goodman hanno posto le basi ideologiche per l’intera rivoluzione sessuale e quindi per la rivoluzione gay.

Il piano soggiacente a questa rivoluzione gay era quello di trasformare il mondo per farlo diventare gay; Socarides cita a questo riguardo le affermazioni di Dennis Altman contenute nel libro “The Homosexualization of America”. I gay dicevano che potevano reinventare la natura umana, reinventare se stessi, in ordine alla piena accettazione dell’omosessualità.

In questa linea hanno innanzitutto operato per una radicale ridefinizione dell’omosessualità stessa e in questa linea hanno operato efficacemente nell’ Associazione degli Psichiatri d’ America (APA) così da depatologizzare per decreto, dall’oggi al domani, l’omosessualità che perciò cessava di essere un disturbo e diventava una condizione neutra, questo significava dare una piena approvazione dell’omosessualità. Gli psichiatri che si sono opposti sono stati messi a tacere durante gli incontri dell’ APA, le loro lezioni universitarie sono state annullate  e i loro articoli rifiutati dalle riviste accademiche.

Anche a livello di cultura sono state prodotte opere, e in particolare film che mostravano l’omosessualità come uno stile di vita legittimo; i libri che si opponevano alla rivoluzione gay venivano bloccati dagli editori e nelle scuole, nelle università veniva ugualmente diffusa tale rivoluzione e veniva influenzata da tale rivoluzione l’educazione sessuale; intanto le leggi contro la sodomia venivano eliminate. I mass media venivano anch’essi, ovviamente, indirizzati a salutare con favore tale rivoluzione che considera i gay nati così e quindi incapaci di scegliere altrimenti. Coloro che si opponevano a tale rivoluzione venivano chiamati omofobi, bigotti!

Secondo Socarides è stato realizzato una specie di “lavaggio del cervello” alle persone e un libro mostra come tale lavaggio si è attuato; tale libro è “After the Ball: How America Will Conquer its Fear and Hatred of Gays in the 1990’s”, di Marshall Kirk e Hunter Madsen; questo testo mostra come arrivare alla rivoluzione gay attraverso tecniche di lavaggio del cervello precisate da  Robert Jay Lifton nel suo libro, “Thought Reform and the Psychology of Totalism: A Study of Brainwashing in China” The University of North Carolina Press ( 1989) .

Kirk e Madsen hanno appunto  esortato ad adottare le stesse strategie usate in Cina e che avevano avuto successo.

Usando tali tecniche e con il supporto dei media e di denaro hanno attuato la rivoluzione gay attraverso processi noti come desensibilizzazione, disturbo e conversione.

Scelte politiche e grandi manifestazioni pubbliche sostennero potentemente l’ idea che essere gay era cosa buona , ma in realtà, spiegava Socarides, essere gay non significa essere libero. Socarides in più di 40 anni di attività aiutò molti omosessuali e non lo fece dicendo loro che stavano bene quando invece non stavano bene e non approvava la loro nuova pretesa di autodefinizione e rispetto di sé. I suoi pazienti pur essendo persone istruite e lavorando seriamente soffrivano a causa di questa compulsione a compiere atti omosessuali, non erano liberi, non erano felici e cercavano di cambiare. Parecchi di coloro che si impegnarono in tali percorsi  riuscirono in tale intento, circa un terzo riuscì a invertire completamente le sue tendenze di perversione e arrivò anche a sposarsi felicemente. La percentuale di 1/3 è quella che si riscontra anche negli alcolisti che riescono a superare appunto l’alcolismo rispetto a quelli che non riescono, quindi è una buona percentuale.

Per giungere a tale inversione della tendenza sessuale, precisava Socarides, ci sono anche altri cammini e percorrendoli alcuni sono tornati all’eterosessualità.

Socarides sottolineava molto come i gay non sono “nati così” e metteva in evidenza come nei gay ha potuto osservare qualcosa che non va nella loro prima educazione: il controllo eccessivo delle madri e l’abdicazione dei padri. Nell’omosessuale in particolare Socarides notava una tendenza a incorporare la virilità degli altri, perché era in una ricerca compulsiva e senza fine della mascolinità che non gli era mai stato permesso di costruire e sviluppare nella prima infanzia. Non possiamo capire l’attività omosessuale finché non ci rendiamo conto che le dinamiche coinvolte sono inconsce; Socarides aiutava i suoi pazienti a riconoscere tali dinamiche.

Una volta che i suoi pazienti raggiungevano la comprensione di queste dinamiche si muovevano piuttosto rapidamente sulla strada della guarigione. Prima erano presi da compulsioni che non potevano capire, che non potevano controllare, dopo questa comprensione diventavano responsabili della propria vita.

La loro precedente promiscuità omosessuale poteva sembrare molto simile alla “liberazione”. Ma non era vera libertà. Era una specie di schiavitù.

Dare a Dio il “merito” dell’ omosessualità è un ritornello persistente in gran parte della letteratura gay odierna, e persone di evidente buona volontà diventano soggetti inconsapevoli di tale errore. I gay attribuiscono la loro condizione a Dio, ma sbagliano. E, quando l’omosessualità assume tutti gli aspetti di un movimento politico, anch’essa diventa una guerra, il tipo di guerra in cui la prima vittima è la verità, e il bottino risultano essere i ragazzi, infatti gli omosessuali militanti cercarono di abbassare l’età dei rapporti sessuali consensuali tra uomini omosessuali e ragazzini a 14 anni (come fecero alle Hawaii nel 1993) o 16 (come tentarono di fare in Inghilterra nel 1994).[487]

Concludo notando che un esame delle affermazioni di Socarides porta ad affermare qualcosa di più di ciò che lui stesso ha detto: il colossale movimento mediatico e politico a favore dell’omosessualità, che coinvolge mass media, università etc. non pare semplicemente un portato dell’azione dei gruppi gay e della loro attività, si ha l’impressione che forze molto potenti che hanno importanti influenze in vari ambiti, siano entrate in campo per sostenere questa rivoluzione e che tali forze siano tutt’ora in azione in questa linea.

Vedemmo più sopra che la massoneria ha dato manforte al movimento gay, come spiega Caillet nel suo libro “Yo fui masón” : “Esta valoración del placer, este hedonismo, ha llevado a la masonería a preparar y a promover en Francia todas las leyes que favorecen el libertinaje sexual, el divorcio, la contracepción química y mecánica, el aborto, el célebre PACS (pacto civil de solidaridad,  una unión civil entre personas heterosexuales u homosexuales), la manipulación de embriones y, pronto, la despenalización de las drogas blandas, así como la legalización de la eutanasia activa.” [488]

L’ apprezzamento del piacere, l’ edonismo, ha portato la Massoneria a preparare e promuovere in Francia tutte le leggi che favoriscono la dissolutezza sessuale (quindi anche l’attività omosessuale), il divorzio, la contraccezione chimica e meccanica, l’aborto, il famoso PACS (patto civile di solidarietà, un’unione civile tra persone eterosessuali o omosessuali), la manipolazione di embrioni e, presto, la depenalizzazione delle droghe leggere, nonché la legalizzazione dell’eutanasia attiva.

Anche un altro ex-massone, Serge Abad-Gallardo, nel suo libro: “ Por qué dejé de ser masón.” ha rivelato come la massoneria francese sostiene alcune rivendicazioni del movimento omosessualista: “Hay un grupo importante de masones presentes en el Parlamento. Se llama “Fraternidad Parlamentaria” y está constituido de 400 masones de todas las obediencias masónicas, siendo todos ellos altos funcionarios y diputados. Son casi el 20% del Parlamento. Y todo ello sin tener en cuenta a los diputados masones que no pertenecen a este grupo. Ellos votan estas leyes sociales (aborto, matrimonio homosexual, etc.) en primer lugar como masones, sea cual que sea su partido político. Todas estas leyes sociales que son contrarias al derecho natural ya han sido elaboradas y escritas en las logias antes de ser votadas.”[489]

Nel 2013 nella rivista “Radici Cristiane” scrivevano in questa linea, riprendendo le affermazioni di  Laurent Joffrin: “La Massoneria in materia di condotta è sempre più “avanzata” o più “progressista” rispetto alla media della popolazione. E quindi, sulle questioni di fine vita, sulle questioni del matrimonio gay e del voto degli stranieri, hanno un’influenza indiscutibile.”[490]

Il 5 Novembre 2012 il Grande Oriente di Francia in un comunicato aveva affermato la sua condanna ferma alle dichiarazioni della Chiesa Cattolica riguardo al progetto di legge sull’apertura del matrimonio civile a tutte le coppie. Le affermazioni del cardinale André Vingt-Trois contrarie a tale progetto venivano stigmatizzate, in tale comunicato, come posizioni oscurantiste in completa opposizione con i necessari sviluppi sociali e politici del nostro tempo.

Tale progetto di legge, secondo il Grande Oriente, mirava a garantire un riconoscimento repubblicano della libera scelta matrimoniale delle persone che lo desiderano, in nome della uguaglianza di diritti. In nome della Laicità, si noti bene, il Grande Oriente di Francia ricordava che le Chiese devono limitarsi alla sola sfera spirituale, e non interferire, con affermazioni stigmatizzanti e violente e cariche di odio, con i legittimi dibattiti pubblici e democratici che presiedono all’evoluzione e al progresso dei diritti civili.[491]

Dio ci aiuti a scoprire se la massoneria o qualche altro gruppo di persone influenti sia stato e sia tuttora il grande e nascosto artefice della rivoluzione sessuale e in particolare della legittimazione degli atti omosessuali!

 

 

m,2,3) Analisi psicologica dell’omosessualità e riflessioni sulla sua depatologizzazione nel pensiero del dott. G. van den Aardweg

 

 

Il dott. van den Aardweg, un rinomato dottore olandese che si occupa di omosessualità da decenni ha affermato che molti psichiatri e psicologi nel XXI secolo sembrano incapaci di vedere l’ovvio e sebbene siano in qualche modo consapevoli di ciò di cui tutti sono consapevoli e di cui saranno sempre consapevoli, preferiscono distogliere lo sguardo dal fatto che dal 1973 gli organismi psichiatrici e psicologici professionali nel mondo occidentale si sono pietosamente assoggettati alle chiassose richieste della lobby gay e dei suoi potenti sponsor, dopo il “colpo di stato” riuscito all’interno dell’American Psychiatric Association da parte di un gruppo di giovani omosessuali psichiatri (supportati dal loro presidente di allora, un uomo sposato che conduceva segretamente una doppia vita gay)  senza alcun fondamento scientifico, costoro hanno convertito con arroganza la definizione classica, e oggettivamente ancora del tutto valida, dell’omosessualità come disturbo dello sviluppo,  in una “condizione” normale; questo è stato solo il primo passo, oggi siamo molto più in basso lungo il pendio scivoloso della “normalizzazione” praticamente di ogni anomalia sessuale; la psichiatria e la psicologia ufficiali, cioè l’istituzione burocratica della psichiatria e della psicologia, hanno deplorevolmente abbandonato il loro compito di cercare la verità sui disturbi sessuali e migliorare il loro trattamento. [492]

Il dottor van der Aardweg aggiunge che la pedofilia fu il successivo disturbo dichiarato normale dalla burocrazia psichiatrica; tra non molto, probabilmente seguiranno la sinistra guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e normalizzeranno tutti gli altri desideri sessuali disordinati (“orientamenti”) dichiarandoli di pari valore ai normali e fedeli rapporti uomo-donna, e rivendicando per loro pari diritti; considerando le molte perversioni dilaganti nel mondo gay, la conseguenza del dichiarare tali desideri e attività normali e ritenere che essi siano un diritto, è calpestare la saggezza universale dell’umanità su ciò che è naturale e sano, innaturale e dannoso e su ciò che è giusto o sbagliato in materia di sessualità e relazioni sessuali [493]; secondo questo psicologo, quindi, la forza di questa ideologia potente a livello finanziario e politico non può essere sottovalutata e sta operando fortemente in Occidente per normalizzare tali perversioni.

In questa linea non è strano che ci siano pubblicazioni superficiali, mal concepite e che utilizzano criteri che non “misurano” affatto ciò che pretendono di fare o sono trattati statisticamente in modo errato. [494]

La letteratura di ricerca sull’omosessualità e sui fattori biologici che sarebbero alla base di essa è un esempio calzante: è piena di  risultati che non possono essere replicati;  prima che un certo valore possa essere attribuito a un risultato, è necessario che sia stato confermato più volte in diversi gruppi o campioni, da ricercatori indipendenti e preferibilmente con una varietà di metodi, se i risultati non possono essere replicati quel risultato non ha valore, nell’ambito scientifico di cui parla il dott. Van den Aardeweg . [495]

Ci sono molti travisamenti e interpretazioni errate nel campo della ricerca su fattori fisici o biologici, e la ricerca sull’omosessualità non è esente da questo, anche la ricerca dei migliori e più esperti investigatori. [496]

Secondo il dottor van den Aardweg l’omosessualità è oggettivamente un disturbo:”… it is a neurotic sexuality stemming from a masculinity (femininity) inferiority complex.”[497] Cioè si tratta di  sessualità nevrotica che deriva da un complesso di inferiorità della mascolinità o della femminilità.

Nel suo libro qui citato e in un suo articolo[498] il dottore suddetto ovviamente indica tutti gli autori su cui basa le sue affermazioni; appunto in tale articolo egli afferma la psico-genesi dell’omosessualità.

Secondo van den Aardweg più precisamente, i fatti più accertati in relazione all’omosessualità indicano che essa è causata da elementi di tipo psicologico-evolutivo, non genetico o fisiologico. Gli sforzi degli ultimi decenni per trovare prove a sostegno della bio-genesi dell’omosessualità hanno rafforzato l’idea che mai tali prove verranno trovate. Al contrario, molti studi hanno dimostrato che il fattore più significativo correlato all’omosessualità è la “non conformità di genere” o l’isolamento tra persone dello stesso sesso. Un altro fattore strettamente associato all’omosessualità è uno squilibrio nell’interazione genitore-figlio, in particolare forme di sovrainfluenza del genitore di sesso opposto in combinazione con una relazione carente con il genitore dello stesso sesso. La terza correlazione consolidata è con il “nevrotismo” o l’instabilità emotiva/immaturità intrinseca. [499]

Sulla base di questa evidenza fondamentale della ricerca statistica e clinica, l’omosessualità è  spiegata da van der Aardweg come una nevrosi caratteriale. Le caratteristiche di questa sindrome del carattere nevrotico includono l’immaturità della personalità, l’auto-vittimizzazione e l’egocentrismo. Questa sindrome colpisce non solo la dimensione emotiva ma anche morale e spirituale della psiche e se assecondata porta a un deterioramento generalizzato della personalità.[500] Aggiunge van den Aardweg: “A consequence of the homosexual sexual obsession is the tendency to seduce or molest youngsters and young adults. The risk of adult gay men’s molesting same-sex minors is 10-20 times the risk of adult heterosexual men’s molesting minor girls. [501][502]

Una conseguenza dell’ ossessione omosessuale riguardo al sesso è la tendenza a sedurre o molestare i giovani o i giovani adulti, il rischio che un uomo omosessuale molesti un minore dello stesso sesso è circa 10 o 20 volte più grande rispetto a quello di un eterosessuale rispetto a delle ragazzine.

 

 

m,2,4) Analisi psicologica dell’omosessualità e riflessioni sulla sua depatologizzazione nel pensiero del prof. B. Kiely SJ.

 

 

Anche secondo il prof. Kiely, un gesuita psicologo e professore all’ Università Gregoriana  “si può difendere, anche in termini psicologici, la tesi secondo cui l’omosessualità è una forma difettosa di sviluppo psicosessuale.” [503] Nell’interessante articolo appena citato Kiely anzitutto mette in evidenza che l’omosessualità è diventata una questione socio politica piuttosto che un tema scientifico, e precisa che nel “Comprehensive Textbook of Psychiatry” del 1989 , nel vol. I pp. 1086ss, Gadpaille lo afferma chiaramente. Proprio  tale libro nelle sue prime sei edizioni mostra giudizi diversi dinanzi alla domanda: l’omosessualità è un disturbo sessuale? Nelle prime due edizioni la risposta era positiva, nella terza era negativa, nella quarta e quinta la risposta era positiva, nella VI edizione si tendeva a ribadire quanto detto nella quinta edizione ma si vedeva che c’erano delle pressioni perché l’autore tornasse a dare risposta negativa.  [504]

Secondo Kiely, le controversie nate nella comunità degli psicologi e degli psichiatri sulla normalità della tendenza omosessuale e degli atti omosessuali non paiono derivare da scoperte scientifiche ma dal cambiamento nel consenso morale della società; fino agli anni ’70 era chiarissima negli scritti psicanalitici la tesi per cui l’omosessualità è un disturbo. [505]

Il prof. Kiely precisa che la ricerca della causa biologica dell’omosessualità non ha prodotto buoni frutti mentre i fattori psicosociali sembrano di importanza cruciale nella genesi dell’omosessualità adulta; il fatto che parecchie persone siano passate da omosessualità a eterosessualità conferma l’importanza di tali fattori psicosociali.

L’influsso dei fattori psicosociali è stato studiato a fondo ed è stato notato che quando risulta da fattori psicosociali l’omosessualità è: “ … una strategia difensiva , la persona omosessuale non arriva alla maturità eterosessuale nella linea psicosessuale del suo sviluppo” [506].

In un significativo articolo, pubblicato in un volume della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui venivano raccolti vari commenti di esperti al documento della stessa Congregazione intitolato: “Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali.”, il prof. Kiely appunto parla della genesi dell’omosessualità sia maschile che femminile sottolineando come essa sorga a causa di una relazione distorta con i genitori. [507]

Kiely riporta a questo riguardo gli studi di Bieber & Bieber [508] e aggiunge che vari psicologi che hanno accettato l’oggettività di alcuni valori hanno presentato l’omosessualità come disordine[509].

Anche nell’articolo appena citato Kiely parla dell’omosessualità evidenziandone il carattere difensivo. [510]

In questo stesso articolo il professore americano sviluppa altre riflessioni di carattere psicologico sull’omosessualità quindi realizza una “transizione” ad una valutazione morale oggettiva dell’omosessualità, in essa l’esperto nota anzitutto che l’atto omosessuale è un atto con cui una persona cerca di usare l’altra come parte di un sistema difensivo e ciò contraddice il senso cristiano della sessualità come autodonazione reciproca nella complementarietà dei sessi e nel Matrimonio voluto da Dio, come autotrascendenza nell’amore del tu umano e del Tu divino; tale atto contro natura può portare un sollievo temporaneo alla persona ma non risolve i problemi più profondi dell’uomo, inclusa la sua aspirazione alla trascendenza e non corrisponde al bene integrale della persona perché non corrisponde al piano di Dio Creatore per la realizzazione umana, da ciò emerge la valutazione morale di tale atto come intrinsecamente disordinato e che non può essere approvato in nessun caso. Il professore americano aggiunge che l’atto omosessuale manca intrinsecamente della finalità propria dell’atto sessuale legittimo non solo nel senso che manca del significato procreativo dell’atto ma anche nel senso che manca di autotrascendenza. [511]

Kiely sviluppando una valutazione morale dell’omosessualità afferma che anche se dovesse emergere dagli studi che una persona può ereditare una predisposizione biologica all’omosessualità, non ne seguirebbe che l’omosessualità sia normale[512].

Il prof. Kiely è morto nel 2018.

 

 

m,2,5) Gli insegnamenti del dott. J. Nicolosi circa l’analisi psicologica dell’ omosessualità e la sua depatologizzazione.

 

 

Il dott. Nicolosi, uno psicologo cattolico deceduto nel 2017 fondatore e direttore della Thomas Aquinas Psychological Clinic e cofondatore del NARTH National Association for Research and Therapy of Homosexuality (Associazione Nazionale per la Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità), affermò, nella linea degli autori visti nei precedenti paragrafi, che, in un sondaggio, su 206 terapisti 187 di loro ha precisato di ritenere che l’omosessualità sia un disturbo dello sviluppo e che la decisione del 1973 dell’American Psychiatric Association di “depatologizzare” l’omosessualità fosse politicamente motivata e non scientifica.

I terapeuti ritenevano anche che la maggior parte dei clienti insoddisfatti di orientamento omosessuale che avevano cercato la terapia di conversione ne avevano tratto beneficio, sperimentando sia cambiamenti nel loro orientamento sessuale sia un miglioramento della loro vita a livello psicologico.[513]

Il dott. Nicolosi e altri con lui affermano chiaramente la possibilità di cura per chi ha problemi di omosessualità, egli riportò in un articolo che in un sondaggio su 882 partecipanti, dei quali 779  (89,7%) si consideravano “più omosessuali che eterosessuali”, “quasi esclusivamente omosessuali” o “esclusivamente omosessuali” nel loro orientamento prima di ricevere la terapia di conversione o fare sforzi di auto-aiuto per cambiare; dopo aver ricevuto la terapia o essersi impegnati nell’auto-aiuto, solo 305 (35,1%) dei partecipanti hanno continuato a vedere il proprio orientamento in questo modo. Come gruppo, i partecipanti hanno riportato riduzioni ampie e statisticamente significative nella frequenza dei loro pensieri e fantasie omosessuali che hanno attribuito alla terapia di conversione o all’auto-aiuto.[514]

Precisa Nicolosi che il cambiamento da omosessuale a eterosessuale è davvero possibile e sempre più individui vogliono farsi avanti pubblicamente e dare la loro testimonianza del loro cambiamento e alcuni di essi hanno moglie e figli. [515]

Nel sito del dott. Nicolosi vengono riportati molti casi di persone famose che sono passate dall’omosessualità all’eterosessualità. [516]

Nicolosi afferma che, sebbene l’APA si sia sforzata di difendere le persone di vari orientamenti sessuali e identità di genere, ha trascurato di difendere le persone orientate all’omosessualità che non desiderano rivendicare un’identità gay, cioè ha trascurato di difenderli dinanzi all’assalto della lobby gay che evidentemente non vuole far emergere la possibilità di un tale cambiamento.

Come detto è possibile, anche con particolari percorsi psicologici, diminuire le attrazioni omosessuali indesiderate ed esplorare il potenziale eterosessuale di una persona che ha tendenze omosessuali. Vari psicoterapeuti sostengono il diritto di un individuo a perseguire tale cambiamento dall’omosessualità all’eterosessualità, tra di essi i precedenti presidenti dell’APA Nicholas Cummings e Robert Perloff; altri medici hanno pubblicato dati sottoposti a revisione paritaria che forniscono prove a sostegno del successo della terapia di riorientamento sessuale.[517]

Secondo Nicolosi gli attivisti gay vorrebbero farci credere che tutti gli omosessuali sono gay ma Nicolosi distingue omosessuali da gay . “Vi sono uomini omosessuali che rifiutano l’etichetta di «gay» e tutte le implicazioni che tale definizione comporta. Laddove il termine «omosessuale» indica un aspetto innegabile della loro psicologia, la parola «gay» descrive uno stile di vita e dei valori che essi non condividono.” Questi omosessuali non gay sono uomini che “… vivono un profondo conflitto tra i loro valori e le loro tendenze sessuali e, sebbene il loro sviluppo personale sia costantemente ostacolato da desideri omoerotici, si sforzano di non arrendersi a questi impulsi omosessuali, ma di superarli.”[518]

Il termine gay, secondo Nicolosi, è un concetto socio politico, è una identità costruita culturalmente che proclama: “ Questo è ciò che sono e ciò che sono stato designato dal mio creatore ad essere.” Questa persona crede che la sua attrazione di tipo omosessuale sia normale, naturale , è qualcosa che va celebrata. Definirsi gay è un modo per giustificare le proprie tendenze omosessuali come qualcosa che lo presenta così come è e come deve essere. [519]

Secondo Nicolosi  molti attivisti gay hanno usato la questione dei diritti civili o delle libertà civili come un modo per silenziare, sopprimere e opprimere persone che stanno cercando di cambiare, persone che stanno cercando di uscire dall’omosessualità. Il cambiamento di tante persone dall’omosessualità all’eterosessualità è una minaccia per gli attivisti gay. [520]

Continua Nicolosi nello stesso articolo: “ … gli obiettivi sociali del movimento gay costituiscono una minaccia per il corpo sociale perché i gay vogliono ridefinire il matrimonio, la natura della genitorialità, e la norma sociale fondamentale circa il sesso e il genere.”

Le parole di Nicolosi sono certamente molto significative e mettono in particolare evidenza quello che già dicemmo più sopra: una forte azione dei gruppi omosessualisti per imporre le loro idee a danno della verità, in particolare in ambito psicologico e psichiatrico.

Grandi imprese nel settore tecnologico, in questa linea, sotto l’azione delle lobby gay hanno addirittura impedito in vario modo la diffusione delle opere di Nicolosi che, come visto, parla del disordine intrinseco dell’ attività omosessuale e aiuta a tornare all’eterosessualità.[521]

L’esperto psicologo americano di cui stiamo parlando ha notato che disinformazione, bugie vengono diffuse appunto per impedire che la verità venga fuori circa l’omosessualità e circa i percorsi per tornare alla naturale eterosessualità della persona umana e purtroppo tali deviazioni dalla verità vengono diffuse anche da sacerdoti e Vescovi. Nicolosi afferma che lo ha sorpreso e scioccato, e ciò dovrebbe scioccare anche noi, sapere che ci sono sacerdoti e Vescovi che pensano che Dio ha creato 2 tipi di persone: eterosessuali ed omosessuali; per lo psicologo americano il problema non è la mancanza di dottrina ma la mancanza di effettivo servizio alle anime, gli evangelici hanno un servizio molto efficace per coloro che combattono l’omosessualità; la Chiesa Cattolica ha una forte dottrina che si oppone agli atti omosessuali e fondamentalmente alla tendenza omosessuale, purtroppo vi sono educatori che confondono i giovani facendo pensare loro che Dio li abbia creati così[522], portandoli facilmente a pensare che gli atti omosessuali siano per loro naturali.

Come ha detto il dott. Nicolosi la buona scienza è compatibile e sostiene la visione cattolica sulla sessualità umana. [523]

Per lo psicologo in oggetto l’omosessualità è principalmente un sintomo del trauma di genere, il comportamento omosessuale è un tentativo sintomatico di “riparare” la ferita originaria che ha alienato il ragazzo dall’innata mascolinità che non è riuscito a rivendicare. [524]

La legge naturale, e la funzione naturale del corpo umano mostrano ulteriormente e più profondamente che l’omosessualità non è normale; essa è piuttosto “un sintomo di qualche disordine.” [525]

Secondo Nicolosi : “ … le cause dell’omosessualità risalgono all’autopercezione del bambino o della bambina nella prima infanzia. Il ragazzo ha bisogno di un legame con suo padre per sviluppare la sua sostanziale identità maschile, la ragazza ha bisogno di un attaccamento emotivo o legame con sua madre per sviluppare la sua femminilità.”

Se questo legame è carente, in particolare se il padre è distante, distaccato e critico e la madre è iper-coinvolta, intrusiva e talvolta dominante, si può produrre e si produce di frequente una carenza nell’identità sessuale del ragazzo, specie se questi è costituzionalmente sensibile, introspettivo e raffinato.  “L’omosessuale è la persona che è carente o mancante nel senso di genere, e perciò cerca di rimediare, o cerca un rimedio attraverso altre persone. Questa spinta diventa sessualizzata, ecco perché essi manifestano il sintomo dell’omosessualità.” [526]

In molti, spiega l’esperto americano, vi è una predisposizione all’omosessualità per la loro costituzione passiva o delicata, per la difficoltà nel creare un legame con il padre e nel sentirsi fiduciosi nei confronti del mondo maschile, ma “è necessaria la ‘classica relazione triadica’ ambientale per creare un problema omosessuale a un ragazzo con questa costituzione.” [527]

Per Nicolosi “l’omosessualità è intrinsecamente disordinata, e contraria alla vera identità dell’individuo”; e molti dei sintomi dei quali soffrono le persone gay sono causati dalla condizione omosessuale in quanto  è contraria alla loro vera natura. Moltissimi studi, spiega il dott. Nicolosi, mostrano che “gli omosessuali sono più infelici, depressi, predisposti a tentativi di suicidio, hanno relazioni povere, sono incapaci di sostenere relazioni a lungo termine, hanno comportamenti autolesionistici e disadattati.”[528]

Più precisamente dice Nicolosi che la disfunzione del mondo maschile gay è innegabile, gli studi scientifici ci offrono prove molto nette a riguardo:

1) gli uomini gay subiscono violenze interpersonali da parte del partner tre volte più spesso rispetto agli uomini eterosessuali.

2) gli uomini gay si impegnano in pratiche sadiche a tassi molto più alti rispetto agli uomini eterosessuali.

3) l’incidenza dei disturbi dell’umore e dei disturbi d’ansia è quasi tre volte maggiore tra gli uomini gay;

4) il disturbo di panico è più di quattro volte maggiore nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

5) il disturbo bipolare è più di cinque volte maggiore nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

6) il disturbo della condotta è quasi quattro volte maggiore (3,8) nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

7) l’agorafobia (paura di trovarsi in luoghi pubblici) è più di sei volte e mezzo maggiore nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

8) il disturbo ossessivo-compulsivo è più di sette volte maggiore (7,18) nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

9) l’autolesionismo deliberato (suicidalità) è da più di due volte (2,58) a oltre dieci volte (10,23) maggiore nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

10) la dipendenza da nicotina è cinque volte maggiore nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

11) la dipendenza da alcol è quasi tre volte maggiore nei gay rispetto agli uomini eterosessuali;

12) altre tossicodipendenze sono più di quattro volte maggiori nei gay rispetto agli uomini eterosessuali.[529]

L’omosessualità, per Nicolosi, non è normale: “La popolazione omosessuale è circa il 2%, 1.5 – 2 %. Perciò statisticamente non è ‘normale’ nel senso che è molto diffusa.”[530]

Non esistono casi di bambini che siano cresciuti normalmente e che diventano omosessuali, se un bambino vulnerabile a livello di temperamento viene traumatizzato allora diventa omosessuale.[531]

L’esperienza di Nicolosi lo ha portato a notare che le cause dell’omosessualità attuano il suo sviluppo in queste fasi: (1) un trauma, in particolare la “classica famiglia triadica”, che porta a (2) un disordine nell’identità di genere che a sua volta porta (3) all’ attrazione verso lo stesso sesso che conduce ad una (4) identità gay. [532]

La morte del dott. Nicolosi è stata una grave perdita per coloro che ribadiscono la verità che la buona psicologia e la dottrina cattolica diffondono circa l’omosessualità; il figlio (Joseph junior) del noto esperto sta però seguendo le orme del padre appunto a favore della verità sull’omosessualità.

 

 

m,2,6) Le affermazioni di E. Moberly circa l’omosessualità e la sua depatologizzazione.

 

 

La dottoressa Elisabeth Moberly, psicologa e teologa, sostiene che un orientamento omosessuale dipende da difficoltà nella relazione genitore-figlio, specialmente nei primi anni di vita[533].

Moberly individua un principio di fondo: l’uomo o la donna omosessuali soffrono di un deficit nella loro relazione con il genitore dello stesso sesso e c’è una spinta corrispondente a colmare questo deficit attraverso le relazioni omosessuali.[534]

Per questa psicologa l’omosessualità è anzitutto un problema di identità di genere piuttosto che un problema sessuale-genitale. Quando il bambino reprime, in una specie di difesa, il suo normale bisogno di attaccamento al genitore del proprio sesso, si rafforza la spinta opposta per il ripristino dell’attaccamento. Questo distacco difensivo, unito all’impulso di un rinnovato attaccamento, si traduce in una condizione di ambivalenza omosessuale.

Quindi le persone con attrazione per lo stesso sesso hanno un “deficit” nella loro relazione con il loro genitore dello stesso sesso cioè un’inadeguatezza dovuta a qualche tipo di trauma che ha distrutto l’attaccamento naturale al genitore dello stesso sesso, lasciando il bambino insoddisfatto nel suo bisogno di attaccamento a quel genitore. [535]

Il distacco difensivo dal proprio padre è seguito dall’attrazione verso membri del suo stesso sesso, preferibilmente uomini più anziani; Moberly ha scoperto questa ambivalenza in anni di ricerca presso l’Università di Cambridge in Inghilterra sulle prime relazioni dei bambini. [536]

La dottoressa Moberly ha precisato[537] che dopo la decisione del 1973 con cui il consiglio dell’American Psychiatric Association ha votato per cambiare la classificazione dell’omosessualità nel suo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, i membri dell’APA specializzati nel trattamento degli omosessuali hanno protestato contro tale decisione del consiglio e quindi hanno ottenuto che si tenesse un referendum tra tutti i membri dell’ APA, ma immediatamente prima di un referendum generale sulla questione, è stata pubblicata una lettera a nome del consiglio, esortando i membri dell’APA a non revocare la decisione del consiglio. Il risultato di tale referendum è stato conforme alle indicazioni della lettera, dopo il voto si è scoperto che questa lettera era stata effettivamente scritta e pagata dalla National Gay Task Force.

Moberly quindi afferma con molta franchezza che la decisione del 1973 dell’APA è stata tutt’altro che unanime, ed è stata presa in gran parte su basi sociopolitiche e non si basava su alcun progresso nelle conoscenze scientifiche o mediche, si era verificata invece come risultato del successo del lobbying gay e un considerevole corpus di dati psicologici sull’omosessualità è stato liquidato come non più rilevante.[538]

 

 

m,2,7) Un importante documento dell’ Associazione Medica Cattolica ( Catholic Medical Association) del 2001 sull’omosessualità e sulle terapie per superarla.

 

 

Nel 2001 l’Associazione Medica Cattolica americana ha prodotto un interessante documento intitolato “Homosexuality and hope” [539] , questo documento contrasta il mito secondo cui l’attrazione per lo stesso sesso è geneticamente predeterminata e immutabile e offre speranza per la prevenzione e il trattamento. È molto importante per ogni cattolico che prova attrazione per lo stesso sesso, sapere che c’è speranza e che c’è aiuto.

Seguiremo questo documento in questo paragrafo.

Anzitutto viene riportata una significativa frase del cardinale George, arcivescovo di Chicago, nel suo discorso alla National Association of Catholic Diocesan Lesbian & Gay Ministries: ” Negare che il potere della grazia di Dio permetta a coloro che hanno attrazione omosessuale di vivere castamente è negare, di fatto, che Gesù è risorto dai morti”.

Il testo sottolinea poi che il soggetto con tendenze omosessuali non è nato così, cioè che non sono state provate cause biologiche per l’omosessualità.

I media hanno promosso l’idea che un “gene gay” sia già stato scoperto, ci sono continui tentativi, variamente motivati, di convincere il pubblico, ci sono stati diversi studi ma non hanno offerto dimostrazioni scientifiche e non presentano prove scientifiche per tale affermazione.

Il documento afferma che un sano sviluppo psicosessuale porta naturalmente all’attrazione per l’altro sesso.

Il trauma, l’errata educazione e il peccato possono causare una deviazione da questo schema.

Quindi il documento parla dell’omosessualità come sintomo e indica degli elementi che si trovano spesso nelle storie delle persone che hanno tale tendenza.

Questa attrazione omosessuale appare il risultato di una mancata identificazione positiva con il proprio sesso. Gli uomini che provano attrazione per lo stesso sesso spesso scoprono come la loro identità maschile sia stata influenzata negativamente da sentimenti di rifiuto da parte del padre o dei coetanei o da una cattiva immagine corporea che si traduce in tristezza, rabbia e insicurezza. Man mano che questo dolore emotivo viene guarito in terapia, l’identità maschile si rafforza e le attrazioni per lo stesso sesso diminuiscono.

Qualcosa di simile avviene per le donne.

Secondo il documento tale tendenza è prevenibile e ci sono terapie per superarla.

Se i bisogni emotivi e di sviluppo di ogni bambino sono adeguatamente soddisfatti sia dalla famiglia che dai coetanei, lo sviluppo dell’attrazione per lo stesso sesso è molto improbabile.

Diversi studi hanno dimostrato che i bambini con disturbo dell’identità di genere e i ragazzi con  effemminatezza giovanile cronica sono a rischio di attrazione per lo stesso sesso durante l’adolescenza.

Sebbene numerosi studi abbiano dimostrato che i bambini che hanno subito abusi sessuali, i bambini che presentano i sintomi del Disturbo dell’Identità di Genere e i ragazzi con una effemminatezza giovanile cronica sono a rischio di attrazione per lo stesso sesso nell’adolescenza e nell’età adulta, è importante notare che una percentuale significativa di questi bambini non diventano omosessuali attivi da adulti.

Un intervento adeguato da parte di esperti  può far superare il disturbo dell’identità di genere, è importante accedere alle risorse disponibili per tale superamento .

L’attrazione per lo stesso sesso non è un disturbo geneticamente determinato, si può sperare nella prevenzione e si può anche sperare in un modello terapeutico per mitigare notevolmente se non eliminare attrazioni omosessuali.

L’ Associazione Medica poi tratta della terapia per superare l’omosessualità e mette in evidenza che a fronte di coloro che affermano che l’omosessualità è immutabile vi sono molte prove scientifiche di terapie per il superamento di essa, il  Dr. Hatterer in una famosa discussione affermò di aver ‘curato’ molti omosessuali,il suo lavoro può essere esaminato perché è tutto documentato in 10 anni di registrazioni su nastro. Non solo Hatterer, ma anche molti altri rispettabili psichiatri (Dr. Samuel B. Hadden, Dr. Lionel Ovesey, Dr. Charles Socarides, Dr. Harold Lief, Dr. Irving Bieber e altri) hanno riportato i loro successi in questo ambito.

Un certo numero di terapisti ha scritto ampiamente sui risultati positivi della terapia per l’attrazione per lo stesso sesso, c’è un ampio corpus di letteratura su tale trattamento; esso ha lo stesso successo del trattamento per problemi psicologici simili: circa il 30% sperimenta una libertà dai sintomi e un altro 30% sperimenta un miglioramento.

Il documento mette in evidenza come persone influenti e gruppi professionali ignorano queste evidenze e sembra esserci uno sforzo concertato da parte degli “apologeti dell’omosessualità” per negare l’efficacia del trattamento dell’attrazione per lo stesso sesso o affermare che tale trattamento è dannoso.

La liberazione dall’omosessualità, tuttavia, è possibile.

Una lettura attenta degli articoli che si oppongono alla terapia per il cambiamento rivela che gli autori  vedono la terapia per il cambiamento come immorale perché la considerano oppressiva per quelli che vogliono restare omosessuali e considerano quelle persone con attrazione per lo stesso sesso che esprimono il desiderio di cambiare come vittime dell’oppressione sociale o religiosa.

Va notato che quasi senza eccezione, coloro che considerano non etica la terapia per il cambiamento dall’omosessualità all’eterosessualità hanno una visione immorale della sessualità.

Va notato che i cattolici non possono sostenere forme di terapia che incoraggino i pazienti a sostituire una forma di peccato sessuale con un’altra.

Per un cattolico con attrazione per lo stesso sesso, l’obiettivo della terapia dovrebbe essere la libertà di vivere castamente secondo il proprio stato di vita.

Terapisti esperti possono aiutare le persone a scoprire e comprendere le cause alla radice del trauma emotivo che ha dato origine alle loro attrazioni per lo stesso sesso e quindi lavorare in terapia per risolvere questo dolore.

La comprensione delle cause della rabbia e della tristezza porterà, si spera, al perdono e alla libertà.

I terapeuti cattolici che lavorano con persone cattoliche dovrebbero sentirsi liberi di usare la ricchezza della spiritualità cattolica in questo processo di guarigione.

È molto importante che i consulenti o i gruppi di sostegno legati alla Chiesa siano molto chiari sulla natura e la genesi dell’attrazione per lo stesso sesso; siano chiari nel precisare che  questa condizione non è geneticamente o biologicamente determinata e non è immutabile. È ingannevole dire alle persone che provano attrazione per lo stesso sesso che è accettabile impegnarsi in atti sessuali purché questi avvengano nel contesto di una relazione fedele.

Il documento afferma che è fuorviante che i cattolici si identifichino con la comunità gay perché tale comunità:

1) promuove un’etica del comportamento sessuale totalmente antitetica all’insegnamento cattolico sulla sessualità;

2) mette facilmente le persone tentate in luoghi che devono essere considerati prossima occasione del peccato;

3) crea una falsa speranza che la Chiesa alla fine cambierà il suo insegnamento sulla morale sessuale.

Il testo poi presenta varie raccomandazioni per coloro che operano nell’aiuto delle persone omosessuali ricordando che il messaggio cristiano va diffuso nella sua piena verità e completezza, con amore, speranza e senza compromessi.

Il documento presenta infine le parole del dottor Satinover, MD e Ph. D., il quale si ritiene straordinariamente fortunato per aver incontrato molte persone che sono uscite dalla vita gay, esse infatti non solo hanno superato le loro difficoltà personali ma anche la cultura che utilizza ogni mezzo possibile per negare la validità dei loro valori morali, dei loro obiettivi e delle loro esperienze.

Secondo l’ Associazione Medica ci sono tutte le ragioni per sperare che ogni persona che prova attrazione per lo stesso sesso e chieda aiuto alla Chiesa possa trovare la libertà dal comportamento omosessuale.

Il testo si conclude precisando che la ricerca a cui fa riferimento questo rapporto è tratta da un’ampia varietà di fonti e che coloro che desiderano effettuare uno studio approfondito delle questioni sollevate, possono ottenere una bibliografia completa insieme a revisioni della letteratura pertinente.[540]

 

 

m,2,8) Alcuni significativi testi parlano della depatologizzazione dell’omosessualità da parte dell’ APA e di altro .

 

 

Nel suo libro “Making gay okay”[541], di cui qui di seguito riporteremo vari passaggi, R. R. Reilly afferma alle pagg. 123 ss. che le  classificazioni psichiatriche contrarie all’omosessualità creavano un enorme ostacolo per il nascente movimento per i “diritti gay” come affermarono chiaramente gli attivisti omosessuali Franklin Kameny e Barbara Gittings. Il movimento gay, come detto più sopra, agì violentemente contro gli psichiatri interrompendo le loro riunioni e creando anche paura. Reilly riporta vari casi di attacchi degli omosessuali a incontri di psichiatri e conclude che quindi tali attivisti gay non stavano adoperando perché emergesse la verità scientifica ma semplicemente per imporre le loro idee. A proposito del modo di agire dei gruppi gay Reilly mette in evidenza ciò che affermava un certo Pollard, un attivista gay cofondatore dell’associazione gay ACT-UP/DC : “I have helped to create a truly fascist organization. We conspired to bring into existence an activist group that. . . could effectively exploit the media for its own ends, and that would work covertly and break the law with impunity. . . . [W]e subscribed to consciously subversive modes, drawn largely from the voluminous Mein Kampf, which some of us studied as a working model. As ACT-UP/DC grew, we struck intently and surgically into whatever institutions we believed to stand in our way”

Pollard, cioè, dice di aver collaborato a creare una organizzazione gay veramente fascista che operava usando le tecniche sovversive che appresero dal libro di Hitler “Mein Kampf”, quando l’associazione crebbe poté colpire tutte le istituzioni che si mettevano sulla sua strada.

Spiega ancora Reilly che l’APA crollò sotto i colpi delle organizzazioni gay perché vari membri anche importanti dell’ APA erano loro stessi gay anche se non potevano dirlo pubblicamente; particolarmente significativo è il fatto che il presidente eletto dell’ APA del 1973, Spiegel, era un gay, lo era stato per tutta la sua vita, Reilly cita la testimonianza della nipote di Spiegel.

Un’altra testimonianza riguarda il fatto che dopo la decisione dell’APA del 1973 un gay e il suo amante, insieme a un certo funzionario di alto rango del Consiglio di fondazione dell’APA e al suo amante, celebrarono la vittoria; tra gli attivisti gay collocati in alto nell’APA che hanno manovrato per la depatologizzazione dell’ omosessualità c’era quindi quest’uomo di alto rango che ha evidentemente agito per distorcere il retto giudizio della psichiatria sull’omosessualità, presentando poi il risultato di tale distorsione come frutto di una ricerca disinteressata della verità, come spiegava il prof. Satinover[542].

Continua Reilly spiegando che tra i membri dell’ APA vi era un gruppo detto dei “giovani turchi” tutti gay che ovviamente volevano la depatologizzazione dell’omosessualità e che tra i gay che erano all’interno dell’organizzazione e quelli che agivano da fuori vi era un chiaro legame e una chiara unità di azione. Pare che il testo del dott. Spitzer che più direttamente portò alla depatologizzazione fu scritto dopo un suo incontro con un gruppo di gay che erano psichiatri e facevano parte dell’ APA, sembra che in particolare Spitzer fu colpito dalla testimonianza di un uomo che raggiunse tale gruppo e in lacrime parlò ad essi.

I successivi passi che portarono alla depatologizzazione dell’omosessualità e al relativo cambiamento del DSM , spiega Reilly sulla base anche di varie testimonianze significative, non furono il risultato di progressi scientifici ma di pressione politica, questa pressione portò l’ APA  a non studiare a fondo la questione e a non risolverla in base alla verità scientifica ma in base al voto dei membri, per la prima volta nella storia dell’assistenza sanitaria una diagnosi o mancata diagnosi veniva fatta non in base alla scienza ma in base al voto popolare[543].

Reilly mette in evidenza come il sesso anale che è comune tra i gay va contro la struttura stessa dell’ano, che appunto non è fatto per accogliere il membro virile ma è solo un organo di escrezione (p. 64).

I pericoli legati all’attuazione della sodomia e alle pratiche erotiche ad essa collegate come anilingus etc. sono notevoli e accorciano l’aspettativa di vita degli omosessuali, li rendono più esposti ad alcune gravi malattie(pp. 65-68).

Reilly quindi si domanda perché non si dicono tante verità sui pericoli relativi al sesso omosessuale e afferma che non ci sono avvertimenti a riguardo perché ciò disturberebbe la razionalizzazione e accoglienza del comportamento omosessuale invitando all’osservazione che c’è qualcosa nella natura stessa che si ribella contro di esso. Piuttosto che affrontare la chiara implicazione che ciò che stanno facendo è innaturale per i loro corpi, gli omosessuali attivi eludono o addirittura negano l’evidenza schiacciante dei pericoli, per la salute, degli atti  che compiono(pp.68s).

Secondo Reilly alcuni omosessuali si comportano nei confronti dell’AIDS esattamente come la lobby del tabacco si è comportata nei confronti del cancro ai polmoni; condannano il cancro e giustificano il fumo. La motivazione per curare il cancro del polmone non è quella di fare in modo che le persone possano continuare a fumare e lo scopo della medicina è quello di ripristinare la salute di un organo, non di permettere il suo continuo abuso ma alcuni omosessuali sembrano ritenere che lo scopo di una cura per l’AIDS sia quello di emanciparli da qualsiasi restrizione nel perseguimento dei loro piaceri sessuali (p. 69).

Ricordo qui che anche il prof. Anatrella, come vedemmo, in un importante intervento ha riaffermato quanto abbiamo visto finora riguardo alla depatologizzazione dell’omosessualità e cioè come essa non sia stata un fatto scientifico ma politico; come sia stata realizzata per sollevare gli omosessuali dalla situazione di stigmatizzazione in cui erano tenuti e come sia stata considerata qualcosa basato sulla scienza; il voto dei membri dell’ APA è stato realizzato senza discussione e senza il ricorso a studi scientifici e sotto la pressione delle associazioni omosessualiste ; il prof. Anatrella ritiene che tale politicizzazione sia in azione anche in questi anni e che stia attuando una radicale trasformazione in senso sovversivo delle istituzioni: l’omosessualità è diventata un nuovo paradigma a partire dal quale ripensare la società, coloro che non lo accettano vengono ostacolati o condannati, gli studiosi che vogliono pubblicare testi scientifici che si oppongano a tale paradigma sono in vario modo bloccati. [544]

Il prof. Anatrella sottolinea che la decisione dell’ APA fu realizzata per creare un clima propizio per l’omosessualità e non renderla più oggetto di pesante stigmatizzazione ma ciò è stato interpretato come una conclusione scientifica con solide basi. [545]

 

 

m,2,9) L’ APA non segue la scienza ma il “politically correct” a favore dell’omosessualità, perciò considera immorale la terapia per la liberazione dall’omosessualità.

 

 

Vedemmo più sopra che il Card. Sgreccia parlava della terapia dell’omosessualità che è di tipo psicologico e spiegava che alla base del processo di guarigione c’è la presupposizione che l’omosessualità sia un disordine.

Sono state sperimentate con successo le terapie di gruppo, si è fatto ricorso anche all’ipnosi, si consigliano in particolare adeguate letture che possano aiutare la persona ad avere una visione precisa della realtà; aggiungo che per tale tipo di tendenza il cristianesimo offre una terapia spirituale costituita dalla preghiera, dalla lettura della S. Scrittura, dai Sacramenti e dai sacramentali.

Appunto il Card. Sgreccia, per quanto riguarda l’efficacia della terapia psicologica, affermava: “Detto in sintesi: le tendenze omosessuali si possono considerevolmente correggere e le guarigioni radicali sono tutt’altro che rare; il fatalismo nei confronti della terapia è pertanto infondato. Anzi, avremmo fatto già molti più passi avanti se fossero più numerosi i terapeuti interessati al trattamento della neurosi omosessuale.”[546]

La terapia spirituale ben attuata può realizzare grandi trasformazioni e miracoli anche in questo ambito.

La terapia migliore è comunque, secondo Sgreccia, la prevenzione che si attua nell’armonia familiare educante e nella socializzazione precoce  del bambino in un gruppo coeducativo[547]

Il dott. Nicolosi e altri con lui, come visto, affermavano chiaramente la possibilità di cura per chi ha problemi di omosessualità, egli riportò in un articolo che in un sondaggio su 882 partecipanti, dei quali 779  (89,7%) si consideravano “più omosessuali che eterosessuali”, “quasi esclusivamente omosessuali” o “esclusivamente omosessuali” nel loro orientamento prima di ricevere la terapia di conversione o fare sforzi di auto-aiuto per cambiare. Dopo aver ricevuto la terapia o essersi impegnati nell’auto-aiuto, solo 305 (35,1%) dei partecipanti hanno continuato a vedere il proprio orientamento in questo modo. Come gruppo, i partecipanti hanno riportato riduzioni ampie e statisticamente significative nella frequenza dei loro pensieri e fantasie omosessuali che hanno attribuito alla terapia di conversione o all’auto-aiuto.[548]

Precisa Nicolosi che il cambiamento da omosessuale a eterosessuale è davvero possibile e sempre più individui vogliono farsi avanti pubblicamente e dare la loro testimonianza del loro cambiamento e alcuni di essi hanno moglie e figli. [549]

Nel sito del dott. Nicolosi vengono riportati molti casi di persone famose che sono passate dall’omosessualità all’eterosessualità.[550]

Anche il dott. Fitzgibbons[551] e l’Associazione Medica Cattolica nel documento “Homosexuality and hope” [552]  affermano l’importanza della terapia psicologica per superare l’omosessualità.

L’ Associazione Medica mette in evidenza che a fronte di coloro che affermano che l’omosessualità è immutabile vi sono molte prove scientifiche di terapie per il superamento di essa, il  Dr. Hatterer in una famosa discussione affermò di aver ‘curato’ molti omosessuali,il suo lavoro può essere esaminato perché è tutto documentato in 10 anni di registrazioni su nastro. Non solo Hatterer, ma anche molti altri rispettabili psichiatri (Dr. Samuel B. Hadden, Dr. Lionel Ovesey, Dr. Charles Socarides, Dr. Harold Lief, Dr. Irving Bieber e altri) hanno riportato i loro successi in questo ambito.

Un certo numero di terapisti ha scritto ampiamente sui risultati positivi della terapia per l’attrazione per lo stesso sesso, c’è un ampio corpus di letteratura su tale trattamento; esso ha lo stesso successo del trattamento per problemi psicologici simili: circa il 30% sperimenta una libertà dai sintomi e un altro 30% sperimenta un miglioramento.

Il documento dell’ Associazione Medica  mette in evidenza come persone influenti e gruppi professionali ignorano queste evidenze e sembra esserci uno sforzo concertato da parte degli “apologeti dell’omosessualità” per negare l’efficacia del trattamento dell’attrazione per lo stesso sesso o affermare che tale trattamento è dannoso.

La liberazione dall’omosessualità, tuttavia, è possibile, sottolinea l’ Associazione

Una lettura attenta degli articoli che si oppongono alla terapia per il cambiamento rivela che gli autori  vedono la terapia per il cambiamento come immorale perché la considerano oppressiva per quelli che vogliono restare omosessuali e considerano quelle persone con attrazione per lo stesso sesso che esprimono il desiderio di cambiare come vittime dell’oppressione sociale o religiosa.

Va notato che quasi senza eccezione, coloro che considerano non etica la terapia per il cambiamento dall’omosessualità all’eterosessualità hanno una visione immorale della sessualità.

Va notato che i cattolici non possono sostenere forme di terapia che incoraggino i pazienti a sostituire una forma di peccato sessuale con un’altra.

Per un cattolico con attrazione per lo stesso sesso, l’obiettivo della terapia dovrebbe essere la libertà di vivere castamente secondo il proprio stato di vita.

Terapisti esperti possono aiutare le persone a scoprire e comprendere le cause alla radice del trauma emotivo che ha dato origine alle loro attrazioni per lo stesso sesso e quindi lavorare in terapia per risolvere questo dolore. [553]

Afferma il Family Research Center che il fatto che qualcuno passi dall’omosessualità all’eterosessualità distrugge l’intera argomentazione secondo cui l’omosessualità – come la razza – è innata e quindi sana e normale; se uomini e donne con attrazione per lo stesso sesso possono essere liberati, ciò distrugge il concetto fondamentale di vari gruppi secondo cui i diritti degli omosessuali sono diritti civili; per evitare che ciò accada, vari gruppi fanno tutto il possibile per chiudere qualsiasi ricerca o terapia che contraddica le loro idee.[554]

Un ex presidente dell’ Associazione degli Psichiatri Americani (APA), il dott. Nicholas Cummings, riguardo alla controversia sulla validità o meno della terapia con cui i soggetti vengono aiutati a superare l’omosessualità, afferma che “la commissione dell’APA che ha recentemente dato la propria opinione in proposito non ha incluso nessuno dei terapeuti che la praticano … . Questo pregiudizio  prevale  all’interno  dell’APA  oggi,  e  il  tutto  sotto  un’aura  scientifica.  Ritengo  che  l’APA  sia  diventata  politicamente corretta. Ѐ il politically correct che domina all’APA oggi , non la scienza. E mi dispiace dirlo.”[555] L’ APA è dominata dal “politicamente corretto” e non dalla scienza, questo “politicamente corretto” è ovviamente a favore dell’omosessualità, a tal punto che l’ APA considera immorale la terapia con cui si aiutano gli omosessuali a tornare all’eterosessualità[556].

Cummings ha anche detto che “centinaia” di omosessuali hanno avuto successo, grazie alla terapia, iniziando a condurre una normale vita eterosessuale.

Sostenere che tutta l’attrazione per lo stesso sesso è una caratteristica immutabile come la razza è una distorsione della realtà, ha scritto Cummings, aggiungendo che accusare di frode i professionisti che forniscono cure a persone pienamente informate che cercano di cambiare il loro orientamento sessuale non è giusto, tale tattica serve solo a stigmatizzare il professionista e far vergognare il paziente.

Cummings ha detto, inoltre che un’agenda politica non dovrebbe essere consentita per impedire a gay e lesbiche che desiderano intraprendere sforzi di cambiamento dell’orientamento sessuale di esercitare il loro diritto all’autodeterminazione.  Cummings ha poi respinto l’idea che semplicemente perché alcuni pazienti affermano di essere stati danneggiati dalla terapia riparativa, il trattamento dovrebbe essere bandito, infatti molti trattamenti medici, ad esempio la chirurgia a cuore aperto, funzionano per una persona ma non per un’altra, ma questo non significa che bisogna bandire tutti gli interventi chirurgici a cuore aperto [557]

Nella linea di Cummings va anche Rogers Wright, Ph.D [558]

Peter Sprigg del Family Research Council afferma che c’è un’abbondanza di prove scientifiche e aneddotiche che le terapie funzionano, anche se i critici sono riluttanti a riconoscerlo; NARTH (National Association for Research and Therapy of Homosexuality) ha citato “600 rapporti di medici, ricercatori ed ex clienti, principalmente da riviste scientifiche professionali e peer-reviewed” che dimostrano che “il trattamento di riorientamento è stato utile a molti”.[559]

Uno di questi autori è appunto Nicholas Cummings, ex presidente dell’APA, che abbiamo visto più sopra.

Come spiega un articolo di S. E. Browder: Christopher Doyle, 32 anni, è uno per cui la terapia ha funzionato.

Un attore di Hollywood che è cambiato, ha detto che la terapia riparativa lo ha aiutato a guarire dal trauma dell’abuso sessuale infantile, liberarsi dallo “stile di vita gay” autodistruttivo e iniziare a capire cosa significa vero amore.

Cummings ha affermato che da quando è stato presidente dell’APA nel 1979-80, l’organizzazione è stata “totalmente dirottata” dalla lobby politica omosessuale/lesbica.[560]

Anche il terapeuta evangelico Thaddeus Heffner e Jeff Bennion, un leader del ministero dei Santi degli Ultimi Giorni “Stella Polare”, hanno descritto la loro liberazione dall’omosessualità e i benefici che hanno ricevuto dalle stesse terapie.

Anche Preston Dahlgreen ha preso la parola e ha spiegato la sua liberazione attraverso tali terapie per essere fedele alle sue convinzioni mormoni e la gioia che la sua vita familiare gli ha portato.

Jeremy Schwab, fondatore del gruppo di supporto cristiano online Joel 2:25, ha preso posizione e ha spiegato come la terapia riparativa con il dottor Joseph Nicolosi lo ha guarito e riportato alla sua fede cattolica e ad uno stile di vita lontano da quello di gay attivo.[561]

Dio liberi gli uomini dall’ideologia gay e dall’attività omosessuale.

Un articolo di Nicolosi è estremamente chiaro nel mostrare come alcuni giudizi dell’ APA siano faziosi e non scientifici, in esso il famoso psicologo mostra come fu chiaramente faziosa la relazione redatta da cinque psicologi e uno psichiatra sulle risposte terapeutiche all’orientamento sessuale (“Task Force Report on Appropriate Therapeutic Responses to Sexual Orientation”); nota anzitutto Nicolosi che furono chiamati a fare parte della commissione tutti attivisti per le cause gay e furono scartati eminenti studiosi molto competenti in tale ambito; vari membri della commissione, inoltre, erano gay. Con una commissione di questo tipo il risultato era praticamente scontato …

Infatti questi esperti hanno messo praticamente da parte studi importantissimi: “ … decenni di ricerche e di evidenze, spazzando via fra l’altro il lavoro e le ricerche di professionisti molto noti e molto stimati quali Irving Bieber, Charles Socarides e Houston MacIntosh.

Nicolosi mette in evidenza altri dati che indicano la faziosità della decisione di tale commissione.

Il testo finale della commissione, ovviamente, afferma che gli studi da essa esaminati non costituiscono “materiale sufficiente” per provare che il cambiamento dall’omosessualità all’eterosessualità attraverso la terapia sia possibile. “Di conseguenza, l’APA consiglia agli psicologi di evitare di dire ai propri pazienti che possono superare la loro omosessualità indesiderata. Tuttavia la commissione dell’APA ammette che “alcune persone possono cambiare la loro identità sessuale, il loro senso di sé e vivere delle vite eterosessuali funzionanti”.[562]

Ma come si possono alterare i dati scientifici per sostenere l’ideologia omosessualista?

Lo psichiatra Jeffrey Satinover, MD ha presentato violazioni nei pareri offerti da esperti omosessuali o filo pedofili riguardanti recenti casi legali che hanno posto le basi per cambiamenti rivoluzionari nella politica del diritto di famiglia[563]; significativo è il modo di procedere da parte di questi esperti per produrre pareri non precisamente conformi alla scienza ma alle loro idee e quindi per produrre significative sentenze e significativi orientamenti sociali:

1) i pareri appaiono essere scritti da una piccola cerchia di individui ripetutamente chiamati dagli organi di giustizia;

2) i pareri offrono riferimenti che spesso non danno indicazioni per il caso specifico o che sono banali o obsoleti, ignorando la ricerca più importante, recente, più ampia, migliore e che li sostituisce ;

3) citano per lo più i loro stessi studi;

4) usano soprattutto questo metodo: la schiacciante montagna di prove contrarie a ciò che essi vogliono affermare semplicemente non viene mai menzionata.[564]

La politicizzazione della scienza è chiaramente un dato di fatto in particolare riguardo all’omosessualità, ma ciò implica come appena visto una politicizzazione anche di sentenze importanti in cui sono chiamati come  esperti coloro che sostengono tale tendenza sessuale.

Concludo notando che non solo l’APA ma anche altre importanti associazioni hanno avuto fenomeni simili.

Sul sito dell’ “Alliance for Therapeutic Choice and Scientific Integrity” un’ associazione americana che opera per aiutare gli omosessuali a tornare all’eterosessualità, leggiamo, nella linea delle affermazioni di Cummings e Nicolosi, che nel 1973, il presidente dell’American Psychological Association Leona Tyler ha enunciato il principio per cui l’attività dell’organizzazione doveva essere basata su dati scientifici e su un’esperienza professionale dimostrabile; in assenza di tale convalida, dovrebbe essere lasciato ai singoli psicologi il compito di parlare delle politiche pubbliche. L’Alliance for Therapeutic Choice and Scientific Integrity accetta il principio di Leona Tyler e ritiene che l’American Psychological Association e altre organizzazioni associate alla salute mentale abbiano abbandonato questo principio vitale e abbiano gravemente danneggiato la credibilità della scienza e della professione rappresentata dalla psicologia[565].

 

 

m,2,10) Le significative riflessioni del dott. Satinover.

 

 

Esaminiamo alcune affermazioni di un libro del dott. Satinover. [566]

Il testo di Satinover, già citato più sopra, spiega alla pag. 15 del suo libro, che l’impatto dell’omosessualità sulla politica è evidente.

Gli attivisti gay, che lavorano a stretto contatto con professionisti della salute mentale negli ultimi vent’anni, hanno plasmato con successo e promosso un nuovo consenso sull’omosessualità che è una potente forza politica, tale consenso è composto da tre proposizioni chiave:

1) a livello di biologia l’omosessualità è un aspetto innato, geneticamente determinato del corpo umano;

2) a livello di psicologia, l’omosessualità è irreversibile, infatti, il tentativo per invertirla richiede un rinnegamento così profondo di sé come se un ebreo volesse diventare anti-semita o un uomo di colore volesse passare per bianco; tale rinnegamento causerebbe problemi mentali come la depressione, il suicidio e l’abuso di alcol e droghe;

3) a livello di sociologia, l’omosessualità è normale, simile ad altre categorie sociali come sesso e razza; questo punto fa più che ripetere il primo, perché qualcosa può essere innato senza che sia normale, come le malattie genetiche.

Quando si combinano, queste tre proposizioni sono usate per formare un potente argomento in favore della normalizzazione dell’omosessualità anche nelle comunità religiose.

Tale argomento opera in questo modo: la condanna storica dell’omosessualità da parte delle fedi ebraica e cristiana, pur ben intenzionata, è stata basata sull’ignoranza dei fatti medici recentemente scoperti, tali scoperte vanno verso un sempre maggiore apprezzamento della forza della natura, cioè della biologia innata, nella determinazione delle caratteristiche umane. La condanna dell’omosessualità da parte delle tradizioni religiose, basata sull’ignoranza, le ha inconsapevolmente coinvolte nell’ingiusta persecuzione di un’innocente minoranza. Chiese e sinagoghe dovrebbero abbracciare una parte disprezzata e respinta di loro membri.[567]

Di fronte alle affermazioni suddette dei gruppi omosessualisti coloro che seguono le religioni tradizionali affermano:

1) a livello di biologia l’omosessualità non è genetica o innata;

2) a livello di psicologia, l’omosessualità è reversibile;

3) a livello di sociologia, l’omosessualità è anormale. [568]

Satinover spiega quindi che la psichiatria è molto significativa per la società attuale e precisa che contro dati scientifici molto chiari l’ APA ha sentenziato che l’omosessualità non è un disturbo psichico.

Tale sentenza è stata guidata dalla politica e non dalla scienza.

Nel 1963 era chiaro che l’omosessualità era un disturbo psichico, solo dieci anni dopo – senza nuove evidenze scientifiche significative – le affermazioni degli attivisti omosessuali divennero il nuovo standard all’interno della psichiatria. Nel 1973 l’APA ha votato per eliminare l’omosessualità dalla lista ufficialmente approvata di malattie psichiatriche. Per capire come si è arrivati a tale passo occorre sapere che normalmente si raggiunge un consenso scientifico nel corso di molti anni, grazie al peso accumulato da molti studi progettati in modo adeguato, ma nel caso dell’omosessualità non è stato così; la ricerca sul tema è iniziata solo anni dopo, sottolineo dopo, la pronunzia dell’ APA. Quindi tale pronunzia non è stata scientifica ma politica.[569]

Satinover prosegue spiegando tutta la strategia posta in essere dai gruppi omosessualisti per giungere alla sovversione della psichiatria riguardo all’omosessualità; quello che lui afferma precisa ciò che abbiamo già sentito da altri autori sul tema, egli infatti spiega più direttamente che i gruppi omosessualisti svolsero una forte azione per influenzare l’APA attraverso il fatto che essa è un’istituzione sociale e in questa linea attuarono una pressione particolare sugli incontri annuali di tale associazione, interrompendoli, creando tensioni, così p.es. qualche membro di gruppi omosessualisti attaccò pesantemente negli incontri dell’ APA del 1970  il prof. Bieber che parlava riguardo all’omosessualità.

Satinover mette in evidenza come l’ APA:

– fu praticamente costretta, sotto tale pressione, a realizzare un incontro non sull’omosessualità ma tenuto da omosessuali;

– nel 1971 da militanti gay  fu considerata il nemico principale dei gruppi omosessuali;

– diede ai gruppi omosessualisti i nomi di tutti gli psichiatri membri di tale associazione sicché tali gruppi scrissero a tutti gli psichiatri perché votassero a favore della depatologizzazione dell’omosessualità, quella lettera ebbe un effetto decisivo per orientare i voti nel senso della depatologizzazione. [570]

Nel 1994 il Consiglio di Amministrazione dell’APA decise di alterare il codice etico e di affermare che era una violazione della condotta dello psichiatra aiutare a diventare eterosessuale un’omosessuale che glielo chiedeva. Questa alterazione va contro una regola fondamentale dell’ordine degli psichiatri. [571]

Anche la National Association of Social Workers che raccoglie il più gran numero di operatori nel campo della salute mentale è sotto l’influenza della lobby gay, spiega Satinover, sicché nel 1992 ha affermato che le teorie riparative sono teoreticamente e moralmente sbagliate[572].

Satinover mette in evidenza come le affermazioni degli attivisti gay sull’omosessualità siano state accettate dalla società grazie all’opera della stampa ma fa notare altresì la loro falsità.

 

 

m,2,11) Ulteriori indicazioni del prof. G. Zuanazzi sull’omosessualità.

 

 

Il prof. Zuanazzi è stato Docente di Psicologia e Psicopatologia all’Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia della Pontificia Università Lateranense, Roma.

In un interessante articolo egli precisa che in senso lato, l’omosessualità comprende qualsiasi atto o comportamento sessuale, anche occasionale, di un individuo con altre persone appartenenti allo stesso sesso mentre in senso stretto l’omosessualità si riferisce al comportamento omosessuale abituale basato su uno specifico orientamento della personalità che rifiuta la donna come compagna sessuale (o l’uomo, nel caso dell’omosessualità femminile), così intesa, l’omosessualità è un modo di esistere, un modo-di-essere-al-mondo, che riguarda la dialettica del vivere con gli altri e coinvolge il rapporto della persona con il proprio corpo.[573]

Per Zuanazzi il mondo omosessuale è popolato anche di forme deboli, latenti e inconsce che a volte si rivelano attraverso un sogno, un rifiuto o un’eccitazione; tali forme possono diventare attuali attraverso varie azioni imprudenti di terze persone. [574]

Secondo questo autore la questione della genesi dell’omosessualità è aperta. [575]

Dice ancora questo psichiatra che la psicoanalisi moderna ritiene che l’omosessualità sia una patologia della relazione oggettuale, per l’omosessualità maschile l’accento va posto sull’eccessivo attaccamento alla madre e la turbata relazione con il padre, da cui il carattere difensivo di tale relazione.

Anche per l’omosessualità femminile si ipotizza un difetto nella relazione con le figure parentali.

Effettivamente è difficile negare l’influenza delle dinamiche familiari nei periodi iniziali dello sviluppo della personalità.

Ai fattori familiari vanno aggiunti quelli sociali come le mode culturali.

Anche in presenza di fattori ambientali negativi l’omosessualità può non svilupparsi.

Alcuni esperti affermano che in presenza di una predisposizione del soggetto anche l’attività omosessuale occasionale possa portare all’omosessualità. [576]

In definitiva per Zuanazzi la causa dell’omosessualità risiede probabilmente in una molteplicità di fattori che include la presenza di un potenziale biologico sottostante con influenze ambientali che interessano il soggetto, e anche la libera iniziativa del soggetto.[577]

La seduzione dei giovani è sottolineata da alcuni studiosi, mentre altri non la considerano una causa dell’omosessualità.[578]

Coloro che praticano l’omosessualità non possono essere considerati una specie umana distinta (una sorta di terzo sesso).[579]

Contrariamente a quanto si pensa, le modalità di introduzione all’omosessualità sono spesso non violente. In particolare, l’iniziazione omosessuale di una ragazza adolescente avviene in modi “innocenti” ed è graduale. [580]

 

 

m,2,12) Non esiste una causa biologica, genetica all’origine dell’omosessualità.

 

 

Uno dei cavalli di battaglia del movimento omosessualista, come visto, era quello per cui l’omosessualità sarebbe un fatto genetico, biologico …

Ma ciò non corrisponde alla realtà. L’origine genetica dell’omosessualità non è mai stata provata.

Spiegava il prof. Kiely che molti scienziati hanno cercato di trovare una causa biologica dell’omosessualità, per esempio, nel sistema endocrino o nel cervello. I risultati di questa ricerca sono stati molto limitati; un sondaggio degli anni ‘90 conclude che non è stato scoperto nulla di chiaro: “Molti ricercatori hanno cercato le cause dell’omosessualità, ma finora la ricerca è stata inutile”[581]. Alcune ricerche suggeriscono la possibilità di una componente genetica nell’origine dell’omosessualità, si veda il sondaggio di Bancroft[582], ma è improbabile che un gene di per sé determini l’orientamento sessuale, mentre i fattori psicosociali sembrano avere un’importanza cruciale nella genesi dell’omosessualità adulta.[583]

Secondo Zuanazzi alcune ricerche mettono in evidenza che esiste notevole influenza del fattore genetico per l’omosessualità. Egli cita in particolare gli studi di Dean Hamer e del suo team del 1993 e i risultati ottenuti da Simon Le Vay nel 1991 circa le strutture dell’ipotalamo e il comportamento sessuale. Questi studi, però, devono essere confermati e analizzati. [584] Qualche anno dopo Zuanazzi dirà la causa dell’omosessualità risiede probabilmente in una molteplicità di fattori che include la presenza di un potenziale biologico sottostante con influenze ambientali che interessano il soggetto, e anche la libera iniziativa del soggetto.[585]

Nell’ articolo sull’omosessualità del “Dicionario de Bioética” si afferma chiaramente che la scienza non è arrivata a nessuna dimostrazione riguardo al fatto che l’omosessualità abbia basi biologiche, genetiche[586].

Le affermazioni di tale articolo scritto nel 2006 si basano in particolare sulle ricerche condotte da Le Vay, Garski e Swaab; fu in particolare Le Vay a mettere in evidenza che tali ricerche non avevano mostrato che l’omosessualità sia genetica. [587]

Anche Anatrella afferma che non esistono basi genetiche dell’omosessualità e aggiunge che l’omosessualità non ha origini neurobiologiche.[588]

Anche il dott. Nicolosi ha affermato che la causa dell’omosessualità non è genetica[589].

Nicolosi sottolinea in particolare le cause familiari e ambientali dell’omosessualità. In molti, spiega l’esperto americano, vi è una predisposizione all’omosessualità per la loro costituzione passiva o delicata, per la difficoltà nel creare un legame con il padre e nel sentirsi fiduciosi nei confronti del mondo maschile, ma “è necessaria la ‘classica relazione triadica’ ambientale per creare un problema omosessuale a un ragazzo con questa costituzione.” [590]

Non vi è quindi una causalità genetica dell’omosessualità ma fattori biologici e genetici possono realizzare una predisposizione del temperamento ad essa[591].

  1. Zuanazzi afferma ugualmente che non sono state confermate le ipotesi genetiche e biologiche sull’origine dell’omosessualità. [592]

Reilly, nel 2015, ha messo in evidenza dati indicanti che l’omosessualità non è genetica e non è immutabile (pp. 131-140).

Che l’ omosessualità non sia genetica lo provano, spiega Reilly nel suo libro[593], in particolare gli studi di le Vay[594] e Breedlove[595].

Inoltre ci sono abbondanti dati che indicano come l’omosessualità può essere superata e la persona può tornare all’eterosessualità.[596]

Il dott. Van den Aardweg, come visto, afferma che ci sono molti travisamenti e interpretazioni errate nel campo della ricerca su fattori fisici o biologici, e la ricerca sull’omosessualità non è esente da questo, anche la ricerca dei migliori e più esperti investigatori. [597]

Nel suo libro qui citato e in un suo articolo[598] il dottore suddetto ovviamente indica tutti gli autori su cui basa le sue affermazioni; appunto in tale articolo egli afferma la psico-genesi dell’omosessualità.

Secondo van der Aardweg più precisamente, i fatti più accertati in relazione all’omosessualità indicano che essa è causata da elementi di tipo psicologico-evolutivo, non genetico o fisiologico. Gli sforzi degli ultimi decenni per trovare prove a sostegno della bio-genesi dell’omosessualità hanno rafforzato l’idea che mai tali prove verranno trovate. Al contrario, molti studi hanno dimostrato che il fattore più significativo correlato all’omosessualità è la “non conformità di genere” o l’isolamento tra persone dello stesso sesso. Un altro fattore strettamente associato all’omosessualità è uno squilibrio nell’interazione genitore-figlio, in particolare forme di sovrainfluenza del genitore di sesso opposto in combinazione con una relazione carente con il genitore dello stesso sesso. La terza correlazione consolidata è con il “nevrotismo” o l’instabilità emotiva/immaturità intrinseca.[599]

La dottoressa E. Moberly sostiene che un orientamento omosessuale non dipende da uno squilibrio ormonale genetico disposizionale o da processi di apprendimento anormali, ma da difficoltà nella relazione genitore-figlio, specialmente nei primi anni di vita[600].

  1. Moberly individua un principio di fondo:

– l’uomo o la donna omosessuali soffrono di un deficit nella relazione con il genitore dello stesso sesso,

– in essi vi è una spinta corrispondente a colmare questo deficit attraverso le relazioni omosessuali.[601]

Come dice A. Fumagalli, in un testo del 2020, giustamente, sono stati realizzati vari tipi di studi per chiarire se vi sia una base genetica dell’omosessualità ma sia gli studi sul profilo ormonale, sia gli studi antropometrici, sia quelli della morfologia cerebrale, sia quelli su base familiare non hanno offerto evidenze che possano confortare in modo inequivocabile l’ipotesi di un’origine genetica dei disordini in ambito sessuale, ciò è confermato da studi recenti nell’ambito delle neuroscienze; quindi “i tentativi di trovare le basi genetiche dell’orientamento sessuale non hanno prodotto risultati attendibili” [602]

Anche il prof. Faggioni, in un testo del 2017, fondamentalmente nega che vi sia una sicura causa biologica dell’omosessualità anche se esistono teorie in questo senso, attualmente si fa strada in particolare l’ipotesi psicoendocrina, accanto ad esse vi sono teorie che mettono in evidenza cause psicologiche; non esiste un gene dell’omosessualità ma alcune costellazioni geniche possono influire in ordine ad essa[603].

Che non esista un gene dell’omosessualità lo ribadisce una importante ricerca, del 2017, per cui, sebbene i geni sembrino svolgere un ruolo nel determinare l’orientamento sessuale e il comportamento omosessuale, questo ruolo  è piccolo, complesso e tutt’altro che deterministico; i risultati di tale ricerca sono stati resi noti in un articolo di un team internazionale di ricercatori, co-guidato da Benjamin Neale del Broad Institute di Harvard e del MIT, pubblicato sulla rivista  Science[604] .

Nel 2020 un articolo di una rivista scientifica ribadiva quanto detto finora dagli esperti citati: la causa biologica dell’omosessualità non è stata stabilita in modo incontrovertibile.[605]

Chiaramente errata e deviante è in questa linea, l’analisi svolta dal prof. A. Perez che, parlando della Bibbia e dell’omosessualità e mettendo in evidenza le indicazioni scientifiche su questo argomento, afferma che: “ … l’homosexualité peut être expliquée comme un phénomène neurologique et plus précisément biologique”.[606]

L’omosessualità può essere spiegata come un fenomeno neurologico e più precisamente biologico.

Come ha detto il dott. Nicolosi la buona scienza è compatibile e sostiene la visione cattolica sulla sessualità umana[607] e come ha spiegato il Card. Müller la dottrina cattolica afferma: “Torniamo alla Genesi: esiste una sessualità femminile e una maschile, null’altro. L’uomo è creato per la donna e la donna è creata per l’uomo, come dice San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (capitolo 11). Nella Creazione non esiste il concetto dell’omosessualità, è un’invenzione che non ha alcun fondamento nella natura umana. Le tendenze omosessuali non sono un fatto ontologico, ma psicologico.”[608]

Cioè la natura umana così come creata da Dio non prevede gli atti omosessuali come naturali per l’uomo; non esiste un’omosessualità genetica, biologica, a livello fondamentale.

 

 

m,2,13) Importanti precisazioni circa i candidati all’ingresso al Seminario e quindi al sacerdozio che hanno tendenze omosessuali e sulla terapia adeguata per questi problemi.

 

 

Il dottor Richard Fitzgibbons, uno psichiatra statunitense che ha lavorato molto nell’aiuto alle persone con tendenze omosessuali ha rilasciato alcuni anni fa una significativa intervista[609] dopo l’uscita di un documento vaticano intitolato “Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri.”[610]

Vedremo qui di seguito questa intervista.

Anzitutto è importante precisare, secondo il dottore americano, che al fine di scoprire se una persona è davvero omosessuale non basta chiederlo semplicemente alla persona stessa in particolare se è un candidato a entrare in seminario, esistono test psicologici che possono essere utili per identificare i candidati con attrazione per lo stesso sesso con una precisione molto alta.

Tale scoperta è importante anche perché un chiaro dato emerso dallo studio dei casi di pedofilia è che l’80% di tali abusi riguarda aggressioni omosessuali a maschi adolescenti; occorre evitare che tali casi si verifichino di nuovo con ulteriore danno alle anime  e alla Chiesa.

Il testo vaticano citato[611] individua due gruppi di persone cui il documento stesso si indirizza.

Lo vedremo qui di seguito.

1) Al primo gruppo di persone cui il documento si indirizza appartengono coloro che presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay; il documento affermava in modo particolare riguardo a costoro che la Chiesa non può ammetterli al Seminario e agli Ordini sacri. Il dottor Fitzgibbons ha perciò precisato chi sono  le persone con tendenze omosessuali profondamente radicate affermando che:

  1. a) si identificano come persone omosessuali;
  2. b) sono fortemente attratti fisicamente per i corpi di altri uomini;
  3. c) la maggior parte di essi ha avuto dolorose e particolari esperienze adolescenziali.

Il dottor Fitzgibbons ha messo in evidenza che in coloro che si identificano come omosessuali si nota una prevalenza molto più alta di malattie psichiatriche, inoltre in essi si notano in modo più netto effetti molto pericolosi in ordine alla vita sacerdotale:

  1. a) in certi casi possono essere fortemente attratti da giovani adolescenti.
  2. b) tendenza alla ribellione contro il magistero e l’insegnamento della Chiesa sulla morale sessuale;
  3. c) difficoltà nel lavoro con altri maschi eterosessuali;
  4. d) blocco nella loro disponibilità a cercare l’aiuto del Signore per le loro debolezze emotive e comportamentali;
  5. e) tendenza a non cercare psicoterapia e direzione spirituale.

2) Al secondo gruppo di persone cui il documento si indirizza appartengono coloro che hanno “… tendenze omosessuali che” sono “solo l’espressione di un problema transitorio” per costoro il documento afferma che tali tendenze “… devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell’Ordinazione diaconale.”

Il dottor Fitzgibbons precisa riguardo a tali persone che esse:

1) non si identificano come omosessuali;

2) sono motivati ​​a comprendere e a superare i propri conflitti emotivi;

3) cercano regolarmente psicoterapia e direzione spirituale.

4) accettano e diffondono la pienezza dell’insegnamento della Chiesa sulla morale sessuale;

5) non sostengono la cultura gay ma la vedono come opposta all’insegnamento evangelico.

Fitzgibbons sottolinea che per queste persone solo la castità per tre anni non basta per proseguire il cammino verso il sacerdozio, perché in alcune situazioni l’omosessualità può riemergere, occorre invece il superamento definitivo di tali tendenze.

Fitzgibbons mette in evidenza l’importanza di una consulenza a livello psichico che aiuti in particolare questi due gruppi di persone a scoprire i conflitti precoci, perdonare coloro che li hanno feriti e aumentare la loro fiducia maschile, che nel tempo può portare alla risoluzione delle attrazioni per lo stesso sesso.

Una tale consulenza dovrebbe appunto aiutare a superare il problema di tali tendenze omosessuali e quindi dovrebbe permettere al soggetto di riprendere il cammino verso il sacerdozio.

Coloro che hanno problemi di omosessualità, precisa appunto Fitzgibbons, dovrebbero tentare di comprendere e risolvere i loro conflitti emotivi con un professionista della salute mentale qualificato e un direttore spirituale. Per un degno svolgimento del ministero sacerdotale è importante che il soggetto sviluppi una vera maturità affettiva e appunto il sostegno di un professionista e di un direttore spirituale a questo riguardo è molto importante.

Un importante indicatore di tale maturità nella vocazione è il dono di sé sano ed equilibrato che include la capacità di ricevere da Dio e dagli altri.

La maturità affettiva è dimostrata anche dalla capacità di affrontare gli stress emotivi più comuni.

Fitzgibbons afferma che ha visto, con una buona terapia, molti giovani uomini superare le tendenze omosessuali specie quando una componente spirituale è stata incorporata nel loro piano di trattamento; lo stesso effetto è stato notato nel trattamento dei disturbi da abuso di sostanze.

Quindi Fitzgibbons ha messo in evidenza come le tendenze omosessuali abbiano origine, ordinariamente, in problemi relativi al rapporto del soggetto con il padre e con i coetanei.

Fitzgibbons sottolinea che i direttori spirituali possono aiutare seminaristi e sacerdoti a comprendere che le attrazioni per lo stesso sesso sono curabili e non sono geneticamente determinate. In questa linea hanno importanza anche le preghiere di guarigione.

L’autore che stiamo seguendo ritiene che ci sia un legame diretto tra ribellione e rabbia contro l’insegnamento della Chiesa e comportamenti sessualmente promiscui:

1) coloro che sono sessualmente attivi dissentono dall’insegnamento della Chiesa sulla sessualità per giustificare le proprie azioni;

2) coloro che adottano idee ribelli sulla moralità sessuale sono più vulnerabili a diventare sessualmente attivi, perché hanno poca o nessuna difesa contro le tentazioni sessuali.

Fitzgibbons invita quindi  i vescovi perché incoraggino i sacerdoti con tendenze omosessuali a perseguire una terapia e una direzione spirituale appropriate con coloro che sono fedeli all’insegnamento della Chiesa.[612]

 

 

m,3) Precisazioni sulla natura umana e sulle acquisizioni scientifiche relative all’omosessualità.

 

 

Abbiamo visto più sopra che la contrarietà degli atti omosessuali alla natura umana è un chiaro e unanime dato della S. Scrittura ( Rom. 1, 26-27) e della  Tradizione cattolica[613], abbiamo visto che questo dato determina l’immutabilità di tale dottrina che si lega direttamente ai 10 comandamenti.

Abbiamo visto più sopra che questo è un dato che emerge anche dalla Legge naturale.

I testi della Scrittura e della Tradizione affermano che gli atti omosessuali sono contro natura e quindi precisano che la vera natura umana non prevede tali atti.

Già s. Paolo nella lettera ai Romani (c. 1) definiva tali atti come contrari alla natura.

Fondamentalmente tutti i grandi autori cattolici hanno accettato questa verità, tra essi in particolare ricordo  s. Tommaso[614] e s. Alfonso M. de Liguori[615].

Il Concilio Ecumenico Lateranense III, del 1179, al can. 11 indicò come peccato contro natura l’atto omosessuale, affermò che per esso piomba l’ira di Dio su coloro che resistono a Lui (Ef. 5,6) e stabilì severe pene sia per chierici che per laici sorpresi a commettere tale peccato.[616]

  1. Pio V scrisse due Costituzioni in cui condannò solennemente e punì esemplarmente il peccato impuro omosessuale, indicandolo appunto come contrario alla natura e assoggettandolo alla pena di morte anche nel caso che rei fossero i sacerdoti.[617]

Tale dottrina è stata ribadita da altri documenti importanti quali l’enciclica “Persona Humana” [618]

Il Catechismo della Chiesa Cattolica pubblicato negli anni ’90 afferma lo stesso al n. 2357.

Anche in altri documenti queste affermazioni sono ribadite a livello fondamentale.

Come detto, la dottrina circa la grave illiceità dell’atto omosessuale e la sua contrarietà alla natura umana è stata affermata a livello infallibile dalla Chiesa come appartenente alla Legge rivelata e alla Legge naturale, la Bibbia e la Tradizione sono chiarissime a riguardo.

Queste nette affermazioni che vengono chiaramente da Dio, creatore dell’uomo, non sono smentite da dati scientifici e non possono esserlo perché il Creatore della Legge è anche il Creatore dell’uomo, anima e corpo.

Le affermazioni di vario genere di scienziati politicizzati, non possono cambiare il dato fondamentale che la Scrittura e la Tradizione ci offrono sulla natura umana e sulla salvezza dell’uomo, dato fondamentale che è in accordo con la vera scienza; tutto ciò sbarra assolutamente la strada a qualsiasi legittimazione degli atti omosessuali.

La via della salvezza non passa e non passerà mai attraverso il compimento degli atti omosessuali, nonostante tutti gli sforzi che molti, anche scienziati, fanno per cercare di legittimare a livello morale tali atti .

Nella linea di quanto detto finora il Card. Müller ha affermato che  l’omosessualità non è un qualcosa che Dio ha direttamente creato e non è genetica ma psicologica: “… gli omosessuali in generale non esistono, è un’invenzione, evidentemente parlano per coprire i propri interessi. Torniamo alla Genesi: esiste una sessualità femminile e una maschile, null’altro. L’uomo è creato per la donna e la donna è creata per l’uomo, come dice San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (capitolo 11). Nella Creazione non esiste il concetto dell’omosessualità, è un’invenzione che non ha alcun fondamento nella natura umana. Le tendenze omosessuali non sono un fatto ontologico, ma psicologico. Certe persone invece vogliono fare della omosessualità un dato ontologico.”[619]

Cioè la natura umana così come creata da Dio non prevede gli atti omosessuali come naturali per l’uomo … la Legge rivelata e la Legge naturale non legittimano ma condannano radicalmente gli atti omosessuali.   Le affermazioni di vario genere di scienziati politicizzati, non possono cambiare il dato fondamentale che la Scrittura e la Tradizione ci offrono sulla natura umana e sulla salvezza dell’uomo, dato fondamentale che è in accordo con la vera scienza; tutto ciò sbarra assolutamente la strada a qualsiasi legittimazione degli atti omosessuali.

 

 

m,3,1) Prelati cattolici irretiti da falsa scienza.

 

 

La maggiore difficoltà, dice mons. Melina riguardo all’omosessualità e all’azione di chi la promuove, “è l’ignoranza che vede i cristiani perplessi e facilmente impressionabili di fronte a dati manipolati secondo una strategia ben definita”[620]; questa ignoranza si può notare anzitutto nei fedeli ma anche in certe affermazioni di prelati cattolici e di teologi che stanno aprendo le porte a questa rivoluzione ideologica e quindi alla legittimità dell’ attività omosessuale.

L’esperto psicologo americano J. Nicolosi ha notato che disinformazione, bugie vengono diffuse appunto per impedire che la verità venga fuori circa l’omosessualità e circa i percorsi per tornare alla naturale eterosessualità della persona umana e purtroppo tali deviazioni dalla verità vengono diffuse anche da sacerdoti e Vescovi. Nicolosi afferma che lo ha sorpreso e scioccato, e ciò dovrebbe scioccare anche noi, sapere che ci sono sacerdoti e Vescovi che pensano che Dio ha creato 2 tipi di persone: eterosessuali ed omosessuali; per lo psicologo americano il problema non è la mancanza di dottrina ma la mancanza di effettivo servizio alle anime, gli evangelici hanno un servizio molto efficace per coloro che combattono l’omosessualità; la Chiesa Cattolica ha una forte dottrina che si oppone agli atti omosessuali e fondamentalmente alla tendenza omosessuale, purtroppo vi sono educatori che confondono i giovani facendo pensare loro che Dio li abbia creati così[621], portandoli facilmente a pensare che gli atti omosessuali sono per loro naturali.

Come ha detto il dott. Nicolosi la buona scienza è compatibile e sostiene la visione cattolica sulla sessualità umana. [622]

Questa “ignoranza” o meglio una chiara distorsione della realtà delle cose appare ad es. in questo documento intitolato  “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. Risposta della Conferenza Episcopale Tedesca alle domande riguardanti la ricezione e l’approfondimento della Relatio Synodi nel documento di preparazione alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo episcopale del 2015” che affermava, tra l’altro: “I fedeli si aspettano che ogni persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, venga accettata dalla Chiesa come dalla società e che nelle parrocchie venga creato un clima di stima nei confronti di ogni persona. Quasi tutte le risposte concordano con il giudizio provato dalle scienze umane (medicina, psicologia) che l’orientamento sessuale è una disposizione immutabile e non scelta dal singolo.  …  Solo singoli interpellati rifiutano in linea di principio rapporti omosessuali perché gravemente peccaminosi. La maggioranza si aspetta dalla Chiesa una valutazione più differenziata basata sulla teologia morale, che tenga conto delle esperienze pastorali e delle conoscenze scientifiche. Quasi tutti i cattolici accettano rapporti omosessuali se i partner vivono valori come amore, fedeltà, responsabilità reciproca e affidabilità, senza per questo mettere le convivenze omosessuali sullo stesso piano del matrimonio.  … Alcune posizioni si pronunciano anche a favore di una benedizione di queste convivenze, differente rispetto al matrimonio. Una pastorale che accetta persone omosessuali esige una maturazione della morale sessuale religiosa, che tenga conto delle più avanzate conoscenze scientifiche, antropologiche, esegetiche e teologiche.” [623]

L’orientamento sessuale non è immutabile, le scienze umane non affermano questo, come stiamo vedendo!

Come abbiamo visto più sopra e come vedremo non è vero che l’orientamento sessuale è immutabile: molti sono usciti dall’ omosessualità e sono tornati all’eterosessualità.

Le vere conoscenze scientifiche, come stiamo vedendo, sono ben lungi dal definire l’omosessualità immutabile e dal ritenere che si debba cambiare la morale sessuale religiosa.

L’esegesi e la teologia non affermano ciò che dice tale documento.

Tale testo distorce radicalmente la realtà delle cose e segue piuttosto la propaganda omosessuale.

L’ “ignoranza” di cui abbiamo parlato o meglio una chiara distorsione della realtà delle cose si nota anche in un’intervista del 2022  alla Kna del cardinale Jean Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (Comece) e relatore generale del Sinodo dei Vescovi, che contiene diverse dichiarazioni sugli atti omosessuali, auspicando un cambiamento di dottrina nella Chiesa Cattolica con queste parole: “Credo che il fondamento sociologico-scientifico di questo insegnamento non sia più corretto”. [624]

Cioè il fondamento sociologico-scientifico dell’ insegnamento cattolico che condanna gli atti omosessuali non sarebbe corretto.

Come abbiamo visto i dati scientifici veri non vanno nel senso affermato dal Cardinale Hollerich.

Questo Cardinale e i vescovi e sacerdoti indicati sopra appaiono chiaramente irretiti da affermazioni che vengono da falsa scienza manipolata a vantaggio delle rivendicazioni dei gruppi gay.

Anche altri documenti mostrano uomini di Chiesa irretiti da falsa scienza manipolata secondo una strategia di sostegno alle rivendicazioni dei gruppi gay.

Il Vescovo belga Bonny criticò il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede con cui si vietano le benedizioni alle coppie omosessuali affermando: “ “Provo una vergogna indiretta per la mia Chiesa e provo soprattutto incomprensioni intellettuali e morali”.

Secondo Bonny il responsum della Congregazione era in contrasto con quanto emerso dal Sinodo dei vescovi su matrimonio e famiglia tenutosi a Roma nel 2015, in particolare nel documento in oggetto: “Manca la cura pastorale, il fondamento scientifico, la sfumatura teologica e la cura etica che erano presenti tra i Padri sinodali che hanno poi approvato le conclusioni finali” del Sinodo.” Il documento, secondo il Vescovo belga mina la credibilità di tale Sinodo e manca di rispetto agli omosessuali.[625]

Il fondamento scientifico di cui parla mons. Bonny pare che siano, evidentemente, le false indicazioni che la pseudo-scienza pro gay diffonde!

Dio intervenga!

 

 

m,4) Approfondimenti: l’ attività omosessuale è contraria alla santità di Dio e del suo popolo, ed è ostacolo alla manifestazione di Dio e alla vera evangelizzazione.

 

 

Riprendiamo quanto vedemmo più sopra e cioè quello che afferma la tradizione ebraica riguardo al divieto degli atti omosessuali. In nome della santità di Dio, la Bibbia esorta a non seguire le abominazioni della “terra d’Egitto” e “della terra di Canaan” (Lv. 18: 3). L’adulterio, l’incesto, la sodomia e la bestialità sono chiamati abominazioni; anche lo stupro e la seduzione sono censurati.[626]

Spiega più dettagliatamente l’ articolo della Jewish Encyclopedia  che la purezza riguardo alle relazioni sessuali è inclusa nel comandamento: siate santi perché io, il Signore, sono santo.(Lv. 19,2) Il termine usato per indicare tale santità è qadosh. Si tratta di un’affermazione che viene ripetuta più volte nell’ A. T.

Il termine ebraico appena visto indica separazione delle realtà sante, riguardanti Dio, da ciò che è profano.

Spiega de Vaulx che Dio, il Santo, è pieno di potenza misteriosa e straordinaria che genera spavento e fascino, Lui è la fonte della santità che Egli comunica a cose e persone. [627]

L’articolo della Jewish Encyclopedia appena citato[628] prosegue notando che in Lv. 20 leggiamo: “ Sarete santi per me, poiché io, il Signore, sono santo e vi ho separato dagli altri popoli, perché siate miei.”

Nelle religioni semitiche antiche era prominente l’adorazione delle forze naturali che producono e danno fertilità e la dimensione sessuale era prominente nei loro culti; il rapporto sessuale faceva parte dei riti nei santuari di Baal e Astarte. Le popolazioni cananee praticavano questi culti. Questa mancanza di castità nelle istituzioni religiose determinò che in quei popoli la purezza sessuale non era considerata importante.

Le istituzioni religiose e domestiche di Israele si sono radicalmente differenziate da quelle dei popoli circostanti riguardo all’importanza data alla virtù della castità; forse in nessun campo la differenza è tanto marcata quanto in questo. Le affermazioni del Pentateuco sono fortissime nel marcare la differenza netta tra Israele e gli altri popoli e spiegano anche il motivo per cui Israele doveva assolutamente evitare tali pratiche.

Il Dio d’Israele è Santo e vuole purezza, santità nell’adorazione di Dio e nella vita.

Nel Levitico al capitolo 18 leggiamo: “Il Signore parlò a Mosè e disse: “Parla agli Israeliti dicendo loro: “Io sono il Signore, vostro Dio.  Non farete come si fa nella terra d’Egitto dove avete abitato, né farete come si fa nella terra di Canaan dove io vi conduco, né imiterete i loro costumi.  Metterete invece in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, seguendole. Io sono il Signore, vostro Dio.  Osserverete dunque le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali chiunque le metterà in pratica vivrà. Io sono il Signore.”

Seguono le leggi della castità che devono essere osservate per evitare le azioni immonde compiute nelle terre dell’Egitto e di Canaan. Queste leggi di castità riguardano la vita religiosa e quella sociale e domestica.

Per quanto riguarda la religione era radicalmente vietata la prostituzione sacra sia maschile che femminile che era comune nei popoli delle zone nelle quali si trovava Israele. (Dt. 23. 18, 19;  Lv. 19, 29, si veda anche il Baal di Peor Nm. 25).

Nel Deuteronomio leggiamo : “Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d’Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d’Israele.  Non porterai nel tempio del Signore, tuo Dio, il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore, tuo Dio.” (Dt. 23. 18s)

Queste pratiche, come si vede, sono abominevoli per Dio, sono radicalmente contrarie alla santità che Dio vuole per il suo popolo e per la sua religione. I termini usati per indicare certe pratiche cultuali sono particolarmente indicativi per capire il disgusto di Dio per esse, il termine cane indica l’uomo che si prostituisce.

La purezza in ambito sociale e domestico implicava anzitutto il divieto di adulterio; occorre precisare che una donna promessa sposa era considerata come una sposa e poteva essere punita per adulterio. L’incesto era vietato e venivano indicati i gradi di parentela in cui si incorreva in tale peccato. I peccati contro natura come sodomia e pederastia, prevalenti nel paganesimo, erano strettamente proibiti (Lev. 18, 22.23; 20, 13-16)

La Scrittura afferma che i peccati contro la castità furono i particolari abomini, la cui commissione da parte degli abitanti di Canaan aveva reso impura la terra (Lev. 18. 27). Nessun peccato, tranne l’idolatria, fu proibito più costantemente e con più veemenza della depravazione sessuale. [629]

In particolare, spiega un articolo della Encyclopedia Judaica,  le relazioni sessuali tra uomini sono chiaramente vietate dalla Torah ( Lev. 18:22 ); tali atti sono condannati nei termini più forti possibili, come disgustosi, abominevoli.[630] Tali atti omosessuali quindi sono particolarmente contrari alla divina santità!

La pratica omosessuale viene condannata in modo veramente radicale nella Bibbia.[631]

Tali atti omosessuali quindi sono particolarmente contrari alla divina santità!

Nell’ Encyclopedia Judaica leggiamo[632] che la Bibbia tratta degli atti omosessuali in particolare nel descrivere le abominazioni di Sodoma (Gn. 19), in cui tutta la popolazione voleva abusare dei due uomini-angeli, e nella storia dei perversi uomini di Gabaon (Gdc. 19)

Gli orrendi castighi di Sodoma e il terribile castigo dei gabaoniti, come vedremo meglio più avanti, mettono in evidenza la radicale opposizione della santità divina all’attività omosessuale.

Quattro delle dodici maledizioni che sono pronunciate nel capitolo delle maledizioni nel Libro del Deuteronomio (27. 20-23) sono dirette contro il vizio della lussuria nell’una o nell’altra delle sue forme, come ulteriore manifestazione della radicale opposizione della santità divina alla lussuria e in particolare agli atti contro natura.

Nel versetto 26 di Dt. 27 leggiamo “Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterle in pratica!”. Tutto il popolo dirà: “Amen”.”

Quest’ultima maledizione colpisce in particolare chi pratica l’omosessualità che, come visto è sommamente aborrita da Dio.

L’atteggiamento biblico nel campo della lussuria è forse meglio espresso nella storia di Giuseppe, che, quando fu tentato dalla moglie di Potifar, rifiutò di unirsi sessualmente con lei dicendo: “Come posso fare questa grande malvagità e peccato contro Dio?” (Gen. 39,9). L’incontinenza nelle sue varie forme, nella vera tradizione biblica, era ed è principalmente un peccato contro Dio, il puro e santo.[633]

Nei libri storici della Bibbia, prosegue l’articolo della Jewish Encyclopedia, passaggi occasionali indicano quanto chiaramente si comprendesse che la castità era una virtù indispensabile nella luce della santità divina ( cfr. 1 Sam. 2, 22; 2 Sam. 13. 12; 1 Re 14, 24; 2 Re 13, 6; 17, 16; 18, 4; 20, 1. 3; 22, 4; 2 Cronache 28, 3; 33, 3; 34, 14).[634]

I profeti, spiega ancora l’articolo della Jewish Encyclopedia, hanno posto la massima attenzione sulla castità. La loro condanna di mancanza di castità si colloca tra quelle più pronunciate delle loro denunce dei mali prevalenti ai loro giorni (Amos 2, 7; Osea 4, 2. 13. 14; Isa. 57,3; Ger. 9, 1; 23, 10. 14; 29, 23; Ezechiele 16,38; 18,6; 22,10. 11; 23,48; 33.26)[635]

Il fatto che i profeti insistano sulla lussuria indica da una parte l’importanza della castità e dall’altra la gravità della lussuria come radicalmente opposta alla santità e purezza che Dio vuole dal suo popolo.

Nei libri sapienziali troviamo altre indicazioni della necessità della purezza e quindi della gravità del peccato di lussuria nella luce della santità cui il fedele è chiamato.

Le molte ammonizioni nel Libro dei Proverbi contro la lussuria, continua l’ articolo della Jewish Encyclopedia, vanno indicate come prova del posto elevato che la vita pura ha tenuto nella stima dei saggi di Israele, ispirati da Dio, (Proverbi 5, 3-23; 6, 24-33; 7,5-27, 9, 13-18, 22,3), in questa stessa linea nel libro di Giobbe leggiamo queste parole dello stesso Giobbe:” Ho stretto un patto con i miei occhi, di non fissare lo sguardo su una vergine.”(31,1).

Sono affermazioni, anche queste, che ovviamente indicano la santità cui Dio chiama l’uomo e quindi una grande cura nell’evitare il peccato impuro e in particolare nel togliere l’occasione di tale peccato.

Vanno nella stessa linea le ingiunzioni del saggio Ben Sira (Siracide 9, 3-9; 19, 2; 23, 22-26; 42,11). [636]

Ho ripreso le affermazioni che ci vengono dalla tradizione ebraica perché sono pienamente condivisibili da noi cattolici e sono una perfettamente ripresentazione del dato biblico.

Come dice J. de Vaulx[637] : Dio è santo e il suo popolo deve essere santo, puro e non deve, quindi, immergersi nel peccato, nella lussuria e in particolare nell’attività omosessuale.

La santità di Dio è manifestata dalla sua gloria; la Creazione, le teofanie, le prove e i castighi che Dio attua manifestano la sua santità.

La santità di Dio implica per noi adorazione; il popolo di Dio deve adorare Dio in santità e quindi deve essere separato dal peccato, in particolare dal peccato di lussuria specie se omosessuale.

La Legge che Dio dona al suo popolo è una legge di santità che deve farlo vivere nella dignità che tale popolo ha ricevuto da Lui.

Questi insegnamenti veterotestamentari continuano nel Nuovo Testamento.

Cristo è Dio, cioè la stessa Santità!

I miracoli di Cristo e le altre meraviglie da Lui compiute manifestano la santità divina, sono principalmente segni di santità.

La santità divina si manifesta e si comunica sommamente attraverso Cristo, in particolare attraverso la sua Passione e Risurrezione.

A differenza delle vittime dell’ Antico Testamento, Cristo è la Vittima per eccellenza che davvero purifica l’anima e la santifica e le apre le porte del Cielo, cioè della vita eterna in unione con la divina Santità.

La santificazione dell’uomo si compie sotto l’azione di tutta la Trinità ma in particolare dello Spirito Santo.

Noi siamo tempio di Dio in Cristo, nella santità! [638]

La Chiesa è il nuovo Popolo di Dio santo chiamato alla perfezione della santità.

Il Concilio Vaticano II ha sottolineato per il popolo di Dio una vocazione universale alla santità, nella perfezione della carità  (cfr. Lumen Gentium n.40; Apostolicam Actuositatem n.4).

“I seguaci di Cristo, chiamati da Dio non secondo le loro opere, ma secondo il disegno della sua grazia e giustificati in Gesù Signore, nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi. Essi quindi devono, con l’aiuto di Dio, mantenere nella loro vita e perfezionare la santità che hanno ricevuta” (Lumen Gentium 40)

Benedetto XVI riprendendo un testo della Lumen Gentium affermò: “Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione sulla Chiesa, parla con chiarezza della chiamata universale alla santità, affermando che nessuno ne è escluso: “Nei vari generi di vita e nelle varie professioni un’unica santità è praticata da tutti coloro che sono mossi dallo Spirito di Dio e … seguono Cristo povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria” (Lumen Gentium n. 41).”[639]

Nel Vangelo leggiamo “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.”(Mt.5,48) cioè siate santi, siate perfetti nella santità!

  1. Paolo scrive che, in Cristo, Dio: “… ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità …” (Ef. 1, 4)

Lo stesso Apostolo afferma che Cristo ci “… ha riconciliati nel corpo della sua carne mediante la morte” per presentarci “… santi, immacolati e irreprensibili dinanzi a lui” (Col. 1, 22)

L’attività omosessuale è condannata da Dio, in particolare, in questa linea, perché essa si oppone gravemente alla nostra partecipazione alla santità di Dio, in Cristo.

L’attività omosessuale impedisce all’uomo di manifestare la santità divina e quindi di dare gloria a Dio; la santità di Dio si manifesta nell’uomo santo, in lui Dio può compiere meraviglie e manifestare la sua gloria, l’attività omosessuale impedisce questa manifestazione e quindi impedisce anche la conversione degli uomini a Dio.

Infatti, come mostra il Vangelo, è proprio la manifestazione di Dio attraverso miracoli, segni, profezie etc. che attira gli uomini alla fede nel vero Dio, l’omosessualità impedisce tutto questo e quindi causa gravi danni non solo a chi la pratica ma anche a molti altri e alla Chiesa.

La Chiesa deve prolungare l’opera di Cristo, attraverso i cristiani Cristo deve manifestare la sua Verità e Santità e quindi deve prolungare i segni che portano gli uomini a convertirsi a Lui ma tutto questo si può attuare solo se Cristo con la sua santità vive nei cristiani, se invece questi ultimi si dedicano all’omosessualità, Cristo con la sua santità non è in loro e non si manifesta in loro e non converte più il mondo attraverso di loro.

Gli Apostoli e i santi di tutti i tempi hanno diffuso la Chiesa nel mondo e attratto miliardi di anime al vero Dio proprio manifestando in loro stessi la santità di Dio e quindi permettendo a tale santità di realizzare opere straordinarie; tutto ciò diventa impossibile allorché i discepoli di Cristo cedono all’ attività omosessuale!

 

 

m,5) Meravigliose liberazioni dall’omosessualità e dagli atti omosessuali grazie alla fede in Cristo o grazie a terapie psicologiche.

 

 

Molte sono le storie vere di persone che vivevano nella pratica degli atti omosessuali e che sono state trasformate dalla potenza di Dio.

Su Youtube si trovano molte testimonianze di questo genere [640] In vari casi essi mettono in evidenza come attraverso la fede sono stati trasformati e ora vivono una vita in cui non sono più immersi nella pratica degli atti omosessuali; diversi di loro si sono sposati e alcuni svolgono una forte attività per aiutare altri gay a uscire da quel genere di vita.

Nel sito del dott. Nicolosi vengono riportati molti casi di persone famose che sono passate dall’omosessualità all’eterosessualità. [641]

In Italia una figura preminente in questo ambito della testimonianza di ex gay e dell’aiuto verso gli omosessuali perché escano dallo stile di vita peccaminoso è Luca di Tolve [642]

Luca spiega: “Sono stato nominato nel 1990 alla Discoteca di Milano Nuova Idea International Mister Gay.” Ma in lui c’era un disagio profondo: “L’amore gay sperato, bramato e tanto desiderato, cercato con tanta intensità, finiva sempre solo in una relazione sessuale. … Intrapresi così un percorso di conversione, su base psicologica e religiosa, che mi aiutò a scoprire e a sanare le ferite di tanti anni prima, fino a riappropriarmi della mia identità sessuale. … Ora sono felice e libero.

Il giorno del mio matrimonio con una donna, il 22 agosto 2008, è stato il giorno più bello della mia vita. … L’amore a lungo cercato si è compiuto quando sono diventato padre di una splendida bambina nel 2014. È iniziata una nuova vita, pervasa da una gioia e una pace mai sperimentate prima.” [643]

Luca ha elaborato un metodo per aiutare le persone a superare l’omosessualità e riscoprire la loro identità sessuale vera e aiuta molte persone in questo modo.

Egli ha aperto una casa di spiritualità dedicata a questo tipo di aiuto.

Un grande apostolato cattolico che si è dedicato e continua a dedicarsi all’aiuto degli omosessuali perché possano liberarsi da uno stile di vita gay e possano vivere in castità è “Courage”[644]. Nel sito internet di “Courage” si trovano interessanti storie di gay che con l’aiuto di Dio si mettono sulla via del Vangelo e prendono forza per perseverare nella castità. L’apostolato “Courage è stato iniziato dal prof. J. Harvey. Vedremo qui di seguito le sue affermazioni più significative.

 

 

m,5,1) L’apostolato “Courage” del prof. J. Harvey.

 

 

La Croce di Cristo sia la nostra luce.

Il prof. J. F. Harvey (1918 – 2010) un sacerdote e professore di morale, si è dedicato al servizio degli omosessuali per aiutarli a vivere una vita casta, ha seguito le indicazioni psicologiche  della dottoressa Moberly, psicologa e teologa, la quale sostiene, come visto, che un orientamento omosessuale dipende da difficoltà nella relazione genitore-figlio, specialmente nei primi anni di vita[645].

Moberly individua un principio di fondo: che l’uomo o la donna omosessuali soffrono di un deficit nella sua relazione con il genitore dello stesso sesso, e che c’è una spinta corrispondente a colmare questo deficit attraverso le relazioni omosessuali.[646]

L’omosessualità è anzitutto un problema di identità di genere piuttosto che un problema sessuale-genitale,

le persone con attrazione per lo stesso sesso hanno un “deficit” nella loro relazione con il loro genitore dello stesso sesso cioè un’inadeguatezza dovuta a qualche tipo di trauma che ha distrutto l’attaccamento naturale al genitore dello stesso sesso, lasciando il bambino insoddisfatto nel suo bisogno di attaccamento allo stesso sesso. [647]

Il distacco difensivo dal proprio padre è seguito dall’attrazione verso membri del suo stesso sesso, preferibilmente uomini più anziani. Moberly ha scoperto questa ambivalenza in anni di ricerca presso l’Università di Cambridge in Inghilterra. [648]

Il prof. Harvey ha riconosciuto l’utilità delle affermazioni della Moberly per aiutare gli omosessuali a vivere secondo il Vangelo.

I tre pilastri dell’apostolato “Courage” sono: l’impostazione del gruppo di sostegno, la solida spiritualità cattolica, la fratellanza.

Nel gruppo di sostegno i membri ricordano a sè stessi i Cinque Obiettivi, in particolare l’ attenzione allo sviluppo di una vita di castità interiore (Obiettivo Uno) Nel gruppo di sostegno i sacerdoti ascoltano con compassione e istruiscono gentilmente ma con fermezza sulla piena verità degli insegnamenti della Chiesa. Nel gruppo c’è sostegno morale e incoraggiamento da fratelli e sorelle in Cristo che condividono le stesse lotte e tentazioni. A volte possono verificarsi cadute. Ma se riconosciamo una caduta per quello che è, chiamiamo il peccato con il suo nome, andiamo a confessarci e andiamo avanti, prendiamo provvedimenti per evitare future occasioni di peccato e ci rendiamo responsabili nei confronti del nostro confessore/direttore spirituale.

Il secondo pilastro è l’incoraggiamento ad approfondire la spiritualità cattolica e viverla.

Si ha bisogno della grazia per raggiungere tale obiettivo, ed essa si trova nelle ricchezze spirituali della Chiesa cattolica, attraverso la partecipazione alla Liturgia e la ricezione della Santa Eucaristia, attraverso la confessione, l’adorazione, il s. Rosario, la preghiera privata e di gruppo, la lettura della S. Scrittura, la meditazione e la direzione spirituale.

Il terzo pilastro è la fratellanza, ovviamente è importante questo aspetto per la persona affinché anche attraverso l’amicizia ritrovi sé stessa in Cristo e viva da cristiana. [649]

 

 

m,6) Importanti indicazioni di un documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica.

 

 

In un importante documento della S. Congregazione per l’Educazione Cattolica del 1983, troviamo delle interessanti indicazioni circa l’omosessualità, infatti in esso leggiamo:

“L’omosessualità, che impedisce alla persona il raggiungimento della sua maturità sessuale, sia dal punto di vista individuale che interpersonale, è un problema che deve essere assunto dal soggetto e dall’educatore, quando il caso si presenti, in tutta oggettività.”[650]

L’ omosessualità dunque impedisce il raggiungimento della maturità sessuale!

Il testo riporta a questo punto un passo tratto dal documento della Congregazione per la Dottrina della Fede

che afferma: “Nell’azione pastorale questi omosessuali devono essere accolti con comprensione e sostenuti nella speranza di superare le loro difficoltà personali e il loro disadattamento sociale. La loro colpevolezza sarà giudicata con prudenza; ma non può essere usato nessun metodo pastorale, che, ritenendo questi atti conformi alla condizione di quelle persone, accordi loro una giustificazione morale. Secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale ed indispensabile.”[651]

Quindi il testo offre indicazioni all’educatore e alla famiglia della persona affetta da tendenze omosessuali: “… nel ricercare le cause di questo disordine, la famiglia e l’educatore dovranno tenere conto degli elementi di giudizio proposti dal Magistero e si serviranno del contributo che varie discipline possono offrire. Si dovranno, infatti, valutare elementi di ordine diverso: mancanza di affetto, immaturità, impulsi ossessivi, seduzioni, isolamento sociale, depravazione dei costumi, licenziosità di spettacoli e pubblicazioni. Tuttavia, in profondità, soggiace l’innata debolezza dell’uomo, conseguenza del peccato originale; essa può sfociare nella perdita del senso di Dio e dell’uomo ed avere ripercussioni nella sfera della sessualità.[652][653]

Quest’ultima indicazione è molto significativa perché mostra come l’omosessualità ha una fondamentale origine nel peccato originale e, come vedremo, fa essenzialmente parte di quel nemico spirituale che è la carne.

Successivamente la Congregazione afferma che dopo aver compreso le cause profonde dell’omosessualità occorre aiutare la persona, in particolare il giovane, a crescere, perciò occorre:

1) accogliere la persona con comprensione;

2) creare un clima di fiducia con essa;

3) incoraggiare il soggetto in ordine alla sua liberazione da tali tendenze e da tali peccati;

4) sostenere il soggetto nel suo progresso nel dominio di sé;

5) aiutare il soggetto nella conversione al pieno amore di Dio e del prossimo;

6) suggerire, se necessario il supporto medico-psicologico da parte di persona attenta e rispettosa dell’insegnamento della Chiesa. [654]

 

 

3) Evidenti “aperture”, durante questo Pontificato, riguardo all’omosessualità praticata…

 

 

a) “Aperture”, attraverso i Sinodi sulla famiglia.

 

 

La Madonna ci ottenga luce e sapienza.

Nel suo libro J. A. Ureta afferma nel capitolo 7[655] che nel Sinodo del 2014 : “Quando è stata data lettura della relazione intermediaria (relatio post disceptationem), si sono sollevate proteste poiché il testo non rifletteva il vero contenuto della maggioranza degli interventi, ma solo le tesi della minoranza kasperiana. Inoltre vi si parlava di un sorprendente principio morale, la supposta “legge della gradualità”, che permetterebbe di cogliere elementi positivi in tutte le situazioni oggettivamente peccaminose, come i rapporti prematrimoniali o le unioni omosessuali, riconoscendo in esse “i segni del verbo sparsi oltre i suoi confini visibili e sacramentali”[656]

(ovvero, qualsiasi peccato diviene una forma imperfetta di bene, di fronte al quale sarebbe necessario praticare una sorta di “ecumenismo con il male”). Secondo fonti ufficiali, almeno 41 Padri sinodali si sono dimostrati assai sorpresi – e parecchio “agitati” –  davanti a questo documento [657]… Nonostante il comitato di redazione sia stato costretto a redigere un testo di compromesso, nella votazione finale tre paragrafi non hanno raggiunto la maggioranza statutariamente richiesta dei 2/3 per l’approvazione e inclusione nella relazione finale: il paragrafo riguardante la cura pastorale delle persone con tendenze omosessuali e i due paragrafi che trattavano della questione della comunione per i divorziati risposati (riconoscendo in questo modo la divergenza di posizioni fra i Padri sinodali). Malgrado questo rifiuto, e in deroga al regolamento, Papa Francesco ha, significativamente, ordinato che tali passaggi risultassero nel testo finale che sarebbe stato poi inviato alle diocesi e parrocchie al fine di ispirare le proposte della “base” per il Sinodo Ordinario dell’anno successivo[658].”

Sottolineo che: in deroga al regolamento, Papa Francesco ha, significativamente, ordinato che il paragrafo riguardante la cura pastorale delle persone con tendenze omosessuali e i due paragrafi che trattavano della questione della comunione per i divorziati risposati risultassero nel testo finale che sarebbe stato poi inviato alle diocesi e parrocchie al fine di ispirare le proposte della “base” per il Sinodo Ordinario dell’anno successivo.

Commentando questo fatto, il cardinale Reinhard Marx ha dichiarato: “Fino ad ora, queste due questioni erano state assolutamente non negoziabili. Sebbene non fossero riuscite a ottenere la maggioranza dei due terzi, la maggioranza dei padri sinodali aveva comunque votato a loro favore.”

“Fanno ancora parte del testo”, ha continuato Marx. “Ho chiesto in particolare al Papa di questo, e il Papa ha detto che voleva tutti i punti pubblicati insieme a tutti i risultati delle votazioni. Voleva che tutti nella chiesa vedessero dove ci trovavamo. No, questo Papa ha spalancato le porte e il voto e i risultati alla fine del sinodo non lo cambieranno “[659] . Sottolineo: “Fino ad ora, queste due questioni erano state assolutamente non negoziabili. … questo Papa ha spalancato le porte …”

Fissiamo bene nella nostra memoria queste affermazioni del Cardinale Marx perché sono di estrema importanza per capire molte cose che diremo più avanti … per intendere appunto tale importanza occorre tenere conto del fatto che il Cardinale Marx era ed è uno dei più stretti collaboratori del Papa ed era a quei tempi il Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca … sotto la sua guida è stato pensato ed è iniziato il Sinodo della Chiesa che è in Germania[660] e che sta scandalizzando molti cattolici con affermazioni contrarie alla sana dottrina proprio riguardo agli atti omosessuali e anche riguardo ad altro, come vedremo più avanti.

Mons. Athanasius Schneider ha pubblicato, dopo il Sinodo del 2014, una dichiarazione riportata su  Rorate Coeli tradotta da Polonia Christiana.[661] La dichiarazione è stata tradotta in italiano da “Chiesa e post concilio”[662] in essa il Vescovo ha affermato, tra l’altro : “Durante il Sinodo ci sono stati momenti di manipolazione manifesta da parte di alcuni chierici che detengono posizioni chiave nella struttura editoriale e di gestione del Sinodo. La relazione intermedia (Relatio post disceptationem) era chiaramente un testo prefabbricato senza alcun riferimento alle effettive dichiarazioni dei padri sinodali. Nelle sezioni su omosessualità, sessualità e “divorziati risposati”, con la loro ammissione ai sacramenti, il testo rappresenta una ideologia neo-pagana radicale. Questa è la prima volta nella storia della Chiesa che un testo eterodosso del genere è stato effettivamente pubblicato come documento di una riunione ufficiale dei vescovi cattolici, sotto la guida di un Papa, anche se il testo aveva solo un carattere preliminare. Grazie a Dio e alla preghiera dei fedeli di tutto il mondo, un consistente numero di padri sinodali ha risolutamente respinto tale documento-base; esso riflette la corrente morale egemone del nostro tempo, corrotta e pagana, che viene imposta a livello globale per mezzo della pressione politica e attraverso i quasi onnipotenti mass media ufficiali, che sono fedeli ai principi del partito mondiale sulla ideologia di genere. Tale documento sinodale, anche se solo preliminare, è un vero peccato e dà la misura di quanto lo spirito  anticristiano del mondo è già penetrato a livelli così importanti della vita della Chiesa. Questo documento rimarrà per le generazioni future e per gli storici una macchia nera che ha macchiato l’onore della Sede Apostolica. Fortunatamente il Messaggio dei Padri sinodali è un vero e proprio documento cattolico che delinea la verità divina sulla famiglia senza tacere sulle radici più profonde dei problemi, vale a dire circa la realtà del peccato. Dà vero coraggio e consolazione alle famiglie cattoliche.”[663]

Qualche mese dopo, il Cardinale Burke ha affermato: “Resisterò al Papa se ci saranno le aperture ai divorziati risposati e ai gay. Non posso fare altro”.[664] Per dire cose così gravi, è evidente che il Cardinale Burke si era accorto che il Papa lavorava nel senso di quelle aperture … purtroppo.

In vista del Sinodo del 2015 è stato rivolto  un appello a Papa Francesco da parte di associazioni di laici, con l’adesione di oltre novecentomila cattolici, compresi 211 tra cardinali, arcivescovi e vescovi, in cui si affermava tra l’altro: “Constatiamo infatti un generalizzato disorientamento causato dall’eventualità che in seno alla Chiesa si apra una breccia tale da permettere l’adulterio – in seguito all’accesso all’Eucaristia di coppie divorziate e risposate civilmente – e perfino una virtuale accettazione delle unioni omosessuali. Tutte pratiche, queste, condannate categoricamente dalla Chiesa come opposte alla legge divina e naturale. Da questo disorientamento scaturisce paradossalmente la nostra speranza. In questa situazione, infatti, una parola chiarificatrice di Vostra Santità è l’unica via per superare la crescente confusione tra i fedeli”[665].

Evidentemente i firmatari di questa Supplica si erano accorti che qualcuno tentava di aprire le porte a cambiamenti nella sana dottrina anche riguardo all’omosessualità … e probabilmente avevano capito anche che il Papa era questo “qualcuno” … chiedevano quindi una sua parola che, significativamente, non è arrivata.

Sempre nel 2015, ma ad aprile, prima che iniziasse il Sinodo, fu pubblicato un significativo testo dei Vescovi tedeschi, guidati dal Cardinale Marx, intitolato  “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. Risposta della Conferenza Episcopale Tedesca alle domande riguardanti la ricezione e l’approfondimento della Relatio Synodi nel documento di preparazione alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo episcopale del 2015” che affermava, tra l’altro: “I fedeli si aspettano che ogni persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, venga accettata dalla Chiesa come dalla società e che nelle parrocchie venga creato un clima di stima nei confronti di ogni persona. Quasi tutte le risposte concordano con il giudizio provato dalle scienze umane (medicina, psicologia) che l’orientamento sessuale è una disposizione immutabile e non scelta dal singolo.  …  Solo singoli interpellati rifiutano in linea di principio rapporti omosessuali perché gravemente peccaminosi. La maggioranza si aspetta dalla Chiesa una valutazione più differenziata basata sulla teologia morale, che tenga conto delle esperienze pastorali e delle conoscenze scientifiche. Quasi tutti i cattolici accettano rapporti omosessuali se i partner vivono valori come amore, fedeltà, responsabilità reciproca e affidabilità, senza per questo mettere le convivenze omosessuali sullo stesso piano del matrimonio.  … Alcune posizioni si pronunciano anche a favore di una benedizione di queste convivenze, differente rispetto al matrimonio. Una pastorale che accetta persone omosessuali esige una maturazione della morale sessuale religiosa, che tenga conto delle più avanzate conoscenze scientifiche, antropologiche, esegetiche e teologiche.” [666]

Faccio notare la falsità che passa attraverso le asserzioni di tali Vescovi allorché affermano: “Quasi tutte le risposte concordano con il giudizio provato dalle scienze umane (medicina, psicologia) che l’orientamento sessuale è una disposizione immutabile e non scelta dal singolo.” Come abbiamo visto più sopra non è vero che l’orientamento sessuale è immutabile: molti sono usciti dall’ omosessualità e sono tornati all’eterosessualità.

Queste affermazioni dei Vescovi tedeschi sono, inoltre, un interessante precedente che aiuta a capire l’humus teologico e sociale da cui sono emerse le devianti affermazioni del Sinodo tedesco, e in esso di moltissimi Vescovi tedeschi, che nel 2022 ha chiesto la legittimazione degli atti omosessuali, come vedremo più avanti.

Durante il Sinodo del 2015, con un’evidente strategia “ … e con notevole sorpresa dei Padri sinodali, il testo loro consegnato, con assoluto divieto di diffusione esteso ai 51 auditori e ad altri partecipanti dell’assemblea, è stato distribuito in serata e soltanto in italiano, lingua che la maggioranza dei partecipanti non dominava totalmente (specialmente quelli provenienti da aree geografiche più ostili a un cambiamento della disciplina della Chiesa, come l’Africa, la Polonia e gli Stati Uniti). Inoltre, il testo non prendeva minimamente in considerazione le 1.355 proposte di emendamento e riproponeva sostanzialmente la posizione dell’Instrumentum laboris, inclusi i paragrafi che avevano sollevato più critiche in aula, ossia quelli riguardanti l’omosessualità e i divorziati risposati”.[667]

Il testo è stato praticamente rifiutato dai Padri sinodali!

Quindi si è proceduto a realizzare un altro testo. “Questo nuovo testo ha eliminato riferimenti a coppie omosessuali e sulla Comunione di divorziati risposati ha ripreso “come “soluzione di compromesso”, un paragrafo ambiguo della relazione del circolo “Germanicus” – composto, fra gli altri, dal cardinale Walter Kasper, ma anche dal cardinale Gerhard Müller, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.”[668]

Il nuovo testo è stato approvato dall’assemblea sinodale a maggioranza qualificata.

Il testo che si tentava di far passare, come potete capire, presentava anche alcune affermazioni inaccettabili sull’omosessualità … ovviamente tutto si svolgeva sotto la direzione e la regia del Papa …

Occorre aggiungere che nel 2015 si tenne a Roma, nella Gregoriana, un convegno a porte chiuse e tutti i partecipanti erano vincolati a non attribuire la paternità delle dichiarazioni agli intervenuti; più precisamente furono i presidenti delle Conferenze Episcopali Tedesca, Francese e Svizzera a organizzare il 25 maggio, a Roma, nella Pontificia Università Gregoriana, tale incontro definito da S. Magister “una specie di sinodo ombra”.[669]

Unico media italiano ammesso alla partecipazione fu La Repubblica, un giornale notoriamente contrario alla sana dottrina cattolica. Al convegno parteciparono importanti prelati e nella relazione su di esso leggiamo:  “E la discussione è stata ampia e molto libera. Sfiorando anche l’argomento delle unioni gay richiamato dal voto irlandese. «La questione non è tema del Sinodo – precisa un sacerdote e teologo tedesco – ma è comunque materia culturale. Se fra due persone dello stesso sesso c’è una relazione forte, che porta a un riconoscimento, questo deve diventare un vincolo anche per la Chiesa». Aggiunge poi: «Personalmente dico che questa unione dovrebbe essere riconosciuta, anche se non come matrimonio. Se la Chiesa non la riconosce, ciò non significa una discriminazione, ma che si intende riaffermare il principio della famiglia costituita da un uomo e una donna».”[670] Evidentemente il Papa e le sue parole stavano muovendo i prelati più sensibili ad aprire, con discrezione, le porte alla liceità degli atti omosessuali.

Le relazioni offerte durante tale convegno sono emerse e sono state pubblicate dalle Conferenze Episcopali Tedesca, Francese e Svizzera : “I presidenti delle conferenze episcopali di questi tre paesi hanno organizzato lo scorso 25 maggio, a Roma, nella Pontificia Università Gregoriana, una specie di sinodo ombra, le cui tesi ardite sono state successivamente pubblicate in tre lingue nel sito della conferenza episcopale tedesca.” [671] Tra le varie affermazioni che troviamo in tali testi vanno particolarmente sottolineate, in questo capitolo, quella del prof. Thomasset, un gesuita francese, secondo cui con l’ausilio di alcuni elementi di riflessione da lui offerti[672] :“si può dunque pensare di operare una ponderazione nella valutazione degli atti umani, assegnando più chiaramente alla coscienza il suo ruolo finale, ma affinando al contempo le norme morali attuali per tener conto delle situazioni particolari che autorizzano a decolpevolizzare i soggetti … per le persone omosessuali che vivono in una coppia stabile e fedele si potrebbe affermare un’identica attenuazione della malizia obiettiva degli atti sessuali e la responsabilità morale soggettiva potrebbe essere diminuita o eliminata. Ciò risulterebbe coerente con l’affermazione (e la testimonianza di molti cattolici) che una relazione omosessuale vissuta nella stabilità e nella fedeltà può essere un percorso di salvezza. Una santità a cui il Concilio chiama tutti i cristiani (Lumen Gentium, cap. V). … Si tratta di aiutare le persone a vivere l’umanamente possibile in un percorso di crescita verso il desiderabile.” [673]

Sono parole gravemente contrarie alla Legge di Dio che chiaramente legittimano ciò che mai la Chiesa ha legittimato: la relazione omosessuale.

Dio intervenga.

 

 

b) “Aperture”, attraverso altri atti significativi del Papa.

 

 

La Madonna ci ottenga grande sapienza e grande umiltà.

Alcuni incontri, alcune azioni e alcune affermazioni del Papa riguardo all’ attività omosessuale appaiono significativi in ordine all’ apertura alla legittimazione di tale attività; tale apertura appare parte del “cambio di paradigma” che il Papa sta portando avanti.

Si prenda ad esempio il caso dell’incontro del Papa con Kim Davis come presentato dal coraggioso mons. Viganò che allora era Nunzio negli USA: il Pontefice si fa problemi a incontrare Kim Davis, una donna contraria al matrimonio omosessuale, ma non si fa problemi a incontrare noti omosessuali che vivono uniti ad altri omosessuali.[674]

Ugualmente il Papa non si fa problemi neppure a far leggere ad una delle sue s. Messe un attivista pro LGBT, con grande scandalo. [675]

Vedremo nelle prossime pagine altri significativi atti di Papa Francesco che manifestano la sua apertura in ordine alla legittimazione degli atti omosessuali.

 

 

b,1) Il sostegno del Papa all’ “eretico” p. Martin SJ, a suor J. Gramick, già condannata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per i suoi errori circa gli atti omosessuali e a New Ways Ministry.

 

 

Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi (Sl. 68,1).

Desta particolare preoccupazione il sostegno del Papa a p. James Martin SJ il quale è noto per iniziative alquanto devianti dalla fede visto che celebra addirittura ss. Messe pre gay-pride e diffonde affermazioni contrarie alla sana dottrina[676]. Nella lettera ai Vescovi che accusa il Papa di eresia leggiamo: “P. Martin è un noto sostenitore della legittimazione delle relazioni e degli atti omosessuali. Nel 2017 Papa Francesco lo ha nominato consulente del Segretariato delle Comunicazioni della Santa Sede.”[677] Significativamente, secondo p. Martin: “ Papa Francesco ha amici LGBT. E ha nominato molti cardinali, arcivescovi e vescovi che sostengono il mondo LGBT .”[678] Padre Martin ha parlato all’ incontro mondiale delle famiglie in Irlanda, nel 2018[679]. Secondo il giornalista Cascioli tale incontro era ostaggio della lobby gay …[680]

  1. Martin è stato ricevuto dal Papa nell’ottobre 2019 e circa un mese dopo ha affermato che in tale incontro il Papa lo ha incoraggiato a continuare il suo ministero presso i cattolici LGBT, cioè, sostanzialmente, presso coloro che accettano l’ideologia LGBT e mantengono uno stile di vita conforme a tale ideologia.

In un articolo intitolato significativamente:  “Una foto che certifica un “cambio di paradigma””[681] e che riguarda proprio l’incontro dell’ottobre 2019 tra il papa e p. Martin, l’autore spiega che: “ … il Cardinale Robert Sarah, in un editoriale sul WSJ, ha definito padre Martin “uno dei critici più schietti del messaggio della Chiesa riguardo alla sessualità”. Nello stesso articolo viene precisato; che  il Cardinale Burke, in una intervista a The Wanderer, ha detto che quanto affermato da padre Martin “non è coerente con l’insegnamento della Chiesa” sull’omosessualità; che l’arcivescovo di Philadelphia, mons. Charles Chaput, ha scritto che padre Martin “travisa il credo cattolico”; che il vescovo Thomas John Paprocki, della diocesi di Springfield, il 19 settembre scorso ha emesso un comunicato nel quale, tra l’altro, si dice che “I messaggi pubblici di Padre Martin creano confusione tra i fedeli e sconvolgono l’unità della Chiesa, promuovendo il falso senso che il comportamento sessuale immorale è accettabile secondo la legge di Dio.”[682] Nello stesso articolo si fa notare, significativamente, la diversità di trattamento riservata dal Papa ai Cardinali dei dubia (Caffarra, Burke, Meisner e Brandmüller) rispetto al p. Martin. Infatti i Cardinali non sono stati ricevuti dal Papa e non sono stati degnati di risposta da lui, p. Martin è stato più volte ricevuto e alle sue richiesta è stata data ampia risposta.

Tale disparità di trattamento ha un’evidente ragione: i cardinali dei dubia sono contro il “cambiamento di paradigma” che Papa Francesco sta portando avanti, p. Martin invece è un protagonista di tale “cambiamento”.

Aggiunge Paciolla in un altro articolo: “Austin Ruse, presidente del Center for Family and Human Rights, ha riferito a LifeSiteNews che padre James Martin “Dice di non sfidare l’insegnamento della Chiesa, eppure dice che l’omosessualità non è disordinata, ma semplicemente ordinata in modo diverso”.  “La mia speranza è che i fedeli cattolici in Irlanda si oppongano strenuamente alla sua presenza. Egli mina la grande opera di gruppi come … Courage e confonde i giovani che possono essere attratti dallo stesso sesso”.” [683]

Ripeto: p. Martin mina la grande opera di gruppi come il Courage e confonde i giovani che possono essere attratti dallo stesso sesso.

Nel novembre 2019 p. Martin ha annunciato un’importante conferenza di “operatori della pastorale verso le persone LGBT” in cui hanno poi parlato persone che sono notoriamente dissidenti rispetto alla sana dottrina cattolica[684] tra esse c’è suor J. Gramick riguardo alla quale la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato una importante notificazione in cui condanna varie affermazioni della suora. Alcune di queste affermazioni riguardano proprio l’omosessualità![685]

Nel 2021 Papa Francesco ha inviato una vera e propria lettera a p. Martin nella quale leggiamo tra l’altro:

“I want to thank you for your pastoral zeal and your ability to be close to people, with that closeness that Jesus had and that reflects the closeness of God.  … Thinking about your pastoral work, I see that you are continuously looking to imitate this style of God. You are a priest for all men and women, just as God is the Father for all men and women. I pray for you to continue in this way, being close, compassionate and with great tenderness.” [686]

Che possiamo tradurre come segue: “Voglio ringraziarti per il tuo zelo pastorale e la tua capacità di essere vicino alle persone, con quella vicinanza che aveva Gesù e che riflette la vicinanza di Dio. … Pensando al tuo lavoro pastorale, vedo che cerchi continuamente di imitare questo stile di Dio. Tu sei sacerdote per tutti gli uomini e le donne, come Dio è Padre per tutti gli uomini e le donne. Prego che continui così, essendo vicino, compassionevole e con grande tenerezza.”

Nel maggio 2022 Papa Francesco ha scritto un’altra lettera a p. Martin nella quale risponde ad alcune domande che questo gesuita americano gli ha posto, sono le domande che più frequentemente vengono poste a p. Martin dai cattolici LGBT e dalle loro famiglie. [687] Il Papa ovviamente non dice a costoro che la pratica omosessuale è gravemente peccaminosa e che occorre accettare il sesso donato a ciascuno da Dio … ma che “Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli” e che  “vorrei che leggessero il libro degli Atti degli Apostoli. Lì troveranno l’immagine della Chiesa viva.” … infine dice loro che il rifiuto che alcune di queste persone hanno subito non è precisamente della Chiesa ma “… di “persone nella chiesa”. La Chiesa è madre e chiama insieme tutti i suoi figli. … Una Chiesa “selettiva”, di “puro sangue”, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta.”[688]

In un video del 2022, il Cardinale Müller interrogato riguardo alle affermazioni di p. Martin ha chiaramente detto che sono vere e proprie eresie che ovviamente deviano i fedeli dalla Via che conduce al Cielo e aiutano alla dannazione degli stessi fedeli[689], il Papa sostiene p. Martin, non lo corregge pubblicamente, quindi sta evidentemente sostenendo tali eresie che gli sono chiaramente note, infatti: chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[690]

La risposta del Papa al Cardinale tedesco non si è fatta attendere e in un discorso pubblico Francesco ha affermato circa p. Martin: “Noi non possiamo scendere a una comunicazione priva di valori. Noi dobbiamo comunicare con i nostri valori. Questo non vuol dire che dobbiamo pregare la novena a un santo tutti i giorni. I valori cristiani, i valori che sono dietro, i valori che insegnano ad andare avanti. La persona che si gioca per i valori umani. Per esempio, vedo qui James Martin. “Ah, sì, questo lavora…”. Sì, ma questo ha scritto un libro che si chiama “Per imparare a pregare” [Insegnaci a pregare]. Leggetelo, perché questo ti insegna a pregare. Un uomo che ha dei valori, un comunicatore che sa anche come insegnarti la via di comunicazione con Dio. Essere comunicatore è questo. Andare, camminare, rischiare, con i valori, convinto che sto dando la mia vita con i miei valori, i valori cristiani e i valori umani.”[691]

Nel giugno 2023 il Papa ha inviato un altro messaggio a p. Martin ringraziandolo per quello che sta facendo, per la sua testimonianza e offrendo i suoi saluti per una conferenza del ministero LGBTQ.[692]

Il Papa sostiene p. Martin, non lo corregge pubblicamente quindi sta evidentemente sostenendo tali “eresie” che gli sono chiaramente note.

Ciò non deve meravigliare infatti nel 2021 Papa Francesco ha addirittura scritto una lettera per elogiare l’apostolato di suor Gramick, condannata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per le sue tesi immorali e contrarie alla fede cattolica[693]!

Il sito di Lifesite News titola a riguardo: il Papa elogia una suora dissidente per anni di attivismo LGBT[694]. Suor Gramick, co-fondatrice del “New Ways Ministry” (Ministero delle Nuove Vie) il cui sito internet è ben presente in rete (https://www.newwaysministry.org/), è stata ufficialmente messa a tacere dal Vaticano nel 1999, un ordine che lei ha ignorato; nel 2010 l’USCCB ha dichiarato che il Ministero delle Nuove Vie “non ha l’approvazione o il riconoscimento da parte della Chiesa cattolica” per parlare della questione LGBT, ma ora il Papa incredibilmente la loda dando un altro segno di sostegno ai cattolici LGBT e ai loro sostenitori, Papa Francesco ha inviato una lettera scritta a mano il 10 dicembre a Jeannine Gramick, SL, co-fondatrice del Ministero delle Nuove Vie dell’apostolato cattolico, come spiega America Magazine. Suor Gramick festeggia i 50 anni di  attività riguardo alle persone LGBT perciò il Papa si è congratulato per 50 anni di vicinanza, di “compassione” e di “tenerezza” in un ministero che ha definito nello stile di Dio.

“Grazie, suor Jeannine”, ha scritto il Papa a conclusione della sua nota, “per tutta la vostra vicinanza, compassione e tenerezza”.  L’articolo riporta l’intera lettera del Papa … e non mi pare che ci siano dubbi sullo scandalo che questo fatto abbia creato …  [695]

Il Papa quindi pubblicamente elogia una donna apertamente condannata dalla Chiesa per errori nella dottrina morale in particolare sull’omosessualità. Si tratta di un’evidente approvazione di tali errori, cioè dell’approvazione papale alla legittimazione degli atti omosessuali, ciò sarà sempre più chiaro nelle prossime pagine.

A quanto detto occorre aggiungere due lettere inviate a Francis DeBernardo, direttore esecutivo di New Ways Ministry, fondato da suor Gramick, da Papa Francesco a maggio e giugno 2021: “ … una di apprezzamento per la sofferta storia di New Ways Ministry e l’altra ancora di grande partecipazione al lavoro pastorale del gruppo LGBTQ e di esaltazione della figura di suor Jeannine Gramick («una donna di valore che prende le sue decisioni in preghiera»).”[696]

Sottolineo che, ovviamente, il Papa si guarda bene dal ribadire in tali messaggi a p. Martin a suor Gramick etc.   la sana dottrina circa l’omosessualità e dal precisare gli errori in cui costoro sono caduti … ciò è evidentemente una chiara approvazione alla sovversione della dottrina che costoro stanno attuando, infatti: chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[697] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime. [698] Dio intervenga!

Verso la fine del 2023, in un’intervista con il sito web pro-LGBT “Outreach” di padre James Martin SJ, suor Jeannine Gramick ha affermato di ritenere che a lungo termine Papa Francesco stia gettando le basi per un cambiamento nella sessualità.

Le persone, ha continuato la suora, non restino deluse soprattutto dal Sinodo perché non ci saranno cambiamenti concreti, scopo del Sinodo è far dialogare i suoi partecipanti tra loro: ascoltare e parlare, per imparare a essere una Chiesa dialogica; lo Spirito Santo(!!) farà sapere quando sarà il momento giusto; col tempo, lo Spirito farà sapere in quale direzione andare: già ora lo Spirito sta operando ora nella chiesa in termini di sessualità, e non solo di omosessualità.

La religiosa ha dichiarato che Papa Francesco non ha il compito di cambiare l’insegnamento della Chiesa ma di articolare la fede delle persone, Francesco si sta concentrando sul tentativo di mettere le persone a proprio agio nel condividere la loro esperienza, il che alla fine potrebbe portare al ribaltamento dell’insegnamento morale cattolico, anche se potrebbero volerci diversi anni ma, al tempo stabilito da Dio, lei ha fiducia che l’insegnamento sessuale della Chiesa cambierà; anche se alcuni diranno che la Chiesa non potrà mai cambiare il suo insegnamento, compreso quello sessuale, quell’idea è semplicemente sbagliata.[699]

Dio ci liberi dagli errori in linea ereticale che suor Gramick diffonde e che spera si diffondano nella Chiesa.

Sorga Dio e i suoi nemici siano dispersi(Sl. 68,1).

 

 

b,2) L’appoggio significativo del Papa ad altre iniziative e persone che sono variamente in relazione con il movimento LGBTQ .

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Nello stesso articolo visto qui sopra[700] veniamo a conoscenza di altri passi scandalosi del Papa, tra essi cito qui una lettera al giornalista O’Loughlin, un noto gay, nella quale Francesco elogiava il  libro scritto da O’Loughlin sui cattolici che prestavano servizio agli uomini gay negli anni ’80 durante la crisi dell’ Aids. Di tale lettera p. Martin SJ ha detto che: essa è un altro passo importante nella sensibilizzazione del Papa riguardo alle persone LGBTQ.

Occorre notare che,ovviamente, il libro di O’Loughlin ha anche lo scopo di influenzare l’opinione pubblica e quella dei vescovi in ordine alla normalizzazione dell’omosessualità.[701]

Un altro appoggio significativo del Papa all’omosessualismo è quello riguardante la pastorale LGBTQ e le ss. Messe per il “pride” (l’orgoglio) LGBTQ; a questo riguardo c’è un interessante articolo di Lifesitenews [702] ripreso dal blog di Sabino Paciolla[703] in cui si precisa anzitutto che “La “pastorale per le persone omosessuali” è, in molti casi, un sostegno esplicito all’ideologia gay, a partire dall’iconografia e dalla denominazione che ricalcano pedissequamente gli stereotipi della comunità LGBT. In questo articolo di LifeSiteNews ci viene mostrata una carrellata di iniziative “ad hoc” promosse da molte diocesi inglesi con l’appoggio esplicito del vescovo locale. Tutto questo avviene in netto contrasto con le indicazioni presenti nella  Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla Cura Pastorale delle Persone Omosessuali in cui si chiede esplicitamente di evitare di far entrare nelle comunità cristiane quei gruppi che, benché magari etichettati come “cattolici”, sostengono l’ideologia gay, incompatibile con la Fede e la Dottrina della Chiesa. Ormai gli annunci di queste Messe sono diventati disponibili in molte chiese e su vari siti ufficiali parrocchiali e diocesani. Molte di queste pubblicità sono impreziosite dalla bandiera arcobaleno o da popolari immagini cattoliche come croci o il Sacro Cuore dipinti nei colori dell’arcobaleno. Molti dei gruppi coinvolti nell’organizzazione di queste messe partecipano agli eventi “Gay Pride” locali. In nessuno degli annunci o delle pubblicazioni ufficiali su queste messe è chiarito l’insegnamento autorevole e costante della Chiesa cattolica secondo cui gli atti omosessuali sono intrinsecamente peccaminosi. Un ruolo chiave nella promozione e nel sostegno di molte di queste messe è il gruppo “Quest“. Sul suo sito web Quest afferma che desidera vedere “l’accettazione delle relazioni omosessuali da parte della Chiesa cattolica” e che il suo scopo è di aiutare gli omosessuali a riconciliare la loro fede cattolica con la “piena espressione della loro natura omosessuale”. Alla loro conferenza annuale del 2018, gli organizzatori di Quest hanno mostrato una presentazione video appositamente preregistrata dal sacerdote  P. James Martin. Questo aumento delle messe LGBT+ è stato accolto favorevolmente dai cattolici LGBT+ di Westminster. Questo gruppo ha goduto del sostegno a lungo termine del cardinale Vincent Nichols , che è sia il loro ordinario locale sia il religioso cattolico senior in Inghilterra. Nel marzo di quest’anno, al gruppo sono stati assegnati posti privilegiati presso un’udienza papale in Piazza San Pietro, a Roma, dopo di che sono stati invitati a incontrarsi e scattare fotografie con Papa Francesco . Sono stati presentati a Papa Francesco da Martin Pendergrast, un ex sacerdote che è unito civilmente con Julian Filochowski, ex capo di Cafod (“Agenzia cattolica per lo sviluppo d’oltremare”  si occupa di sollievo della povertà e della sofferenza nei paesi in via di sviluppo, ndt), dal 2006.” [704]

… ovviamente il Papa non è intervenuto per contrastare gli errori insiti in queste iniziative e in questa “pastorale” ma piuttosto li sostiene …  una cosa veramente gravissima … che conferma la sua apertura a una nuova dottrina sull’omosessualità e che va nella linea della legittimazione dell’attività sessuale contro natura.

In questa linea uno degli ultimi cardinali creati da Papa Francesco è mons. Mendonça, di lui leggiamo quanto segue su Corrispondenza Romana: “ …  noto per essere un fan di suor Maria Teresa Forcades i Vila, “teologa” ultra-femminista sostenitrice dell’aborto e del “matrimonio” omosessuale. Proprio nella prefazione a un libro della Forcades il neo-cardinale sostiene  che “Gesù di Nazareth non ha codificato né ha stabilito delle regole”. Inoltre in un’intervista del 2016 ha esaltato Bergoglio contrapponendolo ai “tradizionalisti”.”[705] Attualmente il Cardinale Mendonça è Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione …

Va sottolineato a questo riguardo che suor Forcades viene lasciata libera di dire cose gravemente contrarie alla sana dottrina anche riguardo all’omosessualità: è favorevole al matrimonio omosessuale e all’amore omosessuale; nessuna condanna pubblica la S. Sede ha emesso circa le affermazioni di tale suora.[706]

Significative ci paiono in questa linea le parole della stessa Forcades riguardo all’apertura della S. Sede alle perversioni ideologiche omosessualiste e simili : “Papa Francesco io penso che abbia provato a fare un passo in avanti in questo senso con il sinodo della famiglia, non è riuscito a farlo ma non è la stessa atmosfera di quando non c’era Papa Francesco. Per esempio suor Jeannine Gramick, che lavora da tanti anni negli Stati Uniti per l’accettazione non solo dell’essere omosessuale ma anche dell’attività omosessuale, dell’amore omosessuale fisico, ha detto che da quando è arrivato Papa Francesco non ha più avuto la pressione che subiva prima per non fare questo tipo di apostolato”. [707]

Nel paragrafo precedente abbiamo visto chi è suor Gramick e quali condanne le furono inflitte per i suoi errori[708], vedemmo anche che il Papa le ha inviato una lettera con cui elogia scandalosamente il suo apostolato[709]; le affermazioni di suor Forcades circa un cambiamento della S. Sede circa questi argomenti diventano perciò ancora più gravemente veritiere …

Durante questo Pontificato, inoltre, Sua Eminenza De Kesel, uno dei cardinali creati da Papa Francesco, ha affermato, molto significativamente: «La condanna degli atti omosessuali non è più sostenibile».[710] Il Papa non lo ha corretto né ha condannato la sua affermazione.

Il Cardinale De Kesel ha anche aggiunto “di voler riflettere a una qualche forma di celebrazione di preghiera per dare un sigillo religioso a una relazione omosessuale.” [711]

A queste parole del Cardinale sono seguiti i fatti; nel 2022 lui e i Vescovi fiamminghi con lui hanno diffuso una celebrazione di benedizione sulle coppie omosessuali, come vedremo meglio più avanti.

Passiamo a p. Radcliffe op, di lui il sito Lifesitenews scrive: il sacerdote e autore inglese Radcliffe, che Papa Francesco ha nominato consulente per il Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace nel 2015, è stato maestro dell’Ordine domenicano dal 1992 al 2001 ed è un chiaro sostenitore di errori circa atti omosessuali. Nel 2013 ha riflettuto sul fatto che la “sessualità gay” può essere “espressiva” del dono di sé attuato da Cristo.[712]

Più precisamente: “Nel 2013 p. Timothy Radcliffe ha affermato che gli atti omosessuali possono essere un’espressione del dono di Sé del Cristo. Papa Francesco lo ha nominato consulente del Consiglio Pontificio per la Giustizia e la Pace nel maggio 2015.”[713]

A proposito di questo padre domenicano si possono leggere link molto precisi che indicano le sue aperture riguardo all’omosessualità[714] Una significativa frase di p. Radcliffe è questa: “This is not to denigrate committed love of people of the same sex. This too should be cherished and supported, which is why church leaders are slowly coming to support same-sex civil unions. The God of love can be present in every true love.”[715] che significa quanto segue:

“Questo non significa denigrare l’amore impegnato per le persone dello stesso sesso. Anche questo dovrebbe essere apprezzato e sostenuto, motivo per cui i dirigenti della chiesa stanno lentamente arrivando a sostenere le unioni civili dello stesso sesso. Il Dio dell’amore può essere presente in ogni vero amore.”

  1. Lanzetta mette in evidenza gli errori teologici in ambito morale specie riguardo agli atti omosessuali del p. Radcliffe e precisa come tali errori si legano anche ad una concezione deviata dell’ Eucaristia[716], la sana dottrina cattolica sull’ Eucaristia viene manipolata nelle affermazioni di p. Radcliffe e l’Eucaristia diventa il “grimaldello” per far saltare ogni resistenza alla liceità degli atti omosessuali.

Più ampiamente secondo p. Lanzetta si sta diffondendo oggi in alcuni ambienti una riflessione sull’ Eucaristia come dono del Corpo che autorizzerebbe a donarsi sessualmente in ogni modo e contesto e secondo ogni desiderio; la sessualità anche più estrema e perversa sarebbe giustificata in nome dell’ Eucaristia e p. Radcliffe segue con le sue affermazioni la linea di questa riflessione ed è stato tra coloro che, con le loro indicazioni, hanno portato gli anglicani ad un’accoglienza piena dell’omosessualità con i suoi atti sicché gli omosessuali fossero pienamente inseriti nella comunità. Un articolo del p. Radcliffe in italiano è nel blog di Enzo Bianchi e parla di Eucaristia e dono del corpo[717].  Secondo p. Lanzetta p. Radcliffe indica l’Eucaristia come una specie di motore di affettività anche gay con cui superare l’omofobia riguardo al corpo, il disprezzo del corpo a favore dell’anima. P. Radcliffe ritiene che bisogna riportare unità tra corpo e spirito e perciò occorre riscoprire gli atti omosessuali come dono di sé, dono della persona e non solo come atti di piacere. Tale dono del corpo e della persona negli atti omosessuali sarebbe, per P. Radcliffe, manifestazione del dono del corpo e della Persona di Cristo in una lettura eucaristica della realtà per la quale ogni dono del corpo e ogni atto del corpo diventa atto eucaristico e ogni atto sessuale in qualsiasi contesto e modo diventa atto della persona vissuto secondo logica eucaristica. In questa linea dottrinale, che è totalmente fuori dalla sana dottrina, gli atti omosessuali diventerebbero leciti. [718]

Papa Francesco non solo non ha preso provvedimenti contro questo religioso ma, come visto, lo ha nominato consulente  del Consiglio Pontificio per la Giustizia e la Pace e sarà p. Radcliffe a tenere tre giorni di ritiro per il Sinodo dei Vescovi del 2023, secondo ciò che afferma p. S. Lanzetta[719].

Passiamo ora a vedere quello che ha fatto Papa Francesco riguardo alla Pontificia Accademia per la Vita:“ Nel 2016 Papa Francesco ha mandato a casa tutti i 132 membri della Pontificia Accademia per la Vita. Ha eliminato il requisito in base al quale i membri dell’Accademia devono giurare di credere negli insegnamenti cattolici sulla vita umana, di non condurre ricerche distruttive sugli embrioni o sui feti, di non procurare l’aborto libero o l’eutanasia. Tra i 45 nuovi membri dell’Accademia che egli ha nominato vi sono numerose persone che rinnegano gli insegnamenti della morale cattolica. Padre Maurizio Chiodi si è dichiarato a favore dell’eutanasia mediante la sospensione del nutrimento e ha rifiutato l’insegnamento della dottrina morale cattolica sulla contraccezione e sull’omosessualità.  Padre Alain Thomasset ha negato l’idea dell’esistenza di atti intrinsecamente cattivi  e ha dichiarato che alcune relazioni omosessuali possono essere cammini di santità. … La professoressa Marie-Jo Thiel rifiuta l’insegnamento della Chiesa secondo il quale gli atti omosessuali sono intrinsecamente cattivi e l’insegnamento secondo cui la contraccezione è moralmente sbagliata.”[720]

A proposito del prof. Maurizio Chiodi va detto che, dopo la defenestrazione di mons. Melina e di p. Noriega  dall’ Istituto Giovanni Paolo II è stato chiamato lui a insegnare in questo Istituto[721] e a suo riguardo, come dicemmo, uno dei professori dello stesso Istituto affermò: “Adesso girano voci che verrà a insegnare il professor Maurizio Chiodi, che apre alla liceità della contraccezione e ammette gli atti omosessuali come “possibili” in certe situazioni. Se saranno ingaggiati nuovi professori della stessa linea senza seguire le normali procedure, facendo appello a una “urgenza” per la quale non viene addotta alcuna ragione, si creerà una forte tensione all’interno dell’Istituto. Con i poteri che ha ora il Gran Cancelliere e le intenzioni che rivela rinunciando a Melina e Noriega, è solo questione di tempo perché il corpo docente sia rimpiazzato con un altro, estraneo alla visione di san Giovanni Paolo II. Per il grande Papa polacco al centro c’era sempre la fedeltà della Chiesa alla carne di Cristo, che riassume in sé il progetto del Creatore e dunque può sanare le ferite e le debolezze dell’uomo.”[722]

Nel suo viaggio in America ad una s. Messa pubblica del Papa con migliaia di persone un noto gay è stato il primo lettore, un fatto chiaramente scandaloso; nessuna richiesta di scuse è stata offerta ai fedeli per l’accaduto.[723]

Sempre durante questo Pontificato: “Il Cardinal Gracias ha pubblicamente espresso l’opinione secondo cui l’omosessualità potrebbe essere un orientamento dato agli uomini da Dio. Papa Francesco ha fatto di lui uno degli organizzatori del summit vaticano sugli abusi sessuali del febbraio 2019.”[724]

Durante questo Pontificato, inoltre: “Nel Sinodo sulla Famiglia del 2015 il Cardinale Cupich ha sostenuto la proposta di permettere alle persone che vivono in relazioni adulterine e agli omosessuali sessualmente attivi di ricevere l’Eucarestia in buona coscienza, in alcune circostanze. Papa Francesco lo ha nominato Arcivescovo di Chicago nel 2014, cardinale nel 2016, e membro della Congregazione dei Vescovi e della Congregazione per l’Educazione Cattolica.”[725]

Inoltre il Papa ha inviato una lettera a favore di una suora argentina Suor Mónica Astorga Cremona che ha realizzato un complesso di 12 piccoli appartamenti dedicati esclusivamente all’alloggio di uomini che si dichiarano donne e dei loro partner; in tale lettera il Papa ha indicato con il termine di “ragazze” i maschi – tra i 40 e i 70 anni – cui la suora rivolge il suo servizio[726].

Riprendendo tale lettera a suor Cremona J. H. Westen ha detto che Papa Francesco ha scioccato il mondo lodando una suora che promuove l’accettazione cattolica del travestimento, delle operazioni di “cambio di sesso” e delle relazioni omosessuali. L’elogio di Papa Francesco è venuto in seguito all’apertura di un nuovo complesso di 12 piccoli appartamenti riservati esclusivamente agli uomini che si dichiarano donne e ai loro partner sessuali. Nella sua comunicazione con suor Cremona, il Papa si è riferito alle sue utenti transessuali come “ragazze”. Questa, ha proseguito Westen, non è la prima volta che Papa Francesco fa commenti opposti a quelli che la Chiesa cattolica tradizionalmente insegna sul rifiuto della propria identità sessuale donata da Dio.  Il 2 ottobre 2016, Papa Francesco si riferì a una donna che aveva subito un’operazione di “cambio di sesso” come se lei fosse un uomo. Si riferì a lei come ad un uomo che aveva “sposato” un’altra donna e ammise di averla invitata e ricevuta in Vaticano nel 2015, descrivendo la coppia come “felice”. Chiarendo il suo uso dei pronomi, il Papa disse: “Lui era lei, ma è lui”. Assurdo e scandaloso! Gli insegnamenti della Chiesa cattolica in materia di sessualità sono molto chiari, tali insegnamenti sono stati brevemente riassunti l’anno scorso in un documento di vari prelati di alto rango, tra cui il Cardinale Raymond Burke, il Cardinale Pujats e il Vescovo Athanasius Schneider[727]; tale documento, affermava, al n. 27, che il sesso maschile e quello femminile, “essere uomo”, “essere donna”, sono realtà biologiche, create dalla sapiente volontà di Dio (cfr. Gen 1, 27; Catechismo della Chiesa Cattolica, 369), quindi è una ribellione contro la legge naturale e divina e un peccato grave che un uomo possa diventare una donna mutilandosi o anche semplicemente dichiarandosi tale, o che una donna possa similmente diventare uomo, o affermare che l’autorità civile abbia il dovere o il diritto di agire come se tali atti fossero o potrebbero essere possibili e legittimi (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2297).

I migliori testimoni di tali verità sono quelli, ha detto Westen, che hanno subito operazioni di “cambio di sesso” e che hanno testimoniato la devastazione che ne è derivata. Walt Heyer è un uomo che ha vissuto da “donna” per otto anni. La sua testimonianza, che può essere letta nel sito di S. Paciolla[728], presenta la realtà del cambiamento di sesso e il danno del rifiuto del proprio sesso donato da Dio. Ma anche se l’insegnamento della Chiesa è chiaro al riguardo, la confusione causata da suor Cremona, da padre James Martin e anche dal Papa stesso è davvero molto grave. A ciò si aggiunge la pressione sociale anche sotto forma di leggi che schiacciano i cattolici e tutti coloro che su questi stessi temi seguono la morale sana e tradizionale.

Certamente questi problemi sono complessi e nel caso di suor Cremona va considerato che lei sta salvando questi individui da una povertà a volte terribile e sta dando loro un alloggio pulito ma ciò va fatto senza convalidare il loro peccato sessuale. Purtroppo, aggiunge Westen, si vede chiaramente che Papa Francesco sta confermando queste povere persone nel loro peccato, permettendo a questi uomini vestiti e a volte anche mutilati per sembrare donne, di vivere in questi appartamenti con i loro partner dello stesso sesso come fossero marito e moglie. Inoltre, suor Cremona ha promosso i cosiddetti “diritti”LGBT e le marce dell’orgoglio gay (Gay Pride). Il che è molto grave! Avrebbe potuto aiutare queste povere persone a uscire dalla povertà, offrendo loro la verità cristiana sulla sessualità donata da Dio e sostenendole secondo la sana dottrina cristiana; sarebbe stata la via di Cristo, e avrebbe servito queste povere persone anima e corpo, dando loro aiuto sia in questo mondo che in ordine al Cielo.

Voglio chiedervi, conclude Westen, di unirvi a me in un appello a tutti i nostri fedeli vescovi e cardinali affinché parlino apertamente e difendano la fede che viene corrotta dal Papa stesso.[729]Si notino queste ultime parole: voglio chiedervi di unirvi a me in un appello a tutti i nostri fedeli vescovi e cardinali affinché parlino apertamente e difendano la fede che viene corrotta dal Papa stesso; il Papa, il Vicario di Cristo, proprio colui che dovrebbe confermare i suoi fratelli nella fede, sta corrompendo la fede, J. H. Westen ha pienamente ragione!

Dio intervenga!

Padre Martin ha twittato riguardo all’elogio fatto dal Papa alla suora dicendo: “Wow. Pope Francis sends his support for a Catholic sister in Argentina who ministers to transsexual women.  “God, who did not go to seminary or study theology, will repay you abundantly.” #LGBTQ” [730] P. Martin si è dunque rallegrato per il supporto che Papa Francesco ha inviato per questa suora argentina che svolge un servizio alle donne transessuali.

IL PAPA, SOTTOLINEO, NON HA CONDANNATO TUTTI QUESTI ERRORI VISTI IN QUESTO PARAGRAFO  COME SUO DOVERE, ANZI IN VARI CASI HA SOSTENUTO E/O PROMOSSO, come visto, QUELLI CHE LI DIFFONDEVANO.

Ricordo il principio per cui chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[731] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime. [732]

Il chiaro messaggio che emerge da tutto questo è che il Papa approva tutto questo e sta operando  per la legittimazione degli atti omosessuali … e apre le porte anche al transgenderismo.

Facendo un esame dei suoi scritti non vedo che Papa Francesco  parli mai chiaramente e precisamente dell’omosessualità praticata come di un peccato grave, come atto intrinsecamente malvagio, basta andare sul sito della Santa Sede per rendersene conto [733]!!

Mons. Galantino, un prelato sempre molto vicino al Papa, che lo fece Segretario Generale della CEI [734], forse proprio intendendo la volontà del Papa di “aprire le porte” alla pratica omosessuale rilasciò già nel 2014 una significativa intervista in cui affermò: “Il mio augurio per la Chiesa italiana è che si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di eucarestia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù. Partendo dal Vangelo e dando ragione delle proprie posizioni”[735]

Si noti bene: la Chiesa ha sempre parlato di queste cose condannando ciò che va condannato in tutto questo … invece mons. Galantino non ribadisce la condanna assoluta dell’attività omosessuale, dell’adulterio etc. ma parla di tabù e di necessità di parlare di tutto questo sulla base del Vangelo e dando ragione delle proprie posizioni, si ha la netta impressione che questo monsignore, nella linea del Papa voglia aprire, con discrezione, le porte a novità nella dottrina cattolica su questi temi, cioè alla sovversione della sana dottrina.

In questa linea non appare strano l’incredibile cambio attuato da papa Francesco e di cui parla S. Fontana: “Può essere anche interessante ricordare che papa Francesco ha cambiato il protocollo vaticano in un punto importante per questa materia. Fino a lui, i compagni o le compagne non uniti in matrimonio con le autorità politiche ammesse in udienza dal papa non potevano entrare insieme al convivente, ma venivano salutate dal papa in seguito quando egli stringeva la mano a tutti i membri della delegazione. Con papa Francesco, invece, entra in udienza la coppia in quanto tale, compresa la coppia omosessuale.”[736]

Dio intervenga!

 

 

b,3) La questione delle benedizioni alle coppie omosessuali e l’atteggiamento del Papa a riguardo.

 

 

b,3,1) Affermazioni di alcuni prelati tra cui il Card. Marx a favore delle benedizioni liturgiche per le coppie omosessuali.

 

 

La Madonna ci ottenga la sapienza di Cristo e il suo santo coraggio.

Nel 2018 un Cardinale e qualche Vescovo hanno cominciato a parlare della possibilità di dare una benedizione alle coppie omosessuali [737]

Il Vescovo tedesco Bode ha proposto di “considerare qualcosa, magari una benedizione” per le coppie omosessuali; il Vescovo Geerlings di Munster ha affermato: ““Non sono per il ‘matrimonio per tutti’, ma se due omosessuali danno vita a una relazione omosessuale, se vogliono prendersi cura l’uno dell’altro, allora io posso benedire questa mutua responsabilità. E’ una relazione preziosa e lodevole, anche se non in completo accordo con la chiesa”[738]

Il Cardinale Marx, allora Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca e stretto collaboratore del Papa: “ … sabato 3 febbraio 2018 intervistato dal canale B5 della radio bavarese pubblica Bayerischer Rundfunk ha dichiarato che Amoris Laetitia ha offerto un criterio generale di carattere pastorale da applicarsi a tante situazioni della vita comune, tra cui le relazioni omosessuali: l’attenzione “alla singola persona, alla sua storia e alle sue relazioni”. Questo criterio può permettere di benedire in alcuni casi anche le coppie omosessuali. Però sta al discernimento del sacerdote comprendere se è opportuno o meno.” [739]Il cardinale Marx è un Cardinale molto vicino a Papa Francesco, è uno stretto collaboratore del Pontefice, fa parte del ristretto gruppo di consiglieri speciali del Papa! Quindi le parole del cardinale hanno uno straordinario “peso” visto peraltro che né il Papa né la Santa Sede, significativamente, hanno pubblicamente corretto queste gravi e scandalose affermazioni di tale cardinale.

I Vescovi suddetti sono tedeschi; il Presidente della Conferenza Episcopale tedesca era allora proprio il Cardinale Marx che appunto insieme a molti Vescovi tedeschi, come vedremo, sta operando per la legittimazione degli atti omosessuali.

Il Papa, ripeto e sottolineo non ha preso provvedimenti punitivi nei confronti di tali prelati e non ha pubblicamente corretto questi gravi e scandalosi errori, che invece sono stati condannati dal Vescovo Chaput [740], dal Cardinale Cordes[741] che aveva parlato chiaramente di sacrilegio e dal Cardinale Müller che aveva significativamente detto: “Se un sacerdote benedice una coppia omosessuale, allora questa è un’atrocità commessa in un luogo sacro, cioè approvare qualche cosa che Dio non approva.”[742]

Dio liberi i Pastori da errori, eresie e scandali, specie riguardo ai peccati contro natura.

Anche altri si sono accodati al Cardinale Marx  … e destano preoccupazione a questo riguardo le affermazioni che sono state espresse nel 2019  dai grandi schermi dell’Assemblea di Brisbane, un evento di due giorni organizzato dall’arcidiocesi in preparazione al Concilio Plenario … e desta preoccupazione il fatto che l’arcivescovo non pare sia intervenuto per condannarle radicalmente[743].

Dio intervenga e liberi la Chiesa da questi gravi errori e da altri in questa linea, che vedremo nelle prossime pagine. .

 

 

b,3,2) Il caso di un sacerdote cattolico austriaco che ha realizzato una solenne benedizione per una coppia omosessuale.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

A novembre 2019, poi, un sacerdote cattolico ha realizzato, per una coppia di omosessuali, una Liturgia non sacramentale ma molto simile ad un matrimonio, con benedizione; un fatto gravissimo, come può ben capire qualsiasi serio cattolico. Ascoltiamo il resoconto, che fa Lifesitenews nella traduzione di Annarosa Rossetto, della cerimonia e delle affermazioni del portavoce della Diocesi di appartenenza di questo sacerdote: “Una diocesi austriaca ha confermato che un suo sacerdote ha presieduto una cerimonia in chiesa per due donne unite civilmente. Una serie di fotografie di p. Michael Kopp con due donne in abiti da sposa in una chiesa cattolica in Austria sta girando sui social media dalla scorsa settimana. Un portavoce della diocesi di Graz-Seckau ha confermato che p. Kopp ha effettivamente tenuto una celebrazione per le donne.

“La domanda di base è se le persone omosessuali possono sentirsi a casa nella Chiesa”, ha detto Thomas Stanzer questo lunedì al sito di notizie cattolico tedesco kath.net.

“Il consulente spirituale per le famiglie, Michael Kopp, ha risposto “sì” a questa domanda”, ha continuato.

Stanzer ha affermato che padre Kopp “ha celebrato una liturgia di ringraziamento per due donne sposate [sic] civilmente, entrambe cristiane credenti e che hanno entrambe trovato con l’aiuto della Chiesa cattolica una via per uscire da crisi personali”.

Il portavoce diocesano ha sottolineato che questa “non è stata una liturgia sacramentale” ed ha citato la controversa enciclica Amoris Laetitia di Papa Francesco .

Stanzer ha detto che l’esortazione apostolica post-sinodale  “Amoris Laetitia” (n. 250) afferma  che ‘Ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto’ mentre ‘ogni marchio di ingiusta discriminazione’  deve essere attentamente evitato”. “Allo stesso tempo si afferma che l’unione tra due omosessuali non può essere equiparata al matrimonio (n. 251). Michael Kopp ha rispettato entrambi questi aspetti.”[744]

Come si vede, per giustificare questi atti gravissimi, evidentemente contrari alla sana dottrina, si tira in ballo, da parte della Diocesi, l’Amoris Laetitia! Non mi consta che il Vaticano sia intervenuto per condannare tale celebrazione …

Come dissi più sopra la sana dottrina afferma: “Similmente il rispetto dovuto sia al sacramento del matrimonio sia agli stessi coniugi e ai loro familiari, sia ancora alla comunità dei fedeli proibisce ad ogni pastore, per qualsiasi motivo o pretesto anche pastorale, di porre in atto, a favore dei divorziati che si risposano, cerimonie di qualsiasi genere. Queste, infatti, darebbero l’impressione della celebrazione di nuove nozze sacramentali valide e indurrebbero conseguentemente in errore circa l’indissolubilità del matrimonio validamente contratto.”[745] … questo vale per i divorziati risposati ma vale a maggior ragione per le coppie omosessuali …

Come dissi più sopra, inoltre: “La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all’approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. …  Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. …”[746].

Se non si può avere riconoscimento legale ancor meno si può avere il riconoscimento ecclesiale di tali coppie con liturgie di benedizione …

 

 

b,3,3) Documento della Congregazione per la Dottrina della Fede che condanna le benedizioni alle coppie omosessuali e opposizione di prelati e sacerdoti  a tale testo.

 

 

Nel 2021, dopo ben 3 anni dall’inizio dello scandalo delle benedizioni alle coppie omosessuali, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha prodotto un documento in cui vengono condannate tali benedizioni[747].

Non sono stati presi provvedimenti né contro coloro che prima di tale documento hanno scandalizzato i fedeli mostrandosi favorevoli a tali benedizioni né contro coloro che si sono opposti a tale documento dopo la sua pubblicazione.[748]

Dopo il “responsum”, infatti, parecchi appartenenti al clero hanno espresso sgomento e indignazione per la sentenza della Congregazione per la Dottrina della Fede, in particolare:

– circa 350 sacerdoti in Austria si sono organizzati per continuare a benedire le coppie dello stesso sesso;

– in Germania, circa 200 teologi hanno pubblicato un documento che si oppone chiaramente al testo pubblicato dalla Congregazione suddetta.[749]

In questa situazione molti sacerdoti tedeschi hanno pubblicamente impartito tali benedizioni il 10 maggio 2021 in evidente e radicale opposizione alla sana dottrina e alle indicazioni della Santa Sede appena pubblicate. [750]

Il Vescovo Bätzing, Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca in un’intervista video, ha dichiarato di essere stato sorpreso dal no vaticano per le benedizioni di coppie gay, sottolineando che la posizione presa dalla Congregazione non sarebbe stata di aiuto e che essa risulta anacronistica, perché ribadisce una dottrina da tempo oltrepassata dalla prassi pastorale.

Il Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca appunto riguardo alla giornata di protesta “Love Wins”, durante la quale  le coppie omosessuali sono state benedette in circa 100 località in Germania, ha precisato che non è stata utile  perché la cerimonia di benedizione è stata utilizzata come strumento polemico, ma lo stesso prelato ha precisato che in realtà i Vescovi tedeschi stanno andando nella direzione di benedire le coppie omosessuali; Bätzing ha aggiunto di comprendere il desiderio di queste coppie di ricevere benedizioni ed ha auspicato che “queste coppie, che vivono nella fedeltà e fiducia reciproca e che basano questa loro vita sul fondamento della loro fede cristiana, dando una testimonianza di fede, ricevano la benedizione di Dio”.[751]

Il Vescovo belga Bonny criticò il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede affermando: “ “Provo una vergogna indiretta per la mia Chiesa e provo soprattutto incomprensioni intellettuali e morali”.

Secondo Bonny il responsum della Congregazione era in contrasto con quanto emerso dal Sinodo dei vescovi su matrimonio e famiglia tenutosi a Roma nel 2015, in particolare nel documento in oggetto: “Manca la cura pastorale, il fondamento scientifico, la sfumatura teologica e la cura etica che erano presenti tra i Padri sinodali che hanno poi approvato le conclusioni finali” del Sinodo.” Il documento, secondo il Vescovo belga mina la credibilità di tale Sinodo e manca di rispetto agli omosessuali.[752]

Il Cardinale austriaco Schönborn si oppose al divieto della Chiesa di benedire le unioni dello stesso sesso: ‘non ero contento della dichiarazione’ [753] …  Schönborn ha rivelato di essere in contrasto con la CDF sulla benedizione delle coppie dello stesso sesso, persino deluso dalla dichiarazione. Il prelato austriaco ha posto la questione della benedizione delle relazioni omosessuali domandandosi se questa benedizione sia possibile per le unioni di persone non sposate sacramentalmente. Il suo giudizio sulla questione era che se la richiesta di una benedizione è sincera  e desiderata da una coppia per aiutare un percorso di vita, omosessuale o meno, allora tale benedizione non sarà rifiutata.  Una benedizione non è una ricompensa per il buon comportamento, ma una richiesta di aiuto dall’alto, ha detto Schönborn [754], la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva invece giustamente detto: “… per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre – oltre alla retta intenzione di coloro che ne partecipano – che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore. Sono quindi compatibili con l’essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni.

Per tale motivo, non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso[755].” [756] La Congregazione ha pienamente ragione , sarebbe infatti assurdo che il ministro, e Cristo attraverso Lui, nella Liturgia, impartisse la benedizione divina su ciò che è chiaramente contrario alla Legge di Dio; in modo simile è assurdo benedire un luogo di prostituzione o un lager in cui chiaramente vengono massacrati uomini e donne etc. Le affermazioni del Cardinale peraltro non tengono conto anche dello scandalo che certe benedizioni date su realtà peccaminose implicano. Giustamente la Congregazione afferma che la Chiesa non ha il potere di benedire certe realtà peccaminose appunto anche perché ciò sarebbe un vero scandalo, e la cosa è tanto ovvia che non occorrono ulteriori spiegazioni. Ovviamente il Cardinale austriaco e i Vescovi contrari al documento vaticano di condanna delle benedizioni di cui stiamo parlando non sono stati né corretti né il Papa è intervenuto in qualche modo pubblicamente contro di essi nonostante lo scandalo che provocano tali affermazioni … evidentemente, come vedremo, il Papa approvava le affermazioni di Schönborn e di tali prelati pur avendo firmato il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede …

Faccio ora una precisazione: era stato detto da qualcuno[757] che il Cardinale Schönborn aveva impartito una benedizione ad una coppia di omosessuali, il portavoce del cardinale sembra che abbia fondamentalmente negato che tale benedizione su tale coppia sia realmente avvenuta , ci sarebbe stata solo una normale benedizione della mensa con inclusa la benedizione delle persone, quindi non può essere considerata come una vera benedizione alla coppia, perciò non può essere considerato come un “precedente” di cui possono tenere conto altri prelati[758]  Invito le persone interessate ad approfondire la questione.

Va notato peraltro che il Cardinale Schönborn non mi consta sia intervenuto a condannare la benedizione impartita dal sacerdote austriaco di cui parlammo più sopra e difesa come giusta dalla sua Diocesi [759] eppure il Cardinale di cui parliamo era Presidente , in quel tempo, della Conferenza Episcopale Austriaca.

Schönborn non si è opposto neppure nel 2020 allorché : “il comitato liturgico dell’episcopato austriaco ha … pubblicato un libro che propone una benedizione ufficiale per le coppie omosessuali, una pratica che andrebbe oltre le benedizioni già fatte nella Cattedrale di Vienna e sarebbe contraria all’insegnamento della Chiesa cattolica. Il testo della commissione presieduta dall’arcivescovo di Salisburgo, Mons. Franz Lackner, include contributi di teologi di lingua tedesca e una sezione liturgica in cui appare un suggerimento su come una coppia omosessuale potrebbe essere benedetta in una chiesa, mettendo in evidenza la «fedeltà ed esclusività» della relazione.”[760]

L’Arcivescovo di Vienna neppure si è opposto al gruppo di sacerdoti austriaci che ha deciso di continuare a impartire benedizioni alle coppie omosessuali nonostante il divieto della Congregazione per la dottrina della Fede.

Il Cardinale Schönborn si è dunque mostrato sostanzialmente favorevole a tali benedizioni.

Nel giugno 2021 di nuovo il Vescovo Bätzing, attuale Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca,  ha incontrato il Papa che ha dato il suo sostegno al “Cammino sinodale” tedesco, perciò in un significativo articolo apparso su Lifesite News leggiamo:

“Unless Pope Francis issues a correction of this official German statement within a very short time – which is highly improbable – one may conclude from this meeting and message that which many concerned observers were worried about for years now: namely, that Pope Francis supports the German Synodal Path. And that Synodal Path is currently questioning many of the Church’s irriformable doctrines (such as on an all-male priesthood, the clerical governance of the Church, and the ban on blessings of homosexual couples, cohabitation, and contraception).”[761]

Che significa: a meno che Papa Francesco non presenti una correzione di questa dichiarazione ufficiale tedesca in brevissimo tempo – il che è altamente improbabile – si può concludere, da questo incontro e dal messaggio, che Papa Francesco sostiene il percorso sinodale tedesco. E quel cammino sinodale sta insidiando attualmente molte delle dottrine irriformabili della Chiesa, come il sacerdozio ministeriale riservato solo agli uomini, il divieto di benedizioni delle coppie omosessuali, della convivenza e della contraccezione etc.

Un articolo diffuso dalla Santa Sede sull’incontro appena visto appare purtroppo nella linea di comunicazione che ormai conosciamo come propria del Papa per sostenere il “cambio di paradigma”, tale articolo non fa rilevare, ovviamente, nessuna radicale opposizione del Papa a quanto si sta compiendo in Germania specie riguardo alle benedizioni omosessuali … solo fa notare che il suddetto Vescovo parlando con il Papa ha: “chiarito che le voci che la Chiesa in Germania voglia percorrere strade speciali non sono vere”. [762] … intanto i sacerdoti e i professori di teologia che aprono le porte alle benedizioni omosessuali o le impartiscono rimangono saldamente al loro posto e coloro che vogliono aprire le porte ad altri errori pare che vadano normalmente avanti … evidentemente questo è normale per il Papa che, quindi, è a favore delle benedizioni omosessuali, infatti: chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[763] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime. [764]

Vedremo meglio più avanti come davvero il Papa è favorevole alle benedizioni omosessuali e con il suo appoggio sono state approvate in Belgio, tale favore papale è confermato dal fatto che nel 2018 è apparsa un’intervista con relativo video con un sacerdote, Daniel Duigou, che affermava di aver parlato con Papa Francesco e di essere stato confermato nella sua pratica di benedire le coppie di divorziati risposati e di omosessuali [765]!

Il sacerdote Duigou fu ricevuto da Papa Francesco insieme con il Vescovo Gaillot, secondo ADISTA che, a riguardo, afferma: “…  papa Francesco ha accolto a Santa Marta, il 1° settembre, mons. Jacques Gaillot, il vescovo rimosso nel 1995 dalla guida della diocesi di Évreux, in Francia, …  a causa delle sue opinioni divergenti dal magistero in materia di preti sposati, uso del preservativo per combattere l’aids, relazioni omosessuali.

Durante l’incontro, durato 45 minuti, il papa e mons. Gaillot hanno parlato …  di divorziati risposati, migranti e coppie omosessuali. «Gli ho detto che non ero lì per chiedergli qualcosa, ma che un intero popolo di emarginati è contento che lui mi abbia ricevuto, perché si è sentito riconosciuto», ha raccontato Gaillot all’Afp (1/9). «Gli ho detto che mi è capitato di benedire coppie di divorziati risposati e coppie omosessuali. E ho aggiunto: benediciamo perfino le case, possiamo dunque benedire le persone! Questa frase lo ha fatto sorridere e mi ha risposto che la benedizione di Dio è per tutti» (Le point, 1/9).”[766]   … Il Papa che non ha voluto incontrare neppure per un istante i Cardinali dei dubia trova tempo per incontrare mons. Gaillot e d. Duigou … e, come appena visto, per aprire le porte alle benedizioni di coppie omosessuali … Ovviamente tutto questo è molto significativo e mostra chiaramente come il Papa si muove e le porte che sta aprendo.

Aggiungo in conclusione che, significativamente, nel novembre 2022, dopo un incontro con il Papa e con la Curia Pontificia il presidente dei Vescovi tedeschi Bätzing ha affermato: “Ovviamente io torno in Germania e continuerò a dare una benedizione alle coppie di gay che me lo chiederanno” [767], il Papa non lo ha condannato né sanzionato … perché è chiaramente a favore di tali perversioni; il messaggio che emerge da tale situazione è chiaro: il Papa è favorevole a tali benedizioni e le sostiene nonostante abbia approvato il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede che vieta tali benedizioni; vedremo più avanti ulteriori chiarissime prove di quanto ho appena detto e troveremo anche delle spiegazioni plausibili riguardo a tale approvazione.

 

 

b,3,4) I Vescovi belgi con il Cardinale De Kesel approvano una cerimonia liturgica di benedizione per le coppie omosessuali.

 

 

Nel settembre 2022 i Vescovi fiamminghi del Belgio hanno pubblicato un documento contenente una liturgia di benedizione per le coppie omosessuali.

Nel testo di presentazione[768] si afferma che i Vescovi si sono lasciati guidare da Amoris Laetitia per giungere a questo passo e che il loro scopo è stare vicino alle persone omosessuali ed  essere attenti a loro a livello pastorale; alcune di tali persone rimangono celibi, altre preferiscono vivere in coppia, in un legame duraturo e fedele con un partner, meritano entrambi il nostro apprezzamento e supporto, spiegano i prelati. La loro unione, pur non essendo un matrimonio religioso, può essere fonte di pace e di felicità sia per loro che per i parenti; i Vescovi infatti affermano che le famiglie e i parenti delle coppie omosessuali meritano ugualmente questa attenzione e guida pastorale e un atteggiamento di comprensione e apprezzamento, in queste circostanze, è di grande importanza, a questo riguardo in particolare i Vescovi belgi citano nuovamente Papa Francesco che chiede espressamente a queste famiglie di offrire un rispettoso orientamento pastorale affinché i loro membri omosessuali possano godere del sostegno necessario per comprendere e compiere pienamente la volontà di Dio nella loro vita (Amoris Laetitia n. 250).

Il sostegno pastorale offerto con tali benedizioni per queste famiglie deve appunto aiutarle a comprendere e fare la volontà di Dio. Con questo passo i Vescovi vogliono aiutare gli omosessuali a giungere ad una migliore integrazione nella società. Per realizzare questa opera i Vescovi dovranno nominare in ogni diocesi un responsabile nell’ambito della pastorale familiare diocesana. In qualità di coordinatore interdiocesano, Willy Bombeek, lavorerà con loro e fornirà loro la guida necessaria. [769] In questa pastorale il centro è l’incontro e la conversazione e c’è spazio per il discernimento spirituale, per la crescita interiore e per decisioni secondo coscienza; i Vescovi citano anche a questo riguardo l’ Amoris Laetitia e in particolare il n. 303, dicendo che secondo Papa Francesco la coscienza può riconoscere in modo serio e onesto quella che oggi è la risposta generosa che si può dare a Dio e vedere con una relativa certezza e sincerità che questa risposta è il dono di sé che Dio esige in mezzo alla complessità dei limiti concreti, anche se non si è raggiunto il pieno ideale oggettivo; in questa linea il Papa chiede di valorizzare e sostenere il giudizio di coscienza delle persone, anche in situazioni di vita che non realizzano pienamente l’ideale oggettivo del matrimonio. Conosciamo bene questi errori di Amoris Laetitia, ne parlammo nel I volume, qui vediamo come da essi si generino altri errori gravissimi.  Ulteriormente il testo dei prelati belgi cita l’ Amoris Laetitia laddove afferma  che si tratta di integrare tutti, aiutandoli a trovare il proprio modo di essere parte della comunità ecclesiale, perché siano toccati personalmente dalla misericordia immeritata, incondizionata e gratuita; nessuno dovrebbe essere condannato per sempre, perché quella non è la via del Vangelo! (cfr. Amoris Laetitia 297). Durante gli incontri pastorali è quindi prevista una preghiera per chiedere a Dio che benedica e perpetui l’impegno di amore e di fedeltà della coppia. Ripeto: durante gli incontri pastorali è quindi prevista una preghiera per chiedere a Dio che benedica e perpetui l’impegno di amore e di fedeltà della coppia omosessuale … questa preghiera prevede una struttura in cui, come in ogni Liturgia, vi è la Parola di Dio, delle preghiere particolari, il Padre nostro e la benedizione finale. [770]

Tommy Scholtes, portavoce della conferenza episcopale belga, ha negato che la proposta equivalga a una benedizione nuziale e tanto meno a un matrimonio sacramentale. Ha detto che i vescovi belgi vogliono usare tale formulario per creare punti di contatto e quindi incontri in ogni diocesi per la cura pastorale per i gay così  ci sarà un’opportunità per le coppie omosessuali di pregare insieme, e anche altri saranno in grado di pregare per loro. Ma non c’è benedizione, nessuno scambio di consenso, non c’è niente di simile ad un matrimonio, ha detto all’Associated Press lo stesso Scholtes[771]. Le affermazioni evidentemente furbe di Scholtes, un gesuita, sono chiaramente contrarie alla sana dottrina e al documento della Congregazione per la Dottrina della Fede perché, come precisò tale documento, ciò che viene condannato nelle benedizioni su coppie dello stesso sesso è già il fatto che su una realtà di peccato come è una coppia omosessuale si vada a impartire la benedizione divina anche attraverso le preghiere che vengono fatte, quindi anche se tale benedizione non è una benedizione nuziale e la Liturgia non è quella delle nozze, già si sta compiendo qualcosa di radicalmente contrario alla dottrina cattolica.

Ricordo che la “lex orandi” deve essere conforme alla “lex credendi” quindi non si possono fare preghiere per chiedere a Dio che benedica e perpetui l’impegno di amore e di fedeltà della coppia omosessuale.

Le parole di Scholtes sono dunque affermazioni furbe per rivestire il documento belga di una ortodossia che non ha. Esse sono sostanzialmente una colossale presa in giro di molti cattolici indignati e scandalizzati per l’atto dei Vescovi belgi. Ovviamente chi conosce bene la sana dottrina vede in tali frasi un ulteriore segno della falsità e dell’opposizione alla Verità di Cristo che caratterizza questo pontificato e molti suoi collaboratori: stanno pervertendo la sana dottrina ma attuano questo facendo credere che stanno obbedendo ad essa. Dio intervenga!

Alquanto strane per non dire devianti e false appaiono, dopo tutto quello che abbiamo detto, le affermazioni del Cardinale De Kesel nella visita ad limina in Vaticano dei Vescovi belgi con le quali egli: “… ha spiegato la posizione dei vescovi belgi sulla pastorale per le coppie omosessuali: le due preghiere proposte dai vescovi delle Fiandre non sono “né benedizioni né liturgia”, ma “un modo per aiutare queste persone”; inoltre  la questione della pastorale per gli omosessuali è stata affrontata “in tutti i dicasteri” perché “li riguarda tutti”; se le coppie omosessuali non vengono aiutate “sono perdute”.” [772]

A fronte delle affermazioni di questo Cardinale faccio notare che la benedizione è inclusa nel documento che hanno pubblicato i Vescovi belgi e tale benedizione si compie all’interno di una vera e propria liturgia con preghiere e testi biblici per chiedere a Dio che benedica e perpetui l’impegno di amore e di fedeltà di tali coppie che vivono chiaramente in situazione di peccato manifesto e scandaloso. Le affermazioni del Cardinale sono chiaramente false, scandalose e guidate da falsa carità; la vera carità infatti aiuta le coppie omosessuali non benedicendole nella situazione di peccato che vivono, come dicono i Vescovi guidati dal Cardinale De Kesel, ma pregando perché si convertano e dicendo loro, con sapienza, la Verità sulla situazione che vivono nonché operando perché le relazioni peccaminose in cui si trovano finiscano sicché ogni membro di esse viva santamente.

In appoggio diretto alle affermazioni del Cardinale De Kesel è andato il Preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, mons. Bordeyne, il quale si è detto favorevole alle benedizioni per le coppie omosessuali[773].

 

 

b,3,5) Vescovi e Cardinali condannano il documento dei Vescovi belgi che configura una “Liturgia” per le benedizioni delle coppie omosessuali.

 

 

Mons. Viganò ha commentato la notizia di questa iniziativa dei Vescovi belgi dicendo: “Con grande scandalo per la salvezza delle anime e per l’onore della Chiesa di Cristo, la Conferenza Episcopale del Belgio ha approvato e pubblicato un rito di “benedizione” delle unioni omosessuali, contravvenendo sfrontatamente all’insegnamento immutabile del Magistero Cattolico, che considera tali unioni «intrinsecamente perverse» e che, come tali, non solo non le può benedire, ma deve anzi condannarle come contrarie alla Morale naturale.” Il prelato nota come tale documento si basi su Amoris Laetitia e afferma che il: “ … processo di dissoluzione dottrinale e morale portato avanti dalla setta bergogliana prosegue inarrestabile, incurante del disorientamento che esso provoca nei fedeli e dei danni incalcolabili che arreca alle anime.”

Mons. Viganò definisce eretici in particolare i Vescovi belgi perché tali loro azioni a favore degli omosessuali sono contrarie al Vangelo. Mons. Viganò nota che il Papa fissa principi eterodossi nei suoi testi e i suoi complici nelle Diocesi passano alla scandalosa applicazione di essi, “nell’infernale tentativo di scardinare la Morale per obbedire allo spirito del mondo.”

Secondo mons. Viganò vi è un vero e proprio: “piano deliberato e voluto dall’alto, che grazie al percorso sinodale vuole rendere autonomo l’Episcopato ribelle nel propagandare errori di Fede e di Morale, mentre con autoritarismo impedisce ai Vescovi fedeli di proclamare la Verità di Cristo.”[774]

Che l’atto dei Vescovi belgi sia eretico emerge anche dalle affermazioni di mons. Munilla, un Vescovo spagnolo che parlando a Radio Maria della Spagna ha dichiarato: “Non è che la Chiesa non lo voglia. È che non ha l’autorità per fare una cosa del genere” cioè benedire le unioni omosessuali. Il Vescovo ha continuato dicendo che dobbiamo essere sinceri e trasparenti nel dire che il testo dei Vescovi belgi è assolutamente in contraddizione con quanto affermato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.

L’atto dei belgi è una sfida eretica che si oppone a ciò che la Chiesa ha sempre e dovunque creduto; tale atto è una sfida eretica anche a ciò che il popolo d’Israele, di cui la Chiesa è una continuazione, crede da millenni. Non è possibile uno ‘sviluppo della dottrina’ che renda lecito ciò che è sempre stato considerato, non solo illegale, ma abominevole.[775]

Il Cardinale Eijk ha condannato il testo dei Vescovi del Belgio con un documento in cui afferma: “… il passaggio da questa benedizione al matrimonio di coppie dello stesso sesso non è un grande passo e sarà possibile nel prossimo futuro. … Non si possono benedire situazioni oggettivamente sbagliate dal punto di vista morale.”[776]

Il Cardinale olandese aggiunge che  i vescovi fiamminghi vanno contro la dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede che vieta le benedizioni alle coppie omosessuali e a tale documento della Congregazione anche i vescovi fiamminghi sono vincolati.

Ulteriormente, secondo il porporato olandese: “… non possiamo pregare affinché la grazia di Dio possa operare in una relazione che non è conforme al suo ordine di creazione. … Tuttavia, anche la formulazione della preghiera comunitaria nel loro modello liturgico per la benedizione delle coppie gay suggerisce che le relazioni omosessuali possono essere moralmente giustificate.”

Il Cardinale Eijk ha quindi concluso dicendo: “ La dichiarazione dei vescovi fiamminghi … incontra obiezioni etiche intrinseche, contraddice radicalmente una recente sentenza della Congregazione per la Dottrina della Fede e implica il rischio che possa condurre i cattolici a opinioni sulla moralità delle relazioni omosessuali che sono contrarie all’insegnamento della Chiesa. I cattolici … sperano quindi ardentemente che venga presto richiesto ai vescovi fiamminghi, da ambienti ecclesiasticamente competenti, di ritirare la loro dichiarazione e che questi ultimi si adeguino.” [777]

Aggiungo, in conclusione, che pure nel 2018 il Cardinale Eijk aveva condannato l’appoggio di alcuni Cardinali alle benedizioni omosessuali: “ Rinunciando a fare chiarezza, si crea una grande confusione fra i fedeli e si mette in pericolo l’unità della Chiesa. Lo fanno anche i cardinali che propongono pubblicamente di benedire relazioni omosessuali, il che è diametralmente opposto alla dottrina della Chiesa, fondata sulla Sacra Scrittura, e cioè che il matrimonio, secondo l’ordine della creazione, esiste solo fra un uomo e una donna. Osservando che i vescovi e soprattutto il successore di Pietro mancano nel mantenere e trasmettere fedelmente e in unità il deposito della fede, contenuto nella sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, non posso non pensare all’articolo 675 del Catechismo della Chiesa Cattolica: “Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità”.” [778]  …. Davvero l’accettazione delle benedizioni omosessuali è una forma scandalosa di apostasia dalla verità.

Dio intervenga!

Il Cardinale Arinze anche ha condannato il documento dei Vescovi belgi dicendo che è un errore da parte dei Vescovi, infatti la Sacra Scrittura presenta gli atti omosessuali come atti di grave depravazione (cfr Gen 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,10; 1 Tm 1,10) e la Tradizione, dice il Catechismo della Chiesa Cattolica , al n. 2357, «ha sempre dichiarato che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati»; le persone con inclinazione omosessuale sono chiamate alla castità (cfr CCC, 2358, 2359) perciò la Congregazione per la Dottrina della Fede il 15 marzo 2021 ha risposto che la Chiesa non ha il potere di impartire una benedizione alle unioni di persone dello stesso sesso. Gli esseri umani, ha proseguito il porporato, non hanno il potere di cambiare l’ordine stabilito da Dio Creatore. Neppure la Chiesa ha tale potere, essa è stata inviata da Cristo per diffondere la dottrina di Lui e agire secondo tale insegnamento, ciò include la necessità di chiamare le persone al pentimento, al sacrificio, alla castità e alla perfezione.[779]

Nella linea dei prelati appena citati il Cardinale Müller ha realizzato una pubblica dichiarazione di condanna del documento dei Vescovi belgi. Secondo il porporato tedesco: le affermazioni dei Vescovi belgi vanno in senso diametralmente opposto alla Parola di Dio sul matrimonio, la famiglia e la creazione dell’uomo come maschio o femmina; esse sono in palese contraddizione con i principi ermeneutici e i contenuti della fede rivelata della Chiesa.

La dichiarazione dell’episcopato fiammingo e simili sforzi in altre parti del mondo, ha proseguito il Cardinale, sono una formale trasgressione della competenza rispetto alla Chiesa universale e un’opposizione eretica alla verità rivelata della specifica benedizione del Creatore sul matrimonio di un uomo e una donna ( Gn  1, 28).

La verità rivelata di Dio, che la Chiesa registra integralmente e genuinamente nell’«insegnamento degli apostoli» ( Atti 2, 42), non può essere sostituita, integrata o corretta da alcuna scienza speculativa o empirica della ragione creata dall’uomo.

I vescovi fiamminghi, avvicinando le coppie omosessuali al matrimonio dell’uomo e della donna istituito da Dio, oscurano gli insegnamenti di Cristo e della sua Chiesa, capitolano alla logica del vecchio mondo, tradiscono la loro dignità degradando il matrimonio dell’uomo e della donna come una tra le forme arbitrarie di unione e soddisfazione dei desideri sessuali.  La pastorale della Chiesa ha il compito di condurre gli uomini a Dio sulla via di Cristo Buon Pastore, vincendo le tentazioni e quindi il peccato.

I vescovi fiamminghi, invece, ingannano le persone affidate alla loro cura pastorale che sono affette da inclinazioni omoerotiche, così come i loro genitori e conoscenti, offrono loro una presunta “preghiera di benedizione” per le coppie dello stesso sesso donando  loro l’illusione che atti omosessuali o contatti sessuali al di fuori del matrimonio vadano bene davanti a Dio e siano peccato non grave come altre trasgressioni del sesto e nono comandamento del Decalogo.

Il Cardinale conclude il suo intervento rivolgendosi ai Vescovi del mondo intero con un testo di s. Paolo in cui si afferma sostanzialmente: annunciate la Parola, insistete, discutete, rimproverate, esortate con ogni magnanimità e dottrina; verrà il tempo in cui gli uomini non sosterranno la sana dottrina, ma si circonderanno di maestri secondo i propri desideri per ascoltare da essi ciò che loro piace sentire; siate sobri in tutto, sopportate la sofferenza, svolgete fedelmente il vostro lavoro di predicatori del Vangelo. (Cfr. 2  Tm  4, 1-5).[780]

Il Cardinale Müller, in un’altra occasione, ha affermato riguardo al documento dei Vescovi belgi che esso è: “nothing more than a justification of homosexual marriage” … “it’s nothing more than heresy against Christian marriage, an absolute heresy and a schism.” “Rome must speak,” “Now is the time to cry out the truth from the roofs [rooftops].” “No bishop or Pope has authority to make a blessing to things or to behavior, which is against the will of our Creator and our Redeemer. We have to help these people in pastoral care to find their way, but the way of Jesus Christ and not according to the ideologies of this world.”[781]

Cioè questo passo dei vescovi belgi non è “altro che una giustificazione del matrimonio omosessuale”, anche se nascondono questo piano dietro la “propaganda” “Ma se si toglie la propaganda”, ha spiegato il cardinale, “non è altro che un’eresia contro il matrimonio cristiano, un’eresia assoluta e uno scisma”. “Roma deve parlare”, il Papa deve parlare, intervenire! “Ora è il momento di gridare la verità dai tetti.”

“Nessun vescovo o Papa ha l’autorità di dare una benedizione alle cose o al comportamento, che è contro la volontà del nostro Creatore e del nostro Redentore. Dobbiamo aiutare queste persone nella cura pastorale a trovare la loro strada, ma la via di Gesù Cristo e non quella secondo le ideologie di questo mondo”.

Le parole del Cardinale Müller sono la degna continuazione di quanto aveva già detto lui stesso nel 2018: “Nell’intervista di Die Tagespost, il cardinale tedesco critica ancora una volta anche la proposta avanzata dai vescovi tedeschi di offrire una benedizione alle coppie omosessuali, che in precedenza aveva definito come “atrocità”. … “ma nessuno può chiedere la benedizione di Dio qui, poiché gli atti omosessuali sono contrari alla volontà di Dio”, aggiungendo che l’assistenza pastorale ha un aspetto diverso e può servire la pace dell’anima solo se rimane ferma sul fondamento della verità”. [782]

Il Cardinale tedesco ha ulteriormente precisato che : “Una ‘benedizione’ fittizia di coppie dello stesso sesso non è solo una bestemmia contro il Creatore del mondo e dell’umanità, ma anche un grave peccato contro la salvezza delle persone interessate”[783]

Concludo con altre significative affermazioni diffuse dal Cardinale tedesco: “È quindi del tutto assurdo pensare che un concilio o un papa possano abolire un dogma precedente o, per esempio, stabilire che la natura del sacramento dell’Ordine non includa la condizione del sesso maschile del suo destinatario, o che due persone dello stesso sesso abbiano un matrimonio naturale, cioè un matrimonio dei non battezzati, o un matrimonio sacramentale …  o, per fare un altro esempio, che il gesto di benedizione su una coppia omosessuale ha un effetto positivo su Dio, che nella sua volontà di creare ha benedetto marito e moglie come coppia di sposi (Gen 1,28). In casi estremi, un papa potrebbe diventare eretico come persona privata e quindi perdere automaticamente il suo ufficio se la contraddizione con la rivelazione e l’insegnamento dogmatico della Chiesa è evidente.” [784]

Il Papa, a differenza di questi prelati non è intervenuto in nessun modo per condannare quanto fatto dai Vescovi del Belgio, si applica dunque a lui il principio che già vedemmo più sopra: chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[785] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime. [786] Il Papa, dunque, approva questa che è stata definita bestemmia, eresia e apostasia dalla verità, e lo fa sapendo quello che questi prelati hanno detto, pare quindi del tutto esatto ritenere, come hanno detto molti esperti, e come vedremo meglio nell’ultimo capitolo di questo libro, che ci troviamo oggi dinanzi al caso di un Papa eretico che “apre le porte” alla liceità degli atti omosessuali e alla benedizione delle coppie omosessuali, ciò è ancora più evidente considerando ciò che diremo nel prossimo paragrafo.

Dio intervenga.

 

 

b,3,6) Dietro l’apertura alle scandalose benedizioni omosessuali c’è il Papa.

 

 

L’atteggiamento del Papa in questa situazione nonché la sua azione, che vedremo, di apertura alla liceità degli atti omosessuali e altre importanti indicazioni ci portano a pensare che anche dietro le aperture alla scandalosa benedizione per le coppie omosessuali ci sia il Papa stesso, a questo riguardo è importante notare che le dichiarazioni, di cui parlammo più sopra, favorevoli a tali benedizioni sono state fatte in particolare da Cardinali vicini al Papa, suoi stretti collaboratori, cioè dal Cardinale Marx[787] e dal Cardinale Hollerich[788] nonché dal Cardinale Schönborn[789] e il Papa non li ha corretti né né è intervenuto in qualche modo pubblicamente contro di essi … ovviamente lui è evidentemente complice delle loro azioni e probabilmente li ha anche spinti a fare certi interventi.

Inoltre occorre dire che secondo una fonte della Fraternità Sacerdotale di s. Pio X, Papa Francesco era a conoscenza della preparazione della liturgia di benedizione delle coppie omosessuali da parte dell’Episcopato di lingua olandese del Belgio infatti Mons. Johan Bonny, Vescovo di Anversa, ha detto di aver parlato di questo progetto a Papa Francesco – che ha incontrato a Roma in giugno 2022 – e di essere “in comunione con lui” [790]; in un articolo pubblicato il 13 ottobre, il quotidiano La Croix ha spiegato che il testo era in lavorazione da quattro anni, precisamente da un incontro di intellettuali e teologi con papa Francesco nel maggio 2018[791]. Questo gruppo, battezzato “Logia”, ha ricevuto l’incoraggiamento del pontefice.

Si sono quindi rivolti al cardinale Jozef De Kesel che li ha incoraggiati e istruiti a studiare la questione per  una migliore accoglienza delle persone LGBT; quindi nel 2022 i Vescovi del Belgio, con lo stesso Cardinale, hanno diffuso una “liturgia” per la benedizione delle coppie omosessuali.[792]

Evidentemente il Papa era loro complice pur avendo dato il consenso per  il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui si vietano le benedizioni alle coppie omosessuali[793] … non è strano che lui agisca così … abbiamo chiaramente visto finora il suo indegno comportamento e non è strano che per gettare “fumo negli occhi” o per altre ragioni firmi un documento che poi calpesta con il suo comportamento e che lascia calpestare con l’indegno comportamento altrui.

Nel 2023 il Vescovo belga Bonny “ha riaffermato che il Papa ha dato il via libera alla benedizione delle coppie omosessuali approvata dai vescovi belgi. Il vescovo lo ha dichiarato durante l’ultima Assemblea del Cammino Sinodale tedesco, l’11 marzo 2023. Nel video di questa Assemblea si vede e si sente Mons. Johan Bonny affermare che Francesco ha approvato le benedizioni delle coppie dello stesso sesso e di altre coppie “irregolari” durante la visita ad limina dei vescovi belgi, avvenuta nel novembre scorso. … Secondo Mons. Bonny, il testo è stato elaborato con un’interlocuzione con la Santa Sede e «noi abbiamo pubblicato il testo e nessuno ha parlato». Il documento, accettato all’unanimità, è stato presentato a Roma in occasione della visita ad limina: «tutti hanno detto: “E’ la vostra Conferenza Episcopale, è una vostra decisione”». Il Papa non ha detto né sì né no. I vescovi hanno deciso di elaborare delle formule diocesane che dopo alcuni anni permetterebbero l’elaborazione di un rituale comune. Il vescovo di Anversa ha aggiunto: «Ne abbiamo discusso anche col Papa, che ci ha detto “E’ una vostra decisione, lo capisco”. Per due volte ci ha chiesto: “Siete tutti d’accordo, camminate insieme?”. E noi abbiamo risposto di sì». ”[794]

Occorre ricordare che mons. Bonny affermò: “Ho parlato personalmente con il Papa, e so cosa ne pensa. E so che le nostre linee guida per la benedizione delle coppie omosessuali, che abbiamo recentemente pubblicato, sono in linea con Papa Francesco”. Il Vescovo belga aggiunse “La comunione con il Papa per me è sacra” e precisò che tale decisione circa le benedizioni omosessuali rientra nella responsabilità personale che il Papa ha affidato ai vescovi e che anche lui sostiene.[795]

Faccio notare che anche il fatto che un documento importante come quello della Congregazione per la Dottrina della Fede che abbiamo visto,[796] e che deve anche evitare scandali, sia lasciato senza correzioni e sanzioni a quelli che vi si oppongono significa che esso ha praticamente poco valore agli occhi di coloro che lo pubblicano, sembra solo “fumo negli occhi” che può far pensare che il Papa segua la sana dottrina, ma purtroppo così non è.

Riguardo a questa incongruenza tra ciò che il Papa approva e ciò che fa è interessante sentire cosa dice S. Magister, famoso vaticanista, partendo da un’ intervista rilasciata dal Cardinale Hollerich e fondamentalmente favorevole alla legittimazione degli atti omosessuali e delle benedizioni alle coppie omosessuali: “Queste parole di Hollerich fanno scattare spontanea la domanda: ma non era stato un altro gesuita d’alto grado in Vaticano, il cardinale Luis F. Ladaria, nella sua veste di prefetto della congregazione per la dottrina della fede, a proibire la benedizione delle unioni omosessuali, in un “Responsum” reso pubblico il 15 marzo 2021? E non era stato Francesco in persona ad aver “dato il suo assenso” alla pubblicazione di questo “Responsum”, dopo esserne stato “informato”, com’era scritto in calce al documento? Proprio così. Salvo però prendere atto che la domenica successiva, all’Angelus, il papa aveva fatto capire di non gradire affatto “condanne teoriche” né “pretese di legalismi o moralismi clericali” dove invece ci vorrebbero “gesti di amore”. E “autorevoli fonti vaticane” avevano anonimamente fatto sapere che egli squalificava con ciò proprio il “Responsum” che proibiva la benedizione delle unioni omosessuali, da lui approvato a parole. Insomma, umiliato dal confratello papa, il malcapitato cardinale Ladaria è l’eccezione che conferma la regola. È il gesuita d’antica scuola che Bergoglio tiene in panchina in attesa di mandarlo in pensione, fuori dalla sua squadra. Obbligandolo, intanto, a rispondere “no” a quei cardinali – e ve ne sono stati – che gli hanno chiesto di richiamare Hollerich al rispetto della retta dottrina.”[797] … quindi il Papa era favorevole “a parole” a tale documento ma non nei fatti … e quindi non solo non ha sanzionato chi si opponeva a quel documento della Congregazione per la Dottrina della Fede ma ha positivamente appoggiato le benedizioni per coppie omosessuali attuate in Belgio che vanno in direzione opposta rispetto a quel documento.  … Il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede comunque è servito  per gettare fumo negli occhi e far pensare che il Papa segua la sana dottrina riguardo agli atti e alle coppie omosessuali … ed è servito, probabilmente, anche per portare il Papa alla definitiva defenestrazione di mons. Morandi che appunto ha firmato quel documento e che è stato poi allontanato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e mandato a fare il Pastore della Chiesa di Reggio Emilia …a questo proposito è interessante quanto afferma un articolo apparso su Lifesitenews a firma Haynes e in cui leggiamo  che: “In effetti, il Papa ha rimosso il funzionario della CDF a cui era stato attribuito il documento del 2021” riguardante il divieto delle benedizioni delle coppie omosessuali. “ L’arcivescovo Giacomo Morandi è stato nominato vescovo della diocesi italiana di Reggio Emilia-Guastalla, in quella che è stata definita una mossa per allontanarlo dalle stanze del potere vaticano. Morandi era il segretario della CDF, quindi il numero due dell’alta congregazione vaticana. Il gesto del Papa è stato descritto in diverse occasioni come un segno deliberato del suo disappunto nei confronti del documento. Nell’aprile del 2022, suor Jeannine Gramick – cofondatrice, più volte condannata, del gruppo dissidente LGBT New Ways Ministry – ha sostenuto che i funzionari della CDF erano stati rimossi, poiché Papa Francesco aveva approvato il documento “senza averne piena conoscenza”. “Il modo in cui lo annulla [il documento del 2021] è quello di rimuovere la persona che ha fatto il danno e di inserire persone che non faranno danni in futuro”, ha detto. “È tutto molto sottile”. Nelle ultime settimane, il confidente papale Juan-Carlos Cruz, apertamente omosessuale, ha fatto eco a questa affermazione e ha detto che Papa Francesco ha licenziato i funzionari responsabili del documento della Congregazione per la Dottrina della Fede; secondo Cruz il Papa gli ha rivolto queste parole:  “Dovete fidarvi di me che le persone che hanno scritto quella lettera non fanno più parte della CDF”.[798] Quindi, Papa Francesco è favorevole alla benedizione delle coppie omosessuali, e lo è anche mons. Fernandez che il Pontefice ha chiamato a diventare Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede infatti costui ha detto a questo riguardo: “ … penso che la massima attenzione da prestare sia quella di evitare riti o benedizioni che possano alimentare … confusione” facendo pensare che con tale benedizione si celebri un matrimonio; invece “ se una benedizione viene impartita in modo tale da non causare questa confusione, dovrà essere analizzata e confermata. Come vedrete, c’è un punto in cui lasciamo una discussione propriamente teologica per passare a una questione piuttosto prudenziale o disciplinare.” [799]

Il Papa, dunque, approva e incoraggia questa che è stata definita eresia e apostasia dalla verità, e lo fa sapendo quello che questi prelati hanno detto, pare quindi del tutto esatto ritenere, come hanno detto molti esperti, e come vedremo meglio nell’ultimo capitolo, che ci troviamo oggi dinanzi al caso di un Papa “eretico” che “apre le porte” alla liceità degli atti omosessuali e alla benedizione delle coppie omosessuali, ciò è ancora più evidente considerando ciò che diremo nel prossimo paragrafo; anzi, visto che il Papa è lui stesso la sorgente fondamentale di queste eresie mi pare si debba dire che è un vero e proprio “eresiarca”.

Dio intervenga.

 

 

b,3,7) I dubia dei Cardinali del 2023

 

 

Nei primi giorni di ottobre 2023 è stata resa nota l’importante corrispondenza tra alcuni Cardinali e il Papa Francesco. Nel luglio 2023 alcuni Cardinali avevano presentato alcuni dubia al Papa cui era seguita la risposta del Pontefice[800], la risposta, però, non aveva convinto i Cardinali che avevano, perciò, posto nuovi dubia cui il Papa non ha risposto, perciò il 2.10.2023 questi Cardinali hanno pubblicato una lettera in cui hanno spiegato lo svolgimento della vicenda e hanno pubblicato i dubia restati senza risposta[801].  Lo stesso giorno Vatican News ha reso nota la risposta del Papa  ai primi dubia dei Cardinali con un titolo significativo

“Il Papa risponde ai dubia.”[802] riportando le risposte del Papa ai primi dubia, risposte che si possono vedere nel sito del Dicastero per la Dottrina della Fede.[803] Il modo della pubblicazione di tali risposte è apparso mistificatorio a R. Cascioli che ha affermato: per parare il colpo della pubblicazione della lettera dei Cardinali che spiega l’intera vicenda, dei  primi dubia cui è stata data risposta e dei secondi dubia rimasti senza risposta, “ … il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede insieme alla Comunicazione vaticana mette in piedi un’operazione per far credere che il Papa abbia risposto e non ci sia altro da dire.”[804] Precisa significativamente Cascioli nello stesso articolo che nel documento del Vaticano: “ domande e risposte sono parte di un unico documento che porta la data del 25 settembre: in realtà questa data si riferisce alla richiesta che lo stesso Fernandez fa al Papa di pubblicare le parti salienti della sua risposta che risale invece all’11 luglio. In questo modo si dà così l’impressione che il 25 settembre sia in effetti la data della risposta. Effetto chiaramente voluto, tanto è vero che la data dell’11 luglio non compare in fondo alla risposta del Papa. E inoltre Fernandez ignora totalmente la seconda richiesta di chiarimento dei cinque cardinali che è del 21 agosto e in cui si dice espressamente che la lettera del Papa dell’11 luglio in realtà non risponde affatto alle loro domande.”

La S. Sede sembra che voglia quindi far credere che a tutti i Dubia, anche ai secondi, Papa Francesco ha risposto e quindi tutto è in ordine, in realtà, come spiegano i Cardinali al Pontefice: “le Vostre risposte non hanno risolto i dubbi che avevamo sollevato, ma li hanno semmai approfonditi”. [805].

Sembra di rivedere in questa vicenda le solite tecniche “furbe” di papa Francesco e dei suoi collaboratori usate prima per manipolare i Sinodi del 2014-15 e poi per portare avanti il “cambio di paradigma”, in questo caso simili tecniche appaiono usate per far pensare che il Papa abbia risposto a tutti i dubia, cosa che non è vera!

La lettera pubblicata dai Cardinali a beneficio di tutto il popolo di Dio e che ha messo in chiaro le cose ha precisato tra l’altro: “Noi, membri del Sacro Collegio Cardinalizio, avendo presente il dovere di tutti i fedeli “di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa” (can. 212 § 3) e, soprattutto, avendo presente la responsabilità dei Cardinali che “assistono il Romano Pontefice … come singoli … nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale” (can. 349), considerate varie dichiarazioni di alcuni alti Prelati inerenti alla celebrazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, palesemente contrarie alla costante dottrina e disciplina della Chiesa, e che hanno generato e continuano a generare tra i fedeli e in altre persone di buona volontà grande confusione e la caduta in errore, abbiamo manifestato la nostra profondissima preoccupazione al Romano Pontefice.”

I Cardinali hanno spiegato che la lettera del Papa in cui risponde ai dubia: “… non ha seguito la prassi dei responsa ad dubia [risposte a domande]” ed hanno sottolineato: “… la gravità della materia dei dubia.”

 

 

b,3,7,1) Alcuni Cardinali e un Vescovo intervengono riguardo ai dubia e alle risposte del Vaticano.

 

 

Il Cardinale Müller e mons. Schneider hanno dato il loro appoggio ai dubia[806].

Le parole del Cardinale Müller sono estremamente forti, egli parla di eresia riferendosi alle affermazioni di mons. Fernandez[807], ma ciò  riguarda anche il  Papa che non interviene dinanzi a tali errori molto gravi e quindi li approva; la dichiarazione riguarda chiaramente anche questo Pontificato, eccola:  “Ho difeso la dottrina cattolica contro lo pseudo-modernismo soprattutto negli ultimi dieci anni … sono felice quando altri a modo loro fanno ciò che è necessario e ricordano al Papa la responsabilità datagli da Dio per la preservazione della Chiesa nell’“insegnamento degli Apostoli” (Atti 2:42).

Al momento, esiste una posizione eretica ma che favorisce la carriera, secondo cui Dio si rivela solo a Papa Francesco attraverso l’informazione diretta nello Spirito Santo, e secondo cui i vescovi devono solo ripetere ciecamente queste illuminazioni celesti e trasmetterle meccanicamente come burattini parlanti. Il vescovo, invece, in forza della sua consacrazione, è successore degli Apostoli e autentico maestro del Vangelo di Cristo, ma nel collegio di tutti i vescovi con il papa come principio sempre presente e visibile dell’unità della Chiesa in verità rivelata e nella sua comunione sacramentale. Questa è la vera dottrina del primato del Papa e non il neopapalismo di chi vuole consegnare la Chiesa di Cristo all’ideologia del capitalismo ateo e antiumano di Davos.  Il loro pretesto fraudolento è l’adattamento della presunta Parola di Dio obsoleta, come se in Cristo non ci fosse stata data tutta la verità, ai canoni di un’antropologia pseudoscientifica antimatrimoniale e di una civiltà della morte (aborto, traffico di embrioni, eutanasia , mutilazione del corpo mediante il cosiddetto cambio di sesso). Ogni cattolico crede nella verità divina e cattolica che in Pietro i vescovi di Roma sono insediati come suoi legittimi successori. Ma come discepolo di Cristo teologicamente illuminato, si oppone alla caricatura del papato sia nella polemica anti-romana dei riformatori dell’epoca sia nella comprensione pappagallesca del neo-papalismo o papagayismo non cattolico … “[808]

Come detto le parole del Cardinale tedesco definiscono eresia le affermazioni di mons. Fernandez secondo cui per la  custodia del deposito della fede  c’è un carisma particolare, un carisma unico, che il Signore ha donato solo a Pietro e ai suoi successori, un dono vivo e operante, che opera nella persona del Santo Padre; se si dicesse che alcuni vescovi hanno uno speciale dono dello Spirito Santo per giudicare la dottrina del Santo Padre, entreremo in un circolo vizioso e ciò sarebbe eresia e scisma; l’ Arcivescovo argentino ha aggiunto che  che gli eretici pensano sempre di conoscere la vera dottrina della Chiesa e che in questo errore di giudizio del Papa non cadono solo alcuni progressisti ma, paradossalmente, anche alcuni gruppi tradizionalisti.[809]

Il Cardinale tedesco ha aggiunto, in un altro suo intervento: “Nei comandamenti dell’Antico Testamento e nel Nuovo è molto chiaro che ogni comportamento sessuale al di fuori del matrimonio legittimo è un peccato mortale. Questo non può cambiare: è la parola di Dio. Questa dichiarazione non è solo contro i precedenti documenti dei Papi e dei Concili, ma si oppone direttamente alla parola di Dio”, cioè è eretica! Come ha ricordato il  Concilio Vaticano II, ha proseguito il prelato: “il Magistero non è superiore alla parola di Dio. Né il Papa né nessun altro nella Chiesa ha l’autorità di relativizzare i comandamenti di Dio” ed ha aggiunto: “Non possiamo relativizzare la parola di Dio con la cosiddetta etica della situazione, relativa alle nostre condizioni soggettive e non alle condizioni oggettive per i sacramenti”. [810]

Il cardinale Burke, uno dei cinque Cardinali dei dubia, ha ribadito la contrarietà alla dottrina cattolica delle benedizioni alle coppie omosessuali“non si possono benedire atti peccaminosi, non si possono benedire relazioni che in se stesse coinvolgono atti intrinsecamente cattivi. Non è possibile benedire queste unioni in nessun modo». ”[811] ed ha aggiunto “Restiamo con Cristo nella Chiesa” quindi ha affermato: “Anche se è il Papa a difendere il falso, noi difendiamo la verità.”[812]

Lo stesso Cardinale americano inoltre ha precisato: “Abbiamo sottoposto questi quesiti perché si tratta di punti fondamentali dell’insegnamento e della disciplina della Chiesa (…) che sono stati messi in questione dagli stessi documenti sinodali, ma anche da coloro che stanno conducendo il processo sinodale” ed ha spiegato il Papa non ha risposto alle loro domande perciò hanno presentato la seconda serie di dubia dopo i primi cinque.[813]

Il Cardinale americano ha affermato che è assurdo considerare tali dubia un attacco all’unità della Chiesa, la verità unifica la Chiesa e appunto i dubia sono una richiesta al Papa perché “ci confermi nella fede cattolica”, quindi sono un aiuto al Pontefice perché egli svolga bene il grave ufficio che Dio gli ha affidato.[814]

Il Card. Zen, un altro dei cinque Cardinali dei dubia,  ha affermato: “Il Papa (o qualcuno per suo conto) ha redatto una risposta, insolitamente rapidamente, ai nostri dubia, ma sfortunatamente la risposta non chiarisce realmente le questioni che gli avevamo sottoposto. Sembra essere il metodo abituale utilizzato nella Chiesa negli ultimi decenni, in cui … si danno risposte che apparentemente chiudono la porta principale su alcune questioni, lasciando spalancata quella sul retro. Il popolo di Dio ha bisogno di chiarezza, ha bisogno di avere riferimenti saldi in materia di dottrina e di morale, non di queste risposte scivolose. … Ecco, dobbiamo cercare di recuperare questo senso forte della nostra fede. Dobbiamo raggiungere coloro che sono lontani, ma per riportarli all’ovile, non per farci portare fuori di casa!” [815]

Si noti bene: “… si danno risposte che apparentemente chiudono la porta principale su alcune questioni, lasciando spalancata quella sul retro. Il popolo di Dio ha bisogno di chiarezza, ha bisogno di avere riferimenti saldi in materia di dottrina e di morale, non di queste risposte scivolose.”; cioè attraverso le risposte ai dubia si aprono porte in maniera subdola alla perversione dottrinale e si realizzano “scivoli” che indirizzano con discrezione le anime su vie contrarie alla sana dottrina, perciò il Cardinale nello stesso testo ha affermato: sembra che qualcuno voglia seguire il mondo e piacere al mondo …  invece di contrastarlo.

Il commento ai dubia diffuso da mons. Fernandez, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, è il seguente: “”Invece di pubblicare quelle risposte, ora rendono pubbliche nuove domande, come se il Papa fosse il loro schiavo per commissioni”. [816] ma i cinque Cardinali hanno detto di non aver pubblicato le risposte del Papa perché indirizzate specificamente a loro, e quindi non sarebbe stato opportuno condividerle pubblicamente; inoltre le questioni sollevate dai Cardinali sono di estrema importanza, quindi il Papa rispondendo a tali quesiti svolge semplicemente la sua funzione di Vicario di Cristo e non viene ridotto ad essere loro schiavo … perdipiù Papa Francesco è Servo dei Servi di Cristo e tale servizio si deve manifestare in particolare nell’insegnare la sana dottrina e nel diffondere la luce di Cristo, purtroppo, però, questo, in molti casi, Francesco non lo fa ma diffonde insegnamenti ambigui e devianti … e appunto perciò i Cardinali gli hanno presentato dubia.

Il Card. Fernandez, quindi, non se la deve prendere con i Cardinali ma con il Papa e con sé stesso per la perversione dottrinale che con il Pontefice sta attuando e che lo stesso Cardinale argentino sostiene.  Se il Papa e i suoi collaboratori, anzitutto lo stesso Fernandez, si convertiranno alla Verità che è piena di Carità e quindi cominceranno a ribadire la sana dottrina con chiarezza e a ripudiare gli errori, i Cardinali  non presenteranno più dubia o li presenteranno in casi rarissimi e il Papa sarà contento di illuminare le anime con la Luce di Cristo. Se invece il Pontefice e i suoi collaboratori vogliono continuare a pervertire in modo subdolo la dottrina cattolica e quindi vogliono agire nell’ombra e non farsi scoprire non è strano che dia loro fastidio che i Cardinali chiedano chiarificazioni e non è strano che addirittura i primi neghino scandalosamente tali chiarificazioni, cui peraltro ritengo che siano praticamente obbligati.

Aggiungo che il Papa attuale sottolinea molto la misericordia, ma la misericordia consiste, per un Papa, anche nell’insegnare agli ignoranti e nel chiarire il proprio insegnamento a chi lo chiede, specie se a chiederlo sono i “principi” della Chiesa …

In conclusione è errato e scandaloso anzitutto l’atteggiamento del Papa, che sta pervertendo la sana dottrina e che non ha risposto ai dubia dei Cardinali del 2016 e ai secondi dubia dei 5 Cardinali del 2023, ma anche  le parole di mons. Fernandez sono del tutto fuori luogo se non addirittura scandalose.

Dio intervenga!

 

 

b,3,7,2) Esame dei dubia riguardanti questioni che stiamo trattando in questo capitolo e delle risposte del Papa.

 

 

Il secondo dei dubia cui il Papa ha risposto interessa in modo particolare la nostra ricerca. In tale dubium si afferma “Secondo la Divina Rivelazione … “In principio” Dio creò 1’uomo a sua immagine, maschio e femmina li creò e li benedisse, perché fossero fecondi (cfr Gen 1, 27-28), per cui l’Apostolo Paolo insegna che negare la differenza sessuale è la conseguenza della negazione del Creatore {Rom 1, 24-32). Si chiede: può la Chiesa derogare a questo “principio”, considerandolo … come un semplice ideale, e accettando come “bene possibile” situazioni oggettivamente peccaminose, come le unioni con persone dello stesso sesso, senza venir meno alla dottrina rivelata?” [817]

La risposta del Papa è stata la seguente, la riporto traducendo a grandi linee il testo dallo spagnolo:

  1. a) La Chiesa ha una concezione molto chiara del matrimonio perciò la Chiesa evita qualsiasi tipo di rito o sacramentale che possa contraddire questa convinzione e lasciare intendere che sia riconosciuto come matrimonio qualcosa che non lo è.
  2. b) Nei rapporti con le persone non dobbiamo perdere la carità pastorale e la difesa della verità oggettiva non è l’unica espressione di tale carità, vi è anche di gentilezza, pazienza, comprensione, tenerezza e incoraggiamento; perciò non possiamo diventare giudici che si limitano a negare, respingere, escludere.
  3. c) La prudenza pastorale deve discernere adeguatamente se vi siano forme di benedizione, richieste da una o più persone, che non trasmettano una concezione errata del matrimonio. Quando si chiede una benedizione si esprime una richiesta di aiuto a Dio, una preghiera per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio.
  4. f) Sebbene vi siano situazioni che da un punto di vista oggettivo non sono moralmente accettabili, la stessa carità pastorale ci impone di non trattare le altre persone semplicemente come “peccatori” la cui colpa o responsabilità può essere attenuata da diversi fattori che influiscono sull’imputabilità soggettiva (cfr san Giovanni Paolo II, Reconciliatio et Paenitentia, 17).
  5. g) Le decisioni che, in determinate circostanze, possono far parte della prudenza pastorale, non dovrebbero necessariamente diventare una norma, tutto ciò che fa parte di un discernimento pratico di fronte ad una situazione particolare non può essere elevato alla categoria di norma, perché ciò darebbe luogo ad una casistica insopportabile (Amoris laetitia 304). Il diritto canonico non deve e non può coprire tutto. [818]

La risposta del Papa non ha soddisfatto i Cardinali che perciò hanno posto altri Dubia[819], il secondo di tali nuovi Dubia è il seguente  “2. Vostra Santità ha insistito sul fatto che non ci può essere confusione tra il matrimonio e altri tipi di unioni di natura sessuale e che, pertanto, qualsiasi rito o benedizione sacramentale di coppie omosessuali, che darebbero luogo a tale confusione, dovrebbero essere evitati. La nostra preoccupazione, tuttavia, è un’altra: siamo preoccupati che la benedizione di coppie omosessuali possa creare in ogni caso confusione, non solo in quanto possa farle sembrare analoghe al matrimonio, ma anche in quanto gli atti omosessuali verrebbero presentati praticamente come un bene, o almeno come il bene possibile che Dio chiede alle persone nel loro cammino verso di Lui. Riformuliamo quindi il nostro dubbio: è possibile che in alcune circostanze un pastore possa benedire unioni tra persone omosessuali, lasciando così intendere che il comportamento omosessuale in quanto tale non sarebbe contrario alla legge di Dio e al cammino della persona verso Dio? Legato a questo dubium è necessario sollevarne un altro: continua ad essere valido l’insegnamento sostenuto dal magistero ordinario universale, secondo cui ogni atto sessuale fuori del matrimonio, e in particolare gli atti omosessuali, costituisce un peccato oggettivamente grave contro la legge di Dio, indipendentemente dalle circostanze in cui si realizzi e dall’intenzione con cui si compia?”

I dubia fanno emergere la preoccupazione dei Cardinali per la manifestazione della  Verità di Cristo nella sua Chiesa e sono del tutto leciti ma a mio parere sono incompleti, perché non mettono in evidenza lo scandalo che le benedizioni per le coppie omosessuali hanno prodotto. Inoltre l’uso dei dubia in questo caso appare ingiustificato dal momento che è chiaro che i Vescovi belgi hanno fatto qualcosa di eretico, come hanno già detto altri prelati nei mesi scorsi; non c’è nulla di dubbio riguardo alla questione dell’accettazione delle benedizioni omosessuali, è chiaro infatti che esse sono contrarie alla dottrina cattolica e sono inaccettabili, il Cardinale Burke è stato chiarissimo nel rigettarle e con lui altri prelati.

Cosa dire in particolare della risposta data dal Papa?

Ecco ciò che ha affermato il Cardinale Zen “Analisi della risposta al secondo Dubium.

I paragrafi (a) (b) (c) hanno riaffermato l’unica concezione vera del matrimonio che, del resto, nessun cattolico mai ha osato negare. Ma ci lascia sbalorditi la frase del paragrafo (a), che cita da «Amoris laetitia»: «Altre forme di unione lo fanno solo in modo parziale e analogo» !?

Ugualmente ci fa difficoltà la frase del paragrafo (a) dove permette certe forme di benedizione delle unioni omosessuali. Tale unione non implica attività sessuali tra persone dello stesso sesso, che sono chiaramente peccaminose, come peccaminosa è qualunque attività sessuale fuori del matrimonio legittimo?

Riguardo la nostra attitudine generale verso gli omosessuali, i paragrafi (e) (f) sono tendenziosi nell’opporre la comprensione e tenerezza alla sola difesa della verità oggettiva, al solo negare, respingere ed escludere, al trattare gli omosessuali solo come peccatori. Difatti noi siamo convinti che con la comprensione e tenerezza dobbiamo pure presentare a loro la verità oggettiva che l’attività omosessuale è peccato, è contraria al piano d’amore di Dio. Dobbiamo pure incoraggiarli ad una metanoia nella Chiesa e fidare nell’aiuto di Dio per portare la loro pesante croce sulla via verso la felicità eterna.

Il paragrafo (g)

Questo paragrafo (g) è pastoralmente insostenibile. Come può la Chiesa, in una materia così importante, lasciare il popolo senza una norma chiara e fidarsi del discernimento individuale? Non è così che scoppierà un caos di casistica pericolosissima per le anime?”[820]

Le parole del Cardinale fanno emergere varie criticità contenute nella risposta data dal Papa ma più direttamente ritengo che si debba affermare che essa contrasta con la dottrina cattolica ed è nella linea ereticale perché, sostanzialmente, approva le benedizioni alle coppie omosessuali sempreché non contraddicano la dottrina della Chiesa sul Matrimonio e non lascino intendere che sia riconosciuto come matrimonio qualcosa che non lo è, inoltre, come ha detto L. Scrosati, con tale risposta  “Di fatto, Papa Francesco ha contraddetto anzitutto il Responsum del 22 febbraio 2021, la cui pubblicazione era stata da lui stesso autorizzata, affidando alla «prudenza pastorale» dei ministri di «discernere adeguatamente se ci sono forme di benedizione, richieste da una o più persone, che non trasmettano un concetto errato del matrimonio»”[821] Come ha detto giustamente il Cardinale Burke “non si possono benedire atti peccaminosi, non si possono benedire relazioni che in se stesse coinvolgono atti intrinsecamente cattivi. Non è possibile benedire queste unioni in nessun modo”. [822]

Il Cardinale Müller aveva già radicalmente condannato tali benedizioni ritenendole eretiche, come detto, e così altri prelati.

La dichiarazione del Cardinale Müller successiva alla pubblicazione di questo testo del Dicastero per la Dottrina della Fede colpisce anche le affermazioni con cui tale Dicastero risponde al secondo dei dubia; infatti il Cardinale afferma in particolare: “ Al momento, esiste una posizione eretica ma che favorisce la carriera, secondo cui Dio si rivela solo a Papa Francesco attraverso l’informazione diretta nello Spirito Santo, e secondo cui i vescovi devono solo ripetere ciecamente queste illuminazioni celesti e trasmetterle meccanicamente come burattini parlanti. … Questa è la vera dottrina del primato del Papa e non il neopapalismo di chi vuole consegnare la Chiesa di Cristo all’ideologia del capitalismo ateo e antiumano di Davos.  Il loro pretesto fraudolento è l’adattamento della presunta Parola di Dio obsoleta, come se in Cristo non ci fosse stata data tutta la verità, ai canoni di un’antropologia pseudoscientifica antimatrimoniale e di una civiltà della morte (aborto, traffico di embrioni, eutanasia , mutilazione del corpo mediante il cosiddetto cambio di sesso). Ogni cattolico crede nella verità divina e cattolica che in Pietro i vescovi di Roma sono insediati come suoi legittimi successori. Ma come discepolo di Cristo teologicamente illuminato, si oppone alla caricatura del papato sia nella polemica anti-romana dei riformatori dell’epoca sia nella comprensione pappagallesca del neo-papalismo o papagayismo non cattolico … “[823]

La legittimazione della benedizione alle coppie omosessuali appare un attuazione proprio della perversione dottrinale indicata dal Cardinale Müller.

Aggiungo che le affermazioni del Papa sono chiaramente e gravemente errate anche laddove, riferendosi evidentemente alle benedizioni alle coppie omosessuali, parlano di  carità pastorale che impone di non “trattare le altre persone semplicemente come “peccatori” la cui colpa o responsabilità può essere attenuata da diversi fattori che influiscono sull’imputabilità soggettiva (cfr san Giovanni Paolo II, Reconciliatio et Paenitentia, 17)”; la carità vera non impone in nessun modo e anzi condanna le benedizioni alle coppie omosessuali e condanna riti come quelli messi in piedi dai Vescovi belgi, la carità vera condanna ogni benedizione data su realtà oggettivamente peccaminose, come ad esempio una casa di appuntamenti (cioè un postribolo) o una relazione adulterina, o un lager o un gulag etc. indipendentemente dai fattori che influiscono sull’imputabilità soggettiva di uno o più soggetti. Non si può benedire un postribolo per il fatto che alcune donne in esso sono non pienamente imputabili per il loro peccato, non si può benedire un lager perché qualche soggetto in esso non è pienamente imputabile; non si può benedire uno stupro o un atto di pedofilia o di pederastia perché qualche soggetto in esso non è pienamente imputabile etc. il Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede era molto chiaro e preciso: “Di conseguenza, per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre – oltre alla retta intenzione di coloro che ne partecipano – che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore. Sono quindi compatibili con l’essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni.”[824]

Le pratiche di culto che benedicessero realtà oggettivamente malvagie non sarebbero atti della Chiesa ma atti contro di essa; il documento appena citato della Congregazione per la Dottrina della Fede infatti afferma che la Chiesa non ha il potere di realizzare tali benedizioni, quindi i ministri di Dio che le attuano non operano come Chiesa ma contro di essa, diffondendo chiaro scandalo e aiutando il popolo di Dio a percorrere la via della perdizione.

La carità è molto attenta a non scandalizzare e a sostenere le anime sulla via stretta della Legge e quindi della Croce, perciò la carità non conduce mai a riti scandalosi!

La carità ci porta a fare il vero bene del prossimo, ma tali benedizioni non aiutano neppure i soggetti che vengono benedetti, perché fanno loro percepire un falso sostegno sacro alla loro unione oggettivamente contraria alla Legge di Dio.

Le persone che vivono in tali relazioni non hanno bisogno di false benedizioni e di falsi sostegni divini per fare ciò che Dio non vuole, hanno bisogno di aiuto per uscire dalla situazione di peccato e vivere secondo la Legge di Dio, in grazia santificante, questo è ciò di cui essi hanno veramente bisogno!

Aggiungo che, come in Amoris Laetitia, anche per il caso delle benedizioni alle coppie omosessuali il Papa vuole servirsi delle attenuanti per scardinare la dottrina cattolica, ma questa strategia era e rimane fallimentare: chi non ha la contrizione non è validamente assolto e quindi, nonostante l’assoluzione ricevuta,  resta senza vera assoluzione e con il peccato sulla coscienza, perdipiù chi si confessa scientemente senza contrizione commette sacrilegio e il sacerdote che scientemente lo assolve commette anch’egli sacrilegio, le relazioni peccaminose, come le coppie omosessuali, non sono realmente benedette attraverso le “benedizioni” che vengono attuate su di esse ma anzi tali “benedizioni” servono piuttosto ad attirare castighi divini sui partecipanti e sul ministro sacro a causa della falsità del rito e dello scandalo che produce, tali riti si configurano piuttosto come veri sacrilegi.

La strategia del Papa si risolve quindi in un colossale danno per le anime, per la Chiesa e per lo stesso Pontefice, che dovrà rispondere a Dio di tali gravissime perversioni dottrinali … e che rischia di decadere dal Pontificato proprio per il suo appoggio alla legittimazione delle benedizioni omosessuali … in un altro importante intervento il Cardinale Müller ha infatti sottolineato che : “ … alcuni attivisti, specialmente quelli che hanno intrapreso la “via sinodale” tedesca, considerano l’imminente Sinodo sulla sinodalità come una sorta di congresso di fedeli autorizzato a dare alla Chiesa di Dio una nuova costituzione e nuove dottrine conformi allo spirito del tempo. Siate certi che anche se la maggioranza dei delegati dovesse “decidere” sulla “benedizione” (blasfema e contraria alla stessa Scrittura) delle coppie omosessuali, o sull’ordinazione delle donne come diaconi o sacerdoti, nemmeno l’autorità del Papa sarebbe sufficiente per introdurre o condonare tali insegnamenti eretici, o qualsiasi altro insegnamento che contraddica la Parola di Dio nella Sacra Scrittura, la Tradizione apostolica e il dogma della Chiesa. Cristo ha incaricato Pietro di confermare i suoi fratelli nella fede in lui, il Figlio di Dio, non di introdurre dottrine e pratiche contrarie alla rivelazione. Insegnare in modo contrario alla fede apostolica priverebbe automaticamente il Papa del suo ufficio. Dobbiamo tutti pregare e lavorare con coraggio per risparmiare alla Chiesa una simile prova. Dio non ha bisogno di noi per aggiornare la sua Parola o la Chiesa. Invece di ascoltare “precetti e dottrine umane” (Col 2,22), dobbiamo attenerci alle “sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e all’insegnamento che è conforme alla pietà” (1 Tim 6,3).” [825]

Come vedete, il Cardinale tedesco, con coraggio, ha detto che le benedizioni delle coppie omosessuali e l’ordinazione di donne sono passi ereticali basati su insegnamenti eretici ed ha aggiunto che insegnare in modo contrario alla fede apostolica, cioè insegnare tali eresie priverebbe automaticamente il Papa del suo ufficio! … in realtà il Papa, come visto, sta chiaramente sostenendo tale insegnamento ereticale infatti non si è opposto a quanto realizzato dai Vescovi belgi e non li ha adeguatamente sanzionati facendosi, quindi, loro complice …  Come abbia visto già molte volte  e come diceva s. Roberto Bellarmino : chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[826] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime. [827] Il Papa dunque sta approvando queste colossali deviazioni dottrinali.

 

 

b,3,8) Lo scandaloso documento del Dicastero per la Dottrina della Fede che legittima le benedizioni alle coppie omosessuali.

 

 

b,3,8,1) Il testo del documento.

 

 

Nel dicembre 2023 un nuovo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede[828] ha ulteriormente ribadito la possibilità di compiere benedizioni su coppie irregolari.

Il testo è intitolato: “Fiducia supplicans” e sviluppa una serie di riflessioni sulle benedizioni e in particolare una  “riflessione teologica, basata sulla visione pastorale di Papa Francesco” per la quale viene attuato uno  “sviluppo rispetto a quanto è stato detto sulle benedizioni nel Magistero e nei testi ufficiali della Chiesa”, come spiega il Cardinale Fernandez nella sua presentazione, nella quale sottolinea che “… la presente Dichiarazione resta ferma sulla dottrina tradizionale della Chiesa circa il matrimonio” e non ammette “nessun tipo di rito liturgico o benedizioni simili a un rito liturgico che possano creare confusione”.

In tale sviluppo della dottrina, continua il Cardinale Fernandez  “ … si può comprendere la possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari e le coppie dello stesso sesso, senza convalidare ufficialmente il loro status”.

Il testo si collega al Responsum del 2021[829] e vuole andare incontro a coloro che erano contrari ad esso per varie ragioni e perciò riprende il tema delle benedizioni per offrire “una visione che componga in coerenza gli aspetti dottrinali con quelli pastorali” per l’evangelizzazione del mondo.

La dichiarazione ribadisce la dottrina cattolica sul Matrimonio quale “unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli”[830] parla della benedizione nel Matrimonio e dichiara “inammissibili riti e preghiere che possano creare confusione tra ciò che è costitutivo del matrimonio … e ciò che lo contraddice” come le unioni irregolari, specie se omosessuali, perciò, leggiamo nel documento, nel Responsum del 2021 si affermava che “la Chiesa non ha il potere di impartire la benedizione ad unioni fra persone dello stesso sesso.”

Il testo tratta poi delle diverse benedizioni e lo fa allo scopo di “ampliare ed arricchire il senso” di esse; spiega che esse sono molto diffuse e in continua evoluzione e sono sacramentali; precisa nella linea del Responsum del 2021 che : “la benedizione richiede che quello che si benedice sia conforme alla volontà di Dio espressa negli insegnamenti della Chiesa” e aggiunge che questa è la: “comprensione liturgica delle benedizioni, in quanto esse diventano riti ufficialmente proposti dalla Chiesa.”

La dichiarazione afferma anche che: “la Chiesa  … non ha il potere di conferire la sua benedizione liturgica quando questa, in qualche modo, possa offrire una forma di legittimazione morale a un’unione che presuma di essere un matrimonio oppure a una prassi sessuale extra-matrimoniale.”

Tuttavia, spiega il documento, occorre distinguere bene i requisiti per una benedizione dai requisiti per un Sacramento e occorre evitare una specie di controllo eccessivo in tali ambiti; perciò, facendo leva sulla carità pastorale  la dichiarazione presenta una “rinnovata” ed “evoluta” trattazione delle benedizioni.

Questa trattazione parte dalla S. Scrittura e mette in evidenza un duplice tipo di benedizioni: quelle discendenti da Dio agli uomini e quelle ascendenti dagli uomini a Dio.

La Chiesa ha da Dio, in Cristo, “il potere di benedire”.

La dichiarazione afferma in particolare che : “La benedizione esprime l’abbraccio misericordioso di Dio e la maternità della Chiesa … ”; tale abbraccio è appunto richiesto da chi chiede tale benedizione alla Chiesa, come ha detto Papa Francesco:  “… quando si chiede una benedizione, si sta esprimendo una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio”.[831] Questa richiesta va accolta con gratitudine e valorizzata, essa mostra una “… sincera apertura alla trascendenza” e il “bisogno di Dio”. Il testo riporta delle citazioni di s. Teresa di Gesù Bambino che parlano della grandezza infinita dell’amore divino e della sua immensità rispetto al peccato, che è sempre limitato.

Il documento sottolinea che fuori del quadro liturgico c’è “maggiore spontaneità e libertà” e nel quadro della pastorale popolare le benedizioni sono da considerare  “… come atti di devozione che «trovano il loro spazio al di fuori della celebrazione dell’Eucaristia e degli altri sacramenti»”.

E qui il testo precisa al n. 25  che: “La Chiesa, inoltre, deve rifuggire dall’appoggiare la sua prassi pastorale alla fissità di alcuni schemi dottrinali o disciplinari” e  ciò soprattutto in alcuni casi, indicati dalla Evangelii Gaudium che parla di situazioni che attuano “ un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare”.[832]

Perciò, il documento volendo evitare un’analisi morale profonda come condizione per impartire una benedizione, riprendendo alcune affermazioni del Papa invita ad un discernimento per impartire benedizioni considerando anche “che in situazioni moralmente inaccettabili dal punto di vista oggettivo, «la carità pastorale ci impone di non trattare semplicemente come “peccatori” altre persone la cui colpa o responsabilità possono essere attenuate da vari fattori che influiscono sulla imputabilità soggettiva».[833]

Richiamandosi ad una catechesi del Papa Francesco il testo parla di benedizioni: “che si offrono a tutti, senza chiedere nulla”. Afferma Papa Francesco in tale catechesi  : “È Dio che benedice. Nelle prime pagine della Bibbia è un continuo ripetersi di benedizioni. Dio benedice, ma anche gli uomini benedicono, e presto si scopre che la benedizione possiede una forza speciale, che accompagna per tutta la vita chi la riceve, e dispone il cuore dell’uomo a lasciarsi cambiare da Dio […]. Così noi per Dio siamo più importanti di tutti i peccati che noi possiamo fare, perché Lui è padre, è madre, è amore puro, Lui ci ha benedetto per sempre. E non smetterà mai di benedirci.”[834]

Il testo passa in rassegna, al n. 28, varie benedizioni liturgiche, nel benedizionale e precisa: “Tali benedizioni sono rivolte a tutti, nessuno ne può essere escluso.”

Anche in situazione di peccato la nostra benedizione può “ascendere a Dio” ma, anche se non ci sono riti specifici, un sacerdote può benedire anche chi vive in tali situazioni “evitando forme gravi di scandalo o confusione fra ai fedeli”.

Appunto in questa linea la benedizione “discendente” di coppie in situazioni irregolari si può attuare senza rituali fissati per persone che “riconoscendosi indigenti e bisognosi del suo aiuto, non rivendicano la legittimazione di un proprio status” ma chiedono aiuto a Dio. Lo scopo di tali benedizioni è la crescita spirituale nella luce del Vangelo delle persone benedette.

Queste benedizioni che possono estendersi a tutti non devono diventare “atto liturgico o semi-liturgico, simile a un sacramento”.

Le benedizioni permesse da questo documento allorché richieste anche da coppie omosessuali non devono mai svolgersi “contestualmente ai riti civili di unione e nemmeno in relazione a essi. Neanche con degli abiti, gesti o parole propri di un matrimonio.”

Ai sacerdoti viene dunque affidato il discernimento per l’attuazione di tali benedizioni.

Il testo si conclude parlando della Chiesa nella quale il peccatore “può sempre chiedere una benedizione.”; per il peccatore il desiderare “e ricevere una benedizione può essere il bene possibile in alcune situazioni.”

Tale benedizione sarà occasione per portare l’annuncio kerygmatico cristiano e un “… invito ad avvicinarsi sempre di più all’amore di Cristo.”

 

 

b,3,8,2) Commenti di prelati e di intellettuali favorevoli al testo.

 

 

Le reazioni al documento sono alquanto significative.

  1. Martin SJ ha affermato che il documento in oggetto è un: “importante passo avanti nel ministero della Chiesa per le persone LGBTQ e riconosce il profondo desiderio in molte coppie omosessuali cattoliche della presenza di Dio nelle loro relazioni d’amore”. Il sacerdote gesuita ha aggiunto: “Insieme a molti sacerdoti, ora sarò felice di benedire i miei amici nelle unioni omosessuali”[835]

Il Presidente della Conferenza Episcopale della Germania e con lui vari Vescovi tedeschi, noti per le posizioni in contrasto con la sana dottrina cattolica, hanno commentato favorevolmente la Dichiarazione in oggetto.

Lo stesso Presidente, mons. Bätzing, in particolare, ha detto che accoglie questo documento ed è grato per la prospettiva pastorale che comporta quindi ha aggiunto che: “ Fiducia supplicans spiega che è possibile e consentito in linea di principio che il ministro ordinato risponda ai desideri delle coppie che chiedono una benedizione per la loro unione, anche se non vivono sotto ogni aspetto secondo le norme della Chiesa” quindi

“si può dare una benedizione alle coppie che non possono sposarsi nella Chiesa a causa di un divorzio, ad esempio, e alle coppie dello stesso sesso”. [836]

Anche altri Vescovi hanno commentato positivamente la suddetta Dichiarazione, come la Conferenza Episcopale Svizzera, alcuni Vescovi americani, il Card. Cupich, il Presidente della Conferenza Episcopale Austriaca [837].

Davvero senza valore teologico è il commento del prof. Buttiglione intitolato “Benedizioni, uno sviluppo pastorale ancorato nella tradizione.”[838] Il professore infatti non presenta nessuna base biblica e della Tradizione a fondamento delle sue affermazioni, nonostante le apparenze, quindi le sue sono semplici esternazioni di suoi pensieri che non hanno nessun valore in un serio dibattito teologico. Il fatto che il sito vaticano le pubblichi mi pare segno che non hanno nulla di meglio per difendere tale documento.

 

 

b,3,8,3) Il commento illuminante e potente del Cardinale Müller contrario al documento.

 

 

Il Cardinale Müller è intervenuto[839] ed ha affermato che l’assemblea generale dei cardinali e dei vescovi del Dicastero per la Dottrina della Fede “non ha né discusso né approvato” il testo della “Fiducia supplicans” ed ha aggiunto che la possibilità di benedire le coppie in situazioni irregolari o le coppie omosessuali è semplicemente nuova ed è del tutto al di fuori della Bibbia e della Tradizione anzi è contro la Bibbia e la Tradizione, quindi non è uno sviluppo della dottrina cattolica. Proporre tali novità non rientra nel potere che Dio ha dato al Papa. Il Cardinale sta ribadendo quanto lui ha detto in passato e che ripropongo qui di seguito.

Il Cardinale Müller, ha affermato riguardo al documento dei Vescovi belgi, che legittimava le benedizioni alle coppie omosessuali, che esso è: “nothing more than a justification of homosexual marriage” … “it’s nothing more than heresy against Christian marriage, an absolute heresy and a schism.” “Rome must speak,” “Now is the time to cry out the truth from the roofs [rooftops].” “No bishop or Pope has authority to make a blessing to things or to behavior, which is against the will of our Creator and our Redeemer. We have to help these people in pastoral care to find their way, but the way of Jesus Christ and not according to the ideologies of this world.”[840]

Cioè questo passo dei vescovi belgi non è “altro che una giustificazione del matrimonio omosessuale”, anche se nascondono questo piano dietro la “propaganda” “Ma se si toglie la propaganda”, ha spiegato il cardinale, “non è altro che un’eresia contro il matrimonio cristiano, un’eresia assoluta e uno scisma”. “Roma deve parlare”, il Papa deve parlare, intervenire! “Ora è il momento di gridare la verità dai tetti.”

“Nessun vescovo o Papa ha l’autorità di dare una benedizione alle cose o al comportamento, che è contro la volontà del nostro Creatore e del nostro Redentore. Dobbiamo aiutare queste persone nella cura pastorale a trovare la loro strada, ma la via di Gesù Cristo e non quella secondo le ideologie di questo mondo”.

Queste parole del Cardinale Müller sono la degna continuazione di quanto aveva già detto lui stesso nel 2018 e che vengono riportate in questo articolo: “Nell’intervista di Die Tagespost, il cardinale tedesco critica ancora una volta anche la proposta avanzata dai vescovi tedeschi di offrire una benedizione alle coppie omosessuali, che in precedenza aveva definito come “atrocità”. … “ma nessuno può chiedere la benedizione di Dio qui, poiché gli atti omosessuali sono contrari alla volontà di Dio”, aggiungendo che l’assistenza pastorale ha un aspetto diverso e può servire la pace dell’anima solo se rimane ferma sul fondamento della verità”. [841]

Il Cardinale tedesco ha ulteriormente precisato che : “Una ‘benedizione’ fittizia di coppie dello stesso sesso non è solo una bestemmia contro il Creatore del mondo e dell’umanità, ma anche un grave peccato contro la salvezza delle persone interessate”[842]

Aggiungo altre significative affermazioni diffuse dal Cardinale tedesco: “È quindi del tutto assurdo pensare che un concilio o un papa possano abolire un dogma precedente o, per esempio, stabilire che la natura del sacramento dell’Ordine non includa la condizione del sesso maschile del suo destinatario, o che due persone dello stesso sesso abbiano un matrimonio naturale, cioè un matrimonio dei non battezzati, o un matrimonio sacramentale …  o, per fare un altro esempio, che il gesto di benedizione su una coppia omosessuale ha un effetto positivo su Dio, che nella sua volontà di creare ha benedetto marito e moglie come coppia di sposi (Gen 1,28). In casi estremi, un papa potrebbe diventare eretico come persona privata e quindi perdere automaticamente il suo ufficio se la contraddizione con la rivelazione e l’insegnamento dogmatico della Chiesa è evidente.” [843]

Il Cardinale ha poi precisato che in nessun caso la decisione a favore della “benedizione” (blasfema e contraria alla stessa Scrittura) delle coppie omosessuali” o dell’“ordinazione delle donne come diaconi o sacerdoti” che sono “insegnamenti eretici”, “o qualsiasi altro insegnamento che contraddica la Parola di Dio nella Sacra Scrittura, la Tradizione apostolica e il dogma della Chiesa” può diventare dottrina della Chiesa, neppure se a sostenere tali insegnamenti fosse il Papa; “ Cristo ha incaricato Pietro di confermare i suoi fratelli nella fede in lui, il Figlio di Dio, non di introdurre dottrine e pratiche contrarie alla rivelazione. Insegnare in modo contrario alla fede apostolica priverebbe automaticamente il Papa del suo ufficio. Dobbiamo tutti pregare e lavorare con coraggio per risparmiare alla Chiesa una simile prova.” [844]

Il Cardinale tedesco ha anche aggiunto: “Oggi chi ha posizioni eterodosse cerca di legittimarsi facendo riferimenti a presunte dichiarazioni o interviste di Francesco.  Ma in questo modo superano la loro competenza. Nella storia ci sono stati tanti vescovi eretici. Questo schema pro-benedizione arcobaleno è una chiara eresia. Per legittimarlo non possono fare riferimento ad un momento in cui il Papa avrebbe detto loro qualcosa. Anche se davvero il Papa lo avesse detto, mai si può introdurre la benedizione delle coppie omosessuali come se fosse un matrimonio. È assolutamente impossibile. Non è competenza di alcun Papa cambiare la Rivelazione e la base della morale cristiana e cattolica. Meno che mai può farlo una conferenza episcopale. Questi sono atti contro la Chiesa.”[845]

Il pensiero del cardinale Müller è quindi molto chiaro: le benedizioni delle coppie omosessuali implicano eresia, neppure il Papa può permettere ciò, anzi un Papa che facesse questo si esporrebbe al pericolo di essere “deposto” per decadenza dal suo ufficio. Quindi, sulla base di questo insegnamento, il documento “Fiducia supplicans” è ereticale, è perversione della dottrina e non evoluzione della stessa, anche perché “sviluppo dottrinale che raggiunga il significato più profondo di un insegnamento deve essere avvenuto gradualmente, in un lungo periodo di maturazione (cfr. Dei Verbum 8). Ora, l’ultimo pronunciamento magisteriale su questo tema è stato dato dalla stessa Congregazione per la Dottrina della Fede nel marzo 2021, meno di tre anni fa, negando categoricamente la possibilità di benedire queste unioni.” [846]

Il Cardinale tedesco aggiunge che per aggirare il divieto di benedizioni di tali unioni ribadito nel 2021, come appena detto, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha introdotto delle: “… benedizioni pastorali, non liturgiche o rituali” che potrebbero essere impartite “non solo, come nelle benedizioni del Rituale Romano, alle persone in peccato, ma anche a cose, luoghi o circostanze contrarie al Vangelo.”

Cosa dice il Cardinale teutonico di questo nuovo tipo di benedizioni? [847]

1) Esse non hanno una base nella Tradizione e nella S. Scrittura e nemmeno nei testi offerti da Papa Francesco.

2) Esse non servono perché le attuali benedizioni liturgiche possono essere date anche ai peccatori.

3) Esse sono scandalose perché il principio alla base di esse permette che esse possano essere impartite anche ad “una clinica abortista” o ad “un gruppo mafioso”

4) Sono inaccettabili infatti “… la benedizione ha una sua oggettività e non può essere ridefinita per adattarla a un’intenzione soggettiva contraria all’essenza della benedizione, perché sarebbe arbitrario.”

5) Paiono create “ad hoc per poter benedire situazioni contrarie alla norma o allo spirito del Vangelo.”

6) Il loro oggetto che le “differenzia dalla benedizione secondo il Rituale Romano” sta nel fatto che esse sono impartite “a situazioni contrarie al Vangelo.”

7) Loro effetto sarebbe unicamente “… quello di confondere le persone che” le “ricevono o che assistono alla benedizione” queste persone sarebbero “… indotte a credere che Dio abbia benedetto ciò che non può benedire.”

8) Sono impossibili e blasfeme perché benedicono “ una realtà che si oppone alla creazione”.

9) Le giustificazioni offerte da “Fiducia Supplicans” per introdurre questo terzo tipo di benedizioni sono inaccettabili.

10) Accettare come cosa buona la benedizione pastorale prevista da “Fiducia supplicans” implica ritenere che le unioni peccaminose come quelle omosessuali “non siano oggettivamente contrarie alla Legge di Dio.” Ma anche Papa Francesco dice che tali unioni contrastano con la Legge di Dio, quindi il testo della “Fiducia supplicans” è in contraddizione con ciò che il Papa dice: Francesco, quindi, è in contraddizione con sé stesso! Se questo è l’insegnamento del papa e della Chiesa non si può celebrare il contrario! “La Chiesa non può celebrare una cosa e insegnarne un’altra.”

12) È contrario alla fede e alla morale che un sacerdote impartisca tali benedizioni perché  egli agisce “in rappresentanza di Cristo e della Chiesa … opera in nome di Cristo e della Chiesa” sicchè : “… pretendere di separare questa benedizione dalla dottrina significa postulare un dualismo tra ciò che la Chiesa fa e ciò che la Chiesa dice.” Ciò va contro i principi dell’azione della Chiesa  che si attua attraverso “segni e parole intrinsecamente legati tra loro (Dei Verbum 2)” quindi l’azione della Chiesa “non può separare segni e parole.”

Per impartire tali benedizioni il sacerdote dovrebbe cessare di agire come sacerdote in nome di Cristo e della Chiesa. “Infatti, dovrebbe compiere queste benedizioni non come sacerdote di Cristo, ma come uno che ha rinnegato Cristo.” Attuando tali benedizioni il sacerdote commetterebbe un “atto sacrilego e blasfemo contro il progetto del Creatore e contro la morte di Cristo per noi”.

13) Il Vescovo che accetta tali benedizioni è complice di tali atti sacrileghi e blasfemi e rinnega “il mandato conferitogli da Cristo di confermare i fratelli nella fede”; egli perciò deve impedire tali benedizioni.

Il Cardinale tedesco conclude il suo intervento precisando che i sacerdoti devono annunciare “l’amore e la bontà di Dio a tutti gli uomini” nella Verità aiutando i peccatori a convertirsi e non benedicendo ciò che non può essere benedetto. “Non c’è alcuna benedizione, e non solo in pubblico, ma anche in privato, per condizioni di vita peccaminose che contraddicono oggettivamente la santa volontà di Dio.” I comandamenti non sono impossibili da vivere! I membri della Chiesa in questi tempi devono annunciare il Vangelo , ma quello vero, cioè quello che parla delle via stretta da seguire: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14).[848]

 

 

b,3,8,4) Commenti di Conferenze Episcopali e di Vescovi  contrari all’applicazione di “Fiducia supplicans”.

 

 

Altri Vescovi ancora, invece, e anche alcune Conferenze Episcopali hanno giustamente preso le distanze da tale Dichiarazione condannandola o vietando le benedizioni che essa legittima.

In una dichiarazione ufficiale della Conferenza Episcopale del Malawi si afferma che “per evitare di creare confusione tra i fedeli stabiliamo che, per motivi pastorali, benedizioni di qualsiasi tipo e per unioni omosessuali di qualsiasi tipo, non sono consentite in Malawi”.[849]

I Vescovi dello Zambia hanno riaffermato che la Sacra Scrittura presenta gli atti omosessuali come atti di grave depravazione, su tale base la Conferenza Episcopale dello Zambia ha ribadito “l’insegnamento tradizionale della Chiesa che dichiara “gli atti omosessuali intrinsecamente disordinati e contrari alla legge naturale””, quindi “in nessun caso possono essere approvati”, perciò ha invitato coloro che vivono nella sodomia “a intraprendere il cammino della conversione con maggiore fiducia nella misericordia e nell’amore di Dio”.

Secondo questi prelati la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede “ha sollevato diverse domande, confusioni e ansie tra i fedeli e le persone di buona volontà … ”; il loro comunicato quindi decreta che: “Per evitare qualsiasi confusione e ambiguità pastorale e per non infrangere la legge del nostro Paese che vieta le unioni e le attività omosessuali, e ascoltando il nostro patrimonio culturale che non accetta le relazioni omosessuali, la Conferenza stabilisce che la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede del 18 dicembre 2023 riguardante la benedizione delle coppie dello stesso sesso deve essere considerata come oggetto di ulteriore riflessione e non come attuazione in Zambia”. [850] Quindi per ora in Zambia la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede non sarà messa in pratica.

Il Patriarca greco-cattolico ucraino Shevchuk ha affermato che la suddetta Dichiarazione sulla base del canone 1492 del CCEO, “si applica esclusivamente alla Chiesa latina e non ha valore giuridico per i fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina”, quindi in quest’ultima Chiesa non sarà applicata. [851]

I Vescovi del Camerun con una forte dichiarazione hanno davvero tuonato contro i peccati di omosessualità e contro la possibilità di benedire coppie omosessuali.

Nella loro dichiarazione hanno affermato che un’ondata “di indignazione, interrogativi e preoccupazioni … la Dichiarazione “Fiducia supplicans” sulla questione della benedizione delle coppie dello stesso sesso ha suscitato nel popolo di Dio”, hanno ribadito con forza la sana dottrina circa la sessualità, la famiglia e gli atti omosessuali, hanno precisato che  l’omosessualità “falsifica e corrompe l’antropologia umana e banalizza la sessualità, il matrimonio e la famiglia, fondamento della società” e che l’attività omosessuale “non è un diritto umano” ma “un’alienazione che nuoce gravemente all’umanità perché non si fonda su alcun valore proprio dell’essere umano: è una disumanizzazione dell’amore, “un abominio” (Lv, 18,22)”; quindi hanno spiegato che benedire una coppia omosessuale “equivarrebbe a favorire una scelta e una una pratica di vita che non può essere riconosciuta come oggettivamente ordinata ai disegni rivelati di Dio” e che è “ipocrita distinguere tra contesti liturgici e non liturgici per applicare la benedizione a “coppie” dello stesso sesso”; hanno quindi solennemente dichiarato come radicalmente deforme “qualsiasi forma di benedizione, pubblica o privata, che tenda a riconoscere come stato di vita le “coppie omosessuali”” e perciò hanno proibito “ogni benedizione alle “coppie omosessuali” nella Chiesa del Camerun”.[852]

I Vescovi della Diocesi di Astana, in Kazakistan  hanno pubblicato un testo di chiara e netta opposizione al documento vaticano, essi affermano che tali benedizioni sono in chiaro contrasto con la Divina Rivelazione, con la dottrina e con la pratica della Chiesa Cattolica dalla sua fondazione ad oggi; benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso è un sacrilegio con cui si abusa del Santissimo Nome di Dio, che viene invocato su un’unione oggettivamente contraria alla Legge divina, perciò: “… vietiamo ai sacerdoti e ai fedeli dell’Arcidiocesi di Santa Maria in Astana di accettare o compiere qualsiasi forma di benedizione delle coppie in situazione irregolare e delle coppie dello stesso sesso.”

I suddetti Vescovi del Kazakistan hanno poi realizzato un pubblico avvertimento al Papa nella linea di quello fatto da s. Paolo a s. Pietro ad Antiochia e hanno affermato che: “Papa Francesco … consentendo la benedizione delle coppie in situazione irregolare e delle coppie dello stesso sesso … “non cammina rettamente secondo la verità del Vangelo” (cfr Gal. 2,14).”; hanno quindi invitato il Papa a “revocare il permesso di benedire le coppie in situazione irregolare e le coppie dello stesso sesso” per il bene della Chiesa e di tutti gli uomini.[853]

La Conferenza episcopale polacca attraverso il suo portavoce ha diramato un comunicato e offerto alcune precisazioni circa “Fifucia supplicans” da cui emerge che in Polonia non sono possibili le benedizioni a coppie omosessuali ma solo a singoli soggetti che le chiedano; la Chiesa infatti, come precisa il comunicato, non ha il potere di benedire tali unioni, stanti le affermazioni del Responsum del 2021 della Congregazione per la Dottrina della Fede[854].

Anche altre Conferenze Episcopali hanno chiaramente affermato che non permetteranno ai sacerdoti di impartire le benedizioni previste da Fiducia supplicans[855].

In un coraggioso intervento il Vescovo Strickland ha esortato i Vescovi di tutto il mondo a dire un secco e univoco “no” alle benedizioni proposte dal documento vaticano in oggetto; egli ha affermato più precisamente: “We really simply need to be a united voice saying, ‘no”…” ed ha aggiunto “We will not incorporate this into the life of the Church because we simply must say ‘no.’ And it needs to be a united voice.”[856] Cioè: “Abbiamo semplicemente bisogno di essere una voce unita che dice ‘no’” a tale documento ed ha aggiunto“Non lo incorporeremo nella vita della Chiesa, perché dobbiamo semplicemente dire ‘no’. E deve essere una voce unita”.

Il Vescovo svizzero mons. M. Eleganti ha commentato la Dichiarazione affermando: “Il cosiddetto Magistero di Francesco, che viene presentato come qualcosa di nuovo e senza precedenti rispetto alla tradizione, è una creazione concettuale priva di senso del Card. Fernandez, perché i papi, come i vescovi, sono custodi dell’insegnamento della Chiesa e della sua tradizione ininterrotta.” Cioè i Papi devono custodire la Tradizione, quindi parlare di Magistero papale innovatore è in realtà senza senso.

Mons. Eleganti ha aggiunto in questa linea: “Le verità sono eterne e non cambiano con lo spirito dei tempi. … Papi e vescovi non apportano nulla di proprio, ma interpretano la fede costante della Chiesa secondo la tradizione, senza romperla.” Cioè i Papi devono riproporre le verità eterne che Dio ci ha donato, non devono aggiungere nulla ma devono interpretare il deposito della fede nella linea della Tradizione, senza romperla.

Lo stesso Vescovo ha quindi spiegato: “… una pratica e un’unione peccaminosa non può essere benedetta perché contraddice l’ordine della creazione e la volontà di Dio, e in tal caso la benedizione non può né essere data né ricevuta fruttuosamente.”[857]

La Chiesa ha sempre affermato questo, ha aggiunto l’ex vescovo ausiliare di Coira.

Mons. Eleganti ha quindi precisato che: “Le benedizioni senza la giusta disposizione interiore dell’amministratore e del destinatario sono inefficaci perché le benedizioni non funzionano “ex opere operato” come i sacramenti” ed ha aggiunto che coloro che vivono in peccato possono essere benedetti personalmente, singolarmente, perché possano convertirsi e seguire la Legge divina.

In questo senso anche coloro che vivono in peccato “possono ricevere la benedizione” singolarmente “per il successo dei loro sforzi morali e dei loro prossimi passi nella buona direzione, ma non come coppia”

Le benedizioni sono sacramentali, ha continuato mons. Eleganti: “Non esiste una comprensione nuova ed estesa a questo riguardo, solo false affermazioni. Nella concezione tradizionale non esiste una benedizione di prima classe (liturgica) e una di seconda classe (spontanea) da parte dei sacerdoti”. [858]

Mons. Honcharuk, Vescovo ucraino ha ribadito:  impossibile di benedire le coppie dello stesso sesso[859].

Mons. Mutsaert ha ugualmente affermato: “Darò la mia benedizione a chiunque me lo chieda. Ma in nessuna circostanza darò la mia benedizione a una situazione peccaminosa. E questo non ha nulla a che fare con la discriminazione. Lo stesso vale per una relazione uomo/donna in cui è coinvolto l’adulterio.”[860]

Un Vescovo keniano, mons. Paul Kariuki Njiru, Vescovo della Diocesi di Wote, ha affermato in una dichiarazione indirizzata mercoledì 27 dicembre che la Dichiarazione “Fiducia supplicans” contraddice ciò che il Papa aveva già affermato e soprattutto le Scritture e la Tradizione, queste le sue parole:  “La Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede ‘FIDUCIA SUPPLICANS’ dovrebbe essere respinta nella sua totalità, e noi sosteniamo fedelmente gli insegnamenti del Vangelo e gli insegnamenti della tradizione cattolica sul matrimonio e sulla sessualità”.

Quindi ha aggiunto: “Poiché questa dichiarazione contraddice totalmente ciò che lo stesso Papa Francesco ha approvato nel 2021 riguardo alle unioni omosessuali – che non possono in alcun modo essere benedette perché la Chiesa non può chiedere a Dio di benedire il peccato – proibisco a tutti i sacerdoti della diocesi cattolica di Wote di benedire le coppie in situazioni irregolari o coppie dello stesso sesso”.  Ha poi ulteriormente affermato ““Noi vescovi, come i santi Pietro e Giovanni, diremo: ‘Giudicate voi stessi se è giusto davanti a Dio che obbediamo a voi piuttosto che a Dio’ (cfr At 4,19-20)”.

Ovvia e giusta la conclusione: “Per motivi pastorali, esorto quindi i miei sacerdoti a invitare queste coppie ad una vita di conversione attraverso le parole del Vangelo: “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,14-15).”[861]

 

 

b,3,8,5) Due commenti particolarmente significativi: quello di mons. Aguer e quello di mons. Chaput.

 

 

L’Arcivescovo Chaput ha affermato in un articolo[862] , qui di seguito sintetizzato, che questa Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede è ambivalente perché indirizzata ad “affermare e allo stesso tempo minare l’insegnamento cattolico sulla natura delle benedizioni e sulla loro applicazione alle relazioni “irregolari”.” Il testo, spiega il prelato, è stato subito “interpretato come un cambiamento significativo nella pratica della Chiesa”,  “come una vittoria storica  dai sostenitori dei cattolici gay”, e “un promemoria del fatto che un’istituzione la cui età si misura in millenni può cambiare”  quindi alcuni hanno affermato che la “Chiesa che “si sta avvicinando” alla legittimità delle relazioni omosessuali”

L’Arcivescovo americano poi ha notato che il Papa attraverso i testi che diffonde dovrebbe unire e non di dividere, come sta facendo la “Fiducia supplicans”; inoltre il Papa Francesco sembra separare due compiti essenziali del Pastore: la correzione e l’accompagnamento, cioè egli accompagna ma non corregge, Cristo, però, non faceva così, infatti alla donna sorpresa in adulterio non ha detto solo ““I tuoi peccati ti sono perdonati” ma anche “Va’ e non peccare più”.”

Mons. Chaput ha fatto poi una brevissima ma significativa riflessione: le relazioni che la Chiesa ha sempre definito peccaminose ora sono indicate nella “Fiducia supplicans” come “irregolari”,  ciò  colpisce la peccaminosità di certi comportamenti “e porta a confusione su ciò che possiamo e non possiamo chiamare “peccato””.

L’Arcivescovo aggiunge un’altra riflessione di estrema importanza:  “… anche se il documento di fatto non cambia l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio, sembra cambiare l’insegnamento della Chiesa sulla peccaminosità delle attività omosessuali. Il matrimonio non è lo scopo di Fiducia Supplicans.  Il punto è la natura morale delle unioni tra persone dello stesso sesso, e questa è una distinzione cruciale.”

Cioè la Fiducia supplicans attacca in modo sottile la peccaminosità delle attività omosessuali.

Mons. Chaput sottolinea poi che dal testo vaticano si è generata “un’ondata di confusione” nel periodo natalizio “un periodo pensato per la gioia”.

Il Papa, in risposta alle affermazioni di vari Vescovi e Cardinali contrari alle affermazioni di “Fiducia supplicans” ha affermato:

“Rimaniamo vigili contro le rigide posizioni ideologiche che spesso, sotto il pretesto di buone intenzioni, ci separano dalla realtà e ci impediscono di andare avanti”. “Siamo chiamati invece a partire e a camminare, come i Magi, seguendo la luce che sempre desidera condurci, a volte lungo sentieri inesplorati e strade nuove”.

È ormai un ritornello quello del Papa che, di fronte alle critiche, bolla come rigidi coloro che gli si oppongono, dice mons. Chaput ma in questo modo il Papa sminuisce la dignità dell’ufficio petrino e di sé stesso perché manca di rispetto verso i Vescovi che presentano la loro opposizione ragionata alle sue affermazioni e anche perché è “irresponsabile e falso” considerare affermazioni di “fedeltà al credo e alla pratica cattolica come un “attenersi timorosamente alle regole”; questo atteggiamento del Papa “non viene da Dio”.

Continua l’Arcivescovo americano dicendo che con il Pontificato di Francesco: “… l’ambiguità su alcune questioni della dottrina e della pratica cattolica è diventata un modello per l’attuale pontificato. La critica del papa ai cattolici americani è stata troppo spesso ingiusta e disinformata. “

La conclusione del prelato è questa: non sono sleali quelli che criticano il Papa, è sleale chi non dice “la verità con amore.”[863] … quindi, aggiungo io, è sleale il Papa e lo capiamo molto bene dalle seguenti affermazioni di un Arcivescovo che conosce molto bene e da molti anni il Papa.

L’Arcivescovo emerito di La Plata mons. H. Aguer, in un comunicato diffuso pubblicamente, ha affermato “È scandaloso che questa dichiarazione contraddica quanto affermato dal Dicastero due anni fa con la firma del cardinale Luis Ladaria” circa il fatto che  “una coppia omosessuale non può essere benedetta perché Dio non può benedire il peccato”.

… Lo stile è quello della dissimulazione proprio di Papa Francesco: le cose si dicono senza troppa convinzione, ma in modo da essere pienamente comprese, contrariamente alla Tradizione. …”  L’Arcivescovo  ha quindi affermato che: “Fiducia Supplicans mostra dove puntava il capitolo ottavo dell’esortazione Amoris laetitia” e che ora si rivela in tutta la sua realtà il piano di Papa Francesco che si attua attraverso la dissimulazione, attraverso tale piano: “l’attuale pontificato su numerose questioni propone una nuova posizione che corregge la dottrina della Chiesa. E la sua Tradizione inalterabile.” Che equivale a dire che questo Pontificato diffonde l’eresia! La conclusione ovvia è che la Dichiarazione “Fiducia supplicans”, secondo mons. Aguer non va applicata e non si devono benedire le coppie omosessuali.[864]

Sottolineo il concetto essenziale e fondamentale: Papa Francesco sta diffondendo eresie nascondendole sotto insegnamenti ambigui!

 

 

b,3,8,6) Commenti di teologi.

 

 

Di speciale interesse è anche il commento di p. Weinandy[865], un sacerdote cappuccino che è stato membro della Commissione Teologica Internazionale, egli infatti dice che nelle affermazioni del documento in oggetto, realizzato dal Dicastero per la Dottrina della Fede: “… c’è l’apparenza della ragione, ma anche una grande quantità di … sofismi e inganni.” Il famoso teologo spiega che, anzitutto, la Dichiarazione professa che ciò che viene offerto è uno sviluppo della dottrina ma in realtà contraddice palesemente il perenne insegnamento magisteriale della Chiesa riguardo ai matrimoni irregolari e all’attività sessuale delle coppie dello stesso sesso, quindi non è una innovazione.

  1. Weinandy propone di considerare non magisteriali testi della Suprema Autorità visibile della Chiesa che contrastano con precedenti testi magisteriali e non sono un’evoluzione di questi ultimi; in questa linea la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede che stiamo esaminando sarebbe un documento non magisteriale.

In secondo luogo, secondo p. Weinandy, benedire matrimoni irregolari o le coppie dello stesso sesso convalida la loro attività sessuale peccaminosa. I presenti a tali benedizioni sanno, senza dubbio, che tali relazioni sono di natura sessuale e  si rallegrano per tale benedizione, quindi è benedetta l’indulgenza sessuale.

In terzo luogo è “impossibile benedire un atto immorale, e tentare di farlo è una bestemmia, perché si chiede a Dio santissimo di fare qualcosa che è contrario alla sua natura …”.

In quarto luogo: “… benedire le unioni irregolari e le coppie omosessuali, allo scopo di autenticare la loro attività sessuale” svilisce e mina il sacramento del matrimonio “segno sacramentale dell’unione indissolubile tra Cristo e la sua Chiesa.”

In quinto luogo il documento del Dicastero in oggetto “distrugge la natura stessa delle benedizioni. Le benedizioni sono le grazie piene di Spirito che il Padre concede ai suoi figli adottivi che dimorano nel suo Figlio, Gesù Cristo, così come a coloro che desidera che lo siano.” Sfruttare le benedizioni per applicarle a realtà oggettivamente e notoriamente peccaminose è farsi beffe della bontà e dell’amore. [866]

La Fraternità Sacerdotale s. Pio X ha affermato in un comunicato che il cardinale Víctor Manuel Fernández: “Pensa addirittura di dare un nuovo significato “ pastorale ” alle benedizioni, “permettendo un ampliamento e un arricchimento della comprensione classica delle benedizioni, che è strettamente legata a una prospettiva liturgica”, il che dimostra soprattutto la sua ignoranza.” ed ha aggiunto che il testo appare in contrasto con la precedente dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede del 2021, anch’essa approvata dal Papa; secondo questa Fraternità il testo in oggetto è scandaloso perché: “È assolutamente evidente che nel pensiero di molte persone, fedeli e non, questo annuncio è un modo per dire che la Chiesa accetta – senza nulla aggiungere – queste situazioni.” Secondo la Fraternità quindi il fatto di benedire le coppie omosessuali e altre coppie che vivono in situazioni irregolari significa accettare la situazione peccaminosa in cui esse si trovano.

Inoltre, continua la Fraternità, la distinzione tra benedizione liturgica e benedizione non liturgica è deviante rispetto alla questione fondamentale perché: “… il problema non sta nella distinzione in sé; è nell’oggetto  stesso della benedizione  che, liturgica o meno, non deve essere cattivo o immorale. …  Ma nella benedizione di una “coppia”, l’oggetto stesso della benedizione è questa unione illegittima che la dottrina cattolica condanna. E dire, al paragrafo n. 40, che in questa benedizione “non c’è alcuna intenzione di legittimare alcunché”, è nel migliore dei casi un desiderio vano, nel peggiore uno spergiuro. Perché agli occhi di coloro che sono benedetti proprio come di coloro che li circondano, è una legittimazione.”[867]

Quindi per la Fraternità la benedizione di una coppia legittima la situazione della coppia stessa sicché se tale situazione è peccaminosa, viene legittimato il peccato.

Un folto gruppo di sacerdoti cattolici inglesi ha diffuso un comunicato pubblico in cui alla fine si afferma: “Con onesta parresia e dalla nostra esperienza di pastori concludiamo che tali benedizioni sono pastoralmente e praticamente inammissibili.”[868]

 

 

b,3,8,7) Il mio commento.

 

 

Il mio personale commento è che il testo è una chiara attuazione della perversione dottrinale che il Papa sta attuando e si inquadra nell’azione di legittimazione degli atti omosessuali e più generalmente degli atti oggettivamente gravi che il Papa sta realizzando attraverso il “cambio di paradigma”; Stefano Fontana ha giustamente intitolato un suo intervento con queste significative parole: “Dietro Fiducia supplicans c’è il nuovo paradigma di Francesco.” in tae articolo ha affermato a questo riguardo: “Nella Chiesa di oggi ci sono due visioni della fede e due codici di pensiero irriducibili tra loro. Il Dicastero per la Dottrina della Fede porta avanti la visione della successione dei paradigmi, mentre i cardinali, i vescovi e i laici che vi si oppongono si attengono alla tradizione, che non è un paradigma destinato ad essere superato da un altro.”[869]

Questa Dichiarazione, nel quadro del “nuovo paradigma” bergogliano e in ordine alla legittimazione suddetta, rende lecita una immorale e scandalosa benedizione di realtà intrinsecamente e gravemente contrarie alla Legge divina e in particolare delle coppie omosessuali attraverso una serie di sviamenti del lettore, attuati con “furba intelligenza”, come vedremo qui di seguito.

1) Nella Dichiarazione in oggetto il lettore viene anzitutto sviato dalla sana dottrina circa la vera evoluzione dell’insegnamento cattolico. In essa infatti si parla di  “evoluzione” dottrinale e la si attua ma non si danno indicazioni  che aiutino con chiarezza a distinguere la vera evoluzione dottrinale dalla falsa; inoltre tale “evoluzione” viene realizzata ma senza fondarla nei principi che la renderebbero vera e retta, cioè senza fondarla nei dati biblici e tradizionali,  quindi si attua una vera sovversione della dottrina (come rilevato da p. Weinandy[870]) affermando che si sta realizzando una “evoluzione” della stessa, come ha rilevato anche il Card. Müller[871].

Ricordo a questo proposito che, secondo san  J. H. Newman, i principi sulla base di quali si deve ritenere che lo sviluppo della dottrina si compia rettamente e non sia una deformazione o una distruzione della verità diffusa da Cristo, sono i seguenti:

“1)Preservazione del tipo…

2)Continuità dei principi …

3)Potere di assimilazione …

4)Conseguenza logica …

5)Anticipazione del futuro …

6)Influsso preservatore del passato …

7)Vigore duraturo …”[872]

La Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede è in netta contrapposizione alla Tradizione e al Magistero precedente, come detto il Cardinale Müller[873] e quindi non può essere considerata una conseguenza logica delle affermazioni magisteriali precedenti e non presenta una continuità di principi rispetto a queste ultime, come abbiamo già visto nei commenti citati finora e come vedremo meglio qui di seguito; tale documento non è quindi un’evoluzione della dottrina cattolica ma una perversione e un cambiamento della stessa.

2) Il lettore, inoltre, viene sviato facendo pensare che si possano benedire coppie in situazioni irregolari “senza convalidare ufficialmente il loro status o modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio”.

Come hanno detto vari importanti commentatori citati, ciò è falso: applicare il nome di Dio con una benedizione su una realtà oggettivamente peccaminosa implica convalidarne lo status.

Perdipiù sappiamo che nella Chiesa la Lex orandi è Lex credendi, ammettere delle preghiere che benedicono situazioni oggettive di peccato, significa preparare la strada per un pieno riconoscimento di tali situazioni.

3) Sulla scia del commento del Cardinale Müller e della Fraternità Sacerdotale di s. Pio X visti più sopra, noto che i lettori della Dichiarazione sono sviati anche dalla regola fondamentale riguardante l’oggetto delle benedizioni e per la quale  non possono essere benedette  “cose, luoghi o contingenze che siano in contrasto con la legge o lo spirito del Vangelo”.[874]

Per tale regola non si possono benedire coppie che sono radicate in una situazione di peccato come quelle omosessuali, in modo simile non si possono benedire luoghi di peccato come postriboli e simili o film a luci rosse o luoghi chiaramente denotati come peccaminosi o situazioni chiaramente denotate come peccaminose.

Dio non benedice queste realtà in quanto contrarie alla sua volontà e il sacerdote non può benedirle a nome di Dio, sarebbe qualcosa di sacrilego e blasfemo, come ha precisato il Cardinale tedesco[875],  e questo è appunto ciò che invece questo documento legittima.

Questa regola ha valore assoluto e il corrispondente divieto[876] è assoluto e non riguarda solo la Liturgia stabilita dalla Chiesa ma anche le preghiere non liturgiche; quindi è assolutamente contrario alla fede invocare la benedizione di Dio su una realtà costitutivamente e manifestamente peccaminosa come una coppia di adulteri o una coppia di omosessuali, nel Responsum del 2021 si affermava perciò che “la benedizione richiede che quello che si benedice sia conforme alla volontà di Dio espressa negli insegnamenti della Chiesa” e si aggiungeva che “la Chiesa non ha il potere di impartire la benedizione ad unioni fra persone dello stesso sesso.”

Nel Rituale si afferma che non possono essere benedette  “cose, luoghi o contingenze che siano in contrasto con la legge o lo spirito del Vangelo”[877].

La Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede che riduce l’applicazione di tale regola alla sola Liturgia (si veda il n. 10 del testo della Dichiarazione) legittima sostanzialmente dei veri e propri sacrilegi al di fuori della Liturgia e in particolare nella religiosità popolare!

Appare pienamente calzante l’affermazione dei Vescovi camerunesi per cui: è “ipocrita distinguere tra contesti liturgici e non liturgici per applicare la benedizione a “coppie” dello stesso sesso”. [878]

4) Per attuare tale legittimazione si afferma anche che: “Le benedizioni possono essere considerate tra i sacramentali più diffusi e in continua evoluzione.” Ma anche questo sembra uno sviamento, infatti non si citano dati a sostegno di questa affermazione, quindi l’affermazione appare sospesa sul nulla e su questo nulla si costruisce l’”evoluzione dottrinale” che il Dicastero va a realizzare per legittimare i sacrilegi. Secondo mons. Eleganti quelle diffuse dal Cardinale Fernandez sono false affermazioni; infatti il Vescovo svizzero ha affermato: “Non esiste una comprensione nuova ed estesa a questo riguardo, solo false affermazioni. Nella concezione tradizionale non esiste una benedizione di prima classe (liturgica) e una di seconda classe (spontanea) da parte dei sacerdoti”. [879]

5) Il Papa parla anche delle benedizioni nella Bibbia ma anche questa trattazione appare uno sviamento. La Bibbia infatti è presentata come fondamento per l’insegnamento magisteriale ma la Dichiarazione significativamente tace riguardo al fatto che le benedizioni bibliche non riguardano realtà costitutivamente peccaminose: nella Bibbia non sono previste benedizioni di coppie omosessuali o relazioni notoriamente al di fuori della Legge divina. Quindi la Bibbia non sta a fondamento dell’ “evoluzione” dottrinale presentata dalla Dichiarazione! Questo si conferma notando che nessuna benedizione indicata nel documento citando la Bibbia riguarda realtà intrinsecamente peccaminose. Come ha detto il Card. Müller queste nuove benedizioni previste da “Fiducia supplicans” non hanno base nella Bibbia né nella Tradizione.

Inoltre il Papa parla solo di benedizioni divine, ma non evidenzia che esistono anche maledizioni divine per i peccatori (Genesi 3, 14.17; 4,11; Lv 20,9; Dt. 27,15-26 … etc.) la maledizione  viene esclusa per coloro che sono in Cristo, che cioè credono in Lui e vivono secondo il suo volere, non per coloro che compiono peccati gravi e non si pentono realmente, infatti le significative parole di Cristo Giudice contro i reprobi saranno: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno …”(Mt. 25,41).[880]

6) Un ulteriore sviamento del lettore si attua ai nn. 23 e 24 del testo, in essi infatti seguendo un documento della Congregazione per il Culto Divino si afferma: “La via da seguire è quella di valorizzare correttamente e sapientemente le non poche ricchezze della pietà popolare, le potenzialità che possiede”.[881] e si precisa che: “Considerate dal punto di vista della pastorale popolare, le benedizioni vanno valutate come atti di devozione.”  ma il documento della suddetta Congregazione, di cui la Dichiarazione cita un passo, si oppone chiaramente  a ciò che la stessa Dichiarazione afferma infatti in esso leggiamo: “La religiosità popolare, che si esprime in forme diversificate e diffuse, quando è genuina, ha come sorgente la fede e dev’essere, pertanto, apprezzata e favorita. … Le espressioni della religiosità popolare appaiono talora inquinate da elementi non coerenti con la dottrina cattolica. In tali casi esse vanno purificate con prudenza e pazienza, attraverso contatti con i responsabili e una catechesi attenta e rispettosa, a meno che incongruenze radicali non rendano necessarie misure chiare e immediate.” [882]

La pietà popolare che la Chiesa conferma e favorisce è quella che segue la sana dottrina, non quella che va contro la fede e la morale.

Quando la pietà popolare va contro la sana dottrina, non può essere seguita e va ripudiata.

Nello stesso testo appena citato leggiamo: “Nella pietà popolare devono percepirsi: l’afflato biblico, essendo improponibile una preghiera cristiana senza riferimento diretto o indiretto alla pagina biblica; l’afflato liturgico, dal momento che dispone e fa eco ai misteri celebrati nelle azioni liturgiche; l’afflato ecumenico, ossia la considerazione di sensibilità e tradizioni cristiane diverse, senza per questo giungere a inibizioni inopportune; l’afflato antropologico, che si esprime sia nel conservare simboli ed espressioni significative per un dato popolo evitando tuttavia l’arcaismo privo di senso, sia nello sforzo di interloquire con sensibilità odierne. Per risultare fruttuoso, tale rinnovamento deve essere permeato di senso pedagogico e realizzato con gradualità, tenendo conto dei luoghi e delle circostanze.” [883]

Che afflato biblico può avere una benedizione di realtà che sono in contrapposizione netta con la Legge biblica? Che afflato liturgico può avere una benedizione a realtà in reale contrapposizione con il Matrimonio?

La pietà popolare deve attuarsi alla luce della fede e della sana dottrina e deve servire per la vera santificazione delle persone ma le benedizioni indicate nella Dichiarazione non si attuano secondo tale luce e non sviluppano tale servizio come hanno detto anche il Cardinale Müller [884]  e mons. Eleganti[885] .

Papa Francesco, contrariamente alla sana dottrina riportata dal documento che il Papa stesso cita, svia i lettori facendo credere che  attraverso la religiosità popolare si possano legittimare le benedizioni alle coppie che vivono in situazioni contrarie alla Legge divina.

Il Pontefice cerca, in questo caso come in altri, di nascondere e giustificare in modo furbo, la chiara perversione della dottrina cattolica che lui attua.

Appare del tutto calzante l’affermazione dei Vescovi camerunesi per cui: è “ipocrita distinguere tra contesti liturgici e non liturgici per applicare la benedizione a “coppie” dello stesso sesso”. [886]

7) Quanto appena detto ci porta a riflettere più a fondo sulla religiosità popolare e sulle benedizioni e a smascherare un altro sviamento attuato dal documento in oggetto  perché, come afferma anche la Dichiarazione al n. 8, la benedizione è un sacramentale,e, come afferma il Rituale: “Le benedizioni della Chiesa sono azioni liturgiche” [887] .

In questa linea ha detto mons. Eleganti: “Nella concezione tradizionale non esiste una benedizione di prima classe (liturgica) e una di seconda classe (spontanea) da parte dei sacerdoti”. [888]

La benedizione data dal sacerdote è sempre un atto liturgico che manifesta Cristo e che va fatta nello Spirito di Cristo.

Le benedizioni sono dunque sacramentali, sono azioni liturgiche, nelle quali si manifesta in particolare Cristo attraverso il quale, come dice anche la Dichiarazione al n. 19, Dio comunica alla sua Chiesa il potere di benedire; questo pone le benedizioni, in particolare quelle impartite dai sacerdoti, al di fuori della pietà popolare. La disciplina delle benedizioni è fissata precisamente nel Rituale nel quale si afferma giustamente la regola per cui non possono essere benedetti  “cose, luoghi o contingenze che siano in contrasto con la legge o lo spirito del Vangelo”[889].

Il Benedizionale della CEI afferma chiaramente nelle premesse che: “In quanto segni che si basano sulla parola di Dio e si celebrano in forza della fede, le benedizioni intendono mettere in luce e manifestare quella vita nuova in Cristo, che nasce e si sviluppa in forza dei Sacramenti della Nuova Alleanza, istituiti da Cristo Signore. … la Chiesa vuole che la celebrazione di una benedizione torni veramente a lode ed esaltazione di Dio e sia ordinata al profitto spirituale del suo popolo.”[890]

Questo implica appunto che le benedizioni siano date secondo la volontà di Dio in Cristo e che quindi non sia benedetto ciò che Dio non benedice ossia ciò che contrasta la volontà di Dio.

Anche se date in modo semplice e informale, a volte anche senza paramenti, le benedizioni sono sempre atti liturgici che vengono elargiti da Dio in Cristo attraverso la Chiesa e che vanno attuati secondo la regola fondamentale per cui  non possono essere benedetti  “cose, luoghi o contingenze che siano in contrasto con la legge o lo spirito del Vangelo”[891], Dio non benedice ciò che lui non vuole, il ministro non può benedire ciò che contrasta oggettivamente con la Legge divina. Come ha detto il Card. Müller il sacerdote che benedice agisce “in rappresentanza di Cristo e della Chiesa … opera in nome di Cristo e della Chiesa” sicchè : “… pretendere di separare questa benedizione dalla dottrina significa postulare un dualismo tra ciò che la Chiesa fa e ciò che la Chiesa dice.” Ciò va contro i principi dell’azione della Chiesa  che si attua attraverso “segni e parole intrinsecamente legati tra loro (Dei Verbum 2)” quindi l’azione della Chiesa “non può separare segni e parole.”

Per impartire tali benedizioni il sacerdote dovrebbe cessare di agire come sacerdote in nome di Cristo e della Chiesa. “Infatti, dovrebbe compiere queste benedizioni non come sacerdote di Cristo, ma come uno che ha rinnegato Cristo.” Attuando tali benedizioni il sacerdote commetterebbe un “atto sacrilego e blasfemo contro il progetto del Creatore e contro la morte di Cristo per noi”.

Ripeto e sottolineo: appare del tutto calzante l’affermazione dei Vescovi camerunesi per cui: è “ipocrita distinguere tra contesti liturgici e non liturgici per applicare la benedizione a “coppie” dello stesso sesso”. [892]

8) Ancora un altro sviamento del lettore si può trovare nella Dichiarazione in oggetto: infatti l’ “evoluzione” che essa apporta viene giustificata dalla “carità pastorale”  “che deve attraversare tutte le nostre decisioni e atteggiamenti” e deve portare a non  “essere giudici che solo negano, respingono, escludono”.[893]

Come vedemmo nel I volume, però, la vera carità pastorale non è quella che propala Papa Francesco, la vera carità è unita alla Verità e quindi alla Scrittura e alla Tradizione che non solo non prevedono ma anzi condannano le benedizioni che Papa Francesco vuole legittimare.

La vera carità pastorale non conduce a benedire realtà in chiara opposizione alla Legge divina.

9) Il principio, di valore universale, fissato più sopra e per cui non si possono benedire realtà e situazioni contrarie alla Legge divina smaschera anche lo sviamento contenuto nella Dichiarazione laddove si parla della necessità di concedere la benedizione a tutti, senza richiedere una previa perfezione morale perché la Chiesa deve allontanarsi da dottrine e forme di disciplina che determinano “un elitarismo narcisista e autoritario, dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare”.[894]

Le benedizioni infatti non richiedono la vita mistica o la perfezione della carità, non richiedono di per sé neppure la carità in chi la riceve ma non possono essere date a realtà chiaramente e gravemente contrarie alla Legge di Dio come un postribolo, un film porno, una coppia omosessuale etc..

Può essere benedetta una coppia di sposi cristiani, anche se attualmente non vive nella carità, perché possa vivere nella Legge divina; non può essere benedetta una realtà, e in particolare una coppia, che intrinsecamente contrasta con la Legge divina.

I singoli partner della coppia possono essere benedetti non la coppia come tale, se essa è una realtà che contrasta la Legge divina.

Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei,: “intervenendo a ReStart su Rai3 ha spiegato: “Bisogna evitare che ci sia un fraintendimento al riguardo”, precisando che la benedizione alle coppie gay “non sarebbe alla relazione”.”[895]

Ma ciò è assurdo perché la coppia è tale per la relazione che lega le due persone e per la quale diventano in certo modo una sola realtà che appunto è la coppia.

Benedire la coppia in quanto coppia è necessariamente benedire la relazione per la quale sono coppia, senza la relazione non c’è coppia.

Benedire una coppia omosessuale è necessariamente benedire la relazione omosessuale per la quale è coppia, senza di essa sarebbero dei singoli.

Come non si può benedire un’associazione mafiosa o un film porno, cioè realtà intrinsecamente malvagie per la relazione intrinseca di esse con il male, dicendo che non si benedicono gli atti cattivi che sono in essi così non si possono benedire coppie che intrinsecamente, per la relazione stessa, sono in contradizione con la Legge divina.

La stessa coppia in quanto ordinata chiaramente e per sé al compimento di atti  peccaminosi non è voluta da Dio e la stessa associazione a delinquere non è voluta da Dio appunto in quanto ordinata ad atti peccaminosi perciò tali coppie e associazioni non possono essere benedette; qui entra anche il discorso dell’occasione prossima di peccato, sappiamo che siamo moralmente obbligati a stare alla larga da tali occasioni e Dio non le benedice: una coppia omosessuale o un’associazione a delinquere è chiaramente un’occasione prossima di peccato che chiaramente Dio non benedice.

La Dichiarazione, d’altra parte, afferma che in ambito liturgico vale la regola per cui non possono essere benedetti  “cose, luoghi o contingenze che siano in contrasto con la legge o lo spirito del Vangelo”[896], quindi accetta questa regola e impone ai sacerdoti di verificare che l’oggetto della benedizione sia conforme alla Legge divina; dato che questo principio, contrariamente a ciò che dice la Dichiarazione, non è limitato al solo ambito liturgico ma è di ordine generale, va osservato generalmente; perciò non possono essere date benedizioni a coppie omosessuali o che altrimenti e intrinsecamente contrastano con la Legge divina.

10) Quanto ho appena detto ci aiuta a smascherare un altro sviamento della Dichiarazione che si attua laddove essa  afferma che “in situazioni moralmente inaccettabili dal punto di vista oggettivo, «la carità pastorale ci impone di non trattare semplicemente come “peccatori” altre persone la cui colpa o responsabilità possono essere attenuate da vari fattori che influiscono sulla imputabilità soggettiva».”[897]

Il Cardinale Müller ha precisato a questo riguardo: “… questo può essere vero per la persona che chiede una benedizione per sé, ma non per quella che chiede una benedizione per la sua relazione o per il suo partner in modo tale da voler giustificare la relazione stessa davanti a Dio, senza rendersi conto che questa relazione in quanto tale la allontana da Dio.” [898]

Aggiungo io carità pastorale vera implica prudenza, e la prudenza ci insegna che la  realtà peccaminosa obiettiva, contraria alla Legge divina, non può essere resa santa e conforme alla Legge divina da fattori soggettivi: il postribolo rimane peccaminoso anche se chi lo frequenta ha delle attenuanti, la coppia omosessuale rimane peccaminosa anche se i partner hanno delle attenuanti … perciò la benedizione non può essere data a queste realtà, possono invece essere benedetti singolarmente i soggetti che vivono in un postribolo o che frequentano un postribolo o che vivono una relazione omosessuale perché si convertano e vivano secondo la Legge divina.

Il singolo quindi, non rimane privo della benedizione mentre rimane privo del Sacramento se non ha le disposizioni morali adeguate ad esso. Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei,: “intervenendo a ReStart su Rai3 ha spiegato: “Bisogna evitare che ci sia un fraintendimento al riguardo”, precisando che la benedizione alle coppie gay “non sarebbe alla relazione”.”[899]

Come non si può benedire un’associazione mafiosa o un film porno dicendo che non si benedicono gli atti cattivi che sono in essi così non si possono benedire coppie che intrinsecamente sono in contradizione con la Legge divina.

La stessa coppia in quanto ordinata chiaramente e per sé al compimento di atti  peccaminosi non è voluta da Dio e la stessa associazione a delinquere non è voluta da Dio appunto in quanto ordinata ad atti peccaminosi perciò tali coppie e associazioni non possono essere benedette; qui entra anche il discorso dell’occasione prossima di peccato, sappiamo che siamo moralmente obbligati a stare alla larga da tali occasioni e Dio non le benedice: una coppia omosessuale o un’associazione a delinquere è chiaramente un’occasione prossima di peccato che chiaramente Dio non benedice.

Quanto appena detto implica che la benedizione di realtà contrarie alla Legge divina è intrinsecamente scandalosa e inaccettabile e quindi è sempre vietata anche per lo stesso documento “Fiducia supplicans” che appunto vieta tali benedizioni anche non liturgiche qualora siano scandalose.

La Dichiarazione, d’altra parte, come appena detto, afferma che in ambito liturgico vale la regola per cui non possono essere benedetti  “cose, luoghi o contingenze che siano in contrasto con la legge o lo spirito del Vangelo”[900], quindi accetta questa regola e impone ai sacerdoti di verificare che la relazione oggetto della benedizione sia conforme alla Legge divina; dato che questo principio, contrariamente a ciò che dice la Dichiarazione, non è limitato al solo ambito liturgico ma è di ordine generale, va osservato generalmente.

11) Il testo , sulla scia delle affermazioni di Papa Francesco che abbiamo visto e vedremo in questo volume, evita di precisare che gli atti omosessuali sono gravemente disordinati e gravemente immorali, essi quindi posono essere considerati solo peccati, non peccati gravi, oggettivamente, in questo modo svia sottilmente i fedeli e prepara la strada alla legittimazione completa, a livello morale, degli atti omosessuali.

Questo testo, sottolineo, prepara chiaramente e sottilmente alla legittimazione degli atti omosessuali. Vari atti del Papa in questi ultimi anni vanno chiaramente e sottilmente in questa linea, come detto:

  1. a) sostiene l’apostolato di suor Gramick, una suora condannata dalla Congregazione perché favorevole alla legittimtà degli atti omosessuali[901], il Papa le ha inviato una lettera con cui elogia scandalosamente il suo apostolato[902];
  2. b) permette che la benedettina suor Forcades sia lasciata libera di dire cose gravemente contrarie alla sana dottrina anche riguardo all’omosessualità, infatti questa religiosa è favorevole al matrimonio omosessuale e all’amore omosessuale; nessuna condanna pubblica la S. Sede ha emesso circa le affermazioni di tale suora;[903]
  3. c) lascia che  il sacerdote prof. A. Fumagalli della Pontificia Facoltà dell’ Italia settentrionale  sostenga che gli atti omosessuali   sono leciti se attuati in una relazione fedele come emerge dal suo libro “L’amore possibile” Cittadella Editrice 2020, senza intervenire a correggerlo o condannarlo; nessuna correzione o condanna pubblica è stata emessa contro tali errori da parte della S. Sede;
  4. d) non ha mai detto che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati e gravemente contrari alla Legge divina ;
  5. e) ha sostenuto la pubblicazione del documento della Pontificia Commissione Biblica intitolato “Chi è l’uomo” che permette una nuova valutazione morale circa gli atti omosessuali;
  6. f) ha promosso a predicatore degli esercizi preparatori del Sinodo per la sinodalità p. Radcliffe chiaramente schierato per la legittimità degli atti omosessuali …

etc. etc. ci sono molti altri segni che indicano che il Papa e i suoi collaboratori si stanno indirizzando verso la piena legittimazione degli atti omosessuali, come possiamo vedere in questo mio volume.

La Dichiarazione che stiamo esaminando è anche un chiaro indice della facilità con cui papa Francesco cambia le sue affermazioni e delle “scappatoie” che trova per farlo: 3 anni fa le benedizioni delle coppie omosessuali erano state vietate da lui, oggi grazie ad una “scappatoia” senza fondamento teologico e biblico dice precisamente il contrario …

Ciò significa anche che tutto quello che il documento afferma ribadendo in certo modo dottrina cattolica circa la condanna dell’omosessualità e quello che la S. Sede ha detto per frenare l’avanzata dei Vescovi tedeschi riguardo alla dottrina sull’omosessualità può essere facilmente superato con qualche “scappatoia” … per giungere alla piena legittimazione morale degli atti omosessuali, come abbiamo visto in questo volume.

12) Il testo svia, infine, nella fede e nella morale i lettori perché contrario alla Tradizione e alla Bibbia e perciò porta anche a disprezzare la Chiesa Cattolica.

Né la Bibbia né la Tradizione hanno mai favorito o permesso tali benedizioni che il testo legittima e, come detto, la dottrina presentata dalla Dichiarazione non è una vera evoluzione dottrinale ma una perversione che perverte la via di chi la segue, come ha spiegato anche il Card. Müller [904].

Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede è anche grandemente scandaloso e porta facilmente coloro la cui religione è legata alla Bibbia a giudicare in senso negativo la Chiesa Cattolica, a non ritenerla per quello che essa è (vera Chiesa di Cristo da Lui fondata e “colonna della Verità”) e a ripudiare l’idea di entrare in essa!

Mons. Nicola Bux ha affermato molto coraggiosamente in questa linea: “La Sede di Pietro chiede con linguaggio ambiguo, anti evangelico, menzognero e perciò diabolico di benedire ciò che il Signore maledice. Persino ebrei e musulmani sono scandalizzati. È un attentato alla Rivelazione biblica e una ferità grave all’unita della Chiesa Cattolica … Aumenta il divario tra chi segue l’eresia e chi custodisce la fede cattolica trasmessa dagli Apostoli, che la Santa Sede ha smarrita.”[905]

Possiamo aggiungere che la “Fiducia supplicans” aiuta certamente molti cattolici a cedere alle pressioni di gruppi cristiani non cattolici, che ribadiscono il divieto assoluto di benedizioni alle coppie omosessuali e il radicale contrasto degli atti omosessuali, ad uscire dalla Chiesa Cattolica, perché fa pensare che essa stia cedendo sotto la pressione dell’ideologia non cristiana omosessualista; già diversi cattolici hanno minacciato di andarsene[906]; la Chiesa Ortodossa prevede che parecchi cattolici vorranno passare ad essa a causa della “Fiducia supplicans”[907].

Inoltre tale Dichiarazione mina il dialogo ecumenico con alcune Chiese ortodosse: “Secondo i media ortodossi, il metropolita” ortodosso “Hilarion ha dichiarato che dopo la Dichiarazione “Fiducia supplicans” sulla benedizione dei “partner extraconiugali” non è più possibile parlare di riunificazione tra cattolici e ortodossi.

Hilarion di Budapest, ex capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha dichiarato in un’intervista a Rod Dreher, scrittore americano e caporedattore di “The American Conservative”, che il documento vaticano che permette la benedizione delle coppie omosessuali rende impossibile parlare di una possibile riunificazione tra cattolici e ortodossi. L’intervista è stata pubblicata sul canale YouTube Jesus Portal.”[908]

Si tratta di una Dichiarazione che è scandalosa e inutile visto che i singoli possono essere benedetti come singoli; essa appare, al di là delle parole, un certo evidente e implicito riconoscimento della coppia omosessuale e il segno di un cambiamento in atto sotto la pressione dei gruppi che vogliono normalizzare l’omosessualità; si tratta di una “vittoria” di forze contrarie alla sana dottrina cattolica!

Per coloro che hanno pubblicato la Dichiarazione in oggetto valgono, dunque, in modo particolare le parole di s. Pietro per cui ci saranno nella Chiesa falsi maestri : “ … e per colpa loro la via della verità sarà coperta di disprezzo.” (2Pt.2,3)

Lo stesso passo aggiunge riguardo a questi falsi maestri: “… per loro la condanna è in atto ormai da tempo e la loro rovina non si fa attendere.”(2Pt.2,4b)  … di sicuro lo scandalo provocato da questa Dichiarazione non attirerà certo benedizioni divine su chi la sostiene!

In questa linea, questo documento appare come una casa fondata sulla sabbia delle dottrine umane ed è destinato al crollo rovinoso (Cfr. Mt. 7,24-27) …

 

 

b,4) Cardinali e Vescovi chiedono incredibilmente la legittimazione dei rapporti omosessuali; il Papa non li corregge e non li condanna!

 

 

Nel clima di apertura agli atti omosessuali che abbiamo visto non è strano che il nuovo Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca abbia chiaramente affermato nel periodo di Pasqua 2020 di volere un cambiamento della dottrina cattolica sull’omosessualità [909] … e non c’è stata nessuna condanna da parte della Santa Sede alle sue parole né né il Papa è intervenuto in qualche modo pubblicamente contro di lui … Lo stesso Vescovo appena citato è tornato a ribadire la necessità di queste “aperture” agli atti omosessuali[910] … e il Vaticano ugualmente non è intervenuto.

Nel 2022 in un’intervista alla Kna, il cardinale Jean Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (Comece) e relatore generale del Sinodo dei Vescovi ha fatto diverse dichiarazioni sugli atti omosessuali, auspicando un cambiamento di dottrina nella Chiesa Cattolica con queste parole: “Credo che il fondamento sociologico-scientifico di questo insegnamento non sia più corretto”. Cioè il fondamento sociologico-scientifico dell’ insegnamento cattolico che condanna gli atti omosessuali non sarebbe corretto.

Il porporato ha aggiunto che “il modo in cui il Papa si è espresso in passato [sull’omosessualità] può portare a un cambiamento nella dottrina. […] Penso che sia il momento di una revisione fondamentale della dottrina” [911] Si notino bene le parole del Cardinale: le parole del Papa riguardo all’omosessualità possono portare ad un cambiamento della dottrina … non all’evoluzione ma al cambiamento … Cambiamento della dottrina significa in buona teologia perversione della sana dottrina e effettivamente stiamo vedendo come il Papa sta operando per sovvertire la sana dottrina.

Il Cardinale Hollerich ha così proseguito: “Ciò che veniva condannato in passato era la sodomia. A quel tempo si pensava che tutto il bambino fosse contenuto nello sperma dell’uomo. E questo veniva semplicemente trasferito agli uomini omosessuali … non c’è omosessualità nel Nuovo Testamento. C’è solo la menzione di atti omosessuali, che erano in parte atti rituali pagani. Questo era, ovviamente, proibito”.

Le affermazioni del Cardinale oltre che devianti dalla sana dottrina indicano chiaramente il livello infimo di conoscenza della Tradizione cattolica e della Bibbia che tale porporato ha …

Scandaloso è non solo che un prelato così importante presenti certe deviazioni ma anche che le basi su cui fonda tali affermazioni siano profondamente errate, infatti come vedemmo più sopra e come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 2357ss: “… Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, (Cf Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.) la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».[912] Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.”

Per la dottrina cattolica: “Secondo l’ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile. Esse sono condannate nella sacra Scrittura come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto di Dio….  Questo giudizio della Scrittura non permette di concludere che tutti coloro, i quali soffrono di questa anomalia, ne siano personalmente responsabili, ma esso attesta che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e che, in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.”[913]

La condanna della Bibbia riguardo all’omosessualità è netta e chiara: “… esiste un’evidente coerenza all’interno delle Scritture stesse sul comportamento omosessuale. Perciò la dottrina della Chiesa su questo punto non è basata solo su frasi isolate, da cui si possono trarre discutibili argomentazioni teologiche, ma piuttosto sul solido fondamento di una costante testimonianza biblica. … ”[914]

Quindi le affermazioni del Cardinale Hollerich sono basate sul nulla: non è vero che gli atti omosessuali siano stati condannati sulla base di ciò che dice lui. Gli atti omosessuali, invece, sono stati condannati dalla Chiesa perché la Scrittura e la Legge naturale li condannano: essi sono contrari alla vera fede e alla retta ragione, sono contrari alla volontà di Dio e al progetto che Lui ha fissato per noi.

Occorre aggiungere che il card. Hollerich in una successiva breve intervista sembra aver affermato che il suo pensiero sull’omosessualità è in perfetta unione con quello del Papa[915] … non mi meraviglio di tali affermazioni, infatti è chiaro, e sempre più lo sarà nelle prossime pagine, che il Papa Francesco sta cercando di aprire le porte alla legittimazione degli atti omosessuali …

In questa linea non è strano che un altro stretto collaboratore del Papa, il Card. Marx, nei primi mesi del 2022 abbia rilasciato delle dichiarazioni contrarie alla sana dottrina circa l’omosessualità[916] “Lo ha fatto in una intervista pubblicata dal settimanale liberal Stern il 30 marzo, in cui ha affermato che il Catechismo «non è scolpito nella pietra» e che «è lecito avere dubbi sui suoi contenuti». … Marx, ovviamente incalzato dalle domande del giornalista, va avanti affermando che «l’omosessualità non è peccato. Ed è un comportamento cristiano quando due persone, a prescindere dal genere, si difendono a vicenda, nella gioia e nel dolore». Insomma, quello che il cardinale Marx intende affermare è «il primato dell’amore, specialmente negli incontri sessuali». E sembra avere fretta l’arcivescovo di Monaco: «Negli ultimi anni mi sento sempre più libero di dire quello che penso, e voglio che l’insegnamento della Chiesa progredisca. Anche la Chiesa sta cambiando, insieme al mondo: le persone LGBTQ sono parte della Creazione e amate da Dio e noi siamo sfidati a combattere la discriminazione». Alla fine il cardinale Marx ha anche confessato di avere benedetto in passato una coppia omosessuale: «Alcuni anni fa a Los Angeles, dopo una celebrazione in cui avevo predicato su unità e diversità, due persone sono venute da me chiedendomi la benedizione. E io l’ho data. In fin dei conti non si trattava di un matrimonio».”[917]

Come spiega Cascioli queste affermazioni di Marx sono state precedute dalla sua celebrazione di una s. Messa nel mese di marzo del 2022 “per festeggiare i 20 anni di pastorale Queer a Monaco. Ovviamente con bandiera arcobaleno davanti all’altare e con omelia inneggiante a una «Chiesa inclusiva».”[918] Ricordo che il Cardinale Marx oltre che essere Cardinale è membro del ristretto Consiglio dei cardinali che più direttamente aiuta Papa Francesco nel governo della Chiesa.

Sempre nel 2022 anche il presidente della Conferenza episcopale tedesca (DBK), monsignor Georg Bätzing, ha dichiarato il suo desiderio di cambiare l’insegnamento della Chiesa sulla sessualità. Alla domanda: “Sono consentite le relazioni omosessuali?” mons. Bätzing ha risposto: “Sì, è accettabile se avviene con fedeltà e responsabilità. Non pregiudica il rapporto con Dio” dice. E fa un esempio: “Jens Spahn, per esempio, è un buon cattolico.” [919] .

Dio intervenga!

Il Cardinale Hollerich in un’intervista della fine di ottobre del 2022 ha anche affermato  “Papa Francesco richiama spesso la necessità che la teologia sappia originarsi e sviluppare a partire dall’esperienza umana, e non rimanga il frutto della sola elaborazione accademica. Allora, tanti nostri fratelli e sorelle, ci dicono che, qualunque sia l’origine e causa del loro orientamento sessuale, di certo non se lo sono scelto. Non sono «mele guaste». Sono anche loro frutto della creazione. E in Bereshit si legge che ad ogni passaggio della creazione Dio si compiace del suo operato dicendo «..e vide che era cosa buona». Ciò detto voglio essere chiaro: non penso che ci sia lo spazio per un matrimonio sacramentale tra persone dello stesso sesso, perché non c’è il fine procreativo che lo caratterizza, ma questo non vuol dire che la loro relazione affettiva non abbia nessun valore.” [920] Una riproposizione con altri termini di ciò che aveva detto qualche mese prima. Poi il Cardinale, nella stessa intervista, ha sostanzialmente approvato il documento con cui i Vescovi belgi autorizzano una celebrazione con benedizione finale per le coppie omosessuali dicendo “Se rimaniamo all’etimologia di “bene—dire”, pensate che Dio possa mai “dire—male” di due persone che si vogliono bene? Mi interesserebbe di più discutere di altri aspetti del problema.”[921]

Se due persone vivono nel peccato grave impuro contro natura, in realtà non si vogliono veramente bene. Vivere un’unione omosessuale significa farsi del male, secondo l’insegnamento cattolico; il vero bene è vivere secondo la Legge di Dio non contro di essa.

Il Papa non è intervenuto a condannare, come suo dovere, le affermazioni di questi prelati quindi le approva, infatti: chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[922] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo infatti che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime[923].

Appare sempre più evidente che il Papa voglia legittimare gli atti omosessuali e questi prelati entrano appunto come apripista e rompighiaccio per tale legittimazione.

Abbiamo già visto, durante il periodo dei 2 Sinodi della famiglia e durante il periodo che precedeva l’ Amoris Laetitia come il Papa si è servito in modo simile di altri prelati “rompighiaccio” per preparare la strada alla sovversione della dottrina che egli stava per realizzare … Mi spiego meglio: gli interventi scandalosi di questi Cardinali (Hollerich e Marx) molto vicini al Papa non corretti dal Pontefice fanno ricordare interventi simili realizzati da Cardinali molto vicini al Papa prima dei Sinodi della famiglia del 2014-15 ( anche allora 2 Cardinali (Maradiaga e Marx) molto vicini al Papa fecero interventi contrari alla sana dottrina e il Papa non li corresse (cfr. I volume di questo libro p. 105-106)); come vedemmo nel I volume (pp. 105s) quegli interventi non corretti dal Papa preludevano a ciò che avrebbe fatto il Papa e in particolare agli errori che avrebbe diffuso con l’ Amoris Laetitia; i due Cardinali parlavano con le “spalle coperte” perché il Papa era evidentemente e tacitamente favorevole alle loro affermazioni, essi erano dei “rompighiaccio” che dovevano preparare la strada alle deviazioni dottrinali del Papa. La situazione attuale è simile a quella e pare dunque preludere anch’essa ad un intervento del Papa fuori dalla sana dottrina, cioè a qualche scandaloso errore nella linea della liceità degli atti omosessuali.

Nel 2023, nella conferenza stampa sul Sinodo della Sinodalità, “il cardinale Schönborn ha alluso alla possibilità che il Papa possa cambiare il Catechismo sull’omosessualità, come già fatto con la pena di morte”. [924] Seguiamo questo articolo appena citato e notiamo che più precisamente il Cardinale austriaco  rispondendo ad una domanda riguardante la possibilità di modificare il Catechismo della Chiesa Cattolica circa l’assoluta condanna dell’omosessualità ha detto: “Il Catechismo è opera della Chiesa ed è promulgato dal Papa. Dalla sua pubblicazione c’è stata solo una volta una modifica, ad opera di papa Francesco, sulla pena di morte. …”. Riguardo alla possibilità che ci siano altre modifiche il Cardinale ha detto: “Non lo so, è il Papa che l’ha promulgato e l’ultima parola spetta a lui, solo lui può modificarlo”. Quindi Schönborn ha aggiunto: «Qualcosa che non corrisponde al disegno di Dio può essere, in maniera soggettiva, intesa come una imputabilità ridotta o che non sussiste? Sono temi che riguardano la teologia morale». Il dott. Scandroglio in un articolo ha affermato: “Ecco la scappatoia possibile: dichiarare nel Catechismo che le condotte omosessuali sono oggettivamente riprovevoli, ma dal punto di vista soggettivo sono sempre scusabili sia per ignoranza sia per mancanza di libertà, ossia perché è impossibile per la persona omosessuale votarsi alla castità o far ritorno alla sua eterosessualità perduta.”[925]

Che l’ attività omosessuale sia contraria alla Legge di Dio è chiaro, che l’uomo possa essere in vario modo limitato verso l’attuazione di una norma anche divina è risaputo, ma è risaputo che vi è anche la grazia divina che ci aiuta a non peccare e a vivere secondo Dio, ed è risaputo che, soprattutto con l’aiuto della grazia, si possa uscire dall’omosessualità e passare all’eterosessualità, come visto più sopra e come si vede nella vita di tante persone che testimoniano la loro conversione su questo punto.

Vedremo meglio nel prossimo volume la questione delle limitazioni soggettive riguardo agli atti che Dio comanda ma già da ora deve essere chiaro che Dio chiama tutti alla santa castità (celibataria o matrimoniale)  e aiuta tutti a realizzare questa virtù e Dio è onnipotente quindi nessun uomo può essere considerato esente dall’obbligo di attuare una vita casta (celibataria o matrimoniale) tutti devono sforzarsi con l’aiuto della preghiera e dei Sacramenti a manifestare la santità di Dio nella loro vita anche attraverso la castità, come afferma chiaramente la sana dottrina cattolica[926].

Dio intervenga!

 

 

b,4,1) Alcuni prelati cattolici rispondono a questi Cardinali e Vescovi.

 

 

Se il Papa non interviene a condannare i prelati suddetti , altri ministri di Dio lo fanno.

Giustamente il Vescovo Strickland ha chiesto al Card. Marx di dimettersi, visto che tale principe della Chiesa ha detto cose molto gravi e contrarie alla sana dottrina circa gli atti omosessuali. Il cardinale Marx ha lasciato la fede cattolica deve essere onesto e dimettersi ufficialmente, ha scritto Strickland su Twitter, in risposta alle dichiarazioni del cardinale tedesco. “L’omosessualità non è un peccato”, aveva detto Marx alla rivista tedesca Stern, e aveva aggiunto: “È in linea con un atteggiamento cristiano quando due persone, indipendentemente dal loro genere, si sostengono a vicenda attraverso gioie e dolori. Parlo del primato dell’amore, in particolare nell’incontro sessuale”.[927]

Anche p. Philip G. Bochanski, direttore esecutivo di Courage International, ha indirizzato la sua lettera, pubblicata dalla CNA, al cardinale tedesco Reinhard Marx e al cardinale Jean-Claude Hollerich, S.J., arcivescovo di Lussemburgo, pregandoli di non violare i loro giuramenti di sostenere l’insegnamento della Chiesa. Philip G. Bochanski è responsabile di un’ apostolato internazionale cattolico che si occupa di aiutare gli omosessuali a vivere secondo la sana dottrina, perciò ha scritto una lettera aperta ai principali prelati europei che hanno chiesto di cambiare l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità appunto invitandoli ad essere fedeli alla sana dottrina, come essi hanno giurato di fare iniziando il loro ministero nella Chiesa; “Quando ognuno di noi si stava preparando per l’ordinazione, come tutti i nostri fratelli diaconi, sacerdoti e vescovi, abbiamo fatto una professione pubblica di fede e prestato giuramento di fedeltà”, ha scritto p. Bochanski. “Quando abbiamo prestato quel giuramento, abbiamo giurato riguardo a tali insegnamenti che ci saremmo ‘attenuti’ alla dottrina della Chiesa …  “[928]; tale dottrina cattolica è chiarissima nel condannare gli atti omosessuali come gravemente disordinati, perciò i Cardinali suddetti devono seguire e diffondere tale dottrina.

Parole simili possono essere indirizzate a mons. Bätzing.

Il Cardinale Arinze ha affermato: “ L’omosessualità è ben trattata nel Catechismo della Chiesa Cattolica. La tendenza in sé non è condannata. Ma agire secondo questa tendenza è peccaminoso, disordinato, così come è peccaminosa l’attività eterosessuale al di fuori dei matrimonio legittimo. L’ insegnamento cattolico sull’omosessualità non deve essere cambiato. La Chiesa non ha il potere di benedire le coppie omosessuali. Un

documento delia Congregazione per la Dottrina della Fede lo dice chiaramente. È uno scandalo che un vescovo

o un cardinale parli o scriva come se l’attività omosessuale fosse da approvare.”[929]

Lo stesso Cardinale africano riferendosi ai prelati che mostrano l’intenzione di voler cambiare la dottrina cattolica riguardo all’omosessualità ha affermato: “Il desiderio di modificare l’insegnamento della Chiesa

sulla sessualità e sul gender è sbagliato. L’uomo non ha il potere di modificare l’ordine stabilito da Dio Creatore.

I vescovi e i cardinali che vogliono quello che chiamano un cambiamento paradigmatico del sesto e del nono comandamento non sono progressisti. Sono su una dottrina sbagliata. Coloro che insegnano la dottrina cattolica tradizionale sulla castità non sono conservatori. Sono solo nella corretta dottrina cattolica. Due più due fa quattro non è essere conservatori. È solo aritmetica corretta.” [930]

Il Cardinale Pell è intervenuto per condannare gli errori del Cardinale Hollerich e del Vescovo Bätzing nonché del Sinodo tedesco riguardo agli atti omosessuali, il porporato australiano “ … ha chiesto alla Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede … di intervenire ufficialmente contro il “rifiuto radicale ed esplicito dell’insegnamento della Chiesa cattolica sull’etica sessuale” da parte del cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, e del presidente della Conferenza episcopale tedesca (DBK), il vescovo Georg Bätzing, e di “giudicare” i due.” [931]

Il Cardinale Müller ha appoggiato pienamente le affermazioni del Cardinale Pell e ha detto chiaramente: “Pell ha tutto il diritto di ricordare alla Congregazione per la Fede la sua responsabilità di assicurare, nell’autorità del Successore di Pietro, la verità della fede e l’unità della Chiesa di Cristo contro l’eresia aperta del sinodalismo tedesco.”

Il prelato tedesco ha aggiunto: “Non si deve obbedire ai vescovi eretici. Ogni cattolico è chiamato a testimoniare la verità nei loro confronti, anche se essi impongono il loro potere con misure violente, come i vescovi ariani e donatisti hanno perseguitato i veri cattolici”.[932]

Dio intervenga!

 

 

b,5) Il Sinodo tedesco chiede che la dottrina sull’illiceità degli atti omosessuali sia messa da parte … il Papa non interviene per condannare radicalmente tale colossale errore!

 

 

b,5,1) Ricordiamo alcune cose fondamentali riguardo al Sinodo tedesco.

 

 

Come ha spiegato il Card. Muller: “Il termine “sinodo” (e il suo equivalente latino, “concilio”) divenne un termine ecclesiastico quando i vescovi si riunirono ad Antiochia nel 268 per condannare Paolo di Samosata come eretico. Per contrastare il falso maestro Ario, il primo Concilio ecumenico (o sinodo) di Nicea formulò la dichiarazione dogmatica che Gesù Cristo è il Figlio del Padre …  Questo fu il primo dei ventuno grandi concili della Chiesa cattolica riconosciuti come ecumenici. … Nel 1965, su suggerimento del Concilio Vaticano II, Papa Paolo VI istituì un nuovo tipo di sinodo, il “Sinodo dei Vescovi”. Lo scopo era quello di rendere più visibile la collegialità dei vescovi. … uno scambio costante tra i vescovi e con il Romano Pontefice è della massima importanza per la testimonianza della Chiesa della salvezza di Dio in Cristo per il mondo intero e per ogni individuo. In questo continuo scambio, il Sinodo dei vescovi è un’assemblea consultiva.”[933]

Fissiamo alcuni punti fondamentali riguardo al Sinodo della Chiesa tedesca.

1) Il Cardinale Reinhard Marx, allora Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, dichiarò dopo il Sinodo straordinario del 2014 sulla famiglia: “Fino ad ora, queste due questioni erano state assolutamente non negoziabili. Sebbene non fossero riuscite a ottenere la maggioranza dei due terzi, la maggioranza dei padri sinodali aveva comunque votato a loro favore.” “Fanno ancora parte del testo”, ha continuato Marx. “Ho chiesto in particolare al Papa di questo, e il Papa ha detto che voleva tutti i punti pubblicati insieme a tutti i risultati delle votazioni. Voleva che tutti nella chiesa vedessero dove ci trovavamo. No, questo Papa ha spalancato le porte e il voto i risultati alla fine del sinodo non lo cambieranno “.[934] Le parole del Cardinale erano riferite al fatto che nella votazione finale tre paragrafi non avevano raggiunto la maggioranza statutariamente richiesta dei 2/3 per l’approvazione e inclusione nella relazione finale: il paragrafo riguardante la cura pastorale delle persone con tendenze omosessuali e i due paragrafi che trattavano della questione della comunione per i divorziati risposati … . Malgrado questo rifiuto, e in deroga al regolamento, Papa Francesco ordinò che tali passaggi risultassero nel testo finale che sarebbe stato poi inviato alle diocesi e parrocchie al fine di ispirare le proposte della “base” per il Sinodo Ordinario dell’anno successivo.

2)  Il Cardinale Marx era ed è uno dei più stretti collaboratori del Papa ed è stato il Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca e sotto la sua guida è stato pensato ed è iniziato il Sinodo della Chiesa che è in Germania[935].

3) Nel 2019 il Papa inviò una lettera alla Chiesa che è in cammino in Germania in cui invitava a camminare insieme; in essa leggiamo in particolare: “Come corpo apostolico, camminiamo e camminiamo insieme, ascoltandoci a vicenda sotto la guida dello Spirito Santo …

  1. La prospettiva sinodale non cancella gli antagonismi o le perplessità, né i conflitti restano subordinati a risoluzioni sincretiste di “buon consenso” o risultanti dall’elaborazione di censimenti o indagini su questo o quell’altro tema. … La sinodalità, con lo sfondo e la centralità dell’evangelizzazione e del Sensus Ecclesiae come elementi determinanti del nostro dna ecclesiale, esige di assumere coscientemente un modo di essere Chiesa in cui «il tutto è più della parte, ed è anche più della loro semplice somma… Bisogna sempre allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi. Però occorre farlo senza evadere, senza sradicamenti… Si lavora nel piccolo, con ciò che è vicino, però con una prospettiva più ampia».[42] … Parlare, agire, e rispondere come Corpo di Cristo significa anche parlare e agire alla maniera di Cristo, con i suoi stessi sentimenti, modi e priorità. …  Abbiamo bisogno di preghiera, penitenza e adorazione che ci rendano capaci di dire come il pubblicano: «O Dio, abbi pietà di me peccatore» (Lc 18, 13) …
  2. Cari fratelli e sorelle, so della vostra costanza e di quello che avete sofferto e soffrite, … Desidero camminare e camminare al vostro fianco, con la certezza che, se il Signore ci ha ritenuti degni di vivere questo momento, non lo ha fatto per mortificarci o paralizzarci di fronte alle sue sfide …”.[936]

4) Nel giugno 2020, dopo che un Vescovo tedesco si era ritirato dal  : “…  “Forum sinodale” sulla sessualità che fa parte del “Cammino sinodale” in corso in Germania perché il forum cerca di mettere in dubbio gli insegnamenti fondamentali della Chiesa cattolica sulla morale sessuale riferendosi alla sessualità come “polivalente””[937] il Presidente della Conferenza Episcopale tedesca,  mons. Bätzing, si è incontrato con il Papa, il quale ha, ovviamente, mostrato di apprezzare il cammino sinodale tedesco e nel “… comunicato stampa della conferenza episcopale tedesca è detto che il vescovo e il papa hanno discusso la situazione della Chiesa in Germania, l’impatto del coronavirus e l’andamento del “Cammino sinodale”. La prima assemblea sinodale si è svolta a Francoforte alla fine di gennaio. La seconda riunione è prevista per il prossimo settembre, nonostante la crisi del coronavirus.  Il comunicato stampa ha aggiunto che Papa Francesco ha esortato il “Cammino sinodale” e la Chiesa tedesca ad essere attenta ai poveri, agli anziani, ai rifugiati e ad altri bisognosi.”[938]

5) Nel giugno 2021 di nuovo il Vescovo Bätzing, attuale Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca,  ha incontrato il Papa che ugualmente ha dato sostegno al “Cammino sinodale” tedesco, perciò in un significativo articolo apparso su Lifesite News leggiamo:

“Unless Pope Francis issues a correction of this official German statement within a very short time – which is highly improbable – one may conclude from this meeting and message that which many concerned observers were worried about for years now: namely, that Pope Francis supports the German Synodal Path. And that Synodal Path is currently questioning many of the Church’s irriformable doctrines (such as on an all-male priesthood, the clerical governance of the Church, and the ban on blessings of homosexual couples, cohabitation, and contraception).”[939]

Che significa: a meno che Papa Francesco non presenti una correzione di questa dichiarazione ufficiale tedesca in brevissimo tempo – il che è altamente improbabile – si può concludere, da questo incontro e dal messaggio, che Papa Francesco sostiene il percorso sinodale tedesco. E quel cammino sinodale sta attualmente mettendo in discussione molte delle dottrine irriformabili della Chiesa, come il sacerdozio ministeriale riservato solo agli uomini, il divieto di benedizioni delle coppie omosessuali, della convivenza e della contraccezione etc. Nello stesso articolo la giornalista ha aggiunto che qualche settimana prima dell’incontro con Bätzing il Papa aveva incontrato Marx, aveva parlato con lui, ma gli aveva comunque permesso di pubblicare la sua lettera che offriva le sue dimissioni che il Papa aveva poi respinto solo pochi giorni dopo, in questo modo il Papa dava al Cardinale Marx l’approvazione ufficiale per aver iniziato, nel 2019, proprio il controverso cammino sinodale che da allora ha scosso la Chiesa cattolica in Germania e nel mondo. Tutto questo fa, ovviamente, capire, continua la giornalista, che dietro il cammino sinodale tedesco e i suoi errori sta il Papa.

Un articolo diffuso dalla Santa Sede sull’incontro in oggetto, appare purtroppo nella linea di comunicazione che ormai conosciamo come propria del Papa per sostenere il “cambio di paradigma”, tale articolo non fa rilevare, ovviamente, nessuna radicale opposizione del Papa a quanto si sta compiendo in Germania specie riguardo a questioni inerenti gli atti omosessuali … solo fa notare che il suddetto Vescovo parlando con il Papa ha: “chiarito che le voci che la Chiesa in Germania voglia percorrere strade speciali non sono vere”. [940] … il Sinodo certamente non vuole percorrere strade speciali ma è nella linea del Papa cioè del “cambio di paradigma” ed appare piuttosto un apripista per una più radicale perversione della sana dottrina …

 

 

b,5,2) Il Sinodo tedesco presenta significative richieste contrarie alla fede cattolica, tra esse la legittimazione degli atti omosessuali, il Papa non condanna tali  errori, molti Vescovi e Cardinali di tutto il mondo, invece, si oppongono fortemente ad essi…

 

 

Già nel 2020 il Cardinale Müller aveva criticato il Sinodo tedesco paragonandolo con l’Atto abilitante del 1933 (la legge approvata dal Reichstag nel 1933 che consentiva ad Adolf Hitler di assumere poteri dittatoriali[941]) e dicendo che tale Sinodo annulla la Costituzione di Diritto Divino della Chiesa, allontanandosi così dalla missione religiosa della Chiesa; secondo il Cardinale tedesco: in un processo suicida, la maggioranza del Sinodo ha stabilito che le sue decisioni sono valide anche se contraddicono la dottrina cattolica.[942] Sempre nel 2020 lo stesso Cardinale aveva aggiunto profeticamente che il Sinodo tedesco non sarebbe stato “il grande balzo” avanti della Chiesa cattolica tedesca. [943] Anche altri Cardinali criticarono già nel 2020 il Sinodo tedesco[944].

Il porporato germanico ha poi aggiunto, in un altro suo intervento, riferendosi ancora al Sinodo tedesco, che in esso viene ereticamente negato in aperta contraddizione con il Vaticano II da una maggioranza di vescovi e funzionari laici (anche se ciò viene travestito da frasi pastorali) l’insegnamento del Concilio Vaticano II sull’unicità della redenzione in Cristo, la piena realizzazione della Chiesa di Cristo nella Chiesa cattolica, l’essenza intima della Liturgia cattolica come adorazione di Dio e mediazione della grazia, la Rivelazione e la sua presenza nella Scrittura e nell’Apostolica tradizione, l’infallibilità del magistero, il primato del Papa, la sacramentalità della Chiesa, la dignità del sacerdozio, la santità e l’indissolubilità del matrimonio. La maggioranza sinodale tedesca nega categoricamente al Papa l’autorità conferitagli da Cristo come successore di Pietro. Il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, continua il Card. Müller, sull’impossibilità di legittimare i contatti sessuali tra persone dello stesso sesso ed extraconiugali attraverso una benedizione è ridicolizzato da vescovi, sacerdoti e teologi tedeschi (e non solo tedeschi) come mera opinione di funzionari.

Il Cardinale ha aggiunto che, purtroppo, a tutti evidente è la sproporzione tra la risposta relativamente modesta, del Papa, ai massicci attacchi che vengono dal Sinodo tedesco  all’unità della Chiesa (così come in altre pseudo-riforme) e la dura disciplina con cui il Pontefice ha colpito attraverso il documento Traditionis Custodes coloro che vogliono celebrare la s. Messa secondo il Messale di Giovanni XXIII (1962).[945]

Sottolineo: a tutti evidente è la sproporzione tra la risposta relativamente modesta, del Papa, ai massicci attacchi che vengono dal Sinodo tedesco  all’unità della Chiesa (così come in altre pseudo-riforme) e la dura disciplina con cui il Pontefice ha colpito attraverso il documento Traditionis Custodes coloro che vogliono celebrare la s. Messa secondo il Messale di Giovanni XXIII (1962)[946].

Nel  2021 anche mons. Aquila diffuse un’approfondita risposta alle affermazioni del Sinodo tedesco[947].

Nel 2022 il Sinodo Tedesco, guidato proprio da mons. Bätzing, produceva vero sconcerto e scandalo nel mondo cattolico a causa delle richieste di tale assemblea; le principali richieste di tale Sinodo erano:

1) sacerdozio femminile;

2) benedizione delle coppie omosessuali;

3) emendamento del Catechismo in tema di morale sessuale e in particolare in tema di atti omosessuali;

4) abolizione del celibato come regola per i sacerdoti. [948]

Per quanto riguarda l’emendamento del Catechismo circa la morale sessuale il Sinodo chiedeva in particolare, per le questioni che qui ci interessano, una rivalutazione dell’omosessualità; l’orientamento omosessuale farebbe parte, secondo tale Cammino, dell’identità dell’uomo come creato da Dio, non dovrebbe essere giudicato diversamente da qualsiasi altro orientamento sessuale da un punto di vista etico. Ognuno sarebbe chiamato a integrare la propria sessualità (anche quella omo) nel proprio stile di vita. Sarebbero da rivedere, in quest’ottica, i numeri 2357 2359 e 2396 (omosessualità e castità) del Catechismo della Chiesa Cattolica e i corrispondenti numeri del Compendio di tale Catechismo. [949]

Di fronte a tali affermazioni gravemente erronee del Sinodo tedesco c’è stata una reazione forte di vari episcopati. Anzitutto i Vescovi polacchi, attraverso il loro Presidente mons. Gadecki, hanno fatto sentire la loro voce, sottolineando che “Fedeli all’insegnamento della Chiesa, non dobbiamo cedere alle pressioni del mondo o ai modelli della cultura dominante. Evitiamo di ripetere slogan banali e richieste standard come l’abolizione del celibato, il sacerdozio delle donne, la comunione dei divorziati risposati o la benedizione delle coppie dello stesso sesso”.[950]  I prelati della Polonia hanno chiaramente ribadito la obbligatorietà della dottrina del Catechismo della Chiesa Cattolica sull’omosessualità. “Una delle tentazioni della Chiesa oggi, scrive il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, è “mettere costantemente a confronto gli insegnamenti di Gesù con i progressi attuali della psicologia e delle scienze sociali”. Le posizioni attuali sull’omosessualità sono quindi paragonabili alle posizioni scientifiche sul razzismo e sull’eugenetica che si tennero all’inizio del XX secolo. Il cambiamento di atteggiamento nei confronti della sessualità è attribuibile a “deliri ideologici”.” [951]   La Chiesa Cattolica non può accettare, tantomeno può benedire o promuovere, una falsa immagine di umanità, ha affermato poi l’Arcivescovo Gądecki. La crisi della fede, leggiamo nel testo dei Vescovi polacchi, è una delle ragioni per cui qualcuno nella Chiesa ha difficoltà a “proclamare un chiaro insegnamento teologico e morale”.  Non è compito della Chiesa abbassare gli standard morali, la Chiesa deve “trovare mezzi efficaci per far pentire le persone” e per farle vivere secondo la Legge divina. In questo si manifesta anche la misericordia di Dio. [952]

Il Cardinale Müller ha elogiato l’intervento dei Vescovi polacchi con uno scritto nel quale afferma che il loro Presidente, mons. Gadecki: “ … esprime le preoccupazioni e i timori che vengono alla mente di ogni cristiano che si sente e pensa cattolico (sentire cum Ecclesia) quando analizza attentamente le dispute e i processi sulla “via sinodale” di Francoforte della DBK e della ZdK. … Con riferimento all’insegnamento e alla pratica della Chiesa fondata nella Rivelazione, l’arcivescovo di Poznan conferma l’infedeltà della “benedizione” e quindi l’approvazione ingannevole del desiderio e dell’azione sessuale extraconiugale (Mt 5, 28) (Mc 10, 11f), la negazione della doppia sessualità dell’uomo come uomo e donna, la richiesta del sacramento dell’Ordine sacro per le donne e l’ignoranza della corrispondenza interna tra il sacerdozio sacramentale e lo stile di vita celibe ( Vaticano II, Presbyterorum ordinis 16) …” [953]   Quindi il porporato teutonico ha precisato che la Parola di Dio è insieme: (1) elevazione a Dio e alla sua luce nella carità, (2) critica della società e liberazione dal peccato. Tutta la comunità dei credenti deve percepire e analizzare “i segni dei tempi”, cioè la situazione spirituale, sociale, culturale, politica del presente, ma deve “interpretarli alla luce del Vangelo” (Gaudium et spes 4).” [954]. La Chiesa deve essere riflesso di Cristo e non della mentalità della sua epoca, la Chiesa deve convertire gli uomini a Cristo, non alle idee mondane della sua epoca. Come diceva il Concilio Vaticano II:  “Cristo è la luce delle nazioni” e “il desiderio di questo Sinodo riunito nello Spirito Santo” (del Concilio Vaticano II) era quello “di illuminare tutti gli uomini con la sua gloria, che risplende sul volto della Chiesa, annunciando il Vangelo a tutte le creature.” ( Cost. dog. sulla Chiesa, Lumen gentium 1). La parola del Dio Trino come origine, significato e scopo di ogni essere umano e come luce sulle questioni fondamentali della vita umana, distingue radicalmente la Chiesa di Cristo dalle istituzioni mondane.[955]

La teologia cattolica, ha aggiunto il Cardinale tedesco, ha sempre lavorato ad una “sintesi spirituale aggiornata della verità rivelata e del pensiero e delle conoscenze naturali della filosofia e delle conoscenze empiriche che si sviluppano costantemente attraverso prove ed errori.” La contraddizione tra la verità rivelata e la verità sul mondo della sua creazione riconosciuta dalla ragione naturale si produce solo quando la conoscenza della creazione attraverso la ragione è interpretata in modo errato a causa di pregiudizi ideologici o utilizzata in modo scorretto.[956] Questa del Cardinale Müller è un’affermazione molto importante e illuminante:  la contraddizione tra la verità rivelata e la verità sul mondo della sua creazione riconosciuta dalla ragione naturale si produce solo quando la conoscenza della creazione attraverso la ragione è interpretata in modo errato a causa di pregiudizi ideologici o utilizzata in modo scorretto; i Vescovi tedeschi stanno appunto interpretando in modo errato e utilizzando in modo scorretto la conoscenza della creazione attraverso la ragione.

Anche la Conferenza episcopale nordica ha manifestato preoccupazione riguardo alle richieste del Sinodo tedesco e ha notato che nella legittima ricerca di risposte alle domande del nostro tempo, dobbiamo fermarci a quegli argomenti che contengono affermazioni immutabili della dottrina della Chiesa; la dottrina immutabile non può essere oggetto di discussione in ordine al cambiamento; le vere riforme della Chiesa sono sempre consistite nel difendere, spiegare e mettere in pratica l’insegnamento cattolico fondato sulla rivelazione divina e sulla tradizione autentica, non consistono nel seguire lo spirito del tempo, che è estremamente fugace.[957]

Il Vescovo Bätzing, Presidente della Conferenza Episcopale tedesca ha risposto, in aprile 2022, alle lettere dei Vescovi polacchi e scandinavi dicendo loro che : “… posso assicurarvi che nelle deliberazioni e decisioni del Cammino sinodale si fa una differenziazione molto attenta su quali cambiamenti e riforme possono essere realizzati nell’ambito della responsabilità diocesana dei membri della Conferenza episcopale tedesca e quali questioni, preoccupazioni e desideri di riforma devono essere inseriti nel contesto della Chiesa mondiale, in particolare nel cammino sinodale della Chiesa mondiale”.

Bätzing ha affermato di apprezzare le preoccupazioni dei vescovi, ma i loro “timori espressi e impliciti non corrispondono alle effettive deliberazioni, discussioni e decisioni del nostro Cammino sinodale”. … Scrive Bätzing: “Vorrei anche qui chiarire che l’immutabile e inalterabile depositum fidei non deve essere inteso in modo tale che ogni pratica ecclesiastica, ogni regolamento e ogni forma sociale di Chiesa, che sono stati sviluppate nel corso della storia e in circostanze molto specifiche del tempo, rappresentano già di per sé questo immutabile depositum”. [958]

Devo, quindi, ritenere che per lui non appartengono al deposito della fede la condanna assoluta degli atti omosessuali e delle benedizioni alle coppie omosessuali e altre dottrine “calpestate” dalle affermazioni del Sinodo tedesco …

Il Cardinale Brandmüller è intervenuto a condannare radicalmente gli errori emergenti dai testi del Sinodo tedesco. Secondo il porporato tedesco i testi elaborati dall’assemblea sinodale avanzano esigenze che sono in palese contraddizione con l’autentica fede cattolica, con la costituzione gerarchico-sacramentale e con gli insegnamenti morali vincolanti della Chiesa. Il fatto che ​​i vescovi siano stati favorevoli a questi errori  mostra la gravità della situazione e solleva questioni fondamentali.[959]

Anche alcuni Cardinali e molti Vescovi di tutto il mondo hanno scritto una lettera ai Vescovi tedeschi riguardo al Sinodo, in essa hanno affermato in particolare: “… gli eventi in Germania ci costringono ad esprimere la nostra crescente preoccupazione per la natura dell’intero processo del “Cammino Sinodale” tedesco e il contenuto dei suoi vari documenti. … l’urgenza delle nostre osservazioni qui contenute trovano il loro fondamento nella lettera ai Romani, capitolo 12, ed in particolare nell’avvertimento di San Paolo di «non conformarsi alla mentalità di questo mondo». La serietà di queste osservazioni scaturisce dalla confusione che il “Cammino Sinodale” ha già causato e continua a causare, e dal potenziale per uno scisma che inevitabilmente ne deriverebbe nella vita della Chiesa.  …

Come vostri confratelli vescovi, le nostre preoccupazioni includono quanto segue:

  1. Non ascoltando lo Spirito Santo ed il Vangelo, le azioni del Cammino Sinodale minano: la credibilità dell’autorità della Chiesa, compresa quella di Papa Francesco; l’antropologia cristiana e la morale sessuale; e l’attendibilità delle Scritture.
  2. … i documenti del Cammino Sinodale tedesco sembrano in gran parte ispirati non dalla Scrittura e dalla Tradizione … ma dall’analisi sociologica e dalle ideologie politiche contemporanee, incluse quelle del “gender”. …

3 Il contenuto del Cammino Sinodale sembra anche reinterpretare, e quindi sminuire, il significato della libertà cristiana. … Una coscienza cristiana adeguatamente formata rimane soggetta alla verità sulla natura umana e alle norme di una vita retta rivelate da Dio e insegnate dalla Chiesa di Cristo. Gesù è la verità che ci rende liberi (Gv. 8). …  In questo tempo l’ultima cosa di cui la nostra comunità di fede ha bisogno è ricevere più confusione. Nel discernere la volontà del Signore per la Chiesa in Germania, siate certi delle nostre preghiere per voi.”[960]

Il Cardinale Pell è intervenuto per condannare gli errori del Cardinale Hollerich e del Vescovo Bätzing nonché del Sinodo tedesco riguardo agli atti omosessuali, il porporato australiano “ … ha chiesto alla Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede … di intervenire ufficialmente contro il “rifiuto radicale ed esplicito dell’insegnamento della Chiesa cattolica sull’etica sessuale” da parte del cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, e del presidente della Conferenza episcopale tedesca (DBK), il vescovo Georg Bätzing, e di “giudicare” i due.” [961]

Pell comprende la difficile situazione della Chiesa tedesca dovuta al calo dei membri nelle chiese ma afferma che l’unica risposta possibile è quella di “riscoprire le promesse di Gesù” e di interiorizzare più fortemente il “bene immutabile della fede”, è invece sbagliato “seguire i mutevoli dettami della cultura secolare contemporanea”, come mostra di fare il Sinodo tedesco. [962]

Il Cardinale australiano si riferisce in particolare, con tali affermazioni, “alla “eccellente lettera” della Conferenza episcopale nordica ai suoi confratelli tedeschi del 9 marzo 2022, che Pell vede come “un esempio del rifiuto quasi unanime di queste innovazioni da parte dei vescovi di tutto il mondo”, tuttavia, secondo il porporato australiano, era necessario un “chiaro rimprovero romano secondo il giusto processo” cioè era necessario un chiaro intervento da parte della S. Sede di condanna delle affermazioni dei Vescovi tedeschi; secondo il Cardinale Pell: l’unità cattolica intorno a Cristo e al suo insegnamento richiede “unità sugli elementi più importanti nella gerarchia delle verità”; nessuno dei dieci comandamenti, per il porporato americano, è negoziabile: tutti devono essere obbediti, anche dai peccatori. “Non ci deve essere una versione speciale australiana o tedesca dei dieci comandamenti”. [963]

Finalmente, nel luglio 2022 la S. Sede è intervenuta con una dichiarazione senza firma e senza nome, ma avente come fonte chiaramente il Papa, in cui si afferma: “… che il “Cammino sinodale” in Germania non ha facoltà di obbligare i Vescovi ed i fedeli ad assumere nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina e di morale …  Pertanto si auspica che le proposte del Cammino delle Chiese particolari in Germania confluiscano nel percorso sinodale che sta percorrendo la Chiesa universale, per un reciproco arricchimento e una testimonianza di quella unità con la quale il corpo della Chiesa manifesta la sua fedeltà a Cristo Signore.” [964] Come si vede il Papa non condanna nettamente gli errori del Sinodo tedesco, solo dice loro che non possono imporre le loro vedute a Vescovi e fedeli e dice loro altresì di aspettare e di far confluire le loro richieste nel percorso sinodale che la Chiesa sta vivendo in questi anni.

I responsabili del Sinodo tedesco hanno risposto a tale dichiarazione della S. Sede così “Fin dall’inizio del Cammino sinodale ci siamo adoperati come presidenza per cercare canali diretti di comunicazione con gli uffici romani. Questa sarebbe, a nostro avviso, la sede per tali chiarimenti. Purtroppo la presidenza sinodale ad oggi non è stata invitata a un colloquio: con rammarico e irritazione constatiamo che fino ad ora non c’è stata una comunicazione diretta. Secondo noi la Chiesa sinodale funziona diversamente! E ciò vale anche per la modalità scelta per la comunicazione odierna che genera in noi stupore.” Tale risposta poi includeva anche una “frecciata” al Papa: “Non è un buon esempio di stile comunicativo all’interno della Chiesa pubblicare dichiarazioni non firmate e senza nome”. Infine i suddetti responsabili ribadivano che i temi all’ordine del giorno del Sinodo teutonico non sarebbero cambiati, perché “riteniamo sia nostro dovere indicare chiaramente dove, a nostro avviso, sono necessari dei cambiamenti. Ciò facendo, percepiamo già ora come i problemi e le questioni da noi richiamati siano simili in tutto il mondo”.[965]

Dopo le dichiarazioni della S. Sede e dopo tale dichiarazione dei responsabili del Sinodo teutonico il Card. Müller ha affermato che il Cammino sinodale era condannato fin dall’inizio, è solo che gli iniziatori non se ne erano ancora resi conto; esso in realtà non ha nulla a che fare con la “sinodalità”, né con la “via”, esso ricorda piuttosto una “organizzazione politica” che si considera “l’avanguardia della Chiesa universale”.

Il Cardinale ha affermato che la Rivelazione è affidata alla Chiesa per la sua fedele conservazione, e il gruppo di cattolici riunito in modo quasi casuale nel Sinodo tedesco non ha in qualche modo il diritto e l’autorità di scavalcare la costituzione sacramentale della Chiesa e reinterpretare la Rivelazione.

È stato “difetto di nascita” di questo Cammino quello di porsi come “avanguardia della Chiesa” ma in realtà si notava nei suoi dirigenti “una scarsa conoscenza dell’ecclesiologia cattolica”. Quello che si persegue con tale assemblea non è altro che la divisione, una cosiddetta riforma con un piede di porco, cioè una riforma che vuole scardinare la sana dottrina e  sovvertire la Chiesa.

Müller ha notato che lo ZdK, Comitato centrale dei cattolici tedeschi, un organismo riconosciuto dalla Conferenza episcopale tedesca, che coordina le forze dell’apostolato laicale e che ha lo scopo di promuovere l’apostolato della Chiesa, ha per Presidente Irme Stetter-Karp, che in un articolo per il settimanale di Amburgo “Die Zeit” aveva sottolineato che si dovrebbe “assicurare che l’intervento medico di un aborto sia reso possibile su tutta la linea”. Il cardinale Müller ha affermato: “Chiunque voglia garantire questi crimini, a livello di area per l’intera popolazione, non può fingere di essere riformatore della Chiesa”.[966]

Aggiungo che il Comitato Centrale appena citato sostiene la posizione secondo cui i diritti LGBTQ sono diritti umani; in questa linea il Cammino sinodale della Chiesa in Germania, che cerca riforme per rivalutare la sessualità, tra le altre cose, ha preparato bozze di risoluzioni nel Forum sinodale 4 “Vivere in relazioni di successo – amare vivere nella sessualità e partenariato” con ampie relazioni teologiche e riguardanti le scienze umane. All’assemblea sinodale del settembre 2022 era prevista la presentazione di un testo d’azione separato per il riconoscimento della diversità di genere.[967]

Tale posizione appare completamente deviante dalla sana dottrina cattolica; riprendendo le affermazioni del Cardinale Müller possiamo dire che chiunque sostiene questi errori non può fingere di essere riformatore della Chiesa.

Lo stesso Cardinale ha poi detto “La Chiesa è fondata da Cristo, non può essere riformata, è insuperabile; … noi possiamo seguire la via e dobbiamo seguire la via del pentimento e del rinnovamento” la Chiesa è già perfetta in Cristo e nel Cielo e noi dobbiamo anzitutto “… riformarci e rinnovarci in Gesù Cristo e dare così la risposta alle sfide di oggi”. [968]

Concludo riprendendo una frase del card. Müller sottolineata da me più sopra: a tutti evidente è la sproporzione tra la risposta relativamente modesta, del Papa, ai massicci attacchi che vengono dal Sinodo tedesco  all’unità della Chiesa (così come in altre pseudo-riforme) e la dura disciplina con cui il Pontefice ha colpito attraverso il documento Traditionis Custodes coloro che vogliono celebrare la s. Messa secondo il Messale di Giovanni XXIII (1962).[969]

Preciso ciò che ho appena riferito: il Papa colpisce con pugno di ferro chi vuole celebrare la s. Messa di s. Pio V e lascia praticamente che il Sinodo tedesco scandalizzi il mondo … ovviamente tutto questo è un chiaro messaggio del Papa a favore di tali perversioni dottrinali e contro la dottrina tradizionale … Dio intervenga.

 

 

b,5,3) Il Sinodo tedesco e la grande maggioranza dei Vescovi tedeschi approvano una mozione per rendere leciti gli atti omosessuali!

 

 

 

Nel settembre 2022 il Cammino sinodale tedesco e in esso molti Vescovi, ha approvato un testo che definisce gli atti omosessuali “non peccaminosi” e “non intrinsecamente cattivi”; otto  Vescovi  hanno votato contro il documento: il cardinale Rainer Maria Woelki e i vescovi Gregor Maria Hanke, Matthias Heinrich, Stefan Oster, Dominikus Schwaderlapp, Rolf Steinhäuser, Rudolf Vorderholzer e Florian Wörner.

Il Cardinale Marx, grande sostenitore del Papa e membro del gruppo ristretto dei Cardinali che lo aiutano ha votato, ovviamente, a favore del documento. [970] Più precisamente, 40 Vescovi hanno votato a favore del testo, otto contro e altri otto vescovi si sono astenuti. Nel testo leggiamo che: l’orientamento omosessuale appartiene all’uomo in quanto è stato creato da Dio, perciò non è eticamente diverso dall’orientamento eterosessuale. Inoltre il documento in oggetto afferma che la sessualità omosessuale – anche realizzata in atti sessuali – non è quindi un peccato che separa da Dio, e non deve essere giudicata come cattiva in sé.[971] Questa colossale “apostasia” dalla fede cattolica[972] è stata firmata, ripeto, da tutti i Vescovi tedeschi tranne 8 che si sono opposti e 8 astenuti[973] … la stragrande maggioranza dei Vescovi tedeschi ha firmato questo testo ereticale!

Di fronte a tali aberrazioni dottrinali il Vaticano non è prontamente intervenuto per condannarle e neppure in antecedenza lo ha fatto. Come abbiamo visto già molte volte  e come diceva s. Roberto Bellarmino : chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[974] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime. [975] Vedremo che il Vaticano interverrà solo nel 2023.

 

 

b,5,4) Alcuni Cardinali, ma non il Papa, hanno criticato apertamente  l’errore dei Vescovi tedeschi circa la legittimazione dell’omosessualità.

 

 

Il Cardinale Brandmüller ha rilasciato una dichiarazione sul voto dei Vescovi tedeschi a favore della legittimazione degli atti omosessuali, in essa ha appunto affermato che ciò è una vera e propria apostasia; più precisamente il prelato tedesco ha detto che: questo risultato può essere chiamato solo un’apostasia di massa dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione, le fonti della fede rivelata da Dio, tale risultato rivela una comprensione della Chiesa, della dottrina della fede e della morale, che è radicalmente diversa dall’annuncio autentico della fede della Chiesa.[976]  Occorre precisare che il Cardinale Brandmüller ha fatto il suo intervento prima che si giungesse alla II votazione da parte del Sinodo tedesco; in tale votazione  tutti i Vescovi hanno votato a favore dell’apertura alla legittimazione degli atti omosessuali tranne 8 che si sono opposti e 8 astenuti, in conclusione al Sinodo con tale II votazione hanno vinto completamente coloro che vogliono legittimare gli atti omosessuali e quindi la parziale sconfitta della I votazione, di cui parla Brandmüller, è stata superata con una grande vittoria. Questa vittoria è grandemente vergognosa, è un un gravissimo tradimento di Cristo e della Chiesa. Occorre domandarsi a questo punto se tali Vescovi sono ancora parte della Chiesa Cattolica e le parole del Cardinale fanno evidentemente pensare che tali prelati non siano più realmente nella comunione con la Chiesa.

Il Cardinale Müller commentando la stessa notizia ha affermato che tutti i testi del Sinodo non trattano del rinnovamento dei cattolici in Cristo, ma dell’abbandono a un mondo senza Dio. In tali testi la sessualità non è intesa come il dono di Dio concesso alle creature umane, da cui deriva la responsabilità di partecipare come padre e madre all’opera della Creazione di Dio, ma come una specie di droga per intorpidire il sentimento nichilista di base con la massima soddisfazione del piacere.

Riguardo al fatto che sia il cardinale Marx che mons. Georg Bätzing hanno sostenuto i testi che chiedono al Papa un cambiamento nella morale sessuale, l’ordinazione delle donne e la legittimazione dell’omosessualità, il Cardinale Müller ha poi precisato:

1) il Papa non ha l’autorità di cambiare l’insegnamento della Chiesa, che si basa sulla rivelazione di Dio; altrimenti si pone un uomo al di sopra di Dio;

2) gli apostoli possono solo insegnare e ordinare solo ciò che Gesù ha loro comandato di insegnare (Mt 28,19); i vescovi, come loro successori, sono chiamati all’«insegnamento degli apostoli» (At 2,42) cioè a diffondere le verità contenute nella Sacra Scrittura, nella Tradizione apostolica e quindi le precise definizioni dottrinali di precedenti decisioni pontificie o concili ecumenici.

Il Romano Pontefice e i Vescovi non possono accettare alcuna nuova rivelazione pubblica come appartenente al deposito divino della fede (cfr. Lumen gentium 25; cfr Dei verbum 10); essi devono diffondere l’insegnamento degli apostoli.

In sostanza il Cardinale Müller ha detto che la legittimazione degli atti omosessuali è qualcosa che è fuori e contro il deposito della fede e che neppure il Papa può rendere leciti tali atti. [977].

Anche il Cardinale Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha chiaramente criticato i Vescovi tedeschi per la loro richiesta di legittimazione degli atti omosessuali: il porporato ha affermato “Mi irrita il fatto che nuove fonti vengano accettate accanto alla Scrittura e alla Tradizione come fonti della Rivelazione; e mi spaventa il fatto che questo stia accadendo  – di nuovo  – in Germania”. [978] E il Cardinale ha aggiunto: «Questo fenomeno esisteva già durante la dittatura nazionalsocialista, quando i cosiddetti “cristiani tedeschi” vedevano la nuova Rivelazione di Dio nel sangue, nella terra e nell’ascesa di Hitler». [979]

Il Cardinale ha anche precisato che : “Dove la rivelazione non è più la misura dell’annuncio e della teologia, ma dove, al contrario, il proprio pensiero vuole decidere ciò che appartiene alla rivelazione di Dio, sorge l’irresistibile impulso a sviluppare una teologia e un annuncio originali. Ma ciò che il Concilio Vaticano I ha detto del Papa vale anche per ogni cattolico: “Infatti, lo Spirito Santo non è stato promesso ai Successori di Pietro, perché portassero alla luce una nuova dottrina attraverso la sua rivelazione, ma perché, con la sua assistenza, conservassero e interpretassero fedelmente la rivelazione tramandata dagli Apostoli o l’eredità della fede” (DS 3070). [980]

Alle parole del porporato, mons. Bätzing, Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca  ha risposto minacciando una denuncia ufficiale a papa Francesco per il suddetto Cardinale Koch e fantasticando riguardo alla paura del porporato per la prospettiva del cambiamento, infine Bätzing ha affermato che qualcosa cambierà [981]… Il Cardinale ha risposto a Bätzing dicendo tra l’altro: “La fede cristiana deve essere sempre interpretata in modo fedele alle sue origini e al tempo stesso al passo con i tempi. La Chiesa è quindi certamente obbligata a prendere atto dei segni dei tempi e a prenderli sul serio. Ma non sono nuove fonti di rivelazione. Nel processo a tre fasi della conoscenza fedele – vedere, giudicare e agire – i segni dei tempi appartengono al vedere e non al giudicare, accanto alle fonti della rivelazione. Mi sfugge questa necessaria distinzione nel testo di orientamento del Sinodo tedesco. … Quando il vescovo Bätzing ha affermato nella conferenza stampa che i segni dei tempi sono “fonti di conoscenza e per lo sviluppo della dottrina”, allora posso certamente essere d’accordo con lui. Ma le fonti di conoscenza sono qualcosa di diverso dalle “fonti di rivelazione” – a parte il fatto che considero questo termine di per sé molto problematico. E allora si pone subito l’ulteriore questione di quali “segni dei tempi” siano assunti come fonti di conoscenza e con quale interesse. A questo proposito, percepisco questioni aperte nel “Testo di orientamento” e in altri testi del “Cammino sinodale”. E in questo senso non sono solo.”[982]

Il Cardinale Pell ha affermato: “The synodal process has begun disastrously in Germany, and matters will become worse unless we soon have effective papal corrections on, for instance, Christian sexual morality, women priests, etc. We find no precedents in Catholic history for the active participation of ex-Catholics and anti-Catholics in such bodies. … Every synod has to be a Catholic synod, bound by the apostolic Tradition, just as Councils are so bound. To allow serious heresies to continue undisturbed is undermining and damaging the unity of the One, True Church, and again, is not consistent with Gaudium et Spes’ call for engagement with the modern world in “the light of the Gospel,” but contrary to it. There can be no pluralism of important doctrines of faith or morals.”[983]

Cioè il Cardinale australiano ha affermato che il processo sinodale è iniziato disastrosamente in Germania, e le cose peggioreranno a meno che non avremo presto efficaci correzioni papali sulla morale sessuale cristiana, sulle donne prete, ecc. Non troviamo precedenti nella storia cattolica per la partecipazione attiva di ex-cattolici e anti-cattolici a tali organismi. Ogni Sinodo deve essere un Sinodo cattolico, vincolato dalla Tradizione apostolica, proprio come lo sono i Concili. Permettere che le eresie gravi continuino indisturbate significa minare e danneggiare l’unità della Chiesa Una, Vera, e, ancora una volta, non è coerente con l’appello della Gaudium et Spes per l’impegno con il mondo moderno alla “luce del Vangelo”, ma contrario ad esso. Non ci può essere pluralismo circa importanti dottrine di fede o di morale.

Il Papa però deve andare avanti con la sua “agenda” di perversione della sana dottrina … quindi lascia che il cammino Sinodale vada avanti e lo scandalo si diffonda … e permette anche ai Cardinali più vicini a lui, come Hollerich e Marx di appoggiare sostanzialmente il Sinodo tedesco senza intervenire  … un chiaro messaggio in ordine alla sovversione dottrinale in atto … infatti, ripeto e sottolineo : chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[984] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime. [985]

Il Papa, che non si oppone all’errore dei Vescovi tedeschi pur dovendo farlo e che in particolare non prende provvedimenti contro di loro, sta evidentemente approvando tale “apostasia” [986] dalla fede.

Dio intervenga.

 

 

b,5,5) Il significativo commento di p. G. Murray.

 

 

Commentando ciò che è accaduto tra i Vescovi tedeschi p. G. Murray, un sacerdote canonista americano, ha significativamente affermato che la maggioranza dei cristiani e moltissimi sacerdoti e Vescovi accetta pacificamente e serenamente il fatto che la sodomia sia un peccato mortale, non lo mettono in discussione, perché questo è ciò che Dio insegna chiaramente. Solo un gruppo di Vescovi sta cercando di minare le verità fondamentali della fede riguardo alla sodomia; si pensi in particolare alla Germania, dove molti Vescovi, all’interno del Sinodo, hanno chiesto modifiche all’immutabile dottrina cattolica sulla sessualità e sui sacramenti.  La Santa Sede farebbe bene a intervenire contro tali Vescovi che stanno praticamente distruggendo la fede e la dottrina cattoliche. Il rifiuto di Papa Francesco di intraprendere qualsiasi azione concreta contro il Cammino sinodale è sconcertante e dannoso, secondo p. Murray.[987]

  1. Murray dice cose molto giuste, mi pare importante precisare però che la mancanza di azione del Papa contro gli errori del Sinodo tedesco se da una parte è sconcertante e scandaloso, d’altra parte è chiaramente in linea con la sua azione di sovvertire la dottrina cattolica.

Il Papa lascia che le eresie si diffondano, e quindi, come detto, le approva e sostiene, in questa linea lascia che i Vescovi e i teologi eterodossi continuino il loro ministero mentre blocca Vescovi e teologi di sana dottrina, come mons. Strickland …

Dio liberi la sua Chiesa dalla perversione e dal tradimento dottrinale che papa Francesco sta promuovendo.

 

 

b,5,6) Marzo 2023: il Sinodo Tedesco, con molti Vescovi, approva le benedizioni omosessuali; vari Cardinali chiedono condanne e sanzioni per tale scandalo.

 

 

Nel marzo 2023 il “ Cammino sinodale della Chiesa tedesca, nei lavori in corso a Francoforte, ha approvato a larghissima maggioranza il testo che apre alle celebrazioni per la benedizione delle coppie dello stesso sesso a partire dal marzo 2026. Secondo quanto comunicato attraverso i social dallo stesso Sinodo, l’Assemblea ha approvato questo testo con 176 voti favorevoli, 14 contrari e 12 astenuti. Anche una netta maggioranza di Vescovi ha votato a favore del documento conclusivo: 38 vescovi hanno votato sì, nove vescovi no e dodici si sono astenuti. Non essendo conteggiate le astensioni, ciò vuol dire che il consenso è formalmente dell’80 per cento.”[988]

Vari importanti Cardinali sono intervenuti per chiedere condanne e sanzioni per questo grave scandalo.

“Il cardinale tedesco Gerhard Müller e il cardinale americano Raymond Burke hanno rimproverato i vescovi tedeschi e hanno chiesto che siano sanzionati in un’intervista a “The World Over with Raymond Arroyo” di EWTN, andata in onda giovedì sera 16 marzo. “Ci deve essere un processo, devono essere condannati e devono essere rimossi dal loro incarico se non si convertono e non accettano la dottrina cattolica”, ha detto Müller durante l’intervista.

“È molto triste che la maggioranza dei vescovi abbia votato esplicitamente contro la dottrina rivelata … contro la Bibbia, la parola di Dio nella Sacra Scrittura” e contro la tradizione apostolica e quindi contro la dottrina definita della Chiesa cattolica, ha aggiunto il cardinale, che, poi “ha detto che i laici e i vescovi che hanno sostenuto queste risoluzioni al cammino sinodale tedesco sono “influenzati da questa ideologia LGBT e woke, che è materialista e nichilista”.

“È assolutamente blasfemo fare una benedizione su quelle forme di vita che, secondo la dottrina biblica ed ecclesiale, sono un peccato, perché ogni forma di sessualità al di fuori di un matrimonio valido è peccato e non può essere benedetta”, ha detto.” [989]

In una intervista del Tagepost lo stesso Cardinale tedesco ha espresso un giudizio severo sulle cerimonie di benedizione per le coppie dello stesso sesso decise dal Cammino sinodale in Germania, per lui questa decisione di tale Cammino è invalida ed eretica nel contenuto perché chiaramente contraddice la comprensione rivelata del matrimonio e anche l’antropologia naturale basata sulla ragione.[990]

Il Cardinale Burke “… ha esortato il Vaticano a sanzionare i vescovi che hanno votato a favore della benedizione delle unioni omosessuali.

“Che si tratti … di un insegnamento eretico e della negazione di una delle dottrine della fede, o di apostasia nel senso di un semplice allontanamento da Cristo e dal suo insegnamento nella Chiesa per abbracciare qualche altra forma di religione, questi sono crimini … Sono peccati contro Cristo stesso e, ovviamente, di natura gravissima”. E il Codice di diritto canonico prevede le sanzioni appropriate”. …“Noterete che in molti di questi discorsi non si sente mai il nome di Nostro Signore”, ha detto Burke. “Non si sente mai parlare di ciò che Nostro Signore Gesù Cristo ci insegna, di ciò che ci chiede. Quindi questa è una situazione molto seria”.”[991]

 

 

b,5,7) Novembre 2023 il Vescovo di Spira, Karl-Heinz Wieserman approva le benedizioni omosessuali

 

 

Verso la fine del 2023 il Vescovo di Spira Karl-Heinz Wieserman, richiamandosi alle conclusioni del Cammino sinodale tedesco che a marzo ha votato con una maggioranza superiore al 90% a favore delle benedizioni omosessuali, ha diffuso una lettera pastorale[992], nella quale invita i sacerdoti a tenere celebrazioni di benedizione per le persone che si amano riferendosi in particolare per le persone omosessuali e per i divorziati risposati. Tale benedizione deve servire per rafforzare l’amore, l’impegno e la responsabilità reciproca tra i membri della coppia. Importante è che la benedizione si distingua dal Sacramento del Matrimonio.

La concessione di tali benedizioni è motivata dal fatto che sia verso gli omosessuali, sia verso i divorziati risposati occorre sviluppare un diverso atteggiamento pastorale ispirato al Vangelo.

Nella sua pluriennale esperienza pastorale questo prelato afferma di essere stato commosso dal grande bisogno e dal profondo desiderio di molte persone, non di rado profondamente religiose, della benedizione di Dio e del benevolo incoraggiamento della Chiesa per la loro vita con tutte le ricerche, i fallimenti, le nuove partenze e

le felici scoperte che rendono la vita umana così profondamente fragile e preziosa allo stesso tempo. Per il Vescovo in oggetto, l’insegnamento di Gesù al centro del Discorso della Montagna “Non giudicare per non essere giudicato” (Mt 7,1) è diventato sempre più una chiave essenziale per una pastorale fondata sul Vangelo di Gesù. In questo cammino nella Chiesa universale, spiega il prelato, dobbiamo chiederci come possiamo

avvicinarci alle persone che, per fede onesta, ci chiedono la benedizione di Dio nella loro comunità, in

modo sinceramente premuroso e, attraverso la benedizione, la salvezza che accompagna il loro

cammino di vita.  La benedizione in nome della Chiesa testimonia a questi credenti che non sono lasciati soli da Dio nella loro situazione e vuole incoraggiarli a trovare la loro strada con Dio nella comunità della chiesa. Il prelato ha assicurato che nessuno sarà obbligato a impartire tali benedizioni ma nessuno dei sacerdoti che praticherà queste celebrazioni riceverà sanzioni e che costituirà un apposito ufficio, all’interno della diocesi, cui rivolgersi per tale servizio.

Il vescovo di Spira, si è impegnato per una rivalutazione dell’omosessualità nell’insegnamento della Chiesa nel Cammino sinodale tedesco e ha anche votato per la possibilità di benedire cerimonie per le coppie dello stesso sesso.[993]

Dio intervenga .

 

 

b,5,8)  Fine 2023: il Papa  e la S. Sede rispondono in vario modo ai passi dei Sinodo tedesco.

 

 

Anzitutto il Papa ha manifestato la sua preoccupazione in un lettera inviata ad alcune studiose che “avevano indirizzato una missiva al Pontefice lo scorso 6 novembre per esprimere dubbi e timori circa i risultati del cammino sinodale tedesco concluso nei mesi scorsi”. [994]

Nella sua risposta il Pontefice ha affermato che è preoccupato al pari di esse: “per gli ormai numerosi passi concreti con cui grandi porzioni di questa Chiesa locale continuano a minacciare di allontanarsi sempre più dal cammino comune della Chiesa universale”.[995]

Soprattutto, a preoccupare le quattro ex delegate del Synodale Weg e il Pontefice  è  “l’idea della costituzione di un comitato sinodale “teso a preparare l’introduzione di un consiglio direttivo e decisionale”” ; il Papa precisa che tale struttura “nella forma delineata nel relativo testo della decisione, non può essere armonizzato con la struttura sacramentale della Chiesa cattolica” perciò la sua costituzione  “è stata interdetta dalla Santa Sede con lettera del 16 gennaio 2023, da me approvata in forma specifica”. [996]

Scrive inoltre “Il Timone” che  “il Vaticano ha informato per iscritto i vescovi tedeschi che l’ordinazione delle donne e i cambiamenti nell’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità non potranno essere oggetto di discussione nei prossimi incontri con i delegati del Cammino sinodale tedesco a Roma.” In particolare la  lettera minaccia sanzioni fino alla scomunica per coloro che volessero ordinare una donna come sacerdote perché “la Chiesa non ha «alcuna autorità»” per tali tipi di ordinazioni. Neppure riguardo agli atti omosessuali i Vescovi tedeschi e qualsiasi chiesa locale possono intervenire sulla dottrina perché «anche se si riconosce che, da un punto di vista soggettivo, possono esserci diversi fattori che ci chiedono di non giudicare le persone, ciò non cambia in alcun modo la valutazione della moralità oggettiva di queste azioni».[997]

Più ampiamente e precisamente, la lettera è in realtà un “nota della Segreteria di Stato” resa pubblica su DieTagepost e diffusa anche dal blog Rorate Coeli [998], essa afferma quanto segue.

1) va innanzitutto tenuto presente che attualmente è in corso un viaggio sinodale universale, convocato dal Santo Padre. È necessario, pertanto, rispettare questo cammino della Chiesa universale ed evitare l’impressione che siano in corso iniziative parallele e indifferenti al tentativo di “camminare insieme”.

2) continuamo “il dialogo già iniziato, tenendo conto delle questioni presentate” e quindi delle proposte sulla base di esse.

3)  tali questioni hanno rilevanza diversa, per alcune in particolare non vi è possibilità di arrivare ad una valutazione diversa, a questo riguardo al lettera afferma:

  1. a) che la possibilità dell’ordinazione delle donne è del tutto esclusa dalla dottrina cattolica dato che è dottrina infallibile e definitiva della Chiesa che solo gli uomini possono accedere all’ordinazione sacerdotale[999] non è un dogma ma è dottrina infallibile e Papa Francesco ha detto chiaramente che non intende toccarrla, coloro che volessero attentare all’ordinazione di una donna incorrerebbero in pesanti sanzioni canoniche;
  2. b) che una Chiesa particolare non ha possibilità di avere una visione diversa, rispetto alla Chiesa universale riguardo agli atti omosessuali, perché “non cambia in alcun modo la valutazione della moralità oggettiva di questi atti”; la lettera prosegue dicendo che “Il costante insegnamento della Chiesa sottolinea che “la valutazione morale oggettiva dei rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso è stabilita con precisione e certezza.”[1000]

Il testo della lettera non è controfirmato dal Papa né dal Prefetto per il dicastero per la Dottrina della Fede e non si ribadisce l’intrinseco disordine degli atti omosessuali inoltre il testo afferma che una Chiesa particolare non può cambiare tale dottrina, ma non che essa è intangibile assolutamente, sicché il Papa, stando al testo, potrebbe cambiarla … Il testo pur lodevole del Cardinale Parolin, tenendo contro di ciò che abbiamo detto e di ciò che diremo, non è rassicurante perché Cardinale Müller ha partecipato al Sinodo sulla Sinodalità ed ha precisato a riguardo: alla fine, tutte queste cosiddette riflessioni del Sinodo sulla sinodalità miravano a prepararci ad accettare l’omosessualità. Non si parlava di questioni fondamentali secondo la dottrina cattolica, tutto veniva ribaltato per aprire le porte all’omosessualità e all’ordinazione delle donne. Se si analizza bene tutto, il Sinodo sta nel convertirci ad  accogliere questi due errori. [1001]

Nella linea delle affermazioni del Card. Müller dobbiamo ritenere che il Papa abbia fatto andare avanti il Cardinale Parolin nello scrivere ai Vescovi e non abbia parlato lui stesso ai Vesovi tedeschi né faccia parlare il Cardinale Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede perché vuole intervenire lui magari con il Prefetto appena citato in un secondo momento probabilmente per legittimare pienamente l’omosessualità; d’altra parte la Dichiarazione Fiducia supplicans ci ha fatto capire la facilità con cui Papa Francesco cambia le sue affermazioni e delle “scappatoie” che trova per farlo: 2 anni prima le benedizioni delle coppie omosessuali erano state vietate da lui con il famoso Responsum[1002] , nel 2023[1003]   grazie ad una “scappatoia” senza fondamento teologico e biblico dice precisamente il contrario … quindi se il Papa può dire il contrario rispetto ad un documento firmato da Lui, ancora più facilmente può “rinnegare” un testo della S. Sede non suo. Dio intervenga.

 

 

b,5,9) Qualche riflessione sulle affermazioni della S. Sede riguardo al Sinodo tedesco circa gli atti omosessuali.

 

 

Quello che abbiamo visto finora e quello che vedremo ci porta ad una riflessione sulle affermazioni appena citate della S. Sede ai Vescovi; come visto  “il Vaticano ha informato per iscritto i vescovi tedeschi che … i cambiamenti nell’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità non potranno essere oggetto di discussione nei prossimi incontri con i delegati del Cammino sinodale tedesco a Roma”; il Vaticano ha aggiunto che, riguardo agli atti omosessuali, i Vescovi tedeschi e qualsiasi chiesa locale non  possono intervenire sulla dottrina perché “… anche se si riconosce che, da un punto di vista soggettivo, possono esserci diversi fattori che ci chiedono di non giudicare le persone, ciò non cambia in alcun modo la valutazione della moralità oggettiva di queste azioni”.[1004]

Queste affermazioni vanno viste tenendo presente tutto il quadro che già ho presentato e anche quello che diremo più avanti in questo volume, il Papa è chiaramente orientato verso la legittimazione degli atti omosessuali, permette i libri che la affermano chiaramente e non li condanna né condanna quelli che li presentano anche a quelli che sono suoi stretti collaboratori, mostra il suo elogio a coloro che affermano tale legittimazione come suor Gramick, apre le porte dei Sacramenti a coloro che praticano tali atti, approva le benedizioni alle coppie omosessuali, ha fatto pubblicare un testo della Pontificia Commissione Biblica che permette un nuovo giudizio sugli atti omosessuali ma sappiamo che l’ azione è discreta e non vuole fare il “passo più lungo della gamba”, vuole iniziare processi ma non vuole terminarli finché non ritiene che sia il momento giusto.

Essendo in corso il Sinodo sulla sinodalità che deve occuparsi anche di questo, il Papa, evidentemente, non vuole intervenire a sovvertire ora in modo netto ed evidente la dottrina cattolica su un punto così importante, creando un forte contrasto alla sua azione. Quindi non ha scritto direttamente lui ai Vescovi tedeschi riguardo agli atti omosessuali ma più generalmente è stata la S. Sede … lui può abilmente smarcarsi da questo pronunciamento e dire praticamente il contrario, come ha fatto con il pronunciamento della Congregazione per la Dottrina delle Fede circa le benedizioni alle coppie omosessuali, che ha firmato mentre già sosteneva le benedizioni a tali coppie poi pubblicate dai Vescoi belgi … a questo proposito è interessante quanto afferma un articolo apparso su Lifesitenews a firma Haynes e in cui leggiamo  che: “In effetti, il Papa ha rimosso il funzionario della CDF a cui era stato attribuito il documento del 2021” riguardante il divieto delle benedizioni delle coppie omosessuali. “ L’arcivescovo Giacomo Morandi è stato nominato vescovo della diocesi italiana di Reggio Emilia-Guastalla, in quella che è stata definita una mossa per allontanarlo dalle stanze del potere vaticano. Morandi era il segretario della CDF, quindi il numero due dell’alta congregazione vaticana. Il gesto del Papa è stato descritto in diverse occasioni come un segno deliberato del suo disappunto nei confronti del documento. Nell’aprile del 2022, suor Jeannine Gramick – cofondatrice, più volte condannata, del gruppo dissidente LGBT New Ways Ministry – ha sostenuto che i funzionari della CDF erano stati rimossi, poiché Papa Francesco aveva approvato il documento “senza averne piena conoscenza”. “Il modo in cui lo annulla [il documento del 2021] è quello di rimuovere la persona che ha fatto il danno e di inserire persone che non faranno danni in futuro”, ha detto. “È tutto molto sottile”. Nelle ultime settimane, il confidente papale Juan-Carlos Cruz, apertamente omosessuale, ha fatto eco a questa affermazione e ha detto che Papa Francesco ha licenziato i funzionari responsabili del documento della Congregazione per la Dottrina della Fede; secondo Cruz il Papa gli ha rivolto queste parole:  “Dovete fidarvi di me che le persone che hanno scritto quella lettera non fanno più parte della CDF”.[1005]

Come giustamente dice suor Gramick: “È tutto molto sottile”, il Papa agisce discretamente e sottilmente ma per la sovversione della sana dottrina, come abbiamo visto e sempre meglio vedremo, le dichiarazioni a favore della peccaminosità degli atti omosessuali non devono farci pensare che si sia convertito, egli non ha ritirato tutte le azioni fatte a favore di tale legittimazione, semplicemente vuole che tutto sia fatto al momento che lui ritiene opportuno.

Torneremo su questo punto più avanti per esaminarlo meglio.

 

 

b,6) Il Sinodo sulla sinodalità … occasione per “sdoganare” gli atti omosessuali?

 

 

Il Sinodo sulla sinodalità, lanciato da Papa Francesco nel 2021, è un cammino pluriennale che prevede la raccolta di opinioni di laici cattolici – e anche di non cattolici – in ogni diocesi del mondo in vista della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si svolgerà in due momenti, ossia in due sessioni, distanziate tra loro di un anno: la prima dal 4 al 29 ottobre 2023, la seconda nell’ottobre 2024. Papa Francesco ha descritto l’obiettivo del Sinodo come la creazione di “una Chiesa diversa”[1006] e gli alti funzionari sinodali hanno indicato che potrebbe portare a cambiamenti nella dottrina e nella leadership della Chiesa.[1007]

Le parole, viste più sopra, del Cardinale Hollerich [1008] per le quali egli apriva le porte alla legittimazione degli atti omosessuali sono, come detto, parole del presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (Comece) e relatore generale del Sinodo dei Vescovi; il 3 aprile 2022 il sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, suor Nathalie Becquart … ha pronunciato una lectio magistralis davanti alla platea di New Ways Ministry, l’organizzazione LGBTQ statunitense il cui obiettivo è cambiare l’insegnamento della Chiesa in materia di omosessualità. New Ways Ministry, organizzazione sconfessata dai vescovi americani e condannata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede già 23 anni fa, ha per co-fondatori suor  Jeannine Gramick e  p. R Nugent  condannati per le loro affermazione appunto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede 23 anni fa circa, a lei papa Francesco ha incredibilmente scritto una lettera di grande apprezzamento per il suo lavoro con le persone LGBTQ definito dal Papa «nello stile di Dio»[1009]. Era stato il cardinale Joseph Ratzinger, in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, a proibire «permanentemente» ai due religiosi appena indicati «qualsiasi attività pastorale che coinvolga persone omosessuali».[1010]

Il Papa Francesco ha inviato anche due lettere a Francis DeBernardo, direttore esecutivo di New Ways Ministry, a maggio e giugno 2021: “ … una di apprezzamento per la sofferta storia di New Ways Ministry e l’altra ancora di grande partecipazione al lavoro pastorale del gruppo LGBTQ e di esaltazione della figura di suor Jeannine Gramick («una donna di valore che prende le sue decisioni in preghiera»).”[1011]

A partire da questo chiaro sostegno del Papa a questa associazione si è avuto un coinvolgimento sempre più attivo dell’organizzazione suddetta nella preparazione del Sinodo del 2023, fino appunto all’evento del 3 aprile 2022, “un vero e proprio riconoscimento ufficiale del movimento LGBTQ”; il tema è stato la “Sinodalità come cammino di riconciliazione” e la segreteria di New Ways Ministry lo indica come “un evento storico”. [1012] Molto interessante il commento finale di Cascioli nell’articolo citato: i Sinodi di questi anni del pontificato di Francesco sono serviti a promuovere e realizzare la rivoluzione sessuale nella Chiesa e mentre i due sinodi sulla famiglia del 2014 e 2015, con l’ Amoris Laetitia, hanno aperto la strada a tale rivoluzione presentandola come solo pastorale ora diventa chiaro che si sta operando un vero cambiamento dottrinale.

Lo stesso Cascioli definisce come un trionfo della lobby gay il Sinodo in oggetto; in particolare, secondo lui, ciò si può notare nella: “… battaglia attorno al link di un gruppo LGBTQ americano sul sito del Sinodo – prima messo, poi tolto, infine ripristinato – svela quanto la lobby gay sia ormai influente ai vertici della Chiesa. È il riconoscimento di un gruppo sconfessato dai vescovi americani, condannato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede già 22 anni fa, e ora promosso da papa Francesco.”[1013]

Più precisamente: “Il link a cui facciamo riferimento è quello di un webinar (seminario tenuto su internet) di New Ways Ministry, organizzazione americana di cattolici LGBTQ, che è sulla pagina delle risorse del sito del Sinodo … nessuno l’aveva notato (i frequentatori del sito ufficiale del Sinodo non devono essere particolarmente numerosi) finché il 6 dicembre un tweet del sempre presente padre James Martin, massimo sponsor dell’agenda LGBTQ nella Chiesa, non vi ha puntato le luci: il webinar sul sito del Sinodo è «un piccolo, ma storico passo avanti nei rapporti della Chiesa con le persone LGBTQ», ha scritto … il significato dell’operazione sta tutto nella presenza sul sito del Sinodo di una organizzazione LGBTQ.

Abbiamo parlato poco più sopra di questa organizzazione, qui aggiungiamo che anche a New Ways Ministry  si riferiva l’allora cardinale Ratzinger quando nel 1986 denunciava una potente lobby gay all’interno della Chiesa, ma con «stretti legami con coloro che agiscono al di fuori di essa», che vuole «sovvertire» l’insegnamento della Chiesa stessa.”[1014]

Non deve meravigliare, dopo tutto quello che abbiamo visto in questo paragrafo, che il sito web del Sinodo vaticano celebri  anche l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso, come messo in evidenza da S. Paciolla e da Lifesitenews[1015]. “Il sito web del Sinodo sulla sinodalità, supervisionato dalla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, venerdì ha evidenziato come lodevoli tre storie di adozione omosessuale che sono state condivise da Noelle Therese Thompson, leader sinodale della parrocchia dell‘Immacolata Concezione di Hendersonville, nella Carolina del Nord. … L’ultima storia racconta di come un uomo che insegna in una scuola cattolica e il suo compagno “sposato” “decidono di adottare, amare e prendere in affidamento bambini piccoli a livello internazionale e, così facendo, li sottraggono alla povertà estrema”. La testimonianza si conclude sottolineando che la “più grande tristezza dell’insegnante è che deve nascondere la sua sessualità per mantenere il suo lavoro in un’istituzione ecclesiastica e che non si sente ben accetto nella Chiesa cattolica proprio a causa della sua sessualità che considera donata da Dio, e questo nonostante il suo tentativo di amare i poveri e gli indigenti attraverso la sua decisione pro-vita di adottare”.

A questo riguardo è stato sottolineato che: “La rappresentazione, da parte di un portavoce del Vaticano, di storie di adozioni omosessuali in una luce positiva e senza evidenziare chiararamente il loro contrasto con la Legge divina fa chiaramente passare un messaggio contrario alla sana dottrina” e quindi scandaloso.

“Appoggiando la genitorialità omosessuale, la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, che è “direttamente soggetta al Romano Pontefice”, ammassa uno scandalo sull’altro e praticamente condona la “violenza” ai bambini, secondo l’insegnamento dottrinale del Vaticano stesso.” [1016]

Inoltre la Segreteria generale del Sinodo dei vescovi attraverso la sua newsletter ha parlato  della “Fondazione per l’emancipazione gay”, fondata da padre Jan Veldt, la Fondazione ha affermato che vede le “riunioni di consultazione preparatorie” del Sinodo sulla sinodalità “come una buona opportunità per regolare ulteriormente la posizione della Chiesa cattolica romana riguardo all’omosessualità”. La Fondazione ha inoltre parlato dell’appoggio di Papa Francesco alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. [1017]

Va precisato che la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi nel sito web include una nota di esclusione di responsabilità: “La pubblicazione di qualsiasi contributo non deve essere intesa come un’approvazione del suo contenuto; né nessuno deve interpretare tale pubblicazione come un atto di riconoscimento formale da parte della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi del gruppo o della comunità che presenta il contributo”, tuttavia sapendo che sopra al Sinodo c’è il Papa e sapendo ciò che fa il Papa e avendo visto ciò che dicono e fanno il Relatore generale del Sinodo dei Vescovi e il sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, capiamo bene che in realtà è in atto un’opera di legittimazione degli atti omosessuali e che le parole appena viste scritte sul sito citato servono per poter agire in modo più discreto in ordine alla sovversione della sana dottrina che è chiaramente in atto …

 

 

b,6,1) Il Cardinale Müller critica severamente il Sinodo sulla Sinodalità.

 

 

Appunto rendendosi conto del pericolo per la fede e la Chiesa Cattolica, il Cardinale Müller ha affermato cose molto forti riguardo al Sinodo sulla sinodalità, infatti lo ha attaccato descrivendo il processo sinodale come una “acquisizione ostile” della Chiesa che minaccia di “porre fine” al cattolicesimo; il prelato tedesco ha condannato le idee eterodosse espresse dalla leadership del Sinodo e nelle relazioni sinodali. Il prelato ha contrapposto la sana teologia e la Rivelazione a ciò che sta accadendo nella preparazione del Sinodo definito da lui “… un sistema di auto-rivelazione … l’occupazione della Chiesa cattolica” e “l’acquisizione ostile della Chiesa di Gesù Cristo, che è la colonna della Verità Rivelata”

Ha aggiunto“Questo non ha nulla a che fare con Gesù Cristo, con il Dio Uno e Trino, e pensano che la dottrina sia solo come un programma di un partito politico che può cambiarla a seconda dei suoi elettori”. [1018]

“…  Alla domanda se il Sinodo sulla sinodalità si stia configurando come “un tentativo di distruggere la Chiesa”, il cardinale Müller ha risposto con decisione: “Sì, se ci riusciranno, ma sarà la fine della Chiesa cattolica”. Il prelato “ha paragonato lo stato del processo sinodale all’eresia dell’arianesimo e alla “forma marxista di creare la verità”, insistendo sul fatto che i cattolici “devono resistere”.”

“È come le vecchie eresie dell’arianesimo, quando Ario pensava secondo le sue idee cosa Dio può fare e cosa non può fare”, ha detto il cardinale. “L’intelletto umano vuole decidere cosa è vero e cosa è sbagliato”.

I responsabili del Sinodo stanno “sognando un’altra chiesa [che] non ha nulla a che fare con la fede cattolica” ed è “assolutamente contraria”, ha sbottato il cardinale Müller. “Vogliono abusare di questo processo per spostare la Chiesa cattolica e non solo in un’altra direzione, ma nella distruzione della Chiesa cattolica”.

“Nessuno può fare uno spostamento assoluto e sostituire la dottrina rivelata della Chiesa”, ha sottolineato, “ma loro hanno queste strane idee”, come quella che “la dottrina è solo una teoria di qualche teologo”. Non è affatto così, ha sottolineato il prelato tedesco:

La dottrina degli Apostoli è un riflesso e una manifestazione della Rivelazione della Parola di Dio. Dobbiamo ascoltare la Parola di Dio, ma nell’autorità della Sacra Bibbia, della Tradizione apostolica e del Magistero, e tutti i concili hanno detto prima che non è possibile sostituire la Rivelazione data una volta e per sempre in Gesù Cristo con un’altra rivelazione. … Il cardinale Müller ha riservato alcuni dei suoi commenti più duri al cardinale Mario Grech, il segretario generale del Sinodo dei vescovi, … Il cardinale Müller ha definito i commenti di Grech “assolutamente contrari alla dottrina cattolica” … “Come è possibile che il cardinale Grech sia più intelligente di Gesù Cristo?”, ha chiesto il cardinale Müller, domandandosi da dove Grech tragga “la sua autorità per relativizzare la Parola di Dio”. Ha anche rimproverato la recente affermazione di Grech secondo cui il Sinodo sulla sinodalità è in grado di “aprire scenari” nemmeno “immaginati” dal Concilio Vaticano II.

“… chi ha studiato il primo semestre di teologia sa che la Chiesa e le autorità della Chiesa non possono cambiare la Rivelazione”, ha replicato il cardinale Müller.

Ha aggiunto che Grech, inoltre, non è nemmeno “un teologo riconosciuto” e “non ha alcuna rilevanza nella teologia accademica”. “Come fa a presentare una nuova ermeneutica della fede cattolica, solo perché è un segretario di un Sinodo che non ha alcuna autorità sulla dottrina della Chiesa?”[1019]

Il fatto che anche il Cardinale Grech sia intervenuto, come un rompighiaccio, nella linea del sostegno della perversione dottrinale è un ulteriore segno di ciò che il Papa prepara per il prossimo Sinodo sulla sinodalità. Evidentemente anche lui è stato mandato dal Papa in avanscoperta per preparare la strada a nuove sovversioni dottrinali.

Tutto ciò che dice il Cardinale Müller va indirizzato anzitutto al Papa perché è lui che dirige, in ultima istanza, i lavori di preparazione del Sinodo.

 

 

b,6,2) Il Cardinale Burke e il Vescovo Mutsaert criticano duramente il Sinodo sulla Sinodalità e con loro un libro.

 

 

In un articolo[1020] apparso sul blog di Sabino Paciolla leggiamo che nella prefazione al libro : “Il processo sinodale è un vaso di Pandora”[1021], scritto da José Antonio Ureta e Julio Loredo de Izcue, il cardinale Burke, ex prefetto della Segnatura Apostolica, afferma: “Ci viene detto che la Chiesa che professiamo, in comunione con i nostri antenati nella fede dai tempi degli Apostoli, essere Una, Santa, Cattolica e Apostolica, deve ora essere definita dalla sinodalità … La sinodalità e il suo aggettivo, sinodale, sono diventati slogan dietro i quali è in atto una rivoluzione per cambiare radicalmente l’autocomprensione della Chiesa, in accordo con un’ideologia contemporanea che nega molto di ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato”. Tale ideologia: “… è già stata messa in pratica da alcuni anni nella Chiesa in Germania, diffondendo ampiamente la confusione e l’errore e il loro frutto, la divisione, anzi lo scisma, con grave danno per molte anime. Con l’imminente Sinodo sulla sinodalità, si può giustamente temere che la stessa confusione, lo stesso errore e la stessa divisione si abbattano sulla Chiesa universale. In realtà, ha già iniziato a verificarsi attraverso la preparazione del Sinodo a livello locale.” [1022]

Nell’introduzione a tale libro (pp. 11ss) leggiamo: “Nonostante la sua incidenza potenzialmente rivoluzionaria, il dibattito attorno a questo Sinodo è rimasto perlopiù ristretto agli “addetti ai lavori”. … Per quanto si presenti come un’Assemblea Ordinaria, diversi fattori fanno di questo Sinodo un evento fuori dal comune, che taluni vorrebbero fungesse persino da spartiacque nella storia della Chiesa … Un primo fattore è la sua stessa struttura … Un secondo fattore è il suo contenuto … si vuole mettere in discussione la struttura stessa della Chiesa.

Questo cambiamento potrebbe essere potenzialmente radicale, poiché alcuni documenti sinodali parlano di una “conversione” … Un terzo fattore che fa di quest’assemblea un evento fuori dal comune è il suo carattere di processo. Questo Sinodo non intende discutere di questioni dottrinali o pastorali, per poi giungere a certe conclusioni, bensì intraprendere un “processo ecclesiale” per riformare la Chiesa. …Questa riforma sinodale – dice la Commissione Teologica Internazionale – andrebbe a recuperare vecchie strutture di partecipazione comunitaria della Chiesa del primo millennio … Secondo il vaticanista Jean-Marie Guénois, Francesco «sta preparando la sua riforma capitale: quella della sinodalità. Egli spera di convertire la Chiesa, piramidale, centralizzata e clericalizzata, in una comunità più democratica e decentralizzata …”

Tra i più grandi sostenitori della “conversione sinodale” vi è, secondo gli autori del libro, l’Episcopato Tedesco che ha sviluppato il Synodaler Weg che abbiamo visto più sopra, nelle: “… intenzioni dei suoi promotori, il Weg non si dovrebbe limitare alla Germania, bensì servire da modello e da traino per il Sinodo universale” e c’è il pericolo che ciò si realizzi nel prossimo Sinodo per la Sinodalità. (p. 13) Se il Sinodo tedesco diventasse davvero  la guida del prossimo Sinodo si determinerebbe “una profonda sovversione della Santa Romana Chiesa”(p. 14) In vari casi i “processi sinodali” hanno determinato colossali deviazioni dottrinali e crolli, si veda cosa è accaduto agli anglicani negli anni ’50 del secolo scorso e appunto nel Sinodo Tedesco, cattolico, di questi anni (pp. 14-15). Gli autori aggiungono: “È in corso una manovra per demolire Santa Madre Chiesa, per cancellare elementi basilari della sua costituzione divina, della sua dottrina e della sua morale, rendendola così irriconoscibile. Come accennato sopra, il cardinale Müller mette in guardia sul fatto che, applicate

in modo massimalista, nelle intenzioni utopistiche di alcuni promotori, le riforme sinodali potranno portare verso la distruzione della Chiesa cattolica.”(p.17)

Il processo di deformazione e radicale perversione della dottrina cattolica portato avanti da Papa Francesco con il “cambio di paradigma” sembra che stia arrivando al suo culmine!

Il Vescovo olandese Mutsaert ha annunciato “di aver abbandonato il sinodo con una motivazione molto chiara: “Dio è fuori dal quadro di questo ignobile processo sinodale. Lo Spirito Santo non c’entra assolutamente nulla. Tra i protagonisti di questo processo ci sono per me un po’ troppi difensori del matrimonio gay, persone che non pensano davvero che l’aborto sia un problema e non si mostrano mai davvero come difensori del ricco credo della Chiesa, perché vogliono soprattutto essere graditi al loro ambiente secolare. Tutto ciò non è pastorale, non è amorevole. … State allontanando le persone dalla salvezza. Ecco perché ho abbandonato il processo sinodale”[1023].

Precisa il Vescovo: “ciò che sta diventando sempre più chiaro è che il processo sinodale verrà utilizzato per cambiare alcune posizioni della Chiesa, gettando nella mischia anche lo Spirito Santo come sostenitore”.

E aggiunge: “Soprattutto, ciò che si evince dalle sessioni di ascolto è una fede evaporata, non più praticata, che non accetta le posizioni della Chiesa. Le persone si lamentano che la Chiesa non accetta le loro posizioni….  Sono i vescovi fiamminghi e tedeschi che si allontanano dalle persone, il che è in realtà molto più tragico. Essi non vogliono più chiamare il peccato per nome e quindi non si parla più di conversione e pentimento”.

Mutsaert ribadisce che: “esiste una dottrina della Chiesa che non è soggetta a tempi e luoghi” ma il documento di lavoro del Sinodo “ sembra davvero mettere in discussione tutto”.[1024]

Tutto ciò che dice mons. Mutsaert va indirizzato anzitutto al Papa perché è lui che dirige, in ultima istanza, i lavori di preparazione del Sinodo. Sempre più chiaro appare che il Papa che è il regista del Sinodo vuole servirsi di esso per continuare nell’opera di perversione della sana dottrina.

Dio intervenga e ci liberi da tale radicale perversione e da tutti gli errori che finora Papa Francesco ha diffuso!

 

 

b,6,3) Il predicatore degli esercizi spirituali per il Sinodo è stato p. Radcliffe op, chiaramente schierato a favore degli atti omosessuali.

 

 

È stato p. Radcliffe op a tenere tre giorni di ritiro per il Sinodo dei Vescovi del 2023, di lui il sito Lifesitenews scrive: il sacerdote e autore inglese Radcliffe, che Papa Francesco ha nominato consulente per il Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace nel 2015, è stato maestro dell’Ordine domenicano dal 1992 al 2001 ed è un chiaro sostenitore di errori circa atti omosessuali. Nel 2013 ha riflettuto sul fatto che la “sessualità gay” può essere “espressiva” del dono di sé di Cristo.[1025]

Più precisamente, notando la concatenazione degli eventi: “Nel 2013 p. Timothy Radcliffe ha affermato che gli atti omosessuali possono essere un’espressione del dono di Sé del Cristo. Papa Francesco lo ha nominato consulente del Consiglio Pontificio per la Giustizia e la Pace nel maggio 2015.”[1026]

A proposito di questo padre domenicano si possono leggere link molto precisi che indicano le sue aperture riguardo all’omosessualità[1027].

Una significativa frase di p. Radcliffe è questa:

“This is not to denigrate committed love of people of the same sex. This too should be cherished and supported, which is why church leaders are slowly coming to support same-sex civil unions. The God of love can be present in every true love. But “gay marriage” is impossible because it attempts to cut loose marriage from its grounding in our biological life. If we do that, we deny our humanity. It would be like trying to make a cheese soufflé without the cheese, or wine without grapes”[1028].

Che significa quanto segue: l’amore attuato tra le persone dello stesso sesso dovrebbe essere apprezzato e sostenuto, perciò i dirigenti della chiesa stanno lentamente arrivando a sostenere le unioni civili dello stesso sesso. Il Dio dell’amore può essere presente in ogni vero amore.

  1. Lanzetta mette in evidenza gli errori teologici in ambito morale specie riguardo agli atti omosessuali del p. Radcliffe e precisa come tali errori si legano anche ad una concezione deviata dell’ Eucaristia[1029], la sana dottrina cattolica sull’ Eucaristia viene manipolata nelle affermazioni di p. Radcliffe e l’Eucaristia diventerebbe il “grimaldello” per far saltare ogni resistenza alla liceità degli atti omosessuali.

Più ampiamente secondo p. Lanzetta si sta diffondendo oggi in alcuni ambienti una riflessione sull’ Eucaristia come dono del Corpo che autorizzerebbe a donarsi sessualmente in ogni modo e contesto e secondo ogni desiderio; la sessualità anche più estrema e perversa sarebbe giustificata in nome dell’ Eucaristia e p. Radcliffe segue con le sue affermazioni la linea di questa riflessione ed è stato tra coloro che, con le loro indicazioni, hanno portato gli anglicani ad un’accoglienza piena dell’omosessualità con i suoi atti sicché gli omosessuali fossero pienamente inseriti nella comunità. Un articolo del p. Radcliffe in italiano è nel blog di Enzo Bianchi e parla di Eucaristia e dono del corpo[1030].  Secondo p. Lanzetta p. Radcliffe indica l’Eucaristia come una specie di motore di affettività anche gay con cui superare l’omofobia riguardo al corpo, il disprezzo del corpo a favore dell’anima. P. Radcliffe ritiene che bisogna riportare unità tra corpo e spirito e perciò occorre riscoprire gli atti omosessuali come dono di sé, dono della persona e non solo come atti di piacere. Tale dono del corpo e della persona negli atti omosessuali sarebbe, per P. Radcliffe, manifestazione del dono del corpo e della Persona di Cristo in una lettura eucaristica della realtà per la quale ogni dono del corpo e ogni atto del corpo diventa atto eucaristico e ogni atto sessuale in qualsiasi contesto e modo diventa atto della persona vissuto secondo logica eucaristica. In questa linea dottrinale, che è totalmente fuori dalla sana dottrina, gli atti omosessuali diventerebbero leciti. [1031]

Papa Francesco non solo non ha preso provvedimenti contro questo religioso ma, come visto, lo ha nominato consulente  del Consiglio Pontificio per la Giustizia e la Pace, e addirittura sarà lui a tenere tre giorni di ritiro per il Sinodo dei Vescovi del 2023, secondo ciò che afferma p. S. Lanzetta[1032]; tutto ciò fa evidentemente capire che Papa Francesco approva gli errori diffusi da p. Radcliffe secondo il principio che abbiamo visto già più volte, per cui: chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[1033] Nello stesso testo citato da Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime [1034] e va notato che non solo il Papa non si oppone alle affermazione di p. Radcliffe ma le sostiene visto che lo chiama a parlare e guidare gli esercizi spirituali di preparazione al Sinodo sulla sinodalità, come detto;  secondo p. Murray[1035], sconcertante e dannoso è il fatto che il Papa abbia nominato p. Timothy Radcliffe, op, per tale guida, infatti questo domenicano rifiuta apertamente l’insegnamento cattolico sull’omosessualità, ha criticato pubblicamente l’insegnamento della Chiesa sull’attività omosessuale e ciò che la Chiesa considera gravemente peccaminoso e immorale; la dottrina errata del p. Radcliffe è stata quindi guida spirituale per tutti i partecipanti al Sinodo, il che è molto grave. Dio intervenga!

 

 

b,6,4) Importanti interventi del Cardinale Müller e del Cardinale Zen riguardo al Sinodo sulla sinodalità.

 

 

Il Cardinale Müller ha partecipato al Sinodo, il suo intervento è stato pubblicato su qualche sito cattolico[1036]; negli ultimi giorni del Sinodo il Cardinale tedesco ha rilasciato un’intervista al National Catholic Register in cui ha affermato cose molto forti[1037]. Il Cardinale ha detto che quello non era in realtà un Sinodo dei Vescovi perché i laici hanno la stessa voce, hanno lo stesso tempo per parlare, e tolgono ai vescovi la possibilità di parlare, ed ha aggiunto: questa non è la Chiesa Cattolica.

Il Cardinale tedesco ha spiegato che, mentre nei Sinodi precedenti i vescovi erano i soggetti che guidavano tutto e tutti i vescovi in plenaria potevano parlare di ciò che volevano, nel Sinodo sulla Sinodalità  tutto è stato guidato, pre-organizzato, tutto era un po’ manipolato e molto controllato.

Il porporato ha affermato che nel Sinodo sulla Sinodalità neppure Gesù Cristo è stato quasi mai menzionato nel Sinodo. Secondo il cardinale Muller nel Sinodo:

1) si parlava di apertura allo Spirito Santo ma la concezione dello Spirito Santo era molto superficiale; si parlava sempre dello Spirito, ma in realtà si abusava dello Spirito Santo perché non si presentava lo Spirito nel suo legame con Cristo, Dio-uomo, e con il Padre e si presentava lo Spirito per introdurre dottrine apertamente contrarie alla Sacra Scrittura;

2) quando è stato menzionato Cristo, ciò è stato fatto solo in modo pedagogico, senza presentare  Gesù come Parola di Dio, data a noi, una volta e per sempre, come Verbo di Dio fatto carne.

Riferendosi alle affermazioni di un Vescovo tedesco presente al Sinodo che ha detto che è importante mettere Cristo al centro ma che, allo stesso tempo, dobbiamo mettere da parte la Tradizione apostolica, il Cardinale ha affermato che questo dimostra che stanno sviluppando una dottrina che non è coerente con la fede cattolica.

Il “filo rosso” degli interventi era appunto nel senso di abusare dello Spirito Santo per introdurre dottrine apertamente contrarie alla Sacra Scrittura. Si notava, diceva il prelato tedesco, in particolare una forte influenza dell’ideologia  “LGBT”.  Il Cardinale è stato molto chiaro ed ha precisato a riguardo: alla fine, tutte queste cosiddette riflessioni sinodali miravano a prepararci ad accettare l’omosessualità. Non si parlava di questioni fondamentali secondo la dottrina cattolica, tutto veniva ribaltato per aprire le porte all’omosessualità e all’ordinazione delle donne. Se si analizza bene tutto, il Sinodo sta nel convertirci ad  accogliere questi due errori.

San Paolo si è espresso contro l’omosessualità, ma questi “novatori” ritengono di avere nuove intuizioni, rivelate dallo Spirito Santo per cui gli atti omosessuali o la benedizione degli atti omosessuali sono una buona cosa. Fare questo è abusare dello Spirito Santo per introdurre dottrine apertamente contrarie alla Sacra Scrittura e allo Spirito Santo stesso, e ciò non è strano visto che molti dei delegati erano persone le cui opinioni teologiche erano contrastate da Benedetto XVI e da San Giovanni Paolo II. Qualcuno parlava ingannevolmente di Joseph Ratzinger, quasi volendo rivitalizzare il vecchio modernismo facendo riferimento a Ratzinger, il che è assurdo!

Questi “novatori” non possono dire apertamente: “Vogliamo contraddire la Parola di Dio”, ma in realtà stanno introducendo una nuova interpretazione con la quale vogliono riconciliare la Parola di Dio con alcune ideologie anticristiane.

Il Cardinale precisa fortemente: non possiamo, però, conciliare Cristo e l’Anticristo; l’ideologia omosessuale, “LGBT”, è, al suo centro, un’ideologia anticristiana, lo spirito dell’Anticristo parla attraverso quelli che la diffondono; si tratta di un’ideologia che è assolutamente contraria alla creazione.

Il prelato aggiunge che i “novatori” mescolano la pastorale per queste persone LGBT con  l’ideologia LGBT, anticristiana, quasi che questa ideologia possa risolvere i problemi di questi individui ma la soluzione ai problemi dei peccatori, delle persone è in Gesù Cristo.

Purtroppo questi “novatori” stanno cambiando la definizione di peccati; sembre che non ci siano peccati. Praticamente non credono nel peccato originale, né nel peccato come atto; non li negano teoricamente, ma praticamente.

La Chiesa, che ribadisce la Verità di Cristo è per loro l’aggressore, e quindi la Chiesa è responsabile di aggressione nei loro confronti.

Siamo noi che feriamo Cristo con il nostro peccato ma per alcuni dei partecipanti al Sinodo, Cristo sta ferendo alcune persone, il che è assurdo e radicalmente contrario alla Verità: l’insegnamento di Cristo attraverso la Chiesa ci salva e ci fa bene, non ci ferisce e danneggia!

Il Cardinale penso che voglia riferirsi al fatto che la Chiesa che si oppone agli atti omosessuali è considerata come una nemica da parte di coloro che vogliono praticare tali atti.

Secondo il Cardinale l’obiettivo del Sinodo è quello di rendere la Chiesa più conforme all’ Agenda internazionale 2030 , ciò si evidenzia nella politica di chi è invitato a visitare pubblicamente il Papa: non sono famiglie normali con cinque figli, queste non vengono mai invitate; invece sono di solito invitati bisessuali, transessuali e così via, e questa è tutta una provocazione, questa è tutta una propaganda di ciò che è contrario alla fede.

Gesù ha detto di andare in tutto il mondo, verso tutti, ma per renderli discepoli di Cristo; dobbiamo quindi andare in tutto il mondo per aiutarlo nella conversione; non dobbiamo invitare il mondo a entrare nella Chiesa lasciando che tutti siano ciò che vogliono essere.

C’è anche un tentativo di ribaltare la struttura della Chiesa infatti  alcuni hanno questa immagine di una “piramide rovesciata” di governo, ma al centro di questa piramide c’è la volontà personale del Papa e dei suoi consiglieri e collaboratori. Questa non è un’immagine biblica della Chiesa.  Alcuni relatori avevano un’idea sociologica della Chiesa, una comprensione naturalistica della Chiesa, ma non avevano la comprensione teologica.[1038] Come si vede le parole del Cardinale sono estremamente forti e gravi nonché illuminanti.

Le parole del Cardinale vanno chiaramente intese come riferite anzitutto al Papa in quanto sta dirigendo in modo chiaramente deviato e deviante, per la fede, il processo sinodale.

È in atto una chiara azione di sovversione della sana dottrina e a portare avanti tale azione è il Papa!

Lo stesso Cardinale ha anche affermato[1039] “Si sono persi i criteri dell’ecclesiologia cattolica, (…) non si dice apertamente ma la strada intrapresa è quella della protestantizzazione” ed ha aggiunto che al Sinodo molto si è parlato  dell’ agenda LGBT e di diaconato femminile e “pochissimo dei temi essenziali della fede”, ci sono stati “tanti interventi sull’omosessualità, e tutti a senso unico”, cioè nella linea della legittimazione di tali atti, perciò non sono stati invitati coloro che offrono una testimonianza di liberazione dall’omosessualità, come  “Daniel Mattson, ad esempio, (autore di “Perché non mi definisco gay. Come mi sono riappropriato della mia realtà sessuale e ho trovato la pace”, Cantagalli 2018, ndr) … C’era padre James Martin, era lì solo per fare propaganda. Mai ha parlato di grazia e salvezza per queste persone, solo che “la Chiesa deve accettare, la Chiesa deve…, deve…., deve….”. … Non è la Chiesa che deve cambiare, ma siamo noi che dobbiamo convertirci.”!” [1040]

Il Cardinale tedesco ha aggiunto che, secondo il Cardinale Hollerich, relatore generale del Sinodo, l’omosessualità non doveva essere il tema su cui il sinodo si sarebbe concentrato, ma poi “di questo si è parlato e anche sono stati fatti dei gesti evidenti” come l’incontro del Papa con suor Gramick  “E il Papa si presenta sempre con queste persone. La giustificazione è pastorale, ma in questo modo si favorisce la pastorale per queste persone o si accetta questa condizione come legittima espressione della natura umana e della fede cristiana? La questione viene lasciata aperta, ma chiaramente si favorisce una certa interpretazione.”[1041] Cioè un’intepretazione a favore della legittimazione di tali atti omosessuali.

In un altro importante intervento il Cardinale Müller ha sottolineato che : “Sebbene il Papa abbia ora dato “diritto di voto” ad alcuni laici al Sinodo sulla sinodalità, né loro né i vescovi sono in grado di “votare” sulla fede. … Nella Chiesa, che è istituita da Dio per la salvezza eterna degli uomini, Dio stesso è il sovrano. … Nella Chiesa, quindi, i vescovi e i sacerdoti non sono i rappresentanti del popolo che governano, ma sono i rappresentanti di Dio. … Al contrario, alcuni attivisti, specialmente quelli che hanno intrapreso la “via sinodale” tedesca, considerano l’imminente Sinodo sulla sinodalità come una sorta di congresso di fedeli autorizzato a dare alla Chiesa di Dio una nuova costituzione e nuove dottrine conformi allo spirito del tempo.” Il Cardinale ha poi precisato che in nessun caso la decisione a favore della “benedizione” (blasfema e contraria alla stessa Scrittura) delle coppie omosessuali” o dell’“ordinazione delle donne come diaconi o sacerdoti” che sono “insegnamenti eretici”, “o qualsiasi altro insegnamento che contraddica la Parola di Dio nella Sacra Scrittura, la Tradizione apostolica e il dogma della Chiesa” può diventare dottrina della Chiesa, neppure se a sostenere tali insegnamenti fosse il Papa; “ Cristo ha incaricato Pietro di confermare i suoi fratelli nella fede in lui, il Figlio di Dio, non di introdurre dottrine e pratiche contrarie alla rivelazione. Insegnare in modo contrario alla fede apostolica priverebbe automaticamente il Papa del suo ufficio. Dobbiamo tutti pregare e lavorare con coraggio per risparmiare alla Chiesa una simile prova.” [1042]

Come vedete, il Cardinale tedesco, con coraggio, ha detto che le benedizioni delle coppie omosessuali e l’ordinazione di donne sono passi ereticali basati su insegnamenti eretici ed ha aggiunto che insegnare in modo contrario alla fede apostolica priverebbe automaticamente il Papa del suo ufficio … ma il Sinodo guidato dal Papa pare andare in questa direzione … e in realtà il Papa già va per questa strada, come abbiano visto in precedenza …

Il Cardinale Zen in una intervista ha affermato: “Il Sinodo, come lo ha voluto San Paolo VI, è un organo consultivo dei Vescovi in ​​unione con il Papa. Potrebbe sembrare che far votare i non vescovi sia una buona cosa ma in realtà non lo è per il semplice fatto che distorce quello che dovrebbe essere un Sinodo. In questo modo viene intaccata la struttura stessa della Chiesa. … Non ho nascosto il mio sgomento davanti ad alcune iniziative che si sono viste durante i giorni del Sinodo e ho provato un certo sconforto, questo lo confesso.”[1043]

Le parole del Cardinale cinese sono forti e significative seppur sintetiche.

Dio intervenga.

 

 

b,7) Il problema del riconoscimento civile delle coppie omosessuali.

 

 

Come dicemmo più sopra la dottrina della Chiesa insegna che  : “Non attribuire lo statuto sociale e giuridico di matrimonio a forme di vita che non sono né possono essere matrimoniali non si oppone alla giustizia, ma, al contrario, è da essa richiesto [1044]” … ma evidentemente Papa Francesco non segue o non segue più questa dottrina, infatti…

– Nel giugno 2013, poco dopo l’elezione di Papa Francesco, ben sei alti prelati (cardinali e Vescovi) diedero il loro consenso alla legalizzazione delle unioni tra omosessuali. [1045]  S. Magister commentò questa notizia affermando: “ … solo dieci anni fa il magistero ufficiale della Chiesa era per il no assoluto.” [1046] Non mi consta che il Papa o la Santa Sede abbiano condannato queste affermazioni dei suddetti prelati … quindi le hanno approvate …

– Come spiegava ancora S. Magister: “Lo scorso giugno, all’annuncio di un “Family Day” a Roma contro la legalizzazione delle unioni omosessuali, il segretario della conferenza episcopale italiana Nunzio Galantino, il portaordini del Papa tra i vescovi, fece di tutto per farlo morire sul nascere. E quando la manifestazione ci fu ugualmente e con grandissimo concorso di popolo, papa Francesco si guardò dal farle avere la sua pubblica benedizione.”[1047]

– Nel 2016, ad una giornalista che gli chiedeva se il documento del 2003 della Congregazione per la Dottrina della Fede sulle unioni omosessuali fosse anche valido[1048], il Papa rispose così: “ … io non ricordo bene quel documento del 2003 della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ma un parlamentare cattolico deve votare secondo la propria coscienza ben formata …  E sulle persone dello stesso sesso, ripeto quello che ho detto nel viaggio di ritorno da Rio de Janeiro e che è nel Catechismo della Chiesa Cattolica.”[1049]

Ora nel viaggio di ritorno da Rio de Janeiro ad una giornalista, che gli chiedeva come mai egli non avesse parlato di aborto e delle unioni omosessuali, il Papa rispose: “La Chiesa si è già espressa perfettamente su questo. Non era necessario tornarci, come non ho parlato neppure della frode, della menzogna o di altre cose sulle quali la Chiesa ha una dottrina chiara!”[1050] … Da queste parole sembrerebbe dunque che il Papa voglia ribadire la dottrina cattolica per cui non vanno favoriti i progetti di riconoscimento civile delle unioni omosessuali. Purtroppo altri segni mostrano che egli vuole mettere da parte tale dottrina … come stiamo vedendo e come vedremo.

– Ulteriormente, secondo il sociologo Dominique Wolton: “Parlando specificamente degli omosessuali, mi sembra che il Papa sia per le unioni civili dello stesso sesso, non per il matrimonio.”[1051]

Lo stesso sociologo ha ribadito qualche giorno dopo tale affermazione precisando: “Francesco vuole costruire ponti, è convinto del ruolo delle donne nella Curia” e, ha aggiunto (lo lasciamo volutamente in spagnolo, come pubblicato su Periodista Digital) “defiende que la unión civil para los homosexuales es posible, y que habrá hombres casados en la Iglesia”.[1052] Che significa che il Papa afferma che l’unione civile per gli omosessuali è possibile e che ci saranno uomini sposati nella Chiesa!

La Santa Sede non ha mai smentito tali affermazioni, per quanto mi consta.

 

 

b,7,1) Il caso delle parole del Papa, diffuse in un documentario del regista Afineevsky, a favore delle unioni civili omosessuali.

 

 

Quello che ha detto nel paragrafo precedente il sociologo Wolton riguardo alla posizione di Papa Francesco circa le unioni omosessuali si conferma ampiamente con il famoso e scandaloso caso del documentario sullo stesso Francesco realizzato dal regista Evgeny Afineevsky  che viene significativamente presentato così da mons. C. M. Viganò il 23 ottobre 2020 : “Ieri, in occasione del Festival del Cinema di Roma, il regista Evgeny Afineevsky ha presentato un documentario dal titolo «Francesco», nel quale sono riproposte alcune interviste fatte a Jorge Mario Bergoglio nel corso degli ultimi anni di pontificato. Tra le altre dichiarazioni, hanno destato sconcerto alcune frasi sulla legittimazione delle unioni civili omosessuali: «Quello che dobbiamo fare è una legge per le unioni civili. In questo modo [gli omosessuali] sono legalmente tutelati. Io sono a favore di questo».”

Penso che tanto i semplici fedeli quanto i Vescovi e i sacerdoti si siano sentiti traditi da ciò che ha affermato Bergoglio. Non occorre essere teologi per capire che l’approvazione delle unioni civili è in palese contraddizione con i documenti magisteriali della Chiesa, anche recenti. Essa costituisce anche un gravissimo assist all’ideologia LGBTQ che oggi è imposta a livello globale.”[1053]

Le parole del Papa nel video in questione hanno creato un colossale scandalo.

Padre J. Martin, gesuita, di cui parliamo abbondantemente in questo capitolo, ha affermato sul suo profilo di Twitter a questo proposito che: il sostegno di Papa Francesco alle unioni civili omosessuali è un importante passo avanti nel sostegno della Chiesa alle persone LGBTQ ed è in linea con il suo approccio pastorale alle persone LGBTQ, compresi i cattolici LGBTQ, e invia un segnale forte ai paesi in cui la Chiesa si è opposta a tali leggi.[1054]

Mons. Tobin, Vescovo di Providence ha commentato così il video in questione: “Va chiarito l’apparente sostegno del Santo Padre al riconoscimento delle unioni civili per le coppie dello stesso sesso. La dichiarazione del Papa contraddice chiaramente quello che è stato l’insegnamento di vecchia data della Chiesa sulle unioni dello stesso sesso. La Chiesa non può sostenere l’accettazione di relazioni oggettivamente immorali. Gli individui con attrazione per lo stesso sesso sono amati figli di Dio e devono vedere i loro diritti umani e civili riconosciuti e protetti dalla legge. Tuttavia, la legalizzazione delle loro unioni civili, che cercano di simulare il santo matrimonio, non è ammissibile.”[1055]

Il Cardinale Burke ha commentato  il video del Papa dicendo che tali dichiarazioni generano grande sconcerto e provocano confusione ed errore tra i fedeli cattolici, in quanto contrarie all’insegnamento: della Sacra Scrittura, della Sacra Tradizione, e del recente Magistero con il quale la Chiesa custodisce, protegge e interpreta tutto il deposito della fede contenuto nella Sacra Scrittura e Sacra Tradizione. Tali affermazioni papali causano stupore ed errore riguardo all’insegnamento della Chiesa, le parole di Francesco impongono ai pastori di anime il dovere della coscienza di fare opportuni e necessari chiarimenti. Queste dichiarazioni non vincolano, in alcun modo, le coscienze dei fedeli. In particolare, si segnala che è fonte di profonda tristezza e pressante preoccupazione pastorale che le opinioni private riportate con così tanta enfasi dalla stampa e attribuite a Papa Francesco non corrispondano al costante insegnamento della Chiesa, come è espresso nella Sacra Scrittura e nella Sacra Tradizione, ed è custodito, protetto e interpretato dal Magistero. Altrettanto triste e preoccupante è il tumulto, la confusione e l’errore che causano tra i fedeli cattolici, così come lo scandalo che provocano, in generale, dando l’impressione del tutto falsa che la Chiesa cattolica abbia avuto un cambiamento di rotta, cioè  ha cambiato il suo insegnamento perenne su questioni così fondamentali e critiche.[1056]

Il Cardinale Müller ha diffuso una dichiarazione simile in cui, tra l’altro, ha affermato che: la presente dichiarazione [di Papa Francesco] è un’espressione di opinione puramente privata, che ogni cattolico può e deve contraddire liberamente. Il Papa, secondo il Cardinale Müller, invece di incontrare persone che si sentono confermate da lui nel loro atteggiamento e nei loro pensieri sbagliati e che si mostrano al mondo con la loro foto con il Papa, dovrebbe studiare il libro di Daniel Mattson e invitarlo a una conversazione; Mattson è un americano che ha trovato la via d’uscita dalla vergogna della promiscuità sessuale e si impegna in una vita di astinenza nella “libertà e gloria dei figli di Dio” (Rm 8,21). [1057]

Linkiesta, nonostante errori nelle considerazioni finali, ha ricostruito efficacemente il percorso che ha condotto al documentario in oggetto riportando alcune importanti precisazioni per cui … secondo mons. Semeraro: “ … forse è la prima volta che [il Papa] ne parla in modo così esplicito. Ma le sue parole seguono un percorso già aperto in precedenza in particolare all’interno dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia”. … e per cui : “l’inedito papale costituisce la riprova esplicita di quanto avevano anni fa dichiarato Sergio Rubin, biografo ufficiale di Bergoglio, al New York Times (19 marzo 2013) – fra l’altro prontamente smentito da Miguel Woites e Thomas Rosica – e Juan Carlos Scannone e Marcelo Figueroa a Frédéric Martel: l’allora arcivescovo di Buenos Aires riteneva necessaria una forma di tutela giuridica per le coppie di persone dello stesso sesso e ravvisava nell’istituto delle unioni civili – normato a livello locale in Argentina tra il 2001 e il 2007 – una buona soluzione per evitare così l’inaccettabile matrimonio egualitario, che fu però introdotto nel Paese nel 2010”[1058]

Il vescovo Aguer, in un intervista alla Nuova Bussola Quotidiana riporta un aneddoto che spiega la frase di Papa Francesco “mi  sono battuto per questo”  diffusa nel corso della intervista sulle unioni civili per i gay.[1059] Mons. Aguer spiega che, nel 2010 : “ … quando era ancora arcivescovo, l’allora cardinal Bergoglio, nel corso di un’assemblea plenaria della Conferenza Episcopale Argentina, propose di approvare la liceità delle unioni civili delle persone omosessuali da parte dello Stato, come una possibile alternativa a quello che si chiamava – e che si chiama – matrimonio egualitario … noi vescovi argomentammo, contrariamente a quanto proponeva Bergoglio, che non si trattava di una questione meramente politica o sociologica, ma che impegnava un giudizio morale …  non si potevano promuovere leggi civili contrarie all’ordine naturale. Ricordammo anzi che questa dottrina è enunciata e ripetuta più volte nei documenti del Concilio Vaticano II. …

Votammo e i vescovi argentini rifiutarono quella proposta con un voto contrario.”

Mons. Aguer precisa che : “ … Con rispetto parlando, neanche il Papa può dire questo. … è un’opinione privata, esattamente come le cose che emergono durante i viaggi in aereo. …”

Il giudizio di mons. Aguer sulle affermazioni di Bergoglio favorevoli alle unioni omosessuali è giustamente il seguente: “ … una cosa è dirlo come arcivescovo, seppure grave, ma come Papa non può dirlo. Come dice la Congregazione per la Dottrina della fede «non si può arrivare in alcun modo all’approvazione di questa condotta o al riconoscimento legale di queste unioni». È scontato pensare che queste unioni, alle quali si propone di concedere riconoscimento legale, non siano “platoniche”. Pertanto, si starebbe implicitamente approvando la copertura di una legge di sodomia.” Mons. Aguer , riguardo ai gruppi LGBT afferma che nella Chiesa stanno facendo tanto danno e il Papa non può appoggiarli ma in realtà, come visto, li sostiene, tale appoggio papale ad essi è evidentemente un fatto molto grave.[1060]

Un ampio articolo di mons. Aguer su questo argomento è stato pubblicato da Infocatolica.[1061]

Quello che dice mons. Aguer si conferma ulteriormente attraverso un articolo di S. Rubin, noto biografo di Bergoglio che afferma , tra l’altro: “Fue entonces que Bergoglio propuso una vía intermedia entre el rechazo y la aceptación del proyecto: la unión civil. Pero no se trató de una mera estrategia política, sino de un convencimiento de que, como las parejas homosexuales son una realidad, deben tener la posibilidad de acceder a una serie de beneficios como la obra social y la herencia, que, precisamente, la unión civil reconoce.”[1062] Dunque già nel 2009 circa, l’allora Cardinale Bergoglio affermava chiaramente che le coppie omosessuali vanno riconosciute giuridicamente come unioni civili.

Ovviamente, come detto, quello che afferma Bergoglio ancora oggi è contrario alla dottrina cattolica perché il cattolico non può sostenere ciò che è contro la Legge divina.

Va segnalato anche un importante articolo di Infocatolica sul tema che stiamo trattando.[1063]

Questo articolo è di particolare interesse perché oltre a riportare la parte fondamentale delle affermazioni di mons. Aguer già viste più sopra riporta ciò che afferma la Conferenza Episcopale Argentina e cioè la condivisione di alcune affermazioni diffuse da mons. V. M. Fernandez , Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, a noi ben noto perché più volte lo ho citato in questo libro (nel I volume soprattutto) e lo ho indicato come possibile ghostwriter cioè autore nascosto dell’Amoris Laetitia. Mons. Fernandez conferma ciò che afferma mons. Aguer precisando che il Papa Francesco sostiene una protezione giuridica per tali unioni che non sempre sono di peccato, perché a volte possono essere semplici unioni di amicizia che prevedono coabitazione e che legano profondamente tali persone sicché una di esse può volere anche che erede dei suoi beni non siano i parenti ma la controparte di tale unione.

Faccio notare che per proteggere tale volontà benefica di una persona a favore di persona diversa dai familiari si possono attuare altri istituti giuridici che non prevedano unioni omosessuali, quindi non è necessaria la legalizzazione di queste ultime.

Va notato che sia Rubin, nell’articolo qui sopra indicato, che p. Spadaro[1064] affermano che Papa Francesco su questo punto non cambia la dottrina … ma è evidente che essi in questo modo mostrano di non conoscere la sana dottrina della Chiesa o mentono infatti, come visto, tale dottrina afferma chiaramente che non possiamo sostenere progetti di legge a favore delle unioni omosessuali!

Il 2 novembre 2020 peraltro è uscito su Avvenire, giornale dei Vescovi, un articolo significativo, a firma di G. Cardinale, in cui si afferma anzitutto che: “La Santa Sede non ha commentato pubblicamente le parole di papa Francesco raccolte nel documentario “Francesco” del regista Evgeny Afineevsky riguardo alla questione omosessuale e alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Ma in questi giorni i nunzi apostolici sparsi nei cinque continenti hanno ricevuto dalla Segreteria di Stato, e per espresso desiderio del Pontefice, una lettera circolare con l’indicazione di girare ai vescovi dei Paesi in cui svolgono la loro missione un «breve scritto» che ricostruisce il contesto di quelle parole del Pontefice che «hanno suscitato, nei giorni scorsi, diverse reazioni e interpretazioni». … Scopo della nota, che viene girata ai presuli in allegato e senza firma, è quella di offrire «alcuni elementi utili, nel desiderio di favorire, per Sua (di papa Francesco, ndr) disposizione, un’adeguata comprensione delle parole del Santo Padre». …la nota cita per esteso un capoverso dell’Esortazione apostolica post-sinodale sull’amore nella famiglia Amoris Laetitia (2016) che «può illuminare tali espressioni». È il capoverso n. 250 …  la nota vaticana cosi conclude: «È pertanto evidente che papa Francesco si sia riferito a determinate disposizioni statali, non certo alla dottrina della Chiesa, numerose volte ribadita nel corso degli anni».”[1065]

Il n. 250 dell’ Amoris Laetitia afferma: “«Con i Padri sinodali ho preso in considerazione la situazione delle famiglie che vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con tendenza omosessuale, esperienza non facile né per i genitori né per i figli. Perciò desideriamo anzitutto ribadire che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare “ogni marchio di ingiusta discriminazione” e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza. Nei riguardi delle famiglie si tratta invece di assicurare un rispettoso accompagnamento, affinché coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita».”

Cosa dire? Che ovviamente questa nota non ha praticamente nessun valore pubblico visto che: la Santa Sede non ha commentato pubblicamente le parole di papa Francesco e che, soprattutto, Papa Francesco, che aveva parlato nel documentario, non ha precisato il significato delle sue parole …   Il mancato intervento pubblico della Santa Sede e del Papa avalla al livello più alto ovviamente quanto il documentario pubblicamente dice … e quanto molti hanno capito … e quanto abbiamo mostrato e mostreremo in questo capitolo: questo Papa sta operando per legittimare l’omosessualità e le unioni omosessuali, purtroppo …

Peraltro la nota di cui abbiamo parlato qualche riga più sopra non nega quanto abbiamo detto ma piuttosto lo conferma: Papa Francesco è a favore del riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali[1066], contrariamente a ciò che dice la sana dottrina … come visto più sopra … in questo senso la nota appare anche falsa perché dice che il Papa non vuole toccare la dottrina della Chiesa!

Il Papa sta in realtà toccando fortemente anzi sta tradendo la dottrina cattolica, purtroppo.

Da notare anche che: “ The documentary’s director, Russian-born American citizen Evgeny Afineevsky, told reporters he interviewed the pope but journalists later found the footage in a 2019 interview with Mexico’s Televisa. Some was not previously aired. After the documentary premiered, Afineevsky refused to discuss the editing process. It was not immediately possible to contact him for comment on the Vatican note.”[1067]

Cioè il regista del documentario Evgeny Afineevsky ha detto ai giornalisti che in esso presenta la sua intervista al Papa, ma i giornalisti in seguito hanno trovato, nel suo documentario, parti di un’intervista del 2019 del Papa con Televisa del Messico che non erano state precedentemente trasmesse.

Dopo la “prima” del documentario, Afineevsky si è rifiutato di discutere il processo di montaggio e non è stato subito possibile contattarlo per un commento sulla nota vaticana data ai nunzi … Insomma: ancora tenebre ed evidenti falsità e manipolazioni tipiche, purtroppo, di ciò che attiene a questo Pontificato …

Dio intervenga!

 

 

b,7,2) Il Cardinale Müller leva la sua voce contro gli errori che si diffondono a causa delle parole del Papa.

 

 

In una intervista sulla questione delle parole del Papa a favore delle unioni civili tra omosessuali leggiamo[1068] il Card. Müller precisa da subito che lui è dalla parte del Papa, che lo ha sempre difeso ma “… il Papa non è al di sopra della Parola di Dio, che ha creato l’essere umano maschio e femmina, il matrimonio e la famiglia. Sono cardinale e sempre dalla parte del Papa, ma non a tutte le condizioni. Non è una lealtà assoluta. La prima lealtà è alla Parola di Dio. Il Papa è il Vicario di Cristo, non è Cristo. E io sono credente in Dio”. …

“… In molti Stati le cosiddette unioni sono state soltanto la premessa del riconoscimento dei matrimoni gay. Per questo tanti fedeli sono disturbati, pensano che queste parole sarebbero solo il primo passo verso una giustificazione delle unioni omosessuali, per la Chiesa, e questo non è possibile». … «Dall’inizio della Scrittura, nella Genesi, si dice che Dio ha creato l’uomo e la donna. Gesù lo ricorda ai farisei: l’uomo si unirà con sua moglie e i due saranno una sola carne. Per questo il solo matrimonio possibile è tra uomo e donna e i rapporti sessuali sono riservati esclusivamente al matrimonio. Non vogliamo condannare le persone con tendenza omosessuale, anzi vanno accompagnate e aiutate: ma secondo le condizioni della dottrina cristiana”.[1069]

Il cardinale Müller  spiega che la concezione di base che sta sotto alle unioni civili che riguardano le coppie omosessuali è una concezione falsa, che pretende di annullare il disegno di Dio. Il Signore ha creato l’uomo, sessuato, maschio e femmina ma la suddetta concezione afferma che il sesso sarebbe solo un costrutto sociale e che non esiste un essere sessuato, esiste solo un essere fluido nella sua sessualità. Per il Card. Müller  non è possibile che la Chiesa o lo Stato riconoscano tali unioni, la Chiesa non può farlo perché deve seguire l’insegnamento di Dio, lo Stato laico non può farlo poiché quando questo legalizza le unioni civili omosessuali, viola i diritti fondamentali degli esseri umani, ciò si verifica in modo particolare quando a tali unioni si permette di adottare bambini.  Infine il Card. Müller precisa che la persona di un Papa non coincide con il papato e, soprattutto, che non sempre tutti i Papi sono stati chiari nella Dottrina. Nel caso specifico, spiega che le parole di Papa Francesco non sono state espresse in via ufficiale ma all’interno di una intervista che, a quanto pare, combina dichiarazioni espresse in vari momenti portando ulteriore confusione; il Cardinale quindi commenta: “Tutto ciò non è buono perché un Papa, così come ogni vescovo, deve essere sempre molto cauto e chiaro, specie in questi tempi così delicati”. Il Cardinale aggiunge ancora qualcosa sullo stesso punto: “Perché la Santa Sede non ha dato una spiegazione? E la Congregazione per la Dottrina della Fede? Eppure ha pubblicato testi su omosessualità e matrimonio, elaborati scientificamente. È un problema di confusione, nel mondo ora si dice “il Papa benedice le unioni omosessuali”: non lo ha detto, ma le conseguenze sono queste. Dovrebbe essere più attento”. [1070] Mi pare però che il Cardinale non voglia vedere direttamente e chiaramente la situazione, cioè non voglia rendersi conto che il Papa non sta semplicemente permettendo la confusione, il Papa sta promuovendo in modo “furbo” e discreto la sovversione della sana dottrina cattolica!

 

 

b,8)  Le “famiglie omogenitoriali”, le “famiglie Amoris Laetitia” e i nuovi Cardinali favorevoli a cambi della dottrina su questioni relazionate con l’omosessualità.

 

 

Spiega R. Cascioli: “Nei giorni scorsi ha provocato reazioni l’articolo di Avvenire in cui si parla apertamente di “famiglie omogenitoriali”. Reazioni che non hanno ricevuto risposta né vedranno correzioni di rotta.”[1071]

Più precisamente, in un articolo dell’Avvenire a firma di L. Moia e datato 29.12.2021  leggiamo “ … servono competenze allargate che non si possono improvvisare. Come anche per l’accompagnamento dei figli delle persone separate o, con difficoltà ancora maggiori, a quelli che provengono da famiglie omogenitoriali “La pastorale evidentemente – fa notare padre Vianelli – non può lasciare indietro nessuno. … Ma, soprattutto nel caso delle famiglie omogenitoriali, le questioni da tenere presenti sono tante e molto, molto complesse …”[1072]

Giustamente R. Cascioli nell’articolo già citato più sopra afferma: “ E da quando in qua una coppia di persone dello stesso sesso è considerata “famiglia” dalla Chiesa? Non solo tutto il Magistero e il Catechismo affermano con chiarezza che l’unica famiglia è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna … Non in base a una tradizione conservatrice che, come tale, può essere superata, ma per la fedeltà al progetto originario di Dio, che è eterno e immutabile.”[1073]

E don Gabriele Mangiarotti ha ulteriormente fatto notare in una lettera allo stesso quotidiano della CEI, “Egregio Direttore, ma dove stiamo andando con il giornale che dovrebbe dare voce ai cattolici desiderosi di seguire il Magistero della Chiesa? Soprattutto in quel campo così sotto attacco che è la famiglia? … Siccome non è la prima volta che il suo giornale si discosta dall’insegnamento della Chiesa su Matrimonio e famiglia, sempre con articoli di Luciano Moia, mi chiedo che cosa si sta aspettando per correggere queste affermazioni contraddittorie, che creano non poca confusione nelle menti dei fedeli cattolici. … In sostanza devono essere chiare con estrema fermezza due cose:

– non esistono assolutamente “famiglie omogenitoriali” … bisogna quindi rifiutarsi sempre di usare il termine famiglia per queste ‘coppie’;

– queste coppie non hanno “figli”, né naturali né adottivi, … ; bisognerebbe invece dire a gran voce che i fanciulli che sono stati consegnati forzatamente dallo Stato a queste coppie sono vittime di una iniquità gravissima e inaccettabile: come possiamo dormire sonni tranquilli mentre dei poveri fanciulli sono costretti a farsi ‘amare’ da due uomini (24 ore al giorno)?”[1074] … sappiamo bene che tutto quello che Avvenire diffonde è ovviamente vagliato da CEI e Santa Sede ed è sotto la supervisione papale … quindi se nonostante le proteste Avvenire non ha fatto nessun passo in dietro appare evidente che il Papa è dietro anche questo passo … e la cosa appare in perfetta continuità con tutti gli errori che questo Papa sta diffondendo …

Dio intervenga!

Quanto detto finora non è tutto , infatti, qualche giorno dopo l’uscita del documentario di cui abbiamo parlato più sopra e realizzato dal regista Afineevsky, Papa Francesco ha annunciato la creazione di nuovi cardinali … ma, purtroppo, alcuni di questi cardinali sono, come il Papa, favorevoli alle unioni omosessuali e, secondo Cascioli, sono chiaramente favorevoli anche alla completa normalizzazione dell’omosessualità e si spendono ampiamente per la causa Lgbt nella Chiesa! Come ha spiegato R. Cascioli infatti: “…  papa Francesco … ha proseguito piantando subito un altro tassello importante per la causa gay, con la nomina dei nuovi cardinali. Almeno tre di loro (su 13) sono chiaramente favorevoli non solo al riconoscimento giuridico delle unioni civili, ma alla completa normalizzazione dell’omosessualità; e soprattutto si spendono ampiamente per la causa Lgbt nella Chiesa.” [1075]

Chi sono questi 3 cardinali di cui parla Cascioli? Anzitutto l’italiano Marcello Semeraro, che come dice Cascioli, ha fatto della sua Diocesi di allora, Albano “ …la capitale italiana del movimento catto-gay.” e che, appena ricevuta la nomina alla porpora cardinalizia, ha sostenuto, riferendosi all’intervista del Papa, le ragioni delle unioni civili.

Semeraro ha firmato anche la prefazione del libro di don Aristide Fumagalli, intitolato “L’amore possibile – Persone omosessuali e morale cristiana”, cui dedicheremo un approfondito studio più avanti e che afferma la liceità degli atti omosessuali in alcuni casi.

Peraltro, spiega ancora Cascioli, già in occasione del Family Day del gennaio 2016, Semeraro si è apertamente schierato a favore del riconoscimento delle unioni civili omosessuali , pur escludendo le adozioni per le coppie gay. [1076]

Inoltre in una lunga intervista pubblicata il 2 gennaio 2018 sul Nuovo Quotidiano di Puglia, l’allora Vescovo Semeraro  trattò anche il tema dei divorziati risposati e affermò : “Se i divorziati vogliono risposarsi questo è addirittura un bene: vuol dire che non hanno perso la fiducia nel matrimonio. E poi oggi la Chiesa è molto attenta all’aspetto soggettivo della questione, bisogna valutare caso per caso. I tempi cambiano”.[1077]

Il secondo prelato che Papa Francesco nominò Cardinale in quel periodo fu l’arcivescovo di Washington, Wilton Gregory, che “aveva espresso pieno sostegno a padre James Martin e a monsignor Henry Gracz, entrambi molto attivi nel promuovere l’agenda Lgbt nella Chiesa”; nel 2014, “monsignor Gregory ha anche nominato un diacono come assistente spirituale della comunità diocesana Lgbt, e ha fatto una severa autocritica della Chiesa nei confronti delle persone Lgbt.” [1078]

Il terzo prelato che Papa Francesco nominò Cardinale e che era apertamente gay-friendly fu il maltese Mario Grech che parlò pubblicamente a favore delle unioni civili e delle coppie omosessuali.[1079]

Cascioli conclude l’articolo facendo notare che il sito statunitense New Ways Ministry, collegato all’omonima organizzazione fondata anche da suor Gramick che fu condannata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, punto di riferimento per la battaglia LGBTQ all’interno del mondo cattolico, si è congratulato con il Papa per la scelta dei suddetti tre, e ha elencato altri 11 cardinali che già erano nel Sacro Collegio e che tale organizzazione considerava di orientamento pro-Lgbt,, questi cardinali sono stati tutti nominati da Papa Francesco e sono:  Blase Cupich Arcivescovo di Chicago (USA), Joseph Tobin (Arcivescovo di Newark), Kevin Farrell (Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita), Jozef De Kesel (Arcivescovo Metropolita emerito di Mechelen-Brussel (Belgio)), Vincent Nichols (Arcivescovo metropolita di Westminster (Gran Bretagna)), Matteo Zuppi (Cardinale Arcivescovo di Bologna. Presidente della Conferenza Episcopale Italiana), Jean-Claude Hollerich (Arcivescovo di Luxembourg (Granducato del Lussemburgo) e Relatore Generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi), José Tolentino Medonca (Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione), John Atcherly Dew (Arcivescovo Metropolita emerito di Wellington (Nuova Zelanda)), Dominique Mamberti (Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica) , e  Michael Czerny (Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale).[1080]  Stando così le cose capiamo bene che il tradimento contro la sana dottrina che vediamo in questi nostri tempi a causa di questo Papa rischia di protrarsi a lungo tra i cattolici a causa di questi Cardinali … che, ovviamente, potrebbero diventare prossimi Pontefici … e che intanto hanno posizioni molto importanti all’interno della Chiesa.

Nel giugno 2022 R. Cascioli ha messo in evidenza che: “Alla Conferenza stampa di presentazione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie (Roma 22-26 giugno), è stato usato il concetto di “famiglia Amoris Laetitia” in opposizione a famiglia naturale, per aprire all’accoglienza di qualsiasi forma di unione, omosessuale in testa. È uno strappo deciso rispetto a quello che è sempre stato l’insegnamento della Chiesa.”[1081] Sottolineo: è stato usato il concetto di “famiglia Amoris Laetitia” in opposizione a famiglia naturale … ovviamente la “famiglia Amoris laetitia” è una famiglia secondo le devianti idee dell’attuale Pontefice.

Dio intervenga!

 

 

b,9) Altri casi estremamente significativi …

 

 

Nel contesto che stiamo vedendo e meglio vedremo ancora in questo libro non è strano che sia accaduto quanto segue, come riferisce S. Paciolla : “ Nel 2017, il leader locale dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) Marco Di Just, ha “sposato” il suo partner dello stesso sesso nel luglio 2017 con una cerimonia civile. Una polemica è iniziata quando il parroco di Di Just, don Francesco Fragiacomo, ha chiesto a Di Just di dimettersi dalla sua posizione di leadership nel gruppo scout cattolico. Il pastore disse che non era l’orientamento di Di Just, ma lo scandalo della sua unione pubblica omosessuale, che non poteva essere accettato dalla Chiesa.…”. L’arcivescovo Redaelli, chiamato a intervenire, ha fatto sentire la sua voce dopo ben 4 mesi pubblicando una lunga lettera che chiedeva “discernimento” e “pazienza” ma che di fatto lasciava la situazione come era; successivamente lo stesso prelato spostò don Fragiacomo da Staranzano a San Canzian d’Isonzo, dove è diventato parroco di cinque parrocchie. “Ovviamente”, Marco Di Just è rimasto nella sua posizione di capo del gruppo scout di Staranzano.

Don Fragiacomo ha commentato amaramente tutta la vicenda dicendo: “Che fiducia posso avere dei miei confratelli che nel momento delle difficoltà invece di essere vicini e solidali sono assenti, lontani o addirittura contrari. Invece di essere in sintonia con il messaggio del Vangelo, sono in completa dissonanza con dottrine, pratiche, metodi e stili completamente diversi”.E ancora: “Invece di sostenermi in un caso scandaloso che compromette seriamente un messaggio educativo positivo verso i giovani, essi minimizzano superficialmente, ti accusano, ti sparano alle spalle o ti prendono in giro pubblicamente sui giornali nazionali, trattandoti come fossi un  ‘giovane parroco’”.La fine del suo post è diretta: “Ora mi chiedo: che razza di Chiesa è questa? Che cosa offre? Quali grandi ideali presentiamo ai giovani?” [1082]

Quindi, nonostante la situazione di evidente scandalo in cui vive Di Just questo signore è lasciato dal Vescovo e dai superiori dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) nel suo incarico di educatore cattolico! … un evidente frutto del “cambiamento di paradigma” cioè degli errori che sta diffondendo in varia forma questo Papa che, ovviamente, non è intervenuto né ha fatto intervenire i sui collaboratori per far valere la verità cattolica, come era suo dovere.

Se riflettiamo bene dobbiamo addirittura ritenere che dietro l’agire del Vescovo c’è probabilmente la “manina” della Santa Sede perché ovviamente in situazioni così imbarazzanti ogni Vescovo si consulta normalmente con la S. Sede per sapere come procedere e ovviamente in questo caso la S. Sede dobbiamo ritenere che abbia indicato al suddetto Vescovo la linea di azione da lui attuata.

Ovviamente L. Moia, che già conosciamo bene e ancor meglio conosceremo per il suo sostegno alle aperture del Papa che pervertono la sana dottrina, parlando di questo episodio ha lodato il comportamento dell’arcivescovo … e della S. Sede dietro di lui … “Come emerge chiaramente dalla lettera-capolavoro dell’arcivescovo di Gorizia” – scrive Moia – “nessuno ha preconcetti, nessuno è in grado di rivelare, con il colpo di bacchetta magica, soluzioni capaci di superare secoli di paure, pregiudizi e chiusure certamente lontane dallo spirito del Vangelo”. [1083] Il commento di Moia è particolarmente significativo laddove parla di superare secoli di paure, pregiudizi e chiusure certamente lontani dallo spirito del Vangelo; deduco dalle sue parole che rientrino tra questi pregiudizi e chiusure anche le affermazioni magisteriali scritte negli ultimi decenni che condannano gli atti omosessuali come quelle della Congregazione per la Dottrina della Fede, nonché le affermazioni che sono alla base del canone 915 del Codice di Diritto Canonico, affermazioni per le quali è evidente che chi vive notoriamente in peccato grave non può svolgere l’incarico di formatore di giovani alla fede.

Nella linea di perversione dottrinale cui il Papa ha aperto le porte non è strano che a Pescara una coppia di lesbiche abbia raccontato dall’altare l’amore Lgbt e che a Parma il Vescovo entri in campo per i cristiani Lgbt [1084]; neppure è strano che nella Diocesi di Bologna, guidata dal Cardinale Zuppi, operi un gruppo, denominato “In Cammino” che, secondo R. Cascioli si occupa di portare “… al cuore della Chiesa l’agenda Lgbt, la legittimazione di qualsiasi orientamento sessuale, l’applicazione pratica della ideologia gender. Compresa l’accettazione delle unioni gay.” Continua Cascioli: “In cammino” non prende sul serio la dottrina della Chiesa in tema di gender e omosessualità, la vuole semplicemente cambiare o, per meglio dire, sovvertire. Ciò che, evidentemente, trova consenziente il cardinale Zuppi. … “In cammino” ha avuto sempre come punto di riferimento la parrocchia di San Bartolomeo della Beverara, ma fino al 2015 la sua presenza era quasi clandestina, i vescovi non gradivano e richiamavano il parroco all’ordine. Tutto è cambiato con l’arrivo del cardinale Zuppi[1085], che ha subito invitato il gruppo ad uscire allo scoperto e la loro attività è diventata parte della pastorale diocesana. Ovviamente sempre mistificando il linguaggio, presentando come accoglienza della persona quello che in realtà è imposizione di una ideologia.” [1086] Parte di questo gruppo è una coppia di uomini che si è “sposata” al Municipio e subito dopo è stata accolta in una s. Messa di “ringraziamento” con benedizione … un sistema che sembra un modo abbastanza furbo per aggirare il divieto delle benedizioni alle coppie gay[1087]. Vorrei capire se hanno ricevuto l’Eucaristia i due giovani “sposi” durante tale s. Messa.

Va notato che il card. Zuppi alcuni anni fa ha realizzato la prefazione ad un libro del p. J. Martin SJ proprio sulla questione della relazione tra Chiesa e persone omosessuali[1088];  di questo padre gesuita abbiamo parlato più sopra notando come la sua dottrina deviante dall’insegnamento della Chiesa sia stata più volte condannata da vari prelati. Sottolineo che il Cardinale appena citato è un prelato molto vicino al Papa che infatti lo ha  creato Cardinale e lo  ha “voluto” come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana”  …

Nel settembre 2020 Luciano Moia, giornalista di Avvenire, è andato a tenere una conferenza al Gay Pride di Padova, Riccardo Cascioli ha commentato così l’evento: “Tra gli eventi di chiusura del Padova Pride Village, domani sera un incontro su “Chiesa e omosessualità” con il giornalista di Avvenire Luciano Moia, che da anni si batte per promuovere la causa gay all’interno della Chiesa, e il rettore del seminario di Padova, monsignor Giampaolo Dianin. Una presenza istituzionale importante alla più grande manifestazione nazionale dell’orgoglio gay, un nuovo importante passo nell’avanzamento dell’agenda gay all’interno della Chiesa. Ovviamente nel silenzio della presidenza CEI e dei vescovi italiani in generale.”[1089] … si noti bene: Una presenza istituzionale importante alla più grande manifestazione nazionale dell’orgoglio gay, un nuovo importante passo nell’avanzamento dell’agenda gay all’interno della Chiesa.

Cascioli precisa che:“ … la presenza di Avvenire (e della diocesi di Padova) a una manifestazione gay di questo genere non può non suscitare pesanti interrogativi. Non stiamo infatti parlando di un luogo dove si incontrano semplicemente delle persone che vivono la condizione omosessuale e che cercano un aiuto, ma siamo nel cuore di un movimento che fa dell’orgoglio gay la propria bandiera, e lo esprime in modi estremi e molto spesso blasfemi ….”[1090]

Dio intervenga e liberi la Chiesa da ogni apertura ai peccati contro natura e alle ideologie che li sostengono … Di fronte a tanti casi, e soprattutto di fronte al fatto che tanti prelati molto vicini al Papa (Hollerich, Marx, Zuppi e Semeraro ) cerchino evidentemente in vario modo di aprire le porte in ordine alla legittimazione degli atti omosessuali la marcia per sdoganare l’omosessualità nella Chiesa appare a qualcuno inarrestabile[1091]; indubbiamente con questo Papa finora tale marcia sembra inarrestabile ma a Dio sappiamo bene che le immoralità contro natura non piacciono proprio e quindi sono convinto che saprà intervenire per arrestarla definitivamente nella sua Chiesa … perciò prego e invito a pregare perché Dio faccia valere la sua Verità con forza e presto.

 

 

b,10) Le parole di Papa Francesco ad un gay: ”Dio ti ha fatto così”.

 

 

Aggiungo qualche altra notizia a conclusione di questo paragrafo, vedemmo più sopra che il termine gay, secondo Nicolosi, è un concetto socio politico, è una identità costruita culturalmente che proclama: “ Questo è ciò che sono e ciò che sono stato designato dal mio creatore ad essere.” Questa persona crede che la sua attrazione di tipo omosessuale sia normale, naturale , è qualcosa che va celebrata. Definirsi gay è un modo per giustificare le sue tendenze omosessuali come qualcosa che lo presenta così come è e come deve essere. [1092]

Vedemmo come il prof. Socarides sottolineava[1093] molto come i gay non sono “nati così” e metteva in evidenza come nei gay ha potuto osservare qualcosa che non va nella loro prima educazione: il controllo eccessivo delle madri e l’abdicazione dei padri. Nell’omosessuale in particolare Socarides notava una tendenza a incorporare la virilità degli altri, perché era in una ricerca compulsiva e senza fine della mascolinità che non gli era mai stato permesso di costruire e sviluppare nella prima infanzia. Non possiamo capire l’attività omosessuale finché non ci rendiamo conto che le dinamiche coinvolte sono inconsce; Socarides aiutava i suoi pazienti a riconoscere tali dinamiche.

Una volta che i suoi pazienti raggiungevano la comprensione di queste dinamiche si muovevano piuttosto rapidamente sulla strada della guarigione. Prima erano presi da compulsioni che non potevano capire, che non potevano controllare, dopo questa comprensione diventavano responsabili della propria vita.

La loro precedente promiscuità omosessuale poteva sembrare molto simile alla “liberazione”. Ma non era vera libertà. Era una specie di schiavitù.

Dare a Dio il “merito” dell’ omosessualità è un ritornello persistente in gran parte della letteratura gay odierna, e persone di evidente buona volontà diventano soggetti inconsapevoli di tale errore. I gay attribuiscono la loro condizione a Dio, ma sbagliano. E, quando l’omosessualità assume tutti gli aspetti di un movimento politico, anch’essa diventa una guerra, il tipo di guerra in cui la prima vittima è la verità, e il bottino risultano essere i ragazzi, infatti gli omosessuali militanti cercarono di abbassare l’età dei rapporti sessuali consensuali tra uomini omosessuali e ragazzini a 14 anni (come fecero alle Hawaii nel 1993) o 16 (come tentarono di fare in Inghilterra nel 1994)[1094]

Papa Francesco ha usato le seguenti parole con un omosessuale che fu traviato da un sacerdote in Cile: “Juan Carlos, che tu sei gay non importa. Dio ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa. Il Papa ti vuole così, devi essere felice con quello che sei.”; è stato lo stesso Juan Carlos a rivelarlo. [1095]

Le parole del Papa, non smentite dalla Santa Sede, appaiono precisamente nella linea dell’ideologia gay, sono un assist alla ideologia gay e vanno, in certo modo, nella linea della legittimazione degli atti omosessuali: se Dio ti ha fatto così, puoi vivere come Dio ti ha fatto. Le parole del Papa a Juan Carlos Cruz sono state riprese da p. Martin[1096] sottolineando che Papa Francesco ha detto: “Dio ti ha fatto gay.”, una sottolineatura che si collega chiaramente all’ideologia gay per cui il gay è stato fatto così da Dio. Ricordo che questo padre gesuita, di cui parlammo ampiamente più sopra, fu indicato dal Cardinale Müller come eretico, e come dice il Card. Müller, l’omosessualità non è un qualcosa che Dio ha direttamente creato e non è genetica ma psicologica: “… gli omosessuali in generale non esistono, è un’invenzione, evidentemente parlano per coprire i propri interessi. Torniamo alla Genesi: esiste una sessualità femminile e una maschile, null’altro. L’uomo è creato per la donna e la donna è creata per l’uomo, come dice San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (capitolo 11). Nella Creazione non esiste il concetto dell’omosessualità, è un’invenzione che non ha alcun fondamento nella natura umana. Le tendenze omosessuali non sono un fatto ontologico, ma psicologico. Certe persone invece vogliono fare della omosessualità un dato ontologico.”[1097] Cioè la natura umana così come creata da Dio non prevede gli atti omosessuali come naturali per l’uomo. Dio non ha creato così gli omosessuali, l’attività omosessuale è gravemente peccaminosa e non è voluta da Dio. La tendenza omosessuale viene in particolare dal peccato originale ma può essere causata anche da peccati personali, come dicemmo più sopra;. Più precisamente: le inclinazioni omosessuali non sono peccati in sé ma derivano dal peccato, almeno, dal peccato originale, se non dai peccati personali; soprattutto, queste inclinazioni tendono a portare al peccato, esse rientrano nella concupiscenza di cui parla il Concilio di Trento.[1098]

Sono i nemici spirituali (la carne, il diavolo e il mondo)  che ci spingono al peccato omosessuale, non Dio.  Dio intervenga!

 

 

c) “Aperture”, attraverso Amoris Laetitia, riguardo all’omosessualità praticata …

 

 

Lo Spirito Santo ci illumini sempre più.

Arriviamo quindi all’ Amoris Laetitia dopo esserci chiariti sufficientemente sulle reali intenzioni del Papa attraverso molti suoi gesti significativi circa la sua “apertura” riguardo agli atti omosessuali.

Diciamo subito che con l’Amoris Laetitia Papa Francesco mette discretamente da parte la dottrina cattolica circa il valore assoluto, semper et pro semper, dei comandi negativi della Legge divina, ne ho parlato nel I volume (pp. 291ss e pp. 421ss) e ne parlerò più ampiamente nel III, quindi l’attuale Pontefice mette discretamente da parte anche la dottrina sull’assoluta validità semper et pro semper del divieto degli atti omosessuali fissato dalla Bibbia e dalla Tradizione.

Come ho scritto nella presentazione al mio libro: “per far passare una falsa morale come teologicamente accettabile, Papa Francesco e i suoi sostenitori, hanno sfruttato in particolare 2 strade :

1) quella per la quale, con astuzia, praticamente hanno messo da parte, per certi aspetti, la Legge divina rivelata e con essa l’obbligatorietà assoluta dei precetti negativi del decalogo,servendosi anche di una concezione deviata della coscienza morale; in questa linea in prof. Seifert affermò che il n° 303 di Amoris Laetitia è “una bomba atomica teologica che minaccia di abbattere l’intero edificio morale dei 10 comandamenti e dell’insegnamento morale cattolico”[1099] ;

2) quella per cui hanno diffuso un impreciso ed erroneo discernimento di casi particolari e quindi un’ambigua, imprecisa e deviante presentazione delle circostanze attenuanti degli atti umani; tali circostanze vengono infatti, dal Papa e da alcuni suoi collaboratori, astutamente, ampliate e vengono rese capaci praticamente di abbattere i precetti divini portando a considerare veri peccati gravi come peccati veniali o imperfezioni; in questa linea il Vescovo Schneider ha affermato: “i nuovi discepoli di Mosè ed i nuovi farisei hanno mascherato la loro negazione dell’indissolubilità del matrimonio nella prassi e la sospensione del sesto Comandamento in base al “caso per caso”, sotto le mentite spoglie del concetto di misericordia, usando espressioni come: “cammino di discernimento”, “accompagnamento” … insinuando una possibile soppressione dell’imputabilità per i casi di coabitazione nelle unioni irregolari …”[1100]

Seguendo in particolare, ma non solo, questi percorsi il Papa e alcuni suoi collaboratori hanno praticamente aperto la strada anche alla liceità degli atti omosessuali, della contraccezione e degli atti adulterini … e quindi alla assoluzione sacramentale e alla Comunione Eucaristica per coloro che praticano tali atti e non si pentono; non c’è da meravigliarsi di quanto appena affermato, visto che il Papa ha elogiato il super abortista presidente USA Biden dicendogli che è un “buon cattolico” e che può ricevere l’Eucaristia[1101][1102]

Diciamo poi che l’Amoris Laetitia al n. 250 parla in particolare della situazione degli omosessuali con queste parole: “La Chiesa conforma il suo atteggiamento al Signore Gesù che in un amore senza confini si è offerto per ogni persona senza eccezioni.(Cfr Bolla Misericordiae Vultus, 12: AAS 107 (2015), 409.) Con i Padri sinodali ho preso in considerazione la situazione delle famiglie che vivono l’esperienza di avere al loro interno persone con tendenza omosessuale, esperienza non facile né per i genitori né per i figli. Perciò desideriamo anzitutto ribadire che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare «ogni marchio di ingiusta discriminazione» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2358; cfr Relatio finalis 2015, 76.) e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza. Nei riguardi delle famiglie si tratta invece di assicurare un rispettoso accompagnamento, affinché coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita.(Cfr ibid.)”

Ricordiamo anche quanto aveva affermato il cardinale Reinhard Marx commentando il fatto che, in deroga al regolamento, il Papa aveva voluto far inserire nel testo finale del Sinodo straordinario del 2014 il paragrafo riguardante la cura pastorale delle persone con tendenze omosessuali e i due paragrafi che trattavano della questione della comunione per i divorziati risposati: “Fino ad ora, queste due questioni erano state assolutamente non negoziabili. Sebbene non fossero riuscite a ottenere la maggioranza dei due terzi, la maggioranza dei padri sinodali aveva comunque votato a loro favore.”

“Fanno ancora parte del testo”, ha continuato Marx. “Ho chiesto in particolare al Papa di questo, e il Papa ha detto che voleva tutti i punti pubblicati insieme a tutti i risultati delle votazioni. Voleva che tutti nella chiesa vedessero dove ci trovavamo. No, questo Papa ha spalancato le porte e il voto e i risultati alla fine del sinodo non lo cambieranno “.[1103] … due questioni su cui il Papa vuole “aprire le porte” : la cura pastorale dei divorziati risposati e degli omosessuali …

Ricordiamo anche le parole del Cardinale Burke con cui aveva minacciato di resistere al Papa se avesse fatto aperture a favore di divorziati risposati e di gay. [1104]

Come vedremo, l’ Amoris Laetitia, interpretata nella linea del Papa e dei suoi collaboratori, permette di aprire le porte dei Sacramenti non solo ai divorziati risposati che vivono more uxorio ma anche alle coppie omosessuali che praticano il peccato impuro e quindi permette di aprire le porte ad una certa legittimazione degli atti omosessuali, anzi l’ Amoris Laetitia permette anche di andare oltre tali limiti, se è vero quello che affermò il Cardinale Baldisseri : “E in effetti non tanto il Sinodo, sarà importante, ma la sintesi che ne verrà preparata, e che porterà la firma del Papa come “Esortazione post-sinodale”. E’ molto probabile che non sarà un testo chiaro e definitivo, ma basato su un’interpretazione “fluttuante”. In modo che ciascuno leggendolo, possa tirarselo dalla parte che più gli fa comodo.”[1105] … ognuno si può tirare questo testo dalla propria parte per diffondere errori nella linea che più gli fa comodo … e il Papa, senza condannarli, può approvare tali errori se gli piacciono  … in vari casi coloro che stanno operando per la legittimazione dell’attività e delle coppie omosessuali  si sono appunto richiamati all’Amoris Laetitia e il Papa non li ha condannati, pur potendo e dovendo, quindi li ha approvati …

 

 

c,1)Teologi, prelati e importanti giornalisti cattolici a favore di una estensione alle persone omosessuali delle “aperture” realizzate dall’ Amoris Laetitia  a favore dei divorziati risposati.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Abbiamo già visto più sopra, quando parlavamo dell’”apertura” del Papa ad una legge sulle unioni civili delle coppie omosessuali, che secondo mons. Semeraro: “ … forse è la prima volta che [il Papa] ne parla in modo così esplicito. Ma le sue parole seguono un percorso già aperto in precedenza in particolare all’interno dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia”. … e per cui : “l’inedito papale costituisce la riprova esplicita di quanto avevano anni fa dichiarato Sergio Rubin, biografo ufficiale di Bergoglio, al New York Times (19 marzo 2013) – fra l’altro prontamente smentito da Miguel Woites e Thomas Rosica – e Juan Carlos Scannone e Marcelo Figueroa a Frédéric Martel: l’allora arcivescovo di Buenos Aires riteneva necessaria una forma di tutela giuridica per le coppie di persone dello stesso sesso e ravvisava nell’istituto delle unioni civili – normato a livello locale in Argentina tra il 2001 e il 2007 – una buona soluzione per evitare così l’inaccettabile matrimonio egualitario, che fu però introdotto nel Paese nel 2010”[1106]

Nel giugno 2022 R. Cascioli ha messo in evidenza che: “Alla Conferenza stampa di presentazione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie (Roma 22-26 giugno), è stato usato il concetto di “famiglia Amoris Laetitia” in opposizione a famiglia naturale, per aprire all’accoglienza di qualsiasi forma di unione, omosessuale in testa. È uno strappo deciso rispetto a quello che è sempre stato l’insegnamento della Chiesa.”[1107] Sottolineo: è stato usato il concetto di “famiglia Amoris Laetitia” in opposizione a famiglia naturale … ovviamente la “famiglia Amoris laetitia” è una famiglia secondo le devianti idee dell’attuale Pontefice presentate in quella esortazione.

L’ Amoris Laetitia contiene dunque aperture in ordine alla legittimazione delle coppie omosessuali e ad un nuovo tipo di famiglia (detta “famiglia Amoris laetitia”) ma, come vedremo nelle prossime pagine, essa contiene anche aperture in ordine alla legittimazione degli atti omosessuali e alla possibilità di amministrare i Sacramenti a chi persevera ostinatamente in essi.

 

 

c,1,1) Un significativo libro di L. Moia, importante giornalista di Avvenire.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

  1. Moia, giornalista dell’Avvenire, nel 2020 ha scritto, con una prefazione di Marco Tarquinio, direttore de L’Avvenire e un’intervista/prologo del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, un libro tutto ispirato dall’ Amoris Laetitia, in cui suggerisce cambiamenti alla dottrina cattolica sull’ omosessualità; il libro contiene in particolare varie interviste a varie persone che sono esperte in vario modo riguardo all’omosessualità. [1108]Moia intervista vari teologi ma significativamente non intervista mons. Melina e p. Noriega, due grandi esperti di teologia cattolica che potevano dire una parola molto “profonda” sul tema dell’omosessualità, ma capisco che questi siano autori da silenziare; Papa Francesco infatti li ha silenziati, ha tolto loro la cattedra all’Istituto Giovanni Paolo II e, ovviamente, il suo fedele seguace Moia lo imita anche perché nella linea del Pontefice opera per aprire porte alla legittimazione dell’omosessualità con tutti i suoi annessi e connessi. Per la linea seguita da L. Moia è evidente che non va bene far parlare quindi pubblicizzare le affermazioni dei grandi esperti che possono autorevolmente chiudere la questione ribadendo la sana dottrina. Il libro ha ricevuto attenzione anche in America perché è sembrato strano a qualcuno che un giornalista del giornale Avvenire contornato dal Cardinale Zuppi e dal direttore dell’ Avvenire possa suggerire cambiamenti  alla condanna dell’omosessualità[1109] … ovviamente dietro a loro c’è la Conferenza Episcopale Italiana e in particolare il Papa … che infatti non è intervenuto né direttamente né indirettamente per correggerli.

Nelle sue riflessioni il problema principale di Moia è che non si rende conto del fatto che Amoris Laetitia e vari altri testi realizzati da Papa Francesco presentano vari errori fondamentali, e che, in particolare, si oppongono al Magistero cattolico universale nonché alla Legge divina e naturale. Ora, sia la Legge rivelata che quella naturale condannano radicalmente gli atti omosessuali. Tale condanna è assoluta e infallibile e non è modificabile da un Papa[1110] il quale, come detto non ha nessun potere sulla Legge naturale e su quella rivelata.

La dottrina del Concilio Vaticano II e della Chiesa afferma chiaramente che ogni atto genitale umano deve svolgersi nel quadro del matrimonio, in questa linea il peccato impuro contro natura è inderogabilmente proibito, sempre e in ogni circostanza … sempre e in ogni circostanza; si tratta infatti di un atto intrinsecamente malvagio e disordinato: “ gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati e … , in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione.” [1111] Come vedemmo, tale dottrina non è soggetta a cambiamento, è chiaramente fissata nella Legge divina positiva e nella Legge naturale.

Moia afferma riguardo alla pastorale verso coloro che hanno tendenze omosessuali “Il dibattito apertosi all’interno dei due Sinodi sulla famiglia (2014 e 2015) permette di cogliere lo sforzo di tratteggiare un atteggiamento più inclusivo.” [1112]   … ricordo a tutti che il dibattito che si è sviluppato durante tali Sinodi è stato uno “pseudo-dibattito” perché, come dissi nel I volume, tale dibattito fu astutamente deviato, impedito e manipolato per non far venire fuori le voci scomode di tanti prelati cattolici contrari alle deviazioni dottrinali che il Papa e i suoi volevano far emergere …

Si noti, ancora, quello che  scrive Luciano Moia:

“«La dottrina parla chiaro», direbbero coloro che usano le norme come pietre da scagliare nella vita delle persone. Già, ma quale norma? In Amoris Laetitia … Francesco non aggiunge alcuna condanna etica, non ricorda il passaggio del Catechismo a proposito del «disordine morale oggettivo», come avevano fatto i precedenti documenti del magistero.

Lo stesso per il Documento finale del Sinodo dei giovani. Una semplice dimenticanza? Difficile pensarlo. Forse potrebbe essere risultato prevalente il desiderio di leggere la questione con un’ottica diversa, di aprire il dibattito, di ascoltare il parere della base, nella convinzione che «non tutte le discussioni dottrinali, morali pastorali devono essere risolte con interventi del magistero». (Al, 3).”[1113]

Si noti anzitutto che Moia sottolinea che il Papa non fissa nessuna condanna etica degli atti omosessuali in Amoris Laetitia, lo stesso per il Documento finale del Sinodo dei giovani.

Si noti inoltre … “ … quale norma ?” … quindi la Bibbia, la Tradizione, il Magistero e il Catechismo attuale  che condannano radicalmente e assolutamente gli atti omosessuali sono scomparsi per Moia e per l’Avvenire che è il giornale dei Vescovi italiani ed è ovviamente sotto la supervisione del Vaticano … Incredibile ma vero e ovviamente gravissimo … e scandaloso …

Non mi consta ci siano state precisazioni del giornale stesso contro le affermazioni del giornalista, l’articolo permane ben visibile nell’archivio on-line del giornale, il giornalista in questione continua a scrivere per l’Avvenire … quindi …   evidentemente le “porte” sono state aperte … anzi spalancate  …

Alle parole di Moia mi pare interessante aggiungere che, come detto sopra, facendo un esame dei suoi scritti non vedo che Papa Francesco parli mai chiaramente e precisamente dell’omosessualità praticata come di un peccato grave, né che dica che è atto intrinsecamente disordinato, basta andare sul sito della Santa Sede per rendersene conto[1114]. I conti tornano … purtroppo!!

Evidentemente L. Moia parla con le “spalle coperte” … dietro di lui c’è il Papa e i suoi collaboratori che vogliono evidentemente realizzare aperture riguardo agli atti omosessuali e in particolare sulla loro liceità, come stiamo vedendo e sempre meglio vedremo … purtroppo per loro, però, la questione è stata già ampiamente risolta dalla Bibbia e dalla Tradizione ed è stata risolta unanimemente con la condanna degli atti omosessuali come intrinsecamente disordinati e malvagi e ci sono stati anche chiarissimi e nettissimi interventi magisteriali, come vedemmo; qui abbiamo a che fare con la Legge di Dio che neppure il Papa può toccare! Mai nessun Papa si era sognato di toccare certe condanne ma ora, magicamente, grazie alle distorsioni e perversioni dottrinali di Francesco e dei suoi collaboratori, sembra che queste grandi verità che la Tradizione e la Bibbia affermano chiaramente possano essere cancellate e che siamo tornati praticamente al periodo pre biblico …

Aggiunge Moia “È il grande principio del “massimo bene possibile” qui ed ora – richiamato più volte da papa Francesco in Amoris laetitia e poi in Gaudete et exsultate – che si oppone alla logica farisaica del “minimo indispensabile”. E, se è vero che non bisogna mai rinunciare a proporre l’ideale evangelico “sapendo ben distinguere le diverse situazioni di partenza” è altrettanto vero il dovere di “non indulgere a facili giudizi e non sostituirsi alla responsabilità di ciascuno”. Sarebbe facile concludere.” [1115]

Le affermazioni di Moia sono totalmente devianti, visto che praticamente cancellano una dottrina infallibile ribadita anche dal Concilio Vaticano II, come visto; non si tratta di indulgere in facili giudizi, si tratta di ribadire la dottrina fissata nella Bibbia e ripetuta unanimemente da tutta la Tradizione. Il fatto poi che Moia citi il principio di Amoris Laetitia (di cui parlammo nel I volume più ampiamente)  per cui  ognuno è chiamato al “massimo bene possibile” qui ed ora” senza dire che siamo chiamati a fare la volontà di Dio e a lasciarci guidare dalla sua grazia che supera la natura e ci porta a vivere secondo la Legge divina, mette l’affermazione di Moia fuori dalla dottrina evangelica e tradizionale: l’uomo non è chiamato a fare semplicemente il possibile è chiamato a fare l’impossibile che Dio gli dona di poter fare, Gesù ha detto chiaramente che impossibile è per noi salvarci ma tutto è possibile a Dio[1116] e appunto Dio ci vuole salvare e ci aiuta con la sua grazia a fare ciò che per noi è impossibile e a salvarci. Preciso bene quanto detto: Dio ci vuole salvare e ci aiuta con la sua grazia a fare ciò che per noi è impossibile, cioè a vivere secondo la sua Parola, secondo la sua Legge e a salvarci …

Certamente i grandi moralisti cattolici hanno citato la classica frase “ad impossibilia nemo tenetur” indicando che dobbiamo fare il possibile ma hanno sempre inteso per possibile ciò che umanamente è impossibile ma Dio rende possibile. I grandi moralisti cattolici in questa linea hanno sempre considerato come possibile con l’aiuto di Dio vivere secondo la Legge di Dio ed evitare gli atti omosessuali; i grandi moralisti hanno sempre affermato che gli atti omosessuali sono sempre assolutamente vietati. Certamente i moralisti hanno parlato anche di impossibilità assoluta ad attuare la Legge ma hanno spiegato con grande precisione quando si verifica nella luce della Verità. Il Papa, i suoi collaboratori e Moia, invece la pensano ben diversamente da tali grandi moralisti, purtroppo, e distorcono questi grandi principi teologici per aprire le porte a vere perversioni dottrinali.

La linea di Moia e di Papa Francesco devia in senso lassista dalla dottrina di Cristo e della sua Chiesa, in questo senso essa è simile a quella farisaica (Mt. 5,22-48; 15,2ss), sicché l’accusa di fariseismo che Moia rivolge ai suoi nemici gli ricade chiaramente addosso.

Moia in questa linea deviata e deviante, come già dicemmo, ritiene giusto il comportamento del Vescovo Redaelli che, evidentemente guidato dalla S. Sede, ha lasciato che un noto omosessuale, che convive con il suo compagno, continuasse a svolgere, scandalosamente, l’attività di formatore dei giovani scout cattolici.  “…l’arcivescovo di Gorizia, Carlo Roberto Maria Redaelli, ha buttato fuori tutti. Ha rifiutato il ruolo di giudice, non ha assolto ma non ha nemmeno condannato. Ha invitato la comunità a riflettere insieme per capire se, anche da un avvenimento così divisivo, si possono ricevere aspetti di grazia. Un intervento alla ricerca della moderazione e di quell’invito ad accogliere, discernere e integrare che impregna il magistero di papa Francesco”.

“Come emerge chiaramente dalla lettera-capolavoro dell’arcivescovo di Gorizia” – scrive Moia – “nessuno ha preconcetti, nessuno è in grado di rivelare, con il colpo di bacchetta magica, soluzioni capaci di superare secoli di paure, pregiudizi e chiusure certamente lontane dallo spirito del Vangelo”.

Come vedete L. Moia si permette anche di definire ciò che la Tradizione cattolica ha prodotto, sotto la guida dello Spirito Santo: “secoli di paure, pregiudizi e chiusure certamente lontane dallo spirito del Vangelo” … evidentemente lo Spirito Santo è venuto sulla terra solo grazie agli errori e alle perversioni dottrinali di questo Papa che di Moia è l’assoluto maestro …prima di questo Papa c’erano pregiudizi chiusure e paure e quindi lo Spirito Santo era quasi assente, finalmente con Papa Francesco e con il suo fedele seguace Moia la Parola di Dio è scesa sulla terra .

Invece per Moia lo scandalo diffuso dal notorio peccato di Di Just va bene … [1117]

Sottolineo che riguardo a quest’ultimo caso ovviamente dietro al comportamento del Vescovo dobbiamo vedere la dottrina di Papa Francesco, dato che sicuramente mons. Redaelli ha contattato la S. Sede per sapere come agire … quindi è normale che Moia abbia applaudito il modo di fare del Vescovo; un modo di fare che in realtà è gravemente scandaloso perché è evidente che chi vive in peccato notorio specie se contro natura è assolutamente inadatto a fare da formatore di giovani alla fede cattolica; perciò giustamente un sacerdote, don Fragiacomo ha messo in dubbio la saggezza dell’arcivescovo elogiato da Moia, anche perché questo sacerdote ha informato l’arcivescovo della situazione di Di Just quattro anni prima della controversa cerimonia civile di unione del Di Just con il suo compagno … insomma, probabilmente, lo scandalo andava avanti già da tempo e il “Pastore” lasciava che un giovane in notorio peccato grave “evangelizzasse” i suoi fedeli! Ottimo esempio di misericordia bergogliana … E per fare capire quanto sia buona questa misericordia ricordo a tutti che la misericordia consiste nell’istruire gli ignoranti e che l’evangelizzazione si fa anzitutto con la vita prima che con le parole … quindi mandare un peccatore notorio a evangelizzare è evidentemente assolutamente sconsigliato perché la sua vita predica il contrario di ciò che insegna il Vangelo …

Considerando che l’ipocrisia è simulazione, è evidentemente ipocrita simulare l’evangelizzazione lasciando che essa sia svolta, contro la dottrina evangelica da chi appunto vive in pieno contrasto con il Vangelo; il fatto che Moia esalti tutto questo implica che l’ipocrisia farisaica tocca anche lui … quindi ancora una volta l’accusa di fariseismo che egli lancia contro gli altri ricade pesantemente su di lui e su coloro che egli sostiene.

Come stiamo vedendo e vedremo in questo capitolo, Moia è giornalista dell’Avvenire e le sue aperture a cambiamenti alla dottrina cattolica sull’omosessualità si trovano ben chiaramente scritte su tale quotidiano che è il giornale dei Vescovi italiani e il suddetto libro è stato pubblicato dalle Edizioni S. Paolo, con una prefazione di Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e un’intervista/prologo del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, con l’evidente “imprimatur” dei superiori, anzitutto del Papa … che su tutto questo evidentemente non sollevano nessuna critica!  “Ovviamente” quando è stato chiesto alla Conferenza Episcopale Italiana se il libro rappresenti le loro idee un portavoce ha rifiutato una dichiarazione ufficiale, affermando però che il libro non ha nulla a che fare con la CEI, e che tutte le domande dovrebbero essere rivolte al direttore de L’Avvenire, Marco Tarquinio[1118]; certamente il libro non è un testo ufficiale della CEI ma è un libro che è scritto da un giornalista dell’ Avvenire con il sostegno del Direttore del giornale e di un Cardinale della CEI … e la CEI non si è peritata di dire nessuna parola di condanna di tutto quello che tale libro diffonde … un chiaro appoggio al volume!

Dio intervenga!

Nei prossimi paragrafi esamineremo alcune delle interviste riunite nel libro di Moia e precedentemente da lui pubblicate sull’Avvenire.

 

 

c,1,2) L’intervista di L. Moia al prof. Faggioni:  gli atti omogenitali, continuano ad essere giudicati inaccettabili per la morale cattolica per ragioni intrinseche all’atto.

 

 

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Un’intervista interessante e per certi versi illuminante che Moia riporta nel suo libro[1119]  è quella con p. Faggioni, francescano, un famoso moralista, medico, ordinario di bioetica all’Accademia Alfonsiana di Roma e autore di numerosi studi sul tema della omosessualità.

  1. Faggioni realizza una brevissima storia della relazione tra la Chiesa e gli omosessuali dicendo: “Il magistero post-conciliare ha abbandonato i toni punitivi della Tradizione, ha considerato l’orientamento omosessuale in sé non colpevole, ha rivendicato la dignità e i diritti delle persone omosessuali in quanto persone e figli di Dio.”[1120]

Il Sinodo della Famiglia, secondo questo moralista ha cercato di intercettare: “…domande che emergono da alcune Chiese locali e accettava coraggiosamente la sfida, ma con grande prudenza perché qui è in gioco la comprensione cristiana dell’amore e della sessualità.”

L’Amoris Laetitia, secondo questo esperto, “ribadisce il Magistero precedente sottolineando comunque aspetti importanti”. Abbiamo già visto e vedremo che in realtà Amoris Laetitia realizza una sovversione della sana dottrina e tale sovversione entra, come sempre meglio vedremo, anche nella questione della legittimità degli atti omosessuali.

  1. Faggioni, incalzato dalle domande di Moia arriva a domandarsi se vi può essere del bene come l’ascolto, l’aiuto, il servizio fino al sacrificio in una relazione omosessuale e se tale bene non sia prodotto dalla grazia. Mi permetto di rispondere a questo famoso moralista: se lui parla di una coppia che vive praticando atti omosessuali non c’è bisogno di scomodare la grazia perché ci sia una certa lealtà, condivisione e anche sacrificio e possa produrre un certo bene, insieme a molto male … Quando invece la grazia santificante entra in un’anima, porta in essa la carità e con essa lo Spirito Santo e appunto sotto la guida del Consolatore l’anima segue la divina Legge e fugge radicalmente il peccato grave, quindi fugge gli atti omosessuali.

Al p. Faggioni dico: non scomodiamo la grazia santificante per parlare del bene che ci può essere in una coppia omosessuale, il bene ci può essere ma non è il bene che Dio vuole, non è il bene appunto della grazia santificante, perché quando entra la grazia santificante il soggetto rompe subito la convivenza peccaminosa, rompe subito la reiterazione degli atti omosessuali e si sottrae dal peccato grave. D’ altra parte la grazia santificante e con essa la carità fuggono dall’anima quando la persona cede anche ad un solo peccato grave, come abbiamo visto chiaramente nel I volume parlando della carità e della sua perdita.

Illuminante, invece è il discorso di p. Faggioni quando appunto dinanzi all’incalzare delle domande di Moia che probabilmente cercava di trarre da lui qualche indicazione da diffondere su tutti i media per legittimare gli atti omosessuali, spiega chiaramente la radicale differenza che c’è tra una coppia eterosessuale sposata e una coppia omosessuale. Dice dunque il moralista francescano: “La visione dell’amore coniugale del Magistero cattolico …  ci porta a escludere vincoli di natura anche solo analogicamente matrimoniale fra persone omosessuali. … Nella visione cristiana la sessualità è il linguaggio della comunione e dell’apertura all’alterità. … Qui sta il limite intrinseco della relazione omosessuale: nella relazione omosessuale la persona non esce e non può uscire dal cerchio del sé per autotrascendersi e incontrare l’altro-da-sé che è anche un altro sessuale.” [1121]

Per tutto quello che lo stesso Faggioni dice e che abbiamo visto, lo stesso teologo quindi afferma: “Gli atti omogenitali, da chiunque siano posti e in qualsiasi contesto, continuano ad essere giudicati inaccettabili per la morale cattolica. …”[1122]

  1. Faggioni dice di condividere totalmente la visione cristiana dell’amore coniugale e conclude dicendo che l’unione omosessuale, non potendo esprimere una comunione sponsale, totale e reciproca, si presenta in modo insuperabile come linguaggio ambiguo, cioè è qualcosa di moralmente disordinato.
  2. Faggioni dunque non mette direttamente in campo la assoluta immutabilità del divieto di atti omosessuali, basata sulla Legge divina rivelata e sulla Legge naturale, non mette in netta evidenza come tali atti siano intrinsecamente malvagi e disordinati e quindi assolutamente da evitare, in ogni circostanza, e in questo la sua intervista mi pare carente, tuttavia egli arriva praticamente a questi stessi risultati percorrendo un’altra strada, anche per Faggioni infatti “Gli atti omogenitali, da chiunque siano posti e in qualsiasi contesto, continuano ad essere giudicati inaccettabili per la morale cattolica. …”[1123] e tale inaccettabilità è fissata immutabilmente nella natura umana e nella Legge divina, quindi resta insuperabile!

 

 

c,1,3) L’intervista di L. Moia al prof. Guenzi.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Si noti cosa dice lo stesso Moia all’inizio della sua intervista al moralista Guenzi riportando anche le parole del moralista : la relazione nell’orizzonte della comunione delle persone rappresenta il bene, il legame uomo-donna non ne esaurisce tutte le forme umane di espressione, resta la bellezza della differenza sessuale ma c’è anche la consapevolezza che, all’interno di una relazione, la mancanza di questa differenza non appare né colpevole né patologica, “perché la condizione esistenziale delle persone omosessuali non è un ostacolo insuperabile nella vocazione all’amore.”[1124] Si noti bene: la mancanza della differenza sessuale non è né colpevole né patologica … il legame uomo-donna non ne esaurisce tutte le forme umane di espressione, anche sotto il profilo affettivo …  la condizione esistenziale delle persone omosessuali non è un ostacolo insuperabile nella vocazione all’amore … Che dire ?

Evidentemente Guenzi, Avvenire e Moia … e più in alto il Papa stanno realizzando una chiara “apertura” all’omosessualità praticata …ovviamente in modo discreto …

Si noti poi la domanda significativa sul n. 250 dell’Amoris Laetitia che fa L. Moia nello stesso articolo, al termine della quale egli dice   : “ … in Amoris Laetitia manca completamente la condanna etica dei gesti omosessuali. Come interpretare questa scelta?” Si noti bene : in Amoris Laetitia manca completamente la condanna etica dei gesti omosessuali … lo aveva detto anche sopra L. Moia … e insiste … “stranamente” … E “stranamente” facendo un esame dei suoi scritti non vedo, come già ho detto, che Papa Francesco  parli mai chiaramente e precisamente dell’omosessualità praticata come di un peccato grave, basta andare sul sito della Santa Sede per rendersene conto[1125]

La risposta del moralista Guenzi, contiene , tra l’altro, queste affermazioni: “In Amoris Laetitia Francesco, alla luce di una più profonda considerazione dei vissuti, talora difficili, delle persone, sviluppa un’operazione “ricostruttiva” sulla tradizione normativa della Chiesa e le argomentazioni sostenute, che avrebbero potuto mettere in ombra elementi imprescindibili nella valutazione dell’agire, come nel caso del discernimento personale e del giudizio di coscienza.”[1126] Si noti bene: degli errori ravvisabili in Amoris Laetitia non se ne parla … ma anzi si afferma che tale documento sviluppa una ricostruzione  sulla tradizione normativa della Chiesa mettendo in luce la coscienza e il discernimento personale … vedemmo nel primo volume e vedremo anche nel prossimo volume (II-II) qualcosa circa le deviazioni che si ravvisano in tale Esortazione riguardo al discernimento e alla coscienza morale: Papa Francesco non ha ricostruito ma sovvertito la tradizione normativa cattolica; attraverso quelle affermazioni dell’ Amoris Laetitia su coscienza e discernimento vengono praticamente legittimati peccati gravi e, come vedremo meglio più avanti, anche atti omosessuali!

Prosegue Guenzi: “ …  se la tradizione della Chiesa non può essere espressa solo dalla norma morale (cfr.AL 305), il processo di discernimento sulle scelte personali può essere riconsiderato non solo per le cosiddette situazioni “irregolari” all’interno del matrimonio. Ciò è chiarito in AL 250 …  ”[1127]

Cioè , il processo di discernimento che attraverso Amoris Laetitia viene applicato ai divorziati risposati si può applicare anche per coloro che vivono una relazione omosessuale.

Moia quindi va avanti e chiede,  se le parole chiave di Amoris Laetitia, cioè  accompagnare, discernere, integrare  sono valide anche per le persone omosessuali; ovviamente qui si parla in particolare di chi pratica l’omosessualità …

Guenzi risponde che queste parole chiave devono estendersi anche agli omosessuali e in particolare a chi pratica l’omosessualità : “ Che debbano estendersi anche su altre problematiche è espressamente chiarito da Francesco …  tale “logica evangelica” è riferibile non solo “ai divorziati che vivono in una nuova unione, ma a tutti, in qualunque situazione si trovino”(AL 297)”.[1128]

Quindi le “aperture” di Amoris Laetitia si estendono ad altri casi analoghi a quelli dei divorziati risposati e in particolare a coloro che sono dediti all’omosessualità … e  anche alle coppie omosessuali …

Il prof. Guenzi quindi riporta  le affermazioni del Documento finale del Sinodo sui giovani del 2018 al paragrafo 150 che richiama i tre verbi di Amoris Laetitia per suggerire pratiche ecclesiali di “accompagnamento nella fede” per gli omosessuali.

Si noti: non si parla di combattimento contro le tentazioni che tale condizione porta con sé, non si parla di impegno radicale alla lotta contro il peccato contro natura … non si parla di S. Scrittura di Tradizione che condannano assolutamente la pratica omosessuale … non si chiarisce che il discernimento si fa nella Verità che la Scrittura e la Tradizione ci presentano … e anzi , il prof. Guenzi afferma : “ Tale percorso …  definisce un traguardo, con il verbo “integrare”, che si impone come esito di un percorso che non può essere interminabile, né senza sbocchi.” ….

Riflettiamo: applicando analogicamente i vari errori di Amoris Laetitia al caso di coloro che praticano atti omosessuali e anche alle coppie omosessuali si può addirittura arrivare ad accordare, in alcuni casi, i Sacramenti a tali omosessuali senza che essi debbano proporsi di cambiare vita e la coscienza morale di tali omosessuali può, addirittura, capire che Dio chiede loro per il momento di continuare a peccare come già fanno! … in questa linea si capiscono molto bene le parole di Guenzi, l’integrazione di cui lui parla è anche a livello sacramentale: come per i divorziati risposati che vivono in adulterio, e non hanno intenzione di cessare dal compiere tali atti peccaminosi, si possono aprire le porte dei Sacramenti, lo stesso può avvenire anche per gli omosessuali e le coppie omosessuali che praticano atti contro natura e non si propongono di cessare dal compiere tali atti peccaminosi.

Una colossale perversione della dottrina morale cattolica all’insegna dell’ attuazione dell’ Amoris Laetitia!

Notiamo che don Guenzi, è diventato, qualche mese dopo aver rilasciato  l’intervista che abbiamo appena esaminato, uno dei professori dell’Istituto Giovanni Paolo II, da cui erano stati intanto estromessi mons. Melina e p. Noriega[1129].

Quello che dice d. Guenzi fa il paio con le affermazioni del prof. Chiodi.

 

 

c,1,4) L’intervista di L. Moia al prof. Chiodi.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

A proposito del prof. Maurizio Chiodi va detto che anche lui dopo la defenestrazione di mons. Melina e di p. Noriega è stato chiamato a insegnare nell’ Istituto Giovanni Paolo II [1130] e a suo riguardo uno dei professori di tale centro di studi affermò: “Adesso girano voci che verrà a insegnare il professor Maurizio Chiodi, che apre alla liceità della contraccezione e ammette gli atti omosessuali come “possibili” in certe situazioni. Se saranno ingaggiati nuovi professori della stessa linea senza seguire le normali procedure, facendo appello a una “urgenza” per la quale non viene addotta alcuna ragione, si creerà una forte tensione all’interno dell’Istituto. Con i poteri che ha ora il Gran Cancelliere e le intenzioni che rivela rinunciando a Melina e Noriega, è solo questione di tempo perché il corpo docente sia rimpiazzato con un altro, estraneo alla visione di san Giovanni Paolo II. Per il grande Papa polacco al centro c’era sempre la fedeltà della Chiesa alla carne di Cristo, che riassume in sé il progetto del Creatore e dunque può sanare le ferite e le debolezze dell’uomo.”[1131]

Sottolineo: il prof. Chiodi  ammette gli atti omosessuali come “possibili” in certe situazioni … E “ovviamente” Luciano Moia lo intervista con il consenso dei superiori e, tra le altre domande, gliene pone una sul percorso da seguire per attuare Amoris Laetitia  n. 250 riguardo all’accompagnamento delle coppie omosessuali perché realizzino la volontà di Dio e più in particolare sulla possibilità che la Chiesa avvii una pastorale inclusiva per le persone omosessuali. Ricordo che la Chiesa non ha problemi a includere coloro che pur avendo tendenze omosessuali si impegnano seriamente a combattere contro di esse e a vivere nella santa purezza. I problemi sorgono per coloro che praticano l’omosessualità e vogliono perseverare in essa. La domanda di Moia ovviamente riguarda particolarmente questi ultimi.

Il prof. Chiodi risponde dicendo che cammini pastorali inclusivi per omosessuali sono necessari ma occorre superare in particolare : “ … la tentazione dei cristiani … di ricorrere al linguaggio del passato, attaccandosi ad una morale legalista, ridotta a norme da osservare.”[1132]

Mi pare chiaro che qui il prof. Chiodi definisca, implicitamente ma nettamente, come legalista la morale che il Magistero e i Dottori hanno diffuso tra i fedeli, sarebbe perciò legalista la morale del Catechismo della Chiesa Cattolica e dei documenti della Congregazione per la Dottrina della Fede che condannano nettamente gli atti omosessuali, lo capiamo dalle parole di d. Chiodi che troviamo nell’articolo e con le quali mette da parte la dottrina dell’”intrinsece malum” dell’omosessualità affermando: “… a ciascuno è chiesto non solo quello che gli è possibile, ma anche quello che gli è possibile in un momento determinato della sua vita.” e  inoltre: “ ….  non escluderei che, a certe condizioni, una relazione di coppia omosessuale sia, per quel soggetto, il modo più fruttuoso per vivere relazioni buone, tenendo conto del loro significato simbolico, che è insieme personale, relazionale e sociale.”

Non vedo altra “tentazione” per i cristiani, alla quale si oppongono il prof. Chiodi e il Papa attuale, se non quella della sana dottrina che viene definita “legalista” qui da Chiodi.

Devo quindi ritenere che per Chiodi era “legalista” Ratzinger, era “legalista” s. Giovanni Paolo II e praticamente tutti i Papi, era “legalista” S. Pio da Pietrelcina, era “legalista” s. Caterina da Siena, s. Agostino etc. e tutti i Dottori, i Padri, e tutti i santi … che erano guidati dallo Spirito Santo … era “legalista” anche la Bibbia … perché tutti questi autori e questi testi affermano chiaramente che l’omosessualità è sempre e per sempre vietata.

Preciso inoltre che il legalismo è “Atteggiamento di stretto ossequio alla legalità … per lo più limitato a un’esteriore e formalistica uniformazione alla legge scritta”[1133].

Non è, quindi, legalismo ma sana teologia morale quella che leggiamo nei Padri e nei santi Dottori , come s. Tommaso d’ Aquino, e che lo stesso Magistero cattolico presenta chiaramente; perché essa ci guida non ad  un’esteriore e formalistica uniformazione alla legge scritta ma ad una profonda accoglienza di Dio nella nostra vita e ad una vita guidata totalmente da Lui. Appunto sotto la sua guida mai possiamo scegliere di compiere atti sessuali perché sono intrinsecamente disordinati e radicalmente vietati da Dio.

Non è la Tradizione e non è la Bibbia ad essere legalista; è mons. Chiodi ad essere fuori dalla sana dottrina, fuori dalla dottrina della Bibbia rettamente conosciuta e fuori dalla santa Tradizione, in cui appunto occorre sapere leggere la S. Scrittura!

L’intervista di mons. Chiodi è stata diffusa da Avvenire … quindi tutto sotto la guida e la protezione del Papa

Le parole del teologo Chiodi e la pubblicazione dell’intervista non sono state smentite né condannate dalla Santa Sede o dalla Cei … ovviamente …

L’ intervista è stata commentata su vari siti rilevandone elementi di contrasto con la dottrina cattolica.[1134]

E siccome stava evidentemente montando la protesta contro le affermazioni di mons. Chiodi  ho l’impressione che Avvenire  prima abbia messo e poi abbia tolto tale intervista dai suoi archivi online disponibili gratuitamente a tutti … sappiamo bene che il Papa e i suoi accoliti stanno attuando la sovversione della sana dottrina in modo “discreto”, quindi non è strano che certi interventi che suscitano forti proteste vengano ritirati nell’ombra … ma il sito Gionata ha rilanciato tale intervista che quindi può essere ancora letta online[1135].

Dio intervenga e liberi i Pastori e i teologi da ogni errore, eresia e immoralità.

 

 

c,1,5) Un articolo della Nuova Bussola Quotidiana stronca alcune affermazioni devianti  di L. Moia in cui è citata Amoris Laetitia.

 

 

In un articolo della Nuova Bussola Quotidiana[1136] si evidenzia come una lettrice di Avvenire, la dottoressa Francesca Abbona, ha scritto a tale quotidiano notando che va bene accogliere le persone omosessuali e transessuali, ma occorre anche richiamare la verità della Chiesa su omosessualità e transessualità, la carità vuole la verità.

L’ormai noto L. Moia ha risposto mettendo in evidenza che: “Si tratta di problema delicato e complesso che attende ancora, da parte della Chiesa, approfondimento più meditato e sereno”.

Come abbiamo visto in precedenza le affermazioni Moia su questi temi contengono grossolani e gravissimi errori e anche queste presentano gravi deviazioni dalla sana dottrina infatti la condanna da parte della Chiesa  degli atti omosessuali è netta immutabile: «Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”» (Congregazione per la Dottrina della Fede, Persona humana, n. 8). «Sono contrari alla legge naturale. In nessun caso possono essere approvati» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357)

Abbiamo visto che tali giudizi sono fondati sulla Scrittura e sulla Tradizione che, unanimemente, condannano tali atti omosessuali come particolarmente gravi.

“È di diritto divino positivo la condanna dell’omosessualità come peccato mortale, qualora sussistano la piena avvertenza e il deliberato consenso.” [1137]

Abbiamo visto più sopra anche le ragioni della condanna della transessualità

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale. […] Al di fuori di prescrizioni mediche di carattere strettamente terapeutico, le amputazioni, mutilazioni o sterilizzazioni direttamente volontarie praticate a persone innocenti sono contrarie alla legge morale» (nn. 2333, 2297).

Quindi, al contrario di quanto scrive Moia, il Magistero è chiaro e netto, e immutabile su omosessualità e transessualità.

Continua Moia: “Quindi, come scrive il Papa, l’orientamento sessuale non è univoco, esistono – come ben sappiamo – diversi approcci alla sessualità che, seguendo il ragionamento di Amoris laetitia non determinano gerarchie di rispetto e di dignità”.

Giustamente la Nuova Bussola Quotidiana risponde: “Tutte quelle condotte e condizioni che sono contrarie a ragione, come l’omosessualità, sono contrarie alla dignità della persona, contrarie al suo vero bene. Dunque non vi è dignità nell’omosessualità.” Vi è dignità nella persona in sé non nell’attività contraria alla Legge divina.

Afferma ulteriormente Moia che “l’orientamento sessuale, quando profondamente radicato, è parte costitutiva della personalità individuale” e in questa linea parte la critica di Moia alle «pratiche “riparative” o “affermative”».

In realtà, come visto, la tendenza omosessuale non è mai costitutiva della persona perché non è un dato biologico fondamentale radicato da Dio nella vera natura umana, infatti gli atti omosessuali sono contro natura; con l’aiuto della grazia e anche con l’aiuto di un’adeguata terapia psicologica si può superare la tendenza omosessuale, a Dio nulla è impossibile, il Cardinale Sgreccia e molti altri autori, come vedemmo, affermano chiaramente queste verità.

Per il Cardinale Müller, come vedemmo, le tendenze omosessuali sono un fatto psicologico ma c’è chi invece vuole farne un dato ontologico, biologico: “gli omosessuali in generale non esistono, è un’invenzione, evidentemente parlano per coprire i propri interessi. Torniamo alla Genesi: esiste una sessualità femminile e una maschile, null’altro. L’uomo è creato per la donna e la donna è creata per l’uomo, come dice San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (capitolo 11). Nella Creazione non esiste il concetto dell’omosessualità, è un’invenzione che non ha alcun fondamento nella natura umana. Le tendenze omosessuali non sono un fatto ontologico, ma psicologico. Certe persone invece vogliono fare della omosessualità un dato ontologico.” [1138]

Le parole del Cardinale tedesco sono una potente risposta a Moia e a tutti coloro che seguono la linea di lui circa l’omosessualità.

Aggiungo che, come vedemmo più sopra, il Card. Sgreccia parlava della terapia dell’omosessualità che è di tipo psicologico e spiegava che alla base del processo di guarigione c’è la presupposizione che l’omosessualità sia un disordine; sono state sperimentate con successo le terapie di gruppo, si è fatto ricorso anche all’ipnosi, si consigliano in particolare adeguate letture che possano aiutare la persona ad avere una visione precisa della realtà; aggiungo che per tale tipo di tendenza il cristianesimo offre una terapia spirituale costituita dalla preghiera, dalla lettura della S. Scrittura, dai Sacramenti e dai sacramentali.

Appunto il Card. Sgreccia, per quanto riguarda l’efficacia della terapia psicologica, affermava: “Detto in sintesi: le tendenze omosessuali si possono considerevolmente correggere e le guarigioni radicali sono tutt’altro che rare; il fatalismo nei confronti della terapia è pertanto infondato. Anzi, avremmo fatto già molti più passi avanti se fossero più numerosi i terapeuti interessati al trattamento della neurosi omosessuale.”[1139]

La terapia spirituale ben attuata può realizzare grandi trasformazioni e miracoli anche in questo ambito.

La terapia migliore è comunque, secondo Sgreccia, la prevenzione che si attua nell’armonia familiare educante e nella socializzazione precoce  del bambino in un gruppo coeducativo[1140]

Il dott. Nicolosi e altri con lui, come visto, affermavano chiaramente la possibilità di cura per chi ha problemi di omosessualità, egli riportò in un articolo che in un sondaggio su 882 partecipanti, dei quali 779  (89,7%) si consideravano “più omosessuali che eterosessuali”, “quasi esclusivamente omosessuali” o “esclusivamente omosessuali” nel loro orientamento prima di ricevere la terapia di conversione o fare sforzi di auto-aiuto per cambiare. Dopo aver ricevuto la terapia o essersi impegnati nell’auto-aiuto, solo 305 (35,1%) dei partecipanti hanno continuato a vedere il proprio orientamento in questo modo. Come gruppo, i partecipanti hanno riportato riduzioni ampie e statisticamente significative nella frequenza dei loro pensieri e fantasie omosessuali che hanno attribuito alla terapia di conversione o all’auto-aiuto.[1141]

Precisava Nicolosi che il cambiamento da omosessuale a eterosessuale è davvero possibile e sempre più individui vogliono farsi avanti pubblicamente e dare la loro testimonianza del loro cambiamento e alcuni di essi hanno moglie e figli. [1142]

Nel sito del dott. Nicolosi vengono riportati molti casi di persone famose che sono passate dall’omosessualità all’eterosessualità.[1143]

Anche il dott. Fitzgibbons[1144] e l’Associazione Medica Cattolica nel documento “Homosexuality and hope” [1145]  affermavano l’importanza della terapia psicologica per superare l’omosessualità.

L’ Associazione Medica Cattolica ha messo in evidenza che a fronte di coloro che affermano che l’omosessualità è immutabile vi sono molte prove scientifiche di terapie per il superamento di essa, il  Dr. Hatterer in una famosa discussione affermò di aver ‘curato’ molti omosessuali,il suo lavoro può essere esaminato perché è tutto documentato in 10 anni di registrazioni su nastro. Non solo Hatterer, ma anche molti altri rispettabili psichiatri (Dr. Samuel B. Hadden, Dr. Lionel Ovesey, Dr. Charles Socarides, Dr. Harold Lief, Dr. Irving Bieber e altri) hanno riportato i loro successi in questo ambito.

Un certo numero di terapisti ha scritto ampiamente sui risultati positivi della terapia per l’attrazione per lo stesso sesso, c’è un ampio corpus di letteratura su tale trattamento; esso ha lo stesso successo del trattamento per problemi psicologici simili: circa il 30% sperimenta una libertà dai sintomi e un altro 30% sperimenta un miglioramento.

Un ex presidente dell’ Associazione degli Psichiatri Americani (APA), il dott. Nicholas Cummings, riguardo alla controversia sulla validità o meno della terapia con cui i soggetti vengono aiutati a superare l’omosessualità, afferma che “la commissione dell’APA che ha recentemente dato la propria opinione in proposito non ha incluso nessuno dei terapeuti che la praticano … . Questo pregiudizio  prevale  all’interno  dell’APA  oggi,  e  il  tutto  sotto  un’aura  scientifica.  Ritengo  che  l’APA  sia  diventata  politicamente corretta. Ѐ il politically correct che domina all’APA oggi , non la scienza. E mi dispiace dirlo.”[1146] L’ APA è dominata dal “politicamente corretto” e non dalla scienza, questo “politicamente corretto” è ovviamente a favore dell’omosessualità, a tal punto che l’ APA considera immorale la terapia con cui si aiutano gli omosessuali a tornare all’eterosessualità[1147].

Ripeto: l’ APA considera immorale la terapia con cui si aiutano gli omosessuali a tornare all’eterosessualità .  Nella linea di Cummings va anche Rogers Wright, Ph.D [1148]

Peter Sprigg del Family Research Council afferma che c’è un’abbondanza di prove scientifiche e aneddotiche che le terapie funzionano, anche se i critici sono riluttanti a riconoscerlo; NARTH (National Association for Research and Therapy of Homosexuality) ha citato “600 rapporti di medici, ricercatori ed ex clienti, principalmente da riviste scientifiche professionali e peer-reviewed” che dimostrano che “il trattamento di riorientamento è stato utile a molti”.[1149]

Uno di questi autori è Nicholas Cummings, ex presidente dell’APA, che ha detto che “centinaia” di omosessuali hanno avuto successo, grazie alla terapia, iniziando a condurre una normale vita eterosessuale.

Sostenere che tutta l’attrazione per lo stesso sesso è una caratteristica immutabile come la razza è una distorsione della realtà, ha scritto Cummings, aggiungendo che accusare di frode i professionisti che forniscono cure a persone pienamente informate che cercano di cambiare il loro orientamento sessuale non è giusto, tale tattica serve solo a stigmatizzare il professionista e far vergognare il paziente.

Cummings ha detto, inoltre che un’agenda politica non dovrebbe essere consentita per impedire a gay e lesbiche che desiderano intraprendere sforzi di cambiamento dell’orientamento sessuale di esercitare il loro diritto all’autodeterminazione.[1150]

Cummings ha poi respinto l’idea che semplicemente perché alcuni pazienti affermano di essere stati danneggiati dalla terapia riparativa, il trattamento dovrebbe essere bandito, infatti molti trattamenti medici, ad esempio la chirurgia a cuore aperto, funzionano per una persona ma non per un’altra, ma questo non significa che bisogna bandire tutti gli interventi chirurgici a cuore aperto.

Se per terapia riparativa o affermativa Moia intende qualsiasi terapia psicologica che possa essere efficace per riportare all’eterosessualità persone con tendenze omosessuali sappia che i dati di grandi esperti citati indicano che è una terapia che, con l’aiuto di Dio, ha ottenuto notevoli risultati positivi per riportare l’uomo a ciò per cui Dio lo ha creato: l’eterosessualità.

L’Associazione Medica Cattolica nel documento “Homosexuality and hope” [1151]  ha messo anche  in evidenza che persone influenti e gruppi professionali ignorano queste evidenze e sembra esserci uno sforzo concertato da parte degli “apologeti dell’omosessualità” per negare l’efficacia del trattamento dell’attrazione per lo stesso sesso o affermare che tale trattamento è dannoso.

La liberazione dall’omosessualità, tuttavia, è possibile.

Una lettura attenta degli articoli che si oppongono alla terapia per il cambiamento rivela che gli autori  vedono la terapia per il cambiamento come immorale perché la considerano oppressiva per quelli che vogliono restare omosessuali e considerano quelle persone con attrazione per lo stesso sesso che esprimono il desiderio di cambiare come vittime dell’oppressione sociale o religiosa.

Va notato che quasi senza eccezione, coloro che considerano non etica la terapia per il cambiamento dall’omosessualità all’eterosessualità hanno una visione immorale della sessualità.

Va notato che i cattolici non possono sostenere forme di terapia che incoraggino i pazienti a sostituire una forma di peccato sessuale con un’altra.

Per un cattolico con attrazione per lo stesso sesso, l’obiettivo della terapia dovrebbe essere la libertà di vivere castamente secondo il proprio stato di vita. Terapisti esperti possono aiutare le persone a scoprire e comprendere le cause alla radice del trauma emotivo che ha dato origine alle loro attrazioni per lo stesso sesso e quindi lavorare in terapia per risolvere questo dolore.[1152]

Invito quindi il dott. Moia a fare molta attenzione prima di parlare per non cadere nella trappola che i suddetti persongaggi influenti hanno creato per impedire che persone che hanno tendenze omosessuali siano anche aiutate a livello psicologico oltre che a livello spirituale per tornare alla vera normalità in Cristo.

“Conclusione: la posizione di Moia e quindi di Avvenire non è cattolica perché rifiutano consapevolmente l’insegnamento del Magistero. La dottrina cattolica insegna l’accoglimento della persona omosessuale e transessuale e la condanna dell’omosessualità e della transessualità. Avvenire vuole invece accogliere la persona omosessuale e transessuale perché accoglie l’omosessualità e la transessualità.”[1153]

In realtà non è solo la posizione di Moia e dell’Avvenire che emerge da tale articolo, ma anche quella del Papa, dietro tutto questo c’è lui che ha aperto le porte a questi gravissimi errori ed è lui che rende possibile tutto questo … anche e soprattutto la posizione del Papa su questi temi è contraria alla dottrina cattolica.

Dio intervenga!

 

 

c,1,6) Le parole dei cardinali Marx e Cupich, dei Vescovi belgi etc. confermano come l’Amoris Laetitia è usata analogamente anche per persone e coppie omosessuali.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Mons. Chiodi, con il prof. Guenzi, e l’Avvenire con Moia, hanno, quindi, parlato di estensione di Amoris Laetitia ai casi di coloro che praticano l’omosessualità, praticamente aprendo anche ad essi le “porte aperte” ai divorziati risposati e lo stesso ha fatto il Cardinale Marx infatti : “ … sabato 3 febbraio 2018 intervistato dal canale B5 della radio bavarese pubblica Bayerischer Rundfunk ha dichiarato che Amoris Laetitia ha offerto un criterio generale di carattere pastorale da applicarsi a tante situazioni della vita comune, tra cui le relazioni omosessuali: l’attenzione “alla singola persona, alla sua storia e alle sue relazioni”. Questo criterio può permettere di benedire in alcuni casi anche le coppie omosessuali. Però sta al discernimento del sacerdote comprendere se è opportuno o meno.”[1154] Il cardinale Marx è un cardinale molto vicino a Papa Francesco, si noti molto bene;  ripeto : molto vicino a papa Francesco! E il Papa o la Santa Sede non hanno condannato tale affermazione del Cardinale Marx pur potendo e dovendo farlo, si noti molto bene, quindi la approvano!

Sottolineo che applicando analogicamente i vari errori di Amoris Laetitia al caso di coloro che praticano atti omosessuali e anche alle coppie omosessuali si può addirittura arrivare ad accordare, in alcuni casi, i Sacramenti a tali omosessuali senza che essi debbano proporsi di cambiare vita e la coscienza morale di tali omosessuali può, addirittura, capire che Dio chiede loro per il momento di continuare a peccare come già fanno!

A questo riguardo è interessante notare che : “Nel Sinodo sulla Famiglia del 2015 il cardinale Cupich ha sostenuto la proposta di permettere alle persone che vivono in relazioni adulterine e agli omosessuali sessualmente attivi di ricevere l’Eucarestia in buona coscienza, in alcune circostanze. Papa Francesco lo ha nominato Arcivescovo di Chicago nel 2014, cardinale nel 2016, e membro della Congregazione dei Vescovi e della Congregazione per l’Educazione Cattolica.”[1155]

In questa linea il Cardinale Cupich, dopo l’uscita dell’ Amoris Laetitia, nel 2018,  ha affermato che nella sua Diocesi non è previsto che siano negati i Sacramenti a coloro che sono legati da un matrimonio omosessuale[1156]. Non mi consta che il Vaticano sia intervenuto a condannare tali affermazioni … mi consta invece che il Papa tenga questo Cardinale come suo collaboratore molto stretto cui affida incarichi molto importanti così come consta che è stato creato cardinale dopo avere detto al Sinodo del 2015 quanto avete potuto leggere qualche rigo più sopra … quindi Papa Francesco approva le parole di Cupich per cui è possibile permettere alle persone che vivono in relazioni adulterine e agli omosessuali sessualmente attivi di ricevere l’Eucarestia in buona coscienza, in alcune circostanze.

In un interessante articolo, Christian Spaemann ha affermato: “Che cosa ha a che fare l’indebolimento dell’Ordine Sacro Cattolico con le reti omosessuali e lo scandalo degli abusi nella Chiesa cattolica? Si deve trovare una risposta semplice: i passi decisivi in Amoris Laetitia, in cui l’Ordine Sacro Cattolico è stato minato, non parlano solo dei divorziati risposati civilmente, ma in generale di “situazioni irregolari” (tra gli altri in AL 305 ). Perché i rapporti omosessuali non dovrebbero esservi inclusi? Perché non anche quelli tra i sacerdoti? Perché non anche quelli dei chierici che hanno l’età del consenso? C’è il sospetto che l’esortazione apostolica Amoris Laetitia sia stata creata nel contesto di un’agenda che mira all’istituzione nella Chiesa della cosiddetta “diversità sessuale”. Amoris Laetitia, insieme alla sottostante teologia morale eretica pluridecennale come è stata insegnata nelle università teologiche dell’Occidente, sono il fondamento per la mancanza di orientamento – o di orientamento viziato – quando si tratta della situazione sopra descritta. A questo quadro si adatta il passaggio continuo di rappresentanti di una teologia morale liberale attraverso le istituzioni della Chiesa. Pertanto, non è stupefacente che, in un momento in cui viene promossa la “diversità sessuale”, la famiglia naturale venga massicciamente contestata; i problemi della Chiesa con gli abusi omosessuali clericali vengono sempre più alla superficie, e vengono promossi i vescovi nei più alti ranghi della Chiesa che sono apertamente a favore di una normalizzazione dell’omosessualità praticata nella Chiesa.” [1157]

Spaemann parla poi di omosessualità come importante background dello scandalo degli abusi dei chierici sui minori e conclude dicendo che, sulla base di quanto egli ha affermato, non è strano che durante il summit sugli abusi dei chierici ai giovani non si sia parlato di omosessualità.

Quindi attraverso l’Amoris Laetitia il Papa realizza una certa legittimazione degli atti omosessuali e in questo modo pone le basi per una ulteriore serie di abusi sui giovani infatti, come detto,  secondo van den Aardweg: “A consequence of the homosexual sexual obsession is the tendency to seduce or molest youngsters and young adults. The risk of adult gay men’s molesting same-sex minors is 10-20 times the risk of adult heterosexual men’s molesting minor girls. [1158][1159]

Una conseguenza dell’ ossessione omosessuale è la tendenza a sedurre o molestare i giovani o i giovani adulti, il rischio che un uomo omosessuale molesti un minore dello stesso sesso è circa 10 o 20 volte più grande rispetto a quello di un eterosessuale rispetto a delle ragazzine.

Il dottor van den  Aartweg ha affermato anche che una vasta maggioranza degli abusi dei chierici sui minori è opera di sacerdoti omosessuali.[1160]

Occorre aggiungere che all’Amoris Laetitia si rifanno i Vescovi belgi nel documento in cui fissano una Liturgia per dare alle coppie omosessuali la benedizione.[1161]  Questi prelati infatti citano  Papa Francesco che chiede espressamente alle famiglie degli omosessuali di offrire un rispettoso orientamento pastorale affinché i loro membri omosessuali possano godere del sostegno necessario per comprendere e compiere pienamente la volontà di Dio nella loro vita (AL 250); poi citano Amoris Laetitia n. 303, dicendo che Papa Francesco afferma che la coscienza può riconoscere in modo serio e onesto quella che oggi è la risposta generosa che si può dare a Dio e vedere con una certa sicurezza e sincerità che questa risposta è il dono di sé che Dio esige in mezzo alla complessità dei limiti concreti, anche se non si è raggiunto il pieno ideale oggettivo; in questa linea il Papa chiede di valorizzare e sostenere il giudizio di coscienza delle persone, anche in situazioni di vita che non realizzano pienamente l’ideale oggettivo del matrimonio.  Ulteriormente il testo dei prelati belgi cita l’ Amoris Laetitia laddove afferma  che si tratta di integrare tutti, aiutandoli a trovare il proprio modo di essere parte della comunità ecclesiale, perché siano toccati personalmente dalla misericordia immeritata, incondizionata e gratuita. Nessuno dovrebbe essere condannato per sempre, perché quella non è la via del Vangelo! (Cfr. Amoris Laetitia 297). [1162]

Anche il documento del Sinodo tedesco votato dai Vescovi tedeschi e che chiede la legittimazione degli atti omosessuali si rifà all’ Amoris Laetitia infatti dice che Papa Francesco in tale Esortazione ha presentato una visione allargata della fertilità secondo la quale la fertilità non si manifesta solo biologicamente e generativamente, ma anche come contributo alla società (AL 178 e 181). [1163]

 

 

c,2) Il testo dell’ Amoris Laetitia e varie affermazioni dei suoi “interpreti” permettono un’applicazione degli errori che essa presenta a casi analoghi rispetto a quello dei divorziati risposati.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Andando più decisamente al testo dell’Esortazione, e agli errori che in essa vedemmo più sopra, mi pare, anzitutto, che le indicazioni deviate che essa offre sulla coscienza morale possano essere applicate, analogamente, al caso di coloro che praticano atti omosessuali, con conseguenze molto gravi.

Più precisamente … al n. 303 dell’Amoris Laetitia leggiamo: “A partire dal riconoscimento del peso dei condizionamenti concreti, possiamo aggiungere che la coscienza delle persone dev’essere meglio coinvolta nella prassi della Chiesa in alcune situazioni che non realizzano oggettivamente la nostra concezione del matrimonio.

…  Ma questa coscienza può riconoscere non solo che una situazione non risponde obiettivamente alla proposta generale del Vangelo; può anche riconoscere con sincerità e onestà ciò che per il momento è la risposta generosa che si può offrire a Dio, e scoprire con una certa sicurezza morale che quella è la donazione che Dio stesso sta richiedendo in mezzo alla complessità concreta dei limiti, benché non sia ancora pienamente l’ideale oggettivo.”

Applicando analogamente questo testo al caso di coloro che praticano atti omosessuali e anche a quelli che vivono in coppie omosessuali abbiamo che la coscienza morale di una persona che pratichi tali atti o viva in tali situazioni: “ … può anche riconoscere con sincerità e onestà ciò che per il momento è la risposta generosa che si può offrire a Dio, e scoprire con una certa sicurezza morale che quella è la donazione che Dio stesso sta richiedendo in mezzo alla complessità concreta dei limiti, benché non sia ancora pienamente l’ideale oggettivo.”

Sicché l’omosessuale può continuare a compiere atti omosessuali o vivere in coppia omosessuale e ritenere che quello vuole Dio da lui; faccio notare che se Dio vuole questo da un omosessuale ovviamente tali atti e tale rapporto di coppia non sono più peccato ma sono la volontà di Dio.

Capiamo bene quanto tutto questo sia radicalmente contrario al vero insegnamento della Chiesa!

Ugualmente possono essere applicate analogamente, con grave deviazione dalla sana dottrina, a coloro che praticano atti omosessuali le seguenti affermazioni di Amoris Laetitia n. 304 : “È meschino soffermarsi a considerare solo se l’agire di una persona risponda o meno a una legge o a una norma generale, perché questo non basta a discernere e ad assicurare una piena fedeltà a Dio nell’esistenza concreta di un essere umano. … È vero che le norme generali presentano un bene che non si deve mai disattendere né trascurare, ma nella loro formulazione non possono abbracciare assolutamente tutte le situazioni particolari. Nello stesso tempo occorre dire che, proprio per questa ragione, ciò che fa parte di un discernimento pratico davanti ad una situazione particolare non può essere elevato al livello di una norma. Questo non solo darebbe luogo a una casuistica insopportabile, ma metterebbe a rischio i valori che si devono custodire … ”

… le norme generali presentano un bene che non si deve mai disattendere né trascurare, ma nella loro formulazione non possono abbracciare assolutamente tutte le situazioni particolari … quindi non è assolutamente e sempre vietato compiere atti omosessuali … e inoltre,come visto, una persona che pratica l’omosessualità può giungere alla sicurezza che può rimanere in tale pratica perché quello è ciò che Dio gli chiede … e può anche ricevere, in certi casi, i Sacramenti, attraverso un’applicazione analogica della Lettera dei Vescovi argentini approvata dal Papa[1164]  … Capiamo bene quanto tutto questo sia radicalmente contrario alla sana dottrina!

Inoltre può essere applicato analogamente, con grave deviazione dalla sana dottrina, a coloro che praticano atti omosessuali quanto afferma il n. 305 di Amoris Laetitia; come vedemmo, qui l’Amoris Laetitia mette da parte la Legge rivelata e ci parla della Legge naturale, come se la Rivelazione non fosse avvenuta … e quindi dice: “ … la legge naturale non può dunque essere presentata come un insieme già costituito di regole che si impongono a priori al soggetto morale, ma è una fonte di ispirazione oggettiva per il suo processo, eminentemente personale, di presa di decisione.”

Messi da parte i comandamenti divini e la loro indispensabilità … resta la legge naturale che non è “un insieme già costituito di regole” … quindi non esiste una regola precostituita che vieta gli atti impuri, gli atti adulterini o gli atti omosessuali … Capiamo bene quanto tutto questo sia radicalmente contrario al vero insegnamento della Chiesa!

Tra i testi analogamente applicabili, con grave deviazione dalla sana dottrina, agli omosessuali  è anche il n. 301 di Amoris Laetitia, in cui leggiamo: “Un soggetto, pur conoscendo bene la norma, può avere grande difficoltà nel comprendere «valori insiti nella norma morale»[1165] o si può trovare in condizioni concrete che non gli permettano di agire diversamente e di prendere altre decisioni senza una nuova colpa.” Nell’ampia strategia del “cambio di paradigma” anche questo passo può essere applicato analogamente, e con grave deviazione dalla sana dottrina, al caso di coloro che praticano omosessualità;  esso in particolare “apre le porte” anche dei Sacramenti a coloro che praticano l’omosessualità e non si propongono di non peccare, come dice la Lettera dei Vescovi argentini  approvata dal Papa[1166]. Costoro infatti  possono non “comprendere i valori insiti” nella norma divina circa la castità o possono essere  in condizioni concrete che non  permettano loro di agire diversamente e di prendere altre decisioni senza una nuova colpa; inoltre come visto più sopra, secondo Amoris Laetitia,  la coscienza morale di una persona che compie atti omosessuali può fargli capire che il Signore gli chiede di continuare, almeno per il momento in tali atti.

Dio intervenga!

Come vedremo nel prossimo volume  i condizionamenti e le circostanze attenuanti di cui parlano l’Amoris Laetitia e Lettera dei Vescovi argentini  approvata dal Papa[1167] riguardo al caso di divorziati risposati che vivono in situazione di adulterio o in situazioni simili, si estendono, in modo simile, praticamente a tutti i peccatori …  anche a coloro che praticano l’omosessualità  … quindi attraverso le “aperture”che tali testi realizzano per  dare i Sacramenti ai divorziati risposati che non si propongono di non peccare si possono dare i Sacramenti anche a coloro che praticano l’omosessualità e   non si propongono di non peccare. Ovviamente, come detto, ricevere l’assoluzione senza proposito di non commettere atti gravemente contrari alla Legge divina implica l’invalidità di tale assoluzione … e ricevere l’Eucaristia in peccato grave e come pubblici e notori peccatori è peccato grave, sacrilegio e scandalo! E come è invalido e oggettivamente sacrilego dare l’assoluzione ad un pedofilo o ad un omicida che non vuole cambiare vita … ugualmente è invalido e oggettivamente sacrilego assolvere una persona che compie atti omosessuali, soprattutto se vive in un’ unione omosessuale, e non si propone di cambiare vita.

In questa linea, applicando analogamente l’Amoris Laetitia e i suoi errori al caso di coloro che compiono atti omosessuali, si potrà applicare a loro, pure analogamente, e con grave deviazione dalla sana dottrina, quanto dice circa i divorziati risposati la lettera inviata dai Vescovi argentini al Papa, da Lui approvata e riconosciuta  come Magistero Autentico (AAS , 2016, n. 10, p. 1074), che afferma:

“Cuando las circunstancias concretas de una pareja lo hagan factible…  se puede proponer el empeño de vivir en continencia. … En otras circunstancias más complejas, y cuando no se pudo obtener una declaración de nulidad, la opción mencionada puede no ser de hecho factible. No obstante, igualmente es posible un camino de discernimiento. Si se llega a reconocer que, en un caso concreto, hay limitaciones que atenúan la responsabilidad y la culpabilidad (cf. 301-302), particularmente cuando una persona considere que caería en una ulterior falta dañando a los hijos de la nueva unión, Amoris Laetitia abre la posibilidad del acceso a los sacramentos de la Reconciliación y la Eucaristía (cf. notas 336 y 351). Estos a su vez disponen a la persona a seguir madurando y creciendo con la fuerza de la gracia.”[1168]

Applicando analogamente, come detto, questo testo,  non sarà necessario ma facoltativo correggere chi pratica l’omosessualità e in particolare vive un’ unione omosessuale; e a coloro che praticano l’omosessualità e vivono un’unione gay e non si propongono di non peccare più si potranno dare, in certi casi, l’ assoluzione sacramentale e l’Eucaristia se hanno dei condizionamenti che attenuano la responsabilità e la colpevolezza. Ciò mi pare mostri in modo molto chiaro e forte come l’Amoris Laetitia e quindi il testo che la interpreta deviino radicalmente dalla sana dottrina.

Dio intervenga

In questa linea si potranno applicare, con evidente deviazione dalla sana dottrina, anche al caso di coloro che cadono in peccati di omosessualità e anche se sono uniti ad altri in una unione gay, le affermazioni del Cardinale Coccopalmerio, secondo cui può essere data l’assoluzione anche a coloro che  “hanno coscienza, hanno convinzione, della situazione di peccato oggettivo nella quale attualmente si trovano e, dall’altra, hanno il proposito di cambiare la loro condizione di vita, anche se, in questo momento, non sono in grado di attuare il loro proposito”.[1169]

In questa linea anche alcune affermazioni del prof. Buttiglione potranno essere applicate, con evidente deviazione dalla sana dottrina, analogamente, a coloro che vivono nella pratica omosessuale e anche a quelli tra loro che vivono un’unione omosessuale; potrà essere applicato in particolare al caso di costoro l’errore già proposto dal prof. Buttiglione alla p. 171s del suo libro “Risposte amichevoli ai critici di Amoris Laetitia”(Ed. Ares ,2017), elogiato dal Cardinale Mueller, e quindi presentato nel testo del Cardinale Antonelli e di R. Buttiglione stesso e che pare sia stato diffuso anche  da mons. Girotti per cui: “E’ necessario, innanzitutto, accertare il proposito di non peccare più, accertarsi, cioè, dell’impegno ad uscire dalla situazione di peccato; solo se il penitente non è in grado di realizzare un tale distacco, ad es. una donna che viva in condizioni di totale dipendenza economica e psicologica e alla quale i rapporti sessuali vengano imposti contro la sua volontà; mancano in tale ipotesi le condizioni soggettive del peccato (piena avvertenza e deliberato consenso). L’atto, ovviamente rimane cattivo, ma non appartiene interamente alla persona. Solo in tale caso può essere lecito dare l’assoluzione. Non si può credibilmente promettere di non commettere più un certo peccato se si vive in una situazione che espone alla tentazione irresistibile di commetterlo.”[1170] Come notai nel I volume il caso appena presentato è proposto in maniera piuttosto strana o ambigua; si parla di proposito impossibile, poi si parla di persona violentata, si parla quindi di peccato subìto … si parla di non poter promettere di non commettere un certo peccato … Insomma, sarebbe bene che le cose venissero presentate in modo più chiaro … e preciso. Se una persona è stuprata da un’altra e non vuole avere tale rapporto e fa di tutto per non averlo, il peccato è ovviamente solo di chi stupra … Ma certo la signora in questione dobbiamo pensare che viva come una moglie, pur non essendo tale, di quell’uomo , quindi dorme nello stesso letto, vive nella stessa casa di quell’uomo … vive in una sudditanza psicologica ed economica da costui che le impone atti sessuali. Vive in una situazione di coabitazione, scandalosa, che espone anche alla tentazione irresistibile di commettere certi peccati che lei subisce. Come visto, l’ assoluzione implica, la contrizione con il proposito di non peccare e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Senza contrizione e quindi senza proposito non ci può essere assoluzione valida. La donna in questione che non ha evidentemente tale proposito non può essere assolta, come non possono essere assolti tutti coloro che non possono fare un tale proposito. Non si tratta di aiutare questa donna a continuare a rendersi disponibile a compiere tali atti oggettivamente molto gravi e adulterini, e a continuare una coabitazione peccaminosa e scandalosa, assolvendola invalidamente, ma bisogna dire alla donna di pregare per uscire dalla situazione in cui si trova … perché a Dio nulla è impossibile … Applicando dunque il ragionamento errato di Buttiglione al caso di un omosessuale che vive in una coppia omosessuale e non è in grado di realizzare un vero distacco dal peccato, sarebbe lecito dare l’assoluzione anche se il penitente non ha la contrizione. Seguendo il discorso di Buttiglione: non si può credibilmente promettere di non commettere più un certo peccato, come anche la pratica omosessuale, se si vive in una situazione che espone alla tentazione irresistibile di commetterlo.

Sottolineo che il ragionamento di Buttiglione è errato per il semplice motivo che senza un serio proposito di non commettere atti gravemente peccaminosi e quindi di non fuggire l’occasione prossima di peccato la contrizione manca e l’assoluzione è invalida.

Ugualmente si potrà, probabilmente, applicare, in questa linea, con evidente deviazione dalla sana dottrina, analogamente, a coloro che compiono atti omosessuali quanto dice mons. Fernandez, allorché ritiene, contro mons. Melina, che vi possa essere una legge di gradualità che includa la disobbedienza rispetto ai precetti negativi della Legge divina[1171], infatti tra tali precetti negativi c’è anche quello che vieta i rapporti omosessuali.

In questa linea deviata di applicazione analoga si potrebbe parlare di legge di gradualità anche in relazione agli atti omosessuali.

Lo stesso mons. Fernandez in un articolo di commento all’Amoris Laetitia ha affermato, come vedemmo:

“La norma canónica general se mantiene (cf. 300), aunque puede no aplicarse en algunos casos como consecuencia de un camino de discernimiento. En este discernimiento juega un papel central la conciencia de la persona concreta sobre su situación real ante Dios, sobre sus posibilidades reales y sus límites. Esa conciencia, acompañada por un pastor e iluminada por las orientaciones de la Iglesia, es capaz de una valoración que da lugar a un juicio suficiente para discernir acerca de la posibilidad de acceder a la comunión.”[1172]

Traduco in modo orientativo.

La norma canonica generale viene mantenuta (cfr. 300), sebbene in alcuni casi possa non applicarsi a seguito di un percorso di discernimento. In questo discernimento la coscienza della persona concreta gioca un ruolo centrale riguardo alla sua reale situazione davanti a Dio, riguardo alle sue reali possibilità e ai suoi limiti. Quella coscienza, accompagnata da un pastore e illuminata dagli orientamenti della Chiesa, è capace di una valutazione che dà origine a un giudizio sufficiente per discernere sulla possibilità di accedere alla Comunione.

Quindi: la norma generale ( per cui la persona che vive in situazione di peccato grave notorio non può ricevere l’ Eucaristia) si mantiene ma può non applicarsi in alcuni casi, come risultato di un cammino di discernimento e quindi può portare alla ricezione dei Sacramenti. Applicate analogamente a coloro che praticano atti omosessuali e non hanno il proposito di non peccare e di fuggire le occasioni prossime di peccato, anche queste affermazioni “aprono le porte”  alla ricezione dei Sacramenti da parte di tali persone, con evidente deviazione della sana dottrina.

Sottolineo che le deviazioni che stiamo vedendo e le aperture di cui stiamo parlando trovano già, in certo modo, attuazione; infatti: “Nel Sinodo sulla Famiglia del 2015 il cardinale Cupich ha sostenuto la proposta di permettere alle persone che vivono in relazioni adulterine e agli omosessuali sessualmente attivi di ricevere l’Eucarestia in buona coscienza, in alcune circostanze. Papa Francesco lo ha nominato Arcivescovo di Chicago nel 2014, cardinale nel 2016, e membro della Congregazione dei Vescovi e della Congregazione per l’Educazione Cattolica.”[1173]

Lo stesso Cardinale Cupich ha affermato che nella sua Diocesi non è previsto che siano negati i Sacramenti a coloro che vivono notoriamente in unione omosessuale[1174]

Non ci consta che il Papa sia intervenuto a condannare tali affermazioni … ci consta invece che il Papa tenga questo cardinale come suo collaboratore molto stretto cui affida incarichi molto importanti così come ci consta che è stato promosso dopo avere detto al Sinodo del 2015 quanto potete leggere qualche rigo più sopra.

La differenza tra tale posizione del Cardinale Cupich e quella della sana dottrina balza fortemente all’occhio se si considera che, appunto seguendo la vera dottrina cattolica mons. Paprocki nel giugno del 2017 ha fissato, per la sua Diocesi, norme precise che escludono coloro che sono uniti in matrimonio gay dall’Eucaristia, se non si pentono veramente e vengono assolti sacramentalmente dai loro peccati; se restano impenitenti fino alla fine della loro vita devono essere privati anche delle esequie ecclesiastiche. In un articolo che tratta di tali statuizioni leggiamo: “«Stante la natura oggettivamente immorale della relazione intrinseca ai cosiddetti ‘matrimoni’ omosessuali, chi si trovi in tale stato non si presenti per ricevere la Santa Comunione, né vi venga ammesso». Il can. 915 del Codice di Diritto Canonico prevede, infatti, che venga escluso dall’Eucarestia chi ostinatamente perseveri «in peccato grave manifesto», il can. 916 prescrive a quanti ne siano consapevoli di non ricevere il «Corpo del Signore, senza avere premesso la confessione sacramentale». Costoro non possono esser padrini a Battesimi e Cresime; non possono servire alla Messa, né esser lettori o ministri straordinari dell’Eucarestia. Nessuna struttura diocesana può accogliere “nozze” gay, né i ricevimenti ad esse correlati; nessun sacerdote o dipendente della Curia può agevolare tali “celebrazioni”, senza incorrere nel «giusto castigo». Mons. Paprocki ha invitato i propri sacerdoti ad incontrare privatamente le persone, che vivano tale condizione, «chiamandole alla conversione»: potranno ricevere la Santa Comunione soltanto dopo aver «restaurato la comunione con la Chiesa attraverso il Sacramento della Riconciliazione». Nel caso si trovino in pericolo di morte, potranno ricevere la Santa Comunione come parte del Viatico solo a condizione di aver «espresso pentimento per i propri peccati». Qualora viceversa tale pentimento non giungesse, «devono essere privati dei riti funebri ecclesiastici. In caso di dubbio, si consulti l’Ordinario e attenersi alle sue disposizioni». Circa la ricezione dei Sacramenti da parte di bambini, i cui padri o tutori abbiano una relazione omosessuale, è da prevedersi il Battesimo nei casi in cui vi sia una «speranza ben fondata che vengano educati alla fede cattolica»: compito dei pastori è «usare la dovuta discrezione nel capire la convenienza o meno di una celebrazione pubblica»; Prima Comunione e Cresima potranno esser loro impartiti, solo quando siano «formati e disposti in modo adeguato». Non va negata a questi piccoli l’ammissione alle scuole cattoliche o ai programmi di catechesi, tuttavia verrà impartito loro, «anche in materia di matrimonio e sessualità, quanto previsto dall’insegnamento della Chiesa»: i loro padri o tutori devono esserne consapevoli, all’atto dell’iscrizione del figlio.”[1175]

 

 

c,3)Da alcuni testi che criticano l’Amoris Laetitia emerge chiaramente “l’apertura” che essa realizza anche a omosessuali e coppie omosessuali.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Per vedere meglio come Amoris Laetitia “apre le porte” anche a omosessuali e coppie omosessuali esaminiamo alcuni testi di critica ad essa.

Anzitutto i numeri 4.6-19 della critica teologica del 2016[1176] all’ Amoris Laetitia, intesi nel senso condannato, e applicati analogicamente alla situazione di omosessuali che pratichino tale loro tendenza o a coppie omosessuali, “aprono le porte” , cioè legittimano, deviazioni dalla sana dottrina anche riguardo a coloro che praticano l’omosessualità.

Nella Correctio Filialis vengono indicati passi dell’ Amoris Laetitia che portano ad affermare che il Papa ha sostenuto direttamente o indirettamente le seguenti eresie:

1) “Una persona giustificata non ha la forza con la grazia di Dio di adempiere i comandamenti

oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti fossero impossibili da osservare per

colui che è giustificato; o come se la grazia di Dio, producendo la giustificazione in un individuo,

non producesse invariabilmente e di sua natura la conversione da ogni peccato grave, o che non

fosse sufficiente alla conversione da ogni peccato grave”.

2) “I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati

e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali

vivono more uxorio con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena

consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in

questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia

santificante e crescere nella carità”.

3) “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere

di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di

quell’azione”.

4) “Una persona, mentre obbedisce alla legge divina, può peccare contro Dio in virtù di quella stessa

obbedienza”.

5) “La coscienza può giudicare veramente e correttamente che talvolta gli atti sessuali tra persone

che hanno contratto tra loro matrimonio civile, quantunque uno dei due o entrambi siano

sacramentalmente sposati con un’altra persona, sono moralmente buoni, richiesti o comandati da

Dio”.

6) “I principi morali e le verità morali contenute nella Divina Rivelazione e nella legge naturale non

includono proibizioni negative che vietano assolutamente particolari generi di azioni che per il

loro oggetto sono sempre gravemente illecite”.

7) “Nostro Signore Gesù Cristo vuole che la Chiesa abbandoni la sua perenne disciplina di rifiutare

l’Eucaristia ai divorziati risposati e di rifiutare l’assoluzione ai divorziati risposati che non

manifestano la contrizione per il loro stato di vita e un fermo proposito di emendarsi”.[1177]

Gli errori indicati dalla Correctio Filialis applicati analogamente a coloro che compiono atti omosessuali “aprono le porte”  cioè legittimano deviazioni dalla sana dottrina anche riguardo all’ omosessualità.

Lo stesso può dirsi degli errori o meglio delle eresie che  la “Lettera ai Vescovi” nota nell’ Amoris Laetitia  . Infatti tra le eresie di cui il Papa si è fatto diffusore, secondo il testo, ci sono queste:

1)Una persona giustificata non ha la forza di osservare – con l’aiuto della grazia di Dio – i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti di Dio fossero impossibili ad obbedirsi da parte della persona giustificata; o come se la grazia divina, quando genera  la giustificazione in un individuo, non provocasse invariabilmente e per la sua stessa natura la conversione da tutti i peccati gravi, o non fosse sufficiente per convertirsi da tutti i peccati gravi.

2)Un fedele cristiano può possedere la piena conoscenza di una legge divina e decidere di sua spontanea volontà di trasgredirla in materie gravi, e ciononostante non trovarsi in stato di peccato mortale come conseguenza di tale azione.

3)Una persona che osserva una divina proibizione può peccare contro Dio per via di quello stesso atto di obbedienza.

4)La coscienza può giudicare con verità e giustizia che i rapporti sessuali tra persone che hanno contratto un matrimonio civile – nonostante una delle due sia sposata sacramentalmente con un’altra persona o tutt’e due lo siano – possano talvolta essere moralmente giusti, o richiesti o persino comandati da Dio.

5)È falso che gli unici rapporti sessuali buoni nel loro genere e moralmente leciti siano quelli tra marito e moglie. …

6)I principi morali e le verità morali contenuti nella divina rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni di carattere negativo che proibiscano in modo assoluto certi tipi di atti, in quanto sempre gravemente illegittimi per via del loro oggetto.”[1178]

Questi errori ereticali che emergono dall’ Amoris Laetitia hanno una portata generale e applicati in relazione agli atti omosessuali e alle coppie omosessuali, “aprono la porta” alla legittimazione di deviazioni dalla sana dottrina anche riguardo a tali atti e a tali coppie.

La “Lettera ai Vescovi” appena citata, d’altra parte, precisa come, in vari casi, il Papa ha promosso persone che facevano “aperture” riguardo alla omosessualità praticata[1179]; in questo modo il Papa ha dato un ulteriore chiaro segno di appoggio e sostegno ai loro errori ma già il fatto che egli non sia intervenuto per condannare i loro errori indica che egli approva tali errori.

Dio intervenga.

 

 

c,4) È falso affermare che l’Amoris  Laetitia sia un testo integralmente tomista; anche riguardo agli atti omosessuali la dottrina di tale esortazione si oppone a quella di s. Tommaso.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Tutto quello che stiamo dicendo ci fa capire quanto è falso e assurdo affermare che l’Amoris Laetitia è un testo  integralmente tomista, come ha detto il Papa[1180], mentre essa è in realtà parte del “cambio di paradigma” per cui, contrariamente alle affermazioni di s. Tommaso, si vogliono “aprire le porte” alla pratica legittimazione degli atti omosessuali e al conferimento dei Sacramenti a chi vive compiendo tali atti. Come vedemmo più sopra s. Tommaso condanna radicalmente gli atti omosessuali con queste parole: “Ma i vizi che superano il modo dell’umana natura sono ancor più riprovevoli. E tuttavia anche essi vanno ricondotti all’intemperanza secondo un certo eccesso: è questo il caso di quelli che si dilettano nel cibarsi di carne umana, o nell’accoppiamento con bestie, o con uomini” (II-II, q. 142, a. 4).

Nella q. 154 della II-II a. 12 s. Tommaso riporta un testo di s. Agostino che lo stesso Dottore Angelico conferma allorché dice che nei vizi contro natura l’uomo trasgredisce ciò che è determinato secondo natura circa l’attività sessuale perciò tale peccato contro natura in materia sessuale è il peccato più grave; più precisamente s. Tommaso afferma: “ … Poiché dunque nel vizio contro natura si trasgredisce ciò che è determinato secondo la natura nell’uso della sessualità, ne segue che questo è il peccato più grave in tale materia.”[1181] Aggiunge il s. Dottore nello stesso articolo: “ … nei peccati contro natura, nei quali si viola tale ordine, si fa ingiuria a Dio stesso, Ordinatore della natura. Scrive quindi Agostino: «I peccati contro natura come quelli dei Sodomiti sono sempre degni di detestazione e di castigo; e anche se fossero commessi da tutte le genti, queste sarebbero ree di uno stesso crimine di fronte alla legge di Dio, la quale non ammette che gli uomini si comportino in quel modo. Così infatti è violata la società che deve esistere tra noi e Dio, essendo profanata con la perversità della libidine la natura di cui egli è l’autore».”[1182]

Precisando ancora meglio il proprio pensiero s. Tommaso dice, parlando dei peccati contro natura: “Il peccato più grave è … la bestialità …  Dopo di questo c’è il vizio della sodomia, in cui non si rispetta il debito sesso.”[1183] Anche in altri testi, come vedemmo più sopra, s. Tommaso afferma la gravità oggettiva a livello morale dell’atto omosessuale.

L’atto omosessuale è radicalmente contrario ai comandi negativi della Legge di Dio e, come vedemmo, s. Tommaso precisa che i precetti negativi del Decalogo obbligano sempre e per sempre, sempre e in ogni circostanza, in modo assoluto, mentre i precetti affermativi obbligano sempre ma non “ad semper”, cioè obbligano a luogo e tempo convenienti. Infatti in Super Sent., lib. 3 d. 25 q. 2 a. 1 qc. 2 ad 3,  s. Tommaso spiega che siamo tenuti ad osservare i precetti negativi del decalogo sempre e in ogni occasione e attraverso ciò evitiamo i peccati di trasgressione; i precetti positivi, invece, dobbiamo osservarli sempre però non in ogni occasione ma al momento e nel luogo convenienti.  Nella Somma Teologica leggiamo: “… mentre i precetti negativi della legge vietano gli atti peccaminosi, i precetti affermativi portano ad atti di virtù. Ma gli atti peccaminosi sono malvagi per se stessi, e non possono  essere fatti in modo buono in alcuna maniera, in alcun luogo e in alcun tempo: poiché sono legati per se stessi a un fine malvagio, come dice Aristotele. E così i precetti negativi obbligano sempre e in tutti i casi. Gli atti virtuosi, invece, non vanno fatti in un modo qualsiasi, ma osservando le  circostanze dovute che si richiedono perché l’atto sia virtuoso: cioè facendolo dove si deve, quando si deve, e come si deve.”[1184] Sottolineo: gli atti peccaminosi sono malvagi per se stessi, e non possono  essere fatti in modo buono in alcuna maniera, in alcun luogo e in alcun tempo poiché sono legati per se stessi a un fine malvagio, come dice Aristotele. E così i precetti negativi obbligano sempre e in tutti i casi. In nessun tempo, in nessuna maniera, in nessun luogo gli atti omosessuali sono o saranno buoni; s. Tommaso, partendo dalla Scrittura e dalla Tradizione, è chiarissimo a riguardo!

Inoltre, s. Tommaso, nella “Somma Teologica”, come vedemmo affermava che ai peccatori notori non deve essere amministrata l’ Eucaristia : “Manifestis ergo peccatoribus non debet, etiam petentibus, sacra communio dari. Unde Cyprianus scribit ad quendam, pro dilectione consulendum me existimasti quid mihi videatur de histrionibus, et mago illo qui, apud vos constitutus, adhuc in artis suae dedecore perseverat, an talibus sacra communio cum ceteris Christianis debeat dari. Puto nec maiestati divinae, nec evangelicae disciplinae congruere ut pudor et honor Ecclesiae tam turpi et infami contagione foedetur. Si vero non sunt manifesti peccatores sed occulti, non potest eis peten-tibus sacra communio denegari.” (IIIª q. 80 a. 6 co.)

Traduco questo testo così“ … ai peccatori manifesti non si deve dare la santa comunione neppure qualora la chiedano. Per cui scrive in proposito S. Cipriano ad una certa persona: “Per la stima che hai (verso di me) hai creduto di dovermi consultare per sapere ciò che io pensi riguardo agli istrioni e su quel mago che, stabilitosi presso di voi, persevera ancora nel male vergognoso della sua arte (magica), in particolare (vuoi sapere) se a costoro si debba dare la comunione con gli altri cristiani. Credo che ciò non sia congruente alla maestà divina e alla disciplina evangelica che la santità e l’onore della Chiesa siano macchiate da peccati così turpi e infami”.

Secondo tali affermazioni tomiste, quindi, una persona che vive notoriamente in peccato grave non può essere ammesso alla ricezione dell’ Eucaristia; perciò la persona che notoriamente pratica l’omosessualità non può essere ammesso alla S. Comunione.

Invece, come visto, l’ Amoris Laetitia legittima l’amministrazione del Sacramento Eucaristico anche ai peccatori notori, inclusi coloro che vivono manifestamente nel peccato impuro contro natura.

Quindi è radicalmente falso dire che Amoris Laetitia proponga la dottrina di s. Tommaso d’ Aquino.

Dio intervenga e liberi la Chiesa dagli errori che Papa Francesco sta diffondendo in varia forma in essa.

 

 

d) Significative affermazioni di Papa Francesco, nel 2013.

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Esaminiamo le parole che il Papa diffuse attraverso un’intervista rilasciata a p. A. Spadaro SJ  “A Buenos Aires ricevevo lettere di persone omosessuali, che sono “feriti sociali” perché mi dicono che sentono come la Chiesa li abbia sempre condannati. Ma la Chiesa non vuole fare questo. Durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro ho detto che, se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla. Dicendo questo io ho detto quel che dice il Catechismo. La religione ha il diritto di esprimere la propria opinione a servizio della gente, ma Dio nella creazione ci ha resi liberi: l’ingerenza spirituale nella vita personale non è possibile.” [1185]

Preciso subito che religione cattolica non esprime una opinione circa l’attività omosessuale: esprime la Verità salvifica; l’opinione implica mancanza di certezza, la dottrina cattolica circa l’attività omosessuale è sicura e certa.

Tale Verità condanna gli atti omosessuali come intrinsecamente malvagi e disordinati.

Annunciare alle persone la Verità scomoda circa gli atti omosessuali non significa coartare la libertà ma difenderla, Dio che ha creato l’uomo e quindi la Chiesa hanno tutto il diritto di entrare nella vita dell’uomo e di richiamarlo al compimento del vero bene.

Dio ci ha donato la libertà per fare il bene, non per fare il male.

Nel prosieguo dell’intervista il Sommo Pontefice non precisa che oggettivamente gli atti omosessuali sono intrinsecamente e gravemente malvagi ma afferma: “Bisogna sempre considerare la persona. Qui entriamo nel mistero dell’uomo. Nella vita Dio accompagna le persone, e noi dobbiamo accompagnarle a partire dalla loro condizione. Bisogna accompagnare con misericordia. Quando questo accade, lo Spirito Santo ispira il sacerdote a dire la cosa più giusta.” [1186]

Proprio per il bene della persona occorre anzitutto essere chiari davanti a tutti sui principi perché la Verità sia chiara per tutti, la salvezza la attua Dio con la sua Verità che noi dobbiamo diffondere.

Certamente occorre accompagnare la persona ma nella Verità! E tale Verità condanna gli atti omosessuali. Certamente bisogna raggiungere la persona nella sua realtà di peccato ma deve essere chiaro che Dio chiama tutti alla castità e gli atti omosessuali sono oggettivamente peccato grave!

Dire la Verità scomoda che riguarda tutti non è per fare il male a tutti ma perché tutti la tengano presente per il loro bene!

Le parole del Papa in questa intervista del 2013 non vanno contro gli errori che oggi si diffondono a causa di lui stesso e sembrano prepararli …

Il Papa dice, nel passo dell’intervista, di ribadire ciò che afferma il Catechismo ma in realtà non lo fa.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che gli atti omosessuali sono intrinsecamente malvagi, oggettivamente sono un peccato molto grave e mai sono leciti, il Papa non lo dice e finora non lo ha mai detto, per quanto mi consta.

Il Papa quindi parla di Confessione …  “Questa è anche la grandezza della Confessione: il fatto di valutare caso per caso, e di poter discernere qual è la cosa migliore da fare per una persona che cerca Dio e la sua grazia. Il confessionale non è una sala di tortura, ma il luogo della misericordia nel quale il Signore ci stimola a fare meglio che possiamo. …”[1187]

Abbiamo visto in questi anni le deviazioni dottrinali che il Papa ha in testa e che diffonde sulla Confessione … probabilmente erano dietro anche a tali parole sue … e forse c’era nella sua mente anche l’errore che in questi ultimi mesi ha più volte diffuso e per cui il Confessore deve perdonare sempre il penitente[1188].

Si notino le parole ai Vescovi del Congo: “La misericordia. Perdonare sempre. Quando un fedele viene a confessarsi viene a chiedere il perdono, viene a chiedere la carezza del Padre. E noi, col dito accusatore: “Quante volte? E come lo hai fatto?…”. No, questo no. Perdonare. Sempre. “Ma non so…, perché il codice mi dice…”. Il codice dobbiamo osservarlo, perché è importante, ma il cuore del pastore va oltre! Rischiate. Per il perdono rischiate. Sempre. Perdonate sempre, nel Sacramento della Riconciliazione. E così seminerete perdono per tutta la società.”[1189]

Quindi perdonare anche chi non è pentito, perdonare anche chi attua peccati omosessuali o addirittura vive in una coppia omosessuale e non si pente!

Da quanto detto nel primo volume capiamo che tali affermazioni del Papa appaiono gravissimi errori in linea ereticale che possono rendere invalida la Confessione e che vanno contro ciò che la Chiesa insegna circa il Sacramento della Confessione.

Le parole del Papa nell’ intervista del 2013 sembrano piuttosto preparare gli errori che lui stesso diffonderà negli anni successivi.

Il Papa aggiunge, nell’intervista: “Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione”.

Faccio notare che l’insegnamento della Chiesa non è conosciuto da tutti e comunque va ribadito e precisato perché tale Verità risplenda davanti a tutti e tutti possano conformarsi ad essa.

La salvezza viene dalla Verità e tale Verità è Dio.

Dio salva attraverso la sua Verità che il Papa e i sacerdoti devono ribadire e ripetere, anche quando è scomoda e dà fastidio!

Certamente non si tratta di ripetere sempre le stesse cose, come un disco rotto, ma è anche vero che un metodo per mettere da parte alcune verità e cancellarle è quello di non parlarne; sicché quando il Papa non ribadisce certe aspetti della dottrina cattolica occorre vedere se dietro tale atteggiamento non si celi la volontà di cancellare tali verità.

E tra tali verità vi è quella per cui il peccato omosessuale è contro natura e molto grave, oggettivamente … ma il Papa non lo dice. Il Pontefice aggiunge: “Gli insegnamenti, tanto dogmatici quanto morali, non sono tutti equivalenti. Una pastorale missionaria non è ossessionata dalla trasmissione disarticolata di una moltitudine di dottrine da imporre con insistenza. … La proposta evangelica deve essere più semplice, profonda, irradiante. È da questa proposta che poi vengono le conseguenze morali”.[1190]

Abbiamo visto in questi anni gli errori diffusi da Papa Francesco, probabilmente dietro le parole appena citate del Papa c’era, sottilmente nascosto, già l’attacco a tante verità della fede, soprattutto in campo morale, che ha lanciato chiaramente in questi anni.

Certamente gli insegnamenti fondamentali della teologia vanno detti con ordine, ma vanno detti tutti e vanno detti chiaramente … purtroppo in questi anni il Papa vari insegnamenti di questo tipo li ha messi da parte o li ha avversati … e lo ha fatto spesso senza dirlo chiaramente, tacendo la Verità e aprendo subdolamente le porte all’errore, come stiamo vedendo in questi volumi.

Dio intervenga.

 

 

e) Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede del 31.10.2023 riguardante la posizione dei transessuali e delle persone “omoaffettive” in relazione al Sacramento del Battesimo.

 

 

e,1) Il testo del documento con qualche precisazione mia.

 

 

Con data 31 ottobre 2023 è comparso sul sito del Dicastero per la Dottrina della Fede un documento dello stesso Dicastero e approvato dal Papa con cui vengono date varie risposte su alcune questioni riguardanti i transessuali e le persone omoaffettive[1191].

Esaminiamo con attenzione questo testo.

La prima domanda cui il documento risponde riguarda il Battesimo di un transessuale. Il Dicastero afferma  che una persona che abbia ricevuto “trattamento ormonale” e si sia sottoposta ad un “intervento chirurgico di riattribuzione del sesso” può essere battezzata alle “medesime condizioni” di altre persone purché  non ci sia il pericolo di “pubblico scandalo” o di “disorientamento dei fedeli”.

Le “medesime condizioni” indicate implicano che il battezzando abbia:

1) l’intenzione di ricevere tale Sacramento;

2) il pentimento per tutti i peccati commessi, tale pentimento è la contrizione e include il dolore per i peccati, l’odio e la detestazione per gli stessi, il proposito di non peccare e il proposito di fuggire le occasioni prossime di peccato;

3) la fede cioè la conoscenza almeno dei Sacramenti, dei 10 Comandamenti, del Padre Nostro oltre che delle quattro verità fondamentali della fede per cui: Dio esiste, Dio retribuisce, Dio si è incarnato, Dio è trino nelle Persone; in caso di pericolo di morte basta la conoscenza di queste ultime quattro verità fondamentali.[1192]

La prima condizione è necessaria per la validità del Sacramento, le altre due per la sua liceità.

Il documento insegna inoltre che, in caso di dubbi sulla buona disposizione morale del soggetto, se il Sacramento “viene ricevuto senza il pentimento per peccati gravi” esso non conferisce la grazia ma solo il carattere battesimale che  è una causa che “dispone ad accogliere la grazia”. Vengono citati a questo riguardo alcuni testi di s. Tommaso , di s. Agostino e di papa Francesco.

Appunto tra i passaggi citati troviamo alcune affermazioni di papa Francesco per cui:  “nemmeno le porte dei  Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione qualsiasi. Questo vale soprattutto  quando si tratta di quel sacramento che è “la porta”, il Battesimo […] la Chiesa non è una  dogana, è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa”[1193]. Il testo aggiunge che anche quando rimangono dubbi sulla “situazione morale” o sulle “disposizioni nei confronti della grazia” del soggetto che vuole essere battezzato non si deve dimenticare l’amore incondizionato di Dio che si lega in certo modo al soggetto appunto attraverso il “carattere” e che rimane aperta ad un perfezionamento cioè alla conversione del soggetto. Il documento afferma che quanto appena detto vale anche nel caso che il proposito di non peccare più e di fuggire le occasioni prossime di peccato non appaia manifestamente, perché anche se è prevedibile un nuovo peccato grave ciò non implica che il proposito non sia vero; cioè il proposito può essere vero anche se è prevedibile un nuovo peccato grave. Va precisato che il Dicastero per la Dottrina della Fede riguardo alla prevedibilità della caduta nel peccato cita un passaggio di una lettera di s. Giovanni Paolo II[1194] .

Infine lo stesso Dicastero ricorda che in tutti i casi occorre che al soggetto che vuole essere battezzato sia invitato a “vivere pienamente tutte le implicazioni del battesimo ricevuto” che è parte del “cammino dell’iniziazione cristiana”

Il documento afferma poi che un transessuale può essere padrino o madrina di Battesimo “a determinate condizioni” ma ciò non deve essere permesso “qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale.”

Non si capisce quali siano le “determinate condizioni”.

Il testo poi precisa che i transessuali possono essere testimoni di nozze.

Di fronte alla domanda per cui: “Due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino, che  deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero  in affitto?” il Dicastero suddetto ha affermato che un bambino che si trova nella situazione indicata può essere battezzato se vi è “la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica”. Non mi pare che queste affermazioni rispondano precisamente alla domanda perché non spiegano se queste due persone omoaffettive possano figurare come “genitori” di un tale bambino.

Riguardo alla possibilità che una persona omoaffettiva e che convive con un partner dello stesso sesso, faccia da padrino o madrina in un Battesimo il documento afferma che ciò è possibile se ne possiede l’attitudine e “conduce una vita conforme alla fede e all’incarico che assume”, cioè se tale convivenza è una semplice coabitazione, se invece è “una stabile e dichiarata relazione more  uxorio, ben conosciuta dalla comunità” la situazione è diversa , e occorre ponderare bene la questione “per salvaguardare il sacramento del battesimo e soprattutto la sua ricezione” che è  “necessaria per la salvezza”, occorre quindi considerare il ruolo che padrini e madrine hanno realmente nella comunità nonché  “il ruolo che questi hanno nella comunità e la  considerazione da loro mostrata nei confronti dell’insegnamento della Chiesa” cioè, per quanto capisco, la posizione che tale coppia omosessuale ha nei confronti della dottrina cattolica. Il documento invita, comunque, anche se sottilmente, a evitare di scegliere chi attua una convivenza omosessuale precisando che ci sono altre “funzioni” che può tranquillamente espletare, in un Battesimo, chi si trova in tale convivenza. [1195]

 

 

e,2) Altri pronunciamenti precedenti della S. Sede su tali questioni.

 

 

Quali sono le precedenti dichiarazioni della S. Sede sulle questioni affrontate dal documento del Dicastero per la Dottrina della Fede?

Anzitutto nel 2015 il Vescovo di Cadiz e Ceuta fece una decisiva dichiarazione[1196] con cui, su indicazione della Congregazione per la Dottrina della Fede, impedì ad un transessuale di poter essere padrino in un Battesimo. In tale dichiarazione il Vescovo ha affermato che  i padrini e le madrine del Sacramento del Battesimo in ragione degli impegni che assumono devono essere “credenti solidi, capaci e pronti ad aiutare i nuovi battezzati… nel loro cammino di vita cristiana” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1255) devono avere  la capacità di prendere sul serio queste responsabilità e di comportarsi in modo coerente con esse (cfr Catechismo, can. 874 §1, 3) perciò, come la suddetta Congregazione ha precisato a tale Vescovo, è impossibile che un transessuale sia ammesso  tale ufficio  riguardo al Battesimo, infatti lo stesso comportamento transessuale rivela pubblicamente un atteggiamento contrario all’esigenza morale di agire secondo la verità del proprio sesso, perciò manca in tale persona il requisito di condurre una vita conforme alla fede e all’ufficio di padrino. Non si tratta di una discriminazione, ma di una oggettiva mancanza dei requisiti essenziali per assumere la responsabilità ecclesiale di essere padrini.

Il testo aggiunge che Papa Francesco ha affermato in più occasioni, in continuità con il Magistero della Chiesa, che la condotta transessuale è contraria alla natura dell’uomo e che vi è una legge scritta nella stessa natura dell’uomo, similmente Benedetto XVI ha affermato che  anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a suo piacimento. In questa linea occorre accogliere il proprio corpo come dono di Dio mentre un atteggiamento che cerca di “annullare la differenza sessuale perché non sa più come affrontarla” (Laudato si’, n. 155) non è salutare. La Chiesa accoglie tutti gli uomini con carità ma senza rinnegare la verità che predica. [1197]

Nel 2018 la Santa Sede ha prodotto un documento, citato dal Dicastero per la Dottrina della Fede nel testo del 31.10.2023  che ho presentato, ma tale documento è segreto[1198].

 

 

e,3) Commenti significativi del Cardinale Müller.

 

 

Con una dichiarazione apparsa su Infovaticana il 9.11.2023[1199] il Cardinale Muller ha commentato il testo del Dicastero per la Dottrina della Fede affermando che: “Le risposte del Dicastero a diverse domande di un vescovo brasiliano (3 novembre 2023) richiamano, da un lato, verità di fede ben note, ma, dall’altro, aprono anche la porta all’equivoco che nella Chiesa di Dio ci sia spazio per la coesistenza di peccato e grazia. “ Il Cardinale tedesco ha ricordato che Gesù “ha istituito il sacramento del battesimo” perché tutti abbiano la vita eterna attraverso “la fede in Cristo e una vita di sequela” di Lui stesso. Il Prelato tedesco ha sottolineato poi che l’espressione per cui “la Chiesa non è una dogana” “ha i suoi limiti quando si tratta della grazia che ci porta a una nuova vita al di là del peccato e che porta alla morte”. Quindi, appunto per evidenziare i limiti di tale espressione il Cardinale ha ricordato che fin dall’antichità nella Chiesa “si stabiliscono i criteri per l’ammissione o il rifiuto (o anche il semplice rinvio) al catecumenato e alla ricezione del battesimo e si chiede di rinunciare a tutte le professioni dubbie, alle associazioni illecite e ai comportamenti immorali che contraddicono la vita di grazia del battesimo (Traditio Apostolica 15-16).” Il porporato ha poi citato un testo di s. Tommaso per cui: “Non possono invece essere battezzati coloro che “sono peccatori perché si avvicinano al battesimo con l’intenzione di continuare a peccare” e quindi resistono alla santa volontà di Dio.(cfr. Tommaso d’Aquino, Summa theologiae III Quaestio 68, articolo 4) Il Cardinale inoltre, dopo avere affermato che, secondo la dottrina biblica, esistono solo due sessi  ha quindi precisato che nella Traditio Apostolica si afferma chiaramente: “Saranno respinti [dal catecumenato e dal battesimo] la prostituta, il fornicatore, il mutilatore e chiunque faccia qualcosa che non è detto [1 Cor 6,6-20]” (Traditio Apostolica 16). L’operazione con cui un uomo “cambia sesso” mutila la persona … quindi le parole del Cardinale sembrano andare nel senso di negare i Sacramenti ai transessuali, in questa linea il porporato sottolinea che il Pastore deve essere un buon medico ma ciò  significa che non deve ingannare il paziente, la salvezza passa per la via della Verità e a questo riguardo: “ … la Chiesa non può lasciare dubbi sul diritto naturale del bambino a crescere con i propri genitori biologici o, in caso di emergenza, con i genitori adottivi, che moralmente e legittimamente ne fanno le veci.” La maternità surrogata o altre forme simili “per soddisfare desideri egoistici” violano gravemente la dignità personale di un essere umano. Il Cardinale conclude la sua dichiarazione affermando che la parola biblica spesso utilizzata al Sinodo: “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle comunità” (Ap 2,11). Ma questo significa ascoltare ed essere fedeli “alla parola di Dio e alla testimonianza di Gesù Cristo” (Ap 1,2), cioè alla fede e quindi alla Parola di Dio e alla Tradizione Il Cardinale a questo punto riporta un significativo testo della Traditio Apostolica che afferma la necessità di seguire la Tradizione: “Infatti, se tutti ascoltano la tradizione apostolica, la seguono e la osservano, nessun eretico o chiunque altro potrà sviarci. Infatti, le molte eresie sono sorte perché i governanti [vescovi] non hanno voluto farsi insegnare gli insegnamenti degli apostoli, ma hanno agito secondo il loro arbitrio e non come era opportuno.” (Traditio Apostolica 43). Il richiamo all’eresia da parte del Cardinale mi pare significativo, egli infatti qualche giorno prima di questa dichiarazione, nel novembre del 2023, ha rilasciato un’intervista[1200] in cui ha affermato che “alcune delle dichiarazioni di Papa Francesco sono formulate in modo tale da poter essere ragionevolmente comprese come eresia materiale, indipendentemente dal loro significato soggettivo poco chiaro” ed ha aggiunto che Papa Francesco promuove un’ “eresia della prassi”; tornando a parlare di eresia mentre critica un documento papale il porporato sembra voler velatamente invitare il Papa e il Cardinale Fernandez a smetterla di diffondere affermazioni imprecise o eretiche anche perché, come ha detto lo stesso prelato tedesco, un Papa che insegna l’eresia potrebbe teoricamente perdere il suo ufficio[1201]. Il Cardinale ha ulteriormente detto, in un’intervista al Messaggero[1202], su questo stesso documento riguardante i transessuali che è un testo strano che non pare sia stato realizzato attraverso un’ampia consultazione tra i teologi, ed ha aggiunto: “E’ una sostanziale manipolazione. Si è riferito all’ allora Prefetto Ratzinger e ai suoi documenti in materia, come se si ponesse in una unica via, ma nei suoi documenti Ratzinger diceva l’esatto contrario riguardo queste domande delicate” Ed ha spiegato: “Gli ermafroditi nati con questa particolarità possono ricevere il battesimo, ma non chi ha mutilato il proprio corpo.” “Ogni menomazione al corpo umano è e resta un peccato agli occhi di Dio. Secondo il Cardinale tale testo è anche ambiguo: non  afferma esplicitamente che i transessuali possano essere battezzati, “ma le conseguenze sono quelle”.  Il prelato tedesco vede anche nella formulazione delle risposte una mancanza di chiarezza riguardo alla pratica dell’utero in affitto. Il Cardinale spiega ancora: due uomini o due donne  “che vivono come una coppia formata da un maschio e una femmina, non possono chiedere il sacramento del battesimo perché non possono dare alcuna garanzia di dare educazione cattolica a quel piccolo.” Per tale educazione, però, non basta mandare i figli al Catechismo, occorre l’esempio cristiano di vita.  Inoltre il bambino ha diritto naturale di crescere “con i propri genitori biologici o, in caso di emergenza, con i suoi genitori adottivi, che in senso morale e legale occupano legittimamente il suo posto.” La maternità surrogata e pratiche simili sono una grave violazione della dignità personale di un essere umano. L’intervista si conclude con il Cardinale che spiega come la Congregazione della Fede si è occupata più volte in passato di questi argomenti, c’erano documenti chiarissimi a riguardo, a tali documenti le attuali risposte del Dicastero per la Dottrina della Fede si oppongono nettamente, queste risposte infatti cancellano tali documenti. [1203]

 

 

e,4) Il commento di mons. Aguer, Arcivescovo emerito di La Plata.

 

 

Mons. Aguer ha affermato in un suo articolo[1204] che la “Chiesa della Propaganda”, cioè il Papa con i suoi seguaci, stanno insistendo continuamente sulla questione dell’inclusione di tutti nella vita della Chiesa, nel suo discorso di apertura della sessione del Sinodo sulla sinodalità, il Sommo Pontefice ha affermato questo molto chiaramente.

La Chiesa è cattolica quindi universale e orientata alla salvezza di tutti.

Ora l’azione del Papa e dei suoi collaboratori è centrata sull’inclusione delle persone “trans”, cioè omosessuali che si sono sottoposti ad una chirurgia di “riassegnazione del sesso”che  è  un attacco contro la propria identità e alla propria dimensione biologica nonché una ribellione al progetto di Dio per cui siamo fatti maschi o femmine.

Testi biblici fondamentali per questo insegnamento divino sono nel libro della Genesi.

“Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.

E Dio creò l’uomo a sua immagine;

a immagine di Dio lo creò:

maschio e femmina li creò.” (Gn. 1,26-27).

“E il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda”. (Gen. 2,18).

“Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse:

“Questa volta

è osso dalle mie ossa,

carne dalla mia carne.

La si chiamerà donna,

perché dall’uomo è stata tolta”.

Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne. (Gen 2,22-24).

Dio dona all’uomo la sua mascolinità o femminilità e l’uomo deve accogliere questi preziosi regali con riconoscenza.

San Giovanni Paolo II ha insegnato che nella diversità dei sessi e nel riferimento dell’uno all’altro stanno l’immagine e la somiglianza divina di cui parla il libro della Genesi quando afferma:

“Dio creò l’uomo a sua immagine;

a immagine di Dio lo creò:

maschio e femmina li creò.”(Gn.1)

Riguardo in particolare al Battesimo delle persone “trans” mons. Aguer ricorda che  secondo la Tradizione, l’accesso al battesimo è legato ad un processo di conversione che implica, con l’aiuto di Dio, la libera decisione di cambiare vita e di seguire pienamente la Legge divina. Se la persona non può rimediare al danno che ha arrecato alla sua identità biologica, può comunque convertirsi pienamente a Dio; la conversione si attua nella volontà, sotto la guida di Dio, e deve produrre nella persona anche la castità; il soggetto non deve più vivere nella pseudo-identità che ha assunto attraverso la “riassegnazione del sesso” e deve impegnarsi seriamente ed efficacemente ad agire secondo le esigenze bibliche anche in ambito sessuale. La Chiesa non può seguire il mondo attuale che disprezza la nozione metafisica della natura e che legittima il “cambio di sesso”, la Chiesa deve denunciare la malvagità di tutto questo. La pressione del mondo sulla Chiesa in questi ambiti è forte ma la Chiesa non deve cedere.

Questa situazione riguardante i transessuali è chiaramente legata a quella delle persone omosessuali.

Non è del tutto chiaro l’iter che conduce una persona alla vita omosessuale o transessuale ma gli atti omosessuali e comunque tutti i peccati impuri sono radicalmente condannati dalla Parola di Dio (1 Cor. 6:10, 1 Tim. 1,10, Rm. 1:24-27). Nell’Antico Testamento  la condanna di Sodoma (Gen 19,1-29) è particolarmente significativa in questa linea.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica nei paragrafi nn. 2357-2359 tratta sinteticamente, la questione degli omosessuali in relazione alla castità e precisa che le inclinazioni omosessuali sono oggettivamente disordinate; gli omosessuali sono chiamati alla conversione e ad una vita casta, devono essere trattati con compassione e sensibilità ma anche nella verità. Questa è la base per la loro inclusione nella vita della Chiesa. Oggi la propaganda pubblica è spesso travolgente a favore dell’attività omosessuale e dei “cambiamenti di sesso”; perciò la promozione dell’”inclusione” da parte delle attuali autorità ecclesiastiche ha un effetto particolarmente pernicioso di cedimento alle logiche del mondo; la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede nell’attuale Pontificato si è trasformata in un Dicastero che si dedica alla promozione della cattiva teologia e si astiene dal condannare chiunque. L’attuale Dicastero per la Dottrina della Fede attua “l’inclusione dell’errore, dell’ambiguità e della confusione contro la grande e unanime Tradizione ecclesiale”.

La Chiesa ha un importante ruolo di resistenza alla pressione che il mondo esercita per legittimare “nuovi diritti”, contrari alla Legge divina, in relazione alla sessualità; l’Agenda 2030 dell’ONU presenta il grave pericolo di una diffusione globale di una nuova immagine dell’uomo in chiara opposizione alla Legge divina, perciò va criticata e non adottata. Come i primi cristiani anche noi dobbiamo testimoniare la Verità , essere pronti al martirio,  dinanzi ad una persecuzione subdola. Per tale testimonianza è di fondamentale importanza il Papa e la S. Sede, da cui in particolare deve venire la luce della Verità, ma attualmente tale Luce non pare venire da questa Sede …[1205] con le attuali direttive del Dicastero si ha infatti non una resistenza e un’ opposizione ma piuttosto un cedimento alle logiche del mondo.

Il commento di mons. Aguer, quindi, come quello del Cardinale Müller attacca fortemente il Dicastero per la Dottrina della Fede per il documento sul Battesimo dei transessuali; il testo firmato dal Card. Fernandez si oppone discretamente ma nettamente alla grande e unanime Tradizione ecclesiale.

Dio intervenga!

 

 

e,5) Qualche ulteriore riflessione.

 

 

Come abbiamo imparato in questi anni i documenti di Papa Francesco vanno compresi leggendo non solo quello che dice ma anche quello che non dice.

Inoltre abbiamo già conosciuto e ancora meglio conosceremo come questo Papa sta pervertendo in modo discreto e sottile la dottrina cattolica, anche attraverso un modo di parlare apparentemente ambiguo ma in realtà indirizzato appunto a tale perversione; come dicemmo nel primo volume il Papa usa una specie di “codice”, nel parlare, che comprendono bene i suoi “seguaci” e che apre le porte alla sovversione dell’insegnamento cattolico e che d’altra parte fa pensare, ai non “seguaci”, che il Papa sia ambiguo ma voglia rimanere nella sana dottrina. Questo documento va letto in questa luce, come il Card. Müller ha indirettamente messo in evidenza notando che esso si oppone alla dottrina precedente; questo documento infatti si pone nella linea di tutta l’azione del Papa Francesco e attraverso apparenti ambiguità vuole aprire le porte perché i transessuali e gli omosessuali che compiono atti gravi e non sono veramente convertiti possano partecipare praticamente in pienezza alla vita ecclesiale.

Abbiamo visto nel I volume, stiamo vedendo e vedremo anche nel terzo volume come Papa Francesco sta diffondendo una “nuova morale” cioè una morale deviante dalla sana dottrina, per la quale viene meno l’assoluta obbligatorietà semper et pro semper delle norme negative della Legge divina, viene presentata una distorta e falsa concezione della coscienza morale, si legittimano sacrileghe e invalide ricezioni dei Sacramenti  e  vari scandali etc.

In questa linea questo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede vuole far sì, evidentemente, che, contrariamente alla sana dottrina tradizionale, come ha evidenziato il Card. Müller, anche i transessuali che vivono in grave peccato e non hanno un vero proposito di non peccare e di fuggire l’occasione di peccato possano essere battezzati e facciano la Comunione, ovviamente il Papa e il Card. Fernandez non possono dirlo chiaramente per non creare una sommossa ecclesiale ma lo fanno capire attraverso le affermazioni dello stesso papa Francesco per cui:  “nemmeno le porte dei  Sacramenti si dovrebbero chiudere per una ragione qualsiasi. Questo vale soprattutto  quando si tratta di quel sacramento che è “la porta”, il Battesimo […] la Chiesa non è una  dogana, è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa”[1206]. Il testo aggiunge che anche quando rimangono dubbi sulla “situazione morale” o sulle “disposizioni nei confronti della grazia” del soggetto che vuole essere battezzato non si deve dimenticare l’amore incondizionato di Dio che si lega in certo modo al soggetto appunto attraverso il “carattere” e che rimane aperta ad un perfezionamento cioè alla conversione del soggetto. Il documento afferma che quanto appena detto vale anche nel caso che il proposito di non peccare più e di fuggire le occasioni prossime di peccato non appaia manifestamente, perché anche se è prevedibile un nuovo peccato grave ciò non implica che il proposito non sia vero; cioè il proposito può essere vero anche se è prevedibile un nuovo peccato grave. Qui il Dicastero per la Dottrina della Fede riguardo alla prevedibilità della caduta nel peccato cita un passaggio di una lettera di s. Giovanni Paolo II[1207], come vedemmo nel I volume (p. 334 ss) questa stessa citazione si trova nell’ Amoris Laetitia alla nota 364.

E sia lì che qui questa citazione è usata in modo deviante, cioè viene usata per far passare una dottrina contraria alle affermazioni di s. Giovanni Paolo II, e cioè per ammettere persone realmente indisposte alla ricezione dei Sacramenti della Confessione e a quello del Battesimo, con la conseguenza di rendere invalido e sacrilego il Sacramento della Penitenza, come spiegammo nel I volume, e di rendere inefficace o sacrilego il Sacramento del Battesimo in ordine alla reale salvezza della persona.

Riguardo in particolare alla disposizione per ricevere il Battesimo si noti che il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede afferma che anche in caso di proposito non manifesto di non peccare può essere concesso il Battesimo e, come appena visto, anche quando si prevede che la persona torni a peccare, cioè tale Sacramento può essere concesso praticamente tutte le volte che un transessuale lo voglia.

Siamo essenzialmente agli antipodi della sana dottrina che emerge dalle parole di s. Tommaso (III Quaestio 68, articolo 4) citate dal Card. Müller, che implicano da parte del ministro del Sacramento l’esame della disposizione del battezzando sulla base di ciò che si manifesta nella vita di quest’ultimo, per verificare la sua reale conversione e il suo impegno per la salvezza mancando i quali il Sacramento non attua ciò cui è ordinato, cioè la purificazione dei peccati del soggetto ricevente, ed è un segno falso cui non corrisponde la realtà significata (cfr.III Quaestio 68, articolo 4). S. Alfonso afferma similmente riguardo al Sacramento della Penitenza che i penitenti “non possono essere assoluti, se non danno segni certi d’essere ben disposti”. [1208]

Con le indicazioni offerte da questo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede tutti i sacerdoti che lo vorranno potranno dare non solo il Battesimo ma praticamente tutti i Sacramenti dell’iniziazione cristiana ai transessuali che vivono chiaramente in peccato e non si propongono di vivere secondo Dio, ricordo che il Battesimo di un’adulto è obbligatoriamente unito alla ricezione dell’Eucaristia  e della Cresima.

Questo documento, significativamente: non precisa in cosa consista l’attrizione necessaria per ricevere lecitamente il Sacramento del Battesimo, non dice che ricevere il Battesimo non adeguatamente disposti e in particolare senza l’attrizione è un grave sacrilegio ed è anche scandalo, se il battezzando è un peccatore notorio, cui si aggiunge il sacrilegio della ricezione sacrilega e/o scandalosa dell’Eucaristia e della Cresima  perché, come detto, il Battesimo di un’adulto è obbligatoriamente unito alla ricezione dell’Eucaristia  e della Cresima.

Dico “significativamente” perché questo testo apre con discrezione le porte precisamente alla sovversione della dottrina e dunque è opportuno che non parli con precisione riportando la dottrina cattolica a riguardo.

Il documento aggiunge che il battezzando sarà invitato a “vivere pienamente tutte le implicazioni del battesimo ricevuto” che è parte del “cammino dell’iniziazione cristiana” ma evidentemente ciò si dovrà realizzare sulla base della morale falsa e deviata di Francesco, presentata in Amoris laetitia, e che stiamo vedendo in questo libro.

Il testo in oggetto precisa che occorre evitare il Battesimo di un transessuale nel caso ci sia “pubblico scandalo” o “disorientamento dei fedeli”; ma le regole riguardanti lo scandalo vanno intese secondo l’insegnamento bergogliano.

Secondo tale insegnamento, spiegato dall’allora mons. Fernandez, quando si parla della necessità di evitare lo scandalo, va notato che ciò accade solo quando le persone “ostentano” la loro situazione come se fosse corretta (cfr. Amoris Laetitia n. 297). Altrimenti lo scandalo si verificherebbe anche quando il primo matrimonio sia stato dichiarato nullo, poiché probabilmente molti che li vedono confessarsi e prendere la comunione non conoscono la nullità; se andiamo al caso, non potrebbero sapere se vivono come fratelli o no. La colpa oggettiva non è “manifesta” in quanto non può essere confermata dall’esterno, e tutti meritano il beneficio del dubbio.[1209] Nel primo volume di questo mio libro trattai di questo argomento alle pp. 249ss e seguenti notando che quelle parole indicano che Mons. Fernandez evidentemente non conosce cosa sia lo scandalo secondo la sana dottrina  e che l’Amoris Laetitia pare seguirlo in questo errore.  A questo riguardo occorre aggiungere che l’attuale Papa ha abbondantemente calpestato le regole di sana dottrina riguardo alla ricezione dell’ Eucaristia per evitare lo scandalo[1210],   infatti Papa Francesco ha impedito ai Vescovi americani di vietare la ricezione della Comunione Eucaristica al super abortista Biden[1211], Presidente degli Stati Uniti, sostenitore anche del matrimonio omosessuale; lo stesso Papa Francesco ha poi detto allo stesso Presidente  che è contento che è un buon cattolico e può fare la Comunione; il Presidente Biden ha infatti affermato: “Con il Papa abbiamo parlato del fatto che è contento che sono un buon cattolico e che continuo a ricevere la comunione”[1212] La Santa Sede non ha smentito le parole di parole del Presidente americano. Ugualmente è stata data la Comunione Eucaristica in Vaticano a Nancy Pelosi[1213] nota esponente del partito democratico americano, schierata notoriamente a favore dell’aborto e di altre immoralità.

Preciso che questi due personaggi ricevono l’Eucaristia senza essersi mai convertiti da tali peccati notori!

Quindi se un super abortista notorio che sostiene i matrimoni omosessuali, come il Presidente Biden o Nancy Pelosi, è considerato un buon cattolico e può ricevere i Sacramenti senza convertirsi quanto più possono ricevere i Sacramenti un adultero notorio o un notorio transessuale, senza che si convertano dalla loro condotta peccaminosa, ugualmente un transessuale o un peccatore notorio possono fungere da padrino o da madrino senza proporsi di cambiare vita. Chiaramente tutto ciò è scandaloso al massimo livello e radicalmente contrario alla sana dottrina che si oppone alla ricezione dei Sacramenti dai parte dei peccatori notori.[1214]

Tutto quello che ho appena detto mi fa ritenere che, contrariamente alla sana dottrina, sia attualmente possibile anche il Battesimo e la ricezione dell’ Eucaristia e della Cresima  di un transessuale che vive in modo gravemente peccaminoso e non si è veramente convertito e liberato da tali peccati e non ha il proposito di vivere secondo la Legge divina.

Come dissi appunto nel primo volume nelle pagine citate: “Va peraltro notato che,  ovviamente …  a parole Papa Francesco si mostra contrario allo scandalo … e dice : “ Accolgo le considerazioni di molti Padri sinodali, i quali hanno voluto affermare che «i battezzati che sono divorziati e risposati civilmente devono essere più integrati nelle comunità cristiane nei diversi modi possibili, evitando ogni occasione di scandalo.” (Amoris Laetitia 299) … ma evidentemente lo scandalo nella “teologia di J. M. Bergoglio” non è ciò che la sana dottrina considera scandalo … e inoltre il “cambio di paradigma” va fatto in modo discreto … magari anche affermando la permanenza di certe norme, in generale, come ideali, ma non in concreto … il “cifrario” del Papa implica che alcune affermazioni generali si mantengano sulla carta ma in concreto siano superate dalla realtà dei fatti … e infatti è evidentemente scandaloso ciò che affermano intere Conferenze Episcopali come la maltese, la tedesca, quella dell’Emilia Romagna, e quello che dicono vescovi come Elbs o come Macin etc. , come ho più volte ripetuto in questo volume, ovviamente tutto questo è pienamente accettato dal Papa …”

Un ulteriore aspetto significativo del documento del Dicastero per la Dottrina della Fede sulla base delle sue affermazioni riguardo al Battesimo dei transessuali è che, data l’intrinseca unione di questo Sacramento con l’Eucaristia, che deve essere ricevuta subito dopo il Battesimo, è evidente che tale documento offre indicazioni implicite anche per la recezione dell’Eucaristia da parte degli stessi soggetti. Attualmente la stragrande maggioranza dei transessuali cattolici è già battezzata perché ha ricevuto tale Sacramento dopo la nascita e questo documento offre indicazioni appunto anche per la ricezione dell’Eucaristia da parte di queste persone. Tali indicazioni dobbiamo ritenere che, secondo ciò che abbiamo appena visto e contrariamente a ciò che afferma la sana dottrina[1215], vadano nel senso che il SS.mo Sacramento possa essere dato anche a transessuali che vivono notoriamente in peccato.

Il documento afferma poi che un transessuale può essere padrino o madrina di Battesimo “a determinate condizioni” ma ciò non deve essere permesso “qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale.”

Non si capisce quali siano le “determinate condizioni” cui fa riferimento il testo ma dal momento che il transessuale viene battezzato diventa facilmente lecito che anche lui diventi padrino o madrina in un Battesimo, inoltre il fatto che il Cardinale Fernandez non spieghi quali sono le “condizioni” lascia aperta la porta a interpretazioni favorevoli allo svolgimento di tale incarico liturgico da parte di un transessuale che viva notoriamente in peccato, visto l’andamento dottrinale di questi anni e viste le indicazioni bergogliane appena presentate circa lo scandalo.

Di fronte alla domanda per cui: “Due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino, che  deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero  in affitto?” il Dicastero suddetto ha affermato che un bambino che si trova nella situazione indicata può essere battezzato se vi è “la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica”. Non mi pare che queste affermazioni rispondano precisamente alla domanda perché non spiegano se queste due persone omoaffettive possano figurare come “genitori” di un tale bambino. E chiaramente per la dottrina cattolica queste due persone non possono figurare come genitori, ma il Dicastero non lo dice e anche sembra qui aprirsi una porta …

Il Cardinale Müller ha fatto vari rilievi interessanti sulla risposta del Dicastero per la Dottrina della Fede a questa domanda. Particolarmente importante è quello per cui : “ … la Chiesa non può lasciare dubbi sul diritto naturale del bambino a crescere con i propri genitori biologici o, in caso di emergenza, con i genitori adottivi, che moralmente e legittimamente ne fanno le veci.” La maternità surrogata o altre forme simili “per soddisfare desideri egoistici” violano gravemente la dignità personale di un essere umano. [1216]

Riguardo alla possibilità che una persona omoaffettiva e che convive con un partner dello stesso sesso faccia da padrino o madrina in un Battesimo il documento afferma che ciò è possibile se ne possiede l’attitudine e “conduce una vita conforme alla fede e all’incarico che assume”, cioè se tale convivenza è una semplice coabitazione, se invece è “una stabile e dichiarata relazione more  uxorio, ben conosciuta dalla comunità” la situazione è diversa , e occorre ponderare bene la questione “per salvaguardare il sacramento del battesimo e soprattutto la sua ricezione” che è  “necessaria per la salvezza”, occorre quindi considerare il ruolo che padrini e madrine hanno realmente nella comunità nonché  “il ruolo che questi hanno nella comunità e la  considerazione da loro mostrata nei confronti dell’insegnamento della Chiesa” cioè, per quanto capisco, la posizione che tale coppia omosessuale ha nei confronti della dottrina cattolica.

Anche qui viene aperta la porta a qualcosa che va contro la dottrina della Chiesa, ma d’altronde lo abbiamo detto già qualche riga più sopra e lo ripetiamo: le regole riguardanti lo scandalo in relazione ai Sacramenti sono state abbondantemente messe da parte dal Papa Francesco e dai suoi collaboratori, quindi ormai tutto è possibile in tale ambito, quindi è possibile anche che un membro di una coppia omosessuale che vive in chiaro peccato faccia da padrino o da madrina per un Sacramento … l’importante, per ora, è che tali persone “ostentano” la loro situazione come se fosse corretta (cfr. Amoris Laetitia n. 297) …

Chiaramente il documento in oggetto e più generalmente l’atteggiamento del Papa verso le persone LGBT ha prodotto scandalo[1217]

Dio intervenga!

 

 

e,6) Una significativa tattica per sconvolgere la dottrina.

 

 

Un significativo articolo dell’Agenzia di informazione dei Vescovi italiani, SIR, è intitolato : “Papa Francesco: alla Curia Romana, dobbiamo avviare processi e non occupare spazi”. La tradizione “non è la custodia delle ceneri”[1218] e ci offre l’occasione di un’ ulteriore riflessione sul documento del Dicastero per la Dottrina della Fede che stiamo esaminando.

In tale articolo vengono riportate alcune affermazioni del Papa per cui: “Noi dobbiamo avviare processi, più che occupare spazi. Dio si manifesta nel tempo ed è presente nei processi della storia. Questo fa privilegiare le azioni che generano dinamiche nuove. E richiede pazienza, attesa”. Di qui la necessità di “leggere i segni dei tempi con gli occhi della fede, affinché la direzione di questo cambiamento risvegli nuove e vecchie domande con le quali è giusto e necessario confrontarsi.”

Quello che Papa Francesco afferma ci deve ricordare che lui e i suoi collaboratori, per far passare in modo discreto la sovversione della dottrina, si impegnano anche ad iniziare processi e ad “aprire porte” in ordine a tale sovversione ma lo fanno, senza essere troppo precisi, in modo apparentemente ambiguo, senza creare immediate fratture dottrinali e quindi immediate pressioni a tutti i cattolici, specialmente a Vescovi e sacerdoti, come abbiamo visto con Amoris Laetitia. Agendo in questo modo, infatti, il Pontefice e i suoi collaboratori evitano di mettere pienamente in mostra i loro errori e d’altra parte permettono di incamminarsi sulla via della sovversione dottrinale a chi vuole farlo, così si crea  un importante gruppo di persone che comincia a vivere fuori dalla sana dottrina basandosi su affermazioni papali e senza che nessuno possa impedire loro di farlo, questo gruppo tende facilmente ad allargarsi anzitutto perché il Papa e i suoi collaboratori vanno con discrezione in questa linea e poi perché a molti la via stretta non piace e la via “larga” è più comoda e così si crea un grande gruppo di persone che vive nella via “larga” basandosi sulle affermazioni del Papa; si innesca cioè un processo che rende normale per molti e quindi praticamente intoccabile ciò che è contrario alla Legge di Dio …

Certamente il Papa con le sue parole non va in modo diretto contro la sana dottrina, quindi ci saranno alcuni Vescovi e sacerdoti che sfrutteranno questo spiraglio per ribadire la sana dottrina ma a poco a poco diminuiranno sotto la “pressione” discreta ma potente del Papa e dei suoi seguaci … e la perversione dottrinale potrà dilagare completamente …

Possiamo definire questa strategia papale come una forma particolare di attuazione del famoso principio della “rana bollita”. Questo principio è stato significativamente descritto in un testo di N. Chomski che mi sembra utile presentarvi: “Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50°, avrebbe dato un forte colpo di zampa e sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.”[1219]

Attraverso la strategia attuata dal Papa nella linea del “principio della rana bollita” i membri della Chiesa vengono poco a poco portati ad accettare ciò che va contro la sana dottrina.

In questa linea, con il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede che stiamo esaminando, dobbiamo ritenere è stata aperta la porta, è iniziato un processo per la totale inclusione anche dei transessuali, nonché delle coppie omosessuali, che vivono notoriamente in peccato nella vita della Chiesa … il Cardinale Müller lo ha capito e lo ha evidenziato molto efficacemente nei suoi interventi visti più sopra …

Dio intervenga!

 

 

f) Importanti precisazioni su alcune affermazioni del Papa Francesco.

 

 

f,1) Precisazioni su alcune affermazioni del Papa Francesco riguardo agli atti omosessuali come atti peccaminosi ma non delitti.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Dopo tutto quello che abbiamo visto occorre dedicarsi all’esegesi di alcune affermazioni di Papa Francesco circa gli atti omosessuali. Preciso subito che se il Papa ribadisse la sana dottrina o cominciasse a ribadirla, finalmente, io sarei felicissimo e ringrazierei Dio ma purtroppo così non è, come abbiamo visto chiaramente finora e come vedremo anche qui di seguito. Aggiungo che le affermazioni del Papa nell’intervista o nello scritto a p. Martin, che vedremo nelle prossime pagine, non sono propriamente affermazioni solenni e pubbliche del Papa, non sono documenti ufficiali della Chiesa, quindi non hanno la stessa importanza e rilevanza di encicliche, esortazioni apostoliche etc.

Appunto il primo testo che vediamo è una intervista all’ Associated Press in cui il Papa ha fatto importanti affermazioni riguardo alla criminalizzazione dell’omosessualità e alla posizione della Chiesa a riguardo: “En el catecismo de la Iglesia católica dice que las personas de tendencia homosexual tienen que ser acogidas, no tiene que ser marginadas, acompañadas si es que se da un lugar. En mi viaje de Brasil y primer viaje, dije aquella frase que a alguno le molestó, le molesta. Si hay una persona que busca a Dios y es sincera, quién soy yo para juzgarla. … Hoy día, por ejemplo, creo que los países que tienen condena legal son más de 50, condenas legales, y de estos creo que diez más o menos, un poquito por ahí, tienen la pena de muerte. … Creo que es injusto. … Somos todos hijos de Dios y Dios nos quiere como estamos y con la fuerza que luchamos cada uno por nuestra dignidad. El ser homosexual no es un delito. No es un delito. Sí, pero es pecado. Bueno, primero distingamos pecado por delito. Pero también es pecado la falta de caridad con el prójimo, ¿y vos cómo andás? … No, eso está mal. Está mal. Está muy mal. Creo que no hay que discriminar a nadie. … Al asesino más grande, al pecador más grande tampoco hay que discriminarlo. Cada hombre y cada mujer tiene que tener una ventana en su vida donde pueda volcar su esperanza y donde pueda ver la dignidad de Dios. Y ser homosexual no es un delito. Es una condición humana. …” Tornando più avanti sulla distinzione tra peccato e delitto il Papa ha detto: “ Y en esto ayuda mucho distinguir entre el pecado y el delito. Pecados se perdona siempre. Todos somos pecadores. Pero el delito, sí te lo perdono, pero pagás, reparás el delito. Y en eso hay que ser muy claro. Uy, te perdono, no lo hagas más. …”[1220]

Il Papa dice che nel Catechismo della Chiesa Cattolica si afferma che le persone con tendenza omosessuale vanno accolte, non vanno emarginate, ma accompagnate; aggiunge che durante il suo viaggio in Brasile disse quella frase che ha infastidito alcuni: “Se c’è una persona che cerca Dio ed è sincera, chi sono io per giudicarla?” … Oggi, continua il Pontefice ci sono più di 50 paesi che prevedono pene per chi pratica l’omosessualità, e di questi, dieci più o meno hanno la pena di morte. Il Papa ritiene che ciò sia ingiusto, e dice che siamo tutti figli di Dio e Dio ci ama così come siamo e con la forza con cui ognuno di noi lotta per la propria dignità. Essere omosessuali non è un crimine, secondo il Papa, ma è un peccato, occorre che anzitutto distinguiamo il peccato dal crimine ricordando che anche la mancanza di carità verso il prossimo è peccato. La criminalizzazione dell’omosessualità è sbagliata, secondo il Pontefice. Nessuno deve essere discriminato, dice Bergoglio, anche il più grande assassino non deve essere discriminato; ogni uomo e ogni donna deve avere una finestra nella sua vita dove possa effondere la sua speranza e dove possa vivere dignitosamente. Il Papa quindi torna a dire che essere omosessuali non è un crimine, è una condizione umana. Più avanti il Pontefice aggiunge qualcosa di importante circa la differenza tra peccato e delitto: i peccati sono sempre perdonati, siamo tutti peccatori, anche per il delitto è previsto il perdono ma bisogna pagare e riparare per il delitto e non farlo più.

Il Papa stesso ha voluto precisare le sue parole che stiamo esaminando e lo ha fatto inviando una lettera a p. James Martin, in cui risponde ad alcune domande che quest’ultimo ha posto al Pontefice; le domande sono le seguenti.

1) Perché ha deciso di realizzare un forte appello a depenalizzare l’omosessualità  in questo momento?

2) C’è stata una certa confusione riguardo al commento del Papa per cui “Essere gay è un peccato”, che, ovviamente, non fa parte dell’insegnamento della Chiesa. Lei pensa davvero che essere semplicemente gay sia un peccato?

3) Cosa direbbe ai vescovi cattolici che ancora sostengono la criminalizzazione dell’omosessualità?

Nella lettera di risposta a tali quesiti Papa afferma che con quelle parole ha voluto precisare che essere omosessuali non è reato e ha voluto sottolineare che la criminalizzazione non è né buona né giusta, inoltre quando ha detto che è un peccato essere omosessuali stava ripetendo qualcosa in generale e si riferiva semplicemente alla dottrina morale cattolica, che dice che  ogni atto sessuale al di fuori del matrimonio è un peccato; ma bisogna anche considerare le circostanze, che possono diminuire o eliminare la colpa. Il Papa riconosce che avrebbe dovuto dire “È un peccato, come qualsiasi atto sessuale al di fuori del matrimonio”. Questo per parlare della “materia” del peccato, ma sappiamo bene che la morale cattolica non solo prende in considerazione la materia, ma valuta anche la libertà e l’intenzione; e questo, per ogni specie di peccato. Ai Vescovi che vogliono criminalizzare l’omosessualità il Papa direbbe che si sbagliano. In un’intervista televisiva, spiega il Papa, dove si parla con un linguaggio naturale e colloquiale, è comprensibile che non ci sarebbero definizioni così precise. [1221]

Quello che ho detto finora in questo libro ci aiuta a capire queste affermazioni del Papa.

Rimando anzitutto i lettori a quanto dicemmo nel I volume (p. 143 ss) sulla strategia comunicativa che il Papa e i suoi collaboratori utilizzano per fare passare in modo discreto la perversione dottrinale che stanno attuando; ricordo in particolare che il Papa per attuare il suo intento di tradimento della sana dottrina evita di parlare esplicitamente e consiglia di fare lo stesso[1222].

Sottolineo e preciso subito che per capire bene cosa dice Francesco e quale messaggio sta facendo passare è importante vedere anche a chi ha rilasciato l’intervista, a chi ha scritto la lettera e anche quello che non dice nell’intervista e nella lettera.

L’intervista è stata rilasciata ad Associated Press che è chiaramente schierata a favore dell’aborto e sostanzialmente contro la sana dottrina cattolica, ha una particolare connotazione politica di sinistra di fondo che si può notare anche nelle domande poste al Papa e ovviamente va nel senso della legittimazione degli atti omosessuali[1223]; Associated Press non è certo nota per il sostegno della dottrina cattolica tradizionale.

La lettera è indirizzata a p. J. Martin SJ, ricordo che  in un articolo di S. Paciolla intitolato significativamente:  “Una foto che certifica un “cambio di paradigma””[1224] e che riguarda proprio l’incontro dell’ottobre 2019 tra il Papa e p. Martin,  si mette in evidenza che: “ … il Card. Robert Sarah, in un editoriale sul WSJ, ha definito padre Martin “uno dei critici più schietti del messaggio della Chiesa riguardo alla sessualità”. Il Card. Burke, in una intervista a The Wanderer, ha detto che quanto affermato da padre Martin “non è coerente con l’insegnamento della Chiesa” sull’omosessualità. L’Arcivescovo di Philadelphia, mons. Charles Chaput, ha scritto che padre Martin “travisa il credo cattolico”. Il vescovo Thomas John Paprocki, della diocesi di Springfield, il 19 settembre scorso ha emesso un comunicato nel quale, tra l’altro, si dice che “I messaggi pubblici di Padre Martin creano confusione tra i fedeli e sconvolgono l’unità della Chiesa, promuovendo il falso senso che il comportamento sessuale immorale è accettabile secondo la legge di Dio.”[1225]

In un video del 2022, il Cardinale Müller interrogato riguardo alle affermazioni di p. Martin SJ ha chiaramente detto che sono vere e proprie eresie che ovviamente deviano i fedeli dalla Via che conduce al Cielo e aiutano alla dannazione degli stessi fedeli[1226]

Papa Francesco evidentemente lascia p. Martin libero di parlare e non censura le erronee e scandalose affermazioni di lui … e anzi lo incoraggia a continuare la sua opera … tutto questo fa capire che il Papa approva ciò che fa p. Martin! Ricordo a questo proposito che: chi all’errore manifesto non resiste, pur potendo e dovendo farlo, è ritenuto un fautore dello stesso errore. “Qui errori manifesto non resistit , cùm possit et debeat , eum approbare censetur.”[1227], nello stesso testo citato da s. Roberto Bellarmino leggiamo che colui che all’errore non si oppone lo approva, chi non difende la verità la opprime[1228]; quindi Papa Francesco, che dovrebbe correggere e nel caso anche sanzionare chi opera come il gesuita americano, non lo fa ma addirittura elogia e sostiene il gesuita americano e con ciò evidentemente approva il suo agire “eretico” e contrario alla dottina cattolica.

Il Papa quindi, rivolgendosi ad Associated Press e a p. Martin si serve di “canali” evidentemente favorevoli a posizioni non conformi alla sana dottrina e lo fa per ribadire e rinforzare la sua opera di perversione della sana dottrina infatti il Papa nei testi suddetti circa l’omosessualità non condanna i suoi errori fatti finora in relazione agli atti omosessuali, e neppure il suo appoggio a p. Martin e agli errori di quest’ultimo … ma anzi conferma pienamente e in certo modo rafforza il suo appoggio a p. Martin e quindi ai suoi errori perché gli fa pubblicizzare nel suo sito una lettera inviata proprio a lui dal Papa e pubblicata in esclusiva da tale sito. Per capire quanto sto dicendo e la strategia comunicativa del Papa e dei suoi collaboratori occorre tenere conto anche del fatto che per i Cardinali che presentarono i dubia il Papa non solo non trovò tempo per incontrarli ma neppure per rispondere per iscritto alle loro richieste, invece trova tutto il tempo per incontrare p. Martin, elogiarlo e rispondere alle sue domande per iscritto. È evidente il messaggio che emerge da ciò: Papa Francesco sostiene p. Martin con i suoi errori che sono nettamente contrari alla sana dottrina e dà pubblicità a lui e ad essi mentre è contrario ai dubia e nega ad essi ogni pubblicità ed evita ogni incontro con i Cardinali che li hanno diffusi!

Il Papa, inoltre, non dice nei testi in esame varie cose importanti:

  1. a) parla della materia del peccato e non dice che essa è molto grave negli atti omosessuali;
  2. b) non precisa che la tendenza omosessuale è intrinsecamente disordinata;
  3. c) accomuna il peccato impuro contro natura a tutti gli atti sessuali che si commettono fuori del matrimonio ma non dice che in realtà tale peccato è particolarmente perverso tra tali atti perché è radicalmente contro natura;
  4. d) non precisa cosa è veramente un peccato e cosa un delitto …

Il Papa invece afferma cose molto significative:

  1. a) gli atti omosessuali sono peccato come le mancanze di carità e come tutti i peccati impuri che si fanno fuori del matrimonio;
  2. b) gli atti omosessuali non sono delitti;
  3. c) i delitti implicano riparazione e pena, i peccati no; il che è chiaramente contrario alla sana dottrina cattolica.

Precisiamo infine che mentre la giornalista di Associated Press chiede al Papa la posizione della Chiesa sui suddetti argomenti, lui evidentemente presenta semplicemente le sue riflessioni … che fa passare come dottrina della Chiesa!

I “seguaci del Papa” potranno quindi dire che gli atti omosessuali, secondo la Chiesa, secondo il Papa e secondo la dottrina cattolica da lui presentata, sono solo peccati, non peccati gravi, non atti intrinsecamente disordinati, non sono delitti quindi non è necessario ripararli né proporsi di non farli più; inoltre in alcuni casi sono meno colpevoli o non lo sono per nulla.

Quanto detto ci porta ad affermare che il Papa con queste parole fa passare in modo discreto ma forte, attraverso l’ormai noto “cifrario” (di cui parlai nel I volume (p. 148ss)) l’idea fondamentale, affermata chiaramente anche dai Vescovi tedeschi (da lui non condannati) da vari Cardinali e da teologi (che lui chiama a Roma perché insegnino) nonché da altri autori (che lui non condanna, come vedremo in questo capitolo) per cui gli atti omosessuali non sono così gravi come la Chiesa ha sempre detto.

Il Papa fa passare anche l’idea che gli atti omosessuali sono peccati non sono delitti, non sono intrinsecamente disordinati per sé stessi e non sono peccati gravi, specie in alcune situazioni, e in alcuni casi sono atti incolpevoli quindi praticamente non sono peccati … anche perché l’omosessualità, come dice il Papa, è una “condizione umana” e “Dio ama l’uomo così come è” e inoltre, come vedemmo, nell’ Amoris Laetitia si afferma che la coscienza sincera dell’uomo può riconoscere che Dio voglia che l’uomo continui a compiere azioni peccaminose  (Amoris Laetitia n.303) che possono essere anche atti omosessuali, e se Dio vuole tali atti, ovviamente essi sono buoni.[1229]

Se fossero delitti la situazione sarebbe diversa, secondo Papa Francesco, ma non lo sono quindi gli atti omosessuali non vanno neppure riparati e non è necessario proporsi di non farli più, gli atti omosessuali sono come le mancanze di carità, quindi le coppie omosessuali possono essere benedette e possono ricevere i Sacramenti e possono fare da padrino o madrina, come abbiamo visto, sulla base di Amoris laetitia e di altri testi che la seguono come quelli dei Vescovi belgi che appunto rendono lecite le benedizioni omosessuali e come il testo del Dicastero per la Dottrina della Fede che abbiamo visto nei precedenti paragrafi[1230] … insomma è evidente che per Papa Francesco gli atti impuri contro natura non sono così gravi come la Chiesa ha sempre detto quindi è assurdo che siano puniti dalla Chiesa e dagli Stati come finora essi hanno fatto.

D’altra parte il “cambio di paradigma” di Papa Francesco, mettendo da parte la dottrina per cui gli atti intrinsecamente malvagi sono radicalmente e sempre vietati e non si possono mai compiere per nessuna ragione, (si veda a questo proposito quanto ho detto nel I volume alle pagine 510-528) apre chiaramente le porte alla legittimazione di tali atti in alcuni casi e prevede una certa forma di dispensa dall’attuazione dei comandi divini per coloro che si trovano in certe situazioni. Questa specie di dispensa si collega a delle situazioni di responsabilità attenuata che, come vedremo più a fondo nel prossimo volume, il Papa sfrutta abilmente per la sovversione della dottrina, in questa linea è di estrema importanza quanto afferma il Papa come riportato da p. Martin “Of course, one must also consider the circumstances, which may decrease or eliminate fault. … we know well that Catholic morality not only takes into consideration the matter, but also evaluates freedom and intention; and this, for every kind of sin.” Cioè: bisogna considerare le circostanze che possono diminuire o eliminare il peccato infatti sappiamo che la morale cattolica non solo prende in considerazione la materia ma anche la libertà e l’intenzione.

Facendo leva in particolare su una dottrina deviata riguardo alle circostanze dell’atto, come vedremo più a fondo nel prossimo volume, Papa Francesco sta praticamente legittimando gli atti omosessuali e vari altri peccati riguardanti in particolare l’ambito sessuale.

Significativamente p. J. Martin allorché riporta alcune affermazioni del Papa su questo tema viste in questo paragrafo intitola l’articolo così: “Pope Francis clarifies comments on homosexuality: “One must consider the circumstances.” cioè, il Papa chiarifica i commenti sull’omosessualità: bisogna considerare le circostanze.

Attraverso una presentazione delle circostanze attenuanti non conforme alla sana dottrina Papa Francesco e i suoi collaboratori praticamente legittimano gli atti omosessuali e molti altri atti gravemente peccaminosi…

Inoltre Papa Francesco, come stiamo vedendo e vedremo, non sanziona e non smentisce coloro che affermano che gli atti omosessuali sono leciti … quindi si fa loro complice nel sostenere tali affermazioni …

Insomma è evidente sulla base di quanto visto finora in questo libro e di quanto vedremo che il Papa attraverso il “cambio di paradigma” sta chiaramente aprendo le porte alla legittimità degli atti omosessuali e i testi esaminati in questo paragrafo confermano, sostanzialmente, tutto questo; il Pontefice quindi, contrariamente alle sue affermazioni[1231] non ribadisce la dottrina cattolica ma sta discretamente e radicalmente sovvertendo la stessa …

 

 

f,2) Precisazioni sulle affermazioni della S. Sede sugli atti omosessuali come oggettivamente peccaminosi.

 

 

Quanto appena detto ci deve guidare anche nell’analisi approfondita di altre affermazioni della S. Sede che abbiamo già visto e per le quali “il Vaticano ha informato per iscritto i vescovi tedeschi che … i cambiamenti nell’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità non potranno essere oggetto di discussione nei prossimi incontri con i delegati del Cammino sinodale tedesco a Roma”; il Vaticano ha aggiunto che, riguardo agli atti omosessuali, i Vescovi tedeschi e qualsiasi chiesa locale non  possono intervenire sulla dottrina perché “… anche se si riconosce che, da un punto di vista soggettivo, possono esserci diversi fattori che ci chiedono di non giudicare le persone, ciò non cambia in alcun modo la valutazione della moralità oggettiva di queste azioni”.[1232]

Diciamo subito che, significativamente, non è intervenuto il Papa direttamente né il Prefetto per il Dicastero per la Dottrina della Fede ma il Cardinale Parolin.

Inoltre anche qui la S. Sede sottolinea la dimensione interiore dell’atto e in particolare le circostanze, questa è la via che il Papa sta percorrendo anzitutto per la pratica legittimazione degli atti omosessuali, come detto anche nel precedente paragrafo.

Per quanto riguarda invece la valutazione della moralità oggettiva di queste azioni la Sede Apostolica, per quanto possiamo sapere, non condanna radicalmente le affermazioni dei Vescovi tedeschi e non ne sanziona gli autori, come dovrebbe fare, ma dice che la valutazione della moralità oggettiva di queste azioni non potrà essere oggetto di discussione a Roma perché “non cambia in alcun modo la valutazione della moralità oggettiva di queste azioni”.

Abbiamo visto che il Papa è chiaramente orientato verso la legittimazione degli atti omosessuali, infatti permette i libri che la affermano chiaramente e non li condanna (come vedremo più avanti), sostiene i teologi che la affermano (come Fumagalli e Chiodi), non condanna Vescovi e Cardinali che la invocano, mostra il suo elogio a coloro che affermano tale legittimazione come suor Gramick, approva le benedizioni alle coppie omosessuali, ha fatto pubblicare un testo della Pontificia Commissione Biblica che permette un nuovo giudizio sugli atti omosessuali (che vedremo più avanti), inoltre come detto nel paragrafo precedente, il Pontefice fa passare in modo discreto ma forte, attraverso l’ormai noto “cifrario” (di cui parlai nel I volume (p. 148ss)) l’idea fondamentale per cui gli atti omosessuali non sono così gravi come la Chiesa ha sempre detto, non sono delitti, sono solo peccati, non sono intrinsecamente disordinati per sé stessi, e non sono peccati gravi, specie in alcune situazioni, e in alcuni casi sono atti incolpevoli quindi praticamente non sono peccati … D’altra parte l’omosessualità, come dice il Papa, è una “condizione umana” e “Dio ama l’uomo così come è”. Infine sappiamo che il Papa e il Cardinale Fernandez sottolineano l’evoluzione della dottrina[1233] ; il Pontefice attacca gli “indietristi”[1234]… quindi non è strano che tale evoluzione riguardi proprio gli atti omosessuali.

Di particolare interesse è qui ripetere quanto vedemmo nel I volume (pp. 80-93) e cioè che  in un articolo di commento all’ Amoris Laetitia, intitolato “El capítulo VIII de Amoris Laetitia: lo que queda después de la tormenta.”[1235] mons. Fernández, presunto autore nascosto della stessa esortazione, e attuale Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha affermato che il cambiamento realizzato da Papa Francesco è possibile e accettabile perché è possibile un’evoluzione nella comprensione della Chiesa sulla propria dottrina e sulle sue conseguenze disciplinari. Quindi ha fatto alcuni esempi storici: il Concilio Vaticano II ha sostanzialmente modificato le idee forti (cfr. DH 2-3) espresse da Papa Gregorio XVI, in Mirari vos (MV 15), e nel Sillabo di Pio IX (1864), in cui la libertà religiosa è condannata come uno dei principali “errori”; l’evoluzione sulla questione della possibilità di salvezza al di fuori della Chiesa cattolica;  l’evoluzione sulla questione della schiavitù, tenendo conto delle affermazioni di Papa Niccolò V e quindi della  Bolla Romanus Pontifex del 1455. Questi cambiamenti dottrinali determinarono vari cambiamenti nella disciplina (p. 460s).

Di fronte a questi esempi che mostrerebbero come l’evoluzione non è avvenuta “sulla stessa linea” di quanto detto prima,  il monsignore ha affermato che cadono in un errore di “fissismo magisteriale” coloro che sostengono che questi confronti non siano convincenti e insistono sul fatto che qualsiasi evoluzione deve aver luogo sulla stessa linea di quanto detto in precedenza dalla Chiesa (cfr. p. 461) … poco dopo mons. Fernández deve affermare, però, che Amoris Laetitia dà origine a un nuovo cambiamento, che non implica una contraddizione con l’insegnamento precedente, ma un’evoluzione armoniosa e continuità creativa (cfr. p. 462).

È ovvio che la Chiesa cresce nella conoscenza e nell’accoglienza del Vangelo, ma, secondo mons. Fernández, alcuni hanno un enorme difficoltà ad ammettere che una certa evoluzione possa accadere nelle cose legate alla sessualità (cfr. p. 461)…

Nello stesso articolo mons. Fernández attacca coloro che “sueñan con una doctrina monolítica defendida por todos sin matices” (EG 40), cioè sognano una dottrina monolitica difesa da tutti senza sfumature (cfr. p. 465). Quindi mons. Fernández attacca gli oppositori di Papa Francesco che, a suo parere, cercano di forzare gli altri ad assumere una certa logica, all’interno della quale non c’è uscita e quindi sottopongono il Vangelo a una sorta di matematica teologica e morale, sicché non esiste altra scelta che accettare tutta la logica e le conseguenze di questo modo di usare la ragione; costoro canonizzano, secondo Fernández, “una” ragione,  un certo tipo di ragionamento, una filosofia a cui il Vangelo e l’intera Chiesa deve sottomettersi; per essi una certa ragione occupa il posto del Vangelo e dell’azione dello Spirito nella sua Chiesa e le Scritture servono solo a illustrare la logica di “quella” ragione, amministrata da un gruppo oligarchico di eticisti  (cfr. p. 465s).

Il Vangelo, però, continua il monsignore,  non è racchiuso in una filosofia e se un certo modo di usare la ragione è assolutizzato solo coloro che possiedono quella struttura mentale saranno in grado di interpretare quella dottrina e quella Rivelazione, e si collocano anche al di sopra del Papa ma in questo modo si perderebbe la visione soprannaturale della Chiesa e del ministero petrino (cfr. p. 465s).

Come vedemmo in quell’occasione:

1) Mons. Fernández non fonda in modo adeguato la questione della legittimità o illeggittimità dei cambiamenti apportati dal Papa;

2) Mons. Fernández non precisa gli aspetti fondamentali del vero sviluppo della sana dottrina che permettono di distinguerlo dalle alterazioni di essa;

3) Mons. Fernández non tocca minimamente né la questione dei limiti del ministero e dell’infallibilità del Papa né quella degli errori dei Papi nella storia;

4) Mons. Fernández non tocca in nessun modo il caso del Papa eretico.

Mons. Fernandez ha parlato, quindi, come vedemmo, in modo impreciso dell’evoluzione dottrinale, lasciando “aperta la porta” per una falsa evoluzione dottrinale che è in realta cambiamento e sovversione della dottrina e che è attuata dal Papa.

Proprio questa falsa evoluzione dottrinale che è in realta cambiamento e sovversione della sana dottrina e che è attuata dal Papa è ciò che l’attuale Pontefice sta realizzando con il sostegno dello stesso Fernandez.

Stiamo appunto vedendo in questo mio libro come attraverso il “cambio di paradigma” e l’ “evoluzione della dottrina” stia attuandosi, da parte del Papa, una vera e propria sovversione della sana dottrina. I vari capitoli dei vari volumi di questo mio libro si concludono tutti mettendo in evidenza come ciò che fa Papa Francesco non è evoluzione dottrinale ma sovversione; l’evoluzione dottrinale di cui parla Papa Francesco e per la quale definisce “indietristi” [1236] coloro che gli si oppongono è appunto sovversione e cambiamento dottrinale in linea ereticale come ha detto anche il Card. Muller[1237].

Da quanto detto dobbiamo ritenere che tale evoluzione riguardi anche gli atti omosessuali, se, come visto, il Pontefice permette i libri che la affermano chiaramente e non li condanna (come vedremo più avanti), sostiene i teologi che la affermano (come Fumagalli e Chiodi), non condanna Vescovi e Cardinali che la invocano, mostra il suo elogio a coloro che affermano tale legittimazione come suor Gramick, approva le benedizioni alle coppie omosessuali, ha fatto pubblicare un testo della Pontificia Commissione Biblica che permette un nuovo giudizio sugli atti omosessuali (che vedremo più avanti) etc..

Sappiamo, però, che l’ azione del Papa è e deve essere discreta, egli non vuole fare il “passo più lungo della gamba”, vuole iniziare processi ma non vuole terminarli finché non ritiene che sia il momento giusto.

Essendo in corso il Sinodo sulla sinodalità che deve occuparsi anche degli atti omosessuali, il Papa, evidentemente, non vuole intervenire a sovvertire ora in modo netto ed evidente la dottrina cattolica su un punto così importante, creando un forte contrasto alla sua azione. Quindi la S. Sede ha bloccato l’iniziativa del Sinodo tedesco tendente a cambiare la dottrina cattolica sull’omosessualità.

Il documento della S. Sede che stiamo esaminando, però, non pare che porti la firma  del Papa o del Cardinale Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede e seppure la portasse sappiamo che il Papa può abilmente smarcarsi da questo pronunciamento e dire praticamente il contrario, come ha fatto con il pronunciamento della Congregazione per la Dottrina della Fede circa le benedizioni alle coppie omosessuali, che il Pontefice ha firmato mentre egli stesso già sosteneva le benedizioni a tali coppie permesse dai Vescovi belgi nel 2022.

A questo proposito è interessante quanto afferma un articolo apparso su Lifesitenews a firma Haynes e in cui leggiamo: “In effetti, il Papa ha rimosso il funzionario della CDF a cui era stato attribuito il documento del 2021” riguardante il divieto delle benedizioni delle coppie omosessuali. “ L’arcivescovo Giacomo Morandi è stato nominato vescovo della diocesi italiana di Reggio Emilia-Guastalla, in quella che è stata definita una mossa per allontanarlo dalle stanze del potere vaticano. Morandi era il segretario della CDF, quindi il numero due dell’alta congregazione vaticana. Il gesto del Papa è stato descritto in diverse occasioni come un segno deliberato del suo disappunto nei confronti del documento. Nell’aprile del 2022, suor Jeannine Gramick – cofondatrice, più volte condannata, del gruppo dissidente LGBT New Ways Ministry – ha sostenuto che i funzionari della CDF erano stati rimossi, poiché Papa Francesco aveva approvato il documento “senza averne piena conoscenza”. “Il modo in cui lo annulla [il documento del 2021] è quello di rimuovere la persona che ha fatto il danno e di inserire persone che non faranno danni in futuro”, ha detto. “È tutto molto sottile”. Nelle ultime settimane, il confidente papale Juan-Carlos Cruz, apertamente omosessuale, ha fatto eco a questa affermazione e ha detto che Papa Francesco ha licenziato i funzionari responsabili del documento della Congregazione per la Dottrina della Fede; secondo Cruz il Papa gli ha rivolto queste parole:  “Dovete fidarvi di me che le persone che hanno scritto quella lettera non fanno più parte della CDF”.[1238]

Come giustamente dice suor Gramick: “È tutto molto sottile”, il Papa agisce discretamente e sottilmente ma per la sovversione della sana dottrina, come abbiamo visto e sempre meglio vedremo, le dichiarazioni a favore della peccaminosità degli atti omosessuali realizzate dalla S. Sede che abbiamo visto in questo paragrafo non devono farci pensare che si sia convertito, egli infatti non ha ritirato tutte le azioni fatte a favore della legittimazione di tali atti contro natura, più semplicemente con tali dichiarazioni il Papa vuole affermare che tutto va fatto al momento che lui ritiene opportuno e come dice lui. Come ha spiegato l’Arcivescovo Arrieta: la S. Sede attraverso lo scritto ai Vescovi tedeschi ha affermato che tutta la Chiesa deve muoversi insieme sulla dottrina e che tale movimento deve compiersi nella simmetria dottrinale la quale manca quando i Vescovi di una località specifica vogliono intromettersi in un campo che riguarda l’unità della Chiesa.[1239]

I Vescovi tedeschi sono stati quindi invitati a seguire il Papa nella sua perversione dottrinale e a non andare per conto loro.

 

 

f,3) Conclusione su queste importanti dichiarazioni del Papa e della S. Sede

 

 

Il Papa sta attuando la sovversione della dottrina morale cattolica anche in ordine alla legittimazione dell’omosessualità.

Non ci si deve fare trarre in inganno dalle affermazioni del Pontefice e della S. Sede.

Il Papa, contrariamente alle sue affermazioni e a quelli di vari suoi collaboratori, non ribadisce la dottrina cattolica ma sta discretamente sovvertendo la stessa in ordine alla legittimazione dell’omosessualità.

Attenzione, però, il Papa non dice ancora che gli atti omosessuali sono in sé stessi buoni, anche se lascia che alcuni moralisti importanti lo dicano e li sostiene, e anche se lascia che si facciano benedizioni alle coppie omosessuali, come abbiamo visto e vedremo!

Probabilmente a tale completa legittimazione degli atti omosessuali il Papa vuole arrivare con il tempo e comunque su questa materia è chiaro che egli vuole agire con discrezione per non trovarsi contro i Cardinali e i Vescovi di sana dottrina, perciò la S. Sede ha scritto ai Vescovi tedeschi per bloccare il loro tentativo di andare avanti e superare Francesco nelle affermazioni su questo tema.

Tale documento indirizzato all’episcopato teutonico ha anche dato l’impressione che la S. Sede voglia ribadire la sana dottrina cattolica ma purtroppo non è precisamente così, con tal testo infatti essa ha voluto semplicemente ricordare ai Vescovi tedeschi che devono seguire il Papa nella sua opera di sovversione portata avanti con discrezione e sottigliezza e non devono andare avanti per conto loro in una più radicale perversione della dottrina.

Il modo con cui Papa Francesco sta operando questa sovversione dottrinale è appunto molto sottile, suor Gramick ha detto appunto a proposito dell’agire del Pontefice riguardo agli atti omosessuali  “È tutto molto sottile”[1240]; chi vuole agire al di fuori dei limiti fissati da questa sottigliezza e discrezione, come i Vescovi tedeschi, viene bloccato, in vario modo.

Lo scritto del Papa a p. Martin e le parole della S. Sede ai Vescovi teutonici non indicano quindi che il Papa, e il Vaticano con lui, si è convertito e vuole finalmente camminare sulla via della sana dottrina, Francesco sta semplicemente andando avanti a suo modo, con discrezione e sottigliezza, nella sovversione della dottrina riguardo all’omosessualità, a questo riguardo è importante ricordare che per il Pontefice “la realtà supera l’idea”[1241] quindi il suo reale sostegno a p. Martin,  a suor Gramick, ai moralisti che sostengono la liceità degli atti omosessuali etc., il suo sostegno alle benedizioni per le coppie omosessuali, le sue aperture alla ricezione dei Sacramenti di coloro che vivono compiendo atti contro natura, come abbiamo visto, superano le idee, superano le riflessioni … e rimangono segni incancellati in ordine alla legittimazione ecclesiale degli atti omosessuali!

Dio intervenga.

 

 

g) Precisazioni ulteriori sulle parole del Papa riguardo alla “criminalizzazione” dell’omosessualità.

 

 

Dio ci illumini sempre meglio.

Abbiamo visto più sopra l’imprecisa trattazione che il Papa fa della distinzione tra peccato e delitto , qui vogliamo soffermarci sulla questione della criminalizzazione degli atti omosessuali.

Riprendiamo perciò alcuni significativi passaggi di quanto abbiamo già detto per svolgere questa trattazione.

Vedemmo che secondo il Papa[1242] ci sono più di 50 paesi che prevedono pene per chi pratica l’omosessualità, e di questi, dieci più o meno hanno la pena di morte; il Papa ritiene che ciò sia ingiusto, e dice che siamo tutti figli di Dio e Dio ci ama così come siamo e con la forza con cui ognuno di noi lotta per la propria dignità; essere omosessuali non è un delitto, secondo il Papa ma è un peccato, occorre che anzitutto distinguiamo il peccato dal delitto ricordando che anche la mancanza di carità verso il prossimo è peccato. La “criminalizzazione” dell’omosessualità è sbagliata, secondo il Pontefice. Il Papa quindi torna a dire che essere omosessuali non è un delitto, è una condizione umana. Più avanti il Pontefice aggiunge qualcosa di importante circa la differenza tra peccato e delitto: i peccati sono sempre perdonati, siamo tutti peccatori, anche per il delitto è previsto il perdono ma bisogna pagare e riparare per il delitto e non farlo più. [1243]

Il Papa ha poi affermato[1244]  che con quelle parole ha voluto precisare che essere omosessuali non è delitto e ha voluto sottolineare che la “criminalizzazione” non è né buona né giusta, inoltre quando ha detto che è un peccato essere omosessuali stava ripetendo qualcosa in generale e si riferiva semplicemente alla dottrina morale cattolica, che dice che  ogni atto sessuale al di fuori del matrimonio è un peccato; ma bisogna anche considerare le circostanze, che possono diminuire o eliminare la colpa. Il Papa riconosce che avrebbe dovuto dire “È un peccato, come qualsiasi atto sessuale al di fuori del matrimonio”, questo per parlare della “materia” del peccato, ma sappiamo bene, aggiunge il Pontefice, che la morale cattolica non solo prende in considerazione la materia, ma valuta anche la libertà e l’intenzione; e questo, per ogni specie di peccato. Ai Vescovi che vogliono “criminalizzare” l’omosessualità il Papa dice che si sbagliano..  [1245]

Un’ interessante riflessione critica sulle affermazioni di Papa Francesco sulla criminalizzazione dell’omosessualità è stata realizzata dal sacerdote G. Murray, un canonista americano della Diocesi di New York. [1246] P. Murray  ha affermato che è chiaramente insegnato nella Bibbia e nella legge naturale che la sodomia è un peccato mortale, le leggi anti-sodomia mirano appunto a proteggere la morale pubblica ed evitare quel peccato; la distruzione di Sodoma ci ricorda il castigo divino che colpisce chi si abbandona a certe pratiche. Piuttosto che attaccare tali leggi, Francesco dovrebbe affermare che le leggi favorevoli al peccato non dovrebbero mai essere realizzate; Bergoglio sta  diventando, invece, un sostenitore della legalizzazione della sodomia. Fr. Murray ha anche respinto le critiche del Papa ai Vescovi cattolici d’ Africa che sono favorevoli alle leggi anti-sodomia e ai quali Francesco ha detto che devono avere un processo di conversione; secondo il sacerdote americano le persone che devono convertirsi sono quelle che vogliono commettere sodomia, non i vescovi che dicono loro che è un peccato e che lo Stato non dovrebbe legittimarlo. Il canonista americano ha deplorato in particolare lo scandalo che i commenti di papa Francesco hanno prodotto sugli omosessuali casti e sui fedeli cattolici. La depenalizzazione della sodomia non fa contenti i cattolici che sostengono l’insegnamento della Chiesa, per loro essa è piuttosto qualcosa che confonde. Per p. Murray nessuno ha il “diritto” alla sodomia, quindi le leggi anti-sodomia non violano nessun diritto alla sodomia. Il canonista americano si chiede qual è, dunque, la base su cui depenalizzare la sodomia e aggiunge che il diritto alla sodomia è affermato dai politici di sinistra non dalla Chiesa Cattolica. L’insegnamento cattolico condanna esplicitamente la tutela giuridica dell’omosessualità e nega che possa essere considerata un diritto. Nel 1986 la Congregazione per la Dottrina della Fede metteva in guardia dal condonare l’attività omosessuale e affermava che nessuno ha alcun diritto ad essa[1247] . In una successiva lettera del 1992, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha ribadito che “non esiste alcun diritto all’omosessualità che quindi dovrebbe costituire la base per rivendicazioni a livello giuridico[1248] , i governi non dovrebbero rendere l’orientamento omosessuale una classe protetta come il sesso o la razza [1249]. La CDF ha poi avvertito che la tolleranza dell’omosessualità “potrebbe essere strumentalizzata o utilizzata al servizio dell’ideologia” e ha sottolineato ai politici “la necessità di contenere il fenomeno entro certi limiti per salvaguardare la moralità pubblica” e tutelare i giovani. La Congregazione per la Dottrina della Fede ha anche sottolineato che : “Quando tale affermazione viene accolta e di conseguenza l’attività omosessuale è accettata come buona, oppure quando viene introdotta una legislazione civile per proteggere un comportamento al quale nessuno può rivendicare un qualsiasi diritto, né la Chiesa né la società nel suo complesso dovrebbero poi sorprendersi se anche altre opinioni e pratiche distorte guadagnano terreno e se i comportamenti irrazionali e violenti aumentano.”[1250] La condanna della sodomia va nella linea della condanna di altre pratiche immorali che la legge appunto punisce, anche chi attua tali pratiche potrebbe sentirsi discriminato o stigmatizzato e potrebbe pensare di avere un diritto a compiere certi atti. Il  problema attuale della Chiesa è, secondo p. Murray, chi segue  e diffonde una dottrina eterodossa e vuole promuovere la sodomia e oggi costoro si presentano ovunque a parlare presentando la sodomia e gli atti omosessuali come il problema più importante per la vita della Chiesa.

Le affermazioni del p. Murray sono evidentemente molto chiare e illuminanti: gli atti omosessuali sono chiari peccati, sono atti gravemente immorali non solo per la Rivelazione ma anche per la Legge naturale e possono essere lecitamente sanzionati dalla legge di uno stato, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha messo in evidenza questo allorché ha affermato: “Le persone omosessuali, in quanto persone umane, hanno gli stessi diritti di tutte le altre persone incluso il diritto di non essere trattate in una maniera che offende la loro dignità personale (cf. n. 10).  … Nondimeno questi diritti non sono assoluti. Essi possono essere legittimamente limitati a motivo di un comportamento esterno obiettivamente disordinato. Ciò è talvolta non solo lecito ma obbligatorio, e inoltre si imporrà non solo nel caso di comportamento colpevole ma anche nel caso di azioni di persone fisicamente o mentalmente malate. … non vi è un diritto all’omosessualità (cf n. 10) che pertanto non dovrebbe costituire la base per rivendicazioni giudiziali.” [1251]

La stessa Congregazione è stata molto chiara anche nel mettere in guardia i cattolici riguardo all’includere la «tendenza omosessuale» fra le considerazioni sulla base delle quali è illegale discriminare: “La «tendenza sessuale» non costituisce una qualità paragonabile alla razza, all’origine etnica, ecc. rispetto alla non­discriminazione. Diversamente da queste, la tendenza omosessuale è un disordine oggettivo (cf. Lettera, n. 3) e richiama una preoccupazione morale. … Includere la «tendenza omosessuale» fra le considerazioni sulla base delle quali è illegale discriminare può facilmente portare a ritenere l’omosessualità quale fonte positiva di diritti umani … Ciò è tanto più deleterio dal momento che non vi è un diritto all’omosessualità (cf n. 10) che pertanto non dovrebbe costituire la base per rivendicazioni giudiziali. Il passaggio dal riconoscimento dell’omosessualità come fattore in base al quale è illegale discriminare può portare facilmente, se non automaticamente, alla protezione legislativa e alla promozione dell’omosessualità.” [1252] Il testo della Congregazione quindi precisa che il problema in relazione agli omosessuali sorge in particolare riguardo a coloro che: “… ritengono il comportamento o lo stile di vita omosessuale essere «indifferente o addirittura buono» (cf. n. 3), e quindi degno di approvazione pubblica. È all’interno di questo gruppo di persone che si possono trovare più facilmente coloro che cercano dì «manipolare la Chiesa conquistandosi il sostegno, spesso in buona fede, dei suoi Pastori, nello sforzo volto a cambiare le norme della legislazione civile» (cf n. 9), coloro che usano la tattica di affermare con toni di protesta che «qualsiasi critica o riserva nei confronti delle persone omosessuali …è semplicemente una forma di ingiusta discriminazione» (cf. n. 9).” [1253]

Tutto questo fa capire che le parole del Papa non appaiono precise neppure riguardo alla “criminalizzazione” dell’omosessualità. Non per nulla nella Chiesa in passato furono fissate condanne anche molto forti contro tale peccato, come vedemmo già più sopra. Possiamo dire che la Chiesa, fin dalle sue origini, non si è limitata a condannare l’omosessualità in ambito spirituale ma ha usato tutti i mezzi per impegnare le autorità civili in un’ opera di radicale contrasto di tale peccato. In un intervento del prof. Faggioni possiamo vedere una interessante raccolta di leggi civili e canoniche contenenti pene per i sodomiti. [1254]

Il Concilio di Ancyra fissò nel 314 le pene canoniche di penitenza per tale peccato sodomitico[1255].

Il can. XVI del Concilio di Toledo del 693, al can. 3 condannò la pratica omosessuale come un vero crimine punito con pene severe[1256]

Il Concilio di Naplusa del 1120 stabilì precise pene per i colpevoli di peccati contro natura[1257]

Il Concilio Ecumenico Lateranense III, del 1179, al can. 11 stabilì severe pene sia per chierici che per laici sorpresi a commettere tale peccato.[1258]

Leone IX affermò: “687 … Oportet, sicut desideras, Apostolicam Nostram interponamus auctoritatem, quatenus scrupulosam legentibus auferamus dubietatem, et constet omnibus certum, Nostro iudicio placuisse quaecumque continet ipse libellus (Gomorrhianus) diabolico igni velut aqua oppositus. …

688 … Sed Nos humanius agentes eos qui vel propriis manibus vel (invicem) inter se egerunt semen, vel etiam inter femora profuderunt, et non longo usu nec cum pluribus, si voluptatem refrenaverint et digna paenitudine probrosa commissa luerint, admitti ad eosdem gradus, in quibus in scelere manentes, non permanentes, fuerant, divinae miserationi confisi, volumus atque etiam iubemus; ablata aliis spe recuperationis sui ordinis, qui vel per longa tempora secum sive cum aliis vel cum pluribus, brevi licet tempore, quolibet duorum foeditatis genere, quae descripseras, maculati vel, quod est horrendum dictu et auditu, in terga prolapsi sunt.”[1259]

Che significa essenzialmente questo: il Papa Leone X esalta e approva in pieno quanto afferma il “Liber Gomorrhianus” (che, come visto più sopra, condanna duramente la lussuria e in particolare il peccato contro natura) di s. Pier Damiani e prende forti provvedimenti contro i lussuriosi, coloro che sono caduti nel peccato contro natura vengono puniti in modo particolarmente grave.

  1. Pio V scrisse due Costituzioni in cui condannò solennemente e punì esemplarmente il peccato impuro contro natura.[1260]

Scrive giustamente R. de Mattei: “Nel Codice di Diritto Canonico, promosso da san Pio X ma pubblicato da Benedetto XV nel 1917, e rimasto in vigore fino al 1983, la sodomia è trattata tra i “delitti contro il sesto comandamento” accanto all’incesto e ad altri delitti tra i quali la bestialità (R. Naz, Traité de Droit Canonique, t. IV, lib. V, p. 761). Il reato di sodomia è punito:

1) quanto ai laici con la pena dell’infamia “ipso facto” e con altre sanzioni da infliggersi a prudente giudizio del vescovo in relazione alla gravità dei singoli casi (can. 2357);

2) quanto agli ecclesiastici e ai religiosi:

  1. a) se sono clerici minores (cioè di grado inferiore al diacono) con pene diverse, commisurate alla gravità della colpa, che possono arrivare fino alla dimissione dallo stato clericale (can. 2358);
  2. b) se sono clerici maiores (cioè di diaconi, sacerdoti o vescovi) con lo stabilire che “vengano sospesi, dichiarandoli infami, da ogni ufficio, beneficio, dignità, vengano privati dell’eventuale stipendio e, nei casi più gravi, vengono deposti” (can. 2359, § 2; cfr. R. Naz in Dictionnaire de Droit Canonique, t. VII, coll. 1064-1065).

Ricordiamo che la citata “pena dell’infamia” era molto grave, in quanto consisteva nella “perdita totale o parziale della buona reputazione presso la gente onesta” e comportava il divieto di esercitare incarichi ecclesiastici e di svolgere funzioni di fiducia quali il padrinato o l’arbitrato (Dictionnaire de droit canonique, t. V, coll. 1358-1359).” [1261]

Faccio notare che anche oggi, sulla base del Codice di Diritto Canonico in vigore dal 1983, gli atti omosessuali compiuti da certi soggetti anzitutto su minori ma anche con persone adulte sono chiaramente delitti (si pensi al caso di un sacerdote o religioso che compie tali atti specie se pubblicamente) e che la sollecitazione ad un atto omosessuale attuata in Confessione fa parte dei delitti più gravi (can. 1387)

La Chiesa, fin dalle sue origini, non si è limitata a condannare gli atti omosessuali in ambito spirituale ma ha usato tutti i mezzi per impegnare le autorità civili in una opera di radicale contrasto a tale peccato; la Chiesa ha fatto ciò consapevole della sua responsabilità di annunciare ai governanti il loro dovere di conformare le legislazioni e la concreta politica alla dottrina morale contenuta nella Scrittura e nella Tradizione[1262].

Dobbiamo ritenere che anche alcune delle condanne previste per gli atti omosessuali nelle legislazioni attualmente vigenti siano appunto il frutto dell’azione della fede cristiana sulle legislazioni dei vari Stati. È quindi assurdo che il Papa parli in modo da negare che gli atti omosessuali possano essere un delitto.

La sana dottrina cattolica, contro le affermazioni del Papa, continua ad affermare chiaramente che gli atti omosessuali in alcuni casi possano essere giustamente considerati crimini e che siano adeguatamente puniti con pene proporzionate al reato in ordine al contrasto di tali atti immorali e per il bene delle comunità.

Cristo regni.

 

 

h) La sovversione dottrinale del Papa passa anche attraverso la punizione di chi ribadisce la sana dottrina e l’impunità per chi diffonde gravi errori riguardo agli atti omosessuali: il significativo caso della rimozione di mons. Strickland!

 

 

Vedemmo più sopra che giustamente  il Vescovo Strickland ha chiesto al Card. Marx di dimettersi, visto che tale principe della Chiesa ha detto cose molto gravi e contrarie alla sana dottrina circa gli atti omosessuali. Il cardinale Marx ha lasciato la fede cattolica deve essere onesto e dimettersi ufficialmente, ha scritto Strickland su Twitter, in risposta alle dichiarazioni del cardinale tedesco. “L’omosessualità non è un peccato”, aveva detto Marx alla rivista tedesca Stern, e aveva aggiunto: “È in linea con un atteggiamento cristiano quando due persone, indipendentemente dal loro genere, si sostengono a vicenda attraverso gioie e dolori. Parlo del primato dell’amore, in particolare nell’incontro sessuale”.[1263]

Lo stesso Vescovo ha affermato: “Sexual activity outside marriage is always gravely sinful and cannot be condoned, blessed, or deemed permissible by any authority inside the Church.”[1264]

L’attività sessuale al di fuori del matrimonio è sempre gravemente peccaminosa e non può essere permessa, benedetta o ritenuta ammissibile da alcuna autorità all’interno della Chiesa, quindi l’attività omosessuale è immutabilmente gravemente peccaminosa.

Come spiega un interessante articolo sulla questione, le posizioni più note a livello pubblico di mons. Strickland su questioni morali e dottrinali includono anche l’esortazione di Francesco a negare la Santa Comunione all’ex presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi per il suo sostegno all’aborto legale, l’accusa del Papa di un “programma volto a minare il deposito della fede” e la condanna della “blasfemia” pro-LGBT di padre James Martin, SJ.[1265]

Nel giugno 2023 era stata avviata una visita apostolica, disposta dal Papa, nella diocesi di Tyler.[1266]

Il Cardinale Müller nel settembre del 2023 ha offerto il suo sostegno a mons. Strickland affermando appunto riguardo a tale visita e alla probabile rimozione che poteva seguire : “È terribile ciò che viene fatto al vescovo Strickland, un abuso di ufficio contro il diritto divino dell’episcopato”, ed ha aggiunto “Se potessi consigliare il vescovo Strickland, non dovrebbe assolutamente dimettersi, perché così loro [le autorità vaticane] possono lavarsene le mani”.[1267]

Lo stesso Cardinale ha precisato: “La rimozione arbitraria di un vescovo di una diocesi in cui un vescovo è nominato da Cristo stesso come proprio pastore mina l’autorità del Papa, come è accaduto storicamente con l’indegno abuso di ufficio sotto il papato avignonese. (Questa perdita di fiducia è stata una delle ragioni principali della secessione del cristianesimo della Riforma dalla Chiesa cattolica e del suo odio verso il Papa, che con le sue azioni arbitrarie si è messo ai posto di Dio).” [1268]

Mons. Schneider nel settembre 2023 in una lettera indirizzata a Mons. Joseph Strickland, gli ha espresso la sua gratitudine per: “la coraggiosa dedizione nel mantenere, trasmettere e difendere senza compromessi la fede cattolica” ed ha applicato a lui le parole di s. Basilio per cui “L’accusa che certamente porterà a severa punizione è la cura posta nel preservare le tradizioni dei Padri” (Ep. 243).” Citando ancora le parole del santo Padre della Chiesa mons. Schneider ha affermato riguardo alla situazione attuale: “Le dottrine della vera religione sono ribaltate. Le leggi della Chiesa sono confuse. L’ambizione degli uomini che non temono Dio si precipita verso le alte cariche della Chiesa, e le alte cariche sono ormai pubblicamente conosciute come ricompensa per l’empietà”. “Ne consegue che quanto più un uomo bestemmia, tanto più il popolo lo ritiene idoneo a essere vescovo. La dignità clericale è cosa del passato. C’è una totale mancanza di uomini che pascolano con conoscenza il gregge del Signore. (…) La fede è incerta. Le bocche dei veri credenti tacciono, mentre ogni lingua blasfema si muove liberamente” (Ep.92).”[1269]

Dopo un’attenta considerazione della situazione da parte del Papa e dei suoi collaboratori, il 9 novembre

al vescovo Strickland era stato chiesto formalmente di dimettersi; mons. Strickland ha rifiutato questa richiesta, e il giorno 11 novembre 2023 Papa Francesco lo ha rimosso dall’ufficio di vescovo diocesano di Tyler; secondo il Cardinale Di Nardo i vescovi incaricati di tale visita apostolica, al termine di essa, hanno indicato al Santo Padre che non era più possibile la permanenza di mons. Strickland come Vescovo della diocesi di Tyler.[1270]

Occorre precisare che il vescovo Strickland, in un’intervista diffusa da “World Over” di Raymond Arroyo il 16 novembre, su EWTN, ha riferito che il Nunzio Apostolico negli Stati Uniti gli ha detto di smettere di enfatizzare il deposito della fede e di “seguire il programma”, cioè evidentemente il programma di perversione dottrinale del Papa Francesco.[1271]

Lo stesso Vescovo, nella stessa intervista, ha sottolineato che il Nunzio “non ha menzionato una sola preoccupazione amministrativa” ma aveva motivi di altro tipo per spiegare la sua rimozione.

Vediamo qui di seguito alcuni di tali motivi così come li ha indicati mons. Strickland:

1) la mancanza di sostegno per il Sinodo sulla sinodalità; a questo riguardo mons. Strickland  ha precisato che le sue critiche non riguardavano il Sinodo in sé quanto il fatto che in esso si discuteva di cose che non dovrebbero essere in discussione,  cioè verità che Dio ha rivelato;

2) la “presenza sui social media” ; a questo riguardo mons. Strickland ha affermato che essendo un successore degli apostoli sa e sente di avere una grande responsabilità di dire la verità così come la comprende e perciò ha giustamente parlato servendosi dei social media;

3) “… una mancanza di ‘fraternità’ con i miei fratelli vescovi, che penso si riduca fondamentalmente a […]: ‘Io parlo e loro no'”, cioè il fatto che mons. Strickland dicesse la Verità di Cristo che si oppone agli errori del Papa ha dato fastidio al Pontefice e ai Vescovi che lo seguono negli errori ed ha leso la “fraternità” episcopale;

4) il “… fatto che non ho attuato la Traditionis custodes” cioè il documento con cui il Papa ha regolato la celebrazione delle Liturgie attuate con la forma “straordinaria” del culto cattolico; Strickland ha spiegato le ragioni del suo operato riguardo alla Traditionis Custodes ed ha messo in evidenza che molta gente segue le celebrazioni in Liturgia tridentina.[1272]

In sostanza dobbiamo pensare che uno dei punti per cui mons. Strickland è stato rimosso è quello di essere stato fedele alla sana dottrina circa l’omosessualità.

Il Vescovo americano ha sottolineato, poi, il preoccupante doppio standard che il Vaticano impiega quando ha a che fare con difensori espliciti dell’ortodossia come lui e con Vescovi che sono collegati a casi di abusi sessuali ma rimangono in carica; contro i Vescovi e Cardinali di sana dottrina, infatti, Papa Francesco agisce direttamente rimuovendoli , ci sono invece, spiega mons. Strickland, molti “vescovi ancora nella loro sede che sono corrotti e collegati allo scandalo McCarrick su cui non abbiamo mai avuto risposte” e “non c’è stata alcuna azione contro di loro”. [1273] Secondo mons. Strickland: “… il Papa ha detto cose confuse, ma molte delle persone che ha nominato cardinali, le persone nei vari uffici del Vaticano, non hanno detto cose confuse; essi hanno  fatto affermazioni che contraddicono il deposito della fede. E il Papa deve metterli al loro posto. Lui è il Papa. Può chiarirlo molto rapidamente, molto semplicemente, e dire: ‘Questo è ciò in cui crediamo come cattolici’. Prego che lo faccia”.[1274]

La rimozione, cioè la condanna e la sanzione, di Mons. Strickland, è chiaramente espressiva dell’opposizione del Pontefice alla sana dottrina e a chi la difende anche riguardo agli atti omosessuali specie se la si paragona all’assenza di condanne e di sanzioni comminate a quei teologi, sacerdoti e Vescovi che, come visto, approvano e attuano benedizioni alle coppie omosessuali e a quelli che, come detto, hanno pubblicamente manifestato di voler legittimare l’omosessualità.

Già abbiamo visto nel I volume come il Papa ha messo da parte il Card. Burke, il Card. Müller, mons. Melina e altri importanti teologi che ribadiscono la sana dottrina … la condanna e sanzione di mons. Strickland va chiaramente in questa linea e smaschera ulteriormente l’attuale Papa nel suo impegno di opposizione alla sana dottrina e a chi vuole difenderla.

Dio intervenga.

 

 

i) Significative affermazioni di mons. C. M. Viganò: è in corso un’opera di legittimazione di Papa Francesco riguardo all’omosessualità.

 

 

In una importante intervista mons. C. M. Viganò ha affermato “Per Bergoglio e il suo entourage la sodomia non è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, come insegna il Catechismo. Le parole del Papa su questo tema – ed ancor più le azioni e le parole delle persone di cui si circonda – confermano purtroppo che sull’omosessualità è in corso un’opera di legittimazione, e che a portare avanti questo discorso sono Prelati e teologi che hanno manifestato senza equivoci di non essere fedeli all’insegnamento cattolico.”

Secondo Viganò, in tale articolo: “ … il Cardinal Tobin – i cui imbarazzanti messaggi sul cellulare parlano da soli  – ha chiaramente dichiarato di non condividere la condanna della sodomia presente nel Catechismo, rifiutandosi di definire gli atti omosessuali come «intrinsecamente disordinati». E queste affermazioni seguono l’appoggio del Cardinale al libro Building a bridge di padre James Martin s.j., che ha lo stesso contenuto. Ritroviamo quindi un Cardinale amico di McCarrick schierato in favore dei movimenti LGBT” [1275]

Mons. Viganò ha aggiunto: “Anche il Cardinale Cupich si è espresso più volte a favore degli omosessuali e nel corso del Sinodo dei Giovani – cui egli è stato invitato a partecipare dal Papa senza essere stato votato dai Vescovi americani – è stato inserito nell’Instrumentum laboris il controverso tema delle relazioni omosessuali senza che alcun gruppo di giovani lo avesse chiesto.”

Ha poi affermato lo stesso mons. Viganò riferendosi ai casi appena citati: “ Gli interessi sono quindi, palesemente, quelli della “lobby gay” che si è infiltrata nella Chiesa e che ha letteralmente il terrore che i buoni Pastori facciano luce sull’influenza che essa esercita nella Segreteria di Stato, nelle Congregazioni, nelle Diocesi e su tutta la Chiesa.” [1276]

Mons. Viganò ha quindi citato anche: “L’osceno, anzi sacrilego affresco omoeretico che mons. Paglia ha commissionato per la Cattedrale di Terni …” e poi i casi:

1) del Sostituto della Segreteria di Stato mons. Edgar Peña Parra, legato al Card. Maradiaga, e le gravissime accuse riguardanti il sesto comandamento che gravano su di lui;

2) di mons. Gustavo Óscar Zanchetta, che Bergoglio ha promosso.[1277]

Conclusione: mons. Viganò ha parlato chiaramente di legittimazione degli atti omosessuali da parte di Papa Francesco, la documentazione portata da me finora conferma quanto egli afferma.

 

 

l) Il Cardinale Müller boccia sonoramente e radicalmente gli errori di prelati e giornalisti ma anche quelli del Papa circa l’omosessualità!

 

 

Vieni Santo Spirito manda a noi dal Cielo un raggio della tua Luce.

Un giornalista disse al Cardinale Müller: “Eppure, perfino il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, sostiene che nella Chiesa c’è stata una svolta sull’omosessualità, che non c’è più riprovazione morale, e questo lo si dedurrebbe dall’esortazione apostolica Amoris Laetitia.”[1278] infatti noi abbiamo visto più sopra articoli che indicano chiaramente tale svolta …

Il Cardinale rispose: “Questo non è vero, ma anche se fosse vero, un documento pontificio non può cambiare l’antropologia radicata nella creazione di Dio. È possibile che un documento pontificio o il Magistero della Chiesa non spieghi bene i dati della Rivelazione e della Creazione, ma il Magistero non costituisce la dottrina cristiana. C’è un modo di intendere il Magistero che non ha nulla a che vedere con la tradizione cattolica, si tratta il Papa come fosse un oracolo, qualsiasi cosa dice diventa verità indiscutibile. Ma non è così: molte cose sono opinioni private del Papa, quindi cose che si possono discutere.”[1279] Parole illuminanti che azzerano gli errori di coloro che partendo da Amoris Laetitia vogliono realizzare “aperture” a coloro che praticano l’omosessualità.

Tornando indirettamente su questo argomento[1280] il Cardinale ha aggiunto che la sessualità va  intesa come il dono di Dio concesso alle creature umane, da cui deriva la responsabilità di partecipare come padre e madre all’opera della Creazione di Dio.

Il Cardinale ha precisato in questa linea:

1) il Papa non ha l’autorità di cambiare l’insegnamento della Chiesa, che si basa sulla rivelazione di Dio; altrimenti si pone un uomo al di sopra di Dio;

2) gli apostoli possono insegnare e ordinare solo ciò che Gesù ha loro comandato di insegnare (Mt 28,19); i vescovi, come loro successori, sono chiamati all’«insegnamento degli apostoli» (At 2,42) cioè a diffondere le verità contenute nella Sacra Scrittura, nella Tradizione apostolica e quindi le precise definizioni dottrinali del Magistero;

3) Romano Pontefice e i Vescovi non possono accettare alcuna nuova rivelazione pubblica come appartenente al deposito divino della fede (cfr. Lumen gentium 25; cfr Dei verbum 10); essi devono diffondere l’insegnamento degli apostoli. [1281]

In sostanza il Cardinale Müller ha detto che la legittimazione degli atti omosessuali è qualcosa che è fuori e contro il deposito della fede e che neppure il Papa può rendere leciti tali atti [1282] dunque è assurdo e radicalmente errato cercare nell’ Amoris Laetitia appoggi per cose che Dio condanna nella maniera più radicale e assoluta.

Il porporato tedesco ha inoltre precisato, in altra occasione: “ Non c’è nessuna via che possa portare alla legittimazione di atti omosessuali o anche di atti sessuali disordinati. Se crediamo in Dio, crediamo che i Dieci comandamenti sono l’espressione diretta della volontà salvifica di Dio verso di noi. ”[1283]

E quando l’intervistatore gli ha chiesto se stiamo rischiando di sovvertire l’antropologia cristiana il Cardinale ha aggiunto: “È quello che alcuni si prefiggono, vogliono l’uomo che definisca se stesso. Dio per loro è solo il punto di riferimento per la propria autogiustificazione.” Per il Cardinale le tendenze omosessuali sono un fatto psicologico ma c’è chi invece vuole farne un dato ontologico, biologico: “gli omosessuali in generale non esistono, è un’invenzione, evidentemente parlano per coprire i propri interessi. Torniamo alla Genesi: esiste una sessualità femminile e una maschile, null’altro. L’uomo è creato per la donna e la donna è creata per l’uomo, come dice San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (capitolo 11). Nella Creazione non esiste il concetto dell’omosessualità, è un’invenzione che non ha alcun fondamento nella natura umana. Le tendenze omosessuali non sono un fatto ontologico, ma psicologico. Certe persone invece vogliono fare della omosessualità un dato ontologico.” [1284]

Il Cardinale, in questa stessa intervista, ha parlato anche dell’esistenza di una lobby gay nella Chiesa e coloro che fanno parte di essa si riconoscono  “ … da alcuni comportamenti strani, dal modo in cui si presentano, da certe opinioni. Si sostengono l’un l’altro e attaccano personalmente quelli che sono di impiccio per la loro agenda, piegano la dottrina della Chiesa ai loro fini, fanno continue polemiche contro i cattolici ortodossi. Questo li rivela. Ma così distruggono non solo la dottrina ma anche le persone che dicono di volere aiutare. Usano le persone che hanno tendenze omosessuali per fare vincere la loro ideologia: abusano ideologicamente di queste persone.”

In sintesi: il Cardinale Müller vede chiaramente un’azione subdola ma forte tra i membri del clero a sostegno dell’ideologia omosessualista  … stiamo vedendo e sempre meglio vedremo come l’attuale Papa sostenga in maniera netta ma discreta tale ideologia e ne sia, in certo modo il leader nella Chiesa e in questa linea stia chiaramente operando per la legittimazione degli atti omosessuali e delle benedizioni alle coppie omosessuali.

Nel novembre del 2023 il Cardinale Muller ha rilasciato un’intervista[1285] decisiva in cui ha affermato che “alcune delle dichiarazioni di Papa Francesco sono formulate in modo tale da poter essere ragionevolmente comprese come eresia materiale, indipendentemente dal loro significato soggettivo poco chiaro; in tale intervista ha ribadito che un Papa che insegna l’eresia formale potrebbe teoricamente perdere il suo ufficio, ma ha aggiunto che un caso del genere non si è ancora verificato nella storia della Chiesa.

Secondo il prelato tedesco Papa Francesco non ha commesso un’eresia formale e, pertanto, non ha perso il suo ufficio papale.

Il Card. Müller ha sostenuto che: “attraverso la promozione e la tolleranza implicita di Francesco delle “benedizioni” per le persone dello stesso sesso e della Santa Comunione per i divorziati e i “risposati civilmente”, il Papa sta promuovendo un’”eresia della prassi”…

Müller ha sottolineato che i cambiamenti “moderni” desiderati nella Chiesa sono sempre introdotti per “via pastorale” piuttosto che attraverso l’insegnamento di un’eresia formale …

Il cardinale tedesco ha dichiarato a LifeSiteNews che Fernández ha detto che i fedeli “devono accettare questa dichiarazione dei vescovi argentini e la loro interpretazione [di Amoris Laetitia riguardo alla ricezione della Comunione da parte dei divorziati] con religiosa obbedienza di mente e volontà”.

“Questo era già eretico, ma non è stato il Papa a dirlo”.”[1286]

Le parole del Card. Muller sono particolarmente illuminanti e forti ma richiedono alcune precisazioni:

1) le affermazioni del Cardinale Fernandez che il Card. Muller indica come eretiche sono state approvate dal Papa …;

2) l’eresia formale si attua quando il soggetto dopo aver fatto affermazioni eretiche ed essere stato avvertito del contrasto tra le sue affermazioni e il deposito della fede persevera in tali eresie, la volontà e l’intenzione perverse si manifestano in questa ostinata perseveranza nell’errore; ma Papa Francesco è stato più volte avvertito del contrasto tra le sue affermazioni e il deposito della fede e nonostante ciò persevera nell’errore … e anche dopo le affermazioni del Cardinale Muller che stiamo vedendo il Papa non ha cambiato le sue affermazioni …

Tutto questo mi pare che porti a dire che siamo dinanzi ad una eresia formale del Papa.

Dio intervenga e liberi i cattolici da errori ed eresie che il Papa e i suoi collaboratori diffondono.

[1]Concilio Vaticano I, Costituzione “Dei Filius” 24.4.1870  www.vatican.va  http://www.vatican.va/archive/hist_councils/i-vatican-council/documents/vat-i_const_18700424_dei-filius_it.html

[2]Cfr. Conc. Di Trento, Decr. De canonicis Scripturis: Dz 783 (1501) [Collantes 2.006].

[3] Concilio Vaticano II, Cost. dogm. “Dei Verbum” 18.11.1965 , 9 www.vatican.va ,  http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19651118_dei-verbum_it.html

[4]Cf. Pio XII, Cost. Apost. “Munificentissimus Deus”, 1° nov. 1950: AAS 42 (1950), p. 756, che riporta le parole di S. Cipriano, Epist. 66, 8: CSEL 3, 2, 733: “La Chiesa è un popolo raccolto intorno al Sacerdote e un gregge unito al suo Pastore”.

[5]Benedetto XVI, “Discorso ai membri della Pontificia Commissione Biblica”, 23.4. 2009 http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2009/april/documents/hf_ben-xvi_spe_20090423_pcb.html

[6] Cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione “Dei Verbum”, 10.

[7] Papa Benedetto XVI Esort. Ap. “Verbum Domini.” n. 7 30.9.2010 www.vatican.va https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/apost_exhortations/documents/hf_ben-xvi_exh_20100930_verbum-domini.html

[8]Corp. Jur. Can., can. 1324; Cfr. Conc. Vat.I, Cost. “De fide catholica”, cap. 4, De fide et ratione, post canones

[9]Pio XII, Encicl. “Humani Generis”, 12 ag. 1950: AAS 42 (1950), pp. 568-569: Denzinger 2314 (3886) www.vatican.va http://www.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_12081950_humani-generis.html

[10]Cf. Pio XII, Encicl. “Humani Generis”, 12 ag. 1950: AAS 42 (1950), pp. 568-569: Dz 2314 (3886) [Collantes 7.203-04]

[11] Concilio Ecumenico Vaticano II, Cost. dogm. “Dei Verbum” 18.11.1965 , 10 www.vatican.va ,  http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19651118_dei-verbum_it.html

[12]Benedetto XVI, Discorso ai membri della Pontificia Commissione Biblica, 2009 http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2009/april/documents/hf_ben-xvi_spe_20090423_pcb.html

[13] Cfr Concilio Ecumenico Vaticano II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione “Dei Verbum”, 21.

[14] Papa Benedetto XVI Esort. Ap. “Verbum Domini.”  30.9.2010, nn. 17s, www.vatican.va https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/apost_exhortations/documents/hf_ben-xvi_exh_20100930_verbum-domini.html

[15] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. “Persona humana”, 8: AAS 68 (1976) 85

[16]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale” n. 8 , 29.12.1975 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[17] Concilio Vaticano II, Cost. past. “Gaudium et spes”, 22: AAS 58 (1966) 1042.

[18] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. “Gaudium et spes”., 22: AAS 58 (1966) 1042.)

[19] Cfr. Concilio di Costantinopoli III (anno 681), Sess. 18a, Definitio de duabus in Christo voluntatibus et operationibus: DS 556-559.

[20] Concilio di Costantinopoli III, Sess. 18a, Definitio de duabus in Christo voluntatibus et operationibus: DS 556.

[21]Dagli “Scritti” di santa Rosa da Lima, vergine, Al medico Castillo; ed. L. Getino, La Patrona de América, Madrid 1928, pp. 54-55 in Liturgia delle Ore, Ed. LEV, 2007, vol. 4  http://www-maranatha-it.blogspot.com/2010/08/santa-rosa-da-lima-vergine-23-agosto.html

[22]Concilio Ecumenico Vaticano II Cost. “Gaudium et Spes n. 37, www.vatican.va , http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html

[23]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 6  , 1.10.1986 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[24]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 6 1.10.1986 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[25]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 6 1.10.1986 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[26] E. Cortese “L’omosessualità nell’ Antico Testamento.” In “Antropologia cristiana e omosessualità” L’Osservatore Romano2000 p. 28s

[27]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 6  www.vatican.va   1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[28] E. Cortese “L’omosessualità nell’ Antico Testamento.” In “Antropologia cristiana e omosessualità” L’Osservatore Romano2000 p. 26

[29] E. Cortese “L’omosessualità nell’ Antico Testamento.” In “Antropologia cristiana e omosessualità” L’Osservatore Romano2000 p. 27

[30] Laurentino Jose Afonso “Prostitution” in Encyclopedia Judaica second edition 2007 vol. 16 p. 625s.

[31] E. Cortese “L’omosessualità nell’ Antico Testamento.” In “Antropologia cristiana e omosessualità” L’Osservatore Romano2000 p. 27

[32] F. Zorell “Lexicon graecum Novi Testamenti” Editrice Pontificio Istituto Biblico Roma 1990 coll. 174 e 794

[33] Herwig Görgemanns “ Homosexuality : II. Greco-Roman Antiquity.”  in Encyclopedia of the Bible and its Reception . vol. 12 , de Gruyter , Berlin , pp.297-299

[34]Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali” 1.10.1986 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[35] R. Penna “Omosessualità e Nuovo Testamento.” In “Antropologia cristiana e omosessualità.” L’Osservatore Romano 1997 p. 33

[36]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali” n. 7 1.10.1986 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[37] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. “Persona humana”, 8: AAS 68 (1976) 85

[38] J. B. Edart “Récentes herméneutiques bibliques sur l’homosexualité.” in L. Melina, S. Belardinelli “Amare nella differenza.” Cantagalli 2012 p. 266 e 270; M. Gilbert “La Bible e l’homosexualitè” in Nouvelle Revue de Theologie 109 (1987) p. 94

[39] F. Martin “Biblical teching on human gender.” in L. Melina, S. Belardinelli “Amare nella differenza.” Cantagalli 2012 p. 241s

[40] R. Massaro “Davide e Gionata: «Più che amore di donna».” www.alfonsiana.org  https://www.alfonsiana.org/blog/2023/02/28/davide-e-gionata-piu-che-amore-di-donna/

[41] Britannica, The Editors of Encyclopaedia. “Jonathan”. Encyclopedia Britannica, 22 Mar. 2023, https://www.britannica.com/biography/Jonathan. Accessed 13 August 2023.

[42] Britannica, The Editors of Encyclopaedia. “Jonathan”. Encyclopedia Britannica, 22 Mar. 2023, https://www.britannica.com/biography/Jonathan. Accessed 13 August 2023.

[43] Cfr. uso del verbo “nashaq” in biblehub.com https://biblehub.com/hebrew/5401.htm ;

[44] Cfr. uso del termine “ahabah” nella S. Scrittura biblehub.com https://biblehub.com/hebrew/160.htm

[45] G. Ravasi “Un’amicizia preziosa.” www.cultura.va  http://www.cultura.va/content/cultura/it/organico/cardinale-presidente/texts/famiglia-cristiana-articoli0/un-amicizia-preziosa.html

[46] Executive Committee of the Editorial Board, Adolf Guttmacher “Friendship” jewishencyclopedia.com https://jewishencyclopedia.com/articles/6393-friendship

[47] Vittorino Grossi “Sessualità e amicizia nel cristianesimo antico.” L’Osservatore Romano del 15 marzo 1997

[48] Vittorino Grossi “Sessualità e amicizia nel cristianesimo antico.” L’Osservatore Romano del 15 marzo 1997

[49] E. Moberly “Homosexuality and the truth.” Marzo 1997 www.firstthings.com  https://www.firstthings.com/article/1997/03/homosexuality-and-the-truth ; Robin Darling Young, “Gay Marriage: Reimagining Church History”, 11.1994, www.firstthings.com, https://www.firstthings.com/article/1994/11/gay-marriage-reimagining-church-history

[50]Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. dogm. “Dei Verbum”, 11: AAS 58 (1966) 822-823

[51] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[52]Cfr. K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London, http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[53] D. M. Feldman “Chastity” in Encyclopedia Judaica , The Gale Group, 2008  https://www.jewishvirtuallibrary.org/chastity

[54]Cfr.  K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London, http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[55]Cfr. Jewish Virtual Library voce “Homosexuality” , Jewish Virtual Library,  articolo visto il 6.7.2020  https://www.jewishvirtuallibrary.org/homosexuality-in-judaism

[56]Cfr. Jewish Virtual Library voce “Homosexuality” , Jewish Virtual Library,  articolo visto il 6.7.2020  https://www.jewishvirtuallibrary.org/homosexuality-in-judaism

[57] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[58] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[59]Cfr.  K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[60]Cfr. K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London, http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[61]Cfr. K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[62]Cfr. K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[63]D. M. Feldman “Chastity” in Encyclopedia Judaica , The Gale Group, 2008  https://www.jewishvirtuallibrary.org/chastity  https://www.jewishvirtuallibrary.org/chastity

[64] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[65]Cfr.  K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[66]Cfr.  K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[67] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[68] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[69] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[70] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[71] E. Gilad “Judaism and Homosexuality: A Brief History” 2.6.2016 www.haaretz.com https://www.haaretz.com/jewish/2016-06-02/ty-article-magazine/.premium/judaism-and-homosexuality-a-brief-history/0000017f-e6a5-dc7e-adff-f6adec1f0000

[72]Cfr. Rebecca T. Alpert, “Lesbianism.” Jewish Women: A Comprehensive Historical Encyclopedia. 27 February 2009. Jewish Women’s Archive. (Viewed on July 5, 2020) . https://jwa.org/encyclopedia/article/lesbianism

[73]Cfr. Rebecca T. Alpert, “Lesbianism.” Jewish Women: A Comprehensive Historical Encyclopedia. 27 February 2009. Jewish Women’s Archive. (Viewed on July 5, 2020) . https://jwa.org/encyclopedia/article/lesbianism

[74]Cfr. Rebecca T. Alpert, “Lesbianism.” Jewish Women: A Comprehensive Historical Encyclopedia. 27 February 2009. Jewish Women’s Archive. (Viewed on July 5, 2020) . https://jwa.org/encyclopedia/article/lesbianism

[75]Jewish Virtual Library voce “Homosexuality” , Jewish Virtual Library,  articolo visto il 6.7.2020  https://www.jewishvirtuallibrary.org/homosexuality-in-judaism

[76] Rebecca T. Alpert, “Lesbianism.” Jewish Women: A Comprehensive Historical Encyclopedia. 27 February 2009. Jewish Women’s Archive. (Viewed on July 5, 2020) . https://jwa.org/encyclopedia/article/lesbianism

[77] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[78] Vittorino Grossi “Sessualità e amicizia nel cristianesimo antico.” L’Osservatore Romano del 15 marzo 1997

[79] S. Agostino “De Haeresibus”, www.augustinus.it, https://www.augustinus.it/latino/eresie/index.htm

[80] Cf. per esempio S. Policarpo, “Lettera ai Filippesi”, V, 3; S. Giustino, “Prima Apologia”, 27, 1-4; Atenagora, “Supplica per i cristiani”, 34.

[81] M. Gilbert “La Bible e l’homosexualitè” in Nouvelle Revue de Theologie 109 (1987) p. 92s

[82]Sant’Agostino, “Confessioni”, c. III, p. 8 https://www.augustinus.it/italiano/confessioni/conf_03_libro.htm

[83]San Giovanni Crisostomo, “Homilia IV in Epistula Pauli ad Romanos”; cfr. Patrologia Graeca, vol. 47, coll. 360-62  https://www.ricognizioni.it/san-giovanni-crisostomo-e-lomosessualita-come-passione-diabolica-di-don-marcello-stanzione/; F. Bernabei (a cura di ), “Chiesa e omosessualità – Le ragioni di un’immutabile condanna” (Centro Culturale Lepanto, Roma, Supp. a “Lepanto” n. 138, gen. Feb. 1995 p. 7-8

[84]San Gregorio Magno, “Commento morale a Giobbe”, XIV, 23, vol. II, p. 371 https://www.ilnuovoarengario.it/omosessualita-la-condanna-dei-padri-e-dei-dottori-della-chiesa/

[85]Concilio Vaticano I, Cost. Dogm. “Dei Filius”, c. 2: DS 3007

[86]S. Pier Damiani “Liber Gomorrhianus” P. L. vol. CXLV col. 174

[87]San Pier Damiani  “Liber Gomorrhianus” in Patrologia Latina, vol. 145, coll. 159-190 https://www.ilnuovoarengario.it/omosessualita-la-condanna-dei-padri-e-dei-dottori-della-chiesa/

[88]S. Pier Damiani “Liber Gomorrhianus” P. L. vol. CXLV col. 176

[89] S. Pier Damiani “Liber Gomorrhianus” Edizioni Fiducia, Roma 2015.

[90] S. Antonio di Padova: “Sermone della Domenica di sessagesima.” n.6 www.centrostudiantoniani.it https://www.centrostudiantoniani.it/elenco-sermoni

[91]S. Caterina da Siena, “Il Dialogo”, a cura di G. Cavallini, Siena, Cantagalli, 1995, 2a ed. (Testi Cateriniani; I), capitolo CXXIV  http://www.centrostudicateriniani.it/images/documenti/download/download-gratuiti/4-Il_Dialogo.pdf

[92] S. Alfonso Maria  de Liguori, “Theologia moralis.” Editio nova…cura et studio L. Gaudé, C.SS.R, Romae 1905-1912,  vol. I  pp. 691ss. ; www.santalfonsoedintorni.it https://www.santalfonsoedintorni.it/Libri/Morale1/1Mor3-4-2.pdf

[93] S. Alfonso Maria de Liguori “Istruzione al popolo sovra i Precetti del Decalogo per bene osservarli e sovra i sagramenti per ben riceverli per uso de’ parrochi e missionari e di tutti gli ecclesiastici che s’impiegano ad insegnare la dottrina cristiana” in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. VIII, Torino 1880 937ss

[94] Giovanni Paolo II: “Udienza generale 14 novembre 1979”, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II-2, 1979, p. 1156, n. 4.

[95] Giovanni Paolo II “Udienza generale 9 gennaio 1980”, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III-I, 1980, p. 90, n. 4.

[96] « Proprio attraverso la profondità di quella solitudine originaria, l’uomo emerge ora nella dimensione del dono reciproco, la cui espressione – che è perciò stesso espressione della sua esistenza come persona – è il corpo umano in tutta la verità originaria della sua mascolinità e femminilità. Il corpo che esprime la mascolinità « per » la femminilità e viceversa la femminilità « per » la mascolinità, manifesta la reciprocità e la comunione della persona. La esprime attraverso il dono come caratteristica fondamentale dell’esistenza personale ». Ibid.

[97] Cf. Giovanni Paolo II : “Udienza generale 26 marzo 1980”, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III-I, 1980, pp. 737-741.

[98] Cf. “Gaudium et spes”, n. 1 2.

[99] Cf. I Cor. 7,32-34.

[100] S. Congregazione per l’ Educazione Cattolica “Orientamenti circa l’amore umano.” n. 21-32;  1.11.1983 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html

[101] Cfr. F. Bernabei (a cura di ), “Chiesa e omosessualità – Le ragioni di un’immutabile condanna” Centro Culturale Lepanto, Roma, Supp. a “Lepanto” n. 138, gen. Feb. 1995 p. 13

[102]Cfr. J. D. Mansi e H. Welter (a cura di) “Conciliorum Oecumenicorum nova et amplissima Collectio”, 1927 vol. XII, col. 71

[103]Cfr. J. D. Mansi e H. Welter (a cura di) “Conciliorum Oecumenicorum nova et amplissima Collectio”, 1927, vol. XII, col. 264

[104]Cfr. J. D. Mansi e H. Welter (a cura di) “Conciliorum Oecumenicorum nova et amplissima Collectio”,  1927, vol. XXII, col. 224 ss

[105]Leone IX, Ep. Ad splendidum nitentis, a. 1054, Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n. 687-688

[106]Cfr. Cost. “Cum primum” del 1° aprile 1566 , in Bullarium Romanum, Romae 1738, t. IV c. II, pp. 284-6; Cost. “Horrendum illud scelus” del 30 agosto 1568 in Bullarium Romanum, Romae 1738,  t. IV c. III, p. 33

[107]Cfr. “Catechismo Tridentino”, ed Cantagalli 1992,  http://www.maranatha.it/catrident/21page.htm

[108]Catechismo Tridentino, ed. Cantagalli, 1992, https://www.maranatha.it/catrident/31page.htm n. 335

[109] Denzinger Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n. 2149

[110]  Pio XI Enc.“Casti Connubii”, I , 21.12.1930 AAS 1930 p. 546 https://www.vatican.va/content/piusxi/it/encyclicals/documents/hf_pxi_enc_19301231_casti-connubii.html

[111] Catech. Rom., II, cap. VIII, q. 24

[112]  Pio XI “Casti Connubii”, I , 21.12.1930 AAS 1930 p. 547 https://www.vatican.va/content/piusxi/it/encyclicals/documents/hf_pxi_enc_19301231_casti-connubii.html

[113] Papa Giovanni XXIII Enc. “Mater et Magistra.” n. 180, 15.5.1960 www.vatican.va https://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_15051961_mater.html

[114] Rm 1,24-27: «Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in sé stessi la punizione che si addiceva al loro traviamento». Cf. anche quello che Paolo dice a proposito degli uomini sodomiti e pervertiti in 1 Cor 6,10 e 1 Tm 1,10.

[115] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione” “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale”, 29 dicembre 1975, n. 8.

[116]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale” n. 8 29.12.1975 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[117]Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 4ss  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[118]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 5   www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[119]Concilio Ecumenico Vaticano II Cost. “Gaudium et Spes n. 51; cf. anche n. 49, www.vatican.va , http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html

[120]Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 5  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[121]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 7  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[122] Rm 1,24-27:  … Cf. anche quello che Paolo dice a proposito degli uomini sodomiti e pervertiti in 1 Cor 6,10 e 1 Tm 1,10.

[123]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 8  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[124]S. Giovanni Paolo II “Familiaris Consortio” n.11 ss. www.vatican.va  22.11.1981  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_19811122_familiaris-consortio.html

[125]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 5-8  www.vatican.va  1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[126]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.” www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[127]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 3  www.vatican.va  1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[128]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.” www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[129]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.” www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[130]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 17  www.vatican.va  1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[131]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.” n. 16, www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[132] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. “Persona humana”, 8: AAS 68 (1976) 85.

[133]S. Giovanni Paolo II Esort. Ap. Post-sinodale “Reconciliatio et paenitentia” (2 dicembre 1984), 17: AAS 77 (1985), 221; cf Paolo VI, “Allocuzione ai membri della Congregazione del Santissimo Redentore” (settembre 1967): AAS 59 (1967), 962 …

[134]S. Giovanni Paolo II Esort. Ap. Post-sinodale “Reconciliatio et paenitentia” (2 dicembre 1984), 17: AAS 77 (1985), 221

[135] Cfr Gn 19, 1-11; Lv 18, 22; 20, 13; 1 Cor 6, 9; Rom 1, 18-32; 1 Tim 1, 10; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2357-2359, 2396; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” 8 (AAS 68 [1976] 84-85); Lettera “Homosexualitatis problema”. (AAS 79 [1987] 543-554).

[136]Congregazione per la Dottrina della Fede “Notificazione sugli scritti e le attività di suor Gramick N.N.S.D. e di p. Nugent S.D.S”  www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html

[137] Cfr. Rm 1, 24-27; 1 Cor 6, 10; 1 Tm 1, 10; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana (29 dicembre 1975), n. 8: AAS 68 (1976) 84-85; Lett. Homosexualitatis problema (1 ottobre 1986), nn. 3-8: AAS 79 (1987) 544-548; Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2357-2359. 2396.

[138]Congregazione per la Dottrina della Fede “Notificazione circa alcuni scritti del R. P. Marciano Vidal” www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20010515_vidal_it.html

[139] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357.

[140] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”, 29 dicembre 1975, n. 8.

[141] Cf. per esempio S. Policarpo, Lettera ai Filippesi, V, 3; S. Giustino, Prima Apologia, 27, 1-4; Atenagora, Supplica per i cristiani, 34.

[142] Congregazione per la Dottrina della Fede “Considerazioni circa il riconoscimento civile delle unioni omosessuali.” 31.7.2003, www.vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[143] Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dell’uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo.”  31.7.2004 n. 6.8. 9.10 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20040731_collaboration_it.html

[144] Congregazione per l’Educazione Cattolica, “Orientamenti educativi sull’amore umano. Lineamenti di educazione sessuale” (10 novembre 1983), 4: Ench. Vat. 9, 423.

[145] Ibid.

[146] Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dell’uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo.”  31.7.2004 n. 6.8. 9.10 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20040731_collaboration_it.html

[147] Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dell’uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo.”  31.7.2004 n. 6.8. 9.10 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20040731_collaboration_it.html

[148] Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dell’uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo.”  31.7.2004 n. 5.6 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20040731_collaboration_it.html

[149] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357; cf. Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; I Cor 6,10; I Tm 1,10; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”, n. 8: AAS 68 (1976), 84-85; ID., Lettera “Homosexualitatis problema sulla cura pastorale delle persone omosessuali” (1 ottobre 1986): AAS 79 (1987), 543-554.

[150]Congregazione per la Dottrina della Fede “Notificazione sul libro Just Love. A Framework for Christian Sexual Ethics di s. M. Farley R.S.M.” www.vatican.va  http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20120330_nota-farley_it.html

[151] Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso” 22.2.2021 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20210222_responsum-dubium-unioni_it.html

[152] Congregazione per la Dottrina della Fede “Articolo di commento del Responsum ad dubium.” 22.02.2021 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20210222_articolo-responsum-dubium-unioni_it.html

[153] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357.

[154] ““La Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3, 15) Dichiarazione sulle verità riguardanti alcuni degli errori più comuni nella vita della Chiesa nel nostro tempo.” 10.6.2019  www.corrispondenzaromana.it https://www.corrispondenzaromana.it/nota-esplicativa-alla-dichiarazione-sulle-verita-riguardanti-alcuni-degli-errori-piu-comuni-nella-vita-della-chiesa-nel-nostro-tempo-nel-nostro-tempo-la-chiesa-sta-vivendo-una-del/

[155]Congregazione per la Dottrina dela Fede Istruzione “Donum Veritatis” del 24.5.1990  n.16 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19900524_theologian-vocation_it.html

[156] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione “Donum Veritatis” del 24.5.1990 n. 23 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19900524_theologian-vocation_it.html

[157]S. Giovanni Paolo II “Familiaris Consortio” n.11 ss. www.vatican.va  22.11.1981  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_19811122_familiaris-consortio.html

[158] La presente Dichiarazione non comprende tutte le norme morali sulla vita sessuale nel matrimonio, essendo queste egregiamente esposte nelle lettere encicliche Casti connubii e Humanae vitae.

[159]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 5  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[160]Congregazione per la Dottrina della fede  “Nota dottrinale illustrativa

della formula conclusiva della Professio fidei” n. 11, 1998 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_1998_professio-fidei_it.html

[161]Congregazione per la Dottrina della Fede “Notificazione sugli scritti e le attività di suor Gramick N.N.S.D. e di p. Nugent S.D.S”  www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html

[162]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 8  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[163]“Dichiarazione dei Vescovi tedeschi” ,cfr. Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n. 3114; testo lodato e approvato da Papa Pio IX con la “Mirabilis illa constantia” del 1875, cfr. Heinrich Denzinger

“Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n.3117

[164]Javier Arias “Entrevista al cardenal Müller en InfoVaticana: «El papa no tiene autoridad para cambiar la enseñanza de la Iglesia»” | 23 septiembre, 2022  https://infovaticana.com/2022/09/23/entrevista-al-cardenal-Müller-en-infovaticana-el-papa-no-tiene-autoridad-para-cambiar-la-ensenanza-de-la-iglesia/

[165] C. Esteban, “Munilla recuerda a sus colegas belgas que la Iglesia no tiene autoridad para bendecir parejas gays” 23 septiembre, 2022 infovaticana.com https://infovaticana.com/2022/09/23/munilla-recuerda-a-sus-colegas-belgas-que-la-iglesia-no-tiene-autoridad-para-bendecir-parejas-gays/

[166]Mons. C. M. Viganò “Viganò. La “Benedizione” di Coppie Omosessuali in Belgio è Eresia.”  21.9.2022 www.marcotosatti.com https://www.marcotosatti.com/2022/09/21/vigano-la-benedizione-di-coppie-omosessuali-in-belgio-e-eresia/

[167] W. J. Eijk “Lettera del Card. Willem Eijk. «Il Papa non può ammettere l’intercomunione»” 9 maggio 2018  https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/05/lettera-del-card-willem-eijk-il-papa.html

[168] Robert Moynihan “Letter #113, 2022, Monday, September 26: Arinze” 26.9.2022 ”https://insidethevatican.com/news/newsflash/letter-113-2022-monday-september-26-arinze/

[169]  G. L. Mueller “El cardenal Müller corrige a los obispos flamencos: «Engañan a las personas confiadas a su cuidado pastoral»” 23.9.2022 infovaticana.com https://infovaticana.com/2022/09/23/el-cardenal-Müller-corrige-a-los-obispos-flamencos-enganan-a-las-personas-confiadas-a-su-cuidado-pastoral/ ; M. Hickson “Cdl. Müller urges Catholics to ‘stay firm in the truth’ as ‘LGBT lunacy’ takes over the Church” 17. 10.2022 https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-Müller-urges-catholics-to-stay-firm-in-the-truth-as-lgbt-lunacy-takes-over-the-church/?utm_source=telegram; S. Paciolla “Card. Müller: Vari vescovi tedeschi devono essere processati, condannati e “rimossi dal loro incarico se non si convertono e non accettano la dottrina cattolica” 18.3. 2023 https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-vari-vescovi-tedeschi-devono-essere-processati-condannati-e-rimossi-dal-loro-incarico-se-non-si-convertono-e-non-accettano-la-dottrina-cattolica/ ; www.die-tagespost.de “Die Tragik des römischen Schweigens.” 28/03/2023 https://www.die-tagespost.de/kirche/synodaler-weg/die-tragik-des-roemischen-schweigens-art-236823?dicbo=v2-bfFCqWY

[170] S. Paciolla “Card. Müller: Vari vescovi tedeschi devono essere processati, condannati e “rimossi dal loro incarico se non si convertono e non accettano la dottrina cattolica” 18.3. 2023 https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-vari-vescovi-tedeschi-devono-essere-processati-condannati-e-rimossi-dal-loro-incarico-se-non-si-convertono-e-non-accettano-la-dottrina-cattolica/

[171] M. Hickson “Cdl. Brandmüller: German Synodal Path decisions a ‘mass apostasy from Holy Scripture and Tradition’” 19.9.2022, www.lifesitenews.com,  https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-brandmüller-german-synodal-path-decisions-a-mass-apostasy-from-holy-scripture-and-tradition/

[172] L. Scrosati “Vescovi tedeschi contro il card. Koch che “osa” criticare le derive sinodali.” 1.10.2022 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/vescovi-tedeschi-contro-il-card-koch-che-osa-criticare-le-derive-sinodali

[173] Cardinal G. Pell “‘Gaudium et Spes’ and Germany’s Synodal Way: Reflections on the Church in the Modern World.”12.10.2022 www.ncregister.com https://www.ncregister.com/commentaries/gaudium-et-spes-and-germany-s-synodal-way-reflections-on-the-church-in-the-modern-world

[174] S. Paciolla “ Card. Müller: Il Sinodo sulla sinodalità è un sistema di occupazione ostile della Chiesa cattolica.” 10.10.2022,  www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-il-sinodo-sulla-sinodalita-e-un-sistema-di-occupazione-ostile-della-chiesa-cattolica/

[175] Bishop Strickland “Pastoral Letter from Bishop Strickland, August 2023” 23.8.2023 www.dioceseoftyler.org https://www.dioceseoftyler.org/2023/08/23/pastoral-letter-from-bishop-strickland-august-2023/?fbclid=IwAR16tweOp1n4QAEzpbJQE65VVUN82taEj6YzWS3SZpdfKBemuLPe76eQi8c

[176] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2   capitolo 9 alla domanda E  n. 6 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[177]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 20.5.2009, n. 22  www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[178]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 20.5.2009, n. 22 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[179]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 20.5.2009, n.23 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[180]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 20.5.2009, n.25 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[181]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 18-22 20.5.2009, n.18-21 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[182]  Cfr Gaius, “Instituta”, 1. 1 (II sec. d.C.) (ed. J. Reinach, «Collection des universités de France», Paris, 1950, 1

[183]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 18-22 20.5.2009, n. 26 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[184]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 18-22 20.5.2009, n. 27 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[185]Cfr. Commissione Teologica Internazionale “Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla Legge naturale ” 18-22 20.5.2009, n. 27 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_con_cfaith_doc_20090520_legge-naturale_it.html#1.3.%20L%E2%80%99insegnamento%20della%20Sacra%20Scrittura

[186]Cfr. Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hünermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 nn. 4763, 3247,3272, 3780,3956, 4316, 4580, 2302, 3131, 3132, 3133, 3150, 3152, 3165, 3170, 3248, 3265, 3270, 4315, 3970, 4242 etc.

[187]Leone XIII, Lett. enc. “Libertas praestantissimum”: Leonis XIII Acta 8, 219; www.vatican.va , https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_20061888_libertas.html

[188]Lett. enc. “Libertas praestantissimum” (20 giugno 1888): Leonis XIII P.M. Acta, VIII, Romae 1889, 219. cit. in Giovanni Paolo II “Veritatis Splendor” n. 44

[189]“Gaudium et spes” n. 74, www.vatican.va , http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html

[190]“Gaudium et spes” n. 89, www.vatican.va , http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html

[191]Paolo VI, Lettera Enciclica “Humanae Vitae” del 1968,, www.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae.html

[192]S. Tommaso D’Aquino “In Duo Praecepta Caritatis et in Decem Legis Praecepta.” Prologus: Opuscula Theologica, II, No. 1129, Ed. Taurinens. (1954), 245; cf Summa Theologiae, I-II, q. 91, a. 2; Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1955

[193]San Tommaso d’Aquino, “In duo praecepta caritatis et in decem Legis praecepta expositio”, c. 1: Opera omnia, v. 27 (Parigi 1875) p. 144.

[194]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana” 22.1.1975, www.vatican.va , http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[195]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana” 22.1.1975, n. 4, www.vatican.va , http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[196]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana” 22.1.1975, n. 4, www.vatican.va , http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[197]Concilio Ecumenico Vaticano II Cost. “Gaudium et Spes n. 79, www.vatican.va , http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19651207_gaudium-et-spes_it.html

[198]Sant’Agostino, “De Trinitate”, 14, 15, 21, (PL 42, 1052) traduzione tratta dal sito www.augustinus.it  che pubblica online le opere dell’editrice Città Nuova, Sant’Agostino – La Trinità (augustinus.it) ; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica  n. 1955

[199]Sant’Agostino, De Trinitate, 14, 15, 21, (PL 42, 1052) traduzione tratta dal sito www.augustinus.it  che pubblica online le opere dell’editrice Città Nuova, Sant’Agostino – La Trinità (augustinus.it) ; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica  n. 1955

[200]Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. sulla Chiesa nel mondo contemporaneo “Gaudium et spes”, n. 10

[201]Concilio Vaticano I, Cost. dogm. “Dei Filius”, c. 2: DS 3005; Pio XII, Lett. enc. “Humani generis”, DS 3876

[202]Cf Pio XII, Lett. enc. Humani generis (12 agosto 1950): AAS 42 (1950), 561-562)

[203]Pio XII, “Humani generis” 12.8.1950 Introduzione , www.vatican.va , http://www.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_12081950_humani-generis.html

[204] Concilio Vaticano II Dichiarazione “Dignitatis Humanae” 7.12.1965, www.vatican.va, https://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decl_19651207_dignitatis-humanae_it.html

[205]Cfr. Paolo VI, encicl. “Humanae vitae”, n. 4: AAS 60(1968), 483; EV 3/590

[206]Congregazione per la Dottrina dela Fede Istruzione “Donum Veritatis” nn.3-5 del 24.5.1990  n.16 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19900524_theologian-vocation_it.html

[207]Sant’Agostino, “Confessioni”, c. III, p. 8 https://www.augustinus.it/italiano/confessioni/conf_03_libro.htm

[208] S. August., “De Gen. ad litt.”, lib. IX, cap. 7, n. 12. Citato in Pio XI “Casti Connubii”, I , 21.12.1930  https://www.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19301231_casti-connubii.html

[209]San Giovanni Crisostomo, “Homilia IV in Epistula Pauli ad Romanos;” cfr. Patrologia Graeca, vol. 47, coll. 360-62  https://www.ricognizioni.it/san-giovanni-crisostomo-e-lomosessualita-come-passione-diabolica-di-don-marcello-stanzione/; F. Bernabei (a cura di ), “Chiesa e omosessualità – Le ragioni di un’immutabile condanna” (Centro Culturale Lepanto, Roma, Supp. a “Lepanto” n. 138, gen. Feb. 1995 p. 7-8

[210] S. Alfonso Maria  de Liguori, “Theologia moralis.” Editio nova…cura et studio L. Gaudé, C.SS.R, Romae 1905-1912, vol. I  pp. 691ss. ; www.santalfonsoedintorni.it https://www.santalfonsoedintorni.it/Libri/Morale1/1Mor3-4-2.pdf

[211]  Pio XI “Casti Connubii”, I , 21.12.1930 AAS 1930 p. 546 https://www.vatican.va/content/piusxi/it/encyclicals/documents/hf_pxi_enc_19301231_casti-connubii.html

[212] Catech. Rom., II, cap. VIII, q. 24

[213]  Pio XI “Casti Connubii”, I , 21.12.1930 AAS 1930 p. 547 https://www.vatican.va/content/piusxi/it/encyclicals/documents/hf_pxi_enc_19301231_casti-connubii.html

[214]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale” , 29.12.1975 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[215] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale” ,n.8  29.12.1975 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[216]Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 5  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[217] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357.

[218] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”, 29 dicembre 1975, n. 8.

[219] Cf. per esempio S. Policarpo, Lettera ai Filippesi, V, 3; S. Giustino, Prima Apologia, 27, 1-4; Atenagora, Supplica per i cristiani, 34.

[220] Congregazione per la Dottrina della Fede “Considerazioni circa il riconoscimento civile delle unioni omosessuali.” 31.7.2003, www.vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[221] Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 8  www.vatican.va 1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[222]Cfr. Pio XI Enciclica“Casti Connubii”, I , 21.12.1930 AAS 1930 p. 546s ; https://www.vatican.va/content/piusxi/it/encyclicals/documents/hf_pxi_enc_19301231_casti-connubii.html;  Paolo VI Enc. “Humanae Vitae” n. 4.9.11.13 25.7.1968 https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae.html Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”   www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html  Congregazione per la Dottrina della Fede “Notificazione sugli scritti e le attività di suor Gramick N.N.S.D. e di p. Nugent S.D.S”  www.vatican.va 31.5.1999 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html  Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 8  www.vatican.va 1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 2348-51; 2357-63; Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 5-8  www.vatican.va  1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[223]Discorso di Giovanni Paolo II alla Rota Romana del 21.1.2000 www.vatican.va  http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/2000/jan-mar/documents/hf_jp-ii_spe_20000121_rota-romana.html

[224]“Dichiarazione dei Vescovi tedeschi” ,cfr. Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n. 3114; testo lodato e approvato da Papa Pio IX con la “Mirabilis illa constantia” del 1875, cfr. Heinrich Denzinger

“Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n.3117

[225]Cfr. Pio XI Enciclica “Casti Connubii”, I , 21.12.1930 AAS 1930 p. 546s ; https://www.vatican.va/content/piusxi/it/encyclicals/documents/hf_pxi_enc_19301231_casti-connubii.html;  Paolo VI Enc. “Humanae Vitae” n. 4.9.11.13 25.7.1968 https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_25071968_humanae-vitae.html Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”   www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html  Congregazione per la Dottrina della Fede “Notificazione sugli scritti e le attività di suor Gramick N.N.S.D. e di p. Nugent S.D.S”  www.vatican.va 31.5.1999 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html  Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 8  www.vatican.va 1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html  Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 2348-51; 2357-63;  Congregazione per la Dottrina della Fede”, “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali n. 5-8  www.vatican.va  1.10.1986  http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html ; Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.” www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[226] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione “Donum vitae” (22 febbraio 1987), Introd. 3: AAS 80 (1988), 74; cf Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae (25 luglio 1968), 10: AAS 60 (1968), 487-488.

[227] S. Giovanni Damasceno “La fede ortodossa” ed. Città Nuova 1998 p. 123

[228] S. Giovanni Damasceno “La fede ortodossa” ed. Città Nuova 1998 p. 155

[229] S. Giovanni Damasceno “La fede ortodossa” ed. Città Nuova 1998 p. 228

[230] I-II q.65 a. 2 “Patet igitur ex dictis quod solae virtutes infusae sunt perfectae, et simpliciter dicendae virtutes, quia bene ordinant hominem ad finem ultimum simpliciter. Aliae vero virtutes, scilicet acquisitae, sunt secundum quid virtutes, non autem simpliciter, ordinant enim hominem bene respectu finis ultimi in aliquo genere, non autem respectu finis ultimi simpliciter. Unde Rom. XIV super illud, omne quod non est ex fide, peccatum est, dicit Glossa Augustini, ubi deest agnitio veritatis, falsa est virtus etiam in bonis moribus.”

[231]Cf. Innocenzo  IV, Ep. “Sub catholicae professione”, 6.3.1254: Denz 835; Pio II, “Proposizioni condannate nella lettera Cum sicut accepimus”, 14.11.1459: Denz 1367; Sant’Offizio, “Decreti” del 24.9.1665 e 2.3.1679: Denz 2045 e 2148; Pio XI. Enc. “Casti connubii”, 31.12.1930: 22(1930), 558-559; EE 5/497-499.  Cf. Leone IX, Ep. Ad Splendidum nitentis, a. 1054: Denz 687-688; Sant’Offizio, “Decreto” del 2.3.1679: Denz 2149; Pio XII, Allocuzioni dell’8 ottobre 1953 e del 19 maggio 1956: AAS 45(1953), 677s e 58(1956), 472s.  Sant’ Offizio, “Decreto” del 18 marzo 1666: Denz. 2060; Paola VI, Enc. “Humanae vitae”, nn. 13 e 14: nn. 65-69; EV 3/599s.

[232] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 10  www.vatican.va 29.12.1975 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[233]Cfr.  S. Alfonso M. de Liguori “Istruzione al popolo”  in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. VIII,  Torino 1880 p. 937   http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PVH.HTM#$6O1

[234]S. Alfonso M. de’ Liguori “Istruzione e pratica del confessore” “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, pag. 171 http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PX6.HTM

[235] Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n. 2060

[236]S. Alfonso M. de’ Liguori “Istruzione e pratica del confessore” “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, pag. 171 http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PX6.HTM

[237]Cfr.  S. Alfonso M. de’ Liguori “Istruzione e pratica del confessore” “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, pag. 173 http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PX6.HTM

[238] A. Lanza, P. Palazzini “Theologia moralis.” Appendix de castitate et luxuria ed. Marietti 1953 p. 191ss

[239] J. Aertnys , C. A. Damen , “Theologia moralis secundum doctrinam s. Alfonsi de Ligorio Doctoris Ecclesiae” Marietti, 1967, I p. 594 ss con molte precisazioni importanti che fa questo autore

[240] B. H. Merkelbach , “Summa theologiae moralis ad mentem D. Thomae et ad normam iuris novi”  Brugis – Belgica , 1962 v. II p. 955 ss.

[241] A. Gunthor, “Chiamata e risposta” ed. Paoline 1988 , p. 679

[242] A. Gunthor, “Chiamata e risposta” ed. Paoline 1988 , p. 679,  B. H. Merkelbach , “Summa theologiae moralis ad mentem D. Thomae et ad normam iuris novi”  Brugis – Belgica , 1962 v. II p. 958 ss , ma soprattutto J. Aertnys , C. A. Damen , “Theologia moralis secundum doctrinam s. Alfonsi de Ligorio Doctoris Ecclesiae” Marietti, 1967, I p. 597

[243]S. Alfonso M. de’ Liguori “Istruzione e pratica del confessore” in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, pag. 70 http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PWP.HTM#2EJ

[244] J. Aertnys , C. A. Damen , “Theologia moralis secundum doctrinam s. Alfonsi de Ligorio Doctoris Ecclesiae” Marietti, 1967, I p. 233;

[245] A. Rodriguez Luño “Scelti in Cristo per essere santi. III Morale speciale.”EDUSC 2008 p.369ss

[246]S. Alfonso M. de’ Liguori “Istruzione e pratica del confessore” “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, pag. 70 http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PWP.HTM#2EJ

[247]S. Alfonso M. de’ Liguori “Istruzione e pratica del confessore” “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, pag. 71 http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PWP.HTM#2EJ

[248] J. Aertnys , C. A. Damen , “Theologia moralis secundum doctrinam s. Alfonsi de Ligorio Doctoris Ecclesiae” Marietti, 1967, I p. 236;  B. H. Merkelbach, “Summa theologiae moralis ad mentem D. Thomae et ad normam iuris novi”  Brugis – Belgica , 1959, I p. 354 ss.; E. Colom e A. Rodríguez-Luño :“Scelti in Cristo per essere santi.”, Ed. Edusc 2003, alla p. 398s

[249] Cfr Concilio di Trento, Sess. 5a, “Decretum de peccato originali”, canone 5, Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hünermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n. 1515, Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2514

[250]S. Alfonso M. de’ Liguori “Istruzione e pratica del confessore” “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, pag. 71 http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PWP.HTM#2EJ

[251] J. Aertnys , C. A. Damen , “Theologia moralis secundum doctrinam s. Alfonsi de Ligorio Doctoris Ecclesiae” Marietti, 1967, I p. 238ss.;  B. H. Merkelbach, “Summa theologiae moralis ad mentem D. Thomae et ad normam iuris novi”  Brugis – Belgica , 1959, I p. 383 ss. ;  B. H. Merkelbach, “Summa theologiae moralis ad mentem D. Thomae et ad normam iuris novi”  Brugis – Belgica 1962 II, p. 953ss; A. Rodriguez Luño “Scelti in Cristo per essere santi. III Morale speciale.”EDUSC 2008 p.369ss.

[252]S. Alfonso M. de Liguori “Istruzione al popolo”  in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. VIII,  Torino 1880 pp. 937 ss  http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PVH.HTM#$6O1

[253]Cfr. Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n. 2061

[254] Cfr. Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n. 2161, 2162, 2163

[255]S. Giovanni Paolo “Omelia” Domenica 24 gennaio 1982 http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/1982/documents/hf_jp-ii_hom_19820124_visita-parrocchia.html

[256]Super Mt. [rep. Leodegarii Bissuntini], cap. 15 l. 2.

[257]S. Alfonso M. de’ Liguori, Sermoni compendiati ,“Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. III, Torino 1880,  p. 436ss.,   sermone XXII http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/__P31P.HTM

[258] “Catechismo maggiore di s. Pio X.” n.739  http://www.maranatha.it/catpiox/01page.htm

[259]S. Alfonso M. de Liguori “Istruzione al popolo”  in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. VIII,  Torino 1880 pp. 963 ss. http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PVU.HTM

[260]S. Alfonso M. de Liguori “Istruzione al popolo”  in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. VIII,  Torino 1880 pp. 963 ss. http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PVU.HTM

[261] J. Aertnys , C. A. Damen , “Theologia moralis secundum doctrinam s. Alfonsi de Ligorio Doctoris Ecclesiae” Marietti, 1967, II p. 425ss;  B. H. Merkelbach, “Summa theologiae moralis ad mentem D. Thomae et ad normam iuris novi”  Brugis – Belgica , 1962, III p. 633 ss.; si vedano anche gli autori più recenti citati nel I volume di questa mia opera in particolare si veda S. Giovanni Paolo II “Omelia” 24 gennaio 1982 , www.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/1982/documents/hf_jp-ii_hom_19820124_visita-parrocchia.html; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana”, n. 12 , 29.12.1975 www.vatican.va , http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[262] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana” 29.12.1975 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[263] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana” 29.12.1975 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[264] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”, 29 dicembre 1975, n. 8.

[265] Cf. per esempio S. Policarpo, “Lettera ai Filippesi”, V, 3; S. Giustino, “Prima Apologia”, 27, 1-4; Atenagora, “Supplica per i cristiani”, 34.

[266] Congregazione per la Dottrina della Fede “Considerazioni circa il riconoscimento civile delle unioni omosessuali.” 31.7.2003, www.vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[267] Catechismo Romano, 1, 5, 11: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 64; cf Eb 12,3.

[268]“De decem praeceptis”, proemium http://www.corpusthomisticum.org/cac.html

[269]S. Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica “Dominum et Vivificantem”, 18.5.1986,” n. 42 , www.vatican.va ,, www.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_18051986_dominum-et-vivificantem.html

[270]S. Giovanni Paolo  II, Lettera Enciclica  “Dominum et Vivificantem”, 18.5.1986,” n. 48, www.vatican.va , https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_18051986_dominum-et-vivificantem.pdf

[271]Cfr. Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hünermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n. 1676

[272]Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica “Reconciliatio et Paenitentia” n. 31, www.vatican.va , https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_02121984_reconciliatio-et-paenitentia.html

[273] Giovanni Paolo II, “Lettera al Card. William W. Baum in occasione del corso sul foro interno organizzato dalla Penitenzieria Apostolica” [22 marzo 1996], www.vatican.va , https://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/letters/1996/documents/hf_jp-ii_let_19960322_penitenzieria.html

[274]Bertocchi “Comunione ai divorziati? Ma prima serve la confessione” La Nuova Bussola Quotidiana, 14.11.2014  https://www.lanuovabq.it/it/comunione-ai-divorziati-ma-prima-serve-la-confessione

[275]Cfr. s . Alfonso de’ Liguori “Istruzione e pratica pei confessori”, in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti,Torino 1880 , Vol. IX, Capo III , Punto II. n. 60; p.78s  http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PWP.HTM

[276] Región pastoral Buenos Aires  “Criterios básicos para la aplicación del capitulo VIII de Amoris laetitia”  5 de septiembre de 2016 w2.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/francesco/es/letters/2016/documents/papa-francesco_20160905_regione-pastorale-buenos-aires.html; traduzione italiana in questo sito: Come Gesù “Papa Francesco – Ai vescovi di Buenos Aires: la vostra interpretazione di Amoris Laetitia è eccellente ed è l’unica possibile”    Come Gesù 9.9.2016  https://mauroleonardi.it/2016/09/09/il-papa-avvalla-come-lunica-possibile-linterpretazione-che-i-vescovi-argentini-danno-di-amoris-laetitia/

[277] Joseph Nicolosi, Omosessualità maschile: un nuovo approccio. Sugarco Edizioni, 2002 p. 9

[278] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardinelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 523

[279] Livio Melina “Criteri morali per valutare l’omosessualità.” L’Osservatore Romano Edizione settimanale in inglese 11 giugno 1997, p.7

[280]  “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[281]Cf.  1 Cor 5,1-6.9; 7,2; 10,8; Ef 5,5-7; 1 Tm 1,10; Eb 13,4; 1 Cor 6,12-20; Innocenzo IV, Ep. “Sub catholicae professione”, 6.3.1254: Denz 835; Pio II, Proposizioni condannate nella lettera Cum sicut accepimus, 14.11.1459: Denz 1367; Sant’Offizio, Decreti del 24.9.1665 e 2.3.1679: Denz 2045 e 2148; Pio XI. Enc. Casti connubii, 31.12.1930: 22(1930), 558-559; EE 5/497-499;  Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 5 vedi anche n. 7  www.vatican.va  http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html ; S. Giovanni Paolo II “Familiaris Consortio” n.11 ss www.vatican.va  22.11.1981  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_19811122_familiaris-consortio.html

[282]“De decem praeceptis”, a. 8 www.corpusthomisticum.org https://www.corpusthomisticum.org/cac.html#86729

[283] Concilio Vaticano II, Cost. past. “Gaudium et spes”, 48: AAS 58 (1966) 1068

[284] Indiculus, c. 8: DS 246 (PL 51, 209).

[285]Giovanni Paolo II “Familiaris Consortio” n. 84 www.vatican.va, 22.11.1981  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_19811122_familiaris-consortio.html

[286] Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” 15.03.2021 press.vatican.va https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/0157/00330.html

[287] E. Sgreccia “Manuale di bioetica” Vita e Pensiero 1999 2 voll.

[288]Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 1999 vol. I, p. 397

[289]Cfr.   E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 1999 vol. I, p. 398

[290]Cfr.   E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 1999 vol. I, pp. 400

[291]Cfr.   E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 1999 vol. I, pp. 401ss

[292]Cfr.  E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero” 2002 vol. II pag. 138-145

[293]Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 1999 vol. I, p 403

[294]Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 140ss

[295]E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 148 qui viene citato Cassani.

[296]Gerard J.M. van den Aardweg “Omosessualità: verso la liberazione” Studi cattolici n. 394, anno XXXVII, dicembre 1993 p. 812, citato in E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 148

[297]Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 146s

[298]Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 152

[299] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2 , capitolo 9 alla domanda E  n. 1 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[300] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2,  nel capitolo 9 alla domanda E  n. 1 http://twotlj.org/ 2008 http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[301] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2  capitolo 9 alla domanda E  n. 3 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[302] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”, 5, AAS 68 (1976) 82. Per un’utile trattazione dei requisiti della castità al di fuori del matrimonio, con ulteriori riferimenti a fonti teologiche, vedere Lawler, Boyle e May, “Catholic Sexual Ethics”, 176–209.

[303] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2   capitolo 9 alla domanda E  n. 3 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[304] Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”, 10, AAS 68 (1976) 89, Flannery, 2:494; “Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica sulla pastorale delle persone omosessuali”, 2–7, AAS 79 (1987) 543–47, Osservatore Romano, 10 nov. 1986, 2.

[305] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2   capitolo 9 alla domanda E  n. 6 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[306] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2   capitolo 9 alla domanda E  n. 3 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[307] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2   capitolo 9 alla domanda E  n. 3 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[308] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2   capitolo 9 alla domanda E  n. 3 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[309] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.2   capitolo 9 alla domanda E  n. 3 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-2-9-E.html

[310] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.3   domanda n. 23 http://twotlj.org/  2008  http://twotlj.org/G-3-23.html

[311] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.3   domanda n. 23 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-3-23.html

[312] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.3   domanda n. 23 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-3-23.html

[313] G. Grisez “The way of the Lord Jesus”, vol.3   domands n. 23 http://twotlj.org/ 2008  http://twotlj.org/G-3-23.html

[314] S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p.13

[315] S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p.13s

[316] V. Pece “Il mio casto etero matrimonio greco.” 5.11.2012 www.tempi.it https://www.tempi.it/il-mio-casto-etero-matrimonio-greco/

[317] E. Moberly “Homosexuality and the truth.” Marzo 1997 www.firstthings.com  https://www.firstthings.com/article/1997/03/homosexuality-and-the-truth

[318]L. Melina “Criteri morali per la valutazione dell’omosessualità” in  AA. VV.  “Antropologia cristiana e omosessualità.” Città del Vaticano 1997 p. 109

[319] Livio Melina “Criteri morali per valutare l’omosessualità.” L’Osservatore Romano Edizione settimanale in inglese 11 giugno 1997, p.7

[320] Livio Melina “Criteri morali per valutare l’omosessualità.” L’Osservatore Romano Edizione settimanale in inglese 11 giugno 1997, p.7

[321] Livio Melina “Criteri morali per valutare l’omosessualità.” L’Osservatore Romano Edizione settimanale in inglese 11 giugno 1997, p.7

[322]  Congregazione per la Dottrina della Fede,  Dichiarazione “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale” “ (n. 8), 29.12.1975 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html; Congregazione per la Dottrina della Fede  Lettera “Homosexualitatis problema” del 1° ottobre 1986 (n. 3) https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[323] Congregazione per la Dottrina della Fede  Lettera “Homosexualitatis problema” del 1° ottobre 1986 n , 1.15 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[324] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 269

[325] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 270

[326] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 269-307

[327] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 273

[328] L. Moia “Faggioni: «Omosessualità, la morale non può ignorare la scienza»” 8.9.2019 www.avvenire.it https://www.avvenire.it/attualita/pagine/omosessualit-la-morale-non-pu-ignorare-la-scienza

[329] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 271ss

[330] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 288 ss

[331] L. Moia “Faggioni: «Omosessualità, la morale non può ignorare la scienza»” 8.9.2019 www.avvenire.it https://www.avvenire.it/attualita/pagine/omosessualit-la-morale-non-pu-ignorare-la-scienza

[332] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 274 ss

[333] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 276 -279

[334] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 276 -279

[335] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 292-295

[336] L. Moia. “Chiesa e omosessualità”. (Italian Edition) Intervista n. 1. San Paolo Edizioni. Edizione del Kindle, posizione del Kindle 495ss.

[337] L. Moia. “Chiesa e omosessualità.” (Italian Edition) Intervista n. 1. San Paolo Edizioni. Edizione del Kindle, , posizioni del Kindle 569ss.

[338] J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp. 663-679

[339] Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 668ss

[340] Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 669

[341] T. Anatrella “Le diverses formes du phenomène de l’ homosexualité.” in S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p. 80

[342] Cfr. Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione Pastorale “Gaudium et Spes.” N. 51

[343] Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 671

[344] Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 671

[345] H. Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n.1515, citato in Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 672

[346] Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 672

[347] Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.” 24.7.1992 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[348]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 17  www.vatican.va  1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[349]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.” n. 16, www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[350] Congregazione per la Dottrina della Fede, “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” (3 giugno 2003), n. 11: AAS 96 (2004), 48. www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[351]Congregazione per la Dottrina della Fede, “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” (3 giugno 2003), n. 8: AAS 96 (2004), 46-47  www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[352] Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica “Evangelium vitae”, 25 marzo 1995, n. 73

[353]Congregazione per la Dottrina della Fede, “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” (3 giugno 2003), n. 10: AAS 96 (2004), 46-47  www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[354] Giovanni Paolo II “Angelus” 20.2.1994  https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/angelus/1994/documents/hf_jp-ii_ang_19940220.html; Giovanni Paolo II “Angelus” 19.6.1994 https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/angelus/1994/documents/hf_jp-ii_ang_19940619.html Giovanni Paolo II “Discorso di Giovanni Paolo II ai partecipanti alla XIV assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia.”4.6.1999, www.vatican.va,  https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1999/june/documents/hf_jp-ii_spe_04061999_family.html

[355] Pontificio Consiglio per la Famiglia “Dichiarazione del Pontificio Consiglio per la Famiglia sulla Risoluzione del Parlamento Europeo del 16 marzo 2000 che equipara la famiglia alle ‘unioni di fatto’, comprese quelle omosessuali.” 17.3.2000 www.vatican.va  https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/family/documents/rc_pc_family_doc_20000317_declaration-homosexual-unions_it.html ; Pontificio Consiglio per la Famiglia “Matrimonio, famiglia e unioni di fatto.” 9.11.2000 www.vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/family/documents/rc_pc_family_doc_20001109_de-facto-unions_it.html

[356]Giovanni Paolo II “Familiaris Consortio” n. 84 www.vatican.va, 22.11.1981  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_19811122_familiaris-consortio.html

[357] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357.

[358] Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” 15.03.2021 press.vatican.va https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/0157/00330.html

[359] Cf Pio XI, Lett. enc. “Casti connubii” DS 3722-3723.

[360]E.Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 130ss.

[361] Per l’applicazione di tale principio si vedano in particolare le affermazioni di Pio XII nelle allocuzioni del 29.10.1951, del 14.9.1952, del 7.9.1953, del 8.10.1953, del 12.9.1958; si veda altresì il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 13.5.1975 intitolato: “La sterilizzazione negli ospedali cattolici.”

[362] Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari “Carta degli operatori sanitari” 1995, nota 148:  “Non si può violare l’integrità fisica di una persona per la cura di un male d’origine psichica o spirituale. Qui non si danno organi malati o malfunzionanti. Così che la loro manipolazione medico-chirurgica è un’alterazione arbitraria dell’integrità fisica della persona. Non è lecito sacrificare al tutto, mutilandola, modificandola o asportandola, una parte che non si relaziona patologicamente al tutto. È per questo che non si può correttamente assumere il principio ditotalità a criterio di legittimazione della sterilizzazione antiprocreativa, dell’aborto terapeutico e della medicina e chirurgia transessuale. Diverso è il caso di sofferenze psichice e disagi spirituali su base organica, originati cioè da un difetto o da una morbilità fisica, su cui è legittimo invece intervenire terapeuticamente”

[363] Giovanni Paolo II, Udienza generale 14 novembre 1979, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II-2, 1979, p. 1156, n. 4.

[364] Giovanni Paolo II, Udienza generale 9 gennaio 1980, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III-I, 1980, p. 90, n. 4.

[365] Giovanni Paolo II, Udienza generale 20 febbraio 1980, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III-I, 1980, p. 430, n. 4.

[366]Congregazione per l’Educazione Cattolica “Orientamenti educativi sull’amore umano lineamenti di educazione sessuale” 1.11.1983, www.vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html

[367] Giovanni Paolo II: Udienza generale 14 novembre 1979, Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II-2, 1979, p. 1156, n. 4.

[368] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. “Donum vitae”, n. 3: AAS 80 [1988],74; Cfr. Beato Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, n. 10: AAS 60 (1968), 487.

[369] Cfr. S. Giovanni Paolo II, Lett. enc. “Evangelium vitae”, n. 23: AAS 87 (1996), 426.

[370] Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari. “Nuova Carta degli Operatori Sanitari.” LEV 2016 n. 46

[371] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. “Donum vitae”, n. 3: AAS 80 [1988], 74; cfr. Beato Paolo VI, Lett. enc. “Humanae vitae”, n. 10: AAS 60 (1968), 487.

[372] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 364.

[373] Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari. “Nuova Carta degli Operatori Sanitari.” LEV 2016 n. 47

[374] ““La Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3, 15) Dichiarazione sulle verità riguardanti alcuni degli errori più comuni nella vita della Chiesa nel nostro tempo.” 10.6.2019  www.corrispondenzaromana.it https://www.corrispondenzaromana.it/nota-esplicativa-alla-dichiarazione-sulle-verita-riguardanti-alcuni-degli-errori-piu-comuni-nella-vita-della-chiesa-nel-nostro-tempo-nel-nostro-tempo-la-chiesa-sta-vivendo-una-del/

[375] M. Gallina “„Der LGBT-Ideologie ist es gelungen, aus einer verfolgten eine verfolgende Minderheit zu machen“ 30.3.2022  https://www.tichyseinblick.de/daili-es-sentials/kardinal-mueller-der-lgbt-ideologie-ist-es-gelungen-aus-einer-verfolgten-eine-verfolgende-minderheit-zu-machen/

[376] M. Gallina “„Der LGBT-Ideologie ist es gelungen, aus einer verfolgten eine verfolgende Minderheit zu machen“ 30.3.2022  https://www.tichyseinblick.de/daili-es-sentials/kardinal-mueller-der-lgbt-ideologie-ist-es-gelungen-aus-einer-verfolgten-eine-verfolgende-minderheit-zu-machen/

[377] E.Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 128.

[378] N. Cavatassi “ Tentazione.” in S. Garofalo (a cura di ) “Dizionario biblico.” Ed. Studium 1955  p. 579; su questo argomento ho visionato anche H. Seesemann “πείρα” in “Grande Lessico del Nuovo Testamento.” Paideia 1974, vol. IX, coll. 1414-1454

[379] F. Zorell “Lexicon graecum Novi Testamenti” Editrice Pontificio Istituto Biblico Roma 1990 coll. 1025-1026

[380] S. Agostino d’ Ippona “De consensu evangelistarum.” P.L. 34,1113, “Il consenso degli evangelisti.” l.II, 30,71 https://www.augustinus.it/italiano/consenso_evangelisti/index2.htm; testo citato in N. Cavatassi “ Tentazione.” in S. Garofalo (a cura di ) “Dizionario biblico.” Ed. Studium 1955  p. 579

[381] Testo citato in AA. VV. “Bibbia commentata dai Padri”, ed. Città Nuova, Nuovo Testamento vol. 3 p. 245

[382] Cfr. S.Th., I q. 114 a. 2.

[383] Cfr. S.Th., I q. 114 a. 2. “Diabolus autem semper tentat ut noceat, in peccatum praecipitando. Et secundum hoc, dicitur proprium officium eius tentare, nam etsi homo aliquando sic tentet, hoc agit inquantum est minister diaboli. Deus autem tentare dicitur ut sciat, eo modo loquendi quo dicitur scire quod facit alios scire.

Unde dicitur Deut. XII, tentat vos dominus deus vester, ut palam fiat utrum diligatis eum.

Caro autem et mundus dicuntur tentare instrumentaliter, seu materialiter, inquantum scilicet potest cognosci qualis sit homo, ex hoc quod sequitur vel repugnat concupiscentiis carnis, et ex hoc quod contemnit prospera mundi et adversa; quibus etiam diabolus utitur ad tentandum.”

[384] Cfr. S.Th., Iª-IIae q. 79 a. 1 in c.

[385] Cfr. S.Th., I-II q. 79 a. 2 in c. “Respondeo dicendum quod actus peccati et est ens, et est actus; et ex utroque habet quod sit a Deo. Omne enim ens, quocumque modo sit, oportet quod derivetur a primo ente; ut patet per Dionysium, V cap. de Div. Nom. Omnis autem actio causatur ab aliquo existente in actu, quia nihil agit nisi secundum quod est actu, omne autem ens actu reducitur in primum actum, scilicet Deum, sicut in causam, qui est per suam essentiam actus. Unde relinquitur quod Deus sit causa omnis actionis, inquantum est actio. Sed peccatum nominat ens et actionem cum quodam defectu. Defectus autem ille est ex causa creata, scilicet libero arbitrio, inquantum deficit ab ordine primi agentis, scilicet Dei. Unde defectus iste non reducitur in Deum sicut in causam, sed in liberum arbitrium, sicut defectus claudicationis reducitur in tibiam curvam sicut in causam, non autem in virtutem motivam, a qua tamen causatur quidquid est motionis in claudicatione. Et secundum hoc, Deus est causa actus peccati, non tamen est causa peccati, quia non est causa huius, quod actus sit cum defectu.”

[386] S. Raponi “Mondo” in F. Spadafora (dir.) “Dizionario biblico.” Ed. Studium 1955 p. 405

[387] Cf Sant’Agostino, De libero arbitrio, 1, 1, 1: CCL 29, 211 (PL 32, 1221-1223); San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, I-II, q. 79, a. 1: Ed. Leon. 7, 76-77.

[388] Sant’Agostino, Enchiridion de fide, spe et caritate, 3, 11: CCL 46, 53 (PL 40, 236).

[389]Brouillard “Tentation” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, Dictionnaire de Theologie Catholique,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  XV p. 122

[390]In orationem dominicam a. 6 https://www.corpusthomisticum.org/csu02.html

[391]Brouillard “Tentation” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, Dictionnaire de Theologie Catholique,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  XV p. 122

[392] Concilio Vaticano II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, “Gaudium et spes”, n. 37; cf. ibidem, n. 13; I Gv 5, 19; Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 401, 407, 409, 1717.

[393] Conferenza Episcopale Italiana “Rito degli esorcismi e preghieree per circostanze particolari.” 2001 Lireria Editrice Vaticana 2001 p. 17

[394] Cf. Concilio Vaticano II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, “Gaudium et spes”, n. 17.

[395] Cf. Concilio Tridentino, Sess. V, “Decreto sul peccato originale”, nn. 1-2, Denz.-Schönm. 1511-1512.

[396] Concilio Vaticano II Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, “Gaudium et spes”, n. 37; cf. ibidem, n. 13; I Gv 5, 19; Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 401, 407, 409, 1717.

[397] Conferenza Episcopale Italiana “Rito degli esorcismi e preghieree per circostanze particolari.” 2001 Lireria Editrice Vaticana 2001 p.19

[398] S. Alfonso Maria de Liguori “Apparecchio alla Morte” in “Oper ascetiche” Vol. IX, pp. 217 ss, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1965

[399]S. Alfonso Maria de Liguori “Sermoni compendiati”, Sermone XLV http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_P32C.HTM

[400]S. Atanasio di Alessandria “Vita di Antonio” ed. Paoline 1995; 6.1  p. 119s

[401]S. Pier Damiani “Liber Gomorrhianus” P. L. vol. CXLV col. 174

[402]S. Pier Damiani “Liber Gomorrhianus” P. L. vol. CXLV col. 176

[403] S. Alfonso M. de Liguori “Istruzione al popolo”  in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. VIII,  Torino 1880 p. 939s   http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PVH.HTM

[404] S. Alfonso Maria de Liguori “Apparecchio alla Morte” in “OPERE ASCETICHE” Vol. IX, pp. 304s ss, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1965

[405]Bonsirven “Chair” in Dictionnaire de Spiritualité , Beauchesne, Paris, 1937-1995, Tome 2 – Colonne 439

[406]Cfr. F Zorell “Lexicon Graecum Novi Testamenti” (Roma 1990) voce σάρξ col. 1192

[407] Cfr. F Zorell “Lexicon Graecum Novi Testamenti” (Roma 1990) voce σάρξ col. 1191-1193

[408]A. Chollet “Concupiscence” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, Dictionnaire de Theologie Catholique,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  III p. 805

[409]Gal. 5,16s.24; Ef. 2,3; 1Pt 2,2; II Pt 2,10; 1 Gv. 2,16

[410]“In orationem dominicam” a. 6 https://www.corpusthomisticum.org/csu02.html

[411]Cfr. II-IIae q.29 a.1 in c.; I-IIae q.2 a.6;q.9a.2;q.10 a.3; q.17 a.7; q.30 a.1;q.31 a.5 . a.8:q.33 a.3; q.35 a.5; q.38 a.4; q.77 a.1; II-IIae q.29 a.4;q.118 a.6;q.123 a.8 ad 1; q.155 a.4 ad 2; q.180 a.1, a.2 ad 3, a.7; III q.18 a.6 ad 2; aggiungi I-II q.70 a.4;II-II q.25 a.5.

[412]Masson o.p., “La tentation”, La Vie Spirituelle, n.51 (1923) p. 216; vedi anche “De Malo” q.4 a.2 ad 4;Cfr. S.Th., I-IIae q.82 a.3; Super Sent. II d. 30 q.1 a.3 ad 2

[413]Cfr. I-II q.70 a.4, q.77 aa.1-5; II-IIae q.25 a.5

[414]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 3  www.vatican.va 1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[415]Brouillard “Tentation” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, Dictionnaire de Theologie Catholique,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  XV p. 122

[416] H. Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n.1515, citato in Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 672

[417]Heinrich Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n.1515

[418]A. Chollet “Concupiscence” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, Dictionnaire de Theologie Catholique,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  III p. 803 ss

[419]Cf Concilio di Trento, Sess. 5a, Decretum de peccato originali, canone 5: DS 1515

[420]In orationem dominicam a. 6 https://www.corpusthomisticum.org/csu02.html

[421]Cfr. Brouillard “Tentation” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, Dictionnaire de Theologie Catholique,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  XV p. 122

[422] Concilio Vaticano II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, “Gaudium et spes”, n. 37; cf. ibidem, n. 13; I Gv 5, 19; Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 401, 407, 409, 1717.

[423]A. Chollet “Concupiscence” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, “Dictionnaire de Theologie Catholique”,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  III p. 805

[424]Cfr. A. Chollet “Concupiscence” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, “Dictionnaire de Theologie Catholique”,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  III p. 806

[425]Cfr. A. Chollet “Concupiscence” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, “Dictionnaire de Theologie Catholique”,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  III p. 805

[426]I-II q. 85 a.3; traduzione tratta dalla  edizione della Somma Teologica in CD Rom del 2001, curata da ESD cioè Editrice Studio Domenicano

[427]Heinrich Denzinger

“Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003, n.1515

[428] Cfr. B. H. Merkelbach  “Summa Theologiae Moralis” Desclee de Brouwer, Brugis-Belgica 1959, t.1, p. 405s

[429] Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 1999 vol. I, p 403

[430] S. Congregazione per l’ Educazione Cattolica “Orientamenti circa l’amore umano.” n. 102;  1.11.1983 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html

[431] Livio Melina “Criteri morali per valutare l’omosessualità.” in L’Osservatore Romano Edizione settimanale in inglese 11 giugno 1997, p.7

[432] H. Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n.1515, citato in Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 672

[433] S. Raponi “Mondo” in F. Spadafora (dir.) “Dizionario biblico.” Ed. Studium 1955 p. 405

[434] Cfr. C. Lesquivit, P. Grelot “Mondo” in L. X. Dufour (dir.) “Dizionario di teologia biblica.”EDB 2021 p. 723

[435] S. Raponi “Mondo” in F. Spadafora (dir.) “Dizionario biblico.” Ed. Studium 1955 p. 405

[436] Cfr. C. Lesquivit, P. Grelot “Mondo” in L. X. Dufour (dir.) “Dizionario di teologia biblica.”EDB 2021 p. 723

[437] Cfr. C. Lesquivit, P. Grelot “Mondo” in L. X. Dufour (dir.) “Dizionario di teologia biblica.”EDB 2021 p. 725

[438] S. Raponi “Mondo” in F. Spadafora (dir.) “Dizionario biblico.” Ed. Studium 1955 p. 405

[439] Cfr. In Eph. c.6 l.3-4; “[…]vita nostra[…] est quaedam militiam”, In II Ad Cor. c. X l. 1; In Iob. c.7.

[440] Cfr. In Io., cap. 1 l. 5. “ …Aliquando ratione suae perversitatis sicut illud I Io. V, 19: totus mundus in maligno positus est.”

 [441]Cfr. I-II q. 81 prol. “ Deinde considerandum est de causa peccati ex parte hominis. Cum autem homo sit causa peccati alteri homini exterius suggerendo, sicut et Diabolus, habet quendam specialem modum causandi peccatum in alterum per originem. Unde de peccato originali dicendum est.”

[442] Cfr..,III q. 41 a. 1 ad 3m.

[443] Cfr. III q. 15 a. 2.

[444] Cfr.In Heb., c. 4 l.3.

[445] Cfr. ibid.“ .. mundus dupliciter tentat. Primo per nimium et immoderatum desiderium rerum temporalium. Apostolus, I Tim. VI, 10: radix omnium malorum est cupiditas. Secundo per persecutores et tyrannos terrendo. Iob XXXVII, 19: nos quoque involvimur tenebris. II Tim. III, 12: omnes qui pie volunt vivere in Christo Iesu, persecutionem patientur. Matth. X, 28: nolite timere eos qui occidunt corpus. Sic ergo patet quid est tentatio, et qualiter tentatur homo, et a quo. Sequitur videre qualiter homo liberatur. Circa quod sciendum est, quod Christus docet nos rogare non ut non tentemur, sed ut non inducamur in tentationem. Nam si homo vincit tentationem, meretur coronam; et ideo dicitur Iac. I, 2: omne gaudium existimate, fratres cum in tentationes varias incideritis. Eccli. II, 1: Fili, accedens ad servitutem Dei ([…]) praepara animam tuam ad tentationem. Item Iac. I, 12: beatus vir qui suffert tentationem: quoniam cum probatus fuerit, accipiet coronam vitae.”

[446] Cfr. I q. 114 a. 2.

[447] Cfr. I q. 114 a. 2. “Diabolus autem semper tentat ut noceat, in peccatum praecipitando. Et secundum hoc, dicitur proprium officium eius tentare, nam etsi homo aliquando sic tentet, hoc agit inquantum est minister diaboli. Deus autem tentare dicitur ut sciat, eo modo loquendi quo dicitur scire quod facit alios scire. Unde dicitur Deut. XII, tentat vos dominus deus vester, ut palam fiat utrum diligatis eum. Caro autem et mundus dicuntur tentare instrumentaliter, seu materialiter, inquantum scilicet potest cognosci qualis sit homo, ex hoc quod sequitur vel repugnat concupiscentiis carnis, et ex hoc quod contemnit prospera mundi et adversa; quibus etiam diabolus utitur ad tentandum.”

[448] T. Carlesi, “La tentazione nel pensiero di s.Tommaso”, Sapienza 12 (1957), 463.

[449] Cfr. In I ad Thess., c.3 lect. unica.

[450] T. Carlesi, “La tentazione nel pensiero di s.Tommaso”, Sapienza 12 (1957), 463.

[451] In or., pet. 6.

[452]Cfr. T. Carlesi “La tentazione nel pensiero di s.Tommaso”, Sapienza 12 (1957), p. 463.

[453]Cfr. I, q.114 a. 2 .

[454]Cfr. IIª-IIae q. 43 a. 1 in c.

[455]Cfr. II-IIae q.43 a.1 ad 4 .

[456]Cfr.  S. Alfonso M. de Liguori “Istruzione al popolo”  in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. VIII,  Torino 1880 p. 939s   http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PVH.HTM

[457]Cfr. II-IIae q.29 a.1 in c.; I-IIae q.2 a.6;q.9a.2;q.10 a.3; q.17 a.7; q.30 a.1;q.31 a.5 . a.8:q.33 a.3; q.35 a.5; q.38 a.4; q.77 a.1; II-IIae q.29 a.4;q.118 a.6;q.123 a.8 ad 1; q.155 a.4 ad 2; q.180 a.1, a.2 ad 3, a.7; III q.18 a.6 ad 2; aggiungi I-II q.70 a.4;II-II q.25 a.5.

[458]Cfr. Brouillard “Tentation” in A. Vacant, E. Mangenot, E. Amann, Dictionnaire de Theologie Catholique,  Librairie Letouzey et Ane, 1903-1972,  XV p. 122

[459] Cfr. C. Lesquivit, P. Grelot “Mondo” in L. X. Dufour (dir.) “Dizionario di teologia biblica.”EDB 2021 p. 723

[460] S. Raponi “Mondo” in F. Spadafora (dir.) “Dizionario biblico.” Ed. Studium 1955 p. 405

[461] Cfr. C. Lesquivit, P. Grelot “Mondo” in L. X. Dufour (dir.) “Dizionario di teologia biblica.”EDB 2021 p. 723

[462]T. Carlesi, “La tentazione nel pensiero di s.Tommaso”, Sapienza 12 (1957), 463.

[463]Cfr. T. Carlesi “La tentazione nel pensiero di s.Tommaso”, Sapienza 12 (1957), p. 463.

[464]Cfr. I, q.114 a. 2 .

[465]Cfr. IIª-IIae q. 43 a. 1 in c.

[466] Concilio Vaticano II, Cost. pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, “Gaudium et spes”, n. 37; cf. ibidem, n. 13; I Gv 5, 19; Catechismo della Chiesa cattolica, nn. 401, 407, 409, 1717.

[467] Il Foglio “”Oggi nella scienza in America c’è più ideologia che al tempo dell’Urss” 15.5.2023 www.ilfoglio.it   https://www.ilfoglio.it/il-foglio-internazionale/2023/05/15/news/-oggi-nella-scienza-in-america-c-e-piu-ideologia-che-al-tempo-dell-urss–5266079/

[468] Il Foglio “”Oggi nella scienza in America c’è più ideologia che al tempo dell’Urss” 15.5.2023 www.ilfoglio.it   https://www.ilfoglio.it/il-foglio-internazionale/2023/05/15/news/-oggi-nella-scienza-in-america-c-e-piu-ideologia-che-al-tempo-dell-urss–5266079/

[469] Ferrio C., “Trattato di psichiatria clinica forense”, Torino 1970, pp. 1591-1592, 1604-1605, citato in Matteo Forghieri “Omosessualità e canone 1095 del Codex Iuris Canonici”  5.6.2006, www.filodiritto.com, https://www.filodiritto.com/omosessualita-e-canone-1095-del-codex-iuris-canonici

[470] Matteo Forghieri “Omosessualità e canone 1095 del Codex Iuris Canonici”  5.6.2006, www.filodiritto.com, https://www.filodiritto.com/omosessualita-e-canone-1095-del-codex-iuris-canonici; cfr. Patruno F, “L’omosessualità di un coniuge causa simulandi dell’altro. Una ricostruzione dell’omosessualità nel Magistero della Chiesa e nella giurisprudenza ecclesiastica. Note Minime.”, in Diritto ecclesiastico, 2002 p. 52.

[471] Joseph Nicolosi, “Omosessualità maschile: un nuovo approccio”. Sugarco Edizioni, 2002 p. 9

[472]  B. Kiely “La cura pastorale delle persone omosessuali.” In Congregazione per la Dottrina della Fede “Cura pastorale delle persone omosessuali. Lettera e commenti.” 1995 LEV p. 55s

[473] T. Anatrella “Le diverses formes du phenomène de l’ homosexualité.” in S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p. 73

[474] J. Drescher, “Out of DSM: Depathologizing Homosexuality.” Behav. Sci. 2015, 5, 565-575. https://doi.org/10.3390/bs5040565

[475] R.L. Spitzer, “The diagnostic status of homosexuality in DSM-III: A reformulation of the issues.” Am. J. Psychiatr. 1981, 138, 211

[476] J. Drescher, “Out of DSM: Depathologizing Homosexuality.” Behav. Sci. 2015, 5, 565-575. https://doi.org/10.3390/bs5040565

[477] J. Drescher, “Out of DSM: Depathologizing Homosexuality.” Behav. Sci. 2015, 5, 565-575. https://doi.org/10.3390/bs5040565

[478] Leano Cetrullo” Omosessualità tra salute mentale, suicidio e depatologizzazione.” 3.11.2018 http://www.psychiatryonline.it http://www.psychiatryonline.it/node/7715

[479] Charles W., Socarides, “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality.” The Journal of Psychohistory 19/3, 1992, 307-330

[480] Charles W., Socarides, “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality.” The Journal of Psychohistory 19/3, 1992, 307-330

[481] E Moberly “Homosexuality and the truth.” March 1997  www.firstthings.com https://www.firstthings.com/article/1997/03/homosexuality-and-the-truth

[482] R. G. Lee “THE TRUTH ABOUT THE HOMOSEXUAL RIGHTS MOVEMENT.” 16.7. 2015  https://www.churchmilitant.com/news/article/the-truth-about-the-homosexual-rights-movement

[483] T. Anatrella “Le diverses formes du phenomène de l’ homosexualité.” in S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p. 93

[484] Charles W., Socarides, “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality.” The Journal of Psychohistory 19/3, 1992, 307-330

[485] Charles W., Socarides, “Sexual Politics and Scientific Logic: The Issue of Homosexuality.” The Journal of Psychohistory 19/3, 1992, 307-330

[486] Charles W., Socarides “How America went gay” America 18 novembre 1995 p. 20-22

[487] Charles W.,  Socarides “How America went gay” America 18 novembre 1995 p. 20-22

[488]Maurice Caillet. “Yo fui masón” (Spanish Edition) Libros Libres 2008, Edizione del Kindle, posizioni del Kindle 1524ss.

[489]Javier Lozano “Un ex masón maestro grado 14º: «Las leyes contra la familia son promovidas por las logias»” / 28 diciembre 2015 www.religionenlibertad.com , https://www.religionenlibertad.com/personajes/46786/un-ex-mason-maestro-grado14-las-leyes-contra-la-familia.html

[490]Radici Cristiane “Omosessualismo: la massoneria dietro la legalizzazione dei matrimoni gay in Francia” www.radicicristiane.it  https://www.radicicristiane.it/2013/04/notizie/omosessualismo-la-massoneria-dietro-la-legalizzazione-dei-matrimoni-gay-in-francia/

[491]Grand Orient de France “ Projet de loi sur le mariage pour tous.”  www.godf.org https://www.godf.org/index.php/actualite/details/liens/position/nom/Prise-de-position/slug/projet-de-loi-sur-le-mariage-pour-tous

[492] Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (pp.11-12). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[493] Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p. 12). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[494] Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p. 12). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[495] Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p. 13). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[496] Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p. 13). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[497] Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p.23). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle

[498] GJM. van den Aardweg. On the Psychogenesis of Homosexuality. Linacre Q. 2011 Aug;78(3):330-354. doi: 10.1179/002436311803888267. Epub 2011 Aug 1. PMID: 30082952; PMCID: PMC6026959.

[499] GJM. van den Aardweg. “On the Psychogenesis of Homosexuality.” Linacre Q. 2011 Aug;78(3):330-354. doi: 10.1179/002436311803888267. Epub 2011 Aug 1. PMID: 30082952; PMCID: PMC6026959.

[500] GJM. van den Aardweg “On the Psychogenesis of Homosexuality.” Linacre Q. 2011 Aug;78(3):330-354. doi: 10.1179/002436311803888267. Epub 2011 Aug 1. PMID: 30082952; PMCID: PMC6026959.

[501] “This has been shown for convicts, Walmsley & White (1979); teachers Cameron (1985; 2007); American priests –– this can be computed from the data in the John Jay Report (2004); and for foster fathers, see Cameron (2005). The priests involved in the widely publicized scandals have erroneously been presented in the media as paedophiles. Actually, the vast majority of them were not paedophiles but ‘ordinary’ homosexuals attracted to same-sex adolescents, so-called ephebophile homosexuals. … The connection between child/ adolescent sexual abuse and homosexuality must be kept from public awareness. Family Research Report (April 2010). 10% of the assaults by men (registered for 2007- 2009) were homosexual, 5 times more than to be expected if homos and heteros were equally delinquent, and supposing that 2% of servicemen were homosexual like in the population at large.”

[502] Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p.49). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[503] B. Kiely “Gli antecedenti dell’ omosessualità. Scienza e valutazione morale.” In “Antropologia cristiana e omosessualità.” L’Osservatore Romano1997 p. 101

[504] B. Kiely “Gli antecedenti dell’ omosessualità. Scienza e valutazione morale.” In “Antropologia cristiana e omosessualità.” L’Osservatore Romano1997 p. 97

[505] B. Kiely “Gli antecedenti dell’ omosessualità. Scienza e valutazione morale.” In “Antropologia cristiana e omosessualità.” L’Osservatore Romano1997 p. 102

[506] B. Kiely “Gli antecedenti dell’ omosessualità. Scienza e valutazione morale.” In “Antropologia cristiana e omosessualità.” L’Osservatore Romano1997 p. 98-99

[507]  B. Kiely “La cura pastorale delle persone omosessuali.” In Congregazione per la Dottrina della Fede “Cura pastorale delle persone omosessuali. Lettera e commenti.” 1995 LEV p. 52-54

[508]  B. Kiely “La cura pastorale delle persone omosessuali.” In Congregazione per la Dottrina della Fede “Cura pastorale delle persone omosessuali. Lettera e commenti.” 1995 LEV p. 52

[509]  B. Kiely “La cura pastorale delle persone omosessuali.” In Congregazione per la Dottrina della Fede “Cura pastorale delle persone omosessuali. Lettera e commenti.” 1995 LEV p. 51

[510]  B. Kiely “La cura pastorale delle persone omosessuali.” In Congregazione per la Dottrina della Fede “Cura pastorale delle persone omosessuali. Lettera e commenti.” 1995 LEV p. 54-55

[511]  B. Kiely “La cura pastorale delle persone omosessuali.” In Congregazione per la Dottrina della Fede “Cura pastorale delle persone omosessuali. Lettera e commenti.” 1995 LEV p. 51

[512] B. Kiely “Gli antecedenti dell’ omosessualità. Scienza e valutazione morale.” In “Antropologia cristiana e omosessualità.” L’Osservatore Romano1997 p. 101

[513] Joseph Nicolosi, A. Dean Byrd, Richard W. Potts “Beliefs and Practices of Therapists who Practice Sexual Reorientation Psychotherapy” Psychological Reports, aprile 2000

[514] Joseph Nicolosi, A. Dean Byrd, Richard W. Potts “Retrospective Self-Reports of Changes in Homosexual Orientation: A Consumer Survey of Conversion Therapy Clients” Psychological Reports, aprile 2000

[515] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[516] Narth “Celebrities Who Have Left a Gay Lifestyle.”  https://narth-us.translate.goog/?_x_tr_sch=http&_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp

[517] Joseph Nicolosi, “A Call for the American Psychological Association to Recognize the Client with Unwanted Same-Sex Attractions”. Journal of Human Sexuality, vol. 6, pagina 6-21, 2014

[518] Joseph Nicolosi, “Omosessualità maschile: un nuovo approccio.” Sugarco Edizioni, 2002 p. 9

[519] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardinelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 523

[520] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[521] “Joseph Nicolosi Jr. discusses Amazon book ban of his father’s classic books.” https://odysee.com/@ReintegrativeTherapy:4/EWTN:e

[522] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 531s

[523] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 524

[524] J. Nicolosi “The Traumatic Foundation of Male Homosexuality.” virtueonline.org, 19.1.2016  https://virtueonline.org/traumatic-foundation-male-homosexuality

[525] J. Nicolosi “The Traumatic Foundation of Male Homosexuality.” virtueonline.org, 19.1.2016  https://virtueonline.org/traumatic-foundation-male-homosexuality

[526] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[527] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[528] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[529] J. Nicolosi “The Traumatic Foundation of Male Homosexuality.” virtueonline.org, 19.1.2016  https://virtueonline.org/traumatic-foundation-male-homosexuality

[530] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[531] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 524

[532] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 525

[533] Elizabeth R. Moberly, “Homosexuality: A New Christian Ethic” (Cambridge, England: James Clarke, 1983), p. 2.

[534] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo I

[535] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo I

[536] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo I

[537] E Moberly “Homosexuality and the truth.” March 1997  www.firstthings.com https://www.firstthings.com/article/1997/03/homosexuality-and-the-truth

[538] E. Moberly “Homosexuality and the truth.” Marzo 1997 www.firstthings.com  https://www.firstthings.com/article/1997/03/homosexuality-and-the-truth

[539]  Catholic Medical Association “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[540]  “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[541] R. Reilly “Making gay okay.” Ignatius Press 2015

[542] Jeffrey, Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996 p.  35

[543] Rogers H. Wright and Nicolas A. Cummings, eds., Destructive Trends in Mental Health: The Well-intentioned Path to Harm (New York: Routledge, 2005), 9

[544] T. Anatrella “Le diverses formes du phenomène de l’ homosexualité.” in S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p. 84-86. 91-93

[545] T. Anatrella “Le diverses formes du phenomène de l’ homosexualité.” in S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p. 93

[546]Gerard J.M. van den Aardweg “Omosessualità: verso la liberazione” Studi cattolici n. 394, anno XXXVII, dicembre 1993 p. 812, citato in E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 148

[547]Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 146s

[548] Joseph Nicolosi, A. Dean Byrd, Richard W. Potts “Retrospective Self-Reports of Changes in Homosexual Orientation: A Consumer Survey of Conversion Therapy Clients” Psychological Reports, aprile 2000

[549] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[550] Narth “ Celebrities Who Have Left a Gay Lifestyle.”  https://narth-us.translate.goog/?_x_tr_sch=http&_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp

[551] Zenit “The Psychology Behind Homosexual Tendencies.”  5.12.2005 www.ewtn.com  https://www.ewtn.com/catholicism/library/psychology-behind-homosexual-tendencies-2944

[552]  Catholic Medical Association “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[553]  Catholic Medical Association “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[554] Family Research Center “Southern Poverty Law Center sues after reparative therapy does not change teens’ sexual orientation.” 29.11.2012 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/southern-poverty-law-center-sues-after-reparative-therapy-does-not-change-t/

[555] J. Nicolosi “Intervista con l’ex presidente dell’ Apa Nicholas Cummings.” https://static1.squarespace.com/static/5527394ae4b0ab26ec1c196b/553007bde4b0d72dc645b776/553007bde4b0d72dc645b77d/1399320913553/ital_cummings.pdf

[556] J. Nicolosi  “La relazione della task force dell’  Apa: una presa in giro della scienza.” https://static1.squarespace.com/static/5527394ae4b0ab26ec1c196b/553007bde4b0d72dc645b776/553007bde4b0d72dc645b784/1418063936000/ital_task3.pdf

[557] Lifesitenews “Former APA president: I know of ‘hundreds’ of homosexuals who changed their orientation.” 6.6. 2013 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/former-apa-president-i-know-of-hundreds-of-homosexuals-who-ch

[558] www.josephnicolosi.com “Psych association loses credibility , say insider” www.josephnicolosi.com https://www.josephnicolosi.com/collection/psych-association-loses-credibility-say-insiders?rq=Cummings

[559] Family Research Center “Southern Poverty Law Center sues after reparative therapy does not change teens’ sexual orientation.” 29.11.2012 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/southern-poverty-law-center-sues-after-reparative-therapy-does-not-change-t/

[560] Cfr. Sue Ellen Browder “Same-Sex Desire: Hardwired With No Hope for Change?” 18.6.2013  www.ncregister.com https://www.ncregister.com/news/same-sex-desire-hardwired-with-no-hope-for-change

[561] C. Doyle “Courageous Ex-Gay Witness Fights Back Against SPLC’s Mischaracterization of JONAH in Dramatic Trial.” 23.6.2015 www.christianpost.com https://www.christianpost.com/news/courageous-ex-gay-witness-fights-back-against-splcs-mischaracterization-of-jonah-in-dramatic-trial.html

[562] J. Nicolosi  ““La relazione della task force dell’  Apa: una presa in giro della scienza.”.” https://static1.squarespace.com/static/5527394ae4b0ab26ec1c196b/553007bde4b0d72dc645b776/553007bde4b0d72dc645b784/1418063936000/ital_task3.pdf

[563] www.josephnicolosi.com “Psych association loses credibility , say insider” www.josephnicolosi.com https://www.josephnicolosi.com/collection/psych-association-loses-credibility-say-insiders?rq=Cummings

[564] www.josephnicolosi.com “Psych association loses credibility , say insider” www.josephnicolosi.com https://www.josephnicolosi.com/collection/psych-association-loses-credibility-say-insiders?rq=Cummings

[565] http://narth.us/ https://www.therapeuticchoice.com/clinical-division (consultato il 24.2.2023)

[566] Jeffrey, Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996

[567] Jeffrey, Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996 p. 15

[568] Jeffrey, Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996 p. 16

[569] Jeffrey, Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996 p. 26

[570] Jeffrey,  Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996 p. 27-28

[571] Jeffrey, Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996 p. 29-30

[572] Jeffrey, Satinover, “Homosexuality and the Politics of Truth”, Baker Books, 1996 p. 30-31

[573] G. Zuanazzi “The homosexual condition:   I.  Definition and causal factors.” L’Osservatore Romano

Edizione settimanale in inglese 23 aprile 1997, p.9

[574] G. Zuanazzi “The homosexual condition:   I.  Definition and causal factors.” L’Osservatore Romano

Edizione settimanale in inglese 23 aprile 1997, p.9

[575] G. Zuanazzi “Omosessualità. Aspetti psicologici.” in G. Russo (a cura di ) “Nuova Enciclopedia di bioetica e sessuologia.” Elledici 2018 p. 1659

[576] G. Zuanazzi “Omosessualità. Aspetti psicologici.” in G. Russo (a cura di ) “Enciclopedia di bioetica e sessuologia.” Elledici 2004 p. 1315

[577] G. Zuanazzi “Omosessualità. Aspetti psicologici.” in G. Russo (a cura di ) “Nuova Enciclopedia di bioetica e sessuologia.” Elledici 2018 p. 1659

[578] G. Zuanazzi “The homosexual condition:   I.  Definition and causal factors.” L’Osservatore Romano

Edizione settimanale in inglese 23 aprile 1997, p.9

[579] G. Zuanazzi “The homosexual condition:   I.  Definition and causal factors.” L’Osservatore Romano

Edizione settimanale in inglese 23 aprile 1997, p.9

[580] G. Zuanazzi “Omosessualità. Aspetti psicologici.” in G. Russo (a cura di ) “Nuova Enciclopedia di bioetica e sessuologia.” Elledici 2018 p. 1659

[581] McWhirter, DP, “Biological Theories of Sexual Orientation”, in Review of Psychiatry , 12, pagina 54

[582] J. Bancroft “Homosexual Orientation: The Search for a Biological Basis”, British Journal of Psychiatry , 164 [1994] 437-440

[583] B. Kiely “Antecedents of homosexuality:  science and moral evaluation” in L’Osservatore Romano, Edizione settimanale in inglese, 4 giugno 1997, p.10

[584] G. Zuanazzi “The homosexual condition:   I.  Definition and causal factors.” L’Osservatore Romano

Edizione settimanale in inglese 23 aprile 1997, p.9

[585] G. Zuanazzi “Omosessualità. Aspetti psicologici.” in G. Russo (a cura di ) “Nuova Enciclopedia di bioetica e sessuologia.” Elledici 2018 p. 1659

[586] A. C. Marcuello – M. Elosegui “Homosexualidad.” in Carlos Simon Vazquez  “Dicionario de Bioética” ed. Monte Carmelo 2006 p. 419

[587] A. C. Marcuello – M. Elosegui “Homosexualidad.” in Carlos Simon Vazquez  “Dicionario de Bioética” ed. Monte Carmelo 2006 p. 418

[588] T. Anatrella “Le diverses formes du phenomène de l’ homosexualité.” in S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p. 71

[589] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 524

[590] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[591] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 524

[592] G. Zuanazzi “Omosessualità. Aspetti psicologici.” in G. Russo (a cura di ) “Nuova Enciclopedia di bioetica e sessuologia.” Elledici 2018 p. 1659

[593] R. Reilly “Making gay okay.” Ignatius Press 2015, pp.134s

[594] Simon LeVay’s home page at Golden Map, accessed August 1, 2013, http://en.goldenmap.com/Simon_LeVay

[595] M. Breedlove “Real Scientists Debunk JONAH’s Junk Science”, video, 2:35, posted by Wayne Besen, September 25, 2012, http://www.truthwinsout.org/opinion/2012/09/29888/

[596] R. Reilly “Making gay okay.” Ignatius Press 2015, pp. 135-142.

[597] GJM van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p. 13). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[598] GJM van den Aardweg. “On the Psychogenesis of Homosexuality.” Linacre Q. 2011 Aug;78(3):330-354. doi: 10.1179/002436311803888267. Epub 2011 Aug 1. PMID: 30082952; PMCID: PMC6026959.

[599]GJM van den Aardweg. “On the Psychogenesis of Homosexuality.” Linacre Q. 2011 Aug;78(3):330-354. doi: 10.1179/002436311803888267. Epub 2011 Aug 1. PMID: 30082952; PMCID: PMC6026959.

[600] Elizabeth R. Moberly, “Homosexuality : A New Christian Ethic”. (Cambridge, England: James Clarke, 1983), p. 2.

[601] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo I

[602]Cfr. A. Fumagalli “L’amore possibile. Persone omosessuali e morale cristiana.” Cittadella Editrice 2020 p. 46; N. M. Shah – T.M. Jessel -J.R. Santes “La differenziazione sessuale del sistema nervoso.” in E. R. Kandel et Alii (edd.) “Principi di neuroscienze.” Casa Ambrosiana, Rozzano (MI) 2015, 1311-332

[603] M. P. Faggioni “Sessualità Matrimonio Famiglia.” Ed. EDB , Bologna 2017 p. 273

[604] Bennett McIntosh “There’s (Still) No Gay Gene.” www.harvardmagazine.com 29.8.2019 https://www.harvardmagazine.com/2019/08/there-s-still-no-gay-gene

[605] Marianne J. Legato(ed.), “The Plasticity of Sex”, Academic Press, 2020, pp. 55-62 https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/B9780128159682000050

[606] A. Perez “La Bible, l’homosexualité et les sciences cognitives: Vers une approche interdisciplinaire de l’homosexualité.”, Theologica Xaveriana, vol. 70, 2020;  DOI: https://doi.org/10.11144/javeriana.tx70.blscva  https://revistas.javeriana.edu.co/files-articulos/TX/70%20(2020)/191062490007/

[607] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 524

[608] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[609] Zenit “The Psychology Behind Homosexual Tendencies.”  5.12.2005 www.ewtn.com  https://www.ewtn.com/catholicism/library/psychology-behind-homosexual-tendencies-2944

[610] Congregazione per l’Educazione Cattolica “Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri.” 4.11.2005, www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_20051104_istruzione_it.html

[611] Congregazione per l’Educazione Cattolica “Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al Seminario e agli Ordini sacri.” 4.11.2005, www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_20051104_istruzione_it.html

[612] Zenit “The Psychology Behind Homosexual Tendencies.”  5.12.2005 www.ewtn.com  https://www.ewtn.com/catholicism/library/psychology-behind-homosexual-tendencies-2944

[613]Sant’Agostino, “Confessioni”, c. III, p. 8 https://www.augustinus.it/italiano/confessioni/conf_03_libro.htm; S. August., De Gen. ad litt., lib. IX, cap. 7, n. 12. Citato in Pio XI “Casti Connubii”, I , 21.12.1930  https://www.vatican.va/content/pius-xi/it/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19301231_casti-connubii.html ; San Giovanni Crisostomo, “Homilia IV in Epistula Pauli ad Romanos”; cfr. Patrologia Graeca, vol. 47, coll. 360-62  https://www.ricognizioni.it/san-giovanni-crisostomo-e-lomosessualita-come-passione-diabolica-di-don-marcello-stanzione/; F. Bernabei (a cura di ), “Chiesa e omosessualità – Le ragioni di un’immutabile condanna” (Centro Culturale Lepanto, Roma, Supp. a “Lepanto” n. 138, gen. Feb. 1995 p. 7-8

[614] cfr. II-II, q. 142, a. 4; q. 154 della II-II a. 12; Super Sent., lib. 3 d. 37 q. 1 a. 6 expos,

  1. 122 del III libro della “Somma Contro i Gentili”.

[615] S. Alfonso Maria  de Liguori, “Theologia moralis.” Editio nova…cura et studio L. Gaudé, C.SS.R, Romae 1905-1912, vol. I  pp. 691ss. ; www.santalfonsoedintorni.it https://www.santalfonsoedintorni.it/Libri/Morale1/1Mor3-4-2.pdf

[616]Cfr. J. D. Mansi e H. Welter (a cura di) “Conciliorum Oecumenicorum nova et amplissima Collectio”, 1927, vol. XXII, col. 224 ss

[617]Cfr. Cost. “Cum primum” del 1° aprile 1566 , in Bullarium Romanum, Romae 1738, t. IV c. II, pp. 284-6; Cost. “Horrendum illud scelus” del 30 agosto 1568 in Bullarium Romanum, Romae 1738,  t. IV c. III, p. 33

[618]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale” , 29.12.1975 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[619] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[620] S. Belardinelli – L. Melina “Amare nella differenza.” Cantagalli – Libreria Editrice Vaticana 2012 p.13s

[621] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 531s

[622] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardi-nelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 524

[623] Conferenza Episcopale Tedesca “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo Risposta della Conferenza Episcopale Tedesca alle domande riguardanti la ricezione e l’approfondimento della Relatio Synodi nel documento di preparazione alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo episcopale del 2015” 20.4.2015  www.dbk.de   http://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/diverse_downloads/dossiers_2015/2015-Synode-Lineamenta2015-Antworten-ital.pdf

[624] T. Scandroglio “Hollerich e l’omosessualità, quanti errori dal cardinale.” lanuovabq.it 5.2.2022 https://lanuovabq.it/it/hollerich-e-lomosessualita-quanti-errori-dal-cardinale-1  ;  Andrea Monda e R. Cetera “Una Chiesa povera una Chiesa viva.” https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-10/quo-244/una-chiesa-povera-una-chiesa-viva.html

[625] Ansa.it “Vaticano: vescovo Anversa, ‘chiedo scusa alle coppie gay’” 19.3.2021 www.ansa.it https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/03/19/vaticano-vescovo-anversa-chiedo-scusa-alle-coppie-gay_d0bb65a4-c719-48fc-8735-0fef2a884035.html

[626] D. M. Feldman “Chastity” in Encyclopedia Judaica , The Gale Group, 2008  https://www.jewishvirtuallibrary.org/chastity

[627] J. de Vaulx “Santo” in X. L. Dufour “Dizionario di Teologia biblica” EDB , Bologna 2021 pp. 1144-1151.

[628] D. M. Feldman “Chastity” in Encyclopedia Judaica , The Gale Group, 2008  https://www.jewishvirtuallibrary.org/chastity

[629]Cfr K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London, http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[630]Cfr. Jewish Virtual Library voce “Homosexuality” , Jewish Virtual Library,  articolo visto il 6.7.2020  https://www.jewishvirtuallibrary.org/homosexuality-in-judaism

[631]Cfr. Jewish Virtual Library voce “Homosexuality” , Jewish Virtual Library,  articolo visto il 6.7.2020  https://www.jewishvirtuallibrary.org/homosexuality-in-judaism

[632] Immanuel Jakobovits “Homosexuality.” Encyclopedia Judaica second. Edition 2007 vol. 9 p. 516

[633]Cfr.  K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[634]Cfr. K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London, http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[635]Cfr. K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[636]Cfr. K. Kohler e D. Philipson “Chastity” in Jewish Encyclopedia, 1901-1906, New York and London,  http://www.jewishencyclopedia.com/articles/4263-chastity

[637] J. de Vaulx “Santo” in X. L. Dufour “Dizionario di Teologia biblica” EDB , Bologna 2021 pp. 1144-1151.

[638] J. de Vaulx “Santo” in X. L. Dufour “Dizionario di Teologia biblica” EDB , Bologna 2021 pp. 1144-1151.

[639] Benedetto XVI “Udienza” 13.4.2011  www.vatican.va https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2011/documents/hf_ben-xvi_aud_20110413.html

[640] Sul mio canale Youtube Don Tullio Rotondo ho raccolto molti video di ex gay che si sono liberati dal genere di vita omosessuale nella playlist “Ex-gay testimoniano trasformazione loro.” https://www.youtube.com/playlist?list=PLxc9r71hrCYCL5n7QkkqXN56rz-4O9ojj

[641] Narth “ Celebrities Who Have Left a Gay Lifestyle.”  https://narth-us.translate.goog/?_x_tr_sch=http&_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp

[642] Sito internet “Luca di Tolve.” https://www.lucaditolve.com/

[643] Sito internet “Luca di Tolve.” https://www.lucaditolve.com/

[644] Sito internet di Courage:  https://couragerc.org/?lang=it

[645] Elizabeth R. Moberly, “Homosexuality: A New Christian Ethic” (Cambridge, England: James Clarke, 1983), p. 2.

[646] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo I

[647] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo I

[648] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo I

[649] J. Harvey “Homosexuality and the catholic Church.” Ascension Press 2007 capitolo VI n.8

[650] S. Congregazione per l’ Educazione Cattolica “Orientamenti circa l’amore umano.” n. 101;  1.11.1983 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html

[651] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” n. 8, 29.12.1975, www.vatican.va, https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[652] Cf. Rom.1,26-28; cf., per analogia, Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana”, n. 9

[653] S. Congregazione per l’ Educazione Cattolica “Orientamenti circa l’amore umano.” n. 102;  1.11.1983 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html

[654] S. Congregazione per l’ Educazione Cattolica “Orientamenti circa l’amore umano.” n. 103;  1.11.1983 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html

[655] J. A. Ureta, “Il “cambio di paradigma” di Papa Francesco: Continuità o rottura nella missione della Chiesa?: Bilancio quinquennale del suo pontificato.” (Italian Edition). Edizione del Kindle, posizioni del Kindle 1815ss.

[656] Synod14 – 11a Congregazione generale: “Relatio post disceptationem” del Relatore generale, Card. Péter Erdő, 13.10.2014 https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2014/10/13/0751/03037.html

[657]Cfr. Robert Royal, “Synod Day 9 – Bishops to World: ‘Never mind’” https://www.thecatholicthing.org/2014/10/15/synod-day-9-bishops-to-world-never-mind/

[658]Williams “Baldisseri: Pope Francis Approved Controversial Midterm Relatio” One Peter Five 29.1.2015 https://onepeterfive.com/baldisseri-pope-francis-approved-controversial-midterm-relatio/

[659]Mia traduzione da Christa Pongratz-Lippitt, “Cardinal Marx: Pope Francis has pushed open the doors of the church”, National Catholic Reporter 28-10-2014    https://www.ncronline.org/blogs/ncr-today/cardinal-marx-pope-francis-has-pushed-open-doors-church

[660] G. Cardinale “Francoforte. Donne, amore, potere… la Chiesa tedesca allo specchio: al via il Sinodo.” www.avvenire.it 30.1.2020 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/cammino-sinodale-chiesa-tedesca-francoforte

[661] rorate-caeli.blogspot.com “Bp. Athanasius Schneider on the Synod, “manipulation”, and the “neo-pagan” and heterodox midterm relatio
– Midterm relatio a stain on the honor of the Apostolic See”, Rorate Coeli,  https://rorate-caeli.blogspot.com/2014/11/bp-athanasius-schneider-on-synod.html

[662] Chiesa e post concilio “Mons. Schneider sul Sinodo”, Chiesa e post concilio, 7-11-2014 http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2014/11/mons-schneider-sul-sinodo.html

[663]Chiesa e post concilio “Mons. Schneider sul Sinodo”, Chiesa e post concilio, 7-11-2014 http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2014/11/mons-schneider-sul-sinodo.html

[664]Francesco Antonio Grana “Divorziati e risposati, cardinale Burke contro Bergoglio: “No ad aperture”” Il Fatto Quotidiano 12.2.2015 https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/12/cardinale-burke-contro-bergoglio-ad-aperture-divorziati-risposati-gay/1416543/

[665] www.supplicafiliale “Supplica Filiale a Papa Francesco sul futuro della famiglia” https://www.supplicafiliale.org/firstcampaign ;  https://www.atfp.it/rivista-tfp/2015/233-marzo-2015/1056-supplica-filiale-a-papa-francesco-sul-futuro-della-famiglia

[666] Conferenza Episcopale Tedesca “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo Risposta della Conferenza Episcopale Tedesca alle domande riguardanti la ricezione e l’approfondimento della Relatio Synodi nel documento di preparazione alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo episcopale del 2015” 20.4.2015  www.dbk.de   http://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/diverse_downloads/dossiers_2015/2015-Synode-Lineamenta2015-Antworten-ital.pdf

[667]Ureta, José Antonio. Il “cambio di paradigma” di Papa Francesco: Continuità o rottura nella missione della Chiesa?: Bilancio quinquennale del suo pontificato (Italian Edition), Edizione del Kindle, posizioni del Kindle 1920ss.

[668]Ureta, José Antonio. Il “cambio di paradigma” di Papa Francesco: Continuità o rottura nella missione della Chiesa?: Bilancio quinquennale del suo pontificato (Italian Edition). Edizione del Kindle, posizioni nel Kindle 1931-1936.

[669] S. Magister “Il sinodo ombra di Svizzera e Germania ha un seguito. In due libri.” 4.9.2015   chiesa.espresso.repubblica.it  https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351124.html

[670]  Il Timone News “«La Chiesa deve riconoscere il valore dell’amore gay». Voilà  l’agenda del Sinodo «ombra»” Maggio 2015, www.iltimone.org, https://www.iltimone.org/news-timone/la-chiesa-deve-riconoscere-il-valore-dellamore-gay/

[671] S. Magister “Il sinodo ombra di Svizzera e Germania ha un seguito. In due libri.” 4.9.2015   chiesa.espresso.repubblica.it  https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351124.html

[672] Tali elementi, in sintesi sono i seguenti: “a) Secondo l’enciclica Veritatis Splendor , che insiste sull’oggettività delle norme morali, la natura di un atto dipende dal suo oggetto che, è «il fine prossimo di una scelta deliberata» (VS, n. 78, cfr. San Tommaso, ST I–II, Q.18, a.6).  Essa non si riduce quindi ad una pura materialità e, in parte, include già un’intenzione e delle circostanze. Gli atti detti contraccettivi includono l’intenzione di rendere impossibile la procreazione. … Ma questa definizione resta troppo breve o troppo generale per rendere conto della verità di tali atti, in quanto l’intenzione e le circostanze (che contribuiscono a definire l’oggetto) possono essere più complesse. … b) A ciò va aggiunto che le norme morali vanno sempre comprese all’interno a un processo storico che implica l’esperienza dei credenti. …  c) La concezione della rivelazione come auto-comunicazione di Dio stesso (Dei Verbum, n. 2) obbliga a pensare che una separazione tra dottrina e pastorale sia insostenibile. ….”

[673] A. Thomasset “La presa in considerazione della storia e degli sviluppi biografici della vita morale e la pastorale della famiglia.” in “Convegno comune su invito dei presidenti delle Conferenze Episcopali Francese, Tedesca e Svizzera su questioni della attività pastorale del matrimonio e della famiglia nella fase precedente del Sinodo dei Vescovi” Lunedì, 25 maggio 2015 – Roma, Universitá Gregoriana p. 153  https://www.dbk.de/fileadmin/redaktion/diverse_downloads/dossiers_2015/2015-05-25_Dokumentation_Studientag_zur_Bischofssynode_FR_DE_IT.pdf

[674]D. Montagna “Exclusive: Viganò reveals what really happened when Pope Francis met privately with Kim Davis” LifeSiteNews 31-8-2018  https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-vigano-reveals-what-really-happened-when-pope-francis-met-private  ; Horowitz“The Man Who Took On Pope Francis: The Story Behind the Viganò Letter” The New York Times 28-8-2018 https://www.nytimes.com/2018/08/28/world/europe/archbishop-carlo-maria-vigano-pope-francis.html

[675]Sergio Rame “Se un attivista gay legge alla Messa con papa Francesco” Il Giornale 30.9.2015 http://www.ilgiornale.it/news/mondo/se-attivista-gay-legge-messa-papa-francesco-1177329.html

[676]Ermes Dovico “Gli errori di padre Martin spiegati da monsignor Chaput” Il Timone 21.9.2019  http://www.iltimone.org/news-timone/gli-errori-padre-martin-spiegati-monsignor-chaput/  ; Sabino Paciolla  “Padre James Martin: “Papa Francesco ha amici LGBT. E ha nominato molti cardinali, arcivescovi e vescovi che sostengono il mondo LGBT”  Il Blog di Sabino Paciolla  3.7.2019  https://www.sabinopaciolla.com/padre-james-martin-papa-francesco-ha-amici-lgbt-e-ha-nominato-molti-cardinali-arcivescovi-e-vescovi-che-sostengono-il-mondo-lgbt/

[677] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta” http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[678]Sabino Paciolla  “Padre James Martin: “Papa Francesco ha amici LGBT. E ha nominato molti cardinali, arcivescovi e vescovi che sostengono il mondo LGBT” https://www.sabinopaciolla.com/padre-james-martin-papa-francesco-ha-amici-lgbt-e-ha-nominato-molti-cardinali-arcivescovi-e-vescovi-che-sostengono-il-mondo-lgbt/

[679] S. Paciolla “Incontro Mondiale delle famiglie, Vaticano invita gesuita sostenitore LGBT.” 12.6.2018, www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/incontro-mondiale-famiglie-vaticano-invita-gesuita-sostenitore-lgbt/

[680] R. Cascioli “L’Incontro delle famiglie ostaggio della lobby gay” La Nuova Bussola Quotidiana 25.8.2018 https://lanuovabq.it/it/lincontro-delle-famiglie-ostaggio-della-lobby-gay

[681]S. Paciolla “Una foto che certifica un “cambio di paradigma” Il Blog di Sabino Paciolla 6.11.2019 https://www.sabinopaciolla.com/una-foto-che-certifica-un-cambio-di-paradigma/

[682]S. Paciolla “Una foto che certifica un “cambio di paradigma” Il Blog di Sabino Paciolla 6.11.2019  https://www.sabinopaciolla.com/una-foto-che-certifica-un-cambio-di-paradigma/

[683] S. Paciolla “Incontro Mondiale delle famiglie, Vaticano invita gesuita sostenitore LGBT.” 12.6.2018, www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/incontro-mondiale-famiglie-vaticano-invita-gesuita-sostenitore-lgbt/

[684]L. Laurence “Fr. James Martin announces major pro-gay conference stacked with dissident speakers”, Lifesitenews 14.11.2019  https://www.lifesitenews.com/news/fr-martin-announces-dissident-heavy-pro-gay-conference

[685]Congregazione per la Dottrina della Fede: “Notificazione sugli scritti e le attività di suor Jeannine Gramick …” www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html

[686]  Gerard O’Connell “Pope Francis encourages Jesuit Father James Martin in his L.G.B.T. ministry”  June 27, 2021 www.americamagazine.org    https://www.americamagazine.org/faith/2021/06/27/james-martin-lgbt-ministry-pope-francis-240938

[687] Catholic News Service “God does not disown his children, pope tells LGBT Catholics” cruxnow.com, https://cruxnow.com/vatican/2022/05/god-does-not-disown-his-children-pope-tells-lgbt-catholics; Maccioni R. “Il Papa alle persone Lgbt: Dio non rinnega nessun figlio.”  lunedì 9 maggio 2022 www.avvenire.it,  https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/il-papa-alle-persone-lgbt-dio-non-rinnega-nessun-figlio

[688] L. Bordoni “Pope to LGBT Catholics: ‘God is Father who does not disown any of his children’ ” 9.5.2022 https://www.vaticannews.va/en/pope/news/2022-05/pope-letter-fr-martin-lgtb-outreach-questions.html; Maccioni R. “Il Papa alle persone Lgbt: Dio non rinnega nessun figlio.”  lunedì 9 maggio 2022 www.avvenire.it,  https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/il-papa-alle-persone-lgbt-dio-non-rinnega-nessun-figlio

[689] Lifesitenews “Father James Martin’s LGBT propaganda is ‘heresy’: Cdl. Müller”, The John-Henry Westen Show, 22.6.2022, www.lifesitenews.com, https://www.lifesitenews.com/episodes/cdl-Müller-father-james-martins-lgbt-propaganda-is-heresy/

[690] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[691] Papa Francesco, Discorso durante l’udienza ai partecipanti alla plenaria del Dicastero per la comunicazione, svoltasi nella mattina di sabato 12 novembre, nella Sala Clementina, pubblicato con il titolo: “Non può esserci comunicazione senza dialogo e movimento” 14 novembre 2022, www.osservatoreromano.va, https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-11/quo-260/non-puo-esserci-comunicazione-senza-dialogo-e-movimento.html

[692] Outreach Staff “Pope Francis sends greetings to this year’s Outreach conference for LGBTQ Catholics.”  14.6.2023 outreach.faith https://outreach.faith/2023/06/pope-francis-sends-greetings-to-this-years-outreach-conference-for-lgbtq-catholics/?fbclid=IwAR1kkMb71AiC5POvTNpuZVzZxL4d_7n7szh7GvgcEGcMSAIbCuvt7G1zS_4 Joshua J. Mcelwee “Pope sends support to LGBTQ ministry conference as online petition tries to cancel event.” 14.6.2023 www.ncronline.org, https://www.ncronline.org/news/pope-sends-support-lgbtq-ministry-conference-online-petition-tries-cancel-event?fbclid=IwAR2L-wTA7g9XskIQGryUAm8-zdH_3wgjsELrb8F1f_E4CU3ewfUP2oRcA_g

[693] Congregazione per la Dottrina della Fede “Dichiarazione sugli scritti e sull’attività di suor J. Gramick S.S.N.D. e di p. R. Nugent.” 31.5.1999  www.vatican.va; https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html

[694]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[695]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[696] R. Cascioli “E il Sinodo è già un trionfo per la lobby LGBTQ” 15.12.2021 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/e-il-sinodo-e-gia-un-trionfo-per-la-lobby-lgbtq; B. Fraga “Pope Francis thanks New Ways Ministry in recent correspondence.”8.12.2021,  www.ncronline.org, https://www.ncronline.org/news/people/pope-francis-thanks-new-ways-ministry-recent-correspondence

[697] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[698] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[699] M. Haynes “Pope Francis’ favorite pro-LGBT nun says he is ‘laying the groundwork’ for changing teaching on homosexuality.” 3.11.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/pope-francis-favorite-pro-lgbt-nun-says-he-is-laying-the-groundwork-for-changing-teaching-on-homosexuality/

[700]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[701]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[702]P. Smeaton “LGBT ‘Pride’ Masses taking over multiple Catholic dioceses in England”  Lifesite News 4.11.2019  https://www.lifesitenews.com/news/lgbt-pride-masses-taking-over-multiple-catholic-dioceses-in-england

[703]A. Rossetto “Le Messe per l’ “orgoglio” LGBT conquistano diverse diocesi cattoliche in Inghilterra” Il Blog di Sabino Paciolla 6.11.2019 https://www.sabinopaciolla.com/le-messe-per-lorgoglio-lgbt-conquistano-diverse-diocesi-cattoliche-in-inghilterra/

[704]A. Rossetto “Le Messe per l’ “orgoglio” LGBT conquistano diverse diocesi cattoliche in Inghilterra” Il Blog di Sabino Paciolla 6.11.2019 https://www.sabinopaciolla.com/le-messe-per-lorgoglio-lgbt-conquistano-diverse-diocesi-cattoliche-in-inghilterra/

[705]Aldo Maria Valli “Berrette rosse al merito bergogliano.” https://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/berrette-rosse-al-merito-bergogliano/

[706]Cfr. T. Forcades “Siamo tutti diversi. Per una teologia queer.” Cap. VI.  Prima edizione digitale 2017 © 2016 Lit Edizioni Srl Castelvecchi. Edizione del Kindle. Aldo Maria Valli “Berrette rosse al merito bergogliano.” https://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/berrette-rosse-al-merito-bergogliano/; Gionata.org “Teresa Forcades: “l’atto sessuale omosessuale deve essere valutato con gli stessi parametri di quello eterosessuale”” 28.6.2017 www.gionata.org https://www.gionata.org/teresa-forcades-latto-sessuale-omosessuale-deve-essere-valutato-con-gli-stessi-parametri-di-quello-eterosessuale/

[707]Corrispondenza Romana “Papa Francesco apre le porte alla “teologia queer”?” Corrispondenza Romana 3.2.2018  https://www.corrispondenzaromana.it/papa-francesco-apre-le-porte-alla-teologia-queer/ ; M. Mariani “Suor Teresa Forcades: “Si può essere cattolici e omosessuali”.” VIDEO” 2.2.2018 www.reggionline.com https://www.reggionline.com/suor-teresa-forcades-si-puo-cattolici-omosessuali-video/

[708] Congregazione per la Dottrina della Fede “Dichiarazione sugli scritti e sull’attività di suor J. Gramick S.S.N.D. e di p. R. Nugent.” 31.5.1999  www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html

[709]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[710]M.  Tosatti “«Ok agli atti omosessuali». In Belgio è Chiesa arcobaleno” La Nuova Bussola Quotidiana  7.5.2018  http://lanuovabq.it/it/ok-agli-atti-omosessuali-in-belgio-e-chiesa-arcobaleno

[711]M.  Tosatti “«Ok agli atti omosessuali». In Belgio è Chiesa arcobaleno” La Nuova Bussola Quotidiana  7.5.2018  http://lanuovabq.it/it/ok-agli-atti-omosessuali-in-belgio-e-chiesa-arcobaleno

[712]L. Laurence “Fr. James Martin announces major pro-gay conference stacked with dissident speakers”, Lifesitenews 14.11.2019  https://www.lifesitenews.com/news/fr-martin-announces-dissident-heavy-pro-gay-conference

[713] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta” http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[714]New Ways Ministry “New Appointee to Vatican Justice and Peace Office Has Pro-Gay Record” New Ways Ministry  19.5.2015 https://www.newwaysministry.org/2015/05/19/new-appointee-to-vatican-justice-and-peace-office-has-pro-gay-record/

[715] F. De Bernardo  “The U.K.’s Marriage Equality Debate Heats Up”, New Ways Ministry 11.3.2012 https://www.newwaysministry.org/2012/03/11/the-u-k-s-marriage-equality-debate-heats-up/ ; Rorate Caeli “Great Thinkers of the Order of Friars Preachers”  https://rorate-caeli.blogspot.com/2012/03/great-thinkers-of-order-of-friars.html

[716] P. Serafino M. Lanzetta “Diabolicamente: perversioni in nome dell’Eucarestia.” 30.1.2023 https://www.youtube.com/watch?v=zrTNbr0-SWQ&t=428s

[717] https://ilblogdienzobianchi.it/blog-detail/post/137367/affettivita-e-eucaristia#!

[718] P. Serafino M. Lanzetta “Diabolicamente: perversioni in nome dell’Eucarestia.” 30.1.2023 https://www.youtube.com/watch?v=zrTNbr0-SWQ&t=428s

[719] P. Serafino M. Lanzetta “Diabolicamente: perversioni in nome dell’Eucarestia.” 30.1.2023 https://www.youtube.com/watch?v=zrTNbr0-SWQ&t=428s

[720] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta.” http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[721] L. Moia “Nuovo Istituto Giovanni Paolo II, ecco le cattedre e i docenti” Avvenire, Avvenire 11 settembre 2019  https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/nomine-istituto-giovanni-paolo-ii

[722]Tempi.it “Che cosa è a rischio davvero nello scontro sull’Istituto Giovanni Paolo II”, Tempi https://www.tempi.it/che-cosa-e-a-rischio-davvero-nello-scontro-sullistituto-giovanni-paolo-ii/

[723] M. Tosatti “Papa, Messa: Star gay lettore.” 28.9.2015 www.lastampa.it https://www.lastampa.it/blogs/2015/09/28/news/papa-messa-star-gay-lettore-1.37276412/

[724] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta”, Chiesa e post Concilio 4.2019   http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[725] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta”, Chiesa e post Concilio 4.2019  http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[726]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[727] ““La Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità” (1 Tim 3, 15) Dichiarazione sulle verità riguardanti alcuni degli errori più comuni nella vita della Chiesa nel nostro tempo” 10.6.2019 https://www.corrispondenzaromana.it/nota-esplicativa-alla-dichiarazione-sulle-verita-riguardanti-alcuni-degli-errori-piu-comuni-nella-vita-della-chiesa-nel-nostro-tempo-nel-nostro-tempo-la-chiesa-sta-vivendo-una-del/

[728]Walt Heyer “Io ex transgender, dalla mia esperienza, vi spiego i danni della “transizione chirurgica”” Il blog di Sabino Paciolla 11.8.2019  https://www.sabinopaciolla.com/io-ex-transgender-dalla-mia-esperienza-vi-spiego-i-danni-della-transizione-chirurgica/

[729]J. H. Westen  “Papa Francesco sostiene la ‘Suora del Trans’ pro-LGBT, causando confusione” Il blog di Sabino Paciolla 26.8.2020 https://www.sabinopaciolla.com/papa-francesco-sostiene-la-suora-del-trans-pro-lgbt-causando-confusione/

[730] https://twitter.com/JamesMartinSJ/status/1295699788709625856

[731] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[732] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[733] http://www.vatican.va/content/vatican/it/search.html?q=omosessualit%C3%A0&from=&to=&in=all&sorting=latest  … http://www.vatican.va/content/vatican/it/search.html?q=omosessuali

[734]Formiche.net  “Chi è Nunzio Galantino, il nuovo segretario generale della Cei nominato da Bergoglio” Formiche.net 30.12.2013  https://formiche.net/2013/12/chi-nunzio-galantino-il-nuovo-segretario-generale-nominato-bergoglio/

[735]M. Matzuzzi “La svolta di Galantino per la Cei: archiviare l’era Ruini.” Formiche.net 12.5.2014 https://gazzettadelsud.it/articoli/archivio/2014/05/12/mons-galantino-basta-tabusu-gay-e-preti-sposati-5732519e-832b-4bd1-b98d-461bc5ed194e/

[736]S. Fontana “Esortazione o rivoluzione?: Tutti i problemi di Amoris Laetitia” Fede e Cultura 2019 ed. Kindle, p. 86.

[737]La Nuova Bussola Quotidiana “Cardinal Marx apre alle benedizioni delle coppie gay”, La Nuova Bussola Quotidiana del 6-2-2018 http://www.lanuovabq.it/it/cardinal-marx-apre-alle-benedizioni-delle-coppie-gay ; M. Matzuzzi “Benedizione delle coppie gay? Vescovi Usa contro la chiesa tedesca.” Il Foglio 13 febbraio 2018 https://www.ilfoglio.it/chiesa/2018/02/13/news/benedizione-delle-coppie-gay-vescovi-usa-contro-la-chiesa-tedesca-178491/

[738]Cfr. M. Matzuzzi “Benedizione delle coppie gay? Vescovi Usa contro la chiesa tedesca.” Il Foglio 11 febbraio 2018 https://www.ilfoglio.it/chiesa/2018/02/13/news/benedizione-delle-coppie-gay-vescovi-usa-contro-la-chiesa-tedesca-178491/

[739] La Nuova Bussola Quotidiana “Cardinal Marx apre alle benedizioni delle coppie gay”, La Nuova Bussola Quotidiana del 6-2-2018 http://www.lanuovabq.it/it/cardinal-marx-apre-alle-benedizioni-delle-coppie-gay

[740]La Nuova Bussola Quotidiana “Chaput risponde al cardinale Marx sulle benedizioni alle coppie gay”, La Nuova Bussola Quotidiana , 8-2-2018  http://www.lanuovabq.it/it/chaput-risponde-al-cardinale-marx-sulle-benedizioni-alle-coppie-gay

[741]Lorenzo Bertocchi “Benedizioni “omoeretiche”, stop al cardinale sacrilego”, La Nuova Bussola Quotidiana 10-02-2018 http://www.lanuovabq.it/it/benedizioni-omoeretiche-stop-al-cardinale-sacrilego

[742]M. Tosatti “Benedizioni gay, alta tensione tra cardinali”, La Nuova Bussola Quotidiana 16-2-2018 http://www.lanuovabq.it/it/benedizioni-gay-alta-tensione-tra-cardinali

[743]Annarosa Rossetto“Arcivescovo australiano tace su proposta di “rito di benedizione” per le coppie omosessuali e per quelle di divorziati risposati.” Blog di Sabino Paciolla 19.10.2019 https://www.sabinopaciolla.com/arcivescovo-australiano-tace-su-proposta-di-rito-di-benedizione-per-le-coppie-omosessuali-e-per-quelle-di-divorziati-risposati/

[744]Annarosa Rossetto“Diocesi austriaca conferma che un sacerdote cattolico ha celebrato una liturgia per l’unione civile tra due donne” Blog di Sabino paciolla  14.11.2019  https://www.sabinopaciolla.com/diocesi-austriaca-conferma-che-un-sacerdote-cattolico-ha-celebrato-una-liturgia-per-lunione-civile-tra-due-donne/

[745]Giovanni Paolo II “Familiaris Consortio” n. 84  www.vatican.va  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_19811122_familiaris-consortio.html

[746]Congregazione per la Dottrina della Fede, “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” (3 giugno 2003), n. 11: AAS 96 (2004), 48. www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[747]Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” 15.03.2021, www.vatican.va , https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/0157/00330.html

[748]Cfr. S. Paciolla “Benedizioni coppie omosessuali: Il Vaticano “discrimina le persone omosessuali e i loro progetti di vita” www.sabinopaciolla.com 24.3.2021
https://www.sabinopaciolla.com/benedizioni-coppie-omosessuali-il-vaticano-discrimina-le-persone-omosessuali-e-i-loro-progetti-di-vita/  ;  M. Tosatti “Austria. 350 Preti: “Continueremo a Benedire le Coppie Omosessuali” Stilum Curiae 17.3.2021 https://www.marcotosatti.com/2021/03/17/austria-350-preti-continueremo-a-benedire-le-coppie-omosessuali/

[749]Cfr. S. Paciolla “Benedizioni coppie omosessuali: Il Vaticano “discrimina le persone omosessuali e i loro progetti di vita” www.sabinopaciolla.com 24.3.2021
https://www.sabinopaciolla.com/benedizioni-coppie-omosessuali-il-vaticano-discrimina-le-persone-omosessuali-e-i-loro-progetti-di-vita/ ;  M. Tosatti “Austria. 350 Preti: “Continueremo a Benedire le Coppie Omosessuali” Stilum Curiae 17.3.2021 Austria. 350 Preti: “Continueremo a Benedire le Coppie Omosessuali”. 17.3.2021  www.marcotosatti.com https://www.marcotosatti.com/2021/03/17/austria-350-preti-continueremo-a-benedire-le-coppie-omosessuali/

[750]L. Grotti “La benedizione delle coppie gay può portare la Chiesa tedesca allo «scisma»”, www.tempi.it , 7.5.2021  https://www.tempi.it/benedizione-coppie-gay-chiesa-germania-papa-scisma/ ; ilfattoquotidiano.it “Centinaia di sacerdoti tedeschi benedicono coppie gay: la protesta contro il Vaticano” www.ilfattoquotidiano.it, 10.5.2021 https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/10/centinaia-di-sacerdoti-tedeschi-benedicono-coppie-gay-la-protesta-contro-il-vaticano/6193306/

[751] L. Scrosati “Lo scisma tedesco si allarga: comunione ai protestanti.” 23.5.2021 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/lo-scisma-tedesco-si-allarga-comunione-ai-protestanti;  CNA Deutsch “Interkommunion beim Ökumenischen Kirchentag.” 21.5.2021 de.catholicnewsagency.com https://de.catholicnewsagency.com/news/8465/interkommunion-beim-okumenischen-kirchentag

[752] Ansa.it “Vaticano: vescovo Anversa, ‘chiedo scusa alle coppie gay’” 19.3.2021 www.ansa.it https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/03/19/vaticano-vescovo-anversa-chiedo-scusa-alle-coppie-gay_d0bb65a4-c719-48fc-8735-0fef2a884035.html

[753] David McLoone “Cardinal opposes Church’s ban on blessing same-sex unions: ‘I was not happy about the declaration’.” 25.3. 2021 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-opposes-churchs-ban-on-blessing-same-sex-unions-i-was-not-happy-about-the-declaration?utm_source=top_news&utm_campaign=standard

[754] Cfr. David McLoone “Cardinal opposes Church’s ban on blessing same-sex unions: ‘I was not happy about the declaration’.” 25.3. 2021 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-opposes-churchs-ban-on-blessing-same-sex-unions-i-was-not-happy-about-the-declaration?utm_source=top_news&utm_campaign=standard

[755] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2357.

[756]Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” 15.03.2021, www.vatican.va , https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/0157/00330.html

[757]M. Tosatti “Il cardinale di Vienna, Schönborn, ha benedetto una coppia omosessuale. Lo ha rivelato la coppia”, Stilum Curiae del 19-9-2018 https://www.marcotosatti.com/2018/09/19/il-cardinale-di-vienna-schonborn-ha-benedetto-una-coppia-omosessuale-lo-ha-rivelato-la-coppia/

[758] M. Hickson “ Cardinal Schönborn ‘blessed’ our homosexual partnership, claims prominent gay man.” Lifesitenews 19.9.2018 https://www.lifesitenews.com/blogs/cardinal-schoenborn-blessed-our-homosexual-partnership-claims-prominent-gay  ; https://gloria.tv/post/uEGEMg71hZiQ3sC2YBfTHBymp

[759]A. Rossetto “Diocesi austriaca conferma che un sacerdote cattolico ha celebrato una liturgia per l’unione civile tra due donne” Blog di Sabino Paciolla 14.11.2019  https://www.sabinopaciolla.com/diocesi-austriaca-conferma-che-un-sacerdote-cattolico-ha-celebrato-una-liturgia-per-lunione-civile-tra-due-donne/

[760]Il Timone, “I vescovi austriaci propongono la benedizione ufficiale per le coppie gay.” Il Timone, 28.5.2020  http://www.iltimone.org/news-timone/vescovi-austriaci-propongono-la-benedizione-ufficiale-le-coppie-gay/

[761]M. Hickson, “After meeting with Pope Francis, the head of German bishops says pontiff invited them to help the Church” , www.lifesitenews.com ,24.6.2021 , https://www.lifesitenews.com/blogs/after-meeting-with-pope-francis-the-head-of-german-bishops-says-pontiff-invited-them-to-help-the-church

[762]Salvatore Cernuzio “ Dal Papa il vescovo Bätzing: la Chiesa in Germania non percorrerà “strade speciali”” www.vaticannews.va, 24.6.2021 https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-06/papa-udienza-batzing-presidente-conferenza-episcopale-tedesca.html

[763] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[764] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[765]“L’interview de Daniel Duigou” Konbini News https://www.youtube.com/watch?v=Cvon-isyHrY   ;“Sacerdote francese: papa Francesco mi ha permesso di benedire coppie gay”  https://gloria.tv/post/2Cj6raP9uSpXBgZD9zZbMGFe4

[766] Ingrid Colanicchia “Papa Francesco abbraccia il «fratello» Gaillot, vescovo che sfidò il magistero” Adista 2.9.2015  https://www.adista.it/articolo/55372

[767] Franca Giansoldati “Vaticano, match tra Papa e vescovi tedeschi finisce in pareggio: la rivoluzione per donne prete e coppie gay in Germania continua” 19.11.2022 www.ilgazzettino.it  https://www.ilgazzettino.it/italia/primopiano/gay_omosessualita_lgbt_gender_papa_francesco_chiesa_tedesca_vescovi_germania_donne_prete_celibato-7062849.html ;Redazione ANSA “Vescovi tedeschi, benedire coppie gay? ‘noi continueremo’”. 29.11.2022  www.ansa.it https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2022/11/19/vescovi-tedeschi-benedire-coppie-gay-noi-continueremo_8915eb8d-21bb-499f-9bf7-184773409163.html

[768] Conferenza Episcopale del Belgio “Homoseksuele personen pastoraal nabij zijn.” 20.9.2022  https://www.cathobel.be/wp-content/uploads/2022/09/20220920-PB-Aanspreekpunt-Bijlage-1.pdf

[769] Conferenza Episcopale del Belgio “Homoseksuele personen pastoraal nabij zijn.” 20.9.2022  https://www.cathobel.be/wp-content/uploads/2022/09/20220920-PB-Aanspreekpunt-Bijlage-1.pdf

[770] Conferenza Episcopale del Belgio “Homoseksuele personen pastoraal nabij zijn.” 20.9.2022  https://www.cathobel.be/wp-content/uploads/2022/09/20220920-PB-Aanspreekpunt-Bijlage-1.pdf

[771] Nicole Winfield and Samuel Petrequin “Belgian bishops propose prayer for gay couples, not marriage”  September 20, 2022, abcnews.go.com,  https://abcnews.go.com/International/wireStory/belgian-bishops-propose-prayer-gay-couples-marriage-90204614

[772] A. Gagliarducci “I vescovi del Belgio in ad limina: pastorale degli omosessuali, diaconato femminile.” 29 novembre, 2022 www.acistampa.com https://www.acistampa.com/story/i-vescovi-del-belgio-in-ad-limina-pastorale-degli-omosessuali-diaconato-femminile-21245

[773] S. Paciolla “Il direttore dell’Istituto Giovanni Paolo II: Le coppie dello stesso sesso non dovrebbero essere “private della benedizione di Dio”.” 23.11.2022 www.sabinopaciolla.com  https://www.sabinopaciolla.com/il-direttore-dellistituto-giovanni-paolo-ii-le-coppie-dello-stesso-sesso-non-dovrebbero-essere-private-della-benedizione-di-dio/; Clémence Houdaille “No one can be denied a blessing, says top family official in Rome 18.11.2022 https://international.la-croix.com/news/religion/no-one-can-be-denied-a-blessing-says-top-family-official-in-rome/16925

[774]Mons. C. M. Viganò “Viganò. La “Benedizione” di Coppie Omosessuali in Belgio è Eresia.”  21.9.2022 www.marcotosatti.com https://www.marcotosatti.com/2022/09/21/vigano-la-benedizione-di-coppie-omosessuali-in-belgio-e-eresia/

[775] C. Esteban, “Munilla recuerda a sus colegas belgas que la Iglesia no tiene autoridad para bendecir parejas gays” 23 septiembre, 2022 infovaticana.com https://infovaticana.com/2022/09/23/munilla-recuerda-a-sus-colegas-belgas-que-la-iglesia-no-tiene-autoridad-para-bendecir-parejas-gays/

[776]  W. J. Eijk “Eijk: benedizione coppie gay, i vescovi fiamminghi vanno fermati.” 27.9.2022 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/eijk-benedizione-coppie-gay-i-vescovi-fiamminghi-vanno-fermati

[777]  W. J. Eijk “Eijk: benedizione coppie gay, i vescovi fiamminghi vanno fermati.” 27.9.2022 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/eijk-benedizione-coppie-gay-i-vescovi-fiamminghi-vanno-fermati

[778] W. J. Eijk “Lettera del Card. Willem Eijk. «Il Papa non può ammettere l’intercomunione»” 9 maggio 2018  https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/05/lettera-del-card-willem-eijk-il-papa.html

[779] Robert Moynihan “Letter #113, 2022, Monday, September 26: Arinze” 26.9.2022 ”https://insidethevatican.com/news/newsflash/letter-113-2022-monday-september-26-arinze/

[780]  G. L. Mueller “El cardenal Müller corrige a los obispos flamencos: «Engañan a las personas confiadas a su cuidado pastoral»” 23.9.2022 infovaticana.com https://infovaticana.com/2022/09/23/el-cardenal-Müller-corrige-a-los-obispos-flamencos-enganan-a-las-personas-confiadas-a-su-cuidado-pastoral/

[781]M. Hickson “Cdl. Müller urges Catholics to ‘stay firm in the truth’ as ‘LGBT lunacy’ takes over the Church” 17. 10.2022 https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-Müller-urges-catholics-to-stay-firm-in-the-truth-as-lgbt-lunacy-takes-over-the-church/?utm_source=telegram

[782] Chiesa e post concilio “Appello al Vaticano di sette vescovi tedeschi guidati dal Cardinale di Colonia contro l’intercomunione.” 4.4.2018 chiesaepostconcilio.blogspot.com  https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/04/appello-al-vaticano-di-sette-vescovi.html

[783] S. Paciolla “Card. Müller: “Una ‘benedizione’ fittizia di coppie dello stesso sesso non è solo una bestemmia contro il Creatore del mondo e dell’umanità, ma anche un grave peccato contro la salvezza delle persone interessate”  www.sabinopaciolla.com 30.9.2023 https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-una-benedizione-fittizia-di-coppie-dello-stesso-sesso-non-e-solo-una-bestemmia-contro-il-creatore-del-mondo-e-dellumanita-ma-anche-un-grave-peccato-contro-la-salvezza-delle-pers/

[784] Lothar C. Rilinger „Grenzen der päpstlichen Macht“ kath.net  https://kath.net/news/80010

[785] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[786] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[787]La Nuova Bussola Quotidiana “Cardinal Marx apre alle benedizioni delle coppie gay”, La Nuova Bussola Quotidiana del 6-2-2018 http://www.lanuovabq.it/it/cardinal-marx-apre-alle-benedizioni-delle-coppie-gay

[788] Andrea Monda e R. Cetera “Una Chiesa povera una Chiesa viva” https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-10/quo-244/una-chiesa-povera-una-chiesa-viva.html

[789] David McLoone “Cardinal opposes Church’s ban on blessing same-sex unions: ‘I was not happy about the declaration’.” 25.3. 2021 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/cardinal-opposes-churchs-ban-on-blessing-same-sex-unions-i-was-not-happy-about-the-declaration?utm_source=top_news&utm_campaign=standard

[790] FSSPX.NEWS “Belgique : François aurait approuvé la bénédiction des couples homosexuels” 17.10.2022 https://fsspx.news/fr/news-events/news/belgique-francois-aurait-approuve-la-benediction-des-couples-homosexuels-77372

[791] Loup Besmond de Senneville (à Rome) “« Bénédiction » des couples homosexuels, les évêques flamands avaient préparé le terrain à Rome,” 13.10.2022, www.la-croix.com, https://www.la-croix.com/Religion/Benediction-couples-homosexuels-eveques-flamands-avaient-prepare-terrain-Rome-2022-10-13-1201237610

[792] FSSPX.NEWS “Belgique : François aurait approuvé la bénédiction des couples homosexuels” 17.10.2022 https://fsspx.news/fr/news-events/news/belgique-francois-aurait-approuve-la-benediction-des-couples-homosexuels-77372

[793] Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” 15.03.2021, www.vatican.va , https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/0157/00330.html

[794] FSSPX.NEWS “Belgio: il Papa ha accettato la benedizione delle coppie dello stesso sesso” http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV4969_FSSPX_Papa_accetta_benedizione_coppie_omosessuali.html

[795] Roland Müller und Björn Odendahl “ Bonny: Unsere Segnungen für Homosexuelle sind auf Linie mit dem Papst.” 30.09.2022 www.katholisch.de,  https://www.katholisch.de/artikel/41265-bonny-unsere-segnungen-fuer-homosexuelle-sind-auf-linie-mit-dem-papst ; Jesús Bastante “Johan Bonny: “Nuestras directrices para la bendición de parejas homosexuales están en línea con Francisco”” 30.9.2022 www.religiondigital.org  https://www.religiondigital.org/mundo/Johan-Bonny-homosexuales-Francisco-bendicion-obispo-amberes-belgica-alemania-camino-sinodal_0_2492150765.html

[796] Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” 15.03.2021, www.vatican.va , https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/0157/00330.html

[797] S. Magister “La squadra di Francesco al comando della Chiesa. Tutta di gesuiti” 31.10.2022 magister.blogautore.espresso.repubblica.it https://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2022/10/31/la-squadra-di-francesco-al-comando-della-chiesa-tutta-di-gesuiti/

[798] M. Haynes “Archbishop Fernández hints at openness to same-sex ‘blessings’ if they don’t ‘feed confusion’” 5.7.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-fernandez-hints-at-openness-to-same-sex-blessings-if-they-dont-feed-confusion/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa  ;  S. Paciolla “L’arcivescovo Fernández: OK alle “benedizioni” per le coppie omosessuali se non “alimentano la confusione”. 6.7.2023 https://www.sabinopaciolla.com/larcivescovo-fernandez-ok-alle-benedizioni-per-le-coppie-omosessuali-se-non-alimentano-la-confusione/

[799] M. Haynes “Archbishop Fernández hints at openness to same-sex ‘blessings’ if they don’t ‘feed confusion’” 5.7.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-fernandez-hints-at-openness-to-same-sex-blessings-if-they-dont-feed-confusion/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa  ;  S. Paciolla “L’arcivescovo Fernández: OK alle “benedizioni” per le coppie omosessuali se non “alimentano la confusione”. 6.7.2023 https://www.sabinopaciolla.com/larcivescovo-fernandez-ok-alle-benedizioni-per-le-coppie-omosessuali-se-non-alimentano-la-confusione/

[800] Dicastero per la Dottrina della Fede “ “Dubia” di due Cardinali (10 luglio 2023) e “Respuestas” del S. Padre “a los Dubia propuestos por dos Cardenales” (11 luglio 2023)” https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_risposta-dubia-2023.pdf

[801] AA. VV. “Cari fratelli e sorelle in Cristo…., la lettera dei 5 cardinali” https://lanuovabq.it/it/cari-fratelli-e-sorelle-in-cristo-la-lettera-dei-5-cardinali

[802] “Vatican News “Il Papa risponde ai dubia.” 2.10.2023 (ore 16) www.vaticannews.va  https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-10/papa-francesco-risponde-ai-dubia-di-cinque-cardinali.html

[803] Dicastero per la Dottrina della Fede “ “Dubia” di due Cardinali (10 luglio 2023) e “Respuestas” del S. Padre “a los Dubia propuestos por dos Cardenales” (11 luglio 2023)” https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_risposta-dubia-2023.pdf

[804] R. Cascioli “Le risposte del papa ai dubia. Una clamorosa mistificazione”. 2.10.2023  https://lanuovabq.it/it/le-risposte-del-papa-ai-dubia-una-clamorosa-mistificazione

[805] AA. VV. “Cari fratelli e sorelle in Cristo…., la lettera dei 5 cardinali” https://lanuovabq.it/it/cari-fratelli-e-sorelle-in-cristo-la-lettera-dei-5-cardinali

[806] M. Hickson “Bishop Schneider joins Cardinal Müller, calls new dubia ‘highly urgent and meritorious’”  3.10.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-schneider-joins-cardinal-Müller-calls-new-dubia-highly-urgent-and-meritorious/?utm_source=latest_news&utm_campaign=usa&fbclid=IwAR3gF9Tc7k8zLdxHzfnZXpll83YYBOioMeApauiR0Y6X8_8pr7y6zlWOc1c ; M. Hickson “Cardinal Müller endorses cardinals’ dubia on the Synod on Synodality.” 2.10.2023,  www.lifesitenews.com   https://www.lifesitenews.com/blogs/cardinal-muller-endorses-cardinals-dubia-on-the-synod-on-synodality/

[807] In una intervista l’allora mons. Fernandez aveva affermato: “When we speak of obedience to the magisterium, this is understood in at least two senses, which are inseparable and equally important. One is the more static sense, of a “deposit of faith,” which we must guard and preserve unscathed. But on the other hand, there is a particular charism for this safeguarding, a unique charism, which the Lord has given only to Peter and his successors.  In this case, we are not talking about a deposit, but about a living and active gift, which is at work in the person of the Holy Father. I do not have this charism, nor do you, nor does Cardinal Burke. Today only Pope Francis has it. Now, if you tell me that some bishops have a special gift of the Holy Spirit to judge the doctrine of the Holy Father, we will enter into a vicious circle (where anyone can claim to have the true doctrine) and that would be heresy and schism.” E. Pentin “Exclusive: Archbishop Fernandez Warns Against Bishops Who Think They Can Judge ‘Doctrine of the Holy Father’.” 11.9.2023 www.ncregister.com https://www.ncregister.com/interview/exclusive-archbishop-fernandez-warns-against-bishops-who-think-they-can-judge-doctrine-of-the-holy-father

[808] M. Hickson “Cardinal Müller endorses cardinals’ dubia on the Synod on Synodality.” 2.10.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/blogs/cardinal-Müller-endorses-cardinals-dubia-on-the-synod-on-synodality/

[809] In una intervista l’allora mons. Fernandez aveva affermato: “When we speak of obedience to the magisterium, this is understood in at least two senses, which are inseparable and equally important. One is the more static sense, of a “deposit of faith,” which we must guard and preserve unscathed. But on the other hand, there is a particular charism for this safeguarding, a unique charism, which the Lord has given only to Peter and his successors.  In this case, we are not talking about a deposit, but about a living and active gift, which is at work in the person of the Holy Father. I do not have this charism, nor do you, nor does Cardinal Burke. Today only Pope Francis has it. Now, if you tell me that some bishops have a special gift of the Holy Spirit to judge the doctrine of the Holy Father, we will enter into a vicious circle (where anyone can claim to have the true doctrine) and that would be heresy and schism.” E. Pentin “Exclusive: Archbishop Fernandez Warns Against Bishops Who Think They Can Judge ‘Doctrine of the Holy Father’.” 11.9.2023 www.ncregister.com https://www.ncregister.com/interview/exclusive-archbishop-fernandez-warns-against-bishops-who-think-they-can-judge-doctrine-of-the-holy-father

[810] M. Hickson “Bishop Schneider joins Cardinal Müller, calls new dubia ‘highly urgent and meritorious’.”3.10.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-schneider-joins-cardinal-Müller-calls-new-dubia-highly-urgent-and-meritorious/?utm_source=latest_news&utm_campaign=usa&fbclid=IwAR3gF9Tc7k8zLdxHzfnZXpll83YYBOioMeApauiR0Y6X8_8pr7y6zlWOc1c

[811] L. Scrosati “Burke e Müller: “Lo Spirito Santo non può contraddirsi” 7.10.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/burke-e-mueller-lo-spirito-santo-non-puo-contraddirsi?fbclid=IwAR3DTOxSmpILfHyroTmNrAv6c4M9KD2x6af8WvrRq7AsZG41zO9W6_9Cw7Y

[812] M. Hickson “Bishop Schneider joins Cardinal Müller, calls new dubia ‘highly urgent and meritorious’.”3.10.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-schneider-joins-cardinal-Müller-calls-new-dubia-highly-urgent-and-meritorious/?utm_source=latest_news&utm_campaign=usa&fbclid=IwAR3gF9Tc7k8zLdxHzfnZXpll83YYBOioMeApauiR0Y6X8_8pr7y6zlWOc1c

[813] L. Scrosati “Burke e Müller: “Lo Spirito Santo non può contraddirsi” 7.10.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/burke-e-mueller-lo-spirito-santo-non-puo-contraddirsi?fbclid=IwAR3DTOxSmpILfHyroTmNrAv6c4M9KD2x6af8WvrRq7AsZG41zO9W6_9Cw7Y

[814] L. Scrosati “Burke e Müller: “Lo Spirito Santo non può contraddirsi” 7.10.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/burke-e-mueller-lo-spirito-santo-non-puo-contraddirsi?fbclid=IwAR3DTOxSmpILfHyroTmNrAv6c4M9KD2x6af8WvrRq7AsZG41zO9W6_9Cw7Y

[815] Cardinal J. Zen “Cardinal Zen Talks Dubia and Synodality in Advent.” 12.12.2023 onepeterfive.com https://onepeterfive.com/cardinal-zen-talks-dubia-and-synodality-in-advent/

[816] Jonathan Liedl “Vatican Releases Pope Francis’ Responses to Pre-Synod ‘Dubia,’ Criticizes Cardinals.” 2.10.2023  https://www.ncregister.com/cna/vatican-releases-pope-francis-responses-to-pre-synod-dubia-criticizes-cardinals

[817] Dicastero per la Dottrina della Fede “ “Dubia” di due Cardinali (10 luglio 2023) e “Respuestas” del S. Padre “a los Dubia propuestos por dos Cardenales” (11 luglio 2023)” https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_risposta-dubia-2023.pdf

[818] Dicastero per la Dottrina della Fede “ “Dubia” di due Cardinali (10 luglio 2023) e “Respuestas” del S. Padre “a los Dubia propuestos por dos Cardenales” (11 luglio 2023)”  https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_risposta-dubia-2023.pdf

[819] AA.VV. “Santità, la risposta non chiarisce. Riformuliamo i Dubia.” 2.10.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/santita-la-risposta-non-chiarisce-riformuliamo-i-dubia

[820] Cardinale Zen “Analisi delle risposte date ai cinque dubia così come formulate.” https://oldyosef.hkdavc.com/?p=1942

[821] L. Scrosati “Burke e Müller: “Lo Spirito Santo non può contraddirsi”7.10.2023  lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/burke-e-mueller-lo-spirito-santo-non-puo-contraddirsi?fbclid=IwAR3DTOxSmpILfHyroTmNrAv6c4M9KD2x6af8WvrRq7AsZG41zO9W6_9Cw7Y

[822] L. Scrosati “Burke e Müller: “Lo Spirito Santo non può contraddirsi” 7.10.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/burke-e-mueller-lo-spirito-santo-non-puo-contraddirsi?fbclid=IwAR3DTOxSmpILfHyroTmNrAv6c4M9KD2x6af8WvrRq7AsZG41zO9W6_9Cw7Y

[823] M. Hickson “Cardinal Müller endorses cardinals’ dubia on the Synod on Synodality.” 2.10.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/blogs/cardinal-Müller-endorses-cardinals-dubia-on-the-synod-on-synodality/

[824]Congregazione per la Dottrina della Fede “Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso,” 15.03.2021, www.vatican.va , https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/03/15/0157/00330.html

[825] G. L. Müller “Card. Müller: Il Papa perderebbe automaticamente il suo ufficio se insegnasse eresie.” 28.10.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-il-papa-perderebbe-automaticamente-il-suo-ufficio-se-insegnasse-eresie/

[826] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[827] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[828] Dichiarazione “Fiducia supplicans” sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede, 18.12.2023

[829] Congregatio pro Doctrina Fidei, «Responsum» ad «dubium» de benedictione unionem personarum eiusdem sexus et Nota esplicativa, AAS 113 (2021), 431-434.

[830] Francesco, Respuestas a los Dubia propuestos por dos Cardenales (11 luglio 2023)

[831] Francesco, Respuestas a los Dubia propuestos por dos Cardenales, ad dubium 2, d

[832] Francesco, Esort. Ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013), n. 94, AAS 105 (2013), 1060.

[833] Francesco, Respuestas a los Dubia propuestos por dos Cardenales, ad dubium 2, e

[834] Francesco, Catechesi sulla preghiera: la benedizione (2 dicembre 2020), L’Osservatore Romano, 2 dicembre 2020, p. 8

[835] M. Haynes “Fr. James Martin announces he will bless his ‘friends in same-sex unions’ after Pope’s new text.” 18.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/fr-james-martin-announces-he-will-bless-his-friends-in-same-sex-unions-after-popes-new-text/?utm_source=most_recent&utm_campaign=usa

[836] A. Wailzer “Heterodox German bishops laud new Vatican document on gay ‘blessings’ as a ‘real Christmas present’.” 18.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/heterodox-german-bishops-laud-new-vatican-document-on-gay-blessings-as-a-real-christmas-present/

[837] L. Scrosati “Benedizioni gay, i vescovi si ribellano: è guerra delle pastorali.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/benedizioni-gay-i-vescovi-si-ribellano-e-guerra-delle-pastorali; A. Wailzer “Austrian archbishop changes tune on mandatory ‘blessings’ for homosexual couples” 20.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/austrian-archbishop-changes-tune-on-mandatory-blessings-for-homosexual-couples/?utm_source=popular; M. Haynes “Most American bishops are going along with Pope Francis’ ‘blessings’ for homosexual couples.” 19.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/analysis/most-american-bishops-are-going-along-with-pope-francis-blessings-for-homosexual-couples/

[838]R. Buttiglione “Benedizioni, uno sviluppo pastorale ancorato nella tradizione”. 20.12.2023  www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2023-12/buttiglione-dichiarazione-dottrina-di-fede-fiducia-supplicans.html

[839] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[840]M. Hickson “Cdl. Müller urges Catholics to ‘stay firm in the truth’ as ‘LGBT lunacy’ takes over the Church” 17. 10.2022 https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-Müller-urges-catholics-to-stay-firm-in-the-truth-as-lgbt-lunacy-takes-over-the-church/?utm_source=telegram

[841] Chiesa e post concilio “Appello al Vaticano di sette vescovi tedeschi guidati dal Cardinale di Colonia contro l’intercomunione.” 4.4.2018 chiesaepostconcilio.blogspot.com  https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/04/appello-al-vaticano-di-sette-vescovi.html

[842] S. Paciolla “Card. Müller: “Una ‘benedizione’ fittizia di coppie dello stesso sesso non è solo una bestemmia contro il Creatore del mondo e dell’umanità, ma anche un grave peccato contro la salvezza delle persone interessate”  www.sabinopaciolla.com 30.9.2023 https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-una-benedizione-fittizia-di-coppie-dello-stesso-sesso-non-e-solo-una-bestemmia-contro-il-creatore-del-mondo-e-dellumanita-ma-anche-un-grave-peccato-contro-la-salvezza-delle-pers/

[843] Lothar C. Rilinger „Grenzen der päpstlichen Macht“ kath.net  https://kath.net/news/80010

[844] G. L. Müller “Card. Müller: Il Papa perderebbe automaticamente il suo ufficio se insegnasse eresie.” 28.10.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-il-papa-perderebbe-automaticamente-il-suo-ufficio-se-insegnasse-eresie/

[845] N. Spuntoni “Müller: «Neanche il Papa può decidere di benedire le coppie gay»” 3.4.2023  lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-neanche-il-papa-puo-decidere-di-benedire-le-coppie-gay

[846] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[847] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[848] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[849] Emily Mangiaracina “Malawi bishops forbid ‘blessings’ of homosexual unions amid confusion over Vatican document.” 19.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/malawi-bishops-forbid-blessings-of-homosexual-unions-amid-confusion-over-vatican-document/?utm_source=popular

[850] Louis Knuffke “Zambia bishops latest to forbid ‘blessings’ of homosexual couples.” www.lifesitenews.com 20.12.2023  https://www.lifesitenews.com/news/zambia-bishops-latest-to-forbid-blessings-of-homosexual-couples/?utm_source=featured-news&utm_campaign=catholic

[851] LifeSiteNews staff “Ukrainian patriarch says Pope Francis’ Fiducia Supplicans has ‘no legal status’ in eastern church.” 22.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/ukrainian-patriarch-says-pope-francis-fiducia-supplicans-has-no-legal-status-in-eastern-church/?utm_source=most_recent&utm_campaign=catholic

[852] Michael Haynes “Cameroon bishops ‘formally forbid all blessings of homosexual couples’”. www.lifesitenews.com 22.12.2023 https://www.lifesitenews.com/news/cameroon-bishops-formally-forbid-all-blessings-of-homosexual-couples/?utm_source=featured_news&utm_campaign=catholic

[853] Stephen Kokx “Archbishop Peta, Bishop Schneider ban ‘blessings’ of homosexual couples in Kazakhstan archdiocese.” 19.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-peta-bishop-schneider-ban-blessings-of-homosexual-couples-in-kazakhstan-archdiocese/?utm_source=most_recent&utm_campaign=catholic

[854]Konferencja Episkopatu Polski “Rzecznik Episkopatu: Deklaracja Fiducia supplicans w niczym nie zmienia dotychczasowego nauczania Kościoła.” 21.12.2023, episkopat.pl, https://episkopat.pl/rzecznik-episkopatu-deklaracja-fiducia-supplicans-w-niczym-nie-zmienia-dotychczasowego-nauczania-kosciola/

[855] Messainlatino.it “Elenco delle Conferenze episcopali contrarie a Fiducia Supplicans – In Germania tutto e permesso, ma gli africani invece devono obbedire a Fiducia Supplicans.” #fernández #francesco #fiduciasupplicans 27.12.2023 blog.messainlatino.it https://blog.messainlatino.it/2023/12/in-germania-tutto-e-permesso-ma-gli.html

[856] S. Kokx “EXCLUSIVE: Bishop Strickland urges bishops to say ‘no’ to Francis’ ‘blessings’ of homosexual couples”. 18.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-bishop-strickland-urges-bishops-to-say-no-to-francis-blessings-of-gay-couples/?utm_source=popular

[857] Cfr.  Congregatio pro Doctrina Fidei, «Responsum» ad «dubium» de benedictione unionem personarum eiusdem sexus et Nota esplicativa, AAS 113 (2021), 431-434.

[858] Andreas Wailzer: “Bishop Eleganti responds to Pope Francis: ‘A sinful practice and union cannot be blessed’” 20.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-eleganti-explains-in-response-to-new-document-why-homosexual-couples-cannot-be-blessed/?utm_source=most_recent&utm_campaign=catholic

[859] РИМСЬКО-КАТОЛИЦЬКА ЦЕРКВА В УКРАЇНІ “Єпископ Гончарук про неможливість благословення одностатевих пар.” 21.12.2023  rkc.org.ua https://rkc.org.ua/blog/2023/12/21/yepyskop-goncharuk-pro-blagoslovennya-odnostatevyh-par/

[860] LifeSiteNews “‘Diabolical ambiguity’: Dutch bishop pleads for clarity from Francis regarding homosexual ‘blessings’” 21.12.2023  https://www.lifesitenews.com/news/diabolical-ambiguity-dutch-bishop-pleads-for-clarity-from-francis-regarding-homosexual-blessings/?utm_source=most_recent&utm_campaign=usa

[861] R. Rono “Bishop Kariuki Reject Pope’s Stance On Blessing Same-Sex Couples.” 28.12.2023  www.kenyanews.go.ke https://www.kenyanews.go.ke/bishop-kariuki-reject-popes-stance-on-blessing-same-sex-couples/

[862] C. Chaput “The cost of making a mess” www.firstthings.com https://www.firstthings.com/web-exclusives/2023/12/the-cost-of-making-a-mess

[863] C. Chaput “The cost of making a mess” www.firstthings.com https://www.firstthings.com/web-exclusives/2023/12/the-cost-of-making-a-mess

[864] Mons. H. Aguer ““Fiducia Supplicans” no debe ser obedecida – Mons. Héctor Aguer” 23.12.2023 centropieper.blogspot.com https://centropieper.blogspot.com/2023/12/fiducia-supplicans-no-debe-ser.html

[865] Thomas G. Weinandy, OFM, Cap. “God’s Blessings and Magisterial Teaching.” 19.12.2023  https://www.thecatholicthing.org/2023/12/19/gods-blessings-and-magisterial-teaching/; /

[866] Thomas G. Weinandy, OFM, Cap. “God’s Blessings and Magisterial Teaching.” 19.12.2023  https://www.thecatholicthing.org/2023/12/19/gods-blessings-and-magisterial-teaching/; /

[867] LifeSiteNews “‘Scandalous’: SSPX issues statement on Vatican’s approval of same-sex ‘blessings’.” https://www.lifesitenews.com/news/scandalous-sspx-issues-statement-on-vaticans-approval-of-same-sex-blessings/?utm_source=most_recent&utm_campaign=catholic

[868] Michael Haynes “Hundreds of UK priests reject same-sex blessings as ‘inadmissible’”. 21.12.2023  www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/hundreds-of-uk-priests-reject-same-sex-blessings-as-inadmissible/?utm_source=popular

[869] S. Fontana “Dietro Fiducia supplicans c’è il nuovo paradigma di Francesco.” lanuovabq.it 28.12.2023 https://lanuovabq.it/it/dietro-fiducia-supplicans-ce-il-nuovo-paradigma-di-francesco

[870] Thomas G. Weinandy, OFM, Cap. “God’s Blessings and Magisterial Teaching.” 19.12.2023  https://www.thecatholicthing.org/2023/12/19/gods-blessings-and-magisterial-teaching/; /

[871] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[872]Commissione Teologica Internazionale “L’interpretazione dei dogmi.” 1990 www.vatican.va   http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/cti_documents/rc_cti_1989_interpretazione-dogmi_it.html

[873] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[874] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 13

[875] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[876] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 13

[877] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 13

[878] Michael Haynes “Cameroon bishops ‘formally forbid all blessings of homosexual couples’”. www.lifesitenews.com 22.12.2023 https://www.lifesitenews.com/news/cameroon-bishops-formally-forbid-all-blessings-of-homosexual-couples/?utm_source=featured_news&utm_campaign=catholic

[879] Andreas Wailzer: “Bishop Eleganti responds to Pope Francis: ‘A sinful practice and union cannot be blessed’” 20.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-eleganti-explains-in-response-to-new-document-why-homosexual-couples-cannot-be-blessed/?utm_source=most_recent&utm_campaign=catholic

[880] Cfr. J. Corbon, J. Guillet “Maledizione” in “Dizionario di teologia biblica” EDB 2021 coll. 635-640

[881] Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2002, n. 12.

[882] Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2002, n. 4.

[883] Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2002, n. 12.

[884] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[885] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme; Andreas Wailzer: “Bishop Eleganti responds to Pope Francis: ‘A sinful practice and union cannot be blessed’” 20.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-eleganti-explains-in-response-to-new-document-why-homosexual-couples-cannot-be-blessed/?utm_source=most_recent&utm_campaign=catholic

[886] Michael Haynes “Cameroon bishops ‘formally forbid all blessings of homosexual couples’”. www.lifesitenews.com 22.12.2023 https://www.lifesitenews.com/news/cameroon-bishops-formally-forbid-all-blessings-of-homosexual-couples/?utm_source=featured_news&utm_campaign=catholic

[887] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 16; Conferenza Episcopale Italiana “Benedizionale.” Libreria Editrice Vaticana 1992, Premesse Generali n.16

[888] Andreas Wailzer: “Bishop Eleganti responds to Pope Francis: ‘A sinful practice and union cannot be blessed’” 20.12.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-eleganti-explains-in-response-to-new-document-why-homosexual-couples-cannot-be-blessed/?utm_source=most_recent&utm_campaign=catholic

[889] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 13

[890] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 10-11; Conferenza Episcopale Italiana “Benedizionale.” Libreria Editrice Vaticana 1992, Premesse Generali n.10-11

[891] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 13

[892] Michael Haynes “Cameroon bishops ‘formally forbid all blessings of homosexual couples’”. www.lifesitenews.com 22.12.2023 https://www.lifesitenews.com/news/cameroon-bishops-formally-forbid-all-blessings-of-homosexual-couples/?utm_source=featured_news&utm_campaign=catholic

[893] Francesco, Respuestas a los Dubia propuestos por dos Cardenales, ad dubium 2, d.

[894] Francisco, Exhort. Ap. Evangelii gaudium (24 noviembre 2013), n. 94, AAS 105 (2013), 1060.

[895]A. Bonanata “Benedizione alle coppie gay, la levata di scudi contro il Papa. Zuppi chiarisce: “Non è all’unione”.” 23.12.2023 www.rainews.it https://www.rainews.it/articoli/2023/12/benedizione-alle-coppie-gay-la-levata-di-scudi-contro-il-papa-zuppi-chiarisce-non-e-allunione-49bcf5d5-c41c-4727-a018-d32601b4535b.html

[896] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 13

[897] Francisco, Respuestas del Santo Padre a los Dubia propuestos por dos Cardenales, ad dubium 2

[898] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[899]A. Bonanata “Benedizione alle coppie gay, la levata di scudi contro il Papa. Zuppi chiarisce: “Non è all’unione”.” 23.12.2023 www.rainews.it https://www.rainews.it/articoli/2023/12/benedizione-alle-coppie-gay-la-levata-di-scudi-contro-il-papa-zuppi-chiarisce-non-e-allunione-49bcf5d5-c41c-4727-a018-d32601b4535b.html

[900] Rituale Romanum ex decreto Sacrosancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promulgatum, De Benedictionibus, Editio typica, Praenotanda, Typis Polyglottis Vaticanis, Civitate Vaticana 1985, n. 13

[901] Congregazione per la Dottrina della Fede “Dichiarazione sugli scritti e sull’attività di suor J. Gramick S.S.N.D. e di p. R. Nugent.” 31.5.1999  www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19990531_gramick-nugent-notification_it.html

[902]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[903]Cfr. T. Forcades “Siamo tutti diversi. Per una teologia queer.” Cap. VI.  Prima edizione digitale 2017 © 2016 Lit Edizioni Srl Castelvecchi. Edizione del Kindle. Aldo Maria Valli “Berrette rosse al merito bergogliano.” https://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/berrette-rosse-al-merito-bergogliano/; Gionata.org “Teresa Forcades: “l’atto sessuale omosessuale deve essere valutato con gli stessi parametri di quello eterosessuale”” 28.6.2017 www.gionata.org https://www.gionata.org/teresa-forcades-latto-sessuale-omosessuale-deve-essere-valutato-con-gli-stessi-parametri-di-quello-eterosessuale/

[904] G. L. Müller “Müller: Le benedizioni per le coppie gay sono blasfeme.” 21.12.2023 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/mueller-le-benedizioni-per-le-coppie-gay-sono-blasfeme

[905] Dall’account Don Nicola Bux su X,  post del 19 dicembre 2023 https://twitter.com/DonNicolaBux1/status/1737095218145423405/photo/1

[906] Redaccioninfovaticana “Obispo Malawi pide perdón a los fieles que se han sentido «ofendidos» y «escandalizados» al ver la firma del Papa en Fiducia supplicans.” 28.12.2023 infovaticana.com https://infovaticana.com/2023/12/28/obispo-malawi-pide-perdon-a-los-fieles-que-se-han-sentido-ofendidos-y-escandalizados-al-ver-la-firma-del-papa-en-fiducia-supplicans/#comments

[907] A. M. Valli “Dopo “Fiducia supplicans” gli ortodossi avvertono: “Prepariamoci, i cattolici busseranno alle nostre porte” 24.12.2023 www.aldomariavalli.it https://www.aldomariavalli.it/2023/12/24/dopo-fiducia-supplicans-gli-ortodossi-avvertono-prepariamoci-i-cattolici-busseranno-alle-nostre-porte/

[908] S. Paciolla “Metropolita Hilarion: Dopo Fiducia Supplicans “non possiamo più sperare in una futura unità tra ortodossi e cattolici””. 28.12.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/metropolita-hilarion-dopo-fiducia-supplicans-non-possiamo-piu-sperare-in-una-futura-unita-tra-ortodossi-e-cattolici/

[909]Cfr. Martin Bürger “In Easter interview, German bishops’ head calls for changing Church teaching on homosexuality” Lifesite news, Apr 20, 2020 https://www.lifesitenews.com/news/in-easter-interview-german-bishops-head-calls-for-changing-church-teaching-on-homosexuality

[910]M. Hickson, “German bishops’ head: We need to speak about female ordination, ‘transport’ discussion to Rome” Lifesite news 29.5.20202 https://www.lifesitenews.com/blogs/german-bishops-head-we-need-to-speak-about-female-ordination-transport-discussion-to-rome  ; in italiano  Sabino Paciolla “Presidente vescovi tedeschi: non c’è alternativa ai cambiamenti avviati dal Sinodo in Germania (sacerdotesse, benedizione coppie gay, intercomunione).” Il Blog di Sabino Paciolla 1.6.2020 https://www.sabinopaciolla.com/presidente-vescovi-tedeschi-non-ce-alternativa-ai-cambiamenti-avviati-dal-sinodo-in-germania-sacerdotesse-benedizione-coppie-gay-intercomunione/

[911] T. Scandroglio “Hollerich e l’omosessualità, quanti errori dal cardinale.” lanuovabq.it 5.2.2022 https://lanuovabq.it/it/hollerich-e-lomosessualita-quanti-errori-dal-cardinale-1

[912] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. “Persona humana”, 8: AAS 68 (1976) 85

[913]Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. “Persona Humana. Alcune questioni di etica sessuale” n. 8 , 29.12.1975 www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html

[914]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 5  www.vatican.va 1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[915] David McLoone “Exclusive: Pro-LGBT cardinal claims Pope Francis is in ‘full agreement’ with his stance” 5.8.2022 https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-pro-lgbt-cardinal-claims-pope-francis-is-in-full-agreement-with-his-stance/

[916] R. Cascioli “LGBTQ, il cardinale Marx guida l’ultimo assalto al Catechismo.” 2.4.2022 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/lgbtq-il-cardinale-marx-guida-lultimo-assalto-al-catechismo

[917] R. Cascioli “LGBTQ, il cardinale Marx guida l’ultimo assalto al Catechismo.” 2.4.2022 https://lanuovabq.it/it/lgbtq-il-cardinale-marx-guida-lultimo-assalto-al-catechismo

[918] R. Cascioli “LGBTQ, il cardinale Marx guida l’ultimo assalto al Catechismo.” 2.4.2022 https://lanuovabq.it/it/lgbtq-il-cardinale-marx-guida-lultimo-assalto-al-catechismo

[919] fsspx.news “Secondo Mons. Bätzing, il catechismo deve essere modificato”  fsspx.news 9.3.2022 https://fsspx.news/it/news-events/news/secondo-mons-b%C3%A4tzing-il-catechismo-deve-essere-modificato-72177

[920] Andrea Monda e R. Cetera “Una Chiesa povera una Chiesa viva.” https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-10/quo-244/una-chiesa-povera-una-chiesa-viva.html

[921] Andrea Monda e R. Cetera “Una Chiesa povera una Chiesa viva.” 24.10.2022  https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-10/quo-244/una-chiesa-povera-una-chiesa-viva.html

[922] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[923] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[924] T. Scandroglio “Catechismo e pena di morte, la via per sdoganare l’omosessualità.” 25.10.2023, lanuovabq.it,https://lanuovabq.it/it/catechismo-e-pena-di-morte-la-via-per-sdoganare-lomosessualita

[925] T. Scandroglio “Catechismo e pena di morte, la via per sdoganare l’omosessualità.” 25.10.2023, lanuovabq.it,https://lanuovabq.it/it/catechismo-e-pena-di-morte-la-via-per-sdoganare-lomosessualita

[926] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2348

[927] Jack Bingham “Bishop Strickland calls for pro-homosexual Cardinal Marx to ‘officially resign’” 1.4.2022 LifeSiteNews https://www.lifesitenews.com/news/bishop-strickland-calls-for-cardinal-marx-to-officially-resign/

[928] Doug Mainwaring “Priest who ministers to same-sex attracted people urges dissident cardinals to uphold Church teaching.”  6.4.2022 www.lifesitenews.com  https://www.lifesitenews.com/news/priest-who-ministers-to-same-sex-attracted-people-urges-dissident-cardinals-to-uphold-church-teaching/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa?utm_source=telegram

[929] Cardinalis “Cardinal Arinze “È uno scandalo che un vescovo o un cardinale parli o scriva come se l’attività omosessuale fosse da approvare.” Cardinalis n. 4 2022 p. 7

[930] Cardinalis “Cardinal Arinze “È uno scandalo che un vescovo o un cardinale parli o scriva come se l’attività omosessuale fosse da approvare.” Cardinalis n. 4 2022 p. 7

[931] M. Tosatti “Il Cardinale Pell ai Vescovi Tedeschi: i 10 Comandamenti non Sono Negoziabili”. 17.3.2022 https://www.marcotosatti.com/2022/03/17/il-card-pell-ai-vescovi-tedeschi-i-10-comandamenti-non-sono-negoziabili/

[932] Il Timone “Card. Müller: «Non si deve obbedire ai vescovi eretici».” www.iltimone.org  18 Marzo 2022 https://www.iltimone.org/news-timone/non-si-deve-obbedire-ai-vescovi-eretici-il-cardinale-muller/

[933] G. L. Müller “Card. Müller: Il Papa perderebbe automaticamente il suo ufficio se insegnasse eresie.” 28.10.2023, www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-il-papa-perderebbe-automaticamente-il-suo-ufficio-se-insegnasse-eresie/

[934] Mia traduzione da Christa Pongratz-Lippitt, “Cardinal Marx: Pope Francis has pushed open the doors of the church”, National Catholic Reporter 28-10-2014    https://www.ncronline.org/blogs/ncr-today/cardinal-marx-pope-francis-has-pushed-open-doors-church

[935] G. Cardinale “Francoforte. Donne, amore, potere… la Chiesa tedesca allo specchio: al via il Sinodo.” www.avvenire.it 30.1.2020 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/cammino-sinodale-chiesa-tedesca-francoforte

[936] Papa Francesco “Lettera del s. Padre Francesco al popolo di Dio che è in Germania.” 29.6.2019   www.vatican.va https://www.vatican.va/content/francesco/it/letters/2019/documents/papa-francesco_20190629_lettera-fedeligermania.html

[937]Sabino Paciolla “Un vescovo tedesco abbandona il “Forum sinodale”: qui si parla di sessualità “polivalente”, non dell’insegnamento della Chiesa.” Il blog di Sabino Paciolla 31.5.2020 https://www.sabinopaciolla.com/un-vescovo-tedesco-abbandona-il-forum-sinodale-qui-si-parla-di-sessualita-polivalente-non-dellinsegnamento-della-chiesa/

[938]Sabino Paciolla “Papa Francesco “apprezza” il “Cammino sinodale”, dice il vescovo tedesco dopo l’udienza privata” Il blog di Sabino Paciolla 28.6.2020 https://www.sabinopaciolla.com/papa-francesco-apprezza-il-cammino-sinodale-dice-il-vescovo-tedesco-dopo-ludienza-privata/

[939]M. Hickson, “After meeting with Pope Francis, the head of German bishops says pontiff invited them to help the Church” , www.lifesitenews.com, 24.6.2021 , https://www.lifesitenews.com/blogs/after-meeting-with-pope-francis-the-head-of-german-bishops-says-pontiff-invited-them-to-help-the-church

[940]Salvatore Cernuzio “ Dal Papa il vescovo Bätzing: la Chiesa in Germania non percorrerà “strade speciali”” www.vaticannews.va, 24.6.2021 https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-06/papa-udienza-batzing-presidente-conferenza-episcopale-tedesca.html

[941] Encyclopedia Britannica “Enabling act.” www.britannica.com https://www.britannica.com/topic/Enabling-Act

[942] M. Hickson “Cdl. Müller: German synodal assembly ‘rescinds the Constitution of the Church of Divine Right’” 3.2.2020 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-mueller-german-synodal-assembly-rescinds-the-constitution-of-the-church-of-divine-right/

[943] M. Hickson “Cardinal Müller: This ‘synodal’ enterprise will not be the ‘Great Leap Forward’” 6.2.2020 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/blogs/cardinal-mueller-this-synodal-enterprise-will-not-be-the-great-leap-forward/

[944] M. Orlando “Germania, cardinali e vescovi inquieti per uno scisma.” 3.2.2020, www.ilgiornale.it, https://www.ilgiornale.it/news/mondo/germania-cardinali-e-vescovi-inquieti-scisma-potenza-1820767.html

[945] G. L. Müller “Cardinal Mueller on the New TLM Restrictions.” 19.7.2021  https://www.thecatholicthing.org/2021/07/19/cardinal-mueller-on-the-new-tlm-restrictions/

[946] G. L. Müller “Cardinal Mueller on the New TLM Restrictions.” 19.7.2021  https://www.thecatholicthing.org/2021/07/19/cardinal-mueller-on-the-new-tlm-restrictions/

[947] S. Aquila  “A Response to “Forum I” of the German Catholic Synodal Path An Open Letter to the Catholic Bishops of the World” 13.5.2021 www.catholicnewsagency.com  https://www.catholicnewsagency.com/storage/pdf/a-response-to-forum-i-of-the-german-catholic-synodal-path.pdf

[948] Gero P. Weishaupt „Tatsächlich eingetreten: Der Synodale Weg stellt sich eindeutig gegen das kirchliche Lehramt“ 7.2.2022 kath.net https://kath.net/news/77513 ; M. Galster “Si è avverato: La via sinodale tedesca si oppone in modo univoco al magistero della Chiesa. Come ci si deve comportare da cattolici se si arriva effettivamente a uno scisma?” 8.2.2022  https://www.sabinopaciolla.com/si-e-avverato-la-via-sinodale-tedesca-si-oppone-in-modo-univoco-al-magistero-della-chiesa-come-ci-si-deve-comportare-da-cattolici-se-si-arriva-effettivamente-a-uno-scisma/; www.synodalerweg.de “Dokumente, Reden und Beiträge” https://www.synodalerweg.de/dokumente-reden-und-beitraege#c6472;

[949] Vorlage des Synodalforums IV „Leben in gelingenden Beziehungen – Liebe leben in Sexualität und Partnerschaft “zur Ersten Lesung auf der Dritten Synodalversammlung (3.-5.2.2022) für den Handlungstext „Lehramtliche Neubewertung von Homosexualität“  https://www.synodalerweg.de/fileadmin/Synodalerweg/Dokumente_Reden_Beitraege/SV-III-Synodalforum-IV-Handlungstext.LehramtlicheNeubewertungVonHomosexualitaet-Lesung1.pdf, testo scaricabile dal sito: www.synodalerweg.de “Dokumente, Reden und Beiträge” https://www.synodalerweg.de/dokumente-reden-und-beitraege#c6472; si veda cfr. anche Gero P. Weishaupt „Tatsächlich eingetreten: Der Synodale Weg stellt sich eindeutig gegen das kirchliche Lehramt“ 7.2.2022 kath.net https://kath.net/news/77513 ; M. Galster “Si è avverato: La via sinodale tedesca si oppone in modo univoco al magistero della Chiesa. Come ci si deve comportare da cattolici se si arriva effettivamente a uno scisma?” 8.2.2022  https://www.sabinopaciolla.com/si-e-avverato-la-via-sinodale-tedesca-si-oppone-in-modo-univoco-al-magistero-della-chiesa-come-ci-si-deve-comportare-da-cattolici-se-si-arriva-effettivamente-a-uno-scisma/;

[950] M. Tosatti  “I Vescovi Polacchi ai Vescovi Tedeschi: Convertitevi! Tornate alla Chiesa!” 24.2.2022, www.marcotosatti.com, https://www.marcotosatti.com/2022/02/24/i-vescovi-polacchi-ai-vescovi-tedeschi-convertitevi-tornate-alla-chiesa/ ; episkopat.pl, “List braterskiej troski Przewodniczącego Episkopatu ws. niemieckiej „drogi synodalnej”” episkopat.pl, 22.2.2022, https://episkopat.pl/list-braterskiej-troski-przewodniczacego-episkopatu-ws-niemieckiej-drogi-synodalnej/

[951] M. Tosatti  “I Vescovi Polacchi ai Vescovi Tedeschi: Convertitevi! Tornate alla Chiesa!” 24.2.2022, www.marcotosatti.com, https://www.marcotosatti.com/2022/02/24/i-vescovi-polacchi-ai-vescovi-tedeschi-convertitevi-tornate-alla-chiesa/ ; episkopat.pl, “List braterskiej troski Przewodniczącego Episkopatu ws. niemieckiej „drogi synodalnej”” episkopat.pl, 22.2.2022, https://episkopat.pl/list-braterskiej-troski-przewodniczacego-episkopatu-ws-niemieckiej-drogi-synodalnej/

[952] M. Tosatti  “I Vescovi Polacchi ai Vescovi Tedeschi: Convertitevi! Tornate alla Chiesa!” 24.2.2022, www.marcotosatti.com, https://www.marcotosatti.com/2022/02/24/i-vescovi-polacchi-ai-vescovi-tedeschi-convertitevi-tornate-alla-chiesa/ ; episkopat.pl, “List braterskiej troski Przewodniczącego Episkopatu ws. niemieckiej „drogi synodalnej”” episkopat.pl, 22.2.2022, https://episkopat.pl/list-braterskiej-troski-przewodniczacego-episkopatu-ws-niemieckiej-drogi-synodalnej/

[953] M. Tosatti “Müller: le Preoccupazioni dei Vescovi Polacchi sulla Germania sono Giuste.” 25.2.2022 www.marcotosatti.com,  https://www.marcotosatti.com/2022/02/25/Müller-le-preoccupazioni-dei-vescovi-polacchi-sulla-germania-sono-giuste/

[954] M. Tosatti “Müller: le Preoccupazioni dei Vescovi Polacchi sulla Germania sono Giuste.” 25.2.2022 www.marcotosatti.com,  https://www.marcotosatti.com/2022/02/25/Müller-le-preoccupazioni-dei-vescovi-polacchi-sulla-germania-sono-giuste/

[955] M. Tosatti “Müller: le Preoccupazioni dei Vescovi Polacchi sulla Germania sono Giuste.” 25.2.2022 www.marcotosatti.com,  https://www.marcotosatti.com/2022/02/25/Müller-le-preoccupazioni-dei-vescovi-polacchi-sulla-germania-sono-giuste/

[956] M. Tosatti “Müller: le Preoccupazioni dei Vescovi Polacchi sulla Germania sono Giuste.” 25.2.2022 www.marcotosatti.com,  https://www.marcotosatti.com/2022/02/25/Müller-le-preoccupazioni-dei-vescovi-polacchi-sulla-germania-sono-giuste/

[957] Rudolf Gehrig “Nordische Bischofskonferenz ermahnt Bischof Bätzing: “Machen uns Sorgen” 10.3.2022 https://de.catholicnewsagency.com/story/nordische-bischofskonferenz-ermahnt-bischof-baetzing-machen-uns-sorgen-10314 ; Conferentia Episcopalis Scandiae  “Biskopper sender åbent brev til den tyske bispekonference” 9.3.2022  www.nordicbishopsconference.org https://www.nordicbishopsconference.org/nyhed/biskopper-sender-aabent-brev-til-den-tyske-bispekonference

[958] Acistampa “Il presidente dei vescovi tedeschi risponde alle critiche dei vescovi scandinavi.” 6.4.2022  www.acistampa.com https://www.acistampa.com/story/il-presidente-dei-vescovi-tedeschi-risponde-alle-critiche-dei-vescovi-scandinavi-19538

[959] E. Pentin “Cardinale Brandmüller: “Le richieste del cammino sinodale tedesco contraddicono chiaramente la fede cattolica” 14.3.2022 www.aldomariavalli.it https://www.aldomariavalli.it/2022/03/14/cardinale-brandmüller-le-richieste-del-cammino-sinodale-tedesco-contraddicono-chiaramente-la-fede-cattolica/ ; Walter Kardinal Brandmüller “Religion: Mono- oder Dialog? Der Modernismus als Atheismus im Christentum”. www.kath.net https://www.kath.net/news/77752

[960] A. Ambrogetti “I vescovi del mondo ai confratelli tedeschi, non finite in un vicolo cieco” 12.4.2022 www.acistampa.com   https://www.acistampa.com/story/i-vescovi-del-mondo-ai-confratelli-tedeschi-non-finite-in-un-vicolo-cieco-19595

[961] M. Tosatti “Il Cardinale Pell ai Vescovi Tedeschi: i 10 Comandamenti non Sono Negoziabili”. 17.3.2022 https://www.marcotosatti.com/2022/03/17/il-card-pell-ai-vescovi-tedeschi-i-10-comandamenti-non-sono-negoziabili/

[962] M. Tosatti “Il Cardinale Pell ai Vescovi Tedeschi: i 10 Comandamenti non Sono Negoziabili”. 17.3.2022 https://www.marcotosatti.com/2022/03/17/il-card-pell-ai-vescovi-tedeschi-i-10-comandamenti-non-sono-negoziabili/

[963] M. Tosatti “Il Cardinale Pell ai Vescovi Tedeschi: i 10 Comandamenti non Sono Negoziabili”. 17.3.2022 https://www.marcotosatti.com/2022/03/17/il-card-pell-ai-vescovi-tedeschi-i-10-comandamenti-non-sono-negoziabili/

[964]Sala Stampa della Santa Sede “Dichiarazione della Santa Sede”, 21.07.2022, press.vatican.va, https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/07/21/0550/01133.html

[965] M. Matzuzzi “Il Sinodo tedesco cestina il richiamo del Papa: “Noi andiamo avanti”” 23.7.2022  www.ilfoglio.it https://www.ilfoglio.it/chiesa/2022/07/23/news/il-sinodo-tedesco-cestina-il-richiamo-del-papa-noi-andiamo-avanti–4261576/

[966] R. Gehrig “Cardinal Müller: ‘The German Synodal Way Was Over Before It Even Started’” 2.8.2022 ewtn.co.uk https://ewtn.co.uk/article-cardinal-Müller-the-german-synodal-way-was-over-before-it-even-started/

[967] Zentralkomitee der deutschen Katholiken (ZdK) “ZdK-Vizepräsidentin Mock: „ LGBTQ-Rechte sind Menschenrechte“” 18.7.2022 www.zdk.de https://www.zdk.de/veroeffentlichungen/pressemeldungen/detail/ZdK-Vizepraesidentin-Mock-LGBTQ-Rechte-sind-Menschenrechte–1504A/

[968] R. Gehrig “Cardinal Müller: ‘The German Synodal Way Was Over Before It Even Started’” 2.8.2022 ewtn.co.uk https://ewtn.co.uk/article-cardinal-Müller-the-german-synodal-way-was-over-before-it-even-started/

[969] G. L. Müller “Cardinal Mueller on the New TLM Restrictions.” 19.7.2021  https://www.thecatholicthing.org/2021/07/19/cardinal-mueller-on-the-new-tlm-restrictions/

[970] Cfr. A. M. Valli “La Via sinodale tedesca approva il testo che definisce gli atti omosessuali “non peccaminosi” e “non intrinsecamente malvagi” 14.9.2022 www.aldomariavalli.it  https://www.aldomariavalli.it/2022/09/14/la-via-sinodale-tedesca-approva-il-testo-che-definisce-gli-atti-omosessuali-non-peccaminosi-e-non-intrinsecamente-malvagi/

[971] Die Tagepost “Synodalversammlung stimmt für Neubewertung der Homosexualität.” 9.9.2022   https://www.die-tagespost.de/kirche/synodaler-weg/synodalversammlung-stimmt-fuer-neubewertung-der-homosexualitaet-art-232082

[972] M. Hickson “Cdl. Brandmüller: German Synodal Path decisions a ‘mass apostasy from Holy Scripture and Tradition’” 19.9.2022, www.lifesitenews.com,  https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-brandmüller-german-synodal-path-decisions-a-mass-apostasy-from-holy-scripture-and-tradition/

[973] A. M. Valli “La Via sinodale tedesca approva il testo che definisce gli atti omosessuali “non peccaminosi” e “non intrinsecamente malvagi” 14.9.2022 www.aldomariavalli.it  https://www.aldomariavalli.it/2022/09/14/la-via-sinodale-tedesca-approva-il-testo-che-definisce-gli-atti-omosessuali-non-peccaminosi-e-non-intrinsecamente-malvagi/ ; Die Tagespost “Synodalversammlung stimmt für Neubewertung der Homosexualität.” 9.9.2022 www.die-tagespost.de, https://www.die-tagespost.de/kirche/synodaler-weg/synodalversammlung-stimmt-fuer-neubewertung-der-homosexualitaet-art-232082

[974] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[975] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[976]M. Hickson “Cdl. Brandmüller: German Synodal Path decisions a ‘mass apostasy from Holy Scripture and Tradition’” 19.9.2022, www.lifesitenews.com,  https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-brandmüller-german-synodal-path-decisions-a-mass-apostasy-from-holy-scripture-and-tradition/

[977]Javier Arias “Entrevista al cardenal Müller en InfoVaticana: «El papa no tiene autoridad para cambiar la enseñanza de la Iglesia»” | 23 septiembre, 2022  https://infovaticana.com/2022/09/23/entrevista-al-cardenal-Müller-en-infovaticana-el-papa-no-tiene-autoridad-para-cambiar-la-ensenanza-de-la-iglesia/

[978] L. Scrosati “Vescovi tedeschi contro il card. Koch che “osa” criticare le derive sinodali.” 1.10.2022 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/vescovi-tedeschi-contro-il-card-koch-che-osa-criticare-le-derive-sinodali

[979] L. Scrosati “Vescovi tedeschi contro il card. Koch che “osa” criticare le derive sinodali.” 1.10.2022 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/vescovi-tedeschi-contro-il-card-koch-che-osa-criticare-le-derive-sinodali

[980] Martin Lohmann “Die Wahrheit macht frei, nicht die Freiheit wahr!” 29.9.2022 www.die-tagespost.de https://www.die-tagespost.de/kirche/aktuell/die-wahrheit-macht-frei-nicht-die-freiheit-wahr-art-232532

[981] L. Scrosati “Vescovi tedeschi contro il card. Koch che “osa” criticare le derive sinodali.” 1.10.2022 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/vescovi-tedeschi-contro-il-card-koch-che-osa-criticare-le-derive-sinodali

[982] K. Koch “Testo della risposta scritta del Cardinale Koch a mons. Bätzing https://ilsismografo.blogspot.com/2022/09/germania-testo-della-risposta-scritta.html

[983] Cardinal G. Pell “‘Gaudium et Spes’ and Germany’s Synodal Way: Reflections on the Church in the Modern World.”12.10.2022 www.ncregister.com https://www.ncregister.com/commentaries/gaudium-et-spes-and-germany-s-synodal-way-reflections-on-the-church-in-the-modern-world

[984] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[985] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[986] M. Hickson “Cdl. Brandmüller: German Synodal Path decisions a ‘mass apostasy from Holy Scripture and Tradition’” 19.9.2022, www.lifesitenews.com,  https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl-brandmüller-german-synodal-path-decisions-a-mass-apostasy-from-holy-scripture-and-tradition/

[987] R. Wolfe “Fr. Gerald Murray slams Pope Francis’ comments on homosexuality, African bishops.”  31.1.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/fr-gerald-murray-slams-pope-francis-comments-on-homosexuality-african-bishops/

[988] G. Cardinale “Benedizioni delle coppie omosessuali e celibato, strappo della Chiesa tedesca”  11 marzo 2023 www.avvenire.it https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/il-casobenedizioni-delle-coppie-omosessuali-e-celi

[989] S. Paciolla “Card. Müller: Vari vescovi tedeschi devono essere processati, condannati e “rimossi dal loro incarico se non si convertono e non accettano la dottrina cattolica” 18.3. 2023 https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-vari-vescovi-tedeschi-devono-essere-processati-condannati-e-rimossi-dal-loro-incarico-se-non-si-convertono-e-non-accettano-la-dottrina-cattolica/

[990] www.die-tagespost.de “Die Tragik des römischen Schweigens.” 28/03/2023 https://www.die-tagespost.de/kirche/synodaler-weg/die-tragik-des-roemischen-schweigens-art-236823?dicbo=v2-bfFCqWY

[991] S. Paciolla “Card. Müller: Vari vescovi tedeschi devono essere processati, condannati e “rimossi dal loro incarico se non si convertono e non accettano la dottrina cattolica” 18.3. 2023 https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-vari-vescovi-tedeschi-devono-essere-processati-condannati-e-rimossi-dal-loro-incarico-se-non-si-convertono-e-non-accettano-la-dottrina-cattolica/

[992] La lettera può essere letta a questo link, sul sito della Diocesi di Spira,  bistum-speyer.de,  https://www.bistum-speyer.de/fileadmin/user_upload/1-0-0/Bilder_fuer_alle/Bilder_zu_News/November_2023/Brief_des_Bischofs_zu_Segensfeiern_f%C3%BCr_Menschen__die_sich_lieben.pdf ; Karl-Heinz Wieserman „In der Segensbitte vieler Paare zeigt sich eine tiefe Sehnsucht“ https://www.bistum-speyer.de/news/nachrichtenansicht/?tx_ttnews%5Btt_news%5D=36062&cHash=3a0e1fd1c6230c28b4d73969871174e1

[993] Per la realizzazione di questo paragrafo ho consultato, in particolare : sulla lettera del Vescovo di Spira che può essere letta a questo link, sul sito della Diocesi di Spira,  bistum-speyer.de,  https://www.bistum-speyer.de/fileadmin/user_upload/1-0-0/Bilder_fuer_alle/Bilder_zu_News/November_2023/Brief_des_Bischofs_zu_Segensfeiern_f%C3%BCr_Menschen__die_sich_lieben.pdf; La Stampa “ Vescovo tedesco ai suoi preti: benedite le coppie gay.” 3.11.2023  https://www.lastampa.it/esteri/2023/11/03/news/vescovo_tedesco_ai_suoi_preti_benedite_le_coppie_gay-13833550/ ; L. Coppen “German bishop asks pastors to bless same-sex couples.” 3.11.2023 https://www.pillarcatholic.com/p/german-bishop-asks-pastors-to-bless.

[994]Salvatore Cernuzio “Il Papa: condivido le preoccupazioni sugli sviluppi della Chiesa in Germania.” 21.11.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-11/papa-lettera-donne-tedesche-sinodo-chiesa-germania.html; P. Belletti: “Papa «preoccupato» per la deriva scismatica della chiesa tedesca.” 23.11. 2023 www.iltimone.org  https://www.iltimone.org/news-timone/papa-preoccupato-per-la-deriva-scismatica-della-chiesa-tedesca/

[995]Salvatore Cernuzio “Il Papa: condivido le preoccupazioni sugli sviluppi della Chiesa in Germania.” 21.11.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-11/papa-lettera-donne-tedesche-sinodo-chiesa-germania.html; P. Belletti: “Papa «preoccupato» per la deriva scismatica della chiesa tedesca.” 23.11. 2023 www.iltimone.org  https://www.iltimone.org/news-timone/papa-preoccupato-per-la-deriva-scismatica-della-chiesa-tedesca/

[996]Salvatore Cernuzio “Il Papa: condivido le preoccupazioni sugli sviluppi della Chiesa in Germania.” 21.11.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-11/papa-lettera-donne-tedesche-sinodo-chiesa-germania.html; P. Belletti: “Papa «preoccupato» per la deriva scismatica della chiesa tedesca.” 23.11. 2023 www.iltimone.org  https://www.iltimone.org/news-timone/papa-preoccupato-per-la-deriva-scismatica-della-chiesa-tedesca/

[997] Il Timone “Il Vaticano scrive ai vescovi tedeschi: su donne prete e atti omosessuali non si discute.” www.iltimone.org,  25.11.2023, https://www.iltimone.org/news-timone/il-vaticano-scrive-ai-vescovi-tedeschi-su-donne-prete-e-atti-omosessuali-non-si-discute/

[998] Die Tagespost “Secretary of State Parolin Lays Down the Law for German Church: Priesthood for Men Only; Catholic Teaching on Homosexuality Non-Negotiable.” 24.11.2023 rorate-caeli.blogspot.com https://rorate-caeli.blogspot.com/2023/11/secretary-of-state-parolin-lays-down.html

[999] San Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica Ordinatio sacerdotalis sull’ordinazione sacerdotale riservata ai soli uomini, 22 maggio 1994, n. 4.5

[1000] Congregazione per la Dottrina della Fede , Notificazione riguardante alcuni scritti del p. Marciano Vidal, C.Ss.R. (22 febbraio 2001).

[1001]E. Pentin “Cardinal Müller Says Synod on Synodality Is Being Used by Some to Prepare the Church to Accept False Teaching.” 27.10.2023 , www.ncregister.com, https://www.ncregister.com/interview/cardinal-mueller-says-synod-on-synodality-is-being-used-by-some-to-prepare-the-church-to-accept-false-teaching?fbclid=IwAR2bS0HXol_YkHmbTNLanRwi5fCBUwhl77eWSZFUPzFva6hyePGroXsEWjk

[1002]Congregazione per la Dottrina della Fede “Articolo di commento del Responsum ad dubium.” 22.02.2021 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20210222_articolo-responsum-dubium-unioni_it.html

[1003] Dichiarazione “Fiducia supplicans” sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede, 18.12.2023

[1004] Il Timone “Il Vaticano scrive ai vescovi tedeschi: su donne prete e atti omosessuali non si discute.” www.iltimone.org,  25.11.2023, https://www.iltimone.org/news-timone/il-vaticano-scrive-ai-vescovi-tedeschi-su-donne-prete-e-atti-omosessuali-non-si-discute/

[1005] M. Haynes “Archbishop Fernández hints at openness to same-sex ‘blessings’ if they don’t ‘feed confusion’” 5.7.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-fernandez-hints-at-openness-to-same-sex-blessings-if-they-dont-feed-confusion/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa  ;  S. Paciolla “L’arcivescovo Fernández: OK alle “benedizioni” per le coppie omosessuali se non “alimentano la confusione”. 6.7.2023 https://www.sabinopaciolla.com/larcivescovo-fernandez-ok-alle-benedizioni-per-le-coppie-omosessuali-se-non-alimentano-la-confusione/

[1006] www.agensir.it “Papa Francesco: “non bisogna fare un’altra Chiesa, bisogna fare una Chiesa diversa”. No ad una “Chiesa da museo, bella ma muta”” 9.10.2021 www.agensir.it  https://www.agensir.it/quotidiano/2021/10/9/papa-francesco-non-bisogna-fare-unaltra-chiesa-bisogna-fare-una-chiesa-diversa-no-ad-una-chiesa-da-museo-bella-ma-muta/

[1007] S. Paciolla “ Card. Müller: Il Sinodo sulla sinodalità è un sistema di occupazione ostile della Chiesa cattolica.” 10.10.2022,  www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-il-sinodo-sulla-sinodalita-e-un-sistema-di-occupazione-ostile-della-chiesa-cattolica/

[1008] T. Scandroglio “Hollerich e l’omosessualità, quanti errori dal cardinale.” lanuovabq.it 5.2.2022 https://lanuovabq.it/it/hollerich-e-lomosessualita-quanti-errori-dal-cardinale-1 ;  Andrea Monda e R. Cetera “Una Chiesa povera una Chiesa viva.” https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-10/quo-244/una-chiesa-povera-una-chiesa-viva.html

[1009]Doug Mainwaring”Pope praises dissident nun for years of LGBT activism” 7.1.2022 www.lifesitenews.com ,   https://www.lifesitenews.com/news/pope-once-again-praises-dissident-nun-for-years-of-lgbt-activism/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

[1010] R. Cascioli “E il Sinodo è già un trionfo per la lobby LGBTQ.” 15.12.2021 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/e-il-sinodo-e-gia-un-trionfo-per-la-lobby-lgbtq

[1011] R. Cascioli “E il Sinodo è già un trionfo per la lobby LGBTQ” 15.12.2021 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/e-il-sinodo-e-gia-un-trionfo-per-la-lobby-lgbtq; B. Fraga “Pope Francis thanks New Ways Ministry in recent correspondence.”8.12.2021,  www.ncronline.org, https://www.ncronline.org/news/people/pope-francis-thanks-new-ways-ministry-recent-correspondence

[1012] R. Cascioli “LGBTQ, il cardinale Marx guida l’ultimo assalto al Catechismo.” 2.4.2022 https://lanuovabq.it/it/lgbtq-il-cardinale-marx-guida-lultimo-assalto-al-catechismo

[1013] R. Cascioli “E il Sinodo è già un trionfo per la lobby LGBTQ.” 15.12.2021 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/e-il-sinodo-e-gia-un-trionfo-per-la-lobby-lgbtq

[1014] R. Cascioli “E il Sinodo è già un trionfo per la lobby LGBTQ.” 15.12.2021 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/e-il-sinodo-e-gia-un-trionfo-per-la-lobby-lgbtq

[1015] S. Paciolla “Il sito web del Sinodo vaticano celebra l’omosessualità e l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso” 12.5.2022 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/il-sito-web-del-sinodo-vaticano-celebra-lomosessualita-e-ladozione-di-bambini-da-parte-di-coppie-dello-stesso-sesso/

[1016] S. Paciolla “Il sito web del Sinodo vaticano celebra l’omosessualità e l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso” 12.5.2022 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/il-sito-web-del-sinodo-vaticano-celebra-lomosessualita-e-ladozione-di-bambini-da-parte-di-coppie-dello-stesso-sesso/

[1017] S. Paciolla “Il sito web del Sinodo vaticano celebra l’omosessualità e l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso” 12.5.2022 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/il-sito-web-del-sinodo-vaticano-celebra-lomosessualita-e-ladozione-di-bambini-da-parte-di-coppie-dello-stesso-sesso/

[1018] S. Paciolla “ Card. Müller: Il Sinodo sulla sinodalità è un sistema di occupazione ostile della Chiesa cattolica.” 10.10.2022,  www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-il-sinodo-sulla-sinodalita-e-un-sistema-di-occupazione-ostile-della-chiesa-cattolica/

[1019] S. Paciolla “ Card. Müller: Il Sinodo sulla sinodalità è un sistema di occupazione ostile della Chiesa cattolica.” 10.10.2022,  www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-il-sinodo-sulla-sinodalita-e-un-sistema-di-occupazione-ostile-della-chiesa-cattolica/

[1020] D. Montagna “Il cardinale Burke lancia una bomba sul Sinodo: “ideologia” e “scisma”.”  24.8.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/il-cardinale-burke-lancia-una-bomba-sul-sinodo-ideologia-e-scisma/

[1021] José Antonio Ureta e Julio Loredo de Izcue “Il processo sinodale è un vaso di Pandora” 2023 Associazione Tradizione Famiglia Proprietà.

[1022] D. Montagna “Il cardinale Burke lancia una bomba sul Sinodo: “ideologia” e “scisma”.”  24.8.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/il-cardinale-burke-lancia-una-bomba-sul-sinodo-ideologia-e-scisma/

[1023] A.M. Valli “Il vescovo Mutsaerts abbandona il sinodo e dice: “Non ha nulla a che fare con lo Spirito Santo”. 10.11.2022 www.aldomariavalli.it https://www.aldomariavalli.it/2022/11/10/il-vescovo-mutsaerts-abbandona-il-sinodo-e-dice-non-ha-nulla-a-che-fare-con-lo-spirito-santo/

[1024] A.M. Valli “Il vescovo Mutsaerts abbandona il sinodo e dice: “Non ha nulla a che fare con lo Spirito Santo”. 10.11.2022 www.aldomariavalli.it https://www.aldomariavalli.it/2022/11/10/il-vescovo-mutsaerts-abbandona-il-sinodo-e-dice-non-ha-nulla-a-che-fare-con-lo-spirito-santo/

[1025]L. Laurence “Fr. James Martin announces major pro-gay conference stacked with dissident speakers”, Lifesitenews 14.11.2019  https://www.lifesitenews.com/news/fr-martin-announces-dissident-heavy-pro-gay-conference

[1026] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta” http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[1027]New Ways Ministry “New Appointee to Vatican Justice and Peace Office Has Pro-Gay Record” New Ways Ministry  19.5.2015 https://www.newwaysministry.org/2015/05/19/new-appointee-to-vatican-justice-and-peace-office-has-pro-gay-record/

[1028] F. De Bernardo  “The U.K.’s Marriage Equality Debate Heats Up”, New Ways Ministry 11.3.2012 https://www.newwaysministry.org/2012/03/11/the-u-k-s-marriage-equality-debate-heats-up/ ; Rorate Caeli “Great Thinkers of the Order of Friars Preachers”  https://rorate-caeli.blogspot.com/2012/03/great-thinkers-of-order-of-friars.html

[1029] P. Serafino M. Lanzetta “Diabolicamente: perversioni in nome dell’Eucarestia.” 30.1.2023 https://www.youtube.com/watch?v=zrTNbr0-SWQ&t=428s

[1030] https://ilblogdienzobianchi.it/blog-detail/post/137367/affettivita-e-eucaristia#!

[1031] P. Serafino M. Lanzetta “Diabolicamente: perversioni in nome dell’Eucarestia.” 30.1.2023 https://www.youtube.com/watch?v=zrTNbr0-SWQ&t=428s

[1032] P. Serafino M. Lanzetta “Diabolicamente: perversioni in nome dell’Eucarestia.” 30.1.2023 https://www.youtube.com/watch?v=zrTNbr0-SWQ&t=428s

[1033] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[1034] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[1035] R. Wolfe “Fr. Gerald Murray slams Pope Francis’ comments on homosexuality, African bishops.”  31.1.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/fr-gerald-murray-slams-pope-francis-comments-on-homosexuality-african-bishops/

[1036] S. Paciolla  “Card. Müller: “Dio non benedice mai il peccato che separa l’uomo dalla fonte della vita eterna e lo conduce alla rovina”, 27.10.2023,  www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-dio-non-benedice-mai-il-peccato-che-separa-luomo-dalla-fonte-della-vita-eterna-e-lo-conduce-alla-rovina/?fbclid=IwAR3spU_qsDVuv6htM-k45h4WucWSmhJIynQmPo9w1YrrnSsDhAqrknzkbkM

[1037]E. Pentin “Cardinal Müller Says Synod on Synodality Is Being Used by Some to Prepare the Church to Accept False Teaching.” 27.10.2023 , www.ncregister.com, https://www.ncregister.com/interview/cardinal-mueller-says-synod-on-synodality-is-being-used-by-some-to-prepare-the-church-to-accept-false-teaching?fbclid=IwAR2bS0HXol_YkHmbTNLanRwi5fCBUwhl77eWSZFUPzFva6hyePGroXsEWjk

[1038]E. Pentin “Cardinal Müller Says Synod on Synodality Is Being Used by Some to Prepare the Church to Accept False Teaching.” 27.10.2023 , www.ncregister.com, https://www.ncregister.com/interview/cardinal-mueller-says-synod-on-synodality-is-being-used-by-some-to-prepare-the-church-to-accept-false-teaching?fbclid=IwAR2bS0HXol_YkHmbTNLanRwi5fCBUwhl77eWSZFUPzFva6hyePGroXsEWjk

[1039] R. Cascioli “Müller: «Il Sinodo, un passo verso la protestantizzazione»” 1.11.2023 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/mueller-il-sinodo-un-passo-verso-la-protestantizzazione?fbclid=IwAR1JiiCuXKHRsEACT6C9UubcvM6qJAh3mWDwjiR0CC41MbzU32k8qna9Des

[1040] R. Cascioli “Müller: «Il Sinodo, un passo verso la protestantizzazione»” 1.11.2023 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/mueller-il-sinodo-un-passo-verso-la-protestantizzazione?fbclid=IwAR1JiiCuXKHRsEACT6C9UubcvM6qJAh3mWDwjiR0CC41MbzU32k8qna9Des

[1041] R. Cascioli “Müller: «Il Sinodo, un passo verso la protestantizzazione»” 1.11.2023 lanuovabq.it  https://lanuovabq.it/it/mueller-il-sinodo-un-passo-verso-la-protestantizzazione?fbclid=IwAR1JiiCuXKHRsEACT6C9UubcvM6qJAh3mWDwjiR0CC41MbzU32k8qna9Des

[1042] G. L. Müller “Card. Müller: Il Papa perderebbe automaticamente il suo ufficio se insegnasse eresie.” 28.10.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-il-papa-perderebbe-automaticamente-il-suo-ufficio-se-insegnasse-eresie/

[1043] Cardinal J. Zen “Cardinal Zen Talks Dubia and Synodality in Advent.” 12.12.2023 onepeterfive.com https://onepeterfive.com/cardinal-zen-talks-dubia-and-synodality-in-advent/

[1044]Congregazione per la Dottrina della Fede, “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” (3 giugno 2003), n. 8: AAS 96 (2004), 46-47  www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[1045]S. Magister “Diario Vaticano / Sei voti in più per le unioni “gay”” in  www.chiesa.espressonline.it del 10.6.2013  http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350534.html

[1046]S. Magister “Diario Vaticano / Sei voti in più per le unioni “gay”” in  www.chiesa.espressonline.it del 10.6.2013  http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350534.html

[1047]S. Magister “Alle unioni gay Bergoglio non dice di no” in  www.chiesa.espressonline.it del 15.1.2016  http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351209.html

[1048]Congregazione per la Dottrina della Fede, “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” (3 giugno 2003), n. 8: AAS 96 (2004), 46-47  www.vatican.va http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html

[1049]Papa Francesco “Conferenza stampa del s. Padre durante il volo di ritorno dal Messico” Mercoledì, 17 febbraio 2016, www.vatican.va http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/february/documents/papa-francesco_20160217_messico-conferenza-stampa.html

[1050] Papa Francesco Viaggio apostolico a Rio de Janeiro “Conferenza stampa del s. Padre durante il volo di ritorno” 28.7.2013 ://www.vatican.va  https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/july/documents/papa-francesco_20130728_gmg-conferenza-stampa.html

[1051]La Fede Quotidiana   “Il sociologo Wolton: “Papa Francesco mi sembra favorevole alle unioni civili tra persone dello stesso sesso” La Fede Quotidiana  23.3.2018  http://www.lafedequotidiana.it/sociologo-wolton-papa-francesco-mi-sembra-favorevole-alle-unioni-civili-persone-dello-sesso/

[1052]La Fede Quotidiana   “Il sociologo Wolton: “Papa Francesco mi sembra favorevole alle unioni civili tra persone dello stesso sesso” La Fede Quotidiana, 23 marzo 2018  http://www.lafedequotidiana.it/sociologo-wolton-papa-francesco-mi-sembra-favorevole-alle-unioni-civili-persone-dello-sesso/

[1053]M. Tosatti “Viganò: il Papa e la lobby gay in Vaticano, ambiguità voluta.”  Stilum Curiae 23.10.2020 https://www.marcotosatti.com/2020/10/23/vigano-il-papa-e-la-lobby-gay-in-vaticano-ambiguita-voluta/

[1054] Account Twitter di p. J. Martin SJ https://twitter.com/JamesMartinSJ/status/1318919185288863750

[1055]Statement of Bishop Thomas Tobin on the comments of Pope Francis Regarding Civil Unions. dioceseofprovidence.org  https://dioceseofprovidence.org/news/statement-of-bishop-thomas-tobin-on-the-comments-of-pope-francis-regarding-civil-unions

[1056]“Cdl. Burke: Pope’s homosexual civil union remarks ‘contrary’ to Scripture, Tradition.” Lifesitenews 22.10.2020
https://www.lifesitenews.com/opinion/cardinal-burke-on-popes-homosexual-civil-union-remarks-contrary-to-the-teaching-of-sacred-scripture-and-sacred-tradition

[1057]Cfr. M. Hickson “Cardinal says Catholics ‘can and should’ disagree with Pope’s ‘opinion’ on gay civil unions.” Lifesitenews.com 22.10.2020  https://www.lifesitenews.com/blogs/cdl.mueller-popes-words-on-gay-civil-unions-purely-private-expression-of-opinion-which-every-catholic-can-and-should-freely-contradict?utm_source=top_news&utm_campaign=standard

[1058] F. Lepore “Ecco perché la teoria del trappolone al Papa teso dal deep state vaticano è una bufala grottesca.” Linkiesta 26.10.2020 https://www.linkiesta.it/2020/10/papa-gay-unioni-civili-trappolone/

[1059]A. Zambrano “«Come Bergoglio si battè per le unioni gay, ma perse»” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020 https://lanuovabq.it/it/come-bergoglio-si-batte-per-le-unioni-gay-ma-perse

[1060]A. Zambrano “«Come Bergoglio si battè per le unioni gay, ma perse»” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020 https://lanuovabq.it/it/come-bergoglio-si-batte-per-le-unioni-gay-ma-perse

[1061]Mons. Aguer “La familia: esposa, esposo, hijos. A propósito de una declaración papal.” Infocatolica 28.10.2020 https://www.infocatolica.com/?t=opinion&cod=38975

[1062]S. Rubin “Unión civil de personas del mismo sexo: la opción que el Papa Francisco impulsó desde sus tiempos de cardenal” El clarin 21.10.2020  https://www.clarin.com/sociedad/union-civil-personas-mismo-sexo-opcion-papa-francisco-impulso-tiempos-cardenal_0_P65u-4lBh.html

[1063]Infocatolica “Mons. Aguer: «El cardenal Bergoglio propuso aprobar la licitud de las uniones civiles de personas homosexuales» Infocatolica 28.10.2020 https://www.infocatolica.com/?t=noticia&cod=38976

[1064]Cfr. TG2000 “Papa Francesco e le unioni civili. Padre Spadaro: non ha intaccato la Dottrina”. TG2000 22.10.2020 https://www.youtube.com/watch?v=07l5JvknsfM

[1065]G. Cardinale “Nota ai nunzi. Unioni omosessuali, la Santa Sede: nessun cambiamento della dottrina.” Avvenire 2.11.2020 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/unioni-omosessuali-papa-nota-esplicativa-del-vaticano-ai-nunzi

[1066]Cfr. S. Fontana “Papa e unioni gay, la Segreteria di Stato peggiora le cose” La Nuova Bussola Quotidiana 3.11.2020 https://lanuovabq.it/it/papa-e-unioni-gay-la-segreteria-di-stato-peggiora-le-cose

[1067] P. Pullella “Vatican moves to clarify pope’s comments on civil union laws.”  Reuters.com 2.11.2020 https://uk.reuters.com/article/uk-pope-film-homosexuals/vatican-moves-to-clarify-popes-comments-on-civil-union-laws-idUKKBN27I1I9

[1068] S. Paciolla “Card. Müller: Sono cardinale e sempre dalla parte del Papa, ma non a tutte le condizioni. Il Papa non è al di sopra della Parola di Dio.”  23.10.2020   www.sabinopaciolla.com       https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-sono-cardinale-e-sempre-dalla-parte-del-papa-ma-non-a-tutte-le-condizioni-il-papa-non-e-al-di-sopra-della-parola-di-dio/

[1069] S. Paciolla “Card. Müller: Sono cardinale e sempre dalla parte del Papa, ma non a tutte le condizioni. Il Papa non è al di sopra della Parola di Dio.”  23.10.2020   www.sabinopaciolla.com       https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-sono-cardinale-e-sempre-dalla-parte-del-papa-ma-non-a-tutte-le-condizioni-il-papa-non-e-al-di-sopra-della-parola-di-dio/

[1070] S. Paciolla “Card. Müller: Sono cardinale e sempre dalla parte del Papa, ma non a tutte le condizioni. Il Papa non è al di sopra della Parola di Dio.”  23.10.2020   www.sabinopaciolla.com       https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-sono-cardinale-e-sempre-dalla-parte-del-papa-ma-non-a-tutte-le-condizioni-il-papa-non-e-al-di-sopra-della-parola-di-dio/

[1071]R. Cascioli “Avvenire, il fascino discreto della lobby gay” La Nuova Bussola Quotidiana 6.1.2021

[1072]L. Moia “Ufficio Cei per la famiglia. Vianelli: «Risposte nuove nell’Anno dell’Amoris laetitia»” Avvenire 29.12.2020 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/la-societ-ci-chiede-risposte-nuove-nellanno-dedicato-allamoris-laetitia

[1073]R. Cascioli “Avvenire, il fascino discreto della lobby gay” La Nuova Bussola Quotidiana 6.1.2021 https://www.lanuovabq.it/it/avvenire-il-fascino-discreto-della-lobby-gay

[1074]G. Mangiarotti “Caro #Avvenire, quelle «omogenitoriali» non sono «famiglie»” Cultura Cattolica 2.1.2021   https://www.culturacattolica.it/attualit%C3%A0/in-rilievo/abbiamo-detto-gli-editoriali/caro-avvenire-quelle-omogenitoriali-non-sono-famiglie

[1075]R. Cascioli “Semeraro & Co., la lobby gay alla conquista di San Pietro.” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020  https://lanuovabq.it/it/semeraro-co-la-lobby-gay-alla-conquista-di-san-pietro

[1076]R. Cascioli “Semeraro & Co., la lobby gay alla conquista di San Pietro.” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020  https://lanuovabq.it/it/semeraro-co-la-lobby-gay-alla-conquista-di-san-pietro

[1077]R. Cascioli “Semeraro & Co., la lobby gay alla conquista di San Pietro.” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020  https://lanuovabq.it/it/semeraro-co-la-lobby-gay-alla-conquista-di-san-pietro

[1078]R. Cascioli “Semeraro & Co., la lobby gay alla conquista di San Pietro.” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020  https://lanuovabq.it/it/semeraro-co-la-lobby-gay-alla-conquista-di-san-pietro

[1079]R. Cascioli “Semeraro & Co., la lobby gay alla conquista di San Pietro.” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020  https://lanuovabq.it/it/semeraro-co-la-lobby-gay-alla-conquista-di-san-pietro

[1080]R. Cascioli “Semeraro & Co., la lobby gay alla conquista di San Pietro.” La Nuova Bussola Quotidiana 29.10.2020  https://lanuovabq.it/it/semeraro-co-la-lobby-gay-alla-conquista-di-san-pietro

[1081] Riccardo Cascioli “Dal Vaticano l’apertura alle “famiglie Lgbt”” 2.6.2022 www.newdailycompass.com, https://www.newdailycompass.com/it/dal-vaticano-lapertura-alle-famiglie-lgbt

[1082]S. Paciolla : “Moia, giornalista di Avvenire, nel suo nuovo libro suggerisce cambiamenti alla dottrina cattolica sull’omosessualità.” Il Blog di Sabino Paciolla 13.6.2020 https://www.sabinopaciolla.com/moia-giornalista-di-avvenire-nel-suo-nuovo-libro-suggerisce-cambiamenti-alla-dottrina-cattolica-sullomosessualita/

[1083]S. Paciolla : “Moia, giornalista di Avvenire, nel suo nuovo libro suggerisce cambiamenti alla dottrina cattolica sull’omosessualità.” Il Blog di Sabino Paciolla 13.6.2020 https://www.sabinopaciolla.com/moia-giornalista-di-avvenire-nel-suo-nuovo-libro-suggerisce-cambiamenti-alla-dottrina-cattolica-sullomosessualita/

[1084] A. Zambrano “La marcia cattogay: lesbiche “predicano” dall’altare.” 10.6.2022 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/la-marcia-cattogay-lesbiche-predicano-dallaltare

[1085] C. Giusberti “Bologna, gay in parrocchia: la Chiesa ora prega contro l’omofobia.” 17.5.2016 https://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/05/17/news/gay_in_parrocchia_la_chiesa_ora_prega_contro_l_omofobia-139945240/

[1086] S. Paciolla “Card. Müller: Sono cardinale e sempre dalla parte del Papa, ma non a tutte le condizioni. Il Papa non è al di sopra della Parola di Dio.”  23.10.2020   www.sabinopaciolla.com       https://www.sabinopaciolla.com/card-Müller-sono-cardinale-e-sempre-dalla-parte-del-papa-ma-non-a-tutte-le-condizioni-il-papa-non-e-al-di-sopra-della-parola-di-dio/

[1087] R. Cascioli “Benedizione coppia gay, le bugie del cardinale Zuppi.” 21-06-2022 lanuovabq.it,  https://lanuovabq.it/it/benedizione-coppia-gay-le-bugie-del-cardinale-zuppi; E. Pentin “Cardinal Zuppi Accused of ‘Incorrect and Misleading’ Spin of Same-Sex Blessing.” www.ncregister.com 22.6.2022 https://www.ncregister.com/blog/cardinal-zuppi-same-sex-blessing

[1088] M. Zuppi “Italian archbishop endorses a ‘new pastoral attitude’ for L.G.B.T Catholics.” www.americamagazine.org 21.5.2018 https://www.americamagazine.org/faith/2018/05/21/italian-archbishop-endorses-new-pastoral-attitude-lgbt-catholics

[1089] R. Cascioli “Avvenire sbarca al Gay Pride, la marcia catto-gay va avanti” La Nuova Bussola Quotidiana, 10.9.2020 https://lanuovabq.it/it/avvenire-sbarca-al-gay-pride-la-marcia-catto-gay-va-avanti

[1090]R. Cascioli “Avvenire sbarca al Gay Pride, la marcia catto-gay va avanti” La Nuova Bussola Quotidiana, 10.9.2020 https://lanuovabq.it/it/avvenire-sbarca-al-gay-pride-la-marcia-catto-gay-va-avanti

[1091] A. Zambrano “La marcia cattogay: lesbiche “predicano” dall’altare.” 10.6.2022 lanuovabq.it https://lanuovabq.it/it/la-marcia-cattogay-lesbiche-predicano-dallaltare

[1092] J. Nicolosi “A call for a psychologically informed ministry for homosexual cattolici.” In L. Melina, S. Belardinelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 523

[1093] Charles W.,  Socarides “How America went gay”, America, 18 novembre 1995 p. 20-22

[1094] Charles W.,  Socarides “How America went gay”, America, 18 novembre 1995 p. 20-22

[1095] S. Paciolla “Il Papa mi ha detto di accettare di essere omosessuale. Dio mi ha fatto così.” 21.5.2018  www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/cruz-papa-detto-accettare-omosessualita-dio-ha-fatto-cosi/

[1096] S. Paciolla “Il Papa mi ha detto di accettare di essere omosessuale. Dio mi ha fatto così.” 21.5.2018  www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/cruz-papa-detto-accettare-omosessualita-dio-ha-fatto-cosi/

[1097] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[1098] H. Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n.1515, citato in Juan de Dios Larru  “Omosessualità: la questione morale.” in J. Noriega, René & Isabelle Ecochard “Dizionario su sesso, amore e fecondità.” Cantagalli 2019 pp 672; Livio Melina “Criteri morali per valutare l’omosessualità.” L’Osservatore Romano Edizione settimanale in inglese 11 giugno 1997, p.7; S. Congregazione per l’ Educazione Cattolica “Orientamenti circa l’amore umano.” n. 102;  1.11.1983 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccatheduc/documents/rc_con_ccatheduc_doc_19831101_sexual-education_it.html ; E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 1999 vol. I, p 403 ;

[1099] J. Seifert “Sulla Amoris laetitia di Papa Francesco: gioie, domande, tristezze.” Corrispondenza Romana 8.6.2016 , www.corrispondenzaromana.it

[1100] A. Schneider “RORATE EXCLUSIVE: Bishop Athanasius Schneider reaction to Synod Door to communion for divorced & remarried officially kicked open.” Rorate Coeli 2-11-2015  rorate-caeli.blogspot.com

[1101] Niccolò Magnani”Comunione a Biden, ok Papa: ira vescovi Usa/ “Francesco, l’aborto è sacrilegio!”” 1.11.2021, www.ilsussidiario.net, https://www.ilsussidiario.net/news/comunione-a-biden-ok-papa-ira-vescovi-usa-francesco-laborto-e-sacrilegio/2244042/

[1102] Si veda nella Home del mio sito https://www.tradimentodellasanadottrina.it/ ; si veda anche qui M. Tosatti “ Tullio Rotondo. Tradimento della Sana Dottrina attraverso Amoris Laetitia. Un Libro Online.”7.6.2022  www.marcotosatti.com  https://www.marcotosatti.com/2022/06/07/tullio-rotondo-tradimento-della-sana-dottrina-attraverso-amoris-laetitia-un-libro-online/

[1103] Mia traduzione da Christa Pongratz-Lippitt, “Cardinal Marx: Pope Francis has pushed open the doors of the church”, National Catholic Reporter 28-10-2014    https://www.ncronline.org/blogs/ncr-today/cardinal-marx-pope-francis-has-pushed-open-doors-church

[1104] Francesco Antonio Grana “Divorziati e risposati, cardinale Burke contro Bergoglio: “No ad aperture”” Il Fatto Quotidiano 12.2.2015 https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/12/cardinale-burke-contro-bergoglio-ad-aperture-divorziati-risposati-gay/1416543/

[1105] Marco Tosatti, “Sinodo: come lo manovro…”, La Stampa, I blog di La Stampa, 21 settembre 2014
https://www.lastampa.it/blogs/2014/09/21/news/sinodo-come-lo-manovro-1.37276215  il testo può essere consultato a questo indirizzo https://web.archive.org/web/20220411042650/https://www.lastampa.it/blogs/2014/09/21/news/sinodo-come-lo-manovro-1.37276215

[1106]F. Lepore “Ecco perché la teoria del trappolone al Papa teso dal deep state vaticano è una bufala grottesca.” Linkiesta 26.10.202 https://www.linkiesta.it/2020/10/papa-gay-unioni-civili-trappolone/

[1107] Riccardo Cascioli “Dal Vaticano l’apertura alle “famiglie Lgbt”” 2.6.2022 www.newdailycompass.com, https://www.newdailycompass.com/it/dal-vaticano-lapertura-alle-famiglie-lgbt

[1108] L. Moia “Chiesa e omosessualità” (Italian Edition) San Paolo Edizioni. 2020 Edizione del Kindle.

[1109]S. Paciolla : “Moia, giornalista di Avvenire, nel suo nuovo libro suggerisce cambiamenti alla dottrina cattolica sull’omosessualità.” Il Blog di Sabino Paciolla 13.6.2020 https://www.sabinopaciolla.com/moia-giornalista-di-avvenire-nel-suo-nuovo-libro-suggerisce-cambiamenti-alla-dottrina-cattolica-sullomosessualita/

[1110] Ricordo tra l’altro, che nel testo con cui la Congregazione per la Dottrina della Fede in cui si condannano gli errori di p. Nugent e suor Gramick circa gli atti omosessuali si afferma riguardo al primo: “ In particolare, non era disposto a sottoscrivere che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati ed aggiungeva un paragrafo che metteva in questione la natura definitiva ed immutabile della dottrina cattolica su questo punto.” Il testo della Congregazione cita quindi in nota 3 i testi che direttamente condannano in modo assoluto tali atti:  Gn 19, 1-11; Lv 18, 22; 20, 13; 1 Cor 6, 9; Rom 1, 18-32; 1 Tim 1, 10; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2357-2359, 2396; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Persona humana 8 (AAS 68 [1976] 84-85); Lettera Homosexualitatis problema (AAS 79 [1987] 543-554.

[1111] Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana” 29.12.1975 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19751229_persona-humana_it.html. Ricordo che nel testo della Congregazione per la Dottrina della Fede in cui si condannano gli errori di p. Nugent e suor Gramick circa gli atti omosessuali si afferma riguardo al primo: “ In particolare, non era disposto a sottoscrivere che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati ed aggiungeva un paragrafo che metteva in questione la natura definitiva ed immutabile della dottrina cattolica su questo punto.” Il testo della Congregazione cita quindi in nota 3 i testi che direttamente condannano in modo assoluto tali atti:  Gn 19, 1-11; Lv 18, 22; 20, 13; 1 Cor 6, 9; Rom 1, 18-32; 1 Tim 1, 10; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2357-2359, 2396; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona humana” 8 (AAS 68 [1976] 84-85); Lettera Homosexualitatis problema (AAS 79 [1987] 543-554.

[1112] L. Moia. “Chiesa e omosessualità”. (Italian Edition)  sezione intitolata “Perché questo libro?”. San Paolo Edizioni. 2020 Edizione del Kindle, posizioni del Kindle 187s.

[1113] L. Moia  “Lotta agli abusi nella Chiesa. Omosessualità e pedofilia. Spunti per capire.” Avvenire, 19 febbraio 2019 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/abusi-e-omosessualita

[1114] Cfr. Voce “Omosessualità” nel motore di ricerca del Sito della S. Sede  http://www.vatican.va/content/vatican/it/search.html?q=omosessualit%C3%A0&from=&to=&in=all&sorting=latest ; Cfr. Voce “Omosessuali” nel motore di ricerca del Sito della S. Sede   http://www.vatican.va/content/vatican/it/search.html?q=omosessuali

[1115] L. Moia “Chiesa e omosessualità”. (Italian Edition) Luciano Moia. “Chiesa e omosessualità”. (Italian Edition)  sezione intitolata “Perché questo libro?”. San Paolo Edizioni. 2020 Edizione del Kindle, posizioni del Kindle 258ss.

[1116] Mc 10, 26s; Lc. 18,26.

[1117]S. Paciolla : “Moia, giornalista di Avvenire, nel suo nuovo libro suggerisce cambiamenti alla dottrina cattolica sull’omosessualità.” Il Blog di Sabino Paciolla 13.6.2020 https://www.sabinopaciolla.com/moia-giornalista-di-avvenire-nel-suo-nuovo-libro-suggerisce-cambiamenti-alla-dottrina-cattolica-sullomosessualita/

[1118]S. Paciolla : “Moia, giornalista di Avvenire, nel suo nuovo libro suggerisce cambiamenti alla dottrina cattolica sull’omosessualità.” Il Blog di Sabino Paciolla 13.6.2020 https://www.sabinopaciolla.com/moia-giornalista-di-avvenire-nel-suo-nuovo-libro-suggerisce-cambiamenti-alla-dottrina-cattolica-sullomosessualita/

[1119] L. Moia. “Chiesa e omosessualità” (Italian Edition), intervista n.1, San Paolo Edizioni. Edizione del Kindle 2020, posizioni del Kindle 495ss.

[1120] L. Moia. “Chiesa e omosessualità” (Italian Edition), intervista n.1, San Paolo Edizioni. Edizione del Kindle 2020, , posizioni del Kindle 506s.

[1121] L. Moia. “Chiesa e omosessualità” (Italian Edition), intervista n.1, San Paolo Edizioni. Edizione del Kindle 2020, , posizioni del Kindle 535.576-585

[1122] L. Moia. “Chiesa e omosessualità” (Italian Edition), intervista n.1, San Paolo Edizioni. Edizione del Kindle 2020, , posizioni del Kindle 568ss.

[1123] L. Moia. “Chiesa e omosessualità” (Italian Edition), intervista n.1, San Paolo Edizioni. Edizione del Kindle 2020, posizioni del Kindle 568ss.

[1124] L. Moia “Omosessualità, quale bene nella relazione?”, Avvenire 19-2-2019           https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/abusi-nella-chiesa-4

[1125] Cfr. Voce “Omosessualità” nel motore di ricerca del Sito della S. Sede  http://www.vatican.va/content/vatican/it/search.html?q=omosessualit%C3%A0&from=&to=&in=all&sorting=latest ; Cfr. Voce “Omosessuali” nel motore di ricerca del Sito della S. Sede   http://www.vatican.va/content/vatican/it/search.html?q=omosessuali

[1126] L. Moia “Omosessualità, quale bene nella relazione?”, Avvenire 19-2-2019 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/abusi-nella-chiesa-4

[1127]L. Moia “Omosessualità, quale bene nella relazione?”, Avvenire 19-2-2019 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/abusi-nella-chiesa-4

[1128]”L. Moia “Omosessualità, quale bene nella relazione?”, Avvenire 19-2-2019 https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/abusi-nella-chiesa-4

[1129]L. Moia “Roma. Nuovo Istituto Giovanni Paolo II, ecco le cattedre e i docenti”, Avvenire, 11.9.2019  https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/nomine-istituto-giovanni-paolo-ii

[1130]L. Moia “Nuovo Istituto Giovanni Paolo II, ecco le cattedre e i docenti”, Avvenire 11 settembre 2019  https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/nomine-istituto-giovanni-paolo-ii

[1131]Tempi.it “Che cosa è a rischio davvero nello scontro sull’Istituto Giovanni Paolo II”, 2.8.2019 www.tempi.it https://www.tempi.it/che-cosa-e-a-rischio-davvero-nello-scontro-sullistituto-giovanni-paolo-ii/

[1132]L. Moia “Il teologo Maurizio Chiodi: “Omosessuali. Una pastorale oltre la retorica delle aperture”, 28.7.2019 Progetto Gionata  https://www.gionata.org/il-teologo-maurizio-chiodi-omosessuali-una-pastorale-oltre-la-retorica-delle-aperture/

[1133] Treccani “Legalismo” in “Vocabolario on line” Treccani, www.treccani.it, https://www.treccani.it/vocabolario/legalismo/

[1134]T. Scandroglio “Offensiva catto-gay tra Avvenire e l’istituto di Paglia.” La Nuova Bussola Quotidiana  30.7.2019 https://lanuovabq.it/it/offensiva-catto-gay-tra-avvenire-e-listituto-di-paglia?fbclid=IwAR3BM5ZU6t6wWCpfQRUIivrfIm4eeTMDP-ncx_4HrK9Oa66SVoWDnKmUy88   ;  S. Paciolla “Un sacerdote legge l’intervista di don Chiodi a Moia. Sbigottito, commenta.” Il blog di Sabino Paciolla  30.7.2019  https://www.sabinopaciolla.com/un-sacerdote-legge-lintervista-di-don-chiodi-a-moia-sbigottito-commenta/

[1135]L. Moia “Il teologo Maurizio Chiodi: “Omosessuali. Una pastorale oltre la retorica delle aperture”, 28.7.2019 Progetto Gionata  https://www.gionata.org/il-teologo-maurizio-chiodi-omosessuali-una-pastorale-oltre-la-retorica-delle-aperture/

[1136] T. Scandroglio “Omosessualità, “Avvenire” rifiuta esplicitamente il Catechismo.” 14.8.2023,  lanuovabq.it ,https://lanuovabq.it/it/omosessualita-avvenire-rifiuta-esplicitamente-il-catechismo?fbclid=IwAR0X3KOezGXFRK3S-ax4xdPyaPqQOcRAgjCRrIHhSwyxJTwk7pdpZB72I-I

[1137] T. Scandroglio “Omosessualità, “Avvenire” rifiuta esplicitamente il Catechismo.” 14.8.2023,  lanuovabq.it ,https://lanuovabq.it/it/omosessualita-avvenire-rifiuta-esplicitamente-il-catechismo?fbclid=IwAR0X3KOezGXFRK3S-ax4xdPyaPqQOcRAgjCRrIHhSwyxJTwk7pdpZB72I-I

[1138] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[1139]Gerard J.M. van den Aardweg “Omosessualità: verso la liberazione” Studi cattolici n. 394, anno XXXVII, dicembre 1993 p. 812, citato in E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 148

[1140]Cfr. E. Sgreccia “Manuale di bioetica”Vita e Pensiero 2002 vol. II pag. 146s

[1141] Joseph Nicolosi, A. Dean Byrd, Richard W. Potts “Retrospective Self-Reports of Changes in Homosexual Orientation: A Consumer Survey of Conversion Therapy Clients” Psychological Reports, aprile 2000

[1142] N. Buggio “Omosessualità & normalità. Colloquio con Joseph Nicolosi.” www.culturacattolica.it  https://www.culturacattolica.it/educazione/educazione-affettiva/sessualit%C3%A0/omosessualit%C3%A0-normalit%C3%A0-colloquio-con-joseph-nicolosi

[1143] Narth “ Celebrities Who Have Left a Gay Lifestyle.”  https://narth-us.translate.goog/?_x_tr_sch=http&_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp

[1144] Zenit “The Psychology Behind Homosexual Tendencies.”  5.12.2005 www.ewtn.com  https://www.ewtn.com/catholicism/library/psychology-behind-homosexual-tendencies-2944

[1145]  Catholic Medical Association “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[1146] J. Nicolosi “Intervista con l’ex presidente dell’ Apa Nicholas Cummings.”

https://static1.squarespace.com/static/5527394ae4b0ab26ec1c196b/553007bde4b0d72dc645b776/553007bde4b0d72dc645b77d/1399320913553/ital_cummings.pdf

[1147] J. Nicolosi  “La relazione della task force dell’  Apa: una presa in giro della scienza.” https://static1.squarespace.com/static/5527394ae4b0ab26ec1c196b/553007bde4b0d72dc645b776/553007bde4b0d72dc645b784/1418063936000/ital_task3.pdf

[1148] www.josephnicolosi.com ““Psych association loses credibility , say insider”” www.josephnicolosi.com https://www.josephnicolosi.com/collection/psych-association-loses-credibility-say-insiders?rq=Cummings

[1149] Family Research Center “Southern Poverty Law Center sues after reparative therapy does not change teens’ sexual orientation.” 29.11.2012 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/southern-poverty-law-center-sues-after-reparative-therapy-does-not-change-t/

[1150] Lifesitenews “Former APA president: I know of ‘hundreds’ of homosexuals who changed their orientation.” 6.6. 2013 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/former-apa-president-i-know-of-hundreds-of-homosexuals-who-ch

[1151]  Catholic Medical Association “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[1152]  Catholic Medical Association “Homosexuality and Hope” The Statement of the Catholic Medical Association, The Linacre Quarterly, (2001) 68:2, 131-141, DOI: 10.1080/20508549.2001.11877606 ; https://epublications.marquette.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2464&context=lnq ; https://www.catholiceducation.org/en/marriage-and-family/sexuality/homosexuality-and-hope.html

[1153] T. Scandroglio “Omosessualità, “Avvenire” rifiuta esplicitamente il Catechismo.” 14.8.2023,  lanuovabq.it , https://lanuovabq.it/it/omosessualita-avvenire-rifiuta-esplicitamente-il-catechismo?fbclid=IwAR0X3KOezGXFRK3S-ax4xdPyaPqQOcRAgjCRrIHhSwyxJTwk7pdpZB72I-I

[1154]La Nuova Bussola Quotidiana “Cardinal Marx apre alle benedizioni delle coppie gay”, La Nuova Bussola Quotidiana del 6-2-2018 http://www.lanuovabq.it/it/cardinal-marx-apre-alle-benedizioni-delle-coppie-gay

[1155] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta”, Chiesa e post concilio,  http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[1156]Sabino Paciolla “Card. Cupich: “non è nostro indirizzo negare la Santa Comunione agli sposati legati da matrimonio omosessuale” 10.10.2018 , Sabino Paciolla  https://www.sabinopaciolla.com/card-cupich-non-e-nostro-indirizzo-negare-la-santa-comunione-agli-sposati-legati-da-matrimonio-omosessuale/

[1157]C. Spaemann : “La Chiesa non ha bisogno di un summit sugli abusi. Ha bisogno di indagare nelle proprie diocesi.” Il Blog di Sabino Paciolla  25.2.2019 https://www.sabinopaciolla.com/la-chiesa-non-ha-bisogno-di-un-summit-sugli-abusi-ha-bisogno-di-indagare-nelle-proprie-diocesi/

[1158] “This has been shown for convicts, Walmsley & White (1979); teachers Cameron (1985; 2007); American priests –– this can be computed from the data in the John Jay Report (2004); and for foster fathers, see Cameron (2005). The priests involved in the widely publicized scandals have erroneously been presented in the media as paedophiles. Actually, the vast majority of them were not paedophiles but ‘ordinary’ homosexuals attracted to same-sex adolescents, so-called ephebophile homosexuals. … The connection between child/ adolescent sexual abuse and homosexuality must be kept from public awareness. Family Research Report (April 2010). 10% of the assaults by men (registered for 2007- 2009) were homosexual, 5 times more than to be expected if homos and heteros were equally delinquent, and supposing that 2% of servicemen were homosexual like in the population at large.”

[1159]Gerard van den Aardweg, “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p.49). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[1160] “The priests involved in the widely publicized scandals have erroneously been presented in the media as paedophiles. Actually, the vast majority of them were not paedophiles but ‘ordinary’ homosexuals attracted to same-sex adolescents, so-called ephebophile homosexuals. Paedophiles are attracted to pre-adolescents, but the great majority of the victims were adolescent males.” Gerard van den Aardweg. “Science says NO!: The Gay ‘Marriage’ Deception” (p.56). Lumen Fidei Press. Edizione del Kindle.

[1161] Conferenza Episcopale del Belgio “Homoseksuele personen pastoraal nabij zijn.” 20.9.2022  https://www.cathobel.be/wp-content/uploads/2022/09/20220920-PB-Aanspreekpunt-Bijlage-1.pdf

[1162] Conferenza Episcopale del Belgio “Homoseksuele personen pastoraal nabij zijn.” 20.9.2022  https://www.cathobel.be/wp-content/uploads/2022/09/20220920-PB-Aanspreekpunt-Bijlage-1.pdf

[1163] Vorlage des Synodalforums IV „Leben in gelingenden Beziehungen – Liebe leben in Sexualität und Partnerschaft “zur Ersten Lesung auf der Dritten Synodalversammlung (3.-5.2.2022) für den Handlungstext „Lehramtliche Neubewertung von Homosexualität“  https://www.synodalerweg.de/fileadmin/Synodalerweg/Dokumente_Reden_Beitraege/SV-III-Synodalforum-IV-Handlungstext.LehramtlicheNeubewertungVonHomosexualitaet-Lesung1.pdf, testo scaricabile dal sito: www.synodalerweg.de “Dokumente, Reden und Beiträge” https://www.synodalerweg.de/dokumente-reden-und-beitraege#c6472; si veda cfr. anche Gero P. Weishaupt „Tatsächlich eingetreten: Der Synodale Weg stellt sich eindeutig gegen das kirchliche Lehramt“ 7.2.2022 kath.net https://kath.net/news/77513 ; M. Galster “Si è avverato: La via sinodale tedesca si oppone in modo univoco al magistero della Chiesa. Come ci si deve comportare da cattolici se si arriva effettivamente a uno scisma?” 8.2.2022  https://www.sabinopaciolla.com/si-e-avverato-la-via-sinodale-tedesca-si-oppone-in-modo-univoco-al-magistero-della-chiesa-come-ci-si-deve-comportare-da-cattolici-se-si-arriva-effettivamente-a-uno-scisma/;

[1164]Región pastoral Buenos Aires  “Criterios básicos para la aplicación del capitulo VIII de Amoris laetitia”  5 de septiembre de 2016 w2.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/francesco/es/letters/2016/documents/papa-francesco_20160905_regione-pastorale-buenos-aires.html; traduzione italiana in questo sito: Come Gesù “Papa Francesco – Ai vescovi di Buenos Aires: la vostra interpretazione di Amoris Laetitia è eccellente ed è l’unica possibile”    Come Gesù 9.9.2016  https://mauroleonardi.it/2016/09/09/il-papa-avvalla-come-lunica-possibile-linterpretazione-che-i-vescovi-argentini-danno-di-amoris-laetitia/

[1165] Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio (22 novembre 1981), 33: AAS 74 (1982), 121. www.vatican.va  22.11.1981  http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_exhortations/documents/hf_jp-ii_exh_19811122_familiaris-consortio.html

[1166]Región pastoral Buenos Aires  “Criterios básicos para la aplicación del capitulo VIII de Amoris laetitia”  5 de septiembre de 2016 w2.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/francesco/es/letters/2016/documents/papa-francesco_20160905_regione-pastorale-buenos-aires.html; traduzione italiana in questo sito: Come Gesù “Papa Francesco – Ai vescovi di Buenos Aires: la vostra interpretazione di Amoris Laetitia è eccellente ed è l’unica possibile”    Come Gesù 9.9.2016  https://mauroleonardi.it/2016/09/09/il-papa-avvalla-come-lunica-possibile-linterpretazione-che-i-vescovi-argentini-danno-di-amoris-laetitia/

[1167]Región pastoral Buenos Aires  “Criterios básicos para la aplicación del capitulo VIII de Amoris laetitia”  5 de septiembre de 2016 w2.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/francesco/es/letters/2016/documents/papa-francesco_20160905_regione-pastorale-buenos-aires.html; traduzione italiana in questo sito: Come Gesù “Papa Francesco – Ai vescovi di Buenos Aires: la vostra interpretazione di Amoris Laetitia è eccellente ed è l’unica possibile”    Come Gesù 9.9.2016  https://mauroleonardi.it/2016/09/09/il-papa-avvalla-come-lunica-possibile-linterpretazione-che-i-vescovi-argentini-danno-di-amoris-laetitia/

[1168]Región pastoral Buenos Aires  “Criterios básicos para la aplicación del capitulo VIII de Amoris laetitia”  5 de septiembre de 2016 w2.vatican.va , http://w2.vatican.va/content/francesco/es/letters/2016/documents/papa-francesco_20160905_regione-pastorale-buenos-aires.html; traduzione italiana in questo sito: Come Gesù “Papa Francesco – Ai vescovi di Buenos Aires: la vostra interpretazione di Amoris Laetitia è eccellente ed è l’unica possibile”    Come Gesù 9.9.2016  https://mauroleonardi.it/2016/09/09/il-papa-avvalla-come-lunica-possibile-linterpretazione-che-i-vescovi-argentini-danno-di-amoris-laetitia/

[1169] F. Coccopalmerio, “Il capitolo ottavo della esortazione post-sinodale Amoris Laetitia”, Città del Vaticano 2017, p. 21

[1170]Cfr. Ennio Antonelli – Rocco Buttiglione, “Terapia dell’amore ferito in “Amoris Laetitia ”, Edizione Ares, 2017 pag. 50s; si veda anche la relazione di mons. Girotti sull’ Amoris Laetitia tenuta nella Diocesi di Bologna https://www.academia.edu/39060524/Amoris_Laetitia_Gianfranco_Girotti

[1171]Cfr. Fernandez, Víctor M., La dimensión trinitaria de la moral II : profundización del aspecto ético a la luz de “Deus caritas est” [en línea].

Teología, 89 (2006). pag. 160  Disponible en:  http://bibliotecadigital.uca.edu.ar/repositorio/rectorado/dimension-trinitaria-moral-etico-fernandez.pdf

[1172]Mons. V. M. Fernandez: “El capítulo VIII de Amoris Laetitia: lo que queda después de la tormenta.” in Medellin, vol. XLIII / No. 168 / Mayo – Agosto (2017) /  p. 459

[1173] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta”, Chiesa e post concilio, aprile 2019  http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[1174]Sabino Paciolla “Card. Cupich: “non è nostro indirizzo negare la Santa Comunione agli sposati legati da matrimonio omosessuale” Il Blog di Sabino Paciolla  10.10.2018 ,  https://www.sabinopaciolla.com/card-cupich-non-e-nostro-indirizzo-negare-la-santa-comunione-agli-sposati-legati-da-matrimonio-omosessuale/

[1175]Corrispondenza Romana “Mons. Paprocki: “nozze” gay, niente Comunione, né funerali”. Corrispondenza Romana 25.6.2017 https://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/mons-paprocki-nozze-gay-niente-comunione-ne-funerali/

[1176]“L’esortazione apostolica Amoris laetitia: una critica teologica” , Corrispondenza Romana del 17-8-2016

[1177]“Correctio Filialis De Haeresibus Propagatis” http://www.correctiofilialis.org/it/;  http://www.correctiofilialis.org/wp-content/uploads/2017/08/Correctio-filialis_Italiano.pdf

[1178] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta”, Chiesa e post concilio, aprile 2019  http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[1179] Autori vari “Illustri studiosi laici ed ecclesiastici accusano Papa Francesco di eresia in una Lettera Aperta”, Chiesa e post concilio, aprile 2019  http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/04/illustri-teologi-e-studiosi-accusano.html

[1180]Civiltà Cattolica, “Un incontro privato del Papa con alcuni gesuiti colombiani” anno 2017, quaderno 4015,volume IV pag. 3 – 10,   7 ottobre 2017 http://www.laciviltacattolica.it/articolo/la-grazia-non-e-una-ideologia/; G. Marcotullio “La morale dell’Amoris lætitia è tomista. Che cosa intende dire il Papa?” 29.9.2017 it.aleteia.org https://it.aleteia.org/2017/09/29/amoris-laetitia-papa-francesco-risponde-dubia-morale-tomista/2/ ;    ; Crux Staff :“Pope: No ‘rupture’ in ‘Amoris,’ which is rooted in ‘classical doctrine’ of Aquinas” in Crux,  Aug 21, 2018  https://cruxnow.com/vatican/2018/08/21/pope-no-rupture-in-amoris-which-is-rooted-in-classical-doctrine-of-aquinas/  etc.

[1181]Somma Teologica, ed. ESD, II-II, q. 154 a. 12  https://www.edizionistudiodomenicano.it/Docs/Sfogliabili/La_Somma_Teologica_Seconda_Parte_2/index.html#1390/z

[1182]Somma Teologica, ed. ESD, II-II, q. 154 a. 12 ad 1m https://www.edizionistudiodomenicano.it/Docs/Sfogliabili/La_Somma_Teologica_Seconda_Parte_2/index.html#1391/z

[1183]Somma Teologica, ed. ESD, II-II, q. 154 a. 12 ad 4m) https://www.edizionistudiodomenicano.it/Docs/Sfogliabili/La_Somma_Teologica_Seconda_Parte_2/index.html#1391/z

[1184] II-II q. 33 a. 2, mia traduzione seguendo quella della “Somma Teologica” realizzata dalla ESD in CD Rom del 2001

[1185] A. Spadaro “ Intervista a Papa Francesco”. 21.9.2013  www.vatican.va https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html

[1186] A. Spadaro “ Intervista a Papa Francesco”. 21.9.2013  www.vatican.va https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html

[1187] A. Spadaro “ Intervista a Papa Francesco”. 21.9.2013  www.vatican.va https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html

[1188] S. Paciolla “Papa Francesco e l’assoluzione che i sacerdoti DEVONO dare (altrimenti sarebbero dei “delinquenti”) anche a chi non ha intenzione di pentirsi.” 29.1.2023, www.sabinopaciolla.com, https://www.sabinopaciolla.com/papa-francesco-e-lassoluzione-che-i-sacerdoti-devono-dare-altrimenti-sarebbero-dei-delinquenti-anche-a-chi-non-ha-intenzione-di-pentirsi/ ; M. Haynes “Vatican cardinal highlights contradiction between Pope Francis’ remarks on confession, Catholic doctrine.” www.lifesitenews.com 29.3.2023 https://www.lifesitenews.com/analysis/vatican-cardinal-highlights-contradiction-between-pope-francis-remarks-on-confession-catholic-doctrine/; Papa Francesco, Discorso del 3.2.2023,  www.vatican.va,https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2023/february/documents/20230203-vescovi-repdem-congo.html

[1189] Papa Francesco, Discorso del 3.2.2023,  www.vatican.va,https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2023/february/documents/20230203-vescovi-repdem-congo.html

[1190] A. Spadaro “ Intervista a Papa Francesco”. 21.9.2013  www.vatican.va https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2013/september/documents/papa-francesco_20130921_intervista-spadaro.html

[1191] Dicastero per la Dottrina della Fede “Risposte ad alcune domande di S.E. Mons. José Negri, Vescovo di Santo Amaro, circa la partecipazione al sacramento del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive” 3 novembre 2023 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_ddf_20231031-documento-mons-negri.pdf

[1192] S. Alphonsi Mariae de Ligorio “Theologia moralis” Typis Polyglottis Vaticanis MCCCCIX, Editio photomechanica. Sumptibus CssR, Romae, 1953, T. III p. 121s  n. 140; D. M. Prummer “Manuale Theologiae Moralis.” Vol. III, Herder , Barcinone, Friburgi Brisg., Romae, 1961 pp. 103-105

[1193] Francesco, Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, sull’annunzio del vangelo nel mondo attuale (24 novembre

2013), n. 47.

[1194]Giovanni Paolo II, Lettera al Card. William W. Baum in occasione del corso sul foro interno organizzato dalla

Penitenzieria Apostolica (22 marzo 1996), 5: Insegnamenti XIX, 1 [1996], 589.

[1195] Dicastero per la Dottrina della Fede “Risposte ad alcune domande di S.E. Mons. José Negri, Vescovo di Santo Amaro, circa la partecipazione al sacramento del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive” 3 novembre 2023 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_ddf_20231031-documento-mons-negri.pdf

[1196] Mons. D. Rafael Zornoza “Comunicado del Obispo de Cádiz y Ceuta.” 1.9.2015 https://www.obispadocadizyceuta.es/2015/09/01/comunicado-obispo-cadiz-ceuta/

[1197] Mons. D. Rafael Zornoza “Comunicado del Obispo de Cádiz y Ceuta.” 1.9.2015 https://www.obispadocadizyceuta.es/2015/09/01/comunicado-obispo-cadiz-ceuta/

[1198] Congregazione per la Dottrina della Fede, “Nota riservata circa alcune questioni canoniche inerenti al  transessualismo.” (21 dicembre 2018), Città del Vaticano, Sub secreto pontificio.

[1199] L. G. Müller  “Il card. Müller avverte che le ultime dichiarazioni della Dottrina della fede su omosessuali e transessuali e battesimo “aprono la porta a malintesi”.”https://www.sabinopaciolla.com/il-card-muller-avverte-che-le-ultime-dichiarazioni-della-dottrina-della-fede-su-omosessuali-e-transessuali-e-battesimo-aprono-la-porta-a-malintesi/

[1200]M. Hickson “Cardinal Müller: Some statements by Pope Francis could be understood as material heresy.” 7.11.2023  https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-cardinal-muller-says-francis-has-uttered-material-heresy-but-is-still-the-pope/; traduzione italiana “ Card. Müller: Papa Francesco e la sua promozione dell’”eresia della prassi” 8.11.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-papa-francesco-e-la-sua-promozione-delleresia-della-prassi/

[1201]M. Hickson “Cardinal Müller: Some statements by Pope Francis could be understood as material heresy.” 7.11.2023  https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-cardinal-muller-says-francis-has-uttered-material-heresy-but-is-still-the-pope/; traduzione italiana “ Card. Müller: Papa Francesco e la sua promozione dell’”eresia della prassi” 8.11.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-papa-francesco-e-la-sua-promozione-delleresia-della-prassi/

[1202] F. Giansoldati “Cardinale Muller: «I trans? Dio ha creato solo maschi e femmine e non 60 generi»” 21.11.2023 https://www.ilmessaggero.it/vaticano/trans_battesimo_papa_francesco_cardinale_muller-7769797.html?refresh_ce

[1203] F. Giansoldati “Cardinale Muller: «I trans? Dio ha creato solo maschi e femmine e non 60 generi»” 21.11.2023 https://www.ilmessaggero.it/vaticano/trans_battesimo_papa_francesco_cardinale_muller-7769797.html?refresh_ce

[1204] H. Aguer “Archbishop Aguer: Transgender ‘inclusion’ in the Church must be based on repentance, chastity.” 22.11.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/opinion/archbishop-aguer-transgender-inclusion-in-the-church-must-be-based-on-repentance-chastity/?utm_source=digest-prolife-2023-11-22&utm_medium=email

[1205] H. Aguer “Archbishop Aguer: Transgender ‘inclusion’ in the Church must be based on repentance, chastity.” 22.11.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/opinion/archbishop-aguer-transgender-inclusion-in-the-church-must-be-based-on-repentance-chastity/?utm_source=digest-prolife-2023-11-22&utm_medium=email

[1206] Francesco, Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, sull’annunzio del vangelo nel mondo attuale (24 novembre

2013), n. 47.

[1207]Giovanni Paolo II, “Lettera al Card. William W. Baum in occasione del corso sul foro interno organizzato dalla

Penitenzieria Apostolica” (22 marzo 1996), 5: Insegnamenti XIX, 1 [1996], 589.

[1208]S. Alfonso Maria de Liguori, “Istruzione e pratica pei confessori”, in “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IX, Torino 1880, p. 365 , www.intratext.com, http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/_PXR.HTM

[1209]Cfr. Mons. V. M. Fernández: “El capítulo VIII de Amoris Laetitia: lo que queda después de la tormenta.” in Medellin, vol. XLIII / No. 168 / Mayo – Agosto (2017) / p. 453

[1210] Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi , “Dichiarazione circa l’ammissibilità alla Santa Comunione dei divorziati risposati”, 24 giugno 2000, n.1 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_20000706_declaration_it.html

[1211]  Chiesa e post Concilio “Comunione a Joe Biden, il Vaticano frena i vescovi statunitensi” 11.5.2021 chiesaepostconcilio.blogspot.com https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2021/05/comunione-joe-biden-il-vaticano-frena-i.html; tg24.sky.it  “Nyt, Vaticano a vescovi Usa: “Non neghino comunione a Biden per sua posizione su aborto”” 15.6.2021  tg24.sky.it  https://tg24.sky.it/mondo/2021/06/15/comunione-biden-vaticano-usa

[1212] Niccolò Magnani “Comunione a Biden, ok Papa: ira vescovi Usa/ “Francesco, l’aborto è sacrilegio!”” 1.11.2021, www.ilsussidiario.net, https://www.ilsussidiario.net/news/comunione-a-biden-ok-papa-ira-vescovi-usa-francesco-laborto-e-sacrilegio/2244042/

[1213] ANSA “Il Papa dà la comunione a Nancy Pelosi, il vescovo non voleva” 9.6.2022 www.ansa.it  https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/cronaca/2022/06/29/il-papa-da-la-comunione-a-nancy-pelosi-il-vescovo-non-voleva_6a1b4dcf-fc9e-4db1-8370-857eb60ba932.html

[1214] Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi , “Dichiarazione circa l’ammissibilità alla Santa Comunione dei divorziati risposati”, 24 giugno 2000, n.1 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_20000706_declaration_it.html

[1215] Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi , “Dichiarazione circa l’ammissibilità alla Santa Comunione dei divorziati risposati”, 24 giugno 2000, n.1 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/intrptxt/documents/rc_pc_intrptxt_doc_20000706_declaration_it.html

[1216] L. G. Müller  “Il card. Müller avverte che le ultime dichiarazioni della Dottrina della fede su omosessuali e transessuali e battesimo “aprono la porta a malintesi”.”https://www.sabinopaciolla.com/il-card-muller-avverte-che-le-ultime-dichiarazioni-della-dottrina-della-fede-su-omosessuali-e-transessuali-e-battesimo-aprono-la-porta-a-malintesi/

[1217] Si vedano, tra l’altro, questi video “Bishop Mar Mari Emmanuel on Why Churches “Go Woke”” https://www.youtube.com/watch?v=Roslcq4ou5I ; https://www.youtube.com/watch?v=4w4yjRW3U2I ; “”Satan Has Engulfed the Churches” – Bishop Mar Mari Emmanuel Reacts to the Woke Pope” https://www.youtube.com/watch?v=4w4yjRW3U2I

[1218] M. M. Nicolais “Papa Francesco: alla Curia Romana, “dobbiamo avviare processi e non occupare spazi”. La tradizione “non è la custodia delle ceneri.” 21.12.2019 https://archivio.agensir.it/quotidiano/2019/12/21/papa-francesco-alla-curia-romana-dobbiamo-avviare-processi-e-non-occupare-spazi-la-tradizione-non-e-la-custodia-delle-ceneri/

[1219]Unicusano “Come cambiare abitudini: la tecnica della rana bollita.” www.unicusano.it 16.1.2023 https://www.unicusano.it/blog/universita/tecnica-della-rana-bollita/#:~:text=Quando%20si%20parla%20di%20teoria,salvarsi%20saltando%20fuori%20dalla%20pentola.

[1220] AP “Transcripción de la entrevista de AP con el papa Francisco.” apnews.com 25.1.2023 https://apnews.com/article/a5cf2c1d450064b588ab3f41d3bf6994

[1221] www.vaticannews.va “La lettera del Papa a padre James Martin su omosessualità e peccato” 28.1.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-01/papa-francesco-lettera-padre-james-martin-omosessualita.html; J. Martin “Pope Francis clarifies comments on homosexuality: “One must consider the circumstances.” 27.1.2023  outreach.faith https://outreach.faith/2023/01/pope-francis-clarifies-comments-on-homosexuality-one-must-consider-the-circumstances/?_thumbnail_id=4545

[1222]A mons. Forte Papa Francesco disse: “Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati  questi non sai che casino che ci combinano. Allora non ne parliamo in modo diretto, fa in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io.” “«Questi non sai che casino ci combinano». Il retroscena di Forte sui lavori sinodali” Il Timone NEWS 4 maggio 2016    http://www.iltimone.org/news-timone/questi-non-sai-che-casino-ci-combinano-il-retrosce/

[1223] J. Mondoro “Associated Press updates stylebook with recommendation to avoid using ‘late-term abortion’” 9.12.2022 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/associated-press-updates-stylebook-with-recommendation-to-avoid-using-late-term-abortion/; J. Stepman “Associated Press Injects Woke Ideology Into Its Stylebook.” 28.7.2023 www.lifesitenews.com https://www.dailysignal.com/2022/07/28/associated-press-injects-woke-ideology-into-its-stylebook/

[1224] S. Paciolla “Una foto che certifica un “cambio di paradigma” www.sabinopaciolla.com, 6.11.2019, https://www.sabinopaciolla.com/una-foto-che-certifica-un-cambio-di-paradigma/

[1225] S. Paciolla “Una foto che certifica un “cambio di paradigma”  www.sabinopaciolla.com, 6.11.2019, https://www.sabinopaciolla.com/una-foto-che-certifica-un-cambio-di-paradigma/

[1226] Lifesitenews “Father James Martin’s LGBT propaganda is ‘heresy’: Cdl. Müller”, The John-Henry Westen Channel, https://www.youtube.com/watch?v=90_5rEpdEeY

[1227] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left= ; testo citato da s. Roberto Bellarmino nelle sue Controversie nella parte relativa ai Concili, libro I n. 14

[1228] Graziano “Concordantia discordantium Canonum.” Pars I , Distinct.83. canon.Error  http://www.columbia.edu/cu/lweb/digital/collections/cul/texts/ldpd_6029936_001/pages/ldpd_6029936_001_00000205.html?toggle=image&menu=maximize&top=&left=

[1229] Si veda a questo proposito quanto ho detto nel I volume alle pagine 421-432.

[1230] Dicastero per la Dottrina della Fede “Risposte ad alcune domande di S.E. Mons. José Negri, Vescovo di Santo Amaro, circa la partecipazione al sacramento del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive” 3 novembre 2023 www.vatican.va https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_ddf_20231031-documento-mons-negri.pdf

[1231] J. Martin “Pope Francis clarifies comments on homosexuality: “One must consider the circumstances.” 27.1.2023  outreach.faith https://outreach.faith/2023/01/pope-francis-clarifies-comments-on-homosexuality-one-must-consider-the-circumstances/?_thumbnail_id=4545 “When I said it is a sin, I was simply referring to Catholic moral teaching, which says that every sexual act outside of marriage is a sin.”

[1232] Il Timone “Il Vaticano scrive ai vescovi tedeschi: su donne prete e atti omosessuali non si discute.” www.iltimone.org,  25.11.2023, https://www.iltimone.org/news-timone/il-vaticano-scrive-ai-vescovi-tedeschi-su-donne-prete-e-atti-omosessuali-non-si-discute/

[1233] Nell’intervista con padre Antonio Spadaro apparsa su «La Civiltà Cattolica» nel 2013, Papa Francesco aveva affermato: «San Vincenzo di Lerino fa il paragone tra lo sviluppo biologico dell’uomo e la trasmissione da un’epoca all’altra del depositum fidei, che cresce e si consolida con il passar del tempo. Ecco, la comprensione dell’uomo muta col tempo, e così anche la coscienza dell’uomo si approfondisce. Pensiamo a quando la schiavitù era ammessa o la pena di morte era ammessa senza alcun problema. … Ci sono norme e precetti ecclesiali secondari che una volta erano efficaci, ma che adesso hanno perso di valore o significato. La visione della dottrina della Chiesa come un monolite da difendere senza sfumature è errata». A. Spadaro “Intervista a Papa Francesco” 9.2013 in La Civiltà Cattolica 2013 III pp. 495s | 3918 (19 settembre 2013) www.laciviltacattolica.it https://www.laciviltacattolica.it/wp-content/uploads/2013/09/SPADARO-INTERVISTA-PAPA-PP.-449-477.pdf Mons. V. M. Fernandez: “El capítulo VIII de Amoris Laetitia: lo que queda después de la tormenta.” in Medellin, vol. XLIII / No. 168 / Mayo – Agosto (2017) / p. Si veda anche l’intervista al Card. Fernandez: A. Spadaro “Vita e dottrina della fede.” 16 Settembre 2023 www.laciviltacattolica.it  https://www.laciviltacattolica.it/articolo/vita-e-dottrina-nella-fede/ ; si veda questo interessante articolo di A. Tornielli “L’evoluzione della dottrina spiegata da «Civiltà Cattolica».” 28.4.2016 www.lastampa.it  https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2016/04/28/news/l-evoluzione-della-dottrina-spiegata-da-civilta-cattolica-1.35020142/

[1234]  F. Mastrofini “Francesco, la dottrina e gli «indietristi».”  “Per essere chiaro: quando il dogma o la morale si sviluppano, sta bene, ma in quella direzione, con le tre regole di Vincenzo di Lerins. Credo che questo sia molto chiaro: una Chiesa che non sviluppa in senso ecclesiale il suo pensiero è una Chiesa che va indietro, e questo è il problema di oggi, di tanti che si dicono tradizionali” in realtà “sono “indietristi”, vanno indietro, senza radici: sempre è stato fatto così, nel secolo scorso è stato fatto così. E l’“indietrismo” è un peccato perché non va avanti con la Chiesa. Invece la tradizione diceva qualcuno – credo che l’ho detto in uno dei discorsi – la tradizione è la fede viva dei morti, invece questi “indietristi” che si dicono tradizionalisti, è la fede morta dei viventi. La tradizione è proprio la radice, l’ispirazione per andare avanti nella Chiesa, e sempre questa è verticale. E l’“indietrismo” è andare indietro, è sempre chiuso. È importante capire bene il ruolo della tradizione, che è sempre aperta, come le radici dell’albero, e l’albero cresce” 1 agosto 2022, www.settimananews.it, http://www.settimananews.it/teologia/francesco-la-dottrina-e-gli-indietristi/

[1235]Mons. V. M. Fernández: “El capítulo VIII de Amoris Laetitia: lo que queda después de la tormenta.” in Medellin, vol. XLIII / No. 168 / Mayo – Agosto (2017) / pp. 463s www.archidiocesisgranada.es, http://www.archidiocesisgranada.es/images/pdf/Amoris-Laetitia.-Articulo-Buenos-Aires.pdf (consultato il 29.5.2021)

[1236]  F. Mastrofini “Francesco, la dottrina e gli «indietristi».”  “Per essere chiaro: quando il dogma o la morale si sviluppano, sta bene, ma in quella direzione, con le tre regole di Vincenzo di Lerins. Credo che questo sia molto chiaro: una Chiesa che non sviluppa in senso ecclesiale il suo pensiero è una Chiesa che va indietro, e questo è il problema di oggi, di tanti che si dicono tradizionali” in realtà “sono “indietristi”, vanno indietro, senza radici: sempre è stato fatto così, nel secolo scorso è stato fatto così. E l’“indietrismo” è un peccato perché non va avanti con la Chiesa. Invece la tradizione diceva qualcuno – credo che l’ho detto in uno dei discorsi – la tradizione è la fede viva dei morti, invece questi “indietristi” che si dicono tradizionalisti, è la fede morta dei viventi. La tradizione è proprio la radice, l’ispirazione per andare avanti nella Chiesa, e sempre questa è verticale. E l’“indietrismo” è andare indietro, è sempre chiuso. È importante capire bene il ruolo della tradizione, che è sempre aperta, come le radici dell’albero, e l’albero cresce” 1 agosto 2022, www.settimananews.it, http://www.settimananews.it/teologia/francesco-la-dottrina-e-gli-indietristi/

[1237]M. Hickson “Cardinal Müller: Some statements by Pope Francis could be understood as material heresy.” 7.11.2023  https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-cardinal-muller-says-francis-has-uttered-material-heresy-but-is-still-the-pope/; traduzione italiana “ Card. Müller: Papa Francesco e la sua promozione dell’”eresia della prassi” 8.11.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-papa-francesco-e-la-sua-promozione-delleresia-della-prassi/

[1238] M. Haynes “Archbishop Fernández hints at openness to same-sex ‘blessings’ if they don’t ‘feed confusion’” 5.7.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-fernandez-hints-at-openness-to-same-sex-blessings-if-they-dont-feed-confusion/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa  ;  S. Paciolla “L’arcivescovo Fernández: OK alle “benedizioni” per le coppie omosessuali se non “alimentano la confusione”. 6.7.2023 https://www.sabinopaciolla.com/larcivescovo-fernandez-ok-alle-benedizioni-per-le-coppie-omosessuali-se-non-alimentano-la-confusione/

[1239] C. Giangravé “Vatican legal expert backs Pope Francis’ disciplining of Bishop Strickland, Cardinal Burke.” 29.11.2023  https://www.americamagazine.org/faith/2023/11/29/pope-francis-vatican-legal-cardinal-burke-bishop-strickland-germany-246606

[1240] M. Haynes “Archbishop Fernández hints at openness to same-sex ‘blessings’ if they don’t ‘feed confusion’” 5.7.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-fernandez-hints-at-openness-to-same-sex-blessings-if-they-dont-feed-confusion/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa  ;  S. Paciolla “L’arcivescovo Fernández: OK alle “benedizioni” per le coppie omosessuali se non “alimentano la confusione”. 6.7.2023 https://www.sabinopaciolla.com/larcivescovo-fernandez-ok-alle-benedizioni-per-le-coppie-omosessuali-se-non-alimentano-la-confusione/

[1241] G. Piccolo “La realtà è superiore all’idea. Il pensiero contemporaneo torna a essere realista?” 5.8.2017 www.laciviltacattolica.it  https://www.laciviltacattolica.it/articolo/la-realta-e-superiore-allidea/

[1242] AP “Transcripción de la entrevista de AP con el papa Francisco.” apnews.com 25.1.2023 https://apnews.com/article/a5cf2c1d450064b588ab3f41d3bf6994

[1243] AP “Transcripción de la entrevista de AP con el papa Francisco.” apnews.com 25.1.2023 https://apnews.com/article/a5cf2c1d450064b588ab3f41d3bf6994

[1244] www.vaticannews.va “La lettera del Papa a padre James Martin su omosessualità e peccato” 28.1.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-01/papa-francesco-lettera-padre-james-martin-omosessualita.html; J. Martin “Pope Francis clarifies comments on homosexuality: “One must consider the circumstances.” 27.1.2023  outreach.faith https://outreach.faith/2023/01/pope-francis-clarifies-comments-on-homosexuality-one-must-consider-the-circumstances/?_thumbnail_id=4545

[1245] www.vaticannews.va “La lettera del Papa a padre James Martin su omosessualità e peccato” 28.1.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-01/papa-francesco-lettera-padre-james-martin-omosessualita.html; J. Martin “Pope Francis clarifies comments on homosexuality: “One must consider the circumstances.” 27.1.2023  outreach.faith https://outreach.faith/2023/01/pope-francis-clarifies-comments-on-homosexuality-one-must-consider-the-circumstances/?_thumbnail_id=4545

[1246] R. Wolfe “Fr. Gerald Murray slams Pope Francis’ comments on homosexuality, African bishops.”  31.1.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/fr-gerald-murray-slams-pope-francis-comments-on-homosexuality-african-bishops/

[1247]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 10  www.vatican.va 1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[1248]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.”, n. 13, www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[1249]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.”, n. 10, www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[1250]Congregazione per la Dottrina della Fede “Lettera ai Vescovi della Chiesa sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, n. 10,  www.vatican.va 1.10.1986 http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19861001_homosexual-persons_it.html

[1251]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.”, n. 12-13, www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[1252]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.”, n. 10-11.13, www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[1253]Congregazione per la Dottrina della Fede “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali.”, n. 14, www.vatican.va 24.7.1992 https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19920724_homosexual-persons_it.html

[1254] M. Faggioni “Atteggiamento e prassi della Chiesa in epoca medievale e moderna sull’omosessualità.” In L. Melina, S. Belardinelli  “Amare nella differenza” Cantagalli 2012 p. 294ss; M. Faggioni “L’atteggiamento e la prassi della Chiesa in  epoca medievale e moderna sull’omosessualità.” In Gregorianum m 91, 3 (2010) 478-509

[1255] Cfr. F. Bernabei (a cura di ), “Chiesa e omosessualità – Le ragioni di un’immutabile condanna” Centro Culturale Lepanto, Roma, Supp. a “Lepanto” n. 138, gen. Feb. 1995 p. 13

[1256]Cfr. J. D. Mansi e H. Welter (a cura di) “Conciliorum Oecumenicorum nova et amplissima Collectio”, 1927 vol. XII, col. 71

[1257]Cfr. J. D. Mansi e H. Welter (a cura di) “Conciliorum Oecumenicorum nova et amplissima Collectio”,  1927 vol. XII, col. 264

[1258]Cfr. J. D. Mansi e H. Welter (a cura di) “Conciliorum Oecumenicorum nova et amplissima Collectio”, 1927, vol. XXII, col. 224 ss

[1259]Leone IX, Ep. Ad splendidum nitentis, a. 1054, Denzinger “Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum” a cura di P. Hunermann, Edizioni Dehoniane Bologna, 2003 n. 687-688

[1260]Cfr. Cost. “Cum primum” del 1° aprile 1566 , in Bullarium Romanum, Romae 1738,  t. IV c. II, pp. 284-6; Cost. “Horrendum illud scelus” del 30 agosto 1568 in Bullarium Romanum, Romae 1738,  t. IV c. III, p. 33

[1261] F. Bernabei (a cura di ), “Chiesa e omosessualità – Le ragioni di un’immutabile condanna” Centro Culturale Lepanto, Roma, Supp. a “Lepanto” n. 138, gen. Feb. 1995, p. 16

[1262] F. Bernabei (a cura di ), “Chiesa e omosessualità – Le ragioni di un’immutabile condanna” Centro Culturale Lepanto, Roma, Supp. a “Lepanto” n. 138, gen. Feb. 1995, pp. 18-22

[1263] Jack Bingham “Bishop Strickland calls for pro-homosexual Cardinal Marx to ‘officially resign’” 1.4.2022 LifeSiteNews https://www.lifesitenews.com/news/bishop-strickland-calls-for-cardinal-marx-to-officially-resign/

[1264] Bishop Strickland “Pastoral Letter from Bishop Strickland, August 2023” 23.8.2023 www.dioceseoftyler.org https://www.dioceseoftyler.org/2023/08/23/pastoral-letter-from-bishop-strickland-august-2023/?fbclid=IwAR16tweOp1n4QAEzpbJQE65VVUN82taEj6YzWS3SZpdfKBemuLPe76eQi8c

[1265] M. Haynes “Pope Francis personally removes America’s Bishop Joseph Strickland.” 11.11.2023 www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/breaking-pope-francis-personally-removes-americas-bishop-joseph-strickland/

[1266] Vatican News “Il vescovo Strickland sollevato dall’incarico.” 11.11.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-11/papa-francesco-rimuove-vescovo-di-tyler-joseph-strickland.html

[1267] S. Paciolla “BREAKING: Il cardinale Müller difende il vescovo Strickland: “Non deve assolutamente dimettersi”.” 22.9.2022 https://www.sabinopaciolla.com/breaking-il-cardinale-muller-difende-il-vescovo-strickland-non-deve-assolutamente-dimettersi/

[1268] S. Paciolla “BREAKING: Il cardinale Müller difende il vescovo Strickland: “Non deve assolutamente dimettersi”.” 22.9.2022 https://www.sabinopaciolla.com/breaking-il-cardinale-muller-difende-il-vescovo-strickland-non-deve-assolutamente-dimettersi/

[1269] FSSPX.News “Mons. Schneider sostiene mons. Strickland.” 20.9.2023https://fsspx.news/it/news/mons-schneider-sostiene-mons-strickland-29924

[1270] Vatican News “Il vescovo Strickland sollevato dall’incarico.” 11.11.2023 www.vaticannews.va https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-11/papa-francesco-rimuove-vescovo-di-tyler-joseph-strickland.html

[1271] A. Wailzer “Bishop Strickland: US nuncio told me to stop focusing on deposit of faith and ‘get with the program’.” 17.11.2023  www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-strickland-us-nuncio-told-me-to-stop-focusing-on-deposit-of-faith-and-get-with-the-program/?utm_source=featured-news&utm_campaign=catholic

[1272] A. Wailzer “Bishop Strickland: US nuncio told me to stop focusing on deposit of faith and ‘get with the program’.” 17.11.2023  www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-strickland-us-nuncio-told-me-to-stop-focusing-on-deposit-of-faith-and-get-with-the-program/?utm_source=featured-news&utm_campaign=catholic

[1273] A. Wailzer “Bishop Strickland: US nuncio told me to stop focusing on deposit of faith and ‘get with the program’.” 17.11.2023  www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-strickland-us-nuncio-told-me-to-stop-focusing-on-deposit-of-faith-and-get-with-the-program/?utm_source=featured-news&utm_campaign=catholic

[1274] A. Wailzer “Bishop Strickland: US nuncio told me to stop focusing on deposit of faith and ‘get with the program’.” 17.11.2023  www.lifesitenews.com https://www.lifesitenews.com/news/bishop-strickland-us-nuncio-told-me-to-stop-focusing-on-deposit-of-faith-and-get-with-the-program/?utm_source=featured-news&utm_campaign=catholic

[1275] M. Tosatti “Viganò intervista esclusiva. Il papa e i sodomiti nella Chiesa” 25.7.2020 www.marcotosatti.com https://www.marcotosatti.com/2020/07/25/vigano-intervista-esclusiva-il-papa-e-i-sodomiti-nella-chiesa/

[1276] M. Tosatti “Viganò intervista esclusiva. Il papa e i sodomiti nella Chiesa” 25.7.2020 www.marcotosatti.com https://www.marcotosatti.com/2020/07/25/vigano-intervista-esclusiva-il-papa-e-i-sodomiti-nella-chiesa/

[1277] M. Tosatti “Viganò intervista esclusiva. Il papa e i sodomiti nella Chiesa” 25.7.2020 www.marcotosatti.com https://www.marcotosatti.com/2020/07/25/vigano-intervista-esclusiva-il-papa-e-i-sodomiti-nella-chiesa/

[1278] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[1279] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[1280]Javier Arias “Entrevista al cardenal Müller en InfoVaticana: «El papa no tiene autoridad para cambiar la enseñanza de la Iglesia»” | 23 septiembre, 2022  https://infovaticana.com/2022/09/23/entrevista-al-cardenal-Müller-en-infovaticana-el-papa-no-tiene-autoridad-para-cambiar-la-ensenanza-de-la-iglesia/

[1281]Javier Arias “Entrevista al cardenal Müller en InfoVaticana: «El papa no tiene autoridad para cambiar la enseñanza de la Iglesia»” | 23 septiembre, 2022  https://infovaticana.com/2022/09/23/entrevista-al-cardenal-Müller-en-infovaticana-el-papa-no-tiene-autoridad-para-cambiar-la-ensenanza-de-la-iglesia/

[1282]Javier Arias “Entrevista al cardenal Müller en InfoVaticana: «El papa no tiene autoridad para cambiar la enseñanza de la Iglesia»” | 23 septiembre, 2022  https://infovaticana.com/2022/09/23/entrevista-al-cardenal-Müller-en-infovaticana-el-papa-no-tiene-autoridad-para-cambiar-la-ensenanza-de-la-iglesia/

[1283] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[1284] R. Cascioli, “Müller: «I veri nemici del Papa sono i cortigiani»”, La Nuova Bussola Quotidiana, 3-2-2019 https://lanuovabq.it/it/mueller-i-veri-nemici-del-papa-sono-i-cortigiani

[1285]M. Hickson “Cardinal Müller: Some statements by Pope Francis could be understood as material heresy.” 7.11.2023  https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-cardinal-muller-says-francis-has-uttered-material-heresy-but-is-still-the-pope/; traduzione italiana “ Card. Müller: Papa Francesco e la sua promozione dell’”eresia della prassi” 8.11.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-papa-francesco-e-la-sua-promozione-delleresia-della-prassi/

[1286]M. Hickson “Cardinal Müller: Some statements by Pope Francis could be understood as material heresy.” 7.11.2023  https://www.lifesitenews.com/news/exclusive-cardinal-muller-says-francis-has-uttered-material-heresy-but-is-still-the-pope/; traduzione italiana “ Card. Müller: Papa Francesco e la sua promozione dell’”eresia della prassi” 8.11.2023 www.sabinopaciolla.com https://www.sabinopaciolla.com/card-muller-papa-francesco-e-la-sua-promozione-delleresia-della-prassi/